RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA. AZIENDA USL 3 PISTOIA Area Tecnica Piazza Giovanni XXIII 51100 Pistoia tel.: 0573 352070 fax: 0573 352059



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RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

INTERVENTI DI RESTAURO ED OPERE EDILI: Storia: L ospedale del Ceppo è l antico ospedale di Pistoia, fondato nel 1277 dalla compagnia di Santa Maria o denominato del Ceppo dei poveri, come risulta da documenti datati a partire dal 1286. Secondo la leggenda, il nome deriva da un ceppo fiorito durante l inverno, che secondo l indicazione date da un apparizione della Madonna, avrebbe mostrato il luogo in cui fondare l ospedale ai pii coniugi Antimo e Bandinella. In alternativa si è pensato ad una derivazione del nome dal ceppo di castagno cavo utilizzato per la raccolta delle offerte. Nel corso dei secoli l ospedale crebbe rapidamente grazie a numerose donazioni ma gli interessi che si erano creati intorno all ospedale provocarono ampli conflitti al punto che intorno al 1500 la Repubblica di Firenze lo pose alle dipendenze di quello fiorentino di S. Maria Nuova. Solo nel 1778 Lo Spedale recuperò la sua indipendenza e pochi anni dopo il granduca Pietro Leopoldo lo riunì a quello di S. Gregorio, decretando così la nascita degli Spedali Riuniti. Scuola di medicina: All interno dell ospedale si tenevano lezioni di medicina sin dagli inizi del XVI secolo, come sembra anche dalla rappresentazione della Visita agli infermi del fregio robbiano, a cui assistono personaggi interpretati come studenti. Tuttavia la scuola fu fondata nel 1666, all interno vi erano istituite cattedre molto importanti come : medicina pratica, istituzioni chirurgiche, anatomia, casi pratici, operazioni e ostetricia, ma la scuola fu chiusa nel 1844 per la scarsa frequentazione; ancora oggi comunque è possibile visitare la sala dei ferri chirurgici e il piccolo Teatro anatomico. Decorazione del loggiato: Il loggiato rinascimentale ad arcate fu costruito nel 1502 sul modello dell ospedale degli Innocenti di Firenze, la loggia è ornata dal fregio in terracotta eseguito dai Della Robbia agli inizi del XVI secolo. 2

Sulla facciata sopra le arcate, si trova come appena citato, l antico fregio realizzato in terracotta dipinto a colori vivaci invetriati, come i tondi realizzati con la stessa tecnica che intervallano gli archi del loggiato. Nel fregio sono rappresentate sette opere di misericordia :Vestire gli ignudi, Assistere le vedove e gli orfani, Visitare gli infermi, Visitare i carcerati, Seppellire i morti, Dare da mangiare agli affamati, Dar da bere agli assetati, mentre sono raffigurate figure di virtù, intervallate da lesene decorate: la Prudenza, la Fede, la Carità, la Speranza e la Giustizia; è da sottolineare che l ultimo pannello a destra fu sostituito nel 1586 con uno nuovo realizzato da Filippo di Lorenzo Paladini, privo di invetriatura. Tipo di intervento: Riguarda il prospetto principale dell antico ospedale del Ceppo, che si affaccia su Piazza Giovanni XXIII e comprende il loggiato con fregio robbiano cinquecentesco, l attuale complesso deriva da una serie di aggiunte e rifacimenti all originario edificio duecentesco, infatti il primo nucleo corrispondeva all attuale corsia Sant Atto, su via delle Pappe. Il nostro intervento ricade solo ed esclusivamente sul blocco del loggiato rinascimentale e i lavori consistono in: Manutenzione straordinaria della copertura con consolidamento parti lignee. Manutenzione della facciata principale. Ristrutturazione dell Atrio d ingresso 3

RESTAURO DEL LOGGIATO Gli interventi riguarderanno principalmente il restauro degli elementi architettonici in materiale lapideo attualmente in cattive condizioni di conservazione a causa di forti processi di esfoliazione e microfessurazione diffusi sulle superfici, che presentano fenomeni di solfatazione, sollevamenti, sfarinamento superficiale e cadute di frammenti, la pulizia degli intonaci del loggiato il restauro delle inferriate e degli elementi in ferro delle finestre. Relativamente al fregio, inizialmente si procederà ad un accurata pulizia delle sette opere della Misericordia e dei tondi posizionati tra le imposte degli archi, mentre solo successivamente procederemo al restauro seguendo le indicazioni che ci verranno fornite dalla Soprintendenza. Di seguito si elencano in maniera dettagliata le tipologie d intervento: restauro dei materiali lapidei Accurata rimozione dei depositi di polveri atmosferiche; Consolidamento preventivo di tutte quelle parti dove la pietra tende a sfaldarsi, compromettendo irrimediabilmente la leggibilità degli elementi architettonici e decorativi, mediante l'impiego di silicato di etile o prodotto equipollente da applicarsi a pennello a più riprese o con il metodo della imbibizione. Rimozione meccanica di stuccature eseguite in precedenti restauri e con materiali non compatibili con la natura della pietra di cui trattasi; Consolidamento strutturale mediante: Individuazione e rilievo delle zone di pietra distaccata, disancorata e parzialmente sollevata; - Preparazione delle zone da consolidare: rimozione materiale polverulento a tergo, tracciamento con iniezione di acetone del futuro percorso del materiale consolidante per la determinazione del numero delle vie di iniezione (posizionamento dei cateteri e/o dei crateri in pongo) della loro posizione ottimale e per la localizzazione degli sfiati e dei cateteri di segnalazione dell'avvenuto riempimento delle sacche dei distacchi; Protezione della superficie lapidea da consolidare mediante la occlusione di lesioni, crepe o lacune con cotone idrofilo per prevenire la fuoriuscita del prodotto consolidante; - Protezione della superficie lapidea da consolidare mediante la applicazione di lattice di gomma naturale per prevenire la fuoriuscita di prodotto consolidante nelle zone interessate da consolidamento ad imbibizione. Applicazione dei cateteri con siringhe e dei crateri in pongo per la diffusione per gravità del prodotto consolidante; 4

Immissione controllata del prodotto consolidante attraverso i recipienti predisposti (siringhe e crateri) fino a completo riempimento dei vuoti dei distacchi; - Rimozione manuale dei cateteri, delle siringhe, dei crateri in pongo e del rivestimento protettivo in lattice di gomma a consolidamento stagionato. Rimozione manuale dei tamponi in ovatta di cotone applicati si fratture e lesioni; - Rimozione meccanica con mezzi manuali delle eccedenze di prodotto consolidante stagionato esistente lungo le fessure e le fenditure della pietra e che non consentirebbe la successiva stuccatura Rimozione degli aloni prodotti dalla stesura di lattice di gomma naturale mediante l'impiego di sverniciatore dedicato; Eventuale trattamento devitalizzante di muschi e licheni presenti sulle superfici lapidee mediante la applicazione ad aereosol di un prodotto specifico tipo "biotin"; - Rimozione meccanica con mezzi manuali quali spazzole morbide o simili dei muschi e licheni ormai devitalizzati; Pulitura generale di tutte le superfici mediante lavaggio con acqua demineralizzata e con l'ausilio di spazzole morbide per la rimozione di sedimenti pulverulenti incoerenti o parzialmente coerenti; Pulitura localizzata dove sono evidenti croste nere più tenaci, sgorature o altri materiali di deposito più resistenti mediante applicazione di impacco di pasta cellulosica ed una soluzione satura di ammonio carbonato; Eventuale rimozione meccanica con mezzi manuali di precipitazioni di carbonato di calcio; Rimozione meccanica con mezzi manuali di precedenti stuccature in malta di calce aerea incompatibile Consolidamento finale generale di tutta la superficie con silicato di etile da applicarsi in più riprese, bagnato su bagnato, fino a rifiuto. Stuccatura a "scarpa" in tutti i casi di mancanza di materiale lapideo nei modellati e nei sottosquadra mediante l'impiego di malte minerali dedicate con polvere di pietra della stessa natura di quella in oggetto; Eventuale patinatura con pigmenti minerali stabili delle stuccature dove queste risultano leggermente fuori tono rispetto alle circostanti superfici lapidee originali. pulizia e restauro degli intonaci Spolveratura con pennelli e con l'ausilio di aspiratori elettrici del soffitto a volte del loggiato ed eventuale ritoccatura di piccole lacune Spolveratura con l'ausilio di pennelli ed aspiratore elettrico delle pareti del loggiato esterno per la rimozione di accumuli di particellato solido, eventuale rimozione meccanica di vecchie coloriture disancorate o iscrizioni vandaliche, stuccatura di fori, scalfitture o 5

altri danneggiamenti con malta di calce, ripresa delle coloriture nelle lacune e delle stuccature con prodotti simili a quelli usati nel precedente intervento di restauro e leggera patinatura finale delle superfici per ottenere un valore cromatico uniforme. Pulizia delle opere in terracotta TRATTAMENTO BIOCIDA IN PRESENZA DI GUANO e microflora particolarmente attiva sulla superficie del fregio in terracotta vetrificata mediante: rimozione manuale con bisturi delle croste, successivo lavaggio con acqua demineralizzata e spazzole e pennelli di najlon, trattamento con acqua ossigenata a 130 volumi (perossido di idrogeno) per l'eliminazione dei talli della microflora rimossa, accurato lavaggio con acqua demineralizzata, ripetizione dopo 24 ore del trattamento con: applicazione a pennello di soluzione 4% di sale di ammonio quaternario (cloruro di benzalconio) ed acqua ossigenata restauro delle inferriate delle finestre Verniciatura delle inferriate di finestra ed altri elementi metallici presenti sulla facciata del loggiato da eseguirsi mediante: accurata asportazione meccanica delle vecchie vernici ossidate, disancorate dal supporto o in fase di sfarinamento, lavaggio generale con solventi idonei, protezione di tutte le superfici con l'applicazione di prodotti antiruggine adeguati, verniciatura finale a smalto color ferro antico previa scartavetratura ogni singola mano. Manutenzione straordinaria della copertura con consolidamento parti lignee. Saranno effettuate sulle parti lignee giudicate pericolanti indagini diagnostiche mediante endoscopie, carotaggi, prove sul posto e in laboratorio In base ai risultati ottenuti si procederà al consolidamento delle strutture mediante fasciature in fibra di carbonio o alla sostituzione dell elemento. E prevista la realizzazione di una piccola soletta in calcestruzzo alleggerito per permettere l inserimento della guaina impermeabilizzante l intero manto di copertura sarà controllato e eventualmente integrato con pezzi nuovi il più possibile simili a quelli esistenti. restauro dell atrio d ingresso Gli interventi di restauro nell atrio prevedono il recupero degli intonaci che si presentano particolarmente deteriorati, l eliminazione degli elementi aggiunti (tubazione, impianti d aerazione ecc ), e l eliminazione delle lastre di marmo presenti nella parte bassa delle pareti. 6

Tutti gli interventi saranno preceduti dall esecuzione di saggi esplorativi finalizzati al ritrovamento d eventuali pitture murali occultate Saranno rimosse le vecchie stuccature eseguite in passato con malte non compatibili e sostituite con una stuccatura a malta di grassello stagionato, simile per composizione e granulometria a quello originale. Sono previste le seguenti lavorazioni: restauro delle pareti e dei materiali lapidei sostituzione del pavimento Modifiche agli i infissi interni in legno e restauro delle inferriate interne sistemazione degli impianti esistenti Di seguito si elencano in maniera dettagliata le tipologie d intervento: Restauro degli intonaci Ritrovamento di pitture murali occultate da vari strati di scialbature a base di calce, mediante rimozione meccanica, con bisturi o altri strumenti idonei, fino al ritrovamento delle parti originali, previa applicazione di impacco di pasta cellulosica per favorire l'ammorbidimento degli strati di colore sovrapposti al film pittorico originale. Pulitura di pellicola pittorica condotta a calce a secco, mediante applicazione di fogli di carta giapponese o "tessuto non tessuto" di grammatura idonea, da stendersi a pennello bagnato di acqua demineralizzata, ripetendo l'operazione più volte ove necessario; trasporto dei materiali di risulta alle discariche autorizzate, eventuali tamponature localizzate dove lo sporco è più tenace, con spugna naturale imbevuta di una soluzione di acqua demineralizzata ed ammonio carbonato. Consolidamento d intonaco pittorico sollevato in più punti e che tende staccarsi dall arriccio e/o dalla muratura di supporto, mediante: accurata pulitura delle cavità createsi tra l'intonaco pittorico e l arriccio e la muratura di supporto, con aspirazione di materiale pulvirulento e malta disgregata, umidificazione delle cavità con iniezioni, per mezzo di siringhe, d acqua demineralizzata, per creare le condizioni più idonee al successivo intervento, operazione da ripetere più volte; iniezioni a tergo, nelle cavità di cui sopra, di consolidanti costituiti da malte minerali idonee per diversi tipi di consolidamenti, il tutto da eseguirsi con la massima cautela al fine di prevenire eventuali fuoriuscite di composto consolidante dalle lesioni dell'intonaco che potrebbero compromettere la cromia della pittura circostante. Rimozione accurata di vecchie stuccature eseguite in passato con malte non compatibili e nuova stuccatura con malta di grassello stagionato, simile per composizione e granulometria a quella originale. 7

Rimozione della zoccolatura in marmo da eseguirsi con mezzi meccanici ingresso manuali, ponendo la massima attenzione al fine di non deteriorare l'intonaco pittorico soprastante, compreso la malta di allettamento fino a ritrovare il vivo della muratura Ricostruzione di intonaco ad altissima porosità, igroscopicità e traspirabilità, su murature piene, eseguito a mano con malta preconfezionata composta da calce idraulica naturale, pozzolana finissima e sabbia silicea e di calcare dolomitico, costituito da rinzaffo, intonaco in due strati e velo con intonachino fine. Restauro pittorico finale delle pitture a carattere architettonico ritrovate e ricostruzione delle stesse dove è stata asportata la balza di marmo, mediante l'impiego di pigmenti minerali stabili, stemperati in latte di calce, previa preparazione dei disegni preparatori e degli spolveri per le parti da ricostruire, il tutto per ottenere un valore cromatico uniforme nell'insieme. restauro degli elementi lapidei Restauro di elementi architettonici in materiale lapideo attualmente in mediocri condizioni di conservazione a causa di processi di esfoliazione e microfessurazione diffusi sulle superfici, con solfatazione, sollevamenti, sfarinamento superficiale e cadute di frammenti, da eseguirsi mediante: Accurata rimozione dei depositi di polveri atmosferiche; Consolidamento preventivo di tutte quelle parti dove la pietra tende a sfaldarsi, compromettendo irrimediabilmente la leggibilità degli elementi architettonici e decorativi, mediante l'impiego di silicato di etile o prodotto equipollente da applicarsi a pennello a più riprese o con il metodo della imbibizione. Rimozione meccanica di stuccature eseguite in precedenti restauri e con materiali non compatibili con la natura della pietra di cui trattasi; Eventuale consolidamento strutturale mediante: l individuazione e il rilievo delle zone di pietra distaccata, disancorata e parzialmente sollevata. Preparazione delle zone da consolidare: rimozione materiale polverulento a tergo, tracciamento con iniezione di acetone del futuro percorso del materiale consolidante per la determinazione del numero delle vie di iniezione (posizionamento dei cateteri e/o dei crateri in pongo) della loro posizione ottimale e per la localizzazione degli sfiati e dei cateteri di segnalazione dell'avvenuto riempimento delle sacche dei distacchi; Protezione della superficie lapidea da consolidare mediante la occlusione di lesioni, crepe o lacune con cotone idrofilo per prevenire la fuoriuscita del prodotto consolidante; Protezione della superficie lapidea da consolidare mediante la applicazione di lattice di gomma naturale per prevenire la fuoriuscita di prodotto consolidante nelle zone interessate da consolidamento ad imbibizione. 8

Applicazione dei cateteri con siringhe e dei crateri in pongo per la diffusione per gravità del prodotto consolidante; Immissione controllata del prodotto consolidante attraverso i recipienti predisposti (siringhe e crateri) fino a completo riempimento dei vuoti dei distacchi; Rimozione manuale dei cateteri, delle siringhe, dei crateri in pongo e del rivestimento protettivo in lattice di gomma a consolidamento stagionato. Rimozione manuale dei tamponi in ovatta di cotone applicati su fratture e lesioni; rimozione meccanica con mezzi manuali delle eccedenze di prodotto consolidante stagionato, esistente lungo le fessure e le fenditure della pietra e che non consentirebbe la successiva stuccatura. Rimozione degli aloni prodotti dalla stesura di lattice di gomma naturale mediante l'impiego di sverniciatore dedicato; Pulitura generale di tutte le superfici mediante lavaggio con acqua demineralizzata e con l'ausilio di spazzole morbide per la rimozione di sedimenti pulverulenti incoerenti o parzialmente coerenti; - Pulitura localizzata dove sono evidenti croste nere più tenaci, sgorature o altri. Materiali di deposito più resistenti mediante applicazione d impacco di pasta cellulosica ed una soluzione satura d ammonio carbonato; Rimozione meccanica con mezzi manuali di precedenti stuccature in malta di calce aerea incompatibile Consolidamento finale generale di tutta la superficie con silicato di etile da applicarsi in più riprese, bagnato su bagnato, fino a rifiuto. Stuccatura a "scarpa" in tutti i casi di mancanza di materiale lapideo nei modellati e nei sottosquadra mediante l'impiego di malte minerali dedicate con polvere di pietra della stessa natura di quella in oggetto. Eventuale patinatura con pigmenti minerali stabili delle stuccature dove queste risultano leggermente fuori tono rispetto alle circostanti superfici lapidee originali; SOSTITUZIONE DELLA PAVIMENTAZIONE demolizione del pavimento in lastre dei cemento e del sottofondo, ricostruzione del massetto di sottofondo per un altezza pari a cm 7, realizzazione della nuova pavimentazione in cotto 9

MODIFICHE AGLI INFISSI INTERNI IN LEGNO E RESTAURO DELLE INFERRIATE INTERNE Verniciatura delle inferriate della porta interna da eseguirsi mediante: accurata asportazione meccanica delle vecchie vernici ossidate, disancorate dal supporto o in fase di sfarinamento, lavaggio generale con solventi idonei, protezione di tutte le superfici con l'applicazione di prodotti antiruggine adeguati, verniciatura finale a smalto color ferro antico previa scartavetratura ogni singola mano. Sostituzione degli infissi in legno e vetro con nuovi infissi simili a quelli esistenti ma ad apertura verso l esterno. SISTEMAZIONE DEGLI IMPIANTI ESISTENTI Eliminazione della bocca d aerazione presente in parete, posizionamento della tubazione idrica che corre sopra la cornice nel massetto del pavimento, restauro del lampadario in ferro esistente, spostamento della luce d allarme posta in prossimità della porta interna laterale in una posizione più defilata. 10