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GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe

Transcript:

vincenzo del gaudio comincia a sentirti più tua piccolo manuale di bellezza per ragazze e ragazzi di ogni età

vincenzo del gaudio comincia a sentirti più tua piccolo manuale di bellezza per ragazze e ragazzi di ogni età DEL GAUDIO & PARTNERS CHIRURGIA ESTETICA, PLASTICA E RICOSTRUTTIVA viale gramsci 56 - firenze - tel. 055.24.15.92 WWW.VINCENZODELGAUDIO.COM info@delgaudio-partners.com

A chi legge Questo libro non sarebbe stato possibile senza le mie pazienti e i miei pazienti. Devo a loro un grazie per molte delle cose che spero leggerete con curiosità e piacere. Il loro desiderio di bellezza continua ad essere il motore della mia professionalità, che come ogni professionalità che si rispetti è composta da due parti entrambe fondamentali: scienza e umanità. Padroneggiando solo la scienza e la tecnica la nostra sarebbe una professione quasi inutile. Non è indispensabile a salvare la vita (anche se può migliorarla di parecchio) né a guarire dalle malattie. Si rivolge nella maggior parte dei casi a persone sane che decidono a un certo punto della loro vita di prendere in mano le redini della propria esistenza 5

6 anche attraverso trattamenti estetici e di chirurgia plastica. Decidono cioè di cambiare quello che di sé non piace e che ostacola la loro serenità e felicità, e per farlo si affidano al chirurgo professionista. E questa fiducia a stimolare e gratificare continuamente la nostra missione scientifica. Il rapporto umano che si crea, il feeling che si stabilisce prima e dopo l intervento o il trattamento, la soddisfazione e il successo che seguono, sono uno stimolo continuo a far meglio, all aggiornarsi continuamente sulle tecniche meno invasive e più innovative che nascono quasi ogni giorno, a ricercare soluzioni sempre più calibrate e personalizzate per ognuno. Perché ogni persona è diversa. Ognuna ha la sua personale ricetta di bellezza. E quel che è certo è che la bellezza sognata, idealizzata e realizzata è un po come la serenità. Ama essere ricercata e conquistata, spesso con fatica o qualche sacrificio, ma non si nega a nessuno. Anzi, per quanto ho scoperto in tanti anni di professione, spesso sono le persone stesse che se la negano credendo, erroneamente, nel migliore dei casi di non averne bisogno e nel peggiore addirittura di non meritarlo. I capitoli che seguono non sono un saggio sullo stato dell arte della professione di chirurgo, così come non sono il manuale che vi spiega una ad una le molteplici attività di intervento di cui possiate aver bisogno. Per quello c è il nostro sito internet e, ancora meglio, un

incontro personale in studio. Ho pensato invece che potesse esservi più utile una riflessione su alcuni aspetti di costume che riguardano la ricerca della bellezza, il carattere delle persone e i loro atteggiamenti nei confronti dei loro inestesismi. Una riflessione fatta con onestà e leggerezza, ma anche con determinazione verso quell alone di injelitance (incompetence and jealousy) che nonostante i successi e i progressi dell ultimo secolo ancora circonda la nostra missione medica. Da qui il titolo comincia a sentirti più tua un esortazione apparentemente al femminile solo perché la versione unisex della frase non esiste. Ma è il concetto di persona che conta. Del resto i tempi sono cambiati. L uomo che non deve chiedere mai si è arreso all evidenza dei fatti, e la donna perfetta... be, se esiste siamo qui per parlarne. 7

Esiste una sola bellezza? Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace. E se non piace? Iniziano i problemi, perché se è vero che la bellezza assoluta non esiste (o è molto rara) tutti sanno anche che la bellezza è uno straordinario lasciapassare. Non fa miracoli ma facilita tutto. La natura ne è molto avara: ognuno ha i suoi difetti. Dunque la bellezza è più un fatto culturale che l impossibile e teorica simmetria perfetta del corpo. Altrimenti non esisterebbero le donne Padaung che per essere belle si allungano progressivamente il collo con degli anelli di metallo, né quelle che a diverse latitudini indossano la propria esagerata obesità con inequivocabile sex appeal. Anche per i nostri canoni di bellezza occidentali c è una profonda discussione e non sono pochi gli 9

10 interrogativi sull abuso dell anoressia nel mondo della moda o l esagerato e irresponsabile ricorso alla computer graphic e a photoshop nella pubblicità, che grazie alla potenza e alla ripetitività delle immagini rischiano sempre più di disorientarci su cosa siano veramente salute e bellezza. Dunque il problema vero non è piacere, ma piacersi. Troveremo sempre qualcuno che apprezzerà la nostra bellezza fisica per quello che è, e in materia di seduzione sappiamo bene quanto la necessità aguzzi l ingegno, ma difficilmente troveremo una sola persona che onestamente possa dire di non avere almeno un piccolo difetto fisico che desidererebbe correggere. E le cose peggiorano quando qualcosa nella nostra vita ci pone di fronte a un interrogativo importante, a una svolta improvvisa, o quando i segni dell età fisica corrono troppo rispetto agli anni che sentiamo di avere anche a dispetto del nostro certificato di nascita. Nonostante la sua straordinaria componente sociale, piacersi è soprattutto un fatto intimo. Ci sono difetti di noi stessi addirittura impercettibili agli altri e che vediamo solo noi. Anzi sentiamo solo noi, a prescindere da una vita sociale e di relazione soddisfacente e dall affetto di chi ci sta intorno. Dal sentire la nostra bellezza dipendono le cose più importanti che abbiamo: sicurezza, autostima, pace, forza. Ognuna di queste parole ha un significato che va oltre

il vocabolario, perché in positivo o in negativo, entra intimamente a far parte dei nostri comportamenti e influenza la nostra vita di ogni giorno. Il nostro corpo è la più potente e determinante tra le componenti che ne stabiliscono e rinforzano il valore. Per noi stessi, innanzitutto, ma conseguentemente per tutte le persone con cui entriamo in contatto. Il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro si atterrà sempre a questa percezione. E per quanto consapevolmente abbiamo imparato a ragionare con il cervello, è sempre il nostro corpo che l accompagna e lo sostiene nell avventura della vita. 11

Che cosa ci siamo persi? C è una vecchia leggenda indiana che non smette di affascinarmi. Ripercorre la storia, notissima a tutti, del brutto anatroccolo, ma come usa nella loro raffinata saggezza non ha un lietofine, si limita solo alla realtà che può aprire una riflessione. Un giovane che camminava in un bosco trovò un giorno un uovo d aquila caduto chissà come dal suo nido. Scambiandolo per quello di una gallina selvatica si affrettò a riporlo nella prima covata che incontrò lungo il cammino e non ci pensò più. L uovo si dischiuse tra le galline, e la giovane aquila imparò da loro tutto quello che poteva sapere e immaginare della vita. Finché un bel giorno vide volteggiare nel cielo sopra di lei un aquila bellissima e provò un incredibile invidia. Non riuscirò mai a volare così elegantemente come lei 13

14 pensò anzi è risaputo che le galline della mia specie non volano affatto. E così la giovane aquila raggiunse rassegnata il gruppo di galline selvatiche con cui stava razzolando. L immagine della maestosa aquila ben presto sparì dal suo orizzonte e dai suoi desideri come una cosa per lei inopportuna e irraggiungibile, e per tutta la vita si accontentò di beccare tra i cespugli come tutte le altre. Mi chiedo quante persone sono simili a quella giovane aquila. Quante di loro per i vari condizionamenti della vita hanno imparato a rinunciare alla loro reale natura, nel timore di non esserne all altezza. Non si tratta solo di persone insicure o cresciute in ambienti incapaci di esprimere e stimolare altri modelli di vita. Tutt altro. Parliamo di persone del tutto normali, spesso di ottimo livello sociale e di cultura superiore alla media, che tuttavia per una qualche ragione si sono proibite di piacersi per come vorrebbero essere e, accontentandosi di come sono, hanno forgiato la loro personalità inanellando una rinuncia dietro l altra. Magari con delle ottime e inossidabili scuse: la rinuncia responsabile, il lavoro, l amore, la famiglia, i figli. Comunque mai per se stessi. Come la giovane aquila della fiaba col tempo hanno imparato a non pensarci o a dimenticare, ma se ognuno potesse mettere sui due piatti della bilancia quello che ha avuto e quel che si è perso non ci sarebbe una sola

bilancia in equilibrio su tutto il pianeta. Vi sembrano sciocchezze? Non lo sono. Potrei raccontarvi di centinaia di casi in cui un naso poco armonioso o due orecchie a sventola sono costate un posto di lavoro molto ambito, seni poco floridi o una cellulite anche leggera la personale rinuncia a un amore importante, addominali troppo morbidi o un seno maschile floscio e poco virile una posizione di comando che sarebbe stata del tutto meritata. Immagino cosa state pensando. Vorreste dimostrarmi che Napoleone è diventato imperatore nonostante la statura e il fisico pingue, che il mito e il genio di Paganini si sono alimentati anche della sua bruttezza, che la sublime pittrice Artemisia Gentileschi non era certo una miss. Davvero? Lasciatevi allora provocare con una domanda: su sei miliardi di persone al mondo, quante Artemisie e quanti Napoleone e Paganini avete conosciuto voi? 15

Non esistono persone brutte. Esistono persone pigre. La grande Helena Rubinstein mito intramontabile di bellezza ed eleganza lo diceva sempre, e l esperienza professionale mi ha insegnato che è profondamente vero. C è naturalmente una pigrizia positiva, tipica della nostra natura di persone che pensano, ma può esserci un sovrappiù pericoloso. Si raggiunge il livello di guardia quando la pigrizia ci impedisce di esercitare a pieno la nostra principale e unica caratteristica di persone intelligenti: la capacità di fare delle scelte. La libertà e la possibilità di una scelta ragionata è uno degli aspetti più importanti della nostra personalità. Quello che ci rende unici e che ci differenzia da tutti gli altri esseri meno evoluti. 17

18 La nostra vita quotidiana è una serie continua di scelte. Piccole o grandi che siano. Scegliamo come vestirci e cosa mangiare, scegliamo i nostri amici, scegliamo le persone speciali della nostra vita, scegliamo il meglio per i nostri cari e i nostri figli. Insomma, scegliamo sempre. Possono naturalmente esserci tanti condizionamenti. La cultura, la religione, la società, la famiglia sono certamente influenti per le nostre decisioni, ma la scelta è sempre nostra e nessuno ci vieterà mai, il giorno che lo vorremo veramente, di scegliere qualcosa soltanto per noi. Possiamo prenderci il diritto alla felicità. Millenni di filosofia ci hanno insegnato in tutte le salse che non solo è giusto, ma è in fin dei conti anche un dovere. Perché dalla nostra felicità dipende anche quella delle persone che ci stanno attorno, a cui vogliamo bene e che ci sono vicine. Detta così sembra facile, vero? E in effetti lo sarebbe se quel sovrappiù di pigrizia non allontanasse e influenzasse le scelte che ci portano alla felicità con il senso di colpa e qualche milione di stratagemmi e inganni del pensiero. Trattandosi di bellezza, poi, le cose diventano ancora più difficili. Mentre non abbiamo problemi nel sostituire un divano logoro oppure semplicemente passato di moda, nel cambiare o rifare il motore a un automobile

che ha fatto troppi chilometri, riguardo alla nostra bellezza personale abbiamo qualche remora in più. Pigrizia e in qualche caso anche paura non ci spingono mai verso la soluzione più ovvia o definitiva, ma ci trattengono continuamente. In qualche caso anche in attesa di un miracolo che, sappiamo bene, non potrà mai avvenire. L industria del marketing, che lo sa bene, è particolarmente attiva attorno al concetto di bellezza. Si pensi solo agli enormi fatturati delle diete dimagranti e della cosmetica, per non parlare del fashion. 19

Il nostro ideale di bellezza è nella nostra mente Quando si pensa alla bellezza classica, la prima immagine a cui pensiamo sono le dive e i divi, certe copertine dei rotocalchi, la vita dell alta società. Criticabili quanto si vuole, questi modelli positivi o negativi che siano sono nella nostra mente e generano una quantità di dubbi. La bellezza di certe modelle o modelli, spesso molto aiutata da photoshop, può generare l ansia dell inaccessibilità. Allo stesso tempo certi esempi di chirurgia plastica, abbastanza frequenti nello star system, fanno venire una paura tremenda. Io non mi concerò mai così! E questa la reazione mentale quando vediamo un volto o un corpo stravolto dall eccesso di chirurgia e da un vera e propria deviazione professionale e psicologica 21

22 di chi vi si sottopone. Ma noi non siamo qui a parlare di qualche centinaio di persone che avrebbero fatto meglio a rivolgersi a un costruttore di protesi cinematografiche o a un bravo psicologo invece che a un professionista della chirurgia. Vogliamo occuparci invece dei milioni di persone nel mondo che hanno raggiunto e continuano a raggiungere con successo e piena soddisfazione il loro particolare ideale di bellezza, con l aiuto delle chirurgia e della medicina estetica più avanzata. Quella cioè fatta dai migliori professionisti e non dai tanti ciarlatani, o al massimo inesperti e inesperte di buona volontà e sicura cattiva fede, che promettono miracoli ad ogni angolo e a prezzi di realizzo. Parliamo di persone normali, che capiscono e apprezzano la loro unicità e dunque non vogliono somigliare a nessuno, e che sentono che il loro ideale di bellezza ha solo bisogno di ricercare una semplice armonia delle linee del corpo per adattarsi perfettamente alla loro personalità. Di persone che scelgono di non uniformarsi e omologarsi per somigliare a tutti gli altri, che non vogliono nascondersi (anzi imprigionarsi, è più adatto) dentro abiti che correggano i loro difetti, ma che non vogliono rinunciare a raggiungere l eleganza che sentono dentro sé e che le aiuterà a migliorare la propria autostima, le relazioni con gli altri, a sentirsi sempre a posto correggendo qualche caratteristica

fisica o ritardando, fin dove lo rende possibile la scienza, i segni dell età. Con i progressi della medicina e della chirurgia estetica di oggi, nella cultura di oggi, c è ancora chi ha il coraggio di condannare il loro desiderio di cambiamento descrivendolo come una finzione. Ma per favore. Finge di più chi vive una vita di rinunce o chi affronta a viso aperto e con intelligenza il problema? Una delle soddisfazioni più incredibili della mia professione è vedere la gioia e il senso di sollievo delle persone che si sentono finalmente liberate, pronte a ricominciare con più forza la vita di sempre o a viverne una nuova. Quella a cui avevano rinunciato per tanto tempo. 23

Come si conquista la bellezza? Non lo diremo mai abbastanza. La bellezza è una qualità rara in natura, ma per fortuna conquistarla è sempre più facile. Come per l eleganza, lo stile, il buongusto e la personalità, anche la chirurgia plastica e la medicina estetica si possono conquistare, anche con poco o poco alla volta. L importante è capire (e ormai credo proprio che lo abbiate capito) che correggere un proprio difetto fisico e restituire l armonia del corpo con un intervento o un trattamento estetico non è diverso dall andare dal dentista o tingersi i capelli o sottoporsi a una dieta dimagrante. Anzi, e torneremo su questo tema più avanti, spesso è persino più facile, meno impegnativo e frustrante, e più economico. Il primo passo è riuscire a osservarvi allo specchio con 25

26 assoluta onestà. Scoprite in voi il bello, il brutto e anche il peggio. La conquista della bellezza inizia con la sincerità. Quando si ammette la propria imperfezione si è già alla metà dell opera. Spesso sono proprio le imperfezioni a farci distinguere, e se il chirurgo è bravo e cosciente non le cambierà mai fino al punto di non rendervi più riconoscibili o stravolgendo la vostra natura e la personalità che ne deriva. Il secondo passo è fare la vostra lista. Dopo esservi osservate con occhio critico meditate sui punti che più meritano la vostra attenzione: viso, collo, braccia, seni, addome, glutei, fianchi, gambe. Pensate a cosa desiderate davvero e cominciate a immaginarvi il cambiamento. Pensate a come vi sentireste, non solo in rapporto al vostro corpo, ma nella vostra vita in generale. Nel vostro modo di camminare per la strada o di vestire, di entrare in relazione con gli amici vecchi e nuovi e sul lavoro. Pensate a quante astuzie e quanta fatica fate ogni giorno per nascondere questi vostri difetti o semplicemente per continuare a conviverci. Pensate al vostro sogno di vita, ai vostri obiettivi personali e immaginate quanto cambiare quel qualcosa che vi ha sempre frenato li avvicinerà alla vostra portata e alle vostre reali potenzialità. Il terzo punto è provate. Provate a parlarne con il chirurgo di fiducia. E con chi se no? A meno che non siate abituati a far le analisi del sangue dalla

parrucchiera o dall estetista e ad acquistare qualcosa per far passare il mal di testa in profumeria, avete bisogno di rivolgervi alla persona più competente in materia. Il vostro problema è talmente piccolo che basta una dieta, un po di palestra o qualche massaggio? Siete comunque andati da un professionista che (per studi ed esperienza scientifica) sa tutto del vostro corpo. Il peggio che può succedervi è che uscirete dall ambulatorio soddisfatti e sollevati per non averne bisogno. 27

Gli otto elementi chiave più uno della vostra bellezza Quanto ogni persona sia diversa, unica e irripetibile lo abbiamo già detto. Ma quali sono gli elementi del nostro corpo che gli altri guardano di più? E cosa possiamo fare per migliorarli? 29

Cominciamo dal più uno: la posizione eretta! Quanti anni ci abbiamo messo a conquistarla (secondo l evoluzionismo camminavamo tutti a quattro zampe) nessuno può dirlo con precisione assoluta. Milioni di anni, forse. Eppure gli unici momenti in cui le persone si sforzano davvero di mantenere la posizione eretta è durante lo shopping, nei camerini delle boutique, quando provano qualche bel vestito. L atteggiamento viene naturale, perché riconosciamo istintivamente che è la posizione più elegante che abbiamo. Schiena dritta e mento ben in alto. Una volta alle persone di buona famiglia veniva insegnato. Abbondano i romanzi dell Ottocento e i film che ne ripercorrono gli antichi fasti, dove damigelle e principi venivano obbligati a lunghe passeggiate in salotto 31

32 tenendo in equilibrio sulla testa libri o addirittura preziose caraffe d acqua. Negli anni Sessanta e Settanta non c era scuola blasonata per mannequin che non insegnasse, con una maniacalità al limite della tortura, la stessa andatura perfetta. Ma oggi queste eccezionali tradizioni si sono perse. Tanto che è sempre più raro trovare una persona che osservi questo semplicissimo espediente nella vita di tutti i giorni. Semmai è il contrario. Bellissime ragazze e affascinanti signore trovano nello stare curve e scomposte una sorta d immagine (solo mentale) di persone culturalmente impegnate, rilassate e quindi necessariamente un po trasandate. Gli uomini, anche i più attenti allo sport e al fitness, quando non impegnati con pesi e bilancieri, appaiono stanchi anche al mattino presto, appena svegli. Per non parlare di quelle posture rilassate, ormai acquisite per abitudine negli anni per nascondere fin dall adolescenza un seno troppo pronunciato o un carattere non propriamente combattivo e estroverso. Cominciamo da qui, dunque. Dall unico intervento di chirurgia estetica che non ha bisogno di un bravo chirurgo, economicamente ininfluente per le nostre tasche e che si può fare anche in casa, magari nella solitudine noiosa e malinconica di certe giornate autunnali. Impariamo a stare dritti. Questo migliorerà tutto nella percezione che gli altri hanno di noi. Cambierà inoltre il punto di vista, l angolo critico del nostro stesso

sguardo quando ci guardiamo allo specchio. Ciò non significa che dobbiamo all improvviso irrigidirci o trasformarci in goffi manichini ambulanti. Cinque minuti al giorno ci insegneranno spontaneamente quella naturalezza propria delle persone che ci pensano e hanno acquisito il giusto grado di confidenza con il proprio corpo, e questo sarà sufficiente. Sarà il primo successo e un utile allenamento mentale facile per iniziare a riconoscere, anche sotto la patina della pigrizia in cui ci siamo giocoforza costretti a guardarci e gli inestesismi dell età che quasi mai sentiamo come si presenta davvero, quello che potenzialmente siamo sempre stati e che possiamo riconquistare. E un atto di volontà non meno importante della decisione di cancellare per sempre un nostro difetto, e capace persino di cambiare i nostri pensieri di sempre e il nostro punto di vista sulle cose della vita. 33

Giù la maschera! La mitica Anna Magnani è rimasta famosa, oltre che per i suoi intramontabili film, anche per una frase detta una volta al suo truccatore: non togliermi neppure una ruga, le ho pagate tutte care. Su questa frase le opinioni si dividono. Da una parte ci sono quelli che l attribuiscono al vezzo di una star dal carattere impossibile e affezionata ai segni di una vita di conquiste. Dall altra c è chi la ritiene l amara confessione di un attrice ormai al tramonto, che deve la sua fama più al passato che al presente. Come per quasi tutte le dispute intellettuali è probabile che la verità stia nel mezzo. Primo perché le rughe facevano indubbiamente parte del suo personaggio e, non lo dimentichiamo, di una certa cultura di sessant anni 35

36 fa. Secondo perché, non ci stancheremo mai di dirlo, rughe e difetti si pagano oggettivamente cari ancora oggi. E non ci dimentichiamo che stiamo parlando di star, di gente che ha avuto le capacità e la fortuna di vivere una vita altra rispetto alla maggior parte delle persone. Lontani dai miti e dai riflettori, sappiamo bene che i prezzi possono essere ancora più alti. Ciò non toglie che la faccia parla del nostro carattere più di qualsiasi altra parte del corpo. Le librerie sono piene di manuali di interpretazione della cosiddetta comunicazione non verbale. L esempio più semplice sono quelle sottili rughe attorno agli occhi e alla bocca che diventano la fotografia della predisposizione all allegria e alla risata di ogni individuo. Espressioni popolari come guardiamoci bene in faccia, a viso aperto o anche faccia di bronzo ci dicono come questa nostra caratteristica sia ancora essenziale nell intraprendere positivi rapporti umani, nel farci decodificare dagli altri, nel gestire le simpatie improvvise e istintive tra sconosciuti. Non a caso la stragrande maggioranza dei prodotti cosmetici, anche di quelli a bassissimo prezzo che riempiono i supermercati, è dedicata a lei. Non a caso, poi, tante paure istintive o indotte dalla sottile e invidiosa arte del pettegolezzo verso la chirurgia plastica ed estetica, sono riconducibili a cambiamenti così radicali del viso e dell espressione da non

riconoscersi più. Sono naturalmente paure infondate che dimostrano solo quanto l argomento sia delicato e sensibile per ognuno. C è un altra cosa della frase di Anna Magnani che però non ho mai sentito prendere in considerazione. Un azione troppo decisa o grossolana del truccatore avrebbe mascherato in qualche modo il valore della sua identità. E infatti questo il concetto chiave. Ed è su questo concetto che la chirurgia più moderna convince ogni giorno centinaia di persone. Un intervento ben fatto per correggere un problema, così come un trattamento non chirurgico per rinvigorire e rinnovare la pelle, è diametralmente opposto al nascondere il proprio difetto con una maschera. E anzi un modo, per chi sente di aver pagato care le rughe e di dover anche sopportare il sovrapprezzo in termini di socialità ed equilibrio interiore, di sentirsi e continuare ad essere davvero se stessi. 37

Obtorto collo Il detto latino che significa l essere costretti a fare le cose per forza, senza alternativa, è l indicazione più antica che abbiamo sull importanza di questa parte del corpo. Ma anche in tempi moderni è memorabile e già entrata nell olimpo della storia, la celebre frase del film il mio grosso grasso matrimonio greco che recita: l uomo è il capo, ma la donna è il collo! C è poi un altra citazione cinematografica che lo arricchisce di poesia e mistero. E la frase di Al Pacino che impersona il demone in l avvocato del diavolo e che dice: il collo ha tutto il mistero di una città di confine, di una terra di nessuno, è il conflitto tra la mente e il corpo. Non stiamo quindi solo parlando, come direbbe 39

40 qualcuno appena uscito da un corso serale di marketing e comunicazione, di una zona da valorizzare. Per quello potrebbero bastare una bella collana, oro e pietre preziose o bigiotteria che siano, così come un elegante maglioncino dolcevita e tutto si risolverebbe come per magia in un istante. Diciamolo invece brutalmente, il collo ha evidentemente a che vedere con la nostra personalità e con la nostra volontà. Decisamente di più delle sole proporzioni estetiche, degli omaggi che gli sono stati fatti nella straordinaria storia della pittura basti solo pensare alla Madonna dal collo lungo del Parmigianino o alle Mademoiselles di Modigliani di quel suo venire dopo il viso non perché vi sta sotto, ma per importanza. Il collo è la nostra parte difficile. Prima di tutto perché non può mentire. Non è nemmeno capace di dissimulare. La sua particolare conformazione e la delicatezza dei tessuti non accettano maschere. Forse proprio per questo è un elemento essenziale della seduzione femminile, così come della virilità maschile. Là ci si mostra ancor prima di spogliarsi: è il territorio di confine con la nostra nudità. Non c è inoltre cosmesi o ginnastiche che tengano. Il collo tende a invecchiare prima di tutto il resto. La pelle si disidrata più in fretta. I tessuti tendono a rilassarsi anche prima dei fatidici Quaranta. Macchie e inestetismi appaiono dalla sera alla mattina e tendono

a rimanere permanenti. A differenza del viso non si tratta di semplici rughe, ma di vere e proprie pieghe che tendono a presentarsi circolarmente e che, per essere gentili, in medicina estetica sono stati chiamati anelli di venere. Per risolvere, la chirurgia estetica è una strada senza alternative. Questo anche grazie ai notevoli progressi e alla varietà di tecniche sempre meno invasive e più naturali oggi alla portata di qualsiasi persona, tanto che statisticamente più di un quarto degli interventi effettuati ogni giorno in tutto il mondo interessa il decolté. 41

Abbracciamoci forte Non tutto quello che riguarda la sfera della bellezza è attribuibile a quelle funzioni primitive, praticamente quasi del tutto riproduttive, della specie umana. E per quanto non siano da trascurare per altre zone del corpo dove il richiamo sessuale è alla base della nostra stessa conformazione, si sta facendo strada una nuova sensibilità. E quasi una rivoluzione, uno scalino in più verso l alto percorso dalla nostra scala evolutiva. Gli studi più moderni cominciano ad evidenziarlo. Secondo un università di Sidney che ha studiato per anni il comportamento istintivo rispetto alla bellezza, braccia lunghe e ben affusolate si equivalgono nel desiderio di contatto con l altra persona a un seno florido e ben proporzionato, 43

44 a fianchi sensuali, a minigonne vertiginose e tacchi dodici. Con le dovute proporzioni la stessa cosa riguarda anche le braccia maschili. Viene da pensare allora che il mondo, soprattutto alle nostre latitudini così complesse per cultura e solitudine indotta da modelli di vita sempre più performanti, abbia semplicemente bisogno di abbracci. Un abbraccio in effetti può riconciliarci col mondo e con la vita, può spalancare le porte della confidenza, accresce la nostra autostima, ci fa sentire protetti, amati e coccolati. Le braccia diventano così il centro di una nuova percezione, elemento di nuova seduzione, tra noi e gli altri. Fortuna vuole che per mantenerle in forma è praticamente sufficiente usarle. Un po di palestra all età giusta o più semplicemente i lavori di casa effettuati con un certo vigore sportivo possono fare quasi tutto. Il problema si pone quando avremmo dovuto pensarci prima. Prima di prendere peso con leggerezza e perderlo altrettanto velocemente, prima che il normale rilassamento di muscoli e tessuti abbia avuto il tempo di mettere radici difficili da estirpare con solo un po di ginnastica. In quel momento le braccia, che per la loro funzione parlano di noi con quel linguaggio ancora tutto da codificare del non detto e del non parlato, hanno bisogno di un aiuto concreto che solo la medicina estetica o le tecniche chirurgiche più evolute possono

dare. Grazie al cielo non ci sono limiti. Dal naturale snellimento al rimodellamento più personalizzato possibile, in ambulatorio le risposte sono semplici e molteplici. Si tratti del desiderio di indossare senza imbarazzi un impegnativo vestito da sera o della necessità di metterle in sintonia con se stessi prima che con le persone che ci stanno a cuore. Si tratti persino della loro derivazione più importante: le mani. Argomento sul quale i chirurghi non hanno mai smesso di trovare soluzioni estetiche di eccezionale efficacia. Forse perché proprio noi chirurghi abbiamo intuito per primi che un abbraccio è sicuramente importante, ma mettersi in buone mani è addirittura fondamentale. 45

Tra mille traguardi non c è la coppa H Quanto è difficile e delicato parlare di seni. Specialmente dopo le tristemente famose protesi Pip, che hanno obbligato nessun chirurgo escluso a ripetere interventi ottimamente riusciti, a rinfrancare le clienti in lista d attesa colpite da improvvise paure, a vedere definitivamente azzerati gli interventi già programmati. Una ferita ancora fresca nella reputazione di ottimi chirurghi che non c entravano nulla e che di colpo si son trovati ad affrontare non una critica seria e fondata, ma quell insieme di scandalismo, invidia e ignoranza che da sempre riempiono il vuoto della mancanza di argomenti. Meno male che nella prospettiva storica tutto sarà ricordato come un momento, certamente necessario, 47