Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 34. Documenti per la Salute 34



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Documenti per la Salute 34

Relazione sullo stato del Servizio Sanitario Provinciale Rapporto Epidemiologico EDIZIONI PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO ASSESSORATO ALLE POLITICHE PER LA SALUTE Trento 2008

copyright Giunta della Provincia Autonoma di Trento, 2008 Collana Documenti per la Salute - 34 Assessorato alle Politiche per la Salute Servizio Organizzazione e qualità delle attività sanitarie Ufficio Informazione e Comunicazione per la Salute tel. 0461/494075/494044, fax 0461/494109 e-mail: comunicazione.salute@provincia.tn.it www.trentinosalute.net Relazione sullo stato del Servizio Sanitario Provinciale - (Legge provinciale 1 aprile 1993 n. 10 articolo 10) - Rapporto Epidemiologico anno 2006 Redazione a cura di: Silvano Piffer, Silvia Franchini, Laura Battisti, Maria Gentilini, Pirous Fateh Moghadam, Livia Bianchi, Maddalena Cappelletti, Marilena Moser, Antonella D'Alpaos, Rita Odorizzi - Osservatorio Epidemiologico - Direzione Promozione ed Educazione alla Salute - Azienda provinciale per i Servizi Sanitari Coordinamento editoriale: Vittorio Curzel Impaginazione: Giovanna Forti Relazione sullo stato del Servizio sanitario provinciale. Rapporto epidemiologico. A. 2001-. Trento : Provincia autonoma di Trento. Giunta : Azienda provinciale per i Servizi sanitari, 2003-. - v. : tab., diagr. ; 24 cm. (Documenti per la salute) Annuale. L editore varia. - In cofanetto con: Relazione sullo stato del Servizio sanitario provinciale. 1. Trentino - Sanità pubblica Dati statistici Periodici 2. Servizi sanitari - Trentino Dati statistici Periodici 362.109 453 85

Presentazione La legge provinciale 1 aprile 1993, n. 10 recante la disciplina del servizio sanitario provinciale, all'articolo 10, stabilisce che il Presidente presenti annualmente al Consiglio Provinciale la "Relazione generale sulla gestione ed efficienza dei servizi sanitari, sullo stato di salute della popolazione e sullo stato di attuazione del piano sanitario provinciale". La Relazione generale si compone di due volumi: Vol. 1 Relazione sullo stato del Servizio sanitario provinciale anno 2006, redatto della Provincia, a cura del Servizio economia e programmazione sanitaria del Dipartimento politiche sanitarie. Offre una rappresentazione dei contenuti "necessari" della Relazione, previsti dalla citata legge provinciale: lo stato di salute della popolazione, la gestione e l efficienza dei servizi sanitari, lo stato di attuazione della programmazione sanitaria provinciale; Vol. 2 Relazione sullo stato del Servizio sanitario provinciale anno 2006: Rapporto epidemiologico, redatto dall'azienda provinciale per i servizi sanitari, a cura del Servizio osservatorio epidemiologico. Presenta il dettaglio quantitativo dei livelli di assistenza sanitaria erogati: l assistenza collettiva in ambienti di vita e di lavoro, l assistenza distrettuale, l assistenza ospedaliera. Oltre ad adempiere a un impegno istituzionale, grazie all ampiezza e all organica articolazione delle informazioni in essa contenute, la Relazione generale intende proporsi come un utile strumento di conoscenza del Servizio sanitario provinciale e, più in generale, del profilo sanitario della realtà trentina. Essa può contribuire a leggere e a interpretare la nostra società e porsi a supporto delle decisioni di programmazione sanitaria e della condivisione ampia e consapevole delle linee di sviluppo di uno dei settori, quello sanitario, ai quali l Amministrazione provinciale ha riconosciuto primaria importanza ed impegno nella duplice consapevolezza che la salute è bene primario della nostra comunità e che la sua promozione costituisce il vero momento qualificante del servizio sanitario. Remo Andreolli Assessore Provinciale alle Politiche per la Salute Lorenzo Dellai Presidente della Provincia Autonoma di Trento

Indice 9 Cap. 1 Assistenza collettiva in ambienti di vita e di lavoro 9 1.1. La popolazione 11 1.2. I consumi e gli stili di vita. 28 1.3. Gli incidenti stradali 2006 49 1.4. Incidenti domestici 58 1.5. Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali 2006 73 1.6. La mortalità 85 1.7. La qualità dell'aria 99 Cap. 2 Assistenza sanitaria distrettuale 99 2.1. L'assistenza sanitaria di base 110 2.2. L'attività dei consultori familiari 114 2.3. Qualità dell'assistenza territoriale 115 2.4. Le prescrizioni farmaceutiche territoriali 126 2.5. Le reazioni avverse ai farmaci 128 2.6. Le prestazioni specialistiche ambulatoriali 135 2.7. Le liste di attesa per le prestazioni specialistiche 151 Cap. 3 Assistenza ospedaliera e servizi di emergenza 151 3.1. L'assistenza ospedaliera 171 3.2. La mobilità ospedaliera 177 3.3. L'assistenza ospedaliera per drg selezionati 192 3.4. L'assistenza ospedaliera a cittadini stranieri 199 3.5. Le prestazioni sanitarie all'estero 202 3.6. L'attività dei servizi di emergenza. Anno 2006

221 Cap. 4 Assistenza ostetrica, neonatale e pediatrica 221 4.1. L'assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato 246 4.2. Gli screening neonatali 247 4.3. Le malformazioni congenite 251 4.4. Le vaccinazioni 257 4.5. Le malattie infettive 274 4.6. I flussi informativi in età pediatrica 278 4.7. Il diabete mellito giovanile 284 4.8. La mortalità infantile 286 4.9. L'abortività spontanea 288 4.10. L'interruzione volontaria della gravidanza 295 Cap. 5 Gruppi di popolazione da tutelare 295 5.1. La salute mentale 312 5.2. Tossicodipendenza 323 5.3. Problemi sanitari alcolcorrelati 331 5.4. La salute dell'anziano 339 5.5. Disabilità e handicap 347 5.6. I trapianti d'organo e di tessuti 353 Cap. 6 Indicatori di salute per Comprensorio

Capitolo 1 Assistenza collettiva in ambienti di vita e di lavoro 1.1. La popolazione Caratteristiche demografiche generali Nel 2006 si registra un incremento assoluto della popolazione residente di 4.552 unità. I nati vivi residenti sono 5.193 ed i nati vivi presenti 5.018. Il tasso di natalità è pari a 10,3 (10,2 nel 2005). Il numero dei decessi nei residenti è di 4.565 unità; il tasso grezzo di mortalità è pari a 90,4/10.000 (88,5 nel 2005). Gli stranieri residenti al 31.12. 2006 sono 33.302, pari al 6,5% della popolazione complessiva (6,0% nel 2005) consolidando il trend in crescita. Tab. 1. Provincia di Trento. Popolazione residente per sesso e comprensorio. 31.12.2005-06 Comprensorio Residenti al 31.12.2005 Residenti al 31.12.2006 (*) Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Fiemme 9.419 9.712 19.131 9.478 9.755 19.233 Primiero 4.911 5.121 10.032 4.923 5.153 10.076 Bassa Valsugana 12.827 13.516 26.343 12.912 13.595 26.507 Alta Valsugana 24.337 24.995 49.332 24.838 25.475 50.313 Valle dell Adige 81.441 86.439 167.880 82.052 86.926 168.978 Valle di Non 18.972 19.213 38.185 19.072 19.328 38.400 Valle di Sole 7.544 7.783 15.327 7.591 7.771 15.362 Giudicarie 17.917 18.460 36.377 18.055 18.549 36.604 Alto Garda e Ledro 21.797 23.039 44.836 22.147 23.397 45.544 Vallagarina 41.894 43.806 85.700 42.401 44.227 86.628 Fassa 4.623 4.712 9.335 4.639 4.746 9.385 Provincia 245.682 256.796 502.478 248.108 258.922 507.030 (*) PAT - La popolazione Trentina nell anno 2006 - Comunicazioni - Servizio Statistica PAT, Trento Luglio 2007

Capitolo 1 Tab. 2. Indicatori demografici sintetici. Raffronto Provincia-Italia per i dati disponibili (**) Indicatori Provincia di Trento Italia (***) Anno Valore Anno Valore Tasso di natalità 2006 10,3% 2006 9,4 Tasso di mortalità 2006 9,0 2006 9,5 Età media maschi (**) 2005 39,8 anni 2005 40,4 anni Età media femmine (**) 2005 43,2 anni 2005 43,5 anni Vita media maschi (**) 2005 78,2 anni 2005 77,6 anni Vita media femmine (**) 2005 84,4 anni 2005 83,2 anni Popolazione giovane 1 2006 15,3% 2006 14,1% Indice di vecchiaia maschi 2 2006 97,2% 2006 114,8% Indice di vecchiaia femmine 2006 151,7% 2006 169,6% Indice di ricambio 3 2006 110,9% 2006 117,5% (**) Annuario statistico 2005. Servizio Statistica PAT; Annuario Statistico Nazionale. ISTAT, 2006 (***) ISTAT - Annuario Statistico Italiano 2007, Roma Dicembre 2007 Dati relativi alle forze lavorative Tab. 3. Occupati per settore di attività economica. Maschi e Femmine. Trentino e Italia. Anno 2006 (**) Settore Provincia di Trento Italia Agricoltura 4,8 4,3 Industria 28,3 30,1 Altre attività 66,9 65,6 Totale occupati 100,0% 100,0% (***) ISTAT - Annuario statistico italiano 2007. Roma, Dicembre 2007 1 Popolazione giovane = Popolazione di 0-14 anni/popolazione totale per 100 2 Indice di vecchiaia = Popolazione di 65 anni e oltre/popolazione 0-14 anni per 100 3 Indice di ricambio = popolazione di 60-64 anni/popolazione di 10-14 anni per 100 10

Capitolo 1 Tab. 4. Persone in cerca di occupazione. Maschi e femmine. Confronto con Italia. Anno 2006 (**) Tasso di occupazione zione 6 Tasso di disoccupa- Ambito Tasso di attività 4 Trentino 67,5% 65,4% 3,2% Italia 63,3% 58,4% 6,8% (***) ISTAT - Annuario statistico italiano 2007. Roma, Dicembre 2007 1.2. I consumi e gli stili di vita Sono presentati i dati tratti dalla relazione nazionale dell indagine Multiscopo ISTAT Stili di vita e condizioni di salute, del 2005, dati provinciali della Multiscopo ISTAT dell anno 2006 (elaborazioni a cura di Stefano Lombardo, ufficio statistica PAT) ed i risultati sintetici dello studio Passi, effettuato nel 2005. Multiscopo ISTAT - Stili di vita e condizioni di salute Si tratta di una delle diverse indagini multiscopo ISTAT che viene effettuata a cadenza triennale ed esplora i comportamenti rispetto all alimentazione, l alcol, il fumo, l accesso ai servizi e lo stato di salute percepito oltre che quello autoriferito per patologie specificate. L indagine è centrata sulle famiglie. Il campione trentino è rappresentato mediamente da 720 famiglie, quindi circa 2000 soggetti. 4 Tasso di attività = persone appartenenti alle forze di lavoro/popolazione 15-64 anni per 100; Forze lavoro: persone occupate e persone in cerca di occupazione. 5 Tasso di occupazione = occupati/popolazione 15-64 anni per 100 6 Tasso di disoccupazione = persone in cerca di occupazione/forze lavoro 11

Capitolo 1 Tab. 5. Persone di 3 anni e più per consumo di alcuni cibi, regione, ripartizione geografica - Anno 2005 (per 100 persone della stessa zona) Regioni Ripartizioni geografiche Tipi di comune Verdure almeno una volta al giorno Ortaggi almeno una volta al giorno Frutta almeno una volta al giorno Verdure, ortaggi o frutta almeno una volta al giorno Porzioni di verdura, ortaggi o frutta consumate al giorno (a) 1 porzione da 2 a 4 porzioni 5 e più porzioni Piemonte 60,5 51,2 77,7 86,2 13,8 79,6 6,7 Valle d Aosta 48,9 42,9 69,6 77,4 17,4 77,7 4,9 Lombardia 50,2 45,4 74,9 83,1 19,2 75,9 4,9 Trentino-Alto Adige 59,6 45,2 70,4 82,0 20,4 73,0 6,6 Bolzano - Bozen 57,4 40,4 67,6 81,3 23,1 72,4 4,5 Trento 61,7 49,7 73,1 82,7 18,0 73,4 8,6 Veneto 58,9 48,0 72,4 84,7 18,2 75,2 6,7 Friuli-Venezia Giulia 65,9 50,0 75,6 85,8 14,7 77,5 7,7 Liguria 52,1 43,9 76,9 83,3 16,1 78,3 5,6 Emilia-Romagna 60,5 51,9 79,0 86,4 16,5 78,4 5,1 Toscana 55,0 47,2 76,7 84,2 15,4 78,9 5,7 Umbria 53,2 43,6 79,6 86,4 14,4 80,5 5,1 Marche 52,1 42,2 78,4 87,3 18,2 77,3 4,5 Lazio 52,3 39,8 73,9 82,5 17,9 76,6 5,5 Abruzzo 39,3 39,5 81,5 87,2 21,8 73,9 4,3 Molise 34,8 33,1 83,9 87,5 19,8 75,5 4,7 Campania 37,8 29,3 80,8 85,4 22,5 71,6 6,0 Puglia 35,7 33,1 82,5 87,1 20,3 76,3 3,3 Basilicata 31,9 25,2 82,5 85,9 21,9 74,9 3,1 Calabria 35,0 28,7 78,2 84,0 24,2 73,3 2,5 Sicilia 35,5 24,7 78,4 83,1 22,9 72,7 4,4 Sardegna 46,5 42,8 78,3 83,5 15,9 77,7 6,4 Nord-ovest 53,3 46,8 75,8 83,9 17,3 77,2 5,5 Nord-est 60,4 49,4 75,1 85,2 17,3 76,5 6,2 Centro 53,2 42,8 75,8 84,0 16,9 77,7 5,4 Sud 36,6 31,2 81,1 85,9 21,9 73,7 4,4 Isole 38,2 29,2 78,4 83,2 21,1 74,0 4,9 Comune centro dell area metropolitana 49,5 41,2 76,8 83,4 18,5 76,1 5,4 12

Capitolo 1 Regioni Ripartizioni geografiche Tipi di comune Verdure almeno una volta al giorno Ortaggi almeno una volta al giorno Frutta almeno una volta al giorno Verdure, ortaggi o frutta almeno una volta al giorno Porzioni di verdura, ortaggi o frutta consumate al giorno (a) 1 porzione da 2 a 4 porzioni 5 e più porzioni Periferia dell area metropolitana 43,0 38,3 77,2 83,9 18,8 75,2 5,9 Fino a 2.000 abitanti 52,6 42,4 79,2 86,4 19,2 75,3 5,5 Da 2.001 a 10.000 abitanti 50,4 40,7 76,9 85,1 19,0 76,1 4,9 Da 10.001 a 50.000 abitanti 48,6 40,2 75,4 83,3 19,3 76,3 4,4 50.001 abitanti e più 49,3 42,6 80,3 86,7 17,8 75,8 6,4 Italia 48,9 40,8 77,3 84,6 18,8 75,9 5,3 (a) Per 100 persone che consumano verdure, ortaggi o frutta una volta al giorno della stessa zona Tab. 6. Persone di 14 anni e più per consumo di vino e birra, regione, ripartizione geografica - Anno 2005 (per 100 persone della stessa zona) Regioni Ripartizioni geografiche Tipi di comune Consuma vino Consuma oltre 1/2 litro di vino al giorno Consuma 1-2 bicchieri di vino al giorno Consuma vino più raramente Consuma birra Consuma birra tutti i giorni Consuma birra più raramente Consuma birra solo stagionalmente Piemonte 62,0 4,7 28,2 25,5 47,6 3,6 27,4 16,5 Valle d Aosta 62,0 4,2 26,6 28,0 48,5 7,2 28,3 12,9 Lombardia 59,8 5,6 24,4 26,4 46,4 4,5 28,2 13,7 Trentino-Alto Adige 59,1 2,6 20,7 30,8 49,7 6,1 32,4 11,2 Bolzano - Bozen 62,2 2,3 18,2 35,1 51,3 8,1 33,0 10,2 Trento 56,2 2,8 22,9 26,7 48,2 4,3 31,8 12,1 Veneto 63,3 4,6 28,9 25,4 50,1 5,1 31,7 13,4 Friuli-Venezia Giulia 61,8 4,0 27,6 27,6 54,0 6,6 33,1 14,3 Liguria 60,7 5,2 29,9 23,1 41,6 5,8 22,2 13,5 Emilia- Romagna 64,9 5,4 28,6 27,1 46,1 4,3 28,9 12,9 Toscana 63,1 6,9 28,8 24,0 45,9 3,5 28,1 14,3 Umbria 60,2 5,6 28,9 23,5 43,4 3,3 26,0 14,2 Marche 63,2 5,5 32,4 22,6 45,6 3,8 25,5 16,2 13

Capitolo 1 Regioni Ripartizioni geografiche Tipi di comune Consuma vino Consuma oltre 1/2 litro di vino al giorno Consuma 1-2 bicchieri di vino al giorno Consuma vino più raramente Consuma birra Consuma birra tutti i giorni Consuma birra più raramente Consuma birra solo stagionalmente Lazio 55,4 3,8 23,8 25,2 45,9 4,3 23,6 18,0 Abruzzo 55,7 5,0 25,2 21,9 46,2 5,7 24,4 16,0 Molise 52,5 4,7 30,0 15,8 45,3 8,2 22,5 14,6 Campania 52,6 5,1 21,1 22,7 49,3 4,3 25,8 19,1 Puglia 52,7 4,0 27,1 18,6 47,4 7,4 24,4 15,6 Basilicata 52,3 6,7 27,1 17,2 42,0 4,3 22,9 14,8 Calabria 53,9 2,7 20,7 25,9 51,8 5,7 25,8 20,4 Sicilia 46,7 1,9 18,2 22,4 44,6 4,3 17,5 22,7 Sardegna 49,8 3,7 19,2 23,8 47,2 8,5 26,2 12,4 Nord-ovest 60,6 5,3 26,1 25,8 46,2 4,4 27,4 14,5 Nord-est 63,4 4,6 28,0 26,8 49,0 5,0 30,8 13,1 Centro 59,3 5,2 27,0 24,3 45,7 3,9 25,5 16,3 Sud 53,1 4,5 23,6 21,5 48,4 5,6 25,1 17,7 Isole 47,4 2,4 18,5 22,8 45,2 5,4 19,7 20,1 Comune centro dell area 59,4 3,8 26,1 26,0 50,0 4,4 24,4 21,1 metropolitana Periferia dell area metropolitana 57,7 4,0 25,4 24,3 47,6 4,8 28,3 14,6 Fino a 2.000 abitanti 59,5 6,0 27,2 23,2 45,4 5,0 26,1 14,4 Da 2.001 a 10.000 57,6 6,0 25,0 23,5 46,1 5,3 26,8 14,0 abitanti Da 10.001 a 50.000 55,8 4,2 23,9 23,9 46,3 4,9 25,3 16,1 abitanti 50.001 abitanti e più 57,9 3,8 25,5 25,2 47,0 4,3 27,2 15,5 Italia 57,6 4,6 25,2 24,3 47,0 4,8 26,3 16,0 14

Capitolo 1 Tab. 7. Persone di 14 anni e più per abitudine al fumo, regione, ripartizione geografica - Anno 2005 (per 100 persone della stessa zona) Regioni Ripartizioni geografiche Tipi di comune Fumatori Ex fumatori Non fumatori Fumatori di sigarette (a) Piemonte 20,9 23,3 53,5 95,4 Valle d Aosta 19,9 22,4 55,9 95,5 Lombardia 23,4 24,5 49,7 97,4 Trentino-Alto Adige 19,2 23,9 53,1 97,7 Bolzano - Bozen 21,1 25,4 51,0 99,0 Trento 17,4 22,6 55,1 96,3 Veneto 19,6 26,0 52,8 97,6 Friuli-Venezia Giulia 17,2 24,5 54,6 96,2 Liguria 20,6 23,1 55,1 95,9 Emilia-Romagna 22,3 24,4 51,9 97,6 Toscana 22,1 26,2 48,2 96,8 Umbria 24,5 23,8 50,5 98,8 Marche 20,5 24,1 53,6 97,2 Lazio 24,7 23,4 47,7 97,6 Abruzzo 23,4 22,5 52,4 97,3 Molise 20,2 21,7 56,5 96,8 Campania 25,2 17,6 55,7 97,8 Puglia 19,1 17,3 60,7 98,4 Basilicata 19,6 20,2 58,2 97,3 Calabria 19,0 19,2 60,0 98,6 Sicilia 22,1 18,0 58,7 98,5 Sardegna 22,2 23,4 50,9 98,1 Nord-ovest 22,4 24,0 51,4 96,7 Nord-est 20,3 25,0 52,7 97,5 Centro 23,3 24,4 48,9 97,4 Sud 22,0 18,4 57,6 97,9 Isole 22,1 19,4 56,7 98,4 Comune centro dell area 23,0 22,4 52,7 97,1 metropolitana Periferia dell area metropolitana 24,6 22,2 50,4 97,5 Fino a 2.000 abitanti 20,9 24,4 52,9 98,0 Da 2.001 a 10.000 abitanti 21,7 21,8 54,2 97,8 Da 10.001 a 50.000 abitanti 21,3 22,4 53,6 97,5 50.001 abitanti e più 21,5 22,9 53,7 97,1 Italia 22,0 22,4 53,2 97,5 (a) Per 100 fumatori. 15

Capitolo 1 Tab. 8. Persone di 18 anni e più per indice di massa corporea, regione, ripartizione geografica Anno 2005 (per 100 persone della stessa zona) Regioni Indice di massa corporea Ripartizioni geografiche Tipi di comune Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obesi Piemonte 4,1 56,2 31,4 8,3 Valle d Aosta 4,0 58,6 30,8 6,6 Lombardia 4,3 57,4 29,8 8,5 Trentino-Alto Adige 2,6 54,5 34,1 8,8 Bolzano - Bozen 3,3 54,8 33,9 8,0 Trento 1,9 54,2 34,4 9,5 Veneto 3,2 53,5 33,4 9,8 Friuli-Venezia Giulia 3,1 50,1 36,4 10,4 Liguria 3,0 55,1 33,4 8,5 Emilia-Romagna 1,8 52,1 35,8 10,3 Toscana 2,6 53,8 34,7 8,9 Umbria 2,4 53,7 36,3 7,5 Marche 2,5 53,3 34,4 9,8 Lazio 1,9 54,1 34,7 9,4 Abruzzo 2,6 46,6 39,0 11,8 Molise 2,6 49,1 37,8 10,4 Campania 1,5 48,3 39,7 10,6 Puglia 1,8 46,9 38,4 12,9 Basilicata 2,4 45,7 39,8 12,0 Calabria 2,7 47,6 38,4 11,3 Sicilia 2,3 49,9 36,2 11,6 Sardegna 3,8 54,0 31,8 10,5 Nord-ovest 4,1 56,8 30,6 8,5 Nord-est 2,6 52,7 34,7 10,0 Centro 2,2 53,9 34,8 9,1 Sud 1,9 47,5 39,0 11,5 Isole 2,7 50,9 35,1 11,3 Comune centro dell area metropolitana 2,6 55,9 33,5 8,0 Periferia dell area metropolitana 2,6 52,5 35,2 9,6 Fino a 2.000 abitanti 3,3 51,3 35,7 9,7 Da 2.001 a 10.000 abitanti 2,9 51,3 35,0 10,8 Da 10.001 a 50.000 abitanti 2,8 52,1 34,9 10,2 50.001 abitanti e più 2,7 52,8 34,3 10,2 Italia 2,8 52,6 34,7 9,9 16

Capitolo 1 Lo studio PASSI 2005 Multiscopo provinciale - Aspetti della vita quotidiana - 2006 Lo studio PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), è stato condotto nel 2005 dall Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento e da altre 123 aziende sanitarie in Italia condividendo un protocollo di studio promosso dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell Istituto Superiore di Sanità (CNESPS). L indagine, operante come vero e prorpio sistema dall 1.1.2007, è stata realizzata mediante interviste telefoniche a campioni di cittadini, di età compresa tra i 18-69 anni, estratti in modo random dalle anagrafi degli assistiti (per maggiori informazioni: www. epicentro.iss.it/passi). Attività fisica L attività fisica regolare gioca un ruolo importante nell influenzare l aspettativa di vita: si stima infatti che riduca di circa il 10% la mortalità per tutte le cause. Le persone attive presentano un rischio notevolmente ridotto di andare incontro a patologie di tipo cardio-cerebrovascolare, diabete tipo 2, cancro del colon, osteoporosi, depressione e traumi. Il livello di attività fisica da raccomandare alla popolazione è di almeo 30 minuti di attività moderata per almeno 5 giorni alla settimana oppure attività intensa per più di 20 min per almeno 3 giorni. I consigli dati dai medici ai loro pazienti (in combinazione con altri interventi) si sono dimostrati utili nella promozione dell attività fisica nella popolazione generale e in gruppi particolari a rischio. In Trentino il 49% degli intervistati durante lo studio PASSI riferisce di effettuare un lavoro pesante o aderisce alle raccomandazioni sull attività fisica (19% nelle altre ASL); il 40% non effettua un lavoro pesante e pratica attività fisica in tono inferiore a quanto raccomandato (58% nelle altre ASL) e l 11% è completamente sedentario (23% nelle altre ASL). I completamente sedentari sono i meno giovani, le donne e le persone con basso livello di istruzione. 17

Capitolo 1 Tab. 9. Provincia di Trento. Proporzione sedentarietà. Studio PASSI, 2005 Caratteristiche demografiche Totale Età Sesso Istruzione** Sedentari, %* 10,6 (IC95%:6,7-15,7) 18-34 9,6 35-49 11,1 50-69 11,1 uomini 9 donne 12,1 bassa 11,4 alta 9,9 * chi svolge meno di 10 minuti d attività fisica alla settimana e non effettua un lavoro pesante ** istruzione bassa: nessun titolo, licenza elementare, licenza media inferiore; istruzione alta: da scuola media superiore In Trentino il 45% degli intervistati riferisce che il loro medico si informa in merito all attività fisica (38% nelle altre ASL) e nel 37% dei casi la raccomanda (40% nelle altre ASL). Solo il 9% ha ricevuto dal medico informazioni dettagliate su tipo, frequenza e durata dell attività da svolgere (11% nelle altre ASL) e al 6% è stato chiesto, successivamente, l andamento dell attività fisica precedentemente consigliata (10% nelle altre ASL).Complessivamente solo il 5% dei pazienti dichiara di aver ricevuto insieme consigli, informazioni più dettagliate e domande successive sull andamento dell attività consigliata (7% nelle altre ASL). Graf. 1. Provincia di Trento. Attività fisica e consigli dei medici. Studio PASSI, 2005 Consiglio generale 37 Tipo, frequenza, durata 9 Chiesto andamento 6 Consiglio completo 5 0 5 10 15 20 25 30 35 40 % 18

Capitolo 1 L integrazione con i dati dall indagine multiscopo ISTAT permette di aggiungere alcune informazioni sul contesto socio-ambientale importanti per completare il quadro della situazione trentina. Tab. 10. Provincia di Trento. Chi va a piedi al lavoro/scuola Multiscopo ISTAT - 2006 Caratteristiche Vanno a piedi al lavoro/scuola socio-demografiche (su chi lavora) Totale 12,2 Età 18-34 11,3 35-49 12,4 50-69 13,9 Sesso M 10,3 F 14,9 Livello socio-economico** basso 12,2 medio-alto 12,3 ** livello socio-economico basso: risorse scarse o assolutamente insufficienti; livello socio-economico medio-alto: risorse ottime o adeguate Solo il 12% raggiunge a piedi il proprio luogo di studio o lavoro. Tra coloro che usano uno o più mezzi per raggiungere scuola/lavoro Solo il 14% usa un mezzo pubblico (treno, corriera, autobus), più frequentemente i giovani e le donne. Tab. 11. Provincia di Trento. Chi usa mezzi pubblici per raggiungere lavoro/scuola. Multiscopo ISTAT - 2006 Caratteristiche socio-demografiche Usa mezzo pubblico Totale 14,0 Età 18-34 20,1 35-49 8,6 50-69 11,1 Sesso M 9,1 F 20,7 1

Capitolo 1 Caratteristiche socio-demografiche Usa mezzo pubblico Livello socio-economico** basso 14,6 medio-alto 13,9 ** livello socio-economico basso: risorse scarse o assolutamente insufficienti; livello socio-economico media-alto: risorse ottime o adeguate C è un legame tra sedentarietà e uso della televisione. In Trentino, l 83% degli intervistati dichiara di guardare la TV tutti i giorni, abitudine che aumenta con l età. In media si guarda la TV per 155 minuti/die senza grosse variazioni per età, sesso o livello economico (149 minuti gli uomini, 161 le donne; 174 le persone di 50-69 anni). Tab. 12. Provincia di Trento. Abitudine TV. Multiscopo ISTAT. 2006 Caratteristiche socio-demografiche Guarda la TV tutti i giorni Totale 82,9 Età 18-34 78,1 35-49 80,0 50-69 89,6 Sesso M 83,4 F 82,4 Livello socio-economico** basso 86,1 medio-alto 82,0 ** livello socio-economico basso: risorse scarse o assolutamente insufficienti; livello socio-economico media-alto: risorse ottime o adeguate L abitudine al fumo Secondo PASSI 2005, in Trentino i fumatori sono il 24%, gli ex fumatori il 19%, e i non fumatori 57%. L abitudine al fumo è più alta tra gli uomini che tra le donne (32% vs. 16%). Nel campione Passi nazionale, i fumatori rappresentano il 26%, gli ex fumatori il 20% e i non fumatori il 54%. Le stime sono confermate dalla multiscopo ISTAT del 2006 anche se i criteri di raccolta dati sono diversi e possono ostacolare un confronto diretto. 20

Capitolo 1 Graf. 2. Abitudine al fumo, APSS Trento, Studio PASSI, 2005 ISTAT 2006 100 90 80 70 60 % 50 40 30 20 10 0 PASSI - 2005 ISTAT - 2006 Fumatori * Ex Fumatore ** Non Fumatore *** * Fumatore PASSI: soggetto che dichiara di aver fumato più di 100 sigarette nella sua vita e attualmente fuma tutti i giorni o qualche giorno; fumatore ISTAT: chi risponde sì alla domanda: lei attualmente fuma? ** Ex fumatore PASSI: soggetto che dichiara di aver fumato più di 100 sigarette nella sua vita e attualmente non fuma da almeno 6 mesi ; Ex-fumatore-ISTAT chi risponde sceglie l opzione no, ma ho fumato in passato. ***Non fumatore PASSI: soggetto che dichiara di aver fumato meno di 100 sigarette nella sua vita e attualmente non fuma; Non fumatore ISTAT: chi sceglie l opzione no, non ho mai fumato. La maggiore prevalenza di fumatori si osserva nelle classi d età più giovani, tra gli uomini e nelle persone con basso livello di istruzione. Il campione PASSI trentino concorda con il campione nazionale con l eccezione che non si osservano differenze per livello di istruzione. Tab.13. Provincia di Trento. Caratteristiche dei fumatori. Studio PASSI 2005 - ISTAT 2006 % Caratteristiche demografiche Fumatori* PASSI 2005 ISTAT 2006 Totale 24,0 (IC95%:18,3-23,0% 30,5) Età, anni 18-24 27,3 29,8 25-34 29,4 24,8 35-49 17,2 15,6 50-69 25,4 23,0 Sesso ^ M 32 27,2 F 16 19,1 21

Capitolo 1 % Caratteristiche demografiche Fumatori* PASSI 2005 ISTAT 2006 Istruzione** bassa 29,5 - alta 19,6 - ** istruzione bassa: nessun titolo, licenza elementare, licenza media inferiore; istruzione alta: da scuola media superiore ^ le differenze risultano statisticamente significative (p=0,008) Il 58% dei fumatori ha ricevuto il consiglio di smettere di fumare da parte di un operatore sanitario. Gli intervistati in Trentino dichiarano che nelle proprie abitazioni non si fuma nel 64% dei casi (43% non permesso; 21% nessuno fuma); nel restante 36% dei casi si fuma ovunque o in parte. Le persone intervistate che lavorano riferiscono nel 60% dei casi che il divieto di fumare nel luogo di lavoro è rispettato sempre. Valutazione dei primi effetti della legge anti-fumo All inizio del 2005 è entrata in vigore la legge 3/2003 art. 51 e la legge provinciale 22 dicembre 2004, n.13, che ha introdotto il divieto di fumo nei locali aperti al pubblico, a tutela della salute dei non fumatori, in Italia e in Provincia di Trento. Si è verificata una diminuzione complessiva dell 8,8% della vendita (e conseguentemente del consumo) di tabacco in Trentino Alto Adige (dati disponibili solo a livello regionale; fonte: Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato). La riduzione in Trentino appare più pronunciata rispetto alla media nazionale del -5,4%. Interessate dalla riduzione sono in primo luogo le sigarette (-8,8%). Nel 2005 sono state vendute ben 112.294 kg di sigarette in meno. Considerando il peso di un pacchetto di sigarette di 20 grammi questo corrisponde a 5,6 milioni di pacchetti di sigarette non fumate (5.614.700). Nel 2006 si osserva un ulteriore calo delle vendite, anche se molto più contenuto rispetto a quello precedente. 22

Capitolo 1 Graf. 3. Regione Trentino Alto Adige. Sigarette vendute (in tonnellate) confronto 2004-2006 1.550 Legge anti-fumo 1.500 tonnelate 1.450 1.400 1.350 1.300 1.250 2004 2005 2006 Dallo studio PASSI 2005, emerge che in Trentino l effetto della legge sul comportamento dei fumatori è stato notevole: il 21% ha tentato di smettere ed il 31% ha ridotto il numero di sigarette fumate. In tutte le ASL italiane il 13% ha cercato di smettere ed il 39% ha fumato meno. Graf. 4. Provincia di Trento. Abitudine al fumo ed effetto sui fumatori della legge anti-fumo (n=200). Studio Passi. Anno 2005 Cercato di smettere 21% Non fuma Fuma 24% Fuma meno 31% Nessun effetto 48% Infine lo studio effettuato nel 2006 evidenzia la permanenza dell effetto positivo: il 18% dei fumatori ha provato a smettere ed il 32% dei fumatori ha fumato di meno. Inoltre, per il 25% degli ex-fumatori che ha smesso dopo l introduzione della legge, le nuove norme sono servite da stimolo. Il consumo di alcol L abuso di alcolici rappresenta una condizione di rischio sanitario e sociale. 23

Capitolo 1 Le persone a maggiore rischio sono coloro che bevono fuori pasto, che sono forti consumatori (più di 3 unità alcoliche - lattine di birra, bicchieri di vino o bicchierini di liquore al giorno per gli uomini e più di 2 per le donne) e coloro che indulgono in grandi bevute o binge drink (consumo di almeno una volta al mese di 6 o più unità di bevanda alcolica in un unica occasione). In Trentino la percentuale di persone, intervistate nell ambito dello studio PASSI 2005, che riferisce di aver bevuto almeno una unità di bevanda alcolica nell ultimo mese (almeno una lattina di birra/un bicchiere di vino/un bicchierino di liquore) è risultata del 72%. La multiscopo ISTAT provinciale del 2006, che fa però riferimento ai comportamenti degli ultimi 12 mesi, riporta il 77%. Si osservano tassi più alti nei giovani (in particolare nella fascia 18-24 anni), negli uomini e nelle persone con alto livello di istruzione. Tra le altre ASL partecipanti allo studio la percentuale di assuntori, nell ultimo mese, di almeno una unità di bevanda alcolica è risultata pari al 64%. Tab.14. Provincia di Trento. Consumo di alcol. Studio PASSI, 2005 - ISTAT 2006 Caratteristiche demografiche % bevitori binge # PASSI 2005 ISTAT 2006 Totale 14,0 (95% CI 9,5-19,6) 16,5 Età, anni 18-24 31,8 25-34 19,6 28,9 35-49 12,5 12,2 50-69 4,8 9,8 Sesso^ uomini 26,0 27,8 donne 2,0 5,8 Istruzione** bassa 8,0 - alta 18,8 - * una unità di bevanda alcolica equivale a una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore. ** istruzione bassa: nessun titolo, licenza elementare, licenza media inferiore; istruzione alta: da scuola media superiore - differenze statisticamente significative (p=0,04) ^ le differenze risultano statisticamente significative (p<0,0001) # N.B. il riferimento temporale di PASSI è negli ultimi 30 giorni, quello ISTAT negli ultimi 12 mesi 24

Capitolo 1 Il 36% degli intervistati può essere ritenuto un consumatore a rischio di alcol (fuoripasto o forte consumo o binge ). In un mese il 29% della popolazione beve fuori pasto almeno 1 volta la settimana. Il 14% è un bevitore binge. Il 9% può essere considerato un forte bevitore. Tra le altre ASL partecipanti il 12% beve fuoripasto, l 8% è un bevitore binge e il 6% è un forte bevitore. La bevuta binge, particolarmente pericolosa, è più diffusa tra i giovani, negli uomini e nelle persone con più alto livello di istruzione. Tra le altre ASL partecipanti la percentuale di bevitori binge è risultata pari al 8%. La multiscopo ISTAT del 2006 conferma i dati PASSI del 2006 anche se nel PASSI il riferimento temporale della bevuta binge è negli ultimi 30 giorni, mentre per l ISTAT si indagano gli ultimi 12 mesi. In Trentino solo il 10% degli intervistati riferisce che un operatore sanitario si è informato sul consumo di alcol (14% nelle altre ALS). Tra coloro che negli ultimi 12 mesi sono stati dal medico, solo il 12% dei binge, il 10% di chi beve fuori pasto ed il 17% dei forti consumatori riferisce di aver ricevuto il consiglio di bere di meno. Abitudini alimentari Le patologie per cui la dieta gioca un ruolo importante comprendono cardiopatie ischemiche, alcuni tipi di neoplasia, ictus, ipertensione arteriosa, obesità e diabete mellito tipo II. È riconosciuta l importanza di alcuni alimenti nel proteggere dall insorgenza di alcune malattie: il dato di un associazione protettiva fra l elevato consumo di frutta e verdura e neoplasie è per esempio consolidato. Per questo motivo si consiglia il consumo di frutta e verdura tutti i giorni secondo lo schema 5 a day: 5 porzioni/die. In Trentino il 91% degli intervistati nell ambito dello studio PASSI 2005 dichiara di mangiare frutta e verdura almeno 1 volta al giorno. Solo il 14% aderisce alle raccomandazioni, consumando frutta e verdura 5 volte al giorno (13% nelle altre ASL). Questa abitudine è più diffusa tra le persone a partire dai 50 anni e tra le donne e tra le persone con basso livello di istruzione. L indagine multiscopo provinciale del 2006 riporta valori leggermente più bassi rispetto a quelli PASSI 2005 ma senza differenze statisticamente significative. 25

Capitolo 1 Tab.15. Provincia di Trento. Adesione 5 a day. Studio PASSI 2005-ISTAT 2006 Adesione Caratteristiche demografiche al 5 a day * (%) PASSI 2005 ISTAT 2006 Totale 14,0 (IC95%:9,5-19,6) 9,8 % Età 18-24 13,6 25-34 11,8 9,9 35-49 10,9 7,9 50-69 19 11,5 Sesso uomini 10 6,9 donne 18 12,3 Istruzione bassa 18,2 - alta 10,7 - * coloro che hanno dichiarato di mangiare 5 volte al giorno frutta e verdura ** istruzione bassa: nessun titolo, licenza elementare, licenza media inferiore; istruzione alta: da scuola media superiore Conclusioni Attività fisica Riassumendo, si stima che circa l 11% della popolazione del Trentino conduca uno stile di vita sedentario ed il 68% non pratichi sufficiente attività fisica; pur essendo questo livello di sedentarietà minore rispetto a quello complessivo delle altre ASL partecipanti allo studio PASSI, rimane un ampio margine per migliorare il livello di attività fisica. I consigli dati dai medici ai loro pazienti, in combinazione con altri interventi, sono utili nella promozione di stili di vita sani; in questo specifico tema però in meno della metà dei casi i medici trentini si informano e consigliano genericamente di svolgere attività fisica ai loro pazienti e la percentuale di coloro che danno consigli più dettagliati resta ancora insoddisfacente e risulta inferiore alla media delle altre ASL. L opera del medico da sola non è sufficiente e deve inquadrarsi in un azione integrata. A tale riguardo sembra importante stimolare tra l altro un maggiore uso dei mezzi di trasporto pubblici e della bicicletta per recarsi nei luoghi di 26

Capitolo 1 studio e di lavoro. Una inversione dell attuale tendenza d uso dell automobile avrebbe inoltre effetti positivi non solo sull attività fisica quotidiana, ma anche sull inquinamento atmosferico. Fumo di sigaretta In Trentino la prevalenza di fumatori è analoga a quella delle altre ASL (23-24% secondo Passi e ISTAT). Un elemento che desta preoccupazione è l elevata prevalenza di fumatori tra i giovani, specie nella classe d età 25 44 anni, dove quasi un terzo delle persone riferisce di essere fumatori. Più della metà dei fumatori ha ricevuto il consiglio di smettere, evidenziando un accettabile livello di attenzione al problema da parte degli operatori sanitari. Sono comunque pochi i fumatori che hanno smesso di fumare grazie all ausilio di farmaci, gruppi di aiuto ed operatori sanitari. Risulta pertanto opportuno un ulteriore consolidamento del rapporto tra operatori sanitari e pazienti per valorizzare l offerta presente di opportunità di smettere di fumare. Il fumo nelle abitazioni e soprattutto nei luoghi di lavoro merita ancora attenzione, nonostante l attenzione al fumo passivo posta dall entrata in vigore della nuova legge sul divieto di fumo nei locali pubblici. che è stata efficace nel modificare il comportamento di circa la metà dei fumatori in Trentino. Consumo di alcol In Trentino oltre due terzi della popolazione tra 18 e 69 anni consuma bevande alcoliche, e un terzo circa ha abitudini di consumo che possono essere definite a rischio. Questi valori sono superiori a quelli delle ASL partecipanti all indagine. Come nelle altre ASL partecipanti allo studio Passi, anche in Trentino i medici di medicina generale si informano solo raramente sulle abitudini dei loro pazienti in relazione all alcol e consigliano raramente di moderarne il consumo. I rischi associati all alcol sembrano sottostimati probabilmente per il carattere di massa dell abitudine e per la sovrastima dei supposti benefici che possono derivare dal suo consumo. Occorre pertanto diffondere maggiormente la percezione del rischio collegato al consumo dell alcol, sia tra la popolazione generale sia tra i medici. 27

Capitolo 1 Alimentazione In Trentino la maggior parte delle persone consuma giornalmente frutta e verdura, anche se solo 1 persona su 7 assume le 5 porzioni al giorno raccomandate. Questo limitato consumo può essere in parte attribuibile alla scarsa consapevolezza dell importanza di questa abitudine alimentare: infatti appena la metà delle persone intervistate ha sentito parlare della sua rilevanza per la salute. La diffusione dell informazione da parte del medico su questo corretto comportamento risulta in generale bassa. Appare pertanto opportuno sensibilizzare gli operatori sanitari sull importanza di questo aspetto, garantendo una stretta collaborazione con i servizi di prevenzione e con i medici di medicina generale. Un azione più generale, a carattere multisettoriale, può certamente favorire la modifica degli atteggiamenti alimentari. 1.3. Gli incidenti stradali 2006 Aspetti generali Gli incidenti stradali rappresentano la nona causa di morte nel mondo e in assenza di inversioni di tendenza, entro il 2020 saranno la terza causa globale di morte e disabilità. Secondo i dati ISTAT 7 ogni giorno in Italia si verificano in media 617 incidenti stradali, che causano la morte di 15 persone e il ferimento di altre 860. Nel complesso, nel 2005 sono stati rilevati 225.078 incidenti stradali, che hanno causato il decesso di 5.426 persone, mentre altre 313.727 hanno subito lesioni di diversa gravità. Rispetto al 2004 si riscontra una diminuzione del numero degli incidenti (- 1,8%), del numero dei morti (-4,7%) e del numero dei feriti (-2,7%). L analisi dell incidentalità nel lungo termine evidenzia un trend crescente sia degli incidenti che dei feriti nel periodo 1991-2002. A partire dal 2003 inizia un trend discendente, attribuibile anche in parte all entrata in vigore del Decreto Legge n. 151 del 27 giugno 2003 che ha introdotto la patente a punti e nuove regole in tema di codice della strada. 7 ISTAT Statistiche in breve, Periodo di riferimento: Anno 2005, Diffuso il: 27 novembre 2006, http:// www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20061127_00 28

Capitolo 1 Una stima sui costi sociali degli incidenti stradali ha quantificato per il 2004 un importo pari a 33.706 milioni di euro. Per il Trentino Alto Adige l ISTAT stima per il 2004, 280 milioni di euro (165 per i morti e 115 per i feriti), che corrisponde a 300 euro/anno/abitante. I dati presentati provengono da fonti diverse: lo studio PASSI, rilevazioni ad hoc su utilizzo cinture e seggiolini per bambini, rapporti statistici di incidente stradale (rilevazione ISTAT-ACI), il sistema di sorveglianza integrato MITRIS, dimissioni ospedaliere, accessi ai pronto soccorso, registro provinciale di mortalità (Schede di morte ISTAT). Atteggiamenti e comportamenti rispetto alla guida - Studio PASSI 2005 In Trentino la percentuale di intervistati che riferisce di usare sempre la cintura di sicurezza anteriore è del 92% (IC 95% 87-95); tra le persone che viaggiano sul sedile posteriore, l uso della cintura è ancora poco diffuso (27%).Trattandosi di dati riferiti tramite intervista telefonica si presume una certa sovrastima; la percentuale di cinturati emersa tramite osservazione diretta (vedi prossimo paragrafo) è infatti (al luglio 2005) pari al 77,0%, 15 punti percentuali alla rilevazione Passi. Tra i motociclisti, oltre il 97% riferisce di usare sempre il casco. Nelle altre ASL partecipanti alla rilevazione Passi, le percentuali sono risultate le seguenti: cintura anteriore sempre 83%, cintura posteriore sempre 20% e casco sempre 88%. Graf. 5. Proporzione uso dei dispositivi di sicurezza, APSS Trento, Studio PASSI, 2005 cintura anteriore sempre 92,0 cintura posteriore sempre 27,0 casco sempre 96,0 0 20 40 60 80 100 L atteggiamento rispetto ai dispositivi di sicurezza, contrasta con l atteggiamento nei confronti di alcol e guida. Il 17% degli intervistati (24% dei guidatori) dichiara infatti di aver guidato in stato di ebbrezza nel mese precedente l indagine; questa abitudine è più diffusa nei giovani e nei maschi. Il 17% riferisce di essere stato trasportato da un conducente in stato di ebbrezza. Nelle altre ASL 2

Capitolo 1 partecipanti allo studio la percentuale di chi guida in stato di ebbrezza è l 11% (16% tra i guidatori). Tab. 16. Guida in stato di ebbrezza, APSS Trento, Studio PASSI, 2005 Età Sesso** Dati demografici Guida in stato di ebbrezza* (%) Totale 17,0 (IC95%:12,1-22,9) Istruzione*** 18-24 36,4 25-34 11,8 35-49 12,5 50-69 19,0 M 30,0 F 4,0 bassa 17,0 alta 17,0 * coloro che hanno dichiarato di aver guidato entro un ora dall aver bevuto 2 o più unità di bevanda alcolica ** le differenze sono statisticamente significative (p < 0,005) *** istruzione bassa: nessun titolo, lic. elemen., lic.media inf.; istruzione alta: da scuola media sup. in su La valutazione campionaria dell uso delle cinture di sicurezza nella popolazione generale Il monitoraggio dell uso dei dispositivi di sicurezza nella popolazione generale è stato avviato nell anno 2000, quale parte del progetto Casco-2000 e poi Ulisse, coordinati dall Istituto Superiore di Sanità. Il rilevamento è effettuato da 2 operatori per punto (strada urbana-periferica) per 3 ore al mese, 6 mesi all anno. I Servizi coinvolti nel rilevamento sono: Servizio educazione alla salute, U.O Igiene Pubblica, Centro riferimento attività alcologiche, U.O. Prevenzione/Sicurezza ambienti di lavoro, Osservatorio epidemiologico. A luglio 2003 si era osservato un rilevante aumento di cinturati rispetto al febbraio dello stesso anno (p<0,001), dal 37,9% al 77,4%, a dimostrazione dell efficacia dell introduzione della patente a punti (30 giugno). Nel 2005 la percentuale di cinturati si consolida, con permanenza tuttavia di un 20% circa di non cinturati. Nel 2006 la rilevazione è stata sospesa, con ripresa l anno successivo. 30

Capitolo 1 Graf. 6. Provincia di Trento. Percentuale di automobilisti cinturati. Progetto Ulisse- Anni 2003-2005. introduzione patente a punti 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 feb- 03 mar apr mag giu lug feb- 04 mar apr mag giu lug feb- 05 mar apr mag giu lug L incremento d uso delle cinture a seguito della patente a punti si registra in tutto il Paese 8 Tab. 17. Proporzione utilizzo cinture di sicurezza prima e dopo patente a punti Prima patente a punti Dopo patente a punti Trentino 37,9% 77,4% Nord 39,9% 84,2% Centro 25,5% 67,3% Sud e Isole 19,2% 53,6% Dispositivi di sicurezza nei bambini che frequentano la scuola materna. Anno 2006 In Trentino si registrano ogni anno circa 400 accessi al Pronto soccorso di bambini (di 0-14 anni) che necessitano di cure mediche causa incidente stradale. Una parte di questi bambini viene ricoverata, registrando anche dei decessi (2 nel 2005, 1 nel 2004, 3 nel 2003, 4 nel 2002). Dei bambini feriti 2 su 3 si trovano all interno di un' automobile al momento dell incidente e in oltre il 60% dei casi la strada interessata è una semplice strada urbana percorsa per i normali spostamenti quotidiani. 8 Taggi F. e coll. Il Sistema Ulisse per il monitoraggio dell uso delle cinture di sicurezza e del casco in Italia. 2000-05, Roma Aprile 2006 31

Capitolo 1 Esiste una maniera semplice quanto efficace per contenere il fenomeno: l utilizzo del seggiolino, del cuscinetto alza-bambino e delle cinture di sicurezza. L APSS, in collaborazione con la polizia municipale, ha avviato nel 2005 un progetto finalizzato a promuovere l uso del seggiolino. Si è puntato inizialmente su 5 scuole materne del comune di Trento. Dopo l esito positivo della verifica di efficacia (dal 37% di utilizzo prima dell intervento al 61% dopo l intervento) nel 2006 l iniziativa è stata estesa ai comuni limitrofi Mezzolombardo, Lavis e Pergine.Come l anno precedente a Trento, l intervento è stato suddiviso in due parti: inizialmente incontri con i genitori di informazione sull importanza dei seggiolini e successivamente una fase di controlli e sanzioni. Prima dell intervento la percentuale di bambini trasportati correttamente era del 33%, salendo al 50%, dopo l intervento ed al 60% dopo l intervento di controlli e sanzioni. Le differenze sono statisticamente significative. Per indagare i motivi del non utilizzo dei seggiolini ed individuare possibili azioni di promozione sono stati effettuati alcuni focus-group con genitori di bambini in età pre-scolare. Da questi focus group sono risultati come motivi di non utilizzo: - scarsa informazione sui rischi degli spostamenti brevi in ambiente urbano - riluttanza a spostare i seggiolini da un auto all altra - false convinzioni (p.es.: seggiolino provoca mal di macchina) - scarsi controlli e sanzioni Mentre come possibili azioni di promozione i genitori hanno indicato: - più informazioni sui rischi e sulle modalità d utilizzo - educazione stradale dei bambini - maggiori controlli Graf. 7. Confronto monitoraggio uso dei seggiolini pre-e post-intervento (numero osservazioni pre-intervento=372, post-educazione=274, post-sanzioni= 295. Totale delle scuole osservate. Valori percentuali. Provincia di Trento. Anno 2006 Seggiolino con cinture allacciate 33 50 pre-intervento post-educazione post-sanzioni 60 0 10 20 30 40 50 60 70 % 32

Capitolo 1 La rilevazione ISTAT-ACI dell incidentalità stradale Nota Bene: riportiamo i dati ISTAT relativi al 2004 e non quelli aggiornati al 2005 perché il report ISTAT pubblicato il 27 novembre 2006 conteneva un sostanziale errore nel conteggio degli eventi (incidenti, morti e feriti) per la provincia di Trento. Al momento della stesura del presente capitolo (dicembre 2007) il rapporto ISTAT relativo all anno 2006 non era ancora disponibile. Per la valutazione dell andamento del fenomeno nel 2006 si rimanda pertanto al paragrafo relativo all analisi dei dati MITRIS, che in ogni caso dal 2007 in poi trasmette direttamente i dati all ISTAT. Secondo le statistiche ISTAT-ACI nel 2004 in provincia di Trento, gli incidenti con almeno un infortunato sono stati 1.555 (1.717 nel 2002, 1.654 nel 2003) di cui 50 mortali pari al 3,2% (2,3% nel 2002; 3,1% nel 2003.). Sono decedute 55 persone (42 nel 2002, 59 nel 2003;) ed i feriti sono stati 2.099 (2.382 nel 2002, 2.382 nel 2003). Tab. 18. Provincia di Trento e Italia. Incidenti e persone infortunate per conseguenza. Anno 2004 Totale incidenti Di cui incidenti mortali Ambito persone infortunate persone infortunate Numero Numero Morte Ferite Morte Ferite Trento 1.555 55 2.099 50 55 38 Italia 224.553 5.625 316.630 5.082 5.625 4.365 Fonte: Statistica degli incidenti stradali. Anno 2002, ISTAT/ACI, 2003. Graf. 8. Provincia di Trento. Incidenti stradali, deceduti e feriti. Anni 1987-2004 Incidenti / Feriti 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 Incidenti Feriti Deceduti 87 88 89 1990 91 92 93 94 95 96 97 98 99 2000 2001 2002 2003 2004 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Deceduti 33

Capitolo 1 Tab. 19. Confronto di indicatori di incidentalità provincia di Trento e Italia. 1990-2004 % Incidenti Rapporto di Rapporto di lesività Anno mortali mortalità stradale stradale Indice di gravità Trentino Italia Trentino Italia Trentino Italia Trentino Italia 1990 3,4 3,6 37,5 40,9 1.292,5 1.366,2 28,2 29,1 1991 5,1 3,9 53,9 43,9 1.370,4 1.410,0 37,8 30,2 1992 3,6 3,9 42,2 43,5 1.415,5 1.411,4 29,0 29,9 1993 5,1 3,8 65,3 43,3 1.368,1 1.408,8 45,5 29,8 1994 3,9 3,5 41,3 38,5 1.323,7 1.401,4 30,3 26,8 1995 3,9 3,2 45,4 35,6 1.372,1 1.420,3 32,0 24,5 1996 3,7 3,0 44,8 33,8 1.400,9 1.440,5 31,0 22,9 1997 3,2 2,9 36,4 32,8 1.366,9 1.425,9 24,7 22,5 1998 3,9 2,6 44,8 28,6 1.374,7 1.436,1 31,6 19,5 1999 2,4 2,7 28,9 30,3 1.376,6 1.445,9 20,5 20,5 2000 2,0 2,7 20,4 30,2 1.360,7 1.422,8 14,8 20,8 2001 2,3 2,6 26,3 28,4 1.391,3 1.423,3 18,6 19,6 2002 2,3 2,6 24,5 28,3 1.387,3 1.420,8 17,3 19,5 2003 3,1 2,4 35,7 26,2 1.365,8 1.412,5 25,4 18,2 2004 3,2 2,3 35,4 25,0 1.349,8 1.410,0 25,5 17,4 Indicatori Percentuale di incidenti mortali = Incidenti mortali/incidenti x 100 Rapporto di mortalità stradale = Morti/Incidenti x 1.000 Rapporto di lesività stradale = Feriti/Incidenti x 1.000 Indice di gravità = Morti/(Morti + Feriti) x 1.000 La proporzione di incidenti mortali, che fornisce indicazioni sulla gravità degli eventi, risulta sostanzialmente stabile in Italia, in diminuzione dal 1993. In provincia di Trento questa proporzione è sempre superiore rispetto all Italia, ad eccezione degli anni 1990, 1992 e dal 1999 al 2002. Nel 1993 si registra il massimo valore 5,1%. La variabilità del Trentino può essere causata dalla relativamente bassa numerosità di incidenti. Il rapporto di mortalità stradale (Morti/Incidenti x 1.000), che permette di confrontare la gravità media dei sinistri, in Italia registra un decremento dal 1993 con un minimo (28,3 ) nel 2004; in Trentino l andamento è variabile. Il rapporto di lesività stradale (Feriti/Incidenti x 1.000), che informa sulla gravità degli eventi assume, in Trentino, un valore più basso dell Italia dal 1993. L indice di gravità (Morti/(Morti+Feriti) x 1.000), che esprime la pericolosità degli incidenti, in Italia evidenzia un trend decrescente dal 1992, mentre in 34

Capitolo 1 Trentino è soggetto a variabilità. Il valore maggiore si ha nel 1993 (45,5 ). A livello nazionale, il valore più basso (17,4 ) è relativo al 2004, con un massimo (30,2 ) nel 1991. Tab. 20. Provincia di Trento. Indicatori di incidentalità. Anni 1990-2004 Anno Tasso di incidentalità mortalità lesività incidentalità mortalità lesività Tasso di Tasso di Rapporto di Rapporto di Rapporto di 1990 398,8 14,9 515,5 6,2 0,23 8,1 1991 325,9 17,6 446,6 5,0 0,27 6,8 1992 288,5 12,2 408,4 4,2 0,18 6,0 1993 252,7 16,5 345,7 3,7 0,24 5,1 1994 295,9 12,2 391,7 4,4 0,18 5,8 1995 330,2 15,0 453,1 4,9 0,22 6,7 1996 322,7 14,5 452,1 Non disp. Non disp. Non disp. 1997 334,8 11,6 457,6 5,0 0,17 6,9 1998 314,5 14,1 432,3 Non disp Non disp. Non disp. 1999 426,0 12,3 586,5 6,0 0,17 8,3 2000 371,2 7,6 505,1 5,1 0,10 7,0 2001 380,3 10,0 529,1 Non disp Non disp Non disp 2002 356,4 8,6 494,5 Non disp Non disp Non disp 2003 339,6 12,1 463,9 Non disp Non disp Non disp 2004 314,7 11,1 424,7 4,1 0,15 5,6 Indicatori Tasso di incidentalità = Incidenti/Popolazione media x 100.000 Tasso di mortalità = Morti/Popolazione media x 100.000 Tasso di lesività = Feriti/Popolazione media x 100.000 Rapporto di incidentalità = Incidenti/Veicoli circolanti x 1.000 Rapporto di mortalità = Morti/Veicoli circolanti x 1.000 Rapporto di lesività = Feriti/Veicoli circolanti x 1.000 I dati del sistema integrato di sorveglianza MITRIS 2002-2006 Il sistema MITRIS è un infrastruttura informatica che raccoglie in modo accurato, tempestivo e completo i dati dei rilievi di incidente (CCT/INC) delle Forze dell Ordine (Carabinieri, Polizie Municipali, e Polizia Stradale) e li collega al Sistema Informativo Sanitario. Il progetto fa parte del Centro Integrato di Monitoraggio del traffico della Provincia Autonoma di Trento e copre al 31.12.2006 virtualmente tutta la provincia. Dal database sono stati estratti tutti gli incidenti con feriti e morti nel periodo 2002-2006: 10.164 incidenti che hanno provocato13.256 vittime (12.997 feriti e 259 morti) 35