Il Centro per disabili di Kaya festeggia i suoi 15 anni!

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www.morija.org Ottobre 2008 170 Il Centro per disabili di Kaya festeggia i suoi 15 anni! 5 Le difficoltà da affrontare 5 Le difficoltà nell approvvigionamento di materiale 7 Se ne è andata sulle sue gambe

persone rinate Editorial Inaugurato nel 1993, il Centro per disabili di Kaya (CHK) ha 15 anni. La qualità delle sue cure non ha più bisogno di conferme e la sua fama, ha superato ormai da molti anni le frontiere del Burkina Faso. Un numero sempre maggiore di persone cercano qui un aiuto decisivo. Nel maggio scorso, una giovane madre, Sarata, è arrivata con i due figli. Ali, 5 anni era stato colpito dalla poliomielite a 9 mesi: ha una paralisi dell arto inferiore destro e parzialmente di quello sinistro e del tronco. Al suo arrivo al centro, camminava con un bastone che usava già da tre anni. Sua sorella, Rasmata, 9 anni, soffriva di una grande piaga cronica da tre anni al ginocchio destro, estesa da metà coscia al polpaccio, che le provocava forti dolori.. Aveva la gamba piegata. Come il fratello, si spostava con un bastone. La madre aveva lasciato la Costa d Avorio, dove era emigrata con il marito e le altre due mogli. Da più di un anno risiedeva a Korsimoro, ilo suo villaggio natale, a 35 km da Kaya, alla ricerca di cure per i suoi figli. Dal suo arrivo al CHK, Ali ha beneficiato delle sedute di cinesiterapia, di una grande ortesi per la deambulazione. Ormai può camminare liberamente. E molto contento e spera di potere andare presto a scuola. Grazie al materiale e ai medicinali che abbiamo ricevuto da Morija, Rasmata ha beneficiato di medicazioni quotidiane e di antibiotici. Dopo la prima settimana di trattamento, non aveva più male e oggi la piaga si è notevolmente assorbita. Avrà comunque bisogno di un innesto di pelle per favorire e accelerare la cicatrizzazione, poi di un intervento chirurgico per fissare il ginocchio in estensione e permettere di camminare liberamente. Sarata è così povera da non poter contribuire al mantenimento dei figli. Il CHK e la chiesa cattolica del suo villaggio si dividono le spese. Il giovane Ali, dopo il trattamento (in prima pagina: sua sorella, Rasmata, durante il trattamento) Vi chiediamo di continuare ad aiutarci per la rinascita di persone disabili come questi due bambini. Senza cure adeguate esse restano nei nostri paesi emarginate e poco considerate. Albert Zongo, direttore del CHK Associazione umanitaria En Reutet 1868 Collombey-le-Grand Tél. 024 472 80 70 Fax 024 472 80 93 relat.publique@morija.org CCP 19-10365-8 Associazione senza scopo di lucro Fondata nel 1979 conformemente agli Articoli 60 e seg. del Codice Civile Svizzero Sede sociale: Collombey-le-Grand (VS) Revisore dei conti: Fiduciaire R. Künzlé SA Monthey Scopo Assistenza al bisognoso popolo africano, del Sahel in particolare, senza distinzione alcuna di razza o religione. I 3 pilastri dell aiuto sono l intervento di emergenza il miglioramento delle condizione di vita i progetti di sviluppo Lo spirito con cui viene offerto il nostro aiuto trova le sue origini nel Vangelo. Mensile d informazione Redazione: Morija Grafia e stampa: Jordi SA, Belp Prezzo dell abbonamento: CHF 25. / 15. Abbonamento di sostegno: CHF 50. / 30. Qualsiasi contributo aggiuntivo sarà ben accetto. GRAZIE

Persone disabili ritrovano la dignità La frequentazione del CHK è aumentata progressivamente di anno in anno dalla sua creazione, ma soprattutto a partire dal 2000. Questo aumento ci ha portato 7 anni fa a raddoppiare la capacità ricettiva con l aiuto del comune svizzero di Aesch, che ha finanziato un nuovo padiglione di ricovero. L atteggiamento negativo delle popolazioni nei confronti del disabile è notevolmente cambiato di fronte ai risultati ottenuti. Ad esempio i bambini vittime della poliomielite, che generalmente si spostavano a carponi, venivano trattati di solito come esseri inferiori. Dal momento in cui hanno potuto rialzarsi e imparare a camminare con apparecchi ortopedici o stampelle, hanno beneficiato di una maggiore considerazione. Più che i discorsi, sono i risultati ottenuti presso il CHK e le testimonianze che cambiano l opinione sui disabili. Le voci sulla qualità delle prestazioni offerte al centro giungono da tutto il Burkina e persino da alcuni paesi vicini. Questo riconoscimento delle prestazioni fornite spinge la popolazione a contribuire maggiormente ai costi delle sedute di kinesiterapia e degli apparecchi ortopedici. Il CHK annovera attualmente 18 dipendenti permanenti, tra cui un tecnico ortopedico giapponese (vedere pagina 6). La maggior parte dei nostri collaboratori è stata formata grazie al sostegno finanziario di Morija. La kinesiterapia e l apparecchiatura ortopedica permettono di correggere o di compensare interamente un handicap e se opportuno di rieducare la persona disabile a migliorare la funzione raggiunta nonostante l handicap. Il disabile impara allora ad eseguire i movimenti dei piedi e delle mani in maniera diversa, oppure con l aiuto di una protesi o di un ortesi. Tuttavia a volte queste due terapie sono impotenti. Perciò nel 2007 abbiamo deciso di costruire e di allestire un blocco di chirurgia ortopedica. Il terreno su cui sorgeranno le infrastrutture è già stato acquistato. I lavori di costruzione dovrebbero iniziare già a fine anno. Quando vivere in piedi è ancora un sogno Albert Zongo Persone disabili ritrovano la dignità Una seduta di kinesiterapia Un ortesi (costo medio) Una protesi (costo medio) Costo totale CHF Contributo paziente modesto CHF Finanziato dalle vostre donazioni CHF 14,63 1,22 13,41 731,71 109,76 621,95 1219,51 134,15 1085,37

Breve storia Il Cemtro per disabili di Kaya si è ingrandito 1990 Il consorzio cooperativo Tuum Tuumdé che riunisce persone disabili cerca un nuovo partner che lo sostenga. Morija già presente a Kaya per il Centro di soccorso agli orfani (CSO) e il Centro di formazione professionale di falegnameria (CFP) risponde all appello e si impegna a suo fianco. Il consorzio disponeva allora di officine di produzione e di una casetta in mattoni e erra essiccata per i trattamenti di kinesiterapia. Agosto 1991 La casetta che ospitava i trattamenti. Morija inizia a costruire un centro di riabilitazione funzionale più vasto e in muratura, per offrire essenzialmente trattamenti terapeutici alle persone colpite da handicap fisico, senza discriminazioni etniche, politiche, filosofiche o religiose, e nel rispetto delle convinzioni individuali. Morija si proponeva già di sviluppare questi trattamenti terapeutici in due tempi: garantendo in seguito un assistenza in kinesiterapia, fisioterapia, ergoterapia; garantendo quanto prima l apparecchiatura ortopedica e la chirurgia ortopedica Ottobre 1993 Vengono avviati i lavori per la costruzione di un vasto edificio destinato al servizio di kinesiterapia e amministra- zione. Il cento è stato ufficialmente inaugurato martedì 19 ottobre 1993 con la denominazione di Centro per disabili di Kaya/Riabilitazione. I trattamenti di kinesiterapia venivano già applicati dal marzo 1992. Il Centro per Disabili di Kaya/Riabilitazione ha dunque iniziato a funzionare nel 1993 solo con il servizio di kinesiterapia. Questa sezione impiegava allora quattro persone: due espatriati (un kinesiterapeuta e un ergoterapeuta) e due assistenti kinesiterapeuti del Burkina. Un chirurgo ortopedico russo assicurava visite e operazioni nell ospedale regionale di Kaya. Nonostante la scarsità di attrezzatura disponibile, questi ha svolto un lavoro eccellente per molti anni. Novembre 1994 Nasce il laboratorio di apparecchiatura. Nei primi anni il centro è stato assai poco frequentato. Il CHK ha sviluppato strategie dal 1995 per spingere il suo pubblico target ad avvalersi dei suoi servizi. Campagne di informazione e sensibilizzazione sono state portate avanti sulle attività del centro attraverso la radio locale e mediante quelli che in Burkina Faso venivano chiamati «teatri forum». Queste strategie hanno esercitato un impatto positivo sugli atteggiamenti negativi e i pregiudizi nei confronti dei disabili.

Le difficoltà da affrontare L 80% delle persone disabili vive nei paesi del sud. Spesso vengono rifiutate e mendicano per sopravvivere. Perché? La paura o l angoscia Il disabile suscita la paura, che sta alla base dei sentimenti negativi nei confronti della persona colpita da handicap, in particolare dei bambini che lo sono fin dalla nascita. Nei parenti questa paura si associa spesso ad un sentimento di impotenza totale, che ha come conseguenza il rifiuto e l esclusione. L onere economico In Burkina Faso i membri di una famiglia devono lavorare duramente per provvedere alle loro esigenze quotidiane, cui contribuiscono anche i bambini. Se disabili, essi sono un peso, delle bocche di troppo da sfamare. Essi vengono trascurati o non ricevono l attenzione e soprattutto le cure di cui hanno bisogno. Di nuovo in movimento grazie ad un handy-bike ricevuto dalla Svizzera I fattori psicologici e culturali La religione tradizionale, le superstizioni e l ignoranza svolgono un ruolo molto importante nell accettazione o nel rifiuto del disabile. Per le sue convinzioni una famiglia crede a volte che Dio punisca i genitori attraverso l handicap fisico del figlio. Allora, per la vergogna, lo nascondono. Altre famiglie interpretano l handicap come un destino o un segno venuto dall alto. In entrambi i casi un intervento medico per migliorare la condizione del bambino è un offesa agli dei che potrebbero irritarsi e fare più male. Le difficoltà nell approvvigionamento di materiale Dal 1994, anno di fondazione del laboratorio di apparecchiatura ortopedica del CHK, Morija ha attrezzato progressivamente il centro con macchine e strumenti. A tutt oggi il laboratorio è abbastanza fornito da provvedere alla confezione della quasi totalità degli apparecchi ortopedici. Tuttavia sussistono difficoltà nel soddisfare i pazienti. Si tratta principalmente di trovare i componenti e il materiale complementare per la fabbricazione degli apparecchi ortopedici. Questi ultimi non sono prodotti in Burkina Faso. I collaboratori del CHK preparano allora alcuni componenti con materiali locali e ne acquistano altri presso rivenditori autorizzati a Ouagadougou. Ma questa procedura non permette loro di proporre materiale adeguato dalla qualità sufficiente e nei tempi voluti. Il CHK riceve così da Morija protesi e ortesi d occasione, sedie a rotelle, scarpe, bastoni e stampelle, deambulatori. Le protesi ed ortesi vengono smontate ogni volta perché fatti su misura, ma permettono di minimizzare i costi e di assicurare una buona qualità dell aiuto fornito e soddisfare un gran numero di pazienti. I collaboratori continuano di acquistare attrezzature complementari a Ouagadougou e anche a Lomé (Togo), ma gli invii di materiale tecnico li aiutano notevolmente nella pratica quotidiana. Ringraziamo dunque ciascun donatore per ciò che permette di intraprendere a Kaya, in questo centro per disabili! I nostri collaboratori tra cui Albert Zongo a sinistra fanno il possibile per fornire ai pazienti attrezzature di qualità

Un volontario giapponese al CHK quelli disponibili nel suo paese, a causa dei materiali utilizzati per fabbricarli. Tuttavia Ryota Itagaki pensa che i nostri apparecchi possono essere ancora migliorati con l attuale attrezzatura del CHK. Gli siamo molto riconoscenti per le istruzioni che ci impartisce ancora in tal senso. I pazienti del Burkina sono molto poco esigenti e sembrano sempre soddisfatti e contenti delle protesi e delle ortesi che vengono loro offerte, osserva stupito, Non senza apprezzare l interesse e l assiduità al lavoro dimostrati dai due assistenti tecnici ortopedici e il calzolaio che continua a formare. In effetti dal suo arrivo Ryota Itagaki lavora per colmare le insufficienze tecniche insegnando a prendere le misure precise, a regolare gli apparecchi secondo l handicap, facendo osservare loro la morfologia e la deambulazione di ogni paziente, insegnando quali trattamenti specifici La collaborazione con Ryota Itagaki è molto proficua La Cooperazione giapponese in Burkina Faso ha inviato nello scorso novembre il tecnico ortopedico Ryota Itagaki al CHK. Questo professionista è venuto per sostenere e formare i due assistenti tecnici ortopedici del centro. Ryota Itagaki teneva ad offrire i suoi servizi ad un paese del sud. Prima di arrivare al CHK non si aspettava di trovare attrezzature moderne per l esercizio della sua professione. Si è detto piacevolmente sorpreso nel constatare che il nostro laboratorio di apparecchiatura disponeva di un forno di grandi dimensioni e di una fresatrice. Tuttavia il nostro laboratorio resta sottoattrezzato rispetto ad un laboratorio di apparecchiatura giapponese. Secondo lui in effetti gli apparecchi ortopedici confezionati al CHK sono qualitativamente ed esteticamente inferiori a Tutto il materiale è debitamente smistato e recuperato devono essere applicati nella finitura degli apparecchi. Grazie alle sue competenze, gli apparecchi del centro vengono già presentati molto meglio dal punto di vista estetico e sono più confortevoli. Certo, riscontriamo difficoltà di comunicazione perché parla poco il francese! Ma siamo molto soddisfatti di questa collaborazione e del lavoro che svolge assieme a noi. Albert Zongo Il CHK dispone di un forno di buone dimensioni

Se ne è andata sulle sue gambe l aiuto del bastone, ma con il tempo ciò era diventato troppo doloroso e Fati ha chiesto un sostegno. Solo a 28 anni Fati è arrivata al CHK e per puro caso! In effetti nel marzo scorso si è recata a Ouagadougou presso il fratello maggiore per una visita e per riposarsi. Dopo due mesi passati nella capitale e mentre pensava di rientrare, un amico del fratello il cui figlio disabile era stato curato al CHK la informa che il suo handicap poteva essere trattato in questo centro e che lì potrebbe certamente imparare a camminare senza bastone. Fati era naturalmente molto interessata a questa notizia. Tutti questi anni di deambulazione claudicante non l avevano vaccinata contro gli sguardi malevoli della gente. Inoltre il bastone che portava dappertutto le causava una traccia indelebile sul palmo della mano destra. «Ormai passo inosservata, senza attirare gli sguardi» Fati Ilboudo ha 28 anni. Parrucchiera di professione, abita a Bindé, una località situata a circa 230 km da Kaya. Paralizzata all arto inferiore sinistro, Fati ha contratto la poliomielite a tre anni. Ricorda che i suoi parenti l hanno condotta all ambulatorio del loro villaggio non appena si è ammalata, dove avrebbe ricevuto due iniezioni, Nelle 24 ore successive è stata colpita da paralisi ai due arti inferiori. Ignorando le manifestazioni e l evoluzione della poliomielite, la sua famiglia ha allora attribuito ingiustamente alle iniezioni l origine del suo stato. Fati ha poi recuperato totalmente la mobilità del suo arto inferiore destro, ma mai quella della gamba sinistra, rimasta impotente. Suo padre a cercato di provocare il risveglio dei muscoli e il ritorno della forza del suo arto impotente con varie applicazioni di medicinali tradizionali. Negli anni successivi l ha obbligata a camminare senza Ha dunque deciso di recarsi al CHK. Cosa aveva da perdere? Accompagnata dal fratello, è stata visitata l 8 maggio scorso. Le abbiamo assicurato che avrebbe potuto camminare senza aiuto, mediante una grande ortesi per la deambulazione a sostegno dell arto inferiore impotente. Le abbiamo detto inoltre che bisognava innanzitutto correggere la deformazione del ginocchio con un gesso, probabilmente per cinque-sei settimane. Fati era d accordo e si è detta pronta a rimanere al centro il tempo necessario. Il fratello e il marito l hanno aiutata a pagare le spese. Abbiamo intrapreso il trattamento e la confezione dell apparecchio ortopedico. Il 25 agosto ha potuto provare la sua ortesi. Fati è stata molto contenta del trattamento ricevuto al centro. Se ne è andata felice sulle sue gambe, rallegrandosi di rientrare liberamente nel suo villaggio. «Molte persone potrebbero non riconoscermi! Posso ormai passare inosservata, senza attirare gli sguardi», dice con gioia. «Grazie a Morija!» Albert Zongo Costo della rieducazione di Fati CHF 1244. 777. Contributo familiare CHF 244. 152. Finanziato da vostre donazioni CHF 1000. 625.

Grazie per il sostegno ad una persona disabile Idrissa ha 12 anni. All età di 3 anni è stato colpito da poliomielite e si è trovato progressivamente paralizzato all arto inferiore sinistro, fino a non potere più camminare e a doversi spostare a carponi. La gamba destra, disturbata da questo modo di muoversi contro natura, si è anch essa deformata. Idrissa non è più riuscito a rialzarsi e non ha potuto andare a scuola. Dopo aver sentito parlare del CHK i suoi genitori ve lo hanno condotto. Il personale del centro ha iniziato a correggere le deformazioni ortopediche delle sue ginocchia, delle anche e delle caviglie con varie ingessature. Una volta ottenute queste correzioni, il bambino ha beneficiato di una grande ortesi di deambulazione «Il mio trattamento è stato molto doloroso e difficile da sopportare, afferma. Ma sono molto contento di reggermi in piedi oggi e di poter camminare!» Associazione umanitaria Casella postale 114 CH 1868 Collombey-le-Grand Patrocinate un disabile Nel Sahel, la condizione dei disabili è terribile. E i rischi di infermità sono frequenti: incidenti, poliomielite, trattamenti inadeguati. Considerati come buoni a nulla o bocche inutili, emarginati, sono troppo spesso destinati alla mendicità per sopravvivere. Patrocinando un disabile, trasformerete la sua vita. Gli darete la possibilità di essere trattato con dignità, di beneficiare delle cure mediche o di un apparecchiatura ortopedica e di ricevere cure di kinesiterapia. Idrissa è oggi in piedi! Potete anche voi dimostrarvi solidali e partecipare a questo lavoro di riabilitazione dei pazienti sostenendo un disabile con CHF 100. / E 60. al mese. GRAZIE! 12/9/07 17:45:12