COMUNITÀ MONTANA VALDIGNE MONT BLANC



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R E G I O N E A U T O N O M A D E L L A V A L L E D A O S T A COMUNITÀ MONTANA VALDIGNE MONT BLANC DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE COMPRENSORIALI IN COMUNE DI LA SALLE A SERVIZIO DELLA COMUNITÀ MONTANA VALDIGNE MONT BLANC LAVORI DI COSTRUZIONE DELL IMPIANTO DI DEPURAZIONE E DEL TRATTO TERMINALE DEL COLLETTORE FOGNARIO DI ADDUZIONE PROGETTO PRELIMINARE RELAZIONE GEOTECNICA ZIMATEC STUDIO ASSOCIATO DI INGEGNERIA Sede legale: Via Bramafam 26-11100 AOSTA Sede operativa: Corso Ferrucci 77/10-10138 TORINO Tel. 011/4308888-4342254 - FAX 011/4331583 E-mail zimatec@zimatec.it PROGETTAZIONE GENERALE Dott. Ing. Luciano ZIVIANI FEBBRAIO 2011 PROGETTAZIONE SPECIALISTICA Dott. Ing. Flavio RE COD. REV. DATA REDATTO VERIFICATO APPROVATO II.434/II.436.PP.RG 0 01/2011 MM PM LZ/FR

1 1. PREMESSA La presente relazione, a carattere geologico-tecnico, viene redatta a corredo del progetto per le opere di realizzazione del nuovo impianto comprensoriale di depurazione delle acque reflue a servizio della Comunità Montana Valdigne Mont Blanc e del tratto terminale di collettore fognario di adduzione allo stesso, sito nel Comune di La Salle. Nella presente relazione, dopo alcune considerazioni sulla natura e sulla conformazione delle aree interessate, verranno esposte le considerazioni sulla fattibilità dell'opera e sulle modalità operative alle quali attenersi nella realizzazione della stessa La presente relazione geologico-tecnica, è redatta ai sensi del D.M. 12/12/1985 attuativo della Legge n. 64/74, del D.M. 11/03/1988, della Circolare Ministero LL.PP. 9 Gennaio 1996 n. 218/24/3, del D.M. LL.PP. 16 Gennaio 1996: Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche e del D.M. 14 gennaio 2008: Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni.

2 2. INQUADRAMENTO TOPOGRAFICO IMPIANTO DI DEPURAZIONE L'area oggetto d'intervento è sita ad una quota pari a circa 780-800 m s.l.m., in prossimità della sponda idrografica sinistra della Dora Baltea, dove a tutt oggi si trova l impianto per la lavorazione degli inerti; una parte dell area è occupata dai macchinari per la lavorazione e dai relativi cumuli di inerte, mentre una parte dell area risulta essere boscata e percorsa da un canale di scolo naturale. L'area ha un andamento morfologico pressochè pianeggiante, ed è ubicata nel Comune di La Salle, a sud est della frazione Le Champ, immediatamente a valle della strada statale n. 26 e della ferrovia Aosta - Pré-Saint-Didier; alla zona di intervento si accede direttamente dalla strada statale n. 26. COLLETTORE FOGNARIO Il tracciato oggetto d'intervento è sita ad una quota compresa tra circa 808-786 m s.l.m. Il primo tratto, in sponda sinistra della Dora Baltea, dal termine del collettore esistente all attraversamento in subalveo della Dora stessa, è posto su area prativa pianeggiante. Il secondo tratto prevede l attraversamento in subalveo della Dora Baltea e la prosecuzione in area prativa fino a valle della S.S.26 nei pressi della località Champ. Il terzo tratto si sviluppa in sponda sinistra della Dora Baltea, in scarpata compresa tra la S.S.26 e l argine della Dora.

3 3. LITOLOGIA Da quanto si evince dalla relazione geologica redatta dal Geol. Paolo Castello, il sito è ubicato nella piana alluvionale della Dora Baltea. Il sottosuolo è pertanto costituito, al disotto di un livello superficiale di terreno vegetale e di limo sabbioso, eventualmente commisto a torba, da depositi stratificati di ghiaie, ciottoli e blocchi arrotondati in matrice sabbioso-limosa, con possibili intercalazioni sabbioso-ghiaiose o sabbioso-limose. Non è inoltre da escludere la presenza, più in profondità, di strati limoso-argillosi di potenza anche elevata, che potrebbero essersi depositati nel passato entro bacini lacustri, formatisi in seguito all eventuale temporaneo sbarramento della valle, provocato ad esempio da antiche frane. Dai sondaggi elettrici e meccanici eseguiti in passato poco a nord-ovest, lungo la sponda destra della Dora Baltea, in un'area che era stata originariamente prescelta per la realizzazione dell'impianto di depurazione, si può presumere indicativamente la seguente stratigrafia del terreno: - livello superficiale limoso torboso, potente circa 0,90 m; - strati ghiaioso-ciottolosi, con grado di addensamento medio e potenza compresa tra 3,00 e 10,00 m; - strati sabbioso-limosi, con grado di addensamento sciolto e notevole potenza. A monte del sito, oltre la strada statale, vi sono dei depositi detritici (falde e coni di detrito), provenienti dalla disgregazione delle sovrastanti pareti rocciose, piuttosto fratturate. Tali depositi sono costituiti da elementi lapidei spigolosi (ciottoli, blocchi e trovanti) in matrice sabbioso-limosa, solitamente dilavata in superficie. È pertanto possibile che entro i depositi alluvionali siano presenti blocchi e trovanti spigolosi, di origine detritica. Peraltro la presenza di materiali alluvionali (sabbie, ghiaie e ciottoli arrotondati) intercalati entro i depositi detritici è stata osservata nella parte bassa del versante, a circa 805 m di quota, poco ad est del sito oggetto di studio.

4 Tale affioramento alluvionale ci dà indicazioni circa la recente storia geologica dell area: a causa di un temporaneo sbarramento della valle, verificatosi più a sud-est, forse a causa di un'antica frana, nell'area oggetto di studio si sono depositati, fino ad una quota di almeno 805 m, dei materiali fluvio-lacustri. In seguito, quando la Dora Baltea riuscì ad aprirsi un varco nello sbarramento naturale, i materiali depositatisi a monte furono parzialmente erosi ed attualmente, anche per l'apporto di alluvioni recenti, il fondo della piana alluvionale si è stabilizzato a circa 775-780 m. Le pareti rocciose presenti lungo il versante sinistro della valle sono costituite da litotipi appartenenti all'unità tettonica denominata "Ricoprimento del Gran San Bernardo" e in particolare da gneiss minuti con intercalazioni di anfiboliti e prasiniti. Al fine di ottenere indicazioni più precise sulle caratteristiche litologiche, idrogeologiche e geotecniche del sottosuolo, sono state eseguite specifiche indagini in sito (sondaggi geognostici con associate prove penetrometriche S.P.T.). Per l analisi dei risultati si rimanda alla relazione geologica redatta dal Geol. Paolo Castello. 4. IDROGRAFIA Da quanto si evince dalla relazione geologica redatta dal Geol. Paolo Castello, lungo entrambe le sponde della Dora Baltea, nell area sono ancora presenti dei canali naturali, in parte colmati in sponda sinistra, dagli inerti dell'impianto di trasformazione.

5 5. IDROGEOLOGIA Da quanto si evince dalla relazione geologica, nell area oggetto di intervento, entro i depositi alluvionali, molto permeabili nel caso dei materiali ghiaioso-ciottolososabbiosi, vi è una falda acquifera freatica, la cui superficie libera, soggetta ad oscillazioni stagionali, è sita a debole profondità ed affiora in corrispondenza del canale naturale che attraversa l'area. La falda freatica è presumibilmente alimentata, oltre che dal fiume, anche da circolazioni idriche sotterranee provenienti dal versante; nel passato si osservavano, al piede della strada statale, nell area attualmente occupata dall impianto di lavorazione inerti, delle venute d acqua che in parte erano convogliate nel canale. Non è inoltre da escludere la presenza in profondità di falde in pressione, imprigionate entro livelli limosi impermeabili.

6 6. CONSIDERAZIONI GEOTECNICHE Da una preliminare interpretazione dei risultati delle prove effettuate nell area si sono indicativamente ricavate le seguenti caratteristiche meccaniche degli strati ghiaioso-ciottoloso-sabbiosi: - angolo di resistenza al taglio: = 30 34 - coesione: c = 0 dan/mq - peso di volume: = 18,00 kn/mc Essendo in presenza, in questo tratto, di materiali incoerenti, e non sovraconsolidati è consigliabile, oltre ad eseguire lo scavo per conci successivi, prevedere adeguati sistemi metallici di blindaggio dei fronti di scavo e limitare il periodo di apertura della trincea al tempo strettamente necessario alla posa delle condotte.

7 7. RISCHI NATURALI Da quanto si evince dalla relazione geologica redatta dal Geol. Paolo Castello, l area interessata dalla realizzazione dell impianto di depurazione in progetto posta lungo la sponda idrografica sinistra della Dora Baltea, ad una quota di poche metri superiore al pelo libero della Dora stessa, era percorsa in passato da canali secondari in parte ancora visibili; l area è pertanto potenzialmente esondabile, benché non sia stata interessata da dissesti durante l'evento alluvionale del mese di ottobre 2000. Le falde e i coni detritici, presenti lungo la parte medio-bassa del versante sinistro sovrastante il previsto impianto, sono ancora sporadicamente alimentati. Benché non si possa escludere che crolli occasionali possano raggiungere la base del versante; si ritiene che nel sito oggetto di studio e nel settore immediatamente sovrastante, percorso dalla strada statale n. 26 e dalla ferrovia Aosta - Pré-Saint-Didier, tale rischio sia basso, anche in considerazione della presenza, al piede della falda detritica, di una sottile fascia boscata. Si segnala inoltre la presenza di opere di difesa a monte della ferrovia (barriere paramassi a bassa deformabilità, alte circa 3,00 m, che nel tratto sud-est, dove la ferrovia si sviluppa in galleria artificiale, sono associate ad un vallo posto a tergo della galleria), che non mostrano segni di danni dovuti a crolli.

8 8. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE In base alle considerazioni svolte nelle pagine precedenti, relativamente alle caratteristiche geomorfologiche e geotecniche dell area nella quale si prevede la realizzazione delle opere in oggetto, il piano di fondazione dei manufatti e degli edifici deve essere realizzato ad una profondità idonea per assicurarne la stabilità; tale profondità dovrà essere superiore a quella del piano di posa del rilevato e comunque superiore a quella di eventuali materiali rimaneggiati presenti nel sito. Per quanto riguarda la stabilità globale dell area, in considerazione anche del fatto che verranno interessati solo gli strati più superficiali del terreno, non si ritiene che l apertura di scavi a cielo aperto e di trincee a carattere temporaneo come quelle necessarie alla realizzazione delle opere in progetto, possa innescare situazioni di instabilità, in quanto le caratteristiche globali dell area stessa escludono la presenza di dissesto e di conseguenze riconducibili all esecuzione delle opere previste. Gli scavi a sezione ampia di sbancamento dovranno essere realizzati con scarpe aventi pendenza prossima a quella di natural declivio del terreno, in modo tale da impedirne il franamento, in relazione anche alla presenza della falda acquifera molto superficiale; gli scavi a sezione obbligata per la posa delle tubazioni del tratto di collettore fognario dovranno essere realizzati per tratti, utilizzando opportuni sistemi di sostegno dei fronti di scavo stessi, in modo da garantire gli operatori dal rischio di seppellimento. Occorrerà tener conto, in fase realizzativa dell effettiva circolazione idrica sotterranea e superficiale, con particolare attenzione alle acque di corrivazione superficiale e alle venute di acqua di infiltrazione provenienti dalla scarpata della strada statale n. 26. Tali venute di acqua dovranno essere opportunamente incanalate e convogliate secondo percorsi preferenziali verso il fiume Dora Baltea, evitando l accumulo delle stesse a tergo delle opere di sostegno della scarpata stessa o il ristagno delle stesse nell area dell impianto. L area dell impianto oggetto degli interventi, trovandosi in prossimità del fiume, ad una quota di poco superiore al livello del pelo libero del fiume stesso, e quindi a

9 rischio di esondazione, dovrà essere opportunamente protetta con opere di difesa spondale di tipo ciclopico; il piano di fondazione, infatti, dovrà essere opportunamente approfondito rispetto al letto del fiume in modo da impedirne lo scalzamento al piede per erosione, assicurando così la stabilità del rilevato e delle fondazioni delle opere realizzate al suo interno.