RASSEGNA STAMPA Sabato 07 febbraio 2015
Rassegna del 07 febbraio 2015 LE NAZIONALI Il Messaggero 65 LE REGOLE SECONDO MARIA BEA Paolo Ricci Bitti 1
Sei Nazioni Il nuovo volto di DMax con il tecnico De Angelis & Benvenuti Griffen. Rubio Piervincenzi. Raimondi e Munari: ecco Rugby Social Club LE REGOLE SECONDO MARIA BEA La ventunenne Benvenuti, più giovane arbitro internazionale «Garantire la continuità delle azioni, tutti si devono divertire di sempre, spiega le spirito con cui si deve amministrare il match a cominciare dagli stessi atleti. La vera bussola è la lealtà» Sì, le regole possono non essere sempre di facile comprensione per chi si avvicina al rugby da spettatore, ma quello che è più importante per un arbitro è riuscire a trasmettere lo spirito con cui quelle norme sono state studiate e ciò che vogliono raggiungere». LAZIO RUGBY 1927 Acqua Acetosa, campo numero 2, la pioggia gelida concede una tregua: l'arbitro Maria Beatrice Benvenuti, 21 anni, romana, il più giovane arbitro internazionale di sempre, maschi compresi, prende in consegna i giocatori della Lazio 1927 dall'allenatore Alfredo De Angelis. E' l'ora di pranzo di venerdì, ultimo allenamento prima del match con il Viadana, campionato di Eccellenza, A. Ora di pranzo perché la quasi totalità dei giocatori lavora o studia e quindi - subito - un grazie a loro e allo staff per questo didascalico extratime sul campo. CARRIERA FOLGORANTE Allora, perché il rugby può essere disorientante? «Fasi come la mischia, i raggruppamenti e le touche sono caratteristiche solo del rugby e, apparentemente, caotiche anche se sappiamo quanta tecnica e disciplina di squadra vengono utilizzate in una mischia», risponde la Benvenuti, carriera folgorante tra le ottanta arbitri italiane: è stata convocata, la più giovane, per i mondiali a 15 in Francia la scorsa estate e dirige stabilmente le World series femminili a sette. È l'unica italiana, sempre maschi compresi, a poter puntare alle Olimpiadi in Brasile nel 2016 quando il rugby (a 7) tornerà a far parte dei Giochi, tecnicamente irraggiungibili per azzurri e azzurre. CRIMINE GRAVISSIMO «Prendiamo il "tenuto", ovvero quando il giocatore placcato va a terra e non rende immediatamente libero il pallone trattenendolo fra le braccia. Non fa male a nessuno, non è un'azione pericolosa, ma in realtà quel giocatore commette un "crimine" gravissimo. Impedisce all'avversario di lottare per impadronirsi dell'ovale, così fermando o rallentando l'azione: ovvero "uccide" il gioco. Un'azione totalmente contraria allo spirito del rugby che chiede invece di "far vivere" l'azione anche se questo comporta la perdita del possesso. Logico che questo fallo venga punito severamente (vedi a lato)» Maria Bea, tre lingue, studentessa di Scienze Motorie, brillante maturità classica al "Giulio Cesare", riesce da sempre a rendere facili le cose difficili al punto da convincere a prima vista DMax, la rete televisiva che dall'anno scorso ha l'esclusiva del Sei Nazioni. Serviva qualcuno da affiancare a veterani come Griffen, Rubio, Piervincenzi, Munari e Raimondi per coinvolgere soprattutto chi, grazie alle dirette in chiaro, scopre il grande rugby del Torneo. È bastato un provino e la Benvenuti, a digiuno di qualsiasi esperienza in tv, è stata ingaggiata. «NON TE NE PERDONANO UNA» «Sarà una bella emozione, anche se devo dire che i "ragazzi" del team mi hanno accolto meravigliosamente. E' che mi capiterà la stessa cosa già vissuta quando ho iniziato ad arbitrare, in particolare i match maschili. Per il fatto di essere una donna non te ne perdonano una, anche se per fortuna il codice di comportamento nel rugby tende al massimo rispetto dell'arbitro. So bene che gli "esperti" amano talmente questo gioco da non ammettere incertezze e cercherò di non deluderli con i miei interventi dallo studio». DISCRIMINAZIONE DI GENERE All'estero la discriminazione di genere non riguardo tanto il sesso quanto la nazionalità. «Già, non fanno una piega nemmeno in Medio Oriente quando vedono un match diretto da una donna, ma, in particolare nei paesi con una grande tradizione ovale, il fatto che tu provenga dall'italia, una nazione relativamente da poco nel rugby che conta, conserva un certo peso. MERITO PREMIATO Per fortuna devo dire che ogni LE NAZIONALI Pag. 1
volta che esco dai confini nazionali (match del Sei Nazioni femminile e World series in Canada i prossimi appuntamenti) questa sensazione va diminuendo. In realtà, all'estero, viene davvero premiato il merito e se arbitri bene sei sicura di progredire verso il vertice della categoria. Non mi nascondo dietro un dito e, ripeto, continuo a lavorare per qualificarmi per i Giochi olimpici». Come spiegherà che cosa avviene nell'inferno della "prima linea", quando "crollano" a ripetizione "pack" pesanti quasi una tonnellata ciascuno, composti come sono da 8 colossi? «Farò vedere che c'è sempre almeno un pilone che, aiutato dai movimenti degli altri 7 compagni, fa il furbo "entrando" storto all'ingaggio della mischia oppure ostacolando con il braccio l'avversario diretto. Se fate attenzione, dopo un po' non è difficile capirlo». Paolo Ricci Bitti RIPRODUZIONE RISERVATA O Video e foto su IlMessaggero.it IL PLACCAGGIO E ALTO GIOCO PERICOLOSO Non si è placcare il portatore del pallone al di sopra delle spalle, perché altrimenti l'azione rischia di diventare pericolosa. Per questo l'infrazione viene sanziata al massimo livello: se l'arbitro ravvede l'involontarietà del gesto scatta un calcio di punizione trasfromabile tra i pali, sennò il reo finisce fuori per 10 minuti (cartellino giallo) o definitivamente (rosso). LE NAZIONALI Pag. 2
PALLA TENUTA A TERRA L'AZIONE NON PROSEGUE Per quanto questo fallo non comporti pericolo per gli avversari, il fatto di impedire loro di conquistare il pallone viene punito con severità, ovvero con un calcio di punzione di prima (trasformabile tra i pali). Il giocatore placcato e finito a terra deve lasciare immediatamente l'ovale nello spirito che vuole il pallone sempre "vivo" e contendibile. CARTELLINO GIALLO ESPULSO PER 10 MINUTI Il cartellino giallo (giocatore out per IO minuti) ha una doppia funzione: punire il gioco pericoloso (un placcaggio alto) ma non troppo (sennò scatta il rosso) e le azioni contrarie allo spirito del gioco: trattenere il pallone a terra o compiere falli professionali (finire in fuorigioco ripetutamente anche da parte di più giocatori l'ultimo dei quali viene così punito). LE NAZIONALI Pag. 3
MISCHIA ORDINATA SI RIPRENDE A GIOCARE La mischia ordinata, o mischia chiusa, è la fase primordiale del rugby. Viene ordinata dall'arbitro in particolare per fare riprendere il gioco dopo che si è commesso un passaggio in avanti involontario che comporta la perdita del pallone, "introdotto" in mischia dall'avversario. E' composta dagli 8 avanti ma vi possono partecipare anche tutti gli altri 7 compagni. PASSAGGIO IN AVANTI INVOLONTARIO Il Dna del rugby è basato sul passaggio all'indietro della palla (così le due squadre sono quasi sempre divise sul campo). Se è involontario, il gioco riprende con una mischia, altrimenti con un calcio di punizione trasformabile tra i pali (3 punti, se riesce). Nei casi più gravi, ovvero quando si punta solo a spezzare l'azione degli avversari, scatta il cartellino giallo. LE NAZIONALI Pag. 4
CALCIO DI PUNIZIONE: SI PUÒ "TRASFORMARE" Quando l'arbitro tiene il braccio in alto e teso significa che il calcio di punizione è trasformabile tra i pali (3 punti, se riesce) o che dà diritto a rimettere in gioco il pallone da una touche (appunto la penal-touche). Tra le azioni punite con un penalty ci sono in particolare quelle di anti-gioco, ovvero che puntano non a conquistare il pallone ma a ostacolare l'avversario. LE NAZIONALI Pag. 5
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