AGGIORNAMENTI SUL CLIMA TRATTATO DAI TRATTATI INTERNAZIONALI SUL CLIMA Progetto Speciale Clima Globale
STRATEGIA DI MITIGAZIONE dei cambiamenti climatici (agire sulle cause) STRATEGIA DI ADATTAMENTO ai cambiamenti climatici (agire sugli effetti)
A breve termine: Riduzione delle emissioni antropogeniche di gas serra (Protocollo di Kyoto) A lungo termine: stabilizzazione delle concentrazioni in aria dei gas serra ad un livello non pericoloso per il sistema climatico e per i sistemi umani (Post Kyoto)
Diminuire le emissioni Uso razionale energia ed efficienza energetica Sequestro carbonio Fonti rinnovabili Nuovi vettori energetici Fonte nucleare Aumentare gli assorbimenti Forestazione, riforestazione, afforestazione Riduzione degrado suoli Ottimizzazione gestione agroforestale
Adaptation Build Resilience/ Reduce Vulnerability Putting Climate into Development Policy Invest in Adaptive Capacity Establish Policy Linkages Adopt a Portfolio Approach
Organizzazione UNFCCC
Le decisioni della COP-10 (Buenos Aires: dicembre 2004) Mitigazione, prima fase: Il Protocollo di Kyoto entra in vigore il 16 febbraio 2005 e la sua gestione passa alla COP/MOP; Mitigazione, seconda fase: si decide di non decidere per il post Kyoto (oltre il 2012) e di rimandare alla COP-11; Adattamento: E un problema che ciascuna Nazione deve risolversi in base alla vulnerabilità del proprio Paese e non è un problema globale, per cui occorrono obblighi o vincoli, salvo il caso degli Stati delle piccole isole e dei Paesi più poveri.
Le critiche al Protocollo di Kyoto A SFAVORE Troppo costoso ed interferisce con molteplici interessi che hanno molteplici implicazioni, tra cui: Interferisce sulla produzione, uso e commercializzazione dei combustibili fossili Interferisce con lo sviluppo economico sia dei PI che dei PVS (industria, trasporti, mercati, competitività, ecc) Interferisce con l uso l del suolo, i cambiamenti di uso del suolo, la forestazione/deforestazione,, l agricoltura, l ecc. Modifica i rapporti economici, commerciali e di equilibrio fra i vari Paesi Viola il principio della sovranità nazionale e dell autonoma autodeterminazione dei popoli Non è efficace a risolvere il problema dei cambiamenti del clima A FAVORE Opportunità di sviluppo socio-economico svincolato dai combustibili fossili e di sviluppo economico dematerializzato (modifica dei modelli di sviluppo), tra cui: Ricerca e sviluppo di fonti alternative ai combustibili fossili e di vettori energetici Ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e dell ICT per favorire la transizione a società dematerializzate,, efficienti e a basso consumo energetico.
Qual è il problema? Il protocollo di Kyoto (ratificato da 157 Paesi) viene criticato, ma la UNFCCC (ratificata da 189 Paesi e che ha generato il Protocollo di Kyoto) viene accettata e non criticata. E un dato di fatto! USA, Australia, Arabia Saudita ed altri si oppongono fortemente al Protocollo, ma non alla UNFCCC. Perché? Il protocollo di Kyoto va in rotta di collisione con lo sviluppo socio economico, per i Paesi che lo contestano. Viceversa, non va in rotta di collisione per i paesi che lo sostengono. Come mai queste due diverse visioni? La UNFCCC non va in rotta di collisione né con con lo sviluppo socio economico, né con l ambiente, né con altre, per nessuno dei 189 Paesi. Come mai tutti d accordo? Quantunque, il Protocollo di Kyoto si una conseguenza della UNFCCC, sembra esserci un salto logico o qualcosa di incompatibile fra questi due trattati internazionali. O no? Qual è il problema?
Biforcazione delle visioni Primo percorso: Obiettivo UNFCCC, stabilizzazione concentrazioni, limiti alle emissioni (con criteri di limitazione in fase transitoria). Risultato: programmazione attività umane per rispettare i limiti. Conseguenza: Rafforzare il protocollo di Kyoto Secondo percorso: Obiettivo UNFCCC, scelte costi/benefici, programmazione attività umane in relazione all obiettivo UNFCCC. Risultato: limitazione delle emissioni e stabilizzazione delle concentrazioni. Conseguenza: Indebolire o eliminare il protocollo di Kyoto.
Primo percorso: Criterio IPCC di stabilizzazione globale
Esempio di primo percorso: stabilizzare a 450 ppm usando il criterio di transizione sui pari diritti di emissione (proposta G-77)
Primo percorso: altri criteri utilizzabili I tre criteri di equità a cui si appellano la maggior parte dei Paesi, inclusa l Italial Italia. I primi 25 Paesi più rilevanti Top 25 in Population Thailand Netherlands, (Taiwan) Top 25 in GDP Bangladesh, Nigeria, Viet Nam, Philippines, Ethiopia, Egypt, Congo USA, China, EU25, Russia, India, Japan, Germany, Brazil, UK, Italy, Mexico, France, Indonesia, Iran, Turkey Ukraine, Pakistan S. Arabia Canada, S.Korea, Australia, S.Africa, Spain, Poland, Argentina Top 25 in Emissions
Secondo percorso: i limiti sono un punto di arrivo e non di partenza Esempio: le decisioni del patto Asia-Pacifico (formalizzate il 12 gennaio 2006) Sviluppo di tecnologie pulite e a bassa emissione di gas serra nei seguenti settori (task forces iniziali): 1. Combustibili fossili puliti (presidenza: Australia e Cina) 2. Energie rinnovabili e generazione distribuita (presidenza: Korea e Australia 3. Produzione elettrica e trasmissione (presidenza USA e Cina) 4. Industria dell acciaio (presidenza Giappone e India) 5. Industria dell alluminio (presidenza: Australia e USA) 6. Industria del cemento (presidenza: Giappone) 7. Carbone e sua estrazione (presidenza: USA e India) 8. Edifici residenziali ed elettrodomestici (presidenza Korea e USA)
Le principali posizioni pre Montreal Ci sarà un post Kyoto? UN post Kyoto può esistere: solo su base volontaria. ma non sulla base di trattati multilaterali legalmente vincolanti (USA, Australia e Arabia Saudita) solo su base vincolante, perché così si può garantire la effettiva programmazione dello sviluppo sostenibile (UE) solo su base vincolante perché si può garantire la prevenzione dei maggiori rischi naturali e favorire l adattamento l (AOSIS) su base volontaria: Su base vincolante è possibile, solo dopo che i Paesi industrializzati avranno attuato i loro obblighi in relazione al principio di responsabilità (Cina) su base volontaria: Su base vincolante è possibile, ma solo successivamente al raggiungimento di pari diritti di emissione in base al principio di equità (India)
Le principali iniziative A favore di un post Kyoto: : proposta di rafforzare il Protocollo di Kyoto con riduzione delle emissioni fino al 60% entro il 2050 per contenere l aumentol di temperatura media globale entro i 2 C (UE): alternative simili ammesse e da concordare purchè su base vincolante. Contro un post Kyoto: : proposta di eliminazione di trattati internazionali multilaterali sul clima e di procedere liberamente e su base volontaria per sviluppo di tecnologie pulite (patto Asia -Pacifico tra: USA, Korea del sud, Giappone, Australia, Cina e India)
Qual è il problema? Risposta: Il concetto ed il modello di sviluppo socio economico. Se il concetto di sviluppo socio economico futuro dovrà essere uguale o simile a quello attuale, niente trattati multilaterali legalmente vincolanti come il protocollo di Kyoto,, meglio Convenzioni quadro generali, con obiettivi generali ed impegni volontari Se il concetto di sviluppo socio economico futuro dovrà essere diverso da quello attuale, allora sono necessari trattati multilateral ilegalmente vincolanti, come il Protocollo di Kyoto,, che fissino obiettivi specifici e vincoli in base ai quali si possa programmare strategie ed azioni per raggiungere questo diverso sviluppo
Le pseudo-decisioni di Montreal (10 dicembre 2005) Il protocollo di Kyoto viene prorogato oltre il 2012 con ulteriori impegni che le Parti della COP/MOP (i 157 Paesi firmatari del protocollo di Kyoto,, ma non gli altri 32) si impegneranno a concordare ed approvare come "emendamenti" al protocollo attuale (in contrasto con il principio di equità). Sarà avviato un dialogo fra tutte le Parti della COP (i 32 Paesi che non hanno ratificato il PK insieme ai 157 che lo hanno ratificato) sulle prospettive a lungo termine. Questo processo processo sarà costituito da una negoziazione aperta e libera e non sarà basato nè su vincoli di riduzione, nè su scadenze tempoorali da osservare, né su altri condizionamenti (in contrasto con il principio della responsabilità e quello della prevenzione). Risultati di Montreal, detti in parole povere: Chi si è impegnato, dovrà impegnarsi di più! Chi non si è impegnato, dovrà impegnarsi di meno!
Altre decisioni importanti POLITICHE (COP-11) Programma quinquennale di adattamento per i PVS Se: forestazione = sink, allora: deforestazione = source Includere emissioni trasporto aereo e marittimo TECNICHE (COP/MOP-1) Regolamenti di gestione Protocollo Regolamento funzionamento meccanismi flessibili Regole di contabilizzazione emissioni e registri Verifiche, controlli, sanzioni, dispute.
Problemi complessivi per l Italia e il Mediterraneo in relazione alle proiezioni IPCC On the basis of a projected climate scenarios, elaborated by the IPCC, the relevant problems that can affect the Mediterranean area, and Italy in particular, can be: the different availability in fresh water resources between north and south Europe and between north and south of Italy, owing to the different patterns of rainfalls the migration toward higher latitudes (northward) of ecological systems with variations also in landscapes all over Europe and Mediterranean region, owing to the combination of temperature increase, soil evapo-transpitation and rainfall modifications the increased vulnerability of coastal and marine environment, with variations in coastal natural and human environment, owing to the sea level rise and increased sea water temperatures the derived secondary effects on the opportunities for socioeconomic development which pose also problems of equity between peoples living in different modified areas ENEA - Terza Comunicazione Nazionale UNFCC
L illuminazione notturna del nostro pianeta vista dal satellite