COMUNE DI BOSCOTRECASE Provincia di Napoli Ufficio Tecnico Procedura Aperta in ambito U.E. per l affidamento della gestione integrata del servizio di illuminazione di pubblica, realizzazione di interventi di efficienza energetica e di adeguamento normativo sugli impianti, mediante il sistema del finanziamento tramite terzi. Allegato A Relazione tecnica IL TECNICO (Ing. Giorgio Gallo) Allegato A Relazione tecnica Pagina 1
Sommario Allegato A Relazione tecnica 1....OGGETTO 3 2.... DESCRIZIONE GENERALE STATO IMPIANTO 3 2.1.... PALI DI SOSTEGNO E BRACCI 3 2.2.... ARMATURE STRADALI 3 2.3.... QUADRI ELETTRICI 4 2.4.... DISTRIBUZIONE PRINCIPALE E SECONDARIA 6 2.5.... IMPIANTO DI TERRA 6 Allegato A Relazione tecnica Pagina 2
1. OGGETTO La presente relazione tecnica descrittiva, ha come scopo di illustrare lo stato attuale dell impianto di pubblica illuminazione presente nell area comunale di Boscotrecase (NA), ad evidenziare misure e soluzioni da applicare per rendere tale impianto adeguato alla Normativa vigente, e realizzare contemporaneamente condizioni di esercizio che possano portare ad un risparmio economico da parte dell Amministrazione Comunale. 2. DESCRIZIONE GENERALE DELLO STATO DELL IMPIANTO Così come evidenziato dai rilievi sullo stato dei luoghi e degli impianti, l impianto di illuminazione pubblica dell area di Boscotreccase (NA), risulta essere costituito essenzialmente dalle seguenti apparecchiature: 1. Pali di sostegno e bracci (in acciaio zincato e Ferro); 2. Armature stradali (di varia potenza e caratteristiche, quali Sodio alta pressione e bassa pressione, ai vapori di mercurio, con potenze che variano tra i 50 W ed i 400W); 3. Quadri elettrici (meglio intese come cabine, in numero pari a 31); 4. Distribuzione principale e secondaria (con condutture del tipo aeree ed interrate); 5. Impianto di terra. Fondamentale per la lettura della presente sarà l allegato A2, in cui sono contenuti i riepiloghi delle varie componenti di impianto. 2.1. PALI DI SOSTEGNO E BRACCI I pali di sostegno ed i bracci presenti nell intera area cittadina, vertono in uno stato di profondo degrado, con vistose presenze di rugini ed ammaccature, dovute alle intemperie ed alle incuranze degli automobilisti. Questo degrado ha fatto si che l impianto risultasse in molti tratti, se non in tutti non idoneo al funzionamento, con il mancato rispetto delle basilari normative tecniche. Molti pali infatti, ritornando alla sicurezza, risultano non dotati delle coperture a tappo sugli occhielli delle morsettiere, che sono quindi esposte agli agenti atmosferici. Altri, come meglio evidenziato in precedenza, risultano ammaccati ed in precario equilibrio, dovuto essenzialmente agli incidenti stradali ed alle incuranze degli automobilisti. L intervento proposto prevede quindi per i suddetti pali e bracci la quasi totale sostituzione, con pali del tipo tronco conico di varia altezza e sezione per i vari tipi di strada. In base ai riscontri scaturiti dai sopralluoghi fatti si ipotizza la sostituzione di circa 1000 pali. 2.2. ARMATURE STRADALI Molte delle armature stradali risultano aver perso il grado di protezione necessario al funzionamento all esterno, risultando aperte o mal funzionanti. Molti dei corpi illuminanti non risulta essere idoneo alle strade da illuminare, con conseguenti computi visivi non accettabili e non idonei. Allegato A Relazione tecnica Pagina 3
Tutte le armature del tipo a vapori di mercurio, non risultano più contemplate dalle normative vigenti (DIRETTIVA 2002/95/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 Gennaio 2003 sulla restrizione dell uso di determinate sostenze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche), con la conseguenza di dover essere totalmente sostituite. Parecchia armature, risultano non essere dotate delle coperture a specchio, in questo modo le lampade sono soggette alle intemperie (pioggia). Questa circostanza, comporta la penetrazione di liquidi, che possono provocare e provocano tutt oggi corti circuiti sulle reti, con conseguenti disservizi e malfunzionamenti. Tali conseguenze risultano essere il male minore, rispetto alla perdita della sicurezza che si ha per la mancanza dei sistemi di protezione differenziali, che per la totalità delle linee sono stati rimossi per evitare interventi intempestivi delle protezioni. Risulta quindi necessaria la sostituzione delle armature stradali ed un ripristino ottimale delle alimentazioni elettriche (sostituzione cavi, morsetti, ecc.). 2.3. QUADRI ELETTRICI I quadri elettrici risultano essere in numero pari a 31. I Quadri sono generalmente formate da 2 scomparti, uno superiore e l altro inferiore, in sui sono contenuti 2 quadretti, uno per la misura e l altro (allo scomparto inferiore) per la potenza e la gestione degli impianti. Attualmente in tutti i quadri elettrici manca la protezione differenziale che pur essendo presente in alcuni di essi risulta essere esclusa. Probabilmente si è pensato di eliminare i dispositivi differenziali per garantire la continuità del servizio in quanto vi sono diverse dispersioni sulle linee. Tale situazione è contraria a tutti i canoni Normativi e di sicurezza. In merito alle protezioni magnetotermiche sono presenti situazioni anomale quali ad esempio interruttori bipolari da 50A a protezione di linee di sezione da 4mmq ( è chiaro che un tale interruttore potrebbe intervenire solo dopo che si sia bruciato il cavo). Inoltre la maggior parte delle linee afferenti ai quadri sono tripolari, in alcuni casi vi sono situazioni di fasi accoppiate ovvero conduttori giallo-verdi utilizzati come conduttori di fase. Inoltre nessun quadro elettrico è munito di certificazione CEI 17/13 (obbligatoria). Per le cabine e di conseguenza per i quadri, si prevede la sostituzione totale che dovrà essere accompagnata al rilascio delle certificazioni imposte dalla Norma. Inoltre I quadri di alimentazione delle varie linee elettriche dovranno essere installati in apposite cassette di tipo stradale a doppio scomparto, uno dei quali riservato all ente fornitore dell energia elettrica per l installazione degli strumenti di misura, mentre il secondo scomparto sarà destinato ai dispositivi di comando e protezione delle utenze.essi dovranno essere realizzati con cassette costituite da involucri modulari e componibili in lamiera elettrozincata dello spessore minimo 10/10 verniciata con polveri termoindurenti a base di resine epossidiche e poliestere, polimerizzate a caldo. Sportelli anteriori apribili a cerniera del tipo invisibile, portella in cristallo con chiusura a chiave. Grado di protezione minimo IP 30. Allegato A Relazione tecnica Pagina 4
Le apparecchiature presenti dovranno essere dotate di targhette per l'identificazione dell'utenza. Il cablaggio dovrà essere eseguito con barre di distribuzione preforate abbondantemente dimensionate, conduttori a norme CEI 20/22, connessioni prefabbricate, morsettiere di ripartizione (polybloc, multiclip), barrette in rame; non saranno ammessi ponticelli fra interruttore ed interruttore, ma tutti i collegamenti dovranno fare capo alle barrette e/o alle morsettiere. Le connessioni all'interno dei quadri devono avere luogo mediante sovrapposizioni di superfici preventivamente stagnate e il collegamento deve essere realizzato mediante interposizioni di morsetti a compressione. Particolare cura dovrà essere riservata all'esatta ripartizione del carico sulle tre fasi. Ogni quadro dovrà avere una tasca per il contenimento degli schemi elettrici. Gli eventuali trasformatori per l'alimentazione dei servizi ausiliari dovranno essere inseriti nella parte alta del quadro. Ciascun quadro dovrà essere fornito completo degli ausiliari e del relativo cablaggio necessari per dare il quadro perfettamente funzionante. Le apparecchiature che pur avendo le stesse tensioni appartengono a sistemi differenti, dovranno risultare completamente segregate e separate le une dalle altre. Le principali caratteristiche elettriche dovranno essere : tensione d impiego fino a 1000V, tensione di isolamento 1000V, corrente nominale 100A, - corrente di cresta ammissibile 25kA, - corrente di corta durata ammissibile 16kAeff/1s - frequenza 50Hz. La portata degli interruttori deve essere dimensionata per una corrente pari a circa 1,5 volte la corrente di esercizio, ma la taratura dell'interruttore deve essere inferiore di circa il 20-25% della portata nominale dei conduttori in uscita. Il potere di interruzione dei singoli interruttori dovrà essere sempre maggiore della presunta corrente di corto circuito che può verificarsi immediatamente a valle degli stessi. Tutti gli interruttori che proteggono linee in partenza devono essere scelti in maniera tale che: - sia assicurata la protezione dei cavi da sovraccarico e da c.to-c.to come richiesto dalla norma CEI 64-8; - sia assicurata la protezione contro i contatti indiretti come richiesto dalla norma CEI 64-8. Tutti gli interruttori con relais differenziali incorporati dovranno, quando non diversamente indicato, avere una sensibilità di 0,03A; tutti gli interruttori differenziali dovranno essere del tipo antimpulso. Gli interruttori non automatici derivano direttamente da quelli automatici escludendo lo sganciatore elettronico. Allegato A Relazione tecnica Pagina 5
Gli eventuali contattori montati sul quadro dovranno essere di categoria AC3 oppure AC4 per comando condensatori. In tali quadri, è prevista inoltre,la presenza di apparecchiature che permettano una accensione di tipo crepuscolare corredata da un sistema ad orologeria che consente lo spegnimento parziale dell impianto e di ottenere l alimentazione delle lampade a tutto giorno ( T.G.) e tutta notte (T.N.). Al fine di conseguire un cospicuo risparmio energetico è previsto l utilizzo di regolatori di flusso elettromeccanici controllati con elettronica a microprocessore, in armadio con apparecchiature elettriche per alimentazione, stabilizzazione e regolazione della potenza degli impianti di illuminazione. Tali regolatori dovranno avere potenza adeguata ed essere prodotti da costruttore certificato ISO 9001. 2.4. DISTRIBUZIONE PRINCIPALE E SECONDARIA La distribuzione per l area cittadina è eseguita tramite tubazioni interrate e del tipo aereo. La totale distribuzione deve essere sostituita, con conseguente necessità di effettuare scavi e reinterri per realizzare una nuova rete di tubazioni idonee al tipo di posa ed al numero di cavi da portare. Per tutti i tratti interrati, sono presenti a tutt oggi legature effettuate all interno delle tubazioni e la totale assenza di cassette di derivazione idonee al luogo di installazione. La distribuzione aerea risulta essere in uno stato anche peggiore di quella interrata, con la presenza di numerose legature volanti. Risulta quindi in fase preliminare sorta la necessità di eliminare integralmente la distribuzione attuale e di effettuarne una totale sostituzione. Per la realizzazione delle linee si dovranno utilizzare cavi multipolari con conduttori flessibili di rame isolati in EPR G7, sotto guaina in PVC, Tipo FG7O R 06/1kV non propaganti l incendio. Il percorso delle linee è quello riportato sugli elaborati grafici allegati. L alimentazione delle armature illuminanti verrà realizzata con cavo tripolare dello stesso tipo del precedente di sezione adeguata al carico onde consentire la messa a terra direttamente delle armature. 2.5. IMPIANTO DI TERRA Per la protezione delle persone dai contatti indiretti, si possono utilizzare vari sistema di protezione, quali: 1 Protezione mediante interruzione automatica dell alimentazione (CEI 64/8 art. 413.1); 2 Protezione mediante impiego di componenti di classe II; 3 Protezione mediante separazione elettrica. Nel caso della pubblica illuminazione si utilizzano principalmente i primi due sistemi. Nel caso dell impianto oggetto della relazione, il sistema di protezione dai contatti indiretti, risulta essere il primo, quello tramite l interruzione automatica dell alimentazione. Allegato A Relazione tecnica Pagina 6
Purtroppo, col passare del tempo, di volta in volta, sono stati apportate modifiche che hanno via via fatto sparire tale protezione, in quanto, per problemi legati agli interventi intempestivi delle protezioni differenziali, si è preferito eliminare il problema invece di risolverlo. Negli impianti protetti tramite l interruzione automatica dell alimentazione, tutte le masse (pali, armature di classe I, ecc.) devono essere collegate a terra tramite un conduttore di protezione. Il valore della resistenza di terra e il dispositivo di protezione del circuito (differenziale) devono essere coordinati tra di loro, in modo da interrompere il circuito in un tempo compatibile con le protezioni del corpo umano. In pratica per soddisfare quanto sopra, si utilizzano interruttori magnetotermici differenziali o differenziali puri, coordinati con il valore della resistenza di terra in modo che: Rt <= 50/Idn Dove: - Rt è la resistenza di terra del dispositivo, espressa in OHM, - Idn è la corrente differenziale nominale di intervento del dispositivo installato, espressa in Ampere. Tutto questo discorso affrontato in modo sommario, serve solamente per sensibilizzare all importanza dell impianto di terra e degli interruttori differenziali. Relativamente all impianto di terra, che era presente agli albori del funzionamento di tale impianto di illuminazione pubblica, risulta ad oggi inutile per alcuni tratti in cui è presente, e inesistente in altri, visto che per modifiche successive risulta essere stato rimosso o scollegato. Si impone quindi una sua sostituzione integrale. Boscotrecase lì Il Tecnico Allegato A Relazione tecnica Pagina 7