Almenno San Bartolomeo (Bg)



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dott. Alessandro Ratazzi geologo tel. 348 4077474 via Castello Presati 15 e-mail georatto@libero.it 24129 Bergamo Ordine dei Geologi della Lombardia n 1431 COMMITTENTE RANICA CENTRO SRL OGGETTO Relazione geologica e analisi geotecnica con note idrogeologiche a supporto del progetto relativo a parte del Piano Attuativo ATR10 in via Longoni COMUNE Almenno San Bartolomeo (Bg) DATA dicembre 2011 RELATORE dott. geol. Alessandro Ratazzi

SOMMARIO Premessa Modellazione geologica e stratigrafica del sito - Inquadramento geologico-geomorfologico - Inquadramento idrologico e idrogeologico - Classificazione sismica Individuazione della pericolosità del sito Scelta della strategia di progettazione - Indagini in sito Prove penetrometriche dinamiche SCPT Caratterizzazione e modellazione geotecnica - Considerazioni stratigrafiche e geotecniche - Categoria sismica dei terreni Definizione dei parametri e dei coefficienti sismici Determinazione dell azione di progetto Verifiche della sicurezza e delle prestazioni - Fondazioni superficiali Considerazioni generali Verifica agli stati limite ultimi e di esercizio (N.T.C. 2008) Stima dei cedimenti - Sostegno delle pareti di scavo e opere di sostegno - Dispersione delle acque bianche meteoriche Conclusioni Allegati (in fondo al testo): Corografia Ubicazione punti d indagine Prova SCPT n 1/2 Profilo stratigrafico-geotecnico Tabella Resistenza di Progetto (File AlmennoSBRanicacentro) 2 dott. Alessandro Ratazzi

Premessa Su incarico della Società RANICA CENTRO S.r.l. è stato redatto il presente studio geologico con analisi geotecnica e note idrogeologiche a supporto del progetto per parte del Piano Attuativo ATR10 in via Longoni nel comune di ALMENNO SAN BARTOLOMEO (BG). Al fine di definire le caratteristiche geotecniche dei terreni dell area di interesse era stata programmata l esecuzione da parte della SO.GE.TEC.* di Villa d Adda e in accordo con i progettisti di n 4 prove penetrometriche dinamiche SCPT; per problemi di accessibilità all area è stato però possibile effettuare solo 2 prove (ambito sud-orientale); queste hanno raggiunto la profondità massima di 6.5 m circa, oltre la quale è stato registrato il rifiuto alla penetrazione meccanica della punta; questo è dovuto alla natura del terreno affiorante nell area in esame e soprattutto al suo grado di addensamento. Per quanto sopra si rende quindi necessario un integrazione d indagine nell ambito non investigato non appena l accessibilità ai luoghi lo consentirà. Oltre a ciò, qualora in fase di scavo si dovessero evidenziare variazioni significative, sarà preciso obbligo dell impresa esecutrice darne tempestiva comunicazione. I punti d indagine sono stati localizzati, compatibilmente con gli ingombri esistenti, in modo da ricoprire uniformemente le porzioni di terreno interessate dalle future opere di fondazione, così come illustrato nello schema planimetrico allegato. A completamento dello studio è stato effettuato un rilievo geologico-stratigrafico del sito con la diretta osservazione dei depositi in affioramento e/o in scavi vicini. Questo studio è stato redatto inoltre, anche con il supporto delle numerose indagini geognostiche e relazioni geologico tecniche eseguite dal sottoscritto o da altre società, in passato, nello stesso ambito geologico-geomorfologico. Data la vicinanza ad altri siti già indagati in passato, si è deciso, in accordo con i progettisti, di eseguire un numero ridotto di prove: qualora in fase di scavo si dovessero evidenziare variazioni significative, sarà preciso obbligo dell impresa esecutrice darne tempestiva comunicazione. Nella presente relazione geotecnica saranno analizzati i risultati delle indagini svolte al fine di caratterizzare dal punto di vista stratigrafico, geotecnico e idrogeologico il sottosuolo, di indicare la resistenza di progetto del terreno interagente con le opere di fondazione e stimare l entità dei cedimenti indotti dalle opere in progetto. Si forniranno inoltre indicazioni sulle modalità di scavo e su eventuali opere di stabilizzazione e consolidamento; infine verranno indicate le modalità da seguire per lo smaltimento delle acque bianche. 3 dott. Alessandro Ratazzi

La presente relazione viene redatta seguendo le indicazioni tecniche esposte: - nell Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n 3274 del 20 Marzo 2003 relativa alla normativa sismica - nelle Norme Tecniche per le Costruzioni (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 2008) e che prevedono un approccio agli stati limite *Si segnala che SO.GE.TEC. Srl ha ottenuto l AUTORIZZAZIONE MINISTERIALE n 00152-19/04/2011 (circ. 7619 dell 8/9/2010 ai STC Min. LL.PP.) in ottemperanza alle N.T.C. del 2008: pertanto nel presente studio si allegano certificati di prova. 4 dott. Alessandro Ratazzi

Modellazione geologica e stratigrafica del sito Inquadramento geologico - geomorfologico L area interessata dall intervento da parte della società committente è posta nel territorio del comune di Almenno S.Bartolomeo (BG), in località Carosso. Più precisamente l area è posta ad una quota di circa 328 m s.l.m., in un tratto subpianeggiante della Val S. Martino con andamento sud-est/nord-ovest, interessata dal corso del Torrente Borgogna (e in parte dal Torrente La Lesina). Le indicazioni bibliografiche note in letteratura ( Carta geologica della provincia di Bergamo a cura del Servizio Territorio della Provincia di Bergamo) indicano per questo settore la presenza di depositi appartenenti al Complesso di Palazzago (Pleistocene medio-superiore). In tale Complesso la tipologia rappresentativa è piuttosto varia (si passa infatti da depositi di versante a quelli di frana, alluvionali, lacustri e colluviali), anche se nello specifico dell area di studio si ritiene che i terreni investigati siano riconducibili prevalentemente alla tipologia colluviale. Solitamente tali materiali si presentano nelle aree di affioramento come falde di detrito che si raccordano ai vicini versanti senza discontinuità morfologiche. Dal punto di vista sedimentario-granulometrico, l area è caratterizzata da materiali sciolti e costituiti da limi e argille con orizzonti a clasti residuali. Le propaggini dei vicini rilievi (distanti poco più di un centinaio di metri), sono invece costituiti dal substrato roccioso, che nel particolare dell area in esame è caratterizzato dal Flysch di Pontida. Durante l indagine eseguita, tale substrato lapideo non è stato rilevato fino ad almeno 10.0 m di profondità. Nell ambito dell indagine eseguita nell area in esame, e di altri numerosi punti d indagine effettuati nelle vicinanze, si è evidenziata la presenza di terreni limoso sabbiosi fino alla profondità variabile di 2-3.0 m, oltre la quale sono stati rilevati limi argillosi con clasti residuali. 5 dott. Alessandro Ratazzi

Inquadramento idrologico e idrogeologico Dal punto di vista idrologico, l area è caratterizzata dai Torrenti Borgogna e (in parte, La Lesina), che scorrono ben incassati nei loro alvei. Per il resto la circolazione idrica superficiale è per lo più a carattere diffuso, controllata dalla morfologia locale e marcata dalle eventuali regimazioni antropiche. In nessuna delle prove effettuate è stata rilevata la presenza di acqua di falda fino alla massima profondità investigata; altre indagini svolte nelle immediate vicinanze hanno però evidenziato la presenza di locali ed irregolari sacche sospese; in prossimità invece del fondo valle è presente una superficie piezometrica a circa 1.0 m da piano campagna. Il sistema idrogeologico di questo settore è noto per essere un sistema complesso e legato ai suoi aspetti morfologici: infatti trattandosi di un ampia vallata, in essa vengono convogliate e raccolte tutte le acque (superficiali e sotterranee) provenienti dall ampio bacino di pertinenza. Per tale motivo non è da escludere che in periodi con regime pluviometrico più intenso, il livello freatimetrico rilevato possa essere anche più superficiale. In questo studio non è possibile ricostruire una carta piezometrica generale del territorio, anche perché lungo la fascia pedecollinare le indicazioni sull andamento generale della falda sono influenzate sia dall andamento morfologico del territorio sia da quello della giacitura del substrato lapideo affiorante sui vicini versanti. 6 dott. Alessandro Ratazzi

Classificazione sismica L area in esame ricade nel comune di Almenno San Bartolomeo inserito nella zona 4 ; nelle normative precedenti non era stato classificato NC. Ciascuna zona è caratterizzata da un parametro di pericolosità (accelerazione orizzontale massima al suolo a g,475 ) espressa come frazione dell accelerazione di gravità g) che per la zona 4 è pari a a g475 <0.05g. Individuazione della pericolosità del sito Comune: Almenno San Bartolomeo TR Ag (g) F0(-) TC*(s) (anni) 30 0,026 2,464 0,189 50 0,034 2,500 0,209 72 0,039 2,518 0,220 101 0,046 2,479 0,238 140 0,054 2,485 0,246 201 0,062 2,488 0,262 475 0,089 2,471 0,276 975 0,118 2,462 0,284 2475 0,163 2,501 0,291 Scelta della strategia di progettazione Vita nominale della costruzione (anni): VN: 50 Classe d uso della costruzione. c U : 1.0 Periodo di riferimento per la costruzione (anni): VR: 50 Periodi di ritorno per la definizione dell azione sismica (anni): TR Stati limite di esercizio SLE SLO-PVR=81%: TR = 30 SLD-PVR=63%: TR = 50 Stati limite ultimi SLU SLV-PVR=10%: TR = 475 SLC-PVR=5%: TR = 975 Stato TR (anni) Ag (g) F0(-) TC*(s) Limite SLO 30 0,026 2,464 0,190 SLD 50 0,034 2,500 0,209 SLV 475 0,089 2,471 0,276 SLC 975 0,118 2,462 0,284 7 dott. Alessandro Ratazzi

Indagini in sito Prove penetrometriche dinamiche SCPT Le prove penetrometriche dinamiche SCPT sono state eseguite con penetrometro dinamico pesante PAGANI modello TG 73, montato su automezzo a 6 ruote a trazione integrale (6x6) i cui componenti sono rigorosamente conformi alle norme geotecniche in materia. In particolare il penetrometro impiegato può essere descritto come penetrometro classe DPSH e tipo Meardi o Terzaghi modificato o superpesante o STANDARD CONE PENETRATION TEST. I dati tecnici del penetrometro sono così riassumibili: Diametro delle aste : 34 mm Diametro dei rivestimenti : 48 mm 1 ½ Punta conica diametro : 50.8 mm 2 Conicità : 60 Peso del maglio : 73 kg 160 libbre Altezza di caduta (volata) : 75 cm 30 La prova consiste nel misurare il numero dei colpi (Nscpt) necessari all'infissione delle aste D. 34 mm per un intervallo pari a 30 centimetri (N colpi/piede) seguite dai tubi di rivestimento D. 48 mm per evitare attrito tra aste e terreno (e per l avanzamento dei quali si registra il numero dei colpi necessario all avanzamento). Allegati alla presente sono esposti i diagrammi relativi alle prove SCPT dove, in ascissa, in funzione della profondità, con linea continua viene esposto il valore Nscpt relativo all avanzamento delle aste e con linea a tratto il valore N relativo all avanzamento dei tubi di rivestimento (se utilizzati). 8 dott. Alessandro Ratazzi

Caratterizzazione e modellazione geotecnica Considerazioni stratigrafiche e geotecniche I risultati delle prove penetrometriche dinamiche eseguite consentono una ricostruzione stratigrafica del sottosuolo che evidenzia una situazione abbastanza omogenea. In base ai risultati, e grazie anche alle conoscenze litologiche acquisite da altre indagini svolte nelle vicinanze, si è cercato comunque di ricostruire la successione dei Livelli geotecnici: le descrizioni stratigrafiche sono da ritenere indicative in quanto dedotte in modo indiretto durante l esecuzione delle prove. LIVELLO [0]: dal piano esecuzione indagine fino alla profondità variabile di 1.5-2.5 m circa da piano esecuzione indagine. Si tratta in parte di terreni di riporto-rimaneggiato e/o depositi limoso argillosi di origine eluviale che hanno fatto rilevare valori di N SCPT (numero dei colpi necessari all avanzamento di 30 centimetri della punta conica) abbastanza variabili ma mediamente compresi tra 4 e 6. Nonostante la forte componente argillosa di questo livello (e di quello sottostante), in assenza di specifiche prove è preferibile prevedere un suo comportamento incoerente e per tale motivo la caratterizzazione geotecnica fornita è in condizioni drenate. Dal punto di vista della caratterizzazione geotecnica si rimanda all allegato schema ( Profilo stratigrafico e caratterizzazione geotecnica ) ricordando che: Densità Relativa: Peso di volume: Coesione non drenata: Angolo di attrito: Modulo elastico: correlazione tra NSCPT e Densità relativa (%) di Terzaghi-Peck stima valutata in relazione a N SCPT o resistenza al taglio non drenata, correlazione empirica secondo Terzaghi & Peck e secondo le indicazioni D.M. 7 Nav. Fac. 1982 correlazione tra NSCPT e φ di Meyerhof per terreni con una percentuale di sabbia fine e limo superiore a 5 valutato da correlazioni empiriche tra NSCPT e il tipo di terreno Relativamente ai valori caratteristici, Vk della coesione non drenata e dell angolo d attrito interno, si è optato per considerarli pari a quelli medi ricavati dall indagine, mentre i valori di progetto Vp sono stati determinati utilizzando i coefficienti riduttivi parziali, indicati nelle Norme Tecniche per le Costruzioni). *per le rocce ed i materiali lapidei non fratturati la resistenza può essere rappresentata dalla resistenza a compressione uniassiale qu con un coefficiente parziale γqu=1.6. 9 dott. Alessandro Ratazzi

LIVELLO [2]: dalla base dello strato precedente e fino alla profondità di circa 3.6 m. Si tratta di limo argilloso rosso arancio localmente con ghiaia alterata; tale livello ha fatto registrare N SCPT mediamente compresi tra 8 e 9. LIVELLO [3] dalla base del livello precedente fino alla massima profondità investigata di circa 6.6 m. Livello costituito da materiale limoso argilloso localmente con orizzonti sabbiosoghiaiosi ma alterati che ha fatto registrare un numero di colpi N SCPT generalmente compreso tra 10 e 30. Oltre tale quota non è stato possibile investigare il sottosuolo poiché ha fatto registrare il rifiuto alla penetrazione (N>100): Si tratta, probabilmente, di ghiaie e ciottoli inalterati o del substrato roccioso Cretacico: data l assenza di indagini specifiche non è possibile caratterizzarlo dal punto di vista geotecnico. La caratterizzazione stratigrafica allegata è il risultato di una valutazione mediata del numero di colpi fatto registrare durante l esecuzione delle verticali d indagine. 10 dott. Alessandro Ratazzi

Categoria sismica dei terreni Ai fine della definizione dell azione sismica di progetto si rende necessario valutare l effetto della risposta sismica locale; in assenza di specifiche analisi si può fare riferimento ad un approccio semplificato che si basa sull individuazione di categorie di sottosuolo di riferimento: Sulla scorta dell indagine effettuata e di quelle note in bibliografia si può affermare che i terreni dei Livelli stratigrafici individuati hanno caratteristiche di addensamento tali da appartenere alla categoria C. Per determinare i parametri dello spettro di risposta elastico delle componenti orizzontali si potrà fare riferimento alla tabella: Categoria suolo S TB TC TD A 1.00 0.15 0.40 2.00 B-C-E 1.25 0.15 0.50 2.00 D 1.35 0.20 0.80 2.00 Mentre per quelli della componente verticale: Categoria suolo S TB TC TD A-B-C-D-E 1.00 0.05 0.15 1.00 11 dott. Alessandro Ratazzi

Definizione dei parametri e dei coefficienti sismici Parametri sismici: Categoria sottosuolo: C Categoria topografica: T1 Periodo di riferimento: 50anni Coefficiente cu: 1 SLO SLD SLV SLC Ss* (ampl. stratigrafica) 1,50 1,50 1,50 1,50 Cc* (coeff. funz. categ.) 1,82 1,76 1,61 1,59 St* (amplificazione topografica) 1,00 1,00 1,00 1,00 Coefficienti SLO SLD SLV SLC kh 0,008 0,010 0,027 0,043 kv 0,004 0,005 0,014 0,022 Amax [m/s²] 0,390 0,505 1,330 1,759 Beta 0,200 0,200 0,200 0,200 Determinazione dell azione di progetto SLU SLE 12 dott. Alessandro Ratazzi

Verifiche della sicurezza e delle prestazioni Fondazioni Considerazioni generali Sulla scorta dei risultati ottenuti dall indagine geognostica è stata determinata (con le relazioni di Terzaghi, Meyerhof e Brinch-Hansen) la resistenza di progetto del sistema terreno-fondazione (Rd) seguendo la procedura indicata dalle Norme Tecniche per le Costruzioni, che prevede un approccio agli stati limite. Il progetto in esame contempla la realizzazione di volumi interrati con posa delle fondazioni alla profondità di 3.5-4.0 m circa. A tale quota verranno direttamente interessati i terreni del II Livello stratigrafico di mediocri-discrete caratteristiche geotecniche; non si esclude che periodicamente possa essere presente acqua. Dal punto di vista delle fondazioni è stata presa in considerazione l ipotesi di travi continue di larghezza minima pari a 1.5 m; per quanto specificato nei capitoli precedenti si consiglia comunque di prevedere una buona impermeabilizzazione e/o la realizzazione di vasche di raccolta e vespaio aerato. Verifica agli stati limite ultimi e di esercizio (N.T.C. 2008) La norma in oggetto prevede la definizione del grado di sicurezza di una struttura relativamente alla possibilità di rottura o deformazione del terreno di fondazione, con un approccio di tipo semiprobabilistico, adottando il concetto di stato limite ultimo (SLU). Mentre nel caso si esamini una situazione in cui la deformazione o il danno siano reversibili o cessino con l estinguersi della causa che ha determinato il superamento dello stato limite si utilizza il concetto di stato limite di esercizio (SLE). Le verifiche di tipo geotecnico devono essere effettuate seguendo almeno uno dei due approcci: - approccio1: combinazione 1: (A1+M1+R1) combinazione 2: (A2+M2+R2) - approccio2: combinazione (A1+M1+R3) In questa fase, non conoscendo i valori di progetto delle azioni Ed (permanenti e variabili) imposte dalla struttura al terreno, non è possibile eseguire tutte le verifiche sopra descritte. Ci si limita pertanto, a determinare i valori di Rd (SLU) (con tutte le diverse combinazioni M1+R1, M1+R3 e di M2+R2), e quelli di Rd (SLE) in modo da fornire al progettista i dati relativi al prevedibile comportamento del terreno (e alla verifica del collasso per carico limite dell insieme fondazione terreno). 13 dott. Alessandro Ratazzi

Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, e secondo la relazione di Meyerhof, si avrà con fondazione a TRAVE (L=1.5 m): Rd (SLU) (M1+R1): 3.9 kg/cmq Rd (SLU) (M1+R3: 1.7 kg/cmq Rd (SLU) (M2+R2): 1.1 kg/cmq I valori di Rd (SLE) saranno espressi correlandoli con le valutazioni dei cedimenti indotti dalle resistenze in corrispondenza dei Livelli individuati al di sotto del piano di posa; in tal modo verranno calcolati i valori degli spostamenti e delle distorsioni del terreno al di sotto del piano di posa, per verificarne la compatibilità con i requisiti prestazionali della struttura in elevazione, nel rispetto della condizione: dove: Ed<=Cd Ed: valore di progetto dell effetto delle azioni. Cd: valore limite dell effetto delle azioni Stima dei cedimenti Tenuto conto dei risultati dell indagine in sito, e della presenza di terreni con le caratteristiche geotecniche indicate in precedenza, sono stati calcolati i cedimenti totali teorici che potrebbero registrarsi qualora le condizioni stratigrafiche locali interagissero con le opere di fondazione uniformemente sollecitate dalla resistenza di progetto in condizioni di esercizio (Rd (SLE) ) fornito ai progettisti. Per la valutazione dei cedimenti ci si è avvalsi delle relazioni suggerite da Poulos e Davis (1974) e da Timoshenko e Goodies (1951) che permettono di calcolare i valori dei cedimenti sia a brevissimo termine (in terreni granulari) che in condizioni non drenate (in terreni coesivi). Alla luce di quanto sopra esposto e dei risultati ottenuti l ipotesi perseguibile sarà: - fondazione continua a TRAVE (L=1.5 m), con Resistenza di Progetto in condizioni di esercizio (Rd (SLE) ) non superiore a 1.1 kg/cmq con cedimenti teorici pari a 10-15 e in parte compensati dalla tipologia di fondazione adottata. I valori di resistenze di progetto del sistema geotecnico in condizioni di esercizio (Rd (SLE) ) indicati sono inferiori o uguali alla resistenza di progetto del sistema geotecnico calcolata con i coefficienti parziali M2+ R2 più restrittivi. Sarà cura del progettista verificare se tali valori risultano essere anche inferiori (o uguali) al valore di progetto dell azione (Ed) imposta dalla struttura al terreno. Resta inteso che l entità dei cedimenti qui stimati dovrà essere confrontata con quella che il progettista ritiene essere compatibile con la durabilità e l esercizio dell opera nelle diverse condizioni. Soluzioni o valutazioni per ipotesi di geometrie differenti, potranno essere predisposte su richiesta del progettista strutturale. 14 dott. Alessandro Ratazzi

Sostegno delle pareti di scavo e opere di sostegno Come già anticipato, l intervento in progetto avrà volumi interrati ma che, per quanto di mia conoscenza, non interesseranno a confine strutture esistenti o strade, e si escludono pertanto pericoli d instabilità dell ambito circostante l area di scavo durante la fase di realizzazione dell opera; lo scavo, considerando il solo aspetto di stabilità del fronte, potrebbe essere realizzato senza particolari opere preliminari di consolidamento. Questo, tuttavia, non svincola dal dover adottare tutte le precauzioni previste dalla normativa vigente in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro per scavi con altezza superiore a 1.5 m (D.Lvo. n 81/08). Si segnala comunque che gli scavi di ribasso, che abitualmente vengono realizzati con fronti praticamente verticali sono da ritenere stabili solo in condizioni a brevissimo termine (secondo le indicazioni desunte dall utilizzo del Metodo di Taylor) e pertanto sono assolutamente sconsigliati. In condizioni di medio e lungo termine, condizioni nelle quali il terreno perde del tutto le caratteristiche di coesione, sia per le caratteristiche stratigrafiche che geotecniche dei terreni esaminati, la stabilità dei fronti di scavo potrà essere garantita solamente con angoli di scarpata non superiori a 60. Si suggerisce, comunque, di mantenere gli scavi aperti per il minor tempo possibile avendo cura di coprire i fronti (già dal bordo superiore) mediante teli impermeabili in nylon o polietilene. Sarà necessario incanalare, raccogliere ed allontanare le acque ed evitare il carico (anche accidentale) del tratto di monte a ridosso del fronte di scavo. Qualora lo scavo fosse realizzato in aderenza a sovraccarichi o nell impossibilità di seguire le modalità sopra indicate, si dovrà procedere in sezione parziale con realizzazione di eventuali sottomurazioni, o in alternativa, si dovrà prevedere un lavoro preliminare di consolidamento delle pareti di scavo. Tale intervento potrà essere realizzato con micropali verticali accostati (berlinese) e micropali inclinati di stabilizzazione. Mi rendo comunque disponibile, in una fase progettuale più avanzata, a meglio valutare l intervento ottimale. 15 dott. Alessandro Ratazzi

Dispersione delle acque bianche meteoriche Eventuali necessità di dispersione di acque raccolte (rigorosamente bianche e conformemente alla normativa vigente) dovranno essere previste considerando una permeabilità del terreno naturale in posto da bassa a molto bassa, per tutti i Livelli individuati; si sconsiglia pertanto lo smaltimento delle acque bianche in pozzi perdenti. In alternativa si potranno realizzare vasche e/o pozzi di accumulo-stoccaggio e con dimensioni opportunamente calcolate; si dovranno prevedere pompe di allontanamento o comunque tubazioni di troppo pieno che consentano di disperdere le acque in fognatura, chiedendo gli eventuali permessi agli enti preposti. Un altra possibilità perseguibile sarà quella di contemplare l accumulo di queste acque e il loro riutilizzo per i servizi igienici o altri impieghi secondari e comunque per usi non idropotabili. 16 dott. Alessandro Ratazzi

Conclusioni Su incarico della Società RANICA CENTRO S.r.l. è stato redatto il presente studio geologico con analisi geotecnica e note idrogeologiche a supporto del progetto per parte del Piano Attuativo ATR10 in via Longoni nel comune di ALMENNO SAN BARTOLOMEO (BG). Al fine di definire le caratteristiche stratigrafiche e geotecniche dei terreni dell area di interesse sono stati presi in considerazione, e interpretati, i risultati di alcune prove penetrometriche dinamiche SCPT, eseguite sia nell area di studio che nell immediato intorno. Si è ricostruito il terreno del sottosuolo schemattizandolo in tre Livelli stratigrafici, il secondo dei quali, direttamente interessato dalla posa delle fondazioni, di mediocri-discrete caratteristiche geotecniche. Relativamente alle ipotesi di fondazioni si è consigliato: - fondazione continua a TRAVE (L=1.5 m), con Resistenza di Progetto in condizioni di esercizio (Rd (SLE) ) non superiore a 1.1 kg/cmq con cedimenti teorici pari a 10-15 e in parte compensati dalla tipologia di fondazione adottata. Sono state inoltre fornite indicazioni relative alle modalità di scavo e al trattamento delle acque bianche raccolte. Tutto quanto esposto è stato valutato e calcolato conformemente a quanto previsto: - nell Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n 3274 del 20 Marzo 2003 relativa alla normativa sismica - nelle Norme Tecniche per le Costruzioni (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 2008) e che prevedono un approccio agli stati limite I risultati esposti nella presente non tengono conto di eventuali vincoli urbanistici, regolamenti edilizi locali e di altri vincoli imposti dalle pubbliche Autorità, dei quali non sono stato incaricato di verificare l esistenza. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. 17 dott. Alessandro Ratazzi

Corografia (schema non in scala) 18 dott. Alessandro Ratazzi

PP2 PP1 Ubicazione punti d indagine 19 dott. Alessandro Ratazzi

20 dott. Alessandro Ratazzi

21 dott. Alessandro Ratazzi

22 dott. Alessandro Ratazzi

23 dott. Alessandro Ratazzi