CAPITOLO 6 PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE



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CAPITOLO 6 PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE 6.1 Variazione del quadro normativo In ambito comunitario, fermo restando che le attività di governo del territorio sono di stretta competenza degli Stati membri e delle loro Regioni, la Convenzione Europea del Paesaggio (firmata a Firenze il 20/10/2000) è il documento di riferimento rispetto al perseguimento della qualità paesistica, della protezione, gestione e sistemazione del paesaggio e della promozione della premialità verso quelle Regioni e quei Comuni che si adoperino in tal senso. Anche nel VI Programma di Azione per l ambiente si precisa che le politiche regionali ed agricole degli Stati membri devono garantire la tutela, la salvaguardia ed il risanamento del paesaggio. Oltre questa visione del paesaggio come elemento costituente della rete ecologica e come elemento da tutelare in quanto strettamente connesso all economia agricola, il paesaggio assume una sua precisa connotazione anche come bene culturale con il nuovo Codice per i Beni Culturali (introdotto dal D.Lgs. n. 42 del 22/01/2004): le norme contenute nella terza parte della Legge, infatti, si pongono come obiettivo la salvaguardia e la qualità del paesaggio e stabiliscono misure e strategie di tutela attraverso interventi di pianificazione del territorio. Il nuovo Codice introduce, anche, una chiara distinzione tra ambiente e paesaggio, distinguendo le competenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali da quelle del Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio. Ma il paesaggio è anche il luogo fisico in cui si sviluppano le attività antropiche e, pertanto, in ambito nazionale è ancora la Legge Urbanistica n. 1150 del 17/08/1942 a indirizzare l assetto e l incremento edilizio dei centri abitati e lo sviluppo urbanistico in genere nel territorio. In particolare, per quanto riguarda la gestione delle aree extraurbane, alla normativa urbanistica si aggiunge anche la normativa relativa all istituzione dei diversi tipi di area protetta, orientata alla protezione dell ambiente dal punto di vista naturalistico e del paesaggio dal punto di vista sia naturalistico che culturale. Rispetto ai Beni architettonico-culturali, il riferimento nell ordinamento italiano è il D.L.vo n. 490 del 29/10/1999 Testo Unico sui Beni Culturali e Ambientali 1. Si sottolinea rispetto a questa normativa un ulteriore sviluppo a livello nazionale che sta modificando l assetto proprietario e l uso del BBCC di proprietà statale, nel (da varie parti contestato) tentativo di una loro migliore conservazione e una fruizione aperta al grande pubblico. Il legislatore regionale, che ha potestà legislativa ed amministrativa esclusiva in Sicilia relativamente ai Beni Culturali ed Ambientali 2, sta seguendo l indirizzo nazionale per la dismissione dei beni relativamente a quelli di proprietà della Regione e ha, anche, recepito i principi sanciti nella Convenzione Europea del Paesaggio, ribadendo la volontà di promuovere e assicurare protezione e valorizzazione del paesaggio tramite la pianificazione, puntualizzando che i criteri di pianificazione devono essere coerenti con gli indirizzi strategici della Convenzione. Tabella 6.1 - AGGIORNAMENTO NORMATIVO POLITICHE NAZIONALI DLgs. 42 del 22/01/2004 concernente il Codice per i Beni Culturali e del Paesaggio ai sensi dell art. 10 della legge n. 137 del 6/07/2002 : la novità di maggior rilievo consiste nella depenalizzazione delle condotte descritte all'articolo 181 del D.Lgs. 42/2004 (realizzazione di opere abusive su beni paesaggistici) conseguita dall'autore dell'abuso a seguito di richiesta di accertamento della compatibilità paesaggistica. Decreto MEF del 21/07/2003 concernente Trasferimento alla Patrimonio dello Stato S.p.a., in Roma, di alcuni beni immobili individuati dal Decreto 27/03/2000 (G.U. n. 223 del 25/09/2003) e Decreto MEF e Ministro del Lavoro del 1/04/2003 Trasferimento di immobili di pregio alla Scip : i beni immobili ed i 1 Il TU ha riunito tutte le disposizioni vigenti alla data del 31/10/1998, apportando esclusivamente quelle modifiche necessarie per il coordinamento formale e sostanziale. 2 Statuto Speciale della Regione Siciliana (Regio Decreto Legislativo n. 455 del 15/05/1946, convertito nella Legge Costituzionale n. 2 del 26/02/1948. 336

terreni elencati nell allegato al decreto sono trasferiti alla società Patrimonio dello Stato S.p.a. che assume, quindi, il possesso giuridico dei beni ed elabora, per ogni tipologia di intervento, appositi piani operativi da sottoporre al MEF per l approvazione. Non ci sono beni della Regione Siciliana presenti nell allegato al Decreto. Legge n. 112 del 15/06/2002 concernente "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 aprile 2002, n. 63, recante disposizioni finanziarie e fiscali urgenti in materia di riscossione, razionalizzazione del sistema di formazione del costo dei prodotti farmaceutici, adempimenti ed adeguamenti comunitari, cartolarizzazioni, valorizzazione del patrimonio e finanziamento delle infrastrutture" (G.U. n. 139 del 15/06/2002): istituisce la società Patrimonio dello Stato S.p.a che ha lo scopo di valorizzare, gestire ed alienare il patrimonio dello Stato e alla quale sono trasferiti diritti pieni o parziali sui beni immobili facenti parte del patrimonio disponibile e indisponibile dello Stato, sui beni immobili facenti parte del demanio dello Stato e comunque sugli altri beni compresi nel conto generale del patrimonio dello Stato di cui all'articolo 14 del D.lgs. n. 279 7/08/1997, ovvero ogni altro diritto costituito a favore dello Stato. Legge n. 410 del 23/11/2001 Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto Legge 25 settembre 2001 n. 351, recante disposizioni urgenti in materia di privatizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e di sviluppo dei fondi comuni di investimento immobiliare (pubblicata sulla G.U. n. 274 del 24/11/2001): l'agenzia del Demanio individua i beni degli enti pubblici non territoriali, i beni non strumentali in precedenza attribuiti a società a totale partecipazione pubblica, diretta o indiretta, riconosciuti di proprietà dello Stato, nonché i beni ubicati all'estero (art. 1). L'inclusione nei decreti produce il passaggio dei beni al patrimonio disponibile (art. 2). Il MEF è autorizzato a costituire o a promuovere la costituzione, anche attraverso soggetti terzi, di più società a responsabilità limitata aventi ad oggetto esclusivo la realizzazione di una o più operazioni di cartolarizzazione dei proventi derivanti dalla dismissione del patrimonio immobiliare dello Stato e degli altri enti pubblici. POLITICHE REGIONALI D.A. BBCCAA e PI n. 5820 del 8/05/2002 Atto di indirizzo della pianificazione paesistica regionale (pubblicato in GURS n. 28 del 21/06/2002): l Assessorato, secondo i dettati dell art. 9 della Costituzione e ai sensi dell art. 3 della LR n. 80 dell 1/08/1977, promuove ed assicura adeguata protezione e valorizzazione al paesaggio della Regione Siciliana. A tal fine trovano attuazione i principi della Convenzione Europea del Paesaggio e i criteri dell Accordo Stato-Regioni in tema di tutela del paesaggio. La pianificazione paesistica prevede le misure di coordinamento con la pianificazione territoriale e settoriale nonché con gli strumenti nazionali e regionali di sviluppo economico. Decreto 14/03/2001 Direttiva per la dismissione dei beni demaniali e patrimoniali della Regione siciliana (pubblicato in GURS 20/07/2001): il piano di dismissione dei beni demaniali e patrimoniali, predisposto ai sensi dell'art. 11 della legge regionale n. 6 del 7 marzo 1997, è reso esecutivo. PIANI PAESISTICI D.A. BBCCAA e PI del 23/02/2001 Approvazione del Piano territoriale paesistico dell'arcipelago delle Isole Eolie (pubblicato in Supplemento Ordinario G.U.R.S. n. 11 del 16/03/2001): il Piano, applicato all'intero territorio dei comuni di Lipari, Santa Marina Salina, Malfa e Leni, è volto alla tutela del paesaggio, del patrimonio naturale e di quello storico-culturale, e concorre alla loro valorizzazione attraverso la determinazione di condizioni relative alla conservazione, trasformazione ed utilizzazione, da perseguire con specifiche normative di uso e valorizzazione ambientale. D.A. BBCCAA e PI del 12/12/1997 Piano territoriale paesistico dell'isola di Pantelleria e D.A. del 26/07/2000 Modifica del decreto 12 dicembre 1997, concernente Piano territoriale paesistico dell'isola di Pantelleria (pubblicato in Suppl. Ord. n.1 G.U.R.S. n. 8 14/02/1998 e in G.U.R.S. 20 ottobre 2000, n. 47): il Piano territoriale paesistico si applica al territorio del comune di Pantelleria e persegue la conservazione dell'identità storico culturale dell'isola, la tutela del paesaggio naturale e culturale, la fruizione del territorio attraverso interventi compatibili con i caratteri e la qualità del paesaggio. PIANI ACHEOLOGICI Legge Regionale n. 20 del 3/11/2000 Istituzione del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento. Norme sull'istituzione del sistema dei parchi archeologici in Sicilia : stabilisce che il Parco ha finalità di tutela e di valorizzazione dei beni archeologici, ambientali e paesaggistici della Valle dei Templi. Con la stessa norma, la Regione siciliana istituisce anche un Sistema di Parchi Archeologici per la salvaguardia, la gestione, la conservazione e la difesa del patrimonio archeologico regionale e per consentire migliori condizioni di fruibilità a scopi scientifici, sociali, economici e turistici dello stesso (art. 20). BENI ARCHEOLOGICI SUBAQUEI Internazionali Risoluzione 2749 del 17 dicembre 1970 Risoluzione ONU del 17 ottobre 1972 Convention des Nations Unies sur le droit de la mer (UNCLOS) del 10 dicembre 1982 Resolution on Information as an Instrument for Protection against War Damages to the Cultural Heritage (Sweden, 10 June 1994) Risoluzione 49/28 del 6 dicembre 1994 337

Risoluzione 52/26 del 26 novembre 1997 Risoluzione 53/32 del 24 novembre 1998 Convenzione UNESCO per la tutela del patrimonio culturale sottomarino Comunitari Convenzione europea per la tutela del patrimonio archeologico de La Valletta 16/1/1992 Regolamento n. 3911/92 del 9/12/1992 (non riportato) Direttiva n. 93/7/CEE del 15/3/1993 L. 215 del 20/8/1994 (Attuazione della Convenzione di Montego Bay Annexe XI ) Regolamento n. 2469/96 del 16/12/1996 (non riportato) Direttiva n. 100/96 del 17/2/1997 Decisione n. 392/98 del 23/3/1998 Programma Raffaello G.U.C.E 264 dell'11/9/1996 Nazionali Legge 1/6/1939 n. 1089 Legge 29/1/1975 n. 5 (non riportata) Legge 1/3/1975 n. 44 (non riportata) Dpr 30/08/1975 n. 637 Dpr 3/12/1975 n. 805 D.M. 12/07/1989 n. Legge 8/10/1997 n. 352 D. Lgs. 20/10/1998 n. 368 D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490 Regionali Legge 19/11/1966 n.29 Legge 1/8/1977 n. 80 Legge 7/11/1980 n. 116 D.a.r.s. 1/2/1996 Legge 27/4/1999 n. 10 6.2 Stato di attuazione regionale È sulla base dei principi della Convenzione Europea del Paesaggio che vengono redatti i Piani Paesistici per le Isole Minori e i Piani di valorizzazione delle aree archeologiche siciliane. I Piani Territoriali Paesistici redatti e approvati dall Assessorato Regionale Beni Culturali e Ambientali, ai sensi dell art. 5 della legge n. 1497 del 29/06/1939, dell art. 1 bis della legge n. 431 del 8/08/1985 e del D.Lgs. n. 41/2004, al 2004 sono 5 (tre nell anno 2000), più le Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale (D.A. n. 6080 del 21/05/1999). Tabella 6.2 - PIANI TERRITORIALI PAESISTICI APPROVATI - 2004 Piano Territoriale Paesistico Provincia Comune Decreto Ustica PA Ustica D.A. n. 6293/97 Pantelleria TP Pantelleria D.A. n. 8102 del 12/12/1997 Isole Eolie ME Lipari, Leni, Malfa, Santa Maria Salina D.A. n. 5180 del 23/02/2001 Area dei rilievi del trapanese TP Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, San Vito Lo Capo, Valderice Arcipelago delle Egadi TP Favignana Fonte: Assessorato Beni Culturali e Ambientali D.A. n. 985/VII del 27/07/2004 D.A. n. 987 28/07/2004 I piani territoriali paesistici annullati o sospesi sono quelli di Lampedusa, di Santa Flavia e delle Isole Egadi. Altro strumento di pianificazione per la tutela e gestione del paesaggio, stavolta più dal punto di vista culturale, sono i Piani relativi alle aree archeologiche. Le aree regionali che sono state individuate come oggetto del sistema dei Parchi Archeologici 3 sono 16 complessivamente, distribuite in tutte le province siciliane. 3 Testo Unico sui Beni Culturali e Ambientali n. 490 del 29/10/1999, all articolo 94 definisce come parco archeologico l ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche e dalla compresenza di valori storici, 338

Tabella 6. 3 - IL SISTEMA DEI PARCHI ARCHEOLOGICI SICILIANI PROVINCIA DENOMINAZIONE N. SITI Caltanissetta GELA SABUCINA 2 Enna MORGANTINA 1 Messina ISOLE EOLIE NAXOS 2 Palermo HIMERA IATO 3 SOLUNTO Ragusa KAMARINA CAVA D ISPICA 2 Siracusa LENTINI ELORO E VILLA DEL TELLARO 3 SIRACUSA Trapani PANTELLERIA SELINUNTE E CAVE DI CUSA 3 SEGESTA TOTALE 16 Fonte: D.A. n. 6263 dell 11/07/2001 La scelta di queste aree costituisce il punto di arrivo di un lungo lavoro di riflessione rappresentato dal documento Linee Guida dei Parchi Archeologici Siciliani 4. Esso costituisce una premessa per definire, insieme alla perimetrazione e alla regolamentazione dei singoli Parchi, i contenuti e le specifiche del loro sistema come un reticolo storico-ambientale ed è anche il punto di partenza per formulare le proposte per l istituzione di nuovi siti. Tabella 6.4 - PROPOSTE DEGLI ENTI LOCALI PER L ISTITUZIONE DI PARCHI ARCHEOLOGICI PROVINCIA DENOMINAZIONE Enna (nota n. 551 del 13/02/2001) VILLA DEL CASALE Ragusa (nota n.311 del 2/04/2001) KAMARINA CAVA D ISPICA Trapani (nota n.133 del 21/02/2001) MOZIA E MARSALA/LILIBEO Palazzolo Acreide (nota del 27/11/2000) PARCO ARCHEOLOGICO REGIONALE DI AKRAI Comune di Licata, Campobello di Licata, Ravanusa, PARCO ARCHEOLOGICO DELLA BASSA VALLE Naro, Palma di Montechiaro e Bufera (nota pervenuta DELL IMERA il 26/01/2001) Comune di Licata (nota pervenuta il 26/01/2001) PARCO ARCHEOLOGICO DELLA MONTAGNA Piazza Armerina (nota dell 8/03/2001) PARCO ARCHEOLOGICO E NATURALISTICO DI MONTAGNA DI MARZO Fonte: Linee Guida dei Parchi Archeologici Regionali paesaggistici o ambientali, attrezzato come museo all aperto in modo da facilitarne la lettura attraverso itinerari ragionati e sussidi didattici". Questa definizione sembra connettere la tutela dei beni e la promozione delle attività culturali. 4 Anno 2001 - Assessorato Regionale dei Beni Culturali Ambientali e della Pubblica Istruzione 339

Infine, la normativa vigente in materia di aree protette rappresentata della L.R. n. 14 del 09/08/88 (recante modiche ed integrazioni alla L.R. n. 98 del 06/05/81) individua nel Piano Territoriale e nei Piani di Utilizzazione e Sistemazione, i principali strumenti di pianificazione rispettivamente nel caso dei 4 Parchi Regionali e delle 75 Riserve Naturali Regionali. Già tre dei quattro Parchi Regionali hanno adottato il rispettivo Piano Territoriale (Etna, Madonie e Nebrodi) ma solo 5 Riserve hanno ad oggi un Piano di Sistemazione e unicamente il Bosco di Alcamo presenta il Piano di Utilizzazione [v. capitolo Natura e Biodiversità ]. Al fine di meglio gestire le aree tutelate nelle quali sono compresi beni architettonici e culturali di interesse turistico, è stato emesso il D.A. del 18/01/2001 concernente Individuazione di comuni ad economia prevalentemente turistica e città d'arte dell Assessorato alla Cooperazione Commercio Artigianato e Pesca (pubblicato in G.U.R.S. n. 69/02/2001). I Comuni individuati sono: Provincia di Agrigento - Sciacca, intero territorio comunale, periodo intero anno. Provincia di Catania - Linguaglossa, San Pietro Clarenza, Misterbianco, San Giovanni La Punta e Riposto per l intero territorio comunale e l intero anno. Provincia di Messina - Francavilla di Sicilia, Milazzo, Piratino, Santo Stefano di Calastra, Castelmola, Naso, S. Agata Militello, Barcellona Pozzo di Gotto, Monforte San Giorgio, Villafranca Tirrena, Falcone e Nizza di Sicilia per l intero territorio comunale e l intero anno. - Furnari, intero territorio comunale, periodo marzo/settembre; - Cesarò, intero territorio comunale, periodo maggio/settembre; Provincia di Palermo - Castelbuono, Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela, per l intero territorio comunale e l intero anno. - Terrasini, intero territorio comunale, periodo maggio/settembre. Provincia di Trapani - Trapani, intero territorio comunale, periodo intero anno. Provincia di Siracusa - Pachino e Floridia, per l intero territorio comunale e l intero anno. Provincia di Ragusa - Comiso, intero territorio comunale, periodo intero anno. 6.3 Stato di realizzazione delle reti di monitoraggio Dal punto di vista del monitoraggio, le reti regionali non sono ancora integrate in una unica rete informativa regionale. Esistono tuttavia delle reti di monitoraggio parziali come la Carta del Rischio del Patrimonio Culturale ed Ambientale Siciliano, finanziata dai Fondi Strutturali comunitari del Programma di Sviluppo del Mezzogiorno, che integra e aggiorna la Carta del Rischio Nazionale attivando linee di ricerca proprie: Mappa del Rischio del Paesaggio; Mappa del Patrimonio Demoetnoantropologico; Mappa del Rischio dei Beni in Ambiente Confinato; Mappa del Rischio del Patrimonio sommerso. Questa Carta si articola in sottoprogetti che definiscono, a diverse scale di osservazione, un programma completo di indagine e consentono lo sviluppo di itinerari tematici di ricerca sperimentali. Analogamente a quanto già avvenuto nel progetto nazionale, si realizza un sistema a scala regionale articolato in tre domini (statico strutturale, ambientale aria, antropico), che valuta gli indicatori di vulnerabilità (fattori di rischio intrinseci al singolo bene) e pericolosità (caratteristiche di rischio relative ad un intorno territoriale del bene) che interessano il patrimonio regionale determinando, con interrogazioni e gestioni di dati costantemente implementati, i fattori di rischio 340

individuale (suscettibilità al degrado del singolo bene) e territoriale (suscettibilità al degrado del patrimonio culturale di un territorio). Le informazioni contenute nelle diverse banche dati vengono organizzate in un database generale interfacciato con una cartografia digitalizzata (che include i singoli parametri vettoriali geografici come i limiti amministrativi, censimenti, curve di livello, reti di comunicazione). Il progetto Sistema Informativo dei Parchi Archeologici (S.I.P.A.) nasce per l informatizzazione della cartografia tematica del territorio dei Parchi Archeologici regionali e per le elaborazioni relative con una banca dati che raccolga informazioni riguardanti il territorio stesso. Le singole postazioni presenti presso i vari Enti Parco dovranno essere relazionate in un sistema collegato anche con il Dipartimento dei Beni Culturali e Ambientali e dell Educazione Permanente, in modo da consentire la condivisione dei dati in tempo reale da parte dei vari Parchi Archeologici e degli Uffici centrali e periferici del Dipartimento. In particolare si dovrà gestire un archivio costituito da un insieme di dati geografici (coordinate UTM, dati orografici, idrografici, geologici, toponomastici) e di dati relativi alle specificità ambientali e archeologiche e agli altri beni culturali presenti sul territorio. Tale archivio dovrà consentire la memorizzazione dei dati in modalità strutturata cioè tale da offrire la possibilità di costruire relazioni complesse fra questi, e di effettuare quindi query (interrogazioni) sia grafiche che alfanumeriche mediante la trattazione e la elaborazione veloce dei dati stessi. Saranno oggetto di aggiornamento la viabilità, gli insediamenti, l idrografia, le coste e i porti, le aree boscate, le cave, gli elettrodotti, le particolari emergenze orografiche e quant altro di interesse archeologico. Il supporto cartografico sarà inoltre aggiornato con i dati sulla consistenza del patrimonio archeologico del sito, provenienti dalle ricerche, indagini e saggi effettuati e dal telerilevamento del territorio. La tavoletta risultante dai dati geografici di base, aggiornati come sopra, costituirà la matrice su cui verranno elaborati i tematismi analitici e progettuali del S.I.P.A.. Infine, i dati saranno elaborati e resi disponibili acquisiti per permetterne il loro utilizzo al fine di meglio orientare la programmazione regionale di settore. 6.4 Quadro delle pressioni L immagine del paesaggio siciliano, così come di quello italiano più in generale, dal secondo dopoguerra in poi si è modificata sostanzialmente a seguito dell espansione urbana e si intreccia con la storia dei territori testimoniata da un patrimonio storico-artistico di rilevante consistenza. Osservando le immagini elaborate per l Atlante emerge come il peso dell urbanizzazione sia accompagnato da una forte trasformazione del territorio ad opera dell uomo. Particolarmente evidente per l asse lombardo-veneto, seguito dall Emilia-Romagna, dalla Toscana (con l eccezione del Grossetano) e dalle vaste fasce costiere dalla provincia di Roma alla Campania, dalle province pugliesi a quasi tutta la Sicilia ad eccezione della provincia di Enna. 341

Figura 6.1 - TIPOLOGIA DEI RAPPORTI CITTÀ CAMPAGNA: EFFETTO URBANO E INTERVENTO UMANO Fonte: Eurostat ESPON Progetto 1.1.2 L incidenza delle superfici artificiali rispetto alla superficie totale mostra dei picchi in corrispondenza delle principali aree di sviluppo, dove i processi di antropizzazione del territorio 342

sono più marcati. In particolare, la presenza più cospicua di superfici artificiali si osserva nelle aree metropolitane delle province di Trapani, Palermo, Catania e Siracusa. Figura 6.2 - QUOTA DI SUPERFICI ARTIFICIALI Fonte: Eurostat ESPON Progetto 1.1.2 Gli indicatori relativi all uso del suolo e alle aree occupate da urbanizzazione e infrastrutture (sealing) permettono di descrivere l uso generale del territorio prestando attenzione a quelle porzioni di suolo caratterizzate da un impermeabilizzazione in forma irreversibile o, comunque, difficilmente reversibile. 343

Più in generale, l analisi delle aree in cui maggiore è stato il processo di modernizzazione dell agricoltura e delle aree in cui la pianificazione urbanistica non è stata sufficiente a gestire le problematiche dei suoli, possono contribuire a meglio valutare i fenomeni degradativi del territorio. Tabella 6.5 - USO DEL SUOLO PER CLASSI DI PRIMO LIVELLO CLC - 2000 Fonte: Elaborazione APAT/CTN_TES su dati CORINE Land Cover 2000 Complessivamente, in Sicilia il 4,8% delle aree è di tipo artificiale, il 63,4 sono aree agricole e il 31,3 sono aree boschive e seminaturali. In Sicilia c è un elevata quantità di superfici destinate a rete di comunicazione a livello nazionale e pertanto anche questa rappresenta una pressione elevata per ciò che concerne l urbanizzazione del territorio. 344

Tabella 6.6 - ESTENSIONE DELLE AREE DESTINATE ALLE INFRASTRUTTURE E ALLA RETE DI COMUNICAZIONE Fonte: ISTAT e MIT 2002 (strade e ferrovie); CLC 2000 (urbanizzato) Catania e Siracusa rientrano fra quei territori a livello nazionale in cui sono più elevati i valori di consumo di suolo (suolo urbanizzato su suolo totale) tra il 1975 e il 1992 a scapito dei terreni agricoli e dei terreni boscati e aree seminaturali. Dall analisi dei dati disponibili, emerge che per effetto della L 1497/39 risulta particolarmente significativo l incremento della superficie tutelata in Sicilia. Tabella 6.7 - SUPERFICIE PROVINCIALE TUTELATA PER EFFETTO DEL D.LGS. 42/04 (EX L 1497/39) PROVINCE SUPERFICIE TERRITORIALE SUPERFICIE TUTELATA Kmq 2000 2003 Kmq % Kmq % Agrigento 3.017 39 1 39 1 Caltanissetta 2.072 55 3 204 10 Catania 3.550 765 22 778 22 Enna 2.559 26 1 35 1 Messina 3.132 167 5 274 9 Palermo 5.001 1.067 21 1.297 26 Ragusa 1.614 83 5 87 5 Siracusa 2.108 57 3 187 9 Trapani 2.337 232 10 234 10 Totale 25.390 2.491 10 3.135 12 Fonte: Elaborazione APAT/CTN_NEB su dati del Ministero per i beni e le attività culturali, Ufficio Centrale per i Beni Paesaggistici e Ambientali - Banca dati SITAP 2003; Ministero per i Beni e le Attività Culturali (2002), "Paesaggio e Ambiente Rapporto 2000". Sulla base del D.Lgs. n. 42 del 22/01/04 ( Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, che abroga le norme precedenti in materia di Beni Culturali e Ambientali e recepisce la Convenzione europea del Paesaggio per la definizione di paesaggio e per alcuni dei principi inspiratori dell attività di tutela) risulta particolarmente significativo l incremento della superficie tutelata di alcune regioni italiane tra cui la Sicilia. 345

Tabella 6.8 - TIPOLOGIA DI SUPERFICIE TUTELATA - 2003 Fonte: Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, SITAP 2003 Osservando la concentrazione di beni culturali, in Italia la concentrazione territoriale dell offerta culturale si presenta nelle grandi città d arte (Roma, Firenze, Perugia-Assisi, Siena, Pisa, Napoli, Bari, Genova, Trieste), e inoltre in tutta la Liguria, in tutto il Veneto (salvo Belluno) e il Friuli- Venezia Giulia, in Toscana (con Arezzo e Grosseto nella terza classe), Umbria, Marche, in tre province pugliesi (Bari, Brindisi, Lecce), a Reggio Calabria e in cinque province siciliane (Messina, Palermo, Trapani, Agrigento, Siracusa). Negli altri paesi europei non si registrano concentrazioni simili a quelle italiane, con l eccezione di alcuni siti e città capitali. 346

Figura 6.3 - CONCENTRAZIONE DI SITI CULTURALI Fonte: SPESP, 2000 6.5 Stato rilevato 6.5.1 Paesaggio La Sicilia è ampia 25.710 Kmq, pari all 8,5% del territorio nazionale, ed è anche l isola di maggiori dimensioni nel bacino del Mediterraneo. Il territorio è caratterizzato per il 61% da aree di collina, per il 25% da zone di montagna e per il14% da aree di pianura. 347

Tabella 6.9 - SUPERFICIE TERRITORIALE PER ZONA ALTIMETRICA - ANNO 2001 (in ettari) Montagna Collina Interna Litoranea Totale Interna Litoranea Totale Pianura Totale 463.638 164.998 628.636 979.715 597.946 1.577.661 363.985 2.570.282 Fonte: ISTAT, Direzione Centrale per i Censimenti della popolazione e territorio Nel 2003, il 13,5% della superficie regionale è territorio naturale protetto, per una estensione di 346.689 ettari di superficie pari al 6% del corrispondente dato nazionale. Sono invece pari a 75.969 gli ettari di superficie marina protetta (corrispondenti a circa il 40% del corrispondente dato nazionale) che si sviluppano lungo 110.997 metri di costa. La più grande riserva marina della Sicilia è rappresentata dalle Isole Egadi che coprono una superficie marina di 54.000 Ha. Tabella 6.10 - NUMERO E SUPERFICIE (HA) OCCUPATA DALLE AREE PROTETTE REGIONALI SUDDIVISE PER TIPOLOGIE DI TUTELA (PARCHI E RISERVE) - 2004 87 300000 76 250000 65 n. aree protette 54 43 33 200000 150000 100000 superficie in ettari 22 11 50000 0 Parchi regionali Riserve naturali regionali S uperficie cum ulata n. aree protette S uperficie in ettari 0 Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati: Assessorato Territorio e Ambiente e Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, Elenco Ufficiale delle Aree Naturali Protette 5 Aggiornamento (2003). Per quanto riguarda il paesaggio costiero, dal 1986 ad oggi si osserva un aumento del numero delle Aree Marine Protette e della relativa superficie protetta a mare. In particolare, dai 75.969 ettari del 2003 è passata ai 78.569 ettari del 2004: il 15 settembre 2004, infatti, è stata istituita l Area Marina Protetta Plemmirio (proposta con il nome di Penisola Maddalena Capo Murro di Porco). Attualmente l ARPA Sicilia e il Comune di Pantelleria con la Provincia di Trapani stanno attivando la procedura per lo studio di fattibilità dell area marina protetta Isola di Pantelleria 5. 5 Elenco Ufficiale delle aree protette 5 Aggiornamento approvato con Delibera della Conferenza Stato Regioni del 24.7.2003 e pubblicato nel Supplemento ordinario n.144 alla Gazzetta Ufficiale n. 205 del 4.9.2003, e dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Direzione per la Protezione della Natura. Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana Protezione del Patrimonio Naturale. Consorzio Plemmirio, Ente gestore dell omonima area marina protetta. 348

Tabella 6.11 - SUPERFICIE A MARE RICOMPRESA NELLE RISERVE NATURALI MARINE (RNM) E NELLE AREE MARINE PROTETTE (AMP) PRESENTI IN SICILIA - 2004 Denominazione Tipologia Anno Comune/i Superficie a mare Provincia d'istituzione interessati (ha) Isola di Ustica RNM 12/11/1986 Palermo Ustica 15.951 Isole Ciclopi (Ciclopi,Lachea, Aci Faraglione Grande e Faraglioni RNM 07/12/1989 Catania Castello Piccoli) 623 Isole Egadi (Marettimo, Levanzo, Favignana, Formica, RNM 27/12/1991 Trapani Favignana 53.992 Maraone) Isole Pelagie AMP 21/10/2002 Agrigento Lampedusa e Linosa 3.230 Capo Gallo Isola delle Femmine AMP 24/07/2002 Palermo Palermo 2.173 Plemmirio AMP 15/09/2004 Siracusa Siracusa 2.600 TOTALE REGIONALE 78.569,00 Fonte: Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio EUAP 5 aggiornamento (2003); Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana Protezione del Patrimonio Naturale; Consorzio Plemmirio, Ente gestore dell omonima area marina protetta. Si segnala, infine, la presenza di 6 aree indicate dalla Legge 394/91 art. 36 come aree marine di reperimento, e quindi considerate meritevoli di tutela, ma per le quali non è ancora stato avviato l iter amministrativo per la loro istituzione. L istituzione delle aree protette dal 1981 ad oggi ha favorito la protezione non solo delle specie animali e vegetali in esse contenute ma anche dei paesaggi naturali sia costieri che interni in esse ricadenti. Tabella 6.12 - NUMERO AREE PROTETTE SUDDIVISE PER PROVINCIA E PER TIPOLOGIA DI TUTELA - 2004 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 Agrigento Catania Palermo Siracusa Trapani Totale n. aree marine protette n. riserve marine protette Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati: Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Direzione per la Protezione della Natura - EUAP 5 aggiornamento (2003); Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana Protezione del Patrimonio Naturale; Consorzio Plemmirio, Ente gestore dell omonima area marina protetta In Sicilia sono, inoltre, presenti 218 SIC (ai sensi della Direttiva 92/43/CEE), 47 ZPS (ai sensi della Direttiva 79/409/CEE) e 14 Important Bird Areas (IBA), che ricadono per il 76% a terra e per il restante 24% a mare. Le ZPS interessano il 24% della complessiva superficie IBA [vedi capitolo Natura e Biodiversità]. L immagine del paesaggio siciliano, rimane però in gran parte permeata, anche in termini di superficie occupata dal paesaggio agrario dell Isola, ed in particolare dai 349

sistemi colturali tradizionali dei seminativi e degli arboreti collinari estensivi che svolgono un ruolo di grande rilevanza per la salvaguardia e l identità del territorio. TRA STORIA E NATURA: I PAESAGGI AGRARI TRADIZIONALI SICILIANI Giusrppe Barbera La centralità mediterranea, la variabilità dei caratteri ecologici del territorio, la grande biodiversità, l incontro millenario con le più grandi civiltà umane e con il loro patrimonio di piante, animali, tecniche, costumi e rapporti sociali; l intreccio, quindi, tra una grande natura e una grande storia ha determinato in Sicilia il diffondersi di una pluralità di paesaggi culturali che rappresentano per l isola un patrimonio da difendere e, ancora in gran parte, da valorizzare. Molti dei paesaggi tradizionali dell isola rimangono oggi a testimoniare come il rapporto tra cultura e natura abbia nei secoli non solo soddisfatto la necessità del produrre e di tutelare le risorse ambientali ma abbia determinato, per la coincidenza in essi di utilità e bellezza e per la capacità di rappresentare la memoria, la storia, l identità di una collettività, una esemplare connotazione etica ed estetica. Nella formazione della cultura europea, in passato e ancora oggi, i paesaggi siciliani hanno occupato un ruolo non certamente marginale. Le vicende intellettuali dei viaggiatori del Grand Tour sono l esempio più noto - ma non certamente il solo - di come il paesaggio siciliano abbia rappresentato e rappresenti ancora una fonte e una palestra per la cultura europea che, non solo nelle scienze fisiche, biologiche, territoriali ma anche nelle lettere e nelle arti ne è fortemente debitrice. I paesaggi siciliani sono però da molti anni soggetti a degrado, abbandono, modificazioni, cancellazioni. Tra i processi di intensificazione colturale e il conseguente diffondersi dei sistemi monocolturali intensivi nelle aree più favorite per ragioni ambientali e infrastrutturali e i processi di marginalizzazione fino all abbandono delle attività e degli insediamenti nelle aree più sfavorite, scompaiono rapidamente i sistemi della tradizione agricola ed agroforestale. Con loro scompaiono i paesaggi delle cento agricolture, resi numerosi dalla diversità degli indirizzi colturali, dalla eterogeneità fisica e biologica del territorio siciliano e dal mutevole incontro tra la sua natura e la storia umana. Scompaiono sistemi che alle fondanti funzioni produttive hanno sempre legato quelle ambientali e quelle culturali, risultando tipicamente multifunzionali e, nella loro diversità ecologica ed agronomica, sono depositari di ricchezza biologica, di saperi tecnici, di valori produttivi e culturali che chiedono di essere tutelati e valorizzati. Mutano nella loro naturale dinamicità ma spesso lungo strade che ne cancellano i caratteri peculiari, il valore storico e culturale, la testimonianza di una memoria e di una identità collettiva. Perdono così anche l opportunità, offerta negli ultimi anni da una sensibilità sempre più diffusa anche a livello istituzionale (soprattutto a partire dalla Convenzione Europea del Paesaggio del Consiglio di Europa), di divenire occasione di sviluppo per l isola. Uno sviluppo che guarda ai beni ambientali e culturali, e quindi esemplarmente al paesaggio, e che si richiama alla crescente attenzione verso i prodotti tipici, il turismo culturale, ambientale, gastronomico. In effetti negli ultimi anni la politica agraria europea (e di riflesso quella nazionale e regionale), ha determinato una crescente attenzione verso i paesaggi agrari tradizionali, come esito dell incontro tra storia e natura locale e come plus che arricchisce di valori culturali le produzione agricole e zootecniche tradizionali e promuove nuova attenzione verso la conservazione dello spazio rurale attraverso la sua rivitalizzazione (agriturismo, turismo rurale, recupero dei manufatti tipici, ). Si possono qui di seguito ricordare oltre la Convenzione Europea sul Paesaggio (Firenze, 2000), la nuova PAC dove mostra attenzione ai temi dello sviluppo rurale, al riconoscimento dei servizi indiretti che l agricoltura svolge per la società, ai temi della tutela e della valorizzazione dei paesaggi agrari tradizionali. In modo particolare, relativamente alla regione Sicilia, alcune azioni del PSR 2000-2006 includono il paesaggio tra i valori da tutelare e hanno attivato specifiche misure. Ciò nonostante rimane una forte indeterminatezza circa i paesaggi che meritano interventi di sostegno volti alla conservazione ed alla valorizzazione, che il semplice vincolo paesaggistico non è in grado di comprendere. È, quindi, necessario individuare i paesaggi culturali tipici e gli ambiti territoriali che li comprendono a partire dai paesaggi culturali compresi all interno delle Unita di Paesaggio del Piano Paesistico definendoli in relazione agli elementi geomorfologico-geografici, vegetazionali e relativi all uso del suolo ed alla evoluzione storica del paesaggio, ai caratteri agroambientali, ai processi tradizionali dei modelli agronomici e agroforestali diffusi, all origine ed evoluzione della biodiversità coltivata,alle produzioni tipiche, allenorme e vincoli relative alla tutela del paesaggio. Rimane inoltre da attivare sistemi di valutazione e relative azioni volte a difendere i valori culturali ed estetici. 350

6.5.2 Beni culturali Il patrimonio storico-artistico è diversamente distribuito per densità e tipologia fra le diverse province. Tabella 6.13 - LA DISTRIBUZIONE REGIONALE E LA CONCENTRAZIONE TERRITORIALE DEI BENI PROVINCIE PERCENTUALI Agrigento 12% Caltanissetta 4% Catania 12% Enna 4% Messina 17% Palermo 25% Ragusa 5% Siracusa 12% Trapani 9% TOTALE 100% Fonte: Annuario statistico regionale 2003 La vocazione archeologica risulta maggiore per il territorio della provincia di Siracusa, seguita da Trapani, Agrigento, Enna, Ragusa e Messina; la vocazione architettonico-urbanistico risulta elevatissima, invece, nella provincia di Palermo, affiancata da Messina. I dati sul numero dei visitatori di aree archeologiche e musei mostrano notevole interesse per i beni in oggetto. Tabella 6.14 - FRUIZIONE DEI BENI CULTURALI IN SICILIA - ANNI 2000-2004 ANNI Numero visitatori Flusso totale Paganti Gratuiti Totale visitatori* Incassi ( ) 2000 2.540.858 1.382.285 3.988.069 4.003.450 9.054.727 2001 2.599.098 1.388.971 4.473.152 4.172.986 9.766.307 2002 2.660.057 1.813.095 4.473.152 4.635.088 11.036.041 Anno 2003 - Province Agrigento 479.324 338.310 16.635 884.436 2.038.404 Caltanissetta 3.693 12.942 58.429 16.635 9.462 Catania 22.816 35.613 445.049 58.429 46.943 Enna 259.303 185.746 796.865 445.049 1.104.643 Messina 536.189 260.676 687.099 798.561 2.129.228 Palermo 360.911 326.188 32.968 793.112 1.565.181 Ragusa 13.571 19.397 654.146 32.968 27.952 Siracusa 366.758 287.388 725.161 673.595 1.559.274 Trapani 416.523 308.638 0 725.161 1.720.330 Totale 2.459.088 1.774.898 3.416.352 4.427.946 10.201.417 Anno 2004 - Province Agrigento 506.050 332.097 838.147 923.584 2.220.580,50 Caltanissetta 2.852 13.251 16.103 16.103 7.385 Catania 26.953 47.899 74.852 74.852 52.817,50 Enna 263.153 169.931 433.084 433.084 1.127.005 Messina 606.988 292.315 899.303 900.674 2.448.277,50 Palermo 509.494 357.533 867.027 982.444 2.171.796 Ragusa 12.283 17.392 29.675 29.675 25.606,50 Siracusa 371.875 308.089 679.964 707.204 1.598.490 Trapani 411.305 335.724 747.029 747.029 1.701.241 Totale 2.710.953 1.874.231 4.585.184 4.814.649 11.353.199 * siti aperti in occasione di mostre Fonte: Servizio Statistica della Regione - Elaborazione su dati Assessorato Regionale Beni Culturali e Ambientali 351

L andamento del flusso di visitatori però non è sempre costante. ANDAMENTO DELLA FRUIZIONE DEI BBCC IN SICILIA 5000000 4000000 VISITATORI 3000000 2000000 1000000 0 2000 2001 2002 2003 2004 Fonte: elaborazioni Task force POA su dati Assessorato Regionale BBCCAA e PI In particolare, esso può aumentare in occasione di mostre o diminuire in occasione di lavori di restauro. La ripresa nell ultimo anno è anche dovuta al grande successo di nuovi siti aperti al pubblico, e in particolare al grande successo del Museo del Satiro di Mazara del Vallo. Tabella 6.15 - RIEPILOGO DEI DATI DI FRUIZIONE DELLE AREE ARCHEOLOGICHE E DEI MUSEI SITI 2000 2001 2002 2003 2004 Agrigento - Museo Archeologico 95.929 94.428 113.031 135 362 150.649 AG Agrigento - Valle dei Templi 309.763 304.912 702.091 640 413 666.616 Biblioteca Museo L. Pirandello - - 77.427 78 817 78.485 Eraclea Minoa Antiquarium e Zona Arch. 28.362 31.629 29.677 29 844 27.834 Antiquarium di Sabucina 1.259 1.527 1.627 2 388 714 CL Museo Archeologico e Area Gibil Gabib 4.097 5.628 4.292 3 191 1.576 Gela Museo e Zona Archeologica 13.639 9.096 12.116 9 950 12.624 Marianopoli Museo Archeologico 1.347 930 1.143 1 106 1.189 Caltagirone Museo della Ceramica 32.569 36.222 30.458 27 828 23.172 Casa Verga* 11.203 13.356 9.350 4 009 14.773 CT Teatro Antico (aperto dal 2001) - 2.826 34.177 26 592 36.631 Mineo Area archeologica di Palikè - - - - 237 Acicatena Area archeologica di S. Venera al Pozzo - - - - 39 Aidone Museo Archeologico e Antiquarium 4.871 4.227 3.368 4 714 2.075 Area Archeologica di Morgantina 26.647 26.313 23.028 18 548 14.909 EN Museo Archeologico di Palazzo Varisano 4.225 3.921 4.432 3 757 3.349 Piazza Armerina Villa Romana del Casale 422.912 449.966 458.069 418 030 412.751 ME Museo Regionale 17.230 15.710 17.890 18 168 18.533 Lipari Museo Archeologico Eoliano 48.194 50.954 51.270 46 133 49.828 Patti Marina Villa Romana 9.918 10.662 12.779 10 808 11.288 Patti Sito e Antiquarium di Tindari 72.286 78.473 76.827 70 659 79.688 352

Giardini Naxos Museo e Zona Archeologica 29.026 32.746 35.970 28 180 31.665 Taormina Teatro Antico 695.619 720.946 717.042 620 369 705.640 Terme Vigliatore Villa Romana di S. Biagio 2.468 1.886 2.488 1 771 1.394 Tusa Area Archeologica Halalaesa Arconidea 2.526 2.866 3.020 2 473 2.638 Monreale Chiostro s. Maria La Nuova - Duomo 343.465 338.997 330.688 320 895 317.902 Castello della Cuba 22.418 19.260 49.498 48 763 51.380 Castello della Zisa 42.039 38.959 73.791 81 011 79.251 Chiostro di S. Giovanni degli Eremiti 195.606 170.257 143.403 150 584 124.586 Palermo Galleria Regionale Palazzo Abatellis 42.174 51.315 61.344 49 164 50.097 Museo Archeologico A. Salinas 43.583 41.692 40.614 71 396 65.016 Museo Palazzo Mirto 22.652 20.737 22.662 21 536 27.520 Palazzo Reale - - - - 200.159 Santa Flavia Antiquarium di Solunto 27.854 25.947 26.717 22 922 21.853 Termini Imerese Antiquarium di Himera (aperto dal 2001) - 1.565 3.792 4 675 4.685 Terrasini Museo regionale di storia naturale e mostra 9 527 10.742 permanente Modica Area Archeologica Cava D'Ispica 12.210 11.268 11.159 11 886 11.503 RG Museo Archeologico Ibleo 2.938 2.988 3.371 5 253 3.621 Museo e Zona Santa Croce Archeologica di Camarina 11.710 10.439 14.098 15 829 14.551 Camerina Zona Archeologica di Caucana 354 609 - - - Galleria Regionale Palazzo Bellomo 20.263 23.557 39.497 42 104 42.603 SR Museo Archeologico Paolo Orsi 72.799 67.148 97.129 103 148 110.036 Area Archeologica e Orecchio di Dionisio 545.417 544.108 562.430 528 343 554.565 Palazzolo Area Archeologica e Teatro Acreide Antico 21.407 19.515 18.955 - - Marsala Museo Archeologico Baglio Anselmi 43.692 45.075 48.064 53 475 53.601 Calatafimi Area Archeologica di Segesta 185.248 325.912 335.123 331 671 348.278 Castervetrano Area Archeologica di Selinunte 317.175 314.240 321.246 289 548 274.777 Mazara del Vallo Museo del satiro - Chiesa di S. Egidio** - - - 33 502 57.492 TP Museo Regionale A. Pepoli 9.200 9.950 9.935 16 965 12.881 * Il sito è stato chiuso per lavori di restauro da agosto 2002 a giugno 2003 ** aperto nel 2003 Fonte: Elaborazione su dati dell Ufficio Monitoraggio, Fruizione e Divulgazione dell Assessorato BBCCAA e PI Infine, si sottolinea la presenza in Sicilia di 5 siti tutelati dall UNESCO: 1. Area archeologica di Agrigento, iscritta alla lista nel 1997; 2. Villa romana del Casale a Piazza Armerina, iscritta alla lista nel1997; 3. Isole Eolie, iscritte alla lista nel 2000; 4. Le città tardo-barocche del Val di Noto (Sicilia sud Orientale), iscritta alla lista nel 2002 5. Siracusa, iscritta nel 2005 353

6.6 Impatti 6.6.1 Paesaggio Un rilevante limite alla salvaguardia del paesaggio siciliano è costituito dagli incendi [v. capitolo Natura e Biodiversità ]. Ma la gestione sostenibile del paesaggio (nelle aree protette e non) è minacciata anche dalla utilizzazione non sempre adeguata alle caratteristiche del territorio e dall espansione incontrollata dell antropizzazione dovuta spesso a fenomeni di abusivismo edilizio, soprattutto nelle aree costiere particolarmente appetibili per la costruzione delle seconde case estive. Il numero di abitazioni totale in Sicilia è, infatti, cresciuto dal 1961 al 2001 da un valore di 1,3 milioni circa ad uno di circa 2,5 milioni, mentre l incidenza percentuale delle case occupate rispetto a complessivo numero di abitazioni è passata dal 90% al 71% circa, manifestatosi in particolare con un aumento del fenomeno delle seconde case in prossimità delle aree costiere della Sicilia: infatti, il 56% della superficie urbanizzata ricade in comuni litorali, il 33% interessa le aree collinare e l 11% le zone montane. Dal 1976 al 1999 la superficie di area urbanizzata nella fascia di 150 metri dalla battigia al di fuori dei centri urbani consolidati presenta un incremento nelle province di Agrigento (da 103 a 148 ettari), di Caltanissetta (da 20 a 21 ettari), di Ragusa (da 154 a 192 ettari), di Trapani (da 313 a 363 ettari). Decrementi della superficie urbanizzata, dal 1976 al 1999, si hanno invece nei territori costieri provinciali di Catania (da 99 a 43 ettari), di Messina (da 489 a 270 ettari), di Palermo (da 356 a 220 ettari) e di Siracusa (da 315 a 126). Nel 1999 i maggiori valori volumetrici e di numero di edifici sono presenti nel territorio provinciali costiero di Ragusa, con più di 20 edifici per km di costa. Per quanto riguarda la compatibilità dell edificazione costiera esterna ai centri urbani, Trapani in particolare con 4.369, e poi Palermo, Siracusa e Ragusa presentano il maggior numero di edifici non conformi entro la fascia di m. 150 dalla battigia. Il maggior numero di edifici non conformi entro la fascia tra 150 e 500 metri dalla battigia è presente nella provincia di Trapani, con più di 10 mila edifici, seguono Palermo e Messina, ma quest ultima ha nello stesso tempo il maggior numero di edifici conformi 6. Tabella 6.16 - COMPATIBILITÀ DELL EDIFICAZIONE COSTIERA ESTERNA AI CENTRI URBANI CON LA STRUMENTAZIONE URBANISTICA VIGENTE NUMERO EDIFICI NUMERO EDIFICI ENTRO LA FASCIA TRA ENTRO LA FASCIA DI m. m. 150 E m. 500 DALLA PROV. 150 DALLA BATTIGIA BATTIGIA non conformi conformi non conformi conformi AG 1.623 142 3.410 606 CL 55 117 470 366 CT 477 671 2.710 81 ME 1.735 3.883 4.843 5.447 PA 2.910 2.593 7.723 3.537 RG 2.597 631 6.377 822 SR 2.664 670 3.615 1.743 TP 4.369 201 10.128 768 SICILIA 16.430 8.908 39.276 13.370 Fonte: Rapporto dal territorio INU Sicilia 2003 Attualmente, gli Enti Locali si trovano, dunque, a gestire una situazione che nel corso degli anni ha provocato un notevole degrado, visibile come su evidenziato soprattutto nella fascia costiera di territorio regionale e nelle fasce a edificazione controllata. Infatti, l aumento delle edificazioni fuori 6 Rapporto dal territorio, INU Sicilia 2003 354

norma provoca conseguenze non solo legate all occupazione del suolo ma anche legate alle opere di urbanizzazione aggiuntiva che ne conseguono una volta sanata la situazione a norma di legge e che restano a carico delle amministrazioni e dei cittadini. 6.6.2 Beni culturali La fruizione del patrimonio culturale regionale, se non adeguatamente regolamentata, può comportare elevati impatti sul territorio a causa della marcata stagionalizzazione dei flussi turistici, soprattutto nelle aree in cui è elevata la densità di BBCC presenti. L importanza di essi a livello internazionale, confermata dalla presenza in Sicilia di 5 siti tutelati dall UNESCO, costituiscono elementi in grado di moltiplicare l attrazione turistica anche per semplice vicinanza, soprattutto se si fa riferimento alle aree costiere. 6.7 Risposte e politiche ambientali La qualità della gestione del territorio contemporaneo si misura sulla capacità di risposta a problemi ed esigenze diverse rispetto al passato, e richiede in primo luogo una adeguata modifica dei modelli di riferimento e delle funzioni delle città. Anche le politiche urbane possono contribuire a garantire un uso razionale delle risorse naturali ed in particolare del suolo, gestendole come patrimonio comune, da salvaguardare e valorizzare. Esse infatti attivano un processo di trasformazione e di ricomposizione del territorio e delle sue componenti naturali ed antropiche secondo principi di sostenibilità ambientale, garantendo la tutela della biodiversità esistente, ampliando il verde pubblico, ma soprattutto attraverso interventi di recupero ambientale che ripropongono la tutela e la valorizzazione di habitat e paesaggi naturali originari. Il cambiamento nella normativa relativa ai processi di pianificazione, vista in questo senso strategico più che normativo, ha quindi determinato la nascita di un nuovo tipo di pianificazione sul territorio, di cui sono esempio: Le Aree di Sviluppo Industriale e Nuclei di Industrializzazione: sono, finalizzate a creare le condizioni per l industrializzazione e la realizzazione delle infrastrutture tramite uno sviluppo per poli che possano costituire aree di concentrazione geografica e di gravitazione degli sviluppi industriali rispetto all intero territorio meridionale ; Il piano territoriale dei parchi regionali: strumento finalizzato a dotare i parchi di strumenti di valorizzazione e tutela dei beni ambientali 7. Attualmente sono stati redatti quelli del Parco delle Madonie (all esame del Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale) e dell Etna (già adottato e in fase di osservazioni); I piani di sistemazione delle riserve naturali: previsti per la zone A di riserva e redatti dai Consigli Provinciali Scientifici 8 sono mirati al raggiungimento dei fini istitutivi; attualmente sono stati approvati i piani delle Riserve di Fiumefreddo, Monte Pellegrino, Grotta di Entella, Grotta di Carburangeli e Lago Sfondato; I piani di utilizzazione delle pre-riserve: relativi alle zone B di pre- riserva 9, sono aree integrate nel complessivo sistema di tutela ambientale in cui sono previste iniziative idonee a promuovere la valorizzazione delle risorse locali; questi piani hanno, insomma, il compito di interfacciare il piano di sistemazione della riserva e il territorio circostante integrando obiettivi di salvaguardia, valorizzazione e fruizione. L unico piano di utilizzazione attualmente è quello della riserva Bosco d Alcamo. Malgrado le intrinseche difficoltà, la Regione sta, inoltre, avviando una serie di progetti per l implementazione di aree archeologiche subacquee. È pertanto stato istituito il Servizio per il Coordinamento delle Ricerche Archeologiche Sottomarine (S.C.R.A.S.) che costituisce la naturale evoluzione del Gruppo d'intervento di Archeologia 7 Art. 18 della LR 98/81 sostituito dall art.17 della LR 14/88. 8 Previsti dall art. 3bis della LR 98/81. 9 commi 3 e 4 dell art. 6 della LR 14 del 9/8/88 355

Subacquea Sicilia (G.I.A.S.S.). Si tratta della prima Soprintendenza del Mare d Italia istituita nel 2004 per tutelare, gestire e valorizzare la cultura del mare in Sicilia. L istituzione della Soprintendenza del Mare qualifica la Regione Siciliana nelle politiche per la tutela delle sue risorse archeologiche sottomarine, ispirandosi alla Grecia che - unica in Europa - possiede una struttura analoga. L'assoluta novità dell'ottica multidisciplinare con cui la Soprintendenza del Mare si presenta, associa gli aspetti etnoantropologici e naturalistici a quelli archeologici e la pone così in una situazione di primato europeo. PROGETTO DI RICERCA E RECUPERO DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO Nell'ambito del P.O.R. nel 2000 è stato avviato il Progetto Egadi allo scopo di acquisire i dati per la creazione di una mappa archeonautica dei fondali con la relativa individuazione di relitti o siti di interesse archeologico. Mappa dei siti archeologici subacquei in Sicilia 1. Cala del Gadir a Pantelleria 2. Il relitto tardo romano di Scauri a Pantelleria 3. Punta Li Marsi a Pantelleria 4. I ceppi d'ancora di Capo Grosso a Levanzo 5. Il relitto di Cala Minnola a Levanzo 6. La Secca Scaletta a Levanzo 7. I cannoni di Cala Spalmatore-Punta Libeccio a Marettimo 8. Il relitto di Punta Galera a Favignana 9. Il relitto tardo romano di Marausa a Trapani 10. Il relitto punico romano di Porto Palo ad Agrigento 11. Il relitto tardo romano di Punta Alera o Galera ad Ustica 12. Il relitto arabo normanno di Mondello a Palermo 13. I relitti ellenistici di Sant'Elia a Palermo Fonte: Assessorato Regionale BBCCAA e PI L amministrazione regionale nell attuale periodo di programmazione economica 2000-2006 si muove verso la tutela e la valorizzazione del patrimonio esistente e verso la soddisfazione di una domanda di turismo di tipo culturale, didattico, scientifico, a partire dalla tutela del 10% circa del territorio. Purtroppo, le possibilità di sviluppo economico correlate a questi siti, in cui si trovano la maggiore quantità e varietà del patrimonio artistico e naturalistico siciliano, non sono state ancora implementate o lo sono state solo parzialmente, sia a causa della complessità delle norme che regolano il settore delle opere pubbliche, sia a causa dello scarso livello della progettazione disponibile sul territorio. L'amministrazione dei beni culturali cerca, quindi, di connettere in un'unica politica territoriale gli interventi relativi a beni culturali, ambientali e turismo, favorendo la nascita di quei nuovi assetti organizzativi, gestionali ed imprenditoriali che, in altre Regioni, stanno incrementando il flusso delle risorse verso i beni culturali. PREMIO LA CITTA PER IL VERDE Patrocinato dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, questo Premio rappresenta per le amministrazioni pubbliche un riconoscimento di rilievo a lavori ed investimenti su una risorsa fondamentale per la qualità della vita: il verde pubblico. Infatti viene assegnato ai Comuni e alle Province italiane che si siano particolarmente distinti per realizzazioni o metodi di gestione innovativi finalizzati all incremento del patrimonio verde pubblico o abbiano, attraverso programmi mirati e in maniera esemplare, migliorato le condizioni ambientali del proprio territorio attraverso: la realizzazione di nuovi parchi, viali alberati, aree naturalistiche o altro; recupero delle aree degradate, l ottimizzazione della manutenzione delle aree verdi, la realizzazione di percorsi ciclabili, la riqualificazione dell arredo urbano o altro; grado di oggettività, chiarezza e comunicabilità dei risultati ottenuti. Nell edizione 2003, per la 1ª Categoria - Comuni da 0 a 50.000 abitanti la Giuria ha segnalato il Comune di Gibellina, in provincia di Trapani, per il forte impegno culturale espresso in questi ultimi anni nel tentativo di costruire una più ampia armonia tra arte e verde. Le opere d arte, di cui la città è culla, sono state infatti giudicate occasione per lo sviluppo di una ricercatezza botanica, che si esprime anche attraverso la realizzazione di viali alberati tematici e che raggiunge la più completa espressione nel recente Orto Botanico. Si sottolinea l estremo decoro che caratterizza le forme e gli ambienti, frutto del grande rispetto per questi luoghi, in cui resta evidente il segno di un passato travagliato. 356