Investimenti pubblici e sostenibilità: la contabilità ambientale può aiutare a decidere meglio?



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Transcript:

Seminario su Contabilità ambientale e Politiche di sviluppo Investimenti pubblici e sostenibilità: la contabilità ambientale può aiutare a decidere meglio? Raffaello Cervigni - Aline Pennisi Unità di Valutazione degli Investimenti Pubblici Dipartimento per le politiche di sviluppo Ministero dell Economia e Finanze

Sommario 1. Delimitazione e caratteristiche delle politiche di sviluppo 2. Decisioni allocative e ciclo delle politiche 3. Qualche esempio 4. Tirando le fila. 5. Prospettive future: opportunità, sfide e priorità

Premesse di metodo Complessità e variabilità delle politiche di sviluppo il rapporto non propone una classificazione giuridicamente rigorosa delle politiche. ma invece uno sforzo di astrazione per individuare i caratteri comuni dei processi di decisione per le politiche Consapevolezza che le informazioni statistiche sono solo uno degli elementi che concorrono alla definizione delle politiche

Come delimitare le politiche di sviluppo Decisioni pubbliche volte a influenzare la conservazione/ aumento dello stock di capitale (nelle sue varie forme). Ipotesi: legame funzionale tra dotazione di capitale e benessere della collettività senza politiche, diminuzione del capitale di interesse, o accumulazione a ritmi inadeguati politiche aggiuntive : la sottodotazione di capitale, nelle sue varie forme, riguarda alcuni territori più di altri le diverse forme di capitale contribuiscono in modo diverso allo sviluppo ed alla riduzione dei divari tra territori, così come saranno in generale diverse le conseguenze in termini di variazioni della pressione delle attività antropiche sull ambiente

Tipologie di politiche di sviluppo Politiche di spesa per lo sviluppo (ammontare, composizione, determinazione delle categorie di destinatari, e distribuzione territoriale della spesa pubblica in conto capitale) Politiche fiscali per lo sviluppo (individuazione delle basi imponibili, strutture delle aliquote di imposizione, regime di esenzioni, ecc.) Politiche di regolamentazione per lo sviluppo Politiche di rafforzamento della capacità amministrativa Enfasi in questo lavoro: spesa in conto capitale

Le decisioni di riparto della spesa tra forme di capitale 0,00 5,00 0,00 5,00 0,00 5,00 0,00 Infrastrutture economiche (*) Capitale umano (**) Infrastrutture sociali (***) Edilizia abitativa (****) Centro-Nord Mezzogiorno Spesa media annua in conto capitale della PA per macro-settori, 1999-2002 (in miliardi di euro) Fonte: DPS, Banca Dati CPT

Le decisioni di riparto territoriale della spesa Investimenti Trasferimenti Spesa media in conto capitale della PA per abitante, 1999-2002

35,000.00 Scelta degli strumenti 30,000.00 25,000.00 20,000.00 15,000.00 10,000.00 5,000.00 0.00 1999 2000 2001 2002 Investimenti Trasferimenti Spesa in conto capitale della PA in investimenti e trasferimenti, 1999-2002 (milioni di euro)

Chi decide sulle spese? Enti Locali 38% Regioni 25% Stato Centrale 37% Spesa media annua in conto capitale della PA per livello di governo, 1999-2002 (in miliardi di euro)

..quindi il policy maker deve decidere Dove spendere (in quali regioni, province, ecc) riparto territoriale delle risorse Quale componente dello stock di capitale ampliare/rafforzare (manufatto come i trasporti, umano tramite istruzione, naturale, privato, ecc) riparto tra forme di capitale Con quale strumenti implementare la politica: Strumenti di spesa, fiscali, di regolazione, di rafforzamento amministrativo Quali sono i destinatari dell intervento pubblico (i soggetti dei quali si vuole cambiare/influenzare il comportamento - famiglie, imprese, amministrazioni pubbliche)

Schema delle decisioni allocative e del ciclo delle politiche

Processo decisionale e contabilità ambientale Ipotesi: policy maker ha sue preferenze per forme di capitale, territori, ecc. ma decide sotto vincoli informativi riguardo a: 1. Situazione di partenza (dell economia, dell ambiente) 2. Legami economia-ambiente (sviluppo pressioni ambientali variazioni stato ambiente retroazione su sviluppo) 3. Legami policy/economia/ambiente (come rispondono i due sistemi alle sollecitazioni delle politiche) Tesi: contabilità ambientale può dare informazioni di rilievo in tutti e tre questi ambiti

QCS Obiettivo 1 2000-2006 POR risorse per asse Sicilia ardegna Puglia Molise ampania Calabria asilicata 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100 Risorse naturali Risorse culturali Risorse umane Sviluppo locale Città Reti e nodi Ass tecnica

Spesa programmata nei POR per l asse I - risorse naturali Sicilia Sardegna Puglia Molise Campania Calabria Basilicata 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Settore "Acqua e Suolo" Settore "Rifiuti e Inquinamento" Settore "Rete Ecologica" Settore "Energia" Fonte: Autovalutazione: dati finanziari QCS 2000-2006

Esempio: a) riparto territoriale DOMANDE STATISTICHE UTILIZZABILI Differenze dimensionali (superficie, di popolazione)? Differenze in termini di reddito, di occupazione, di struttura economica? Differenze in dotazione delle diverse forme di capitale: Naturale? Manufatto (pubblico e/o privato) Umano? Differenze in disponibilità delle varie risorse naturali e nel loro stato qualitativo? Incidenza della la spesa per la protezione dell ambiente sul totale della spesa dell economia? I territori con maggiori prelievi di risorse/ emissioni di inquinanti sono anche quelli che spendono di più per la protezione dell ambiente e per l uso e la gestione delle risorse naturali? SENZA CONTABILITÀ AMBIENTALE Statistiche demografiche e territoriali Conti economici regionali Statistiche ambientali (limitatamente ad alcuni indicatori) Statistiche infrastrutturali e contabilità economica Statistiche demografiche, dell istruzione, e rilevazione forze lavoro Statistiche ambientali (limitatamente articolazione) CPT (solo per la parte delle Amm. pubbliche, con minore articolazione) CON CONTABILITÀ AMBIENTALE Statistiche demografiche e territoriali Conti economici regionali Conti patrimoniali delle risorse natur (forniscono un maggior numero di indicatori) Statistiche infrastrutturali e contabilit economica Statistiche demografiche, dell istruzione, e rilevazione forze lavoro Conti patrimoniali delle risorse natur (maggiore articolazione) EPEA RUMEA ed EPEA combinati con l analisi dei conti patrimoniali delle risorse naturali e della NAMEA

Esempio b) Scelta tra forme di capitale DOMANDE STATISTICHE UTILIZZABILI Settori produttivi che contribuiscono maggiormente al reddito/ occupazione delle aree sottoutilizzate? Stock di capitale con segni di maggiore diminuzione quantitativa e/o qualitativa: Naturale? Manufatto (pubblico e/o privato)? Umano? I settori produttivi più rilevanti e più dinamici sono anche quelli che contribuiscono di più a generare pressioni ambientali? In quale misura il prelievo di risorse naturali serve a soddisfare il fabbisogno dei settori produttivi più rilevanti? La crescita economica ha comportato nel corso degli ultimi anni un fabbisogno crescente o decrescente di materia? SENZA CONTABILITÀ AMBIENTALE Conti economici regionali Statistiche ambientali a livello regionale (limitatamente ad alcuni indicatori) Statistiche infrastrutturali e contabilità economica Statistiche demografiche, dell istruzione, e rilevazione forze lavoro CON CONTABILITÀ AMBIENTAL Conti economici regionali Conti patrimoniali delle risorse naturali delle regioni (forniscono un maggior numero di indicatori) Statistiche infrastrutturali e contabili economica Statistiche demografiche, dell istruzione, e rilevazione forze lavoro NAMEA NAMEA Conti dei flussi di materia

Incentivi alle imprese e targeting ambientale 100% 75% 50% 25% 0% Coefficiente di specializzazione ambientale <= 40% Coefficiente di specializzazione settoriale <= 40% Coefficiente di specializzazione dimensionale = 0 Quota regimi Quota risorse a bando Risultati di indagine su 99 Regimi di aiuto a diretta o indiretta finalità ambientale co-finanziati con fondi strutturali: limitato grado di specificità settoriale, dimensionale e su temi ambientali (Rete delle Autorità Ambientali, 2004)

La NAMEA può aiutare a disegnare meglio gli incentivi ambientali? (diretti o indiretti) 20% 15% Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Industria del legno e dei prodotti in legno Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili 10% nucleari Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche Fabbricazione di mezzi di trasporto Altre industrie manifatturiere 5% 0% 0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16% 18% 20% Settori con contributo alle emissioni superiore al contributo al valore aggiunto manifatturiero Quota Valore Aggiunto Manufatturiero Quota emissioni NMVOC Fonte: Istat, Namea 2001 Quota emissioni PM10 Settori con contributo alle emissioni inferiore al contributo al valore aggiunto manifatturier

25.0% L EPEA può fornire ulteriori informazioni sulle risposte delle imprese alle pressioni ambientali % spesa per investimenti "end of pipe" 20.0% 15.0% 10.0% 5.0% 0.0% Fabbr. di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Fabbricazione di prodotti chimici e fibbre sintetiche e artificiali Fabbricazione di mezzi di Ind. del legno e dei prodotti trasporto in legnofabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche Altre industrie manifatturierefabbr. pasta-carta, carta, Ind. conciarie, fabbricazione di prodotti di cuoio, pelle e simili Fabbricazione di macchine elettriche ecc prodotti di carta; stampa ed editoria Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Industrie tessili e dell'abbigliamento Produzione di metallo prodotti in metallo Fabbr. macchine ed apparech meccaniche ecc. 0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% % valore aggiunto del manifatturiero Fonte: Istat, Epea 1997

Tirando le fila A1) Potenziale contributo della contabilità ambientale ai singoli stadi decisionali Riparto territoriale delle risorse la contabilità ambientale può essere utile per stabilire criteri con cui assegnare maggiori finanziamenti a regioni: con risorse naturali più degradate, sottoposte a pressioni ambientali relativamente maggiori, o attualmente caratterizzate da livelli di spesa per la protezione dell ambiente relativamente minori.

A2) Potenziale contributo della contabilità ambientale ai singoli stadi decisionali Riparto tra forme di capitale la contabilità ambientale può essere utile per allocare risorse a diverse forme di capitale naturale in presenza di una diminuzione quantitativa e/o qualitativa della risorsa; laddove i settori più rilevanti e/o dinamici dell economia dell area sono altamente dipendenti da alcune risorse naturali e/o hanno un forte impatto su di esse

A3) Potenziale contributo della contabilità ambientale ai singoli stadi decisionali Scelta dei destinatari delle politiche la contabilità ambientale può essere utile per per mettere in luce i trade-off tra: diminuzione delle pressioni ambientali, e possibili ricadute su reddito, occupazione, ecc. Scelta del meccanismo (politiche di spesa, fiscali e/o di regolamentazione) Il contributo potenziale appare più ridotto; altre considerazioni entrano in gioco (equità distributiva, equilibrio economico generale, ecc.)

Strumenti utili per tutti gli snodi decisionali: NAMEA e EPEA/RUMEA: utili a verificare se i settori economici più inquinanti sono anche quelli trainanti dell economia (scelta tra forme di capitale); a confrontare performance economica ed ambientale di tutti i settori dell economia in tutti i territori (scelta di ripartizione territoriale e/o scelta degli strumenti). B1) Il valore aggiunto dei singoli strumenti di contabilità ambientale Strumenti di CA utili per alcune scelte, ma non altre: CONTI DI FLUSSI MATERIA, CONTI PATRIMONIALI: non utilizzabili per scelta strumenti, dato che producono stime aggregate a livello di intera economia (nazionale o regionale).

B2) Il valore aggiunto dei singoli strumenti di contabilità ambientale I CONTI PATRIMONIALI ed EPEA/RUMEA (in serie storica): Scelte territoriali (allocazione di risorse ai territori in cui lo stato dell ambiente è più degradato (qualità) oppure quelli in cui il capitale naturale è diminuito maggiormente (quantità). Scelta tra settori, per concentrare sforzi su settori con meno risposte dirette dal settore pubblico e privato.

Mappatura di domande di policy e degli strumenti di contabilità ambientale che offrono risposte PRINCIPALI DOMANDE CHE IL POLICY MAKER SI PUÒ PORRE PER LE VARIE SCELTE ALLOCATIVE, PER LE QUALI PUÒ TROVARE RISPOSTA NEI CONTI AMBIENTALI Scelta tra obiettivi Ripartizione tra forme di capitale Ripartizione territoriale Scelta tra strumenti di policy STRUMENTI DI CONTABILITÀ AMBIENTALE CHE FORNISCONO RISPOSTE ALLE DOMANDE DEL POLICY MAKER Strumenti di contabilità ambientale Conti dei flussi di materia a livello di intera economia (MFA) Conti patrimoniali delle risorse naturali: Conti disaggregati per settore economico di tipo NAMEA:) Conto satellite delle spese per la protezione dell ambiente EPEA: Conto satellite delle spese per l uso e la gestione delle risorse naturali RUMEA: Lettura PER RIGA: in che modo può essere utilizzato UNO SPECIFICO TIPO DI CONTO AMBIENTA per i DIVERSI TIPI DI SCELTE ALLOCATIVE Lettura PER COLONNA: in che modo possono essere utilizzati i DIVERSI CONTI AMBIENTALI per UNO SPECIFICO TIPO DI SCELTA ALLOCATIVA

Valutazione qualitativa comparata dell'utilizzabilità e rilevanza dei diversi strumenti di contabilità ambientale EPEA/RUMEA NAMEA Bassa Alta Utilizzabilità a scala regionale Flussi di materia Conti Patrimoniali Bass Utilizzabilità a scala nazionale Alta

(Prime) conclusioni Gli strumenti di C.A. offrono un potenziale significativo di uso per le politiche di sviluppo (con i caveat e le differenze viste) Nella seconda fase della ricerca: Le applicazioni regionali arricchiranno l analisi circa il valore aggiunto informativo Maggiori indicazioni di fattibilità tecnica e finanziaria Presente ricerca vs legge quadro: Complementi non sostituti Le modalità di uso ipotizzate realizzabili in sede tecnica o con atti amministrativi La dimensione di processo Avviato un percorso di dialogo tra produttori e potenziali utilizzatori di C.A.

Spunti per il dibattito I problemi: Anche se distribuiti tra norme, procedure, soggetti e momenti diversi, gli snodi decisionali chiave delle politiche ci sono tutti? Quali tra essi potrebbero più beneficiare dell uso della C.A? Le soluzioni ipotizzate: Le modalità di utilizzo ipotizzate per la C.A. sono condivisibili? Ve ne sono altre di rilievo non considerate? Quali altri strumenti informativi possono meglio complementare la C.A? Le prospettive: Quali sono le situazioni concrete in cui è più facile pensare ad un uso della C.A (nel breve, medio e lungo termine) Quali dovrebbero essere le priorità per l ulteriore sviluppo (anche a scala regionale) della C.A