Piano di profilassi della Regione Sardegna contro la blue tongue (Lingua Blu) L Assessorato dell Igiene e Sanità ha predisposto un piano di profilassi che ha come obiettivo principale la prevenzione del virus della blue tongue (febbre catarrale degli ovini). Questo piano profilattico assume un ruolo significativo se si prendono in esame le ingenti perdite economiche subite dalla Regione in seguito alla diffusione del morbo: le epidemie del 2000, del 2001 e del 2003 hanno determinato la morte di oltre 600.000 ovicaprini. Anche nel 2004 si sono registrati ingenti danni diretti ed indiretti dovuti agli effetti collaterali del vaccino trivalente vivo. Per questo motivo sono state previste azioni di natura diversa da avviare in maniera sinergica su tutto il territorio per combattere e prevenire la febbre catarrale degli ovini. Il Piano di profilassi della Blue Tongue è stato predisposto sulla base di definite linee strategiche: Profilassi diretta con lotta all insetto vettore Sistemi di biosicurezza presso le aziende zootecniche Profilassi vaccinale immunizzante Sorveglianza sierologica. Lotta anche tu contro la lingua blu. Metodi di lotta e di prevenzione individuali contro il Culicoides vettore del virus della blue tongue, la febbre catarrale degli ovini. In questa lotta non sei solo, assieme a te ci siamo noi della Regione, i Servizi veterinari delle AUSL, l ERSAT, l ARA, l'izs, le associazioni di categoria, e gli altri allevatori che nella loro azienda lottano, come te, contro il Culicoides. Se ciascuno fa la sua parte è possibile bloccare il contagio: evitiamo che gli insetti si moltiplichino, si diffondano e rendano inutili spese e fatiche. Il Servizio della prevenzione dell Assessorato alla Sanità combatte il Culicoides seguendo due direttrici fondamentali: la prevenzione e la lotta all insetto. La prevenzione, attraverso una campagna d informazione, mira a coinvolgere gli allevatori e si sviluppa, in collaborazione con i Servizi veterinari delle AUSL, con un costante controllo del territorio per l'individuazione dei focolai larvali e la loro eliminazione con interventi di piccola bonifica e trattamenti antilarvali, oltre che con interventi ambientali e strutturali tesi ad evitarne l insorgenza. La lotta all insetto è condotta con l'utilizzo d insetticidi qualora sia accertata una forte presenza del Culicoides. Decreto [file.pdf] Pianificazione della campagna di controllo dei Culicoides Dati usati per la pianificazione Bioecologia dei Culicoides in Sardegna Andamento climatologico Risorse umane a disposizione Risorse economiche Risorse logistiche presenti nel territorio La pianificazione prevede Struttura di coordinamento Acquisizione del materiale Distribuzione nel territorio Contatti diretti con le organizzazioni di categoria per gli aspetti operativi Attività Formazione Comunicazione Interventi di piccola bonifica e di biosicurezza nelle aziende Modificazione habitat e/o trattamento dei focolai larvali presenti in azienda Monitoraggio dei focolai larvali in azienda tramite trappole artigianali Disinfestazione adulticida mirata e uso di insetticidi/insettifughi pour on Attività formativa Presentazione/formazione Servizi Veterinari, ARA, ERSAT Formazione personale operativo Formazione/informazione degli allevatori
Strategia comunicativa Formazione/informazione degli allevatori a cura dei Servizi Veterinari, ARA, ERSAT, supportati da strumenti informativi e divulgativi diponibili on line sul sito della RAS. Obiettivi: Coinvolgere gli allevatori nel controllo della diffusione dei Culicoides attraverso semplici accorgimenti praticabili autonomamente nelle aziende Diffondere la percezione che con la collaborazione del Servizio Veterinario e degli altri soggetti coinvolti (ARA, ERSAT, IZS) e le organizzazioni di categoria, sia gestibile nel breve periodo la interruzione della trasmissione del virus diminuendo la densità delle popolazioni dei Culicoides; Rafforzare l'adesione degli allevatori alle azioni di controllo evidenziando il "valore aggiunto" insito nel risanamento dell'azienda che proteggerà anche nel futuro per altre patologie. Strategia operativa Valutazione azienda per azienda degli interventi da effettuare come piccola bonifica, modifica dell'habitat e/o trattamento del focolaio larvale Posizionamento delle trappole indicatrici dell'attività del focolaio larvale Sorveglianza epidemiologica a carattere regionale, interessante le aziende coinvolte nell'opera di risanamento e di controllo del vettore. Fasi del piano di controllo [file.pdf] Biologia di Culicoides imicola e Culicoides spp. in Sardegna La lotta a C. imicola e Culicoides spp. comporta certamente notevoli difficoltà, ma i dati sinora acquisiti in Sardegna sulla biologia degli stadi larvali e degli adulti sono sufficienti per impostare una campagna di controllo. I dati biologici di partenza che determinano la scelta verso la lotta larvicida, sono essenzialmente questi: gli adulti di Culicoides imicola hanno abitudini esofile e sfuggono quindi all'azione degli insetticidi impiegati nei trattamenti intramurali; l'elevata capacità di dispersione dell'insetto adulto, esclude la possibilità di colpire concentrazioni massive di individui; i trattamenti esterni abbattenti (trattamenti spaziali) procurano danni enormi all'altra entomofauna e all'ambiente. Ciclo vitale I Culicoides escono dal fango quando la temperatura aumenta, vivono e si nutrono all aperto nell ambito di poche centinaia di metri, anche se il vento può spostarli di parecchi chilometri. Il fango preferito dai Culicoides è quello ricco di sostanze organiche e nutrienti formato, per esempio, da perdite d abbeveratoi o di canali d irrigazione, dalle acque di scarico delle lavorazioni del formaggio, dallo scolo d acque luride. Il fango è il luogo dove l uovo, deposto dall adulto, si trasforma in larva. La larva si trasforma in insetto adulto che esce dal fango, punge gli animali per nutrirsi e portare a maturazione le uova. Se l animale è infetto, come nel caso dei bovini, ospiti naturali non sensibili, che fungono da reservoir o degli ovini malati che possono essere anche serbatoio del virus, il Culicoides si infetta anch esso e può trasmettere il virus ad animali sani. Successivamente si accoppia, depone le uova nel fango e ricomincia il ciclo. Nel periodo estivo questo ciclo si compie in circa una settimana, e questo vuol dire che l insetto passa rapidamente da uovo ad adulto e che si riproduce e si moltiplica in breve tempo. Durante l inverno la larva sverna nel fango e i pochi adulti che sopravvivono si rifugiano in punti oscuri e riparati dei ricoveri degli animali. Aspettano la bella stagione per pungere gli animali, trasmettere il virus, accoppiarsi e moltiplicarsi.
l insetto misura pochi millimetri i Culicoides pungono il bestiame. l animale può essere contagiato nubi di Culicoides adulti escono dal fango l insetto si riproduce nel fango. larve uova L insetto punge gli animali dall imbrunire sino alle prime luci dell alba. La lotta all insetto L'esame dei dati raccolti durante l'operatività degli anni scorsi, ha dimostrato l'inefficacia dell'azione adulticida ed è ancora da valutare in modo preciso il danno residuo che si è determinato nell'ambiente e nella catena alimentare. La lotta deve essere indirizzata dunque, prioritariamente contro gli stadi larvali e pertanto la localizzazione dei focolai larvali dell'insetto, è la condizione necessaria per l'azione anti-culicoides. I dati finora raccolti nelle varie aree dell'isola dimostrano che i Culicoides sono diffusi e concentrati in tutte quelle superfici melmose, spesso modeste per estensione, che si sono create attorno al sistema di allevamento. In particolare, i focolai larvali più importanti sono quelli poco profondi (meno di 15 cm), ricchi di sostanze organiche (con concentrazione > 8% di residuo organico secco), determinati dai reflui zootecnici all'interno delle aziende. Le larve si trovano a bassa profondità nel fango al confine della linea d'acqua. I soli siti capaci di produrre una quantità di insetti sufficiente per innescare la trasmissione virale di BT sono le grandi e piccole pozze d'acqua che si creano: da reflui zootecnici, da abbeveratoi che perdono, dalle acque di lavaggio, dalle riserve d'acqua come i laghetti, usati per abbeverare il bestiame etc. È utile notare che, solo nel punto calpestato da bestiame ricco di escrementi animali, sono state trovate larve di Culicoides.
Situazione ideale per la diffusione dell epidemia In questa foto possiamo osservare riunite tutte le condizioni per lo sviluppoo di un focolaio epidemico di blue tongue: una perdita d acqua costante che produce il fango necessario al ciclo vitalle dell insetto, la presenza di un bovino, ospite naturale non sensibile, da cui, se infetto, il Culicoides può rifornirsi di virus, il gregge nel raggio di mobilità dell insetto. Focolai larvali trattabili Agire sul fango e possibilmente chiudere il ricovero Sarebbe sufficiente creare il drenaggio Di nessun interesse epidemiologico appaiono, invece, i grandi corsi d'acqua, a meno che non si determinino lungo il corso pozze inquinate da materiale organico, mentre sembrerebbero habitat totalmente sfavorevoli per Culicoides i siti salmastrie alcuni terreni argillosi, alcalini e sub-alcalini. I Culicoides si sviluppano tutto l'anno per numerose generazioni ma con valori elevati durante i mesi caldi che vanno dalla piena estate al tardo autunno, in virtù dell'accorciamento del ciclo biologico (20 giorni e oltre in inverno, anche al di sotto di una settimana d'estate). La minor presenza di larve è osservabile durante i mesi più freddi (febbraio, marzo), che pertanto è il periodo più favorevole per il trattamento larvicida. Zone di rischio [file.pdf]
L'azione di controllo è basata su: Censimento e tipizzazione dei focolai larvali, sulla base delle caratteristiche dei suoli Uno studio bio/ecologico mirato in particolare alla raccolta di tutti i dati strutturali azienda per azienda che condizionano lo sviluppo dei Culicoides. Uno studio sulla fluttuazione stagionale delle popolazioni delle diverse specie di Culicoides. Questi dati (alcuni già raccolti, altri da raccogliere ex-novo) sono necessari per poter razionalmente programmare le fasi e le azioni del controllo, sia per l'uso degli insetticidi che per l'uso degli insettorepellenti, ma in particolare per l'adozione di attività integrate che possono avvalersi di mezzi alternativi biologici, di interventi di bonifica e di biosicurezza aziendale. Strategia generale di intervento per la disinfestazione L'uso degli insetticidi per il controllo dei Culicoides, cosi come per tutti gli artropodi di interesse sanitario, deve essere inserito in uno scenario più complesso di risanamento ambientale che porti all'eliminazione dei focolai d'infestazione confinati all'interno delle aziende ed al controllo dei focolai estesi (come laghetti artificiali, ecc.). In particolare contro i Culicoides è necessario pensare alla disinfestazione come parte di un complesso di azioni. La programmazione del risanamento ambientale (bonifiche dei focolai larvali) e degli adeguamenti strutturali (convogliamento adeguato dei reflui, condutture delle acque di lavaggio, zanzariere alle aperture dei ricoveri degli animali etc.) va considerata la carta vincente e di grande rilevanza educazionale rispetto all'uso degli insetticidi, il cui impiego dovrebbe essere valutato zona per zona e questo solo se non vi sono alternative. È certamente chiaro a tutti che la lotta antilarvale è difficile e non solo temporalmente più dispendiosa, ma ha risultati innegabilmente migliori e duraturi, sia in termini di efficacia (certezza del bersaglio) sia in termini di inquinamento ambientale (le dosi di larvicida naturale e di sintesi sono ridotte, poiché i focolai sono circoscritti). Il controllo del gran numero di focolai all'interno delle aziende è certamente arduo e oneroso, ma non impossibile. È necessario per questo motivo pensare ad un intervento di tipo "orizzontale" supportato da un'attenta azione di divulgazione e educazione con il coinvolgimento in primis delle organizzazioni degli allevatori nella pianificazione e nella realizzazione delle attività di controllo. Visto il gran numero di aziende da trattare e il poco tempo a disposizione, verrà utilizzata una intensa strategia comunicativa supportata da materiale educazionale volta a: coinvolgere gli allevatori nel controllo della diffusione del Culicoides attraverso semplici accorgimenti praticabili autonomamente nelle aziende; diffondere la percezione che con la collaborazione del Servizio Veterinario e delle organizzazioni di categoria, sia gestibile nel breve periodo l'interruzione della trasmissione del virus diminuendo la densità delle popolazioni di culicoides; rafforzare l'adesione degli allevatori alle azioni di controllo evidenziando il "valore aggiunto" insito nel risanamento dell'azienda che proteggerà anche in futuro per altre patologie. Il controllo del vettore nei focolai larvali delle zone a più alto rischio sarà possibile solo con la attività integrata di tutti i soggetti istituzionali coinvolti, nonché degli allevatori che se ben formati saranno una sorta di task-force diffusa. Gli interventi integrati di bonifica e di sanificazione/disinfestazione possono diventare il goal contro il riemergere della blue tongue. Biosicurezza negli allevamenti sardi per prevenire la Blue Tongue Il concetto di biosicurezza si basa sull'applicazione di rigide norme igieniche e severi controlli su animali e ambiente volti a prevenire l'ingresso della blue tongue negli allevamenti e preservare così la salute degli animali.
Adozione di misure ambientali L adozione di misure ambientali è occasione irripetibile per l'avvio di un processo virtuoso che porti alla crescita della qualità delle nostre aziende e dei nostri allevatori con il contributo insostituibile dei veterinari e dei tecnici del comparto zootecnico Eliminare il fango e canalizzare le acque di scarico e i liquami in genere, oltre ad essere efficace mezzo di lotta contro il Culicoides, è utile per preservare gli animali da altre malattie infettive e aumenta il valore dell azienda. Eliminare il fango nell azienda vuol dire impedire all insetto di deporre le uova, impedire all uovo di diventare larva, alla larva di diventare adulto. Drenare o ricolmare avvallamenti e fosse per evitare la formazione di raccolte di acqua fangosa, letame e liquami negli ovili, intorno agli abbeveratoi e nei luoghi del pascolo e del meriggio. Rivoltare il fango fino a 20/30 cm di profondità per disseccarlo e provocare la morte di uova, larve e pupe del Culicoides. Se non è possibile, trattare il fango con latte di calce o sale grezzo o insetticida. Canalizzare con tubature chiuse verso pozzetti a perdita le acque di scarico delle lavorazioni del formaggio, delle concimaie, dei luoghi di ricovero chiusi o aperti, degli abbeveratoi e, in genere, tutti gli scarichi di acque superficiali. Evitare perdite di liquami, sistemando accuratamente i pozzetti fognari, i piccoli depuratori e le fosse imhoff. Utilizzare abbeveratoi impedendo l'accesso diretto agli animali alle riserve d'acqua. Oltre ad eliminare il fango bisogna impedire agli adulti di entrare nei ricoveri notturni degli animali (l insetto punge la notte), è importante pertanto chiudere tutte le aperture delle stalle con zanzariere fitte (almeno a 74 maglie per centimetro quadrato) Controllo dei vettori (adulti) mediante uso di insetticidi. Irrorare con insetticidi a base di piretroidi a media e lunga persistenza e con effetto repellente le zanzariere, le pareti, i soffitti e tutti gli angoli oscuri e caldi dove l insetto ama rifugiarsi è particolarmente efficace contro i Culicoides spp. che hanno abitudini endofile mentre non è efficace contro Culicoides imicola, che è esofilo. Questa azione è comunque finalizzata ad abbattere l'insetto adulto, pertanto è da considerare con molta attenzione. Attenzione:nelle aziende a zootecnia biologica è vietato utilizzare il themephos e i piretroidi di sintesi.
Cartografie guida per la profilassi diretta. Le aree della Sardegna saranno oggetto della profilassi diretta sulla base di una serie di fattori discriminanti in base ai quali sono state selezionate differenti modalità di trattamento. I trattamenti ipotizzati sono di due tipi. Il primo trattamento è costituito dalla preparazione di una soluzione di latte o acqua di calce, similmente a quanto si fa in agricoltura per le piante o per trattare gli allevamenti per altre malattie. Il latte di calce sarà costituito da una soluzione di calce (da acquistarsi nei classici sacchi da 25 kg) nella proporzione di 80-90 g/lt per mq di pozza con le stesse caratteristiche sopra descritte. Il secondo è costituito dall'aspersione con una salamoia costituita da una soluzione di almeno 90-100 g/lt di sale per mq di pozza contenete reflui organici costituiti da residui di lavorazione del formaggio, dalla pulizia delle stalle o degli ovili etc... Il trattamento è ipotizzato con tali dosaggi per pozze con una profondità media di circa 10 cm; all'aumentare della profondità i quantitativi andranno aumentati in modo lineare (p. es.: per una profondità media di 20 cm il quantitativo di soluzione di calce o sale dovrà essere raddoppiato). Le caratteristiche dei suoli, derivanti dal carattere di alcalinità o basicità hanno dettato la ipotesi che una buona soluzione al problema sia costituita dalla correzione del ph portandolo, con sostanze biocompatibili, ad un valore superiore al 6,5-7,0 in modo da rendere l'habitat sfavorevole ai vettori. Alcuni suoli hanno già un ph elevato, ma un adeguato trattamento dei ristagni di liquidi sul suolo non fa altro che migliorare le condizioni sanitarie ed ambientali in generale (in allestimento una cartografia geologica leggibile su scala di territorio comunale). Come divulgare Usate questi testi come base per conferenze agli allevatori. Potrete scaricare e usare come supporto alle vostre azioni di informazione un volantino, un poster (in predisposizione) e una serie di immagini senza testi da utilizzare con proiettore digitale su cui voi potrete parlare seguendo la traccia (in predisposizione). Volantino [file.pdf] contiene la bianca e la volta di un volantino semplice e divulgativo formato A4 che potrete stampare da una stampante da tavolo o presso un service.