LA FISIOTERAPIA NELLE LESIONI DI CUFFIA



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Scritto da andrea Venerdì 11 Marzo :22 - Ultimo aggiornamento Martedì 01 Maggio :35

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Transcript:

www.centromedicomantia.it LA FISIOTERAPIA NELLE LESIONI DI CUFFIA F. Mantia, A. Vetro, A. Iovane*, R. Mantia Centro Medico Mantia *Università degli studi di Palermo-Ist Ist.. di Radiologia

TRATTAMENTO RIABILITATIVO NELLE TENDINOPATIE DI SPALLA RISOLUZIONE DEL SINTOMO DOLORE RECUPERO DEL R.O.M. RECUPERO DEL TONOTROFISMO MUSCOLARE

TERAPIA FISICA: OBBIETTIVI RIDURRE IL DOLORE RIDURRE L EDEMA STIMOLARE LA RIVASCOLARIZZAZIONE?!

QUALE TERAPIA FISICA

RISOLUZIONE DEL DOLORE COME ORIENTARSI. TANTI LAVORI IN LETTERATURA POCHI BASATI SULL EVIDENZA MERCATO IN COSTANTE EVOLUZIONE PAZIENTI SEMPRE PIU ESIGENTI E SEMPRE PIU INFORMATI (INTERNET)

RISOLUZIONE DEL DOLORE CAMPI MAGNETICI IONOFORESI RADAR ELETTROTERAPIA (antalgica, stimolante, trofica) IDROELETTROFORESI CRIOTERAPIA IONTOFORESI ULTRASUONI LASER (IR, CO2, NDYAG) IPERTERMIA TECAR LORENZ TERAPIA ONDE D URTO

CHI PIU NE HA PIU NE METTA

RISOLUZIONE DEL DOLORE LASER HILT (NDYAG)

RISOLUZIONE DEL DOLORE PRINCIPALI INDICAZIONI DEL LASER HILT Patologie acute 1. Tendinopatie (tendiniti, peritendiniti, tenosinoviti, tendiniti inserzionali e calcifiche, tendinosi,, lesioni parziali) 2. Lesioni muscolari 3. Traumi distorsivi ed edemi post-traumatici traumatici 4. Sinoviti e borsiti 5. Rachialgie e lombalgie 6. Osteocondrite disseccante e lesioni osteocondrali 7. Sindrome fibromialgica Patologie degenerative 1. Osteoartrosi 2. Condropatie degenerative

RISOLUZIONE DEL DOLORE INTENSO EFFETTO ANTINFIAMMATORIO E ANTIEDEMIGENO L azione dell effetto fotomeccanico stimola il riassorbimento dei versamenti di liquido. La stimolazione meccanica della pompa linfodrenante facilita l eliminazione per via linfatica delle molecole infiammatorie ad alto peso molecolare L azione fotochimica diminuisce il rilascio dello ione Ca++ e di altri mediatori dell infiammazione (istamina, bradichinine etc...)

RISOLUZIONE DEL DOLORE VANTAGGI scomparsa del dolore fin dalle prime applicazioni rapido ripristino della funzionalità del paziente trasferimento dell energia in piena sicurezza trattamento indolore, non invasivo, senza effetti collaterali facilità d uso, semplice manovrabilità e posizionamento (operatore( operatore-dipendente) numero ridotto di sedute

Trattamento delle tendinopatie dell atleta (Mondardini et al. 2001. Medicina dello Sport.) Trattamento di 79 atleti (età 10-64) con diverse forme di tendinite Tendinopatie inserzionali Tenosinoviti stenosanti Tenosinoviti ipertrofico essudative Peritendiniti Tendinosi

Protocollo di trattamento 10 sedute per soggetto (in media)/ 1 seduta al giorno applicazione scan: : 13.7 15.8 W/cm 2, 40-90 sec applicazione point: : 8.7 9.5 W/cm 2, 7-107 sec - trattamento eseguito sempre dallo stesso operatore - test periodico delle caratteristiche di emissione dell apparecchiatura - dose calibrata in relazione alle caratteristiche somatiche del soggetto e della zona irradiata

RISULTATI 90 80 70 60 50 40 30 79.8 % 20 10 0 15.1 % 5.1 % Ottimo Discreto Nessun effetto

NUOVE FRONTIERE OLTRE A RIDURRE IL DOLORE E L EDEMA PERILESIONALE IL TRATTAMENTO DEVE INDURRE UN EFFETTO RIPARATORE IL PIU SIMILE POSSIBILE ALLA CONDIZIONE FISIOLOGICA ONDE D URTO

ONDA D URTO Fisicamente è un onda acustica caratterizzata dall avere, sul fronte di avanzamento, una P che, in frazione di nanosecondi, si eleva dalla P ATM alla sua massima ampiezza per poi tornare, passando da valori negativi, alla P ATM

GENERATORI DI ONDE D URTO Piezoelettrici Elettroidraulici Elettromagnetici a bobina piatta Elettromagnetici a bobina cilindrica

MECCANISMO D AZIONE Effetti diretti Effetti cavitazionali

MECCANISMO D AZIONE EFFETTI DIRETTI Sono dovuti all azione meccanica causata dalla temporanea pressione positiva che si sviluppa durante la propagazione dell onda pressoria

MECCANISMO D AZIONE EFFETTI DIRETTI Sono strettamente correlati all impedenza acustica,, evidenziandosi solo all interfaccia di tessuti con impedenza acustica diversa

MECCANISMO D AZIONE EFFETTI CAVITAZIONALI Si definisce cavitazione l espansione e l oscillazione di bolle di gas,, generate da un onda pressoria,, con successiva loro rottura

MECCANISMO D AZIONE EFFETTI CAVITAZIONALI L implosione della bolla di cavitazione determina la formazione di un microgetto d acqua (jet stream cavitazionale) che può raggiungere e superare la velocità di 2700/3000 Km/h I jet streams cavitazionali,, colpendo i tessuti, scatenano un processo lesivo cellulo-tissutale (membrana cellulare, mitocondri, membrana nucleare) responsabile della catena degli eventi biologici desiderati

MECCANISMO D AZIONE EFFETTI CAVITAZIONALI Effetti meccanici Effetti chimici RADICALI LIBERI NITROSSIDO DI AZOTO

EFFETTI BIOLOGICI DELLE ONDE D URTO Azione antinfiammatoria Azione antalgica Azione osteoinduttiva

AZIONE ANTINFIAMMATORIA Del flusso circolatorio locale (immediato; simpaticoplegia) Neoangiogenesi (ritardato) Interruzione della membrana basale dei capillari Comparsa di STRESS FIBERS nelle cellule endoteliali

AZIONE ANTALGICA Le O.U. modificano l eccitabilità dei nocicettori locali Le O.U. stimolano i nocicettori locali a generare un alta quantità di impulsi nervosi (gate control) Le O.U. causano il rilascio locale di endorfine

NOSTRA ESPERIENZA (OTTOBRE 2002-DICEMBRE 2004)

MATERIALI E METODI 107 pazienti (57-50 ) età 30-67 aa 35 tendinopatie inserzionali SSP 40 calcificazioni con tendinopatie SSP 32 lesioni focali SSP

Versatile : 3 tipi di Fonte terapeutica Portatile: solo 19 Kg Confortevole: posizionamento semplice Economico: rapporto qualità / prezzo elevato

CARATTERISTICHE TECNICHE FB7 G2 FB10 W3 FB10 G4 FB12 G5 Angolo apertura gradi 108 114 94 90 Profondità penetrazione mm 0-20 0-30 0-40 0-55 Campo di pressione Frequenza Dim. Focale a en. pressoria MPa Hz 14-58 1 2 3 4 Min Max 21-140,2 1 2 3 4 Min Max 13-126 1 2 3 4 Min Max 25-122 1 2 3 4 Min Max fx=fy (-6dB) mm 3 1 3 1,3 1,1 3,0 1,4 3,1 fz (-6dB) mm 10 4,2 10 4,2 6,0 13 8,2 11,70 Densità Energia Positiva ED+ Energia Totale (5MPa) mj/mm 2 mj 0,05-0,49 0,11-1,48 0,5-20 mj 3,08-45,8 0,04-1,05 1-48 mj 0,12-1,1 6-66 mj

MATERIALI E METODI PUNTAMENTO ECOGRAFICO PROFONDITA (distanza dalla cute della lesione) ESTENSIONE DELLA LESIONE REPERI ANATOMICI DI RIFERIMENTO

MATERIALI E METODI PUNTAMENTO ECOGRAFICO

MATERIALI E METODI PROTOCOLLO TERAPEUTICO TENDINOPATIE INSERZIONALI Ciclo di trattamento di 4 sedute Energia 0.05 0.16 mj/mmq (E=1-3) Intervallo medio 7 giorni N di colpi 2000

MATERIALI E METODI PROTOCOLLO TERAPEUTICO TENDINOPATIE CALCIFICHE Ciclo di trattamento di 4 sedute Energia 0.12 0.22 mj/mmq (E=1-4) Intervallo medio 7 giorni N di colpi 2000-2500

MATERIALI E METODI PROTOCOLLO TERAPEUTICO LESIONI FOCALI Ciclo di trattamento di 4 sedute Energia 0.05 0.12 mj/mmq (E=1-2) Intervallo medio 7 giorni N di colpi 2000-2500

MATERIALI E METODI CRITERI DI INCLUSIONE Sintomatologia > 3 settimane Persistenza del dolore dopo altri trattamenti Assenza di concomitante terapia in atto CRITERI DI ESCLUSIONE No Pacemaker o anticoagulanti No gravidanza

MATERIALI E METODI CRITERI DI VALUTAZIONE Dolore (VAS) Score funzionale (Constant( Constant) Studio strumentale (Rx( Rx,, Eco, RMN)

RISULTATI OTTIMI Riduzione del dolore tra 90-100% Articolarità finale completa Ripresa delle attività quotidiane Constant 85-95 BUONI Riduzione del dolore tra 70-90% Articolarità finale tra 70-80% Riduzione delle attività quotidiane Constant 65-85

RISULTATI MEDIOCRI Riduzione del dolore tra 40-70% Articolarità finale tra 50-60% Interferenza con le attività quotidiane Constant 50-65 INSODDISFACENTI Riduzione del dolore < 40% Articolarità finale < 50% Impossibilità attività quotidiane Constant 25-50 50

RISULTATI TENDINOPATIE INSERZIONALI (35 PZ) 60 50 52 40 30 33 20 15 10 0 0 Ottimi Ottimi Buoni Buoni Mediocri Mediocri Insoddisfacenti Insoddisfacenti

RISULTATI TENDINOPATIE CALCIFICHE (40 PZ) 50 56% 45 40 35 30 25 22% 20 15 10 14% 8% 5 0 Ottimi Ottimi Buoni Buoni Mediocri Mediocri Insoddisfacenti Insoddisfacenti

50 40 30 20 10 0 LESIONI FOCALI (32 PZ) 43% 25% 23% 9% RISULTATI Ottimi Ottimi Buoni Buoni Mediocri Mediocri Insoddisfacenti Insoddisfacenti

RISULTATI TENDINOPATIE INSERZIONALI OTTIMI + BUONI 85% - MEDIOCRI+INSODDISFACENTI 15% TENDINOPATIE CALCIFICHE OTTIMI + BUONI 78% - MEDIOCRI+INSODDISFACENTI 22% LESIONI FOCALI OTTIMI + BUONI 68% - MEDIOCRI+INSODDISFACENTI 32%

RISULTATI TENDINOPATIE CALCIFICHE (40 PZ) Scomparsa completa della calcificazione nel 50% dei casi Riduzione della calcificazione > della metà nel 40% Calcificazione invariata nel 10% dei casi Non assoluta corrispondenza tra riduzione della calcificazione e sintomatologia

RISULTATI I pazienti dei tre gruppi terapeutici valutati col power-doppler a 3 mesi dal trattamento (40%), presentavano una rivascolarizzazione nella sede della precedente lesione

Pre tratt. Post tratt.

Post tratt.

FOLLOW-UP 3 m.

FOLLOW-UP 3 m.

Pre tratt. (lesione focale) Post tratt.

CONCLUSIONI Terapia mininvasiva Minimi effetti collaterali Esatta valutazione del danno (puntamento ecografico)

CONCLUSIONI Criteri di ammissione ben definiti Risultati soddisfacenti nel 70% dei casi

CONCLUSIONI Indicazioni in progress Necessità di ulteriori dati sperimentali

CONCLUSIONI Qualunque terapia fisica non può prescindere da un adeguato trattamento manuale di supporto

Grazie