PUCCIO A.M. PUCE R. OLTREMARINI G. REBECCHI I. GIORDANO G. ISTITUTO PALAZZOLO FONDAZIONE DON GNOCCHI-MILANO PREMESSA:

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1 PUCCIO A.M. PUCE R. OLTREMARINI G. REBECCHI I. GIORDANO G. ISTITUTO PALAZZOLO FONDAZIONE DON GNOCCHI-MILANO PREMESSA: Le correnti elettriche, i campi elettrici ed elettromagnetici sono forme di energia che possono avere importanti effetti biologici, perchè agiscono sia sulle cellule che a livello della matrice extracellulare. Il passaggio delle correnti elettriche attraverso i tessuti generano effetti termici, ma possono modificare la distribuzione delle cariche disposte sulle superfici delle membrane. Le correnti elettriche, ad intensità appropriate, riescono a provocare la comparsa di pori ( fenomeno di elettroporazione) nelle membrane, permettendo il passaggio di molecole di dimensioni più elevate del normale attraverso la membrana. Questi effetti della corrente innescano successivamente importanti risposte biologiche, es. correnti a bassa frequenza che vengono utilizzate per controllare il dolore o per migliorare il trofismo muscolare. SCOPO: Indagare sperimentalmente gli effetti sui tessuti (con lesioni) delle correnti ad alta frequenza ed a bassa intensità fornite da apparecchiatura di biostimolazione che applicate sui tessuti inducono un effetto termico modesto. Lo scopo è di verificare se l applicazione della corrente potesse innescare un processo di rigenerazione tissutale e di riepitelizzazione, ove è possibile, arrivare anche alla guarigione. 1

2 MATERIALI E METODI: Nell ambito dell attività ambulatoriale di Vulnologia presso l Istituto Palazzolo di Milano, sono stati identificati 19 pazienti, di età compresa tra i 60 ed i 90, affetti da lesioni cutanee di varia natura ( da pressione, vascolari,da diabete, traumatiche), di cui alcune croniche, trattate con medicazioni avanzate. Alcuni pazienti sono portatori di più lesioni. Dallo studio sono stati esclusi pazienti portatori di pace-maker e affetti da cachessia. Le lesioni sono state seguite per un periodo di 8 mesi è l andamento è stato registrato in 16 momenti da T0 a T16 (ogni 15 giorni) attraverso la misurazione dei seguenti parametri: riduzione dell area di lesione velocità di riepitelizzazione presenza di dolore al cambio di medicazione. 7 pazienti hanno sospeso il trattamento per ricovero ospedaliero dovuto alla patologia di base di cui sono affetti,riprendendo il trattamento dopo 2 mesi dal ricovero. 2 pazienti sono decedute. Pazienti arruolati 5 uomini e 14 donne, così divisi: 4 diabetici. 5 vascolari (arterioso e venoso). 5 allettati. 4 da trauma di varia natura. 1 post - intervento. 2

3 Numero lesioni 5 da diabete. 13 vascolari. 11 da pressione 4 per allettamento da trauma. 1 da intervento chirurgico E sta ta cre ata sch ed a di valutazione con tabella per indicare il giorno, n. cicli, frequenza, potenza e tempo di applicazione. Per tutte le lesioni si è applicata scala di valutazione del dolore, per semplicità di comprensione, è stata scelta la scala numerica. Tutte le lesioni trattate o in fase di trattamento, sono state sottoposte a toilette chirurgica se presenza di fibrina o necrosi, a tampone cutaneo per eventuali infezioni. Dopo courettage e/o trattamento antibiotico per via generale,è stato eseguito tampone cutaneo di controllo, se flora batterica assente o non significativa si è iniziato il trattamento. Prima seduta: frequenza: MF. Potenza: 50%. Tempo: 15 minuti. Cicli: 2. n. sedute la prima settimana: 2. Il manipolo è stato applicato nel bordo e nella cute perilesionale. Potenza,frequenza, tempo, sono parametri non standardizzati, ma hanno subito variazioni individuali alle successive sedute. RISULTATI: 3

4 Le lesioni presentavano un area iniziale media di cm12,50, (max 39,5 cm, min 1,5cm ). La guarigione nel periodo di rilevazione si è registrata: nelle 4 lesioni traumatiche, delle 13 lesioni vascolari, sono guarite 3, delle 11 lesioni da pressione guarite n. 3. Le restanti lesioni sono migliorate. A fronte di area (in cm2), iniziale media di cm12,50, l area media in T0 delle ulcere guarite nel periodo di rilevazione era di cm10,05 (max 17,0 cm, min. cm 3,5). L area media in T0 delle ulcere non risolte all inizio della rilevazione era di cm 15,2, (max 19,4 cm, min cm 3,1). L area residua in T16 delle ulcere non risolte era di cm5,10 (max 7,0 cm, min 0,5 cm). Dopo 4/5 mesi di trattamento (T8 - T9)in tutte le lesioni si registrava una riduzione dell area, segno di una ripresa dei processi di riparazione in parte rallentati, in alcuni bloccati dalla patologia di base e per complicanze cliniche insorte durante il periodo di prova, 5 pazienti sono stati ricoverati, 2 deceduti. Il numero totale di medicazioni nel periodo di rilevazione è stato di 3168, in media 3 a settimana.durante la rilevazione, soltanto nei pazienti affetti da lesioni da pressione si è dovuto anticipare l esecuzione della medicazione per fattori estrinseci alla lesione stessa, (alterazione dell alvo). In 11 pazienti è stato sospeso il trattamento per infezione della lesione stessa, il trattamento è stato ripreso dopo terapia antibiotica è controllo con tampone. Il dolore è stato registrato interrogando il paziente prima dell applicazione del manipolo, è stato chiesto di indicare l intensità massima del dolore patito nell intervallo di tempo tra una applicazione e la successiva. In T0 il dolore era mediamente moderato con NRS score medio 4,4 (max 8. min1). In T16 lo score medio NRS era di 2,0 (max 3 - min0). CONCLUSIONI: Nell ultimo decennio lo sviluppo delle conoscenze dei meccanismi alla base della riparazione tissutale, hanno progressivamente spostato l attenzione sulle correnti elettriche e sugli aspetti biologici di interazione fra l energia prodotta, cellule e matrice intercellulare. Il nostro studio studio si è basato sull impiego di correnti ad alta frequenza e bassa intensità nelle lesioni cutanee croniche. La nostra esperienza, seppure limitata ad una serie di casi clinici complessi con lesioni croniche di varia natura da oltre sei mesi ed anche di anni, senza un confronto randomizzato, sembra mostrare efficacia sia nella riattivazione di processi riparativi altrimenti bloccati fina ad arrivare alla guarigione, sia sulla riduzione dolore. Per confermare gli interessanti risultati che abbiamo ottenuto saranno senz altro necessari ulteriori studi, possibilmente, con metodo randomizzato e controllato. 4

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