DEBRIDEMENT. Chiara Brunetti Infermiera medie intensità di cure - Area Verde Nuovo Ospedale Civile di Sassuolo 31 Maggio 2016

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1 DEBRIDEMENT Chiara Brunetti Infermiera medie intensità di cure - Area Verde Nuovo Ospedale Civile di Sassuolo 31 Maggio 2016

2 DEBRIDEMENT O SBRIGLIAMENTO È LA RIMOZIONE DEL TESSUTO DEVITALIZZATO, DANNEGGIATO O CONTAMINATO. La rimozione di questo tessuto permette di migliorare la salute del tessuto residuo ed è quindi una parte importante del processo di guarigione di una ferita.

3 OBV DEL DEBRIDEMENT Rimozione in profondità del tessuto non vitale, lacerato, contaminato: NECROSI SLOUGH ESCARA TESSUTO DANNEGGIATO FONTI DI INFIAMMAZIONE FONTI DI INFEZIONE ESSUDATO MATERIALE SIERO- CROSTOSO IPERCHERATOSI PUS EMATOMI CORPI ESTRANEI DETRITI FRAMMENTI OSSEI ALTRI TIPI DI BIOBURDEN/ BARRIERE ALLA GUARIGIONE

4 OBV DEL DEBRIDEMENT Diminuire: ODORE, ECCESSO UMIDITÀ, RISCHIO DI INFEZIONE. Stimolare:MARGINI DELLA FERITA, EPITELIZZAZIONE. Migliorare nel complesso LA QUALITÀ DELLA VITA.

5 TIPOLOGIE DI DEBRIDEMENT In base alla tecnica utilizzata per rimuovere il tessuto, esistono 5 tipologie di sbrigliamento diverse: 1. Debridement chirurgico 2. Debridement enzimatico 3. Debridement autolitico 4. Debridement meccanico 5. Debridement biologico

6 1. D. CHIRURGICO E il metodo più veloce ma anche il più doloroso. Viene utilizzato: In presenza di necrosi molto estese In presenza di un grado di sottominazione e di tunnellizzazione non determinabile In presenza di infezione diffusa Necessità di rimuovere tessuti ossei e infetti e/o presenza di sepsi.

7 2. D. ENZIMATICO Avviene tramite l utilizzo di pomate enzimatiche. Particolarmente indicato in pz. con problemi di sanguinamento. È necessario mantenere un livello di umidità adeguato nel letto della ferita. La quantità di pomata enzimatica deve essere sufficiente e coprire tutto il tessuto non vitale. Le applicazioni vanno eseguite tutti i giorni (anche 2 volte die)

8 3. D. AUTOLITICO Attraverso idrogeli o idrocolloidi che creano ambiente ideale per la detersione spontanea. Le medicazioni autolitiche sono indicate per ferite acute e croniche, con tessuto necrotico o patina di fibrina, con l obv di reidratare, ammorbidire, liquefare l escara coriacea e lo slough. I prodotti per il d. AUTOLITICO hanno 2 meccanismi d azione: 1. Donano acqua alla ferita disidratata 2. Assorbono liquidi da ferite moderatamente essudanti

9 4. D. MECCANICO Metodo non selettivo in grado di rimuovere fisicamente il materiale non vitale dell ulcera. Ha lo svantaggio di eliminare anche il tessuto in formazione (utilizzata raramente). Alcuni esempi di D. Meccanico: Medicazioni WET-TO-DRY(macera l escara che si ingloba alla medicazione e viene asportata assieme ad essa) Irrigazioni sotto pressione (ad alta o bassa pressione, utile per rimuovere materiale e detriti necrotici) Terapia a getto d acqua (rimozione di materiale attraverso incisione con getto d acqua)

10 5. D. BIOLOGICO In questo caso lo sbrigliamento avviene tramite l azione di larve. Le larve poste sulla ferita, si nutrono del tessuto non vitale eseguendo di fatto un debridement della lesione. L utilizzo di larve ad uso medico è un metodo antico, necessita di personale addestrato al loro utilizzo e prodotti idonei per la loro conservazione e smaltimento.

11 RACCOMANDAZIONI In base al metodo di debridement che vogliamo adottare dobbiamo tenere conto dei prodotti da utilizzare, valutare attentamente il paziente in un approccio olistico. Nei pazienti terminali il debridement potrebbe non essere indicato Fare attenzione ad un uso inappropriato o ad un abuso dello sbrigliamento Non dimenticare di gestire il dolore legato al debridement Non sbrigliare l escara stabile, dura, secca degli arti ischemici (ma tenerla controllata ad ogni cambio medicazione) Eseguire debridement in presenza di segni di infezione In presenza di lesioni di difficile guarigione far valutare la ferita da personale esperto

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