Classificazione NODI per USO Si classificano secondo il loro uso, in modo che, quando si presenta la necessità, tu abbia sempre una o più soluzioni possibili. Distinguiamo perciò: i nodi di congiunzione: quelli che servono per unire due corde. I nodi di ancoraggio: quelli che servono a fissare una corda ad un supporto fisso: un palo o un oggetto o una persona da tirare o da calare. I nodi da costruzione: così chiamati perché servono a riunire i diversi pezzi di legno in un qualsiasi lavoro di pionieristica. altri nodi vari: nodi che servono a diversi usi: trecce, teste di Turco, ecc... Nodi di congiunzione Nodo del Pescatore,il suo uso e' particolare, per unire corde dello stesso spessore Nodo "Carrick" (vedi tavola), quando devi trattare con corde grosse questi nodi non sono pratici, Nodo zampa d'oca" (vedi disegno), quando devi "afferrare" una corda grossa con un'altra molto più piccola Nodo di intreccio (difficile): non è propriamente un nodo. comunque serve per unire i due capi di una stessa corda per un uso durevole: esso ha il vantaggio di mantenere la corda allo stesso diametro il che è necessario in parecchi casi, per esempio quando deve passare nella scanalatura di una puleggia. Per fare un intreccio ti occorre un arnese appuntito (vedi tavola) o il punteruolo di un coltello. Ricordati che un intreccio non è buono se non e stretto. Bisogna stringere bene i trefoli a mano a mano che si avanza. Piombatura ad occhiello (vedi disegno), serve a terminare un laccio.
Nodi di ancoraggio nodo parlato semplice (o del barcaiolo). il più presto fatto ed il più usato dei nodi di ancoraggio A fianco, vedi il nodo parlato doppio. nodo a bocca di lupo. Nodo a legno semplice. - Per trascinare una trave. Deve sopportare una trazione continua. Si disfa facilmente. Nodo a legno doppio. - Stesso uso del precedente, si disfa meno facilmente, ma è più solido. Nodo dell'ancora. - Solido. Insensibile al movimento di va e vieni e perciò utile per ormeggiare un canotto. Nodo galera. - Serve per costruire delle scale di corda, molto rapido. Attenzione quando ne fai uso che la trazione deve venire dal capo libero del cappio. Nodo a otto (o Savoia, o della Guida quando è fatto doppio, con cappio). - Serve pure per le scale di corda. Può servire anche a fermare una corda che passa per una piccola apertura, a fermare un anello che scorre lungo una corda, ecc... Lo si usa a volte come scorsoio per fare dei pacchetti. E difficile da disfare. "Su cappio di galera". E un cappio ripiegato su se stesso intorno ad un supporto e fermato per mezzo di un bastoncino. Il nodo serve a sospendere un corpo tenuto da una corda i cui due capi sono legati intorno a quel corpo.. "Incappellatura". Serve a fissare un palo. Ed ecco ora quattro nodi di ancoraggio che servono a tirare, a calare o a tenere delle persone. Bolina o sedia semplice. Il nodo a sedia doppio è più comodo; si passa un cappio sotto le ginocchia e uno sotto le ascelle. Esso serve a portare un ferito. Puo' anche servire a sostenere qualcuno che lavori nel vuoto, per esempio lungo un muro. Il nodo a sedia inglese. Medesima utilità del nodo a sedia doppio, ma ha un vantaggio: i due cappi scorrono e per ciò possono adattarsi alla persona da portare. "Il nodo di cavezza (o a pugno)". Presenta la particolarità di essere fatto senza i capi della corda. Serve nelle cordate di montagna. Gli alpinisti che sono alle estremità della cordata fanno un nodo a sedia semplice, quelli al centro fanno il nodo di mezzo (centro della cordata). Può servire come capestro. "Il nodo di alaggio". - Ha la stessa particolarità del precedente: si fa senza i capi della corda. Serve a fare dei cappi lungo la corda bisogna tirare, in modo che le persone che devono tirare possano attaccarsi.
Riepilogo ed esemplificazione altri nodi: Nodo Semplice Questo nodo costituisce la base per quasi tutti gli altri nodi. Serve anche per non far uscire una corda da un anello. Nodo Piano Per unire due corde dello stesso spessore. Nodo della Rete o Bandiera Per unire due corde di spessori molto differenti o di materiali differenti. Nel caso di corde di spessore differente, è la corda più piccola che va incrociata perché la trazione la fa immobilizzare contro la corda grossa. Nodo a Otto di Savoia Per accorciare di poco una corda, o per non farla uscire da un anello o da una carrucola. Nodo del Cappuccino Per appesantire l'estremità di una corda, o per non farla uscire da un anello o da una carrucola, o per fare una corda per arrampicata. Nodo del Chirurgo Per unire due estremità di funi di uguale spessore, in particolare se sono sfrangiate. È molto utile per fermare i lacci emostatici. Nodo del Pescatore Per unire due corde dello stesso spessore, in particolare se sono umide.
Nodo Galera o Scorsoio Per fissare bastoni o picchetti ad una corda (ad es. per costruire una scala di corda con pioli di legno). Nel caso lo si utilizzi per una scala, bisogna fare molta attenzione al verso del nodo (vedi freccia nel disegno), questo perché il nodo essendo scorrevole, in un verso si serra e nell'altro si allenta, cosa molto spiacevole se state salendo la scaletta. Nodo del Barcaiolo o Parlato Per ancorare una cima ad un palo o ad un anello e per iniziare e terminare una legatura. Nodo Tessitore È un modo semplice per ottenere una robusta asola. Nodo di Bolina o Gassa d'amante o Cappio del Bombardiere Nodo di salvataggio che forma un'asola che non scorre. Per far salire o scendere qualcuno su un pendio molto ripido o su una parete verticale.
Nodo di Bolina Doppio Per gli stessi usi del Bolina semplice, ma molto più efficace, in particolare per portare aiuto a qualcuno in difficoltà, in quanto ha due anelli che sostengono molto meglio una persona. Nodo di Bolina Triplo Come il bolina doppio ma con tre anelli. Nodo Margherita Per accorciare o tendere una corda senza tagliarla e senza staccarne le estremità. Nodo a Mezza Chiave Per fissare un tirante o un picchetto.
Nodo d'anguilla o A Legno Per ancorare un oggetto o per iniziare la legatura diagonale. Nodo a Bocca di Lupo Per sollevare un palo o un altro oggetto. Per ancorare una corda. Per legare un carico da trascinare (ad es. una fascina di legna). Nodo dell'evaso Molto comodo per fissare una corda al palo e scioglierla facilmente: se si tira la corda il nodo si serra ma se la si fa ondeggiare strattonandola il nodo si scioglie, permettendo di recuperare la fune. Nodo di Prusik È un nodo da alpinismo e serve a fissare un cordino ad una fune permettendo al cordino di scorrere liberamente sulla fune ma di serrarsi molto strettamente se si applica trazione sull asola. Nodo di Carrick Per unire corde di almeno 20 mm di diametro sottoposte a grossi sforzi. Deve essere terminato da due piccole legature a fascia.
Nodi da costruzione / Legature Ci sono le legature per allungamenti e le legature propriamente dette. La legatura Piana o di giunzione (o diritta) serve a riunire due bastoni o due travi che lavorano l'una nel prolungamento dell'altra (vedi disegno). Legatura Piana o a Fascia o di giunzione: per unire due pali paralleli Una piccola astuzia: inserisci un bastoncino tra i due pali. Per maggiore solidità fai due legature: Legatura a fascia per treppiedi Legatura Quadrata o Quadra Per unire due pali, uno verticale ed uno orizzontale. Si inizia e si finisce con il nodo parlato. Le due estremità vengono quindi unite con il nodo piano.
Legatura a Croce di Sant'Andrea o Diagonale Per unire due pali posti diagonalmente. Due modi diversi per iniziare. Legatura a Pianale Per unire degli assi per formare un pianale (cucina, tavola, zattera, ecc.). Legatura a Stella Per unire due pali posti diagonalmente (non importa con quale angolo devono essere fissati i pali), ed avere una costruzione solida, si può utilizzare al posto della "legatura diagonale". Cominciate con una legatura quadra con i pali perpendicolari poi, giunti al momento della strozzatura, portateli all inclinazione che vi serve. Fate delle volte ad otto nella parte superiore dell incrocio, procedendo verso l esterno. Serratele bene. Procedete poi alla strozzatura che terminerete con un nodo parlato o con un nodo piano, utilizzando l estremità libera del nodo di partenza
Legatura ad X Quando i pali di una costruzione non si devono incrociare ad angolo retto si può utilizzare la legatura ad X in alternativa a quella diagonale. 1 metodo: due pali non in opera. Mettere i due pali paralleli e cominciate la legatura con un nodo parlato. Di seguito proseguite con vari giri di corda fasciando i due pali. Inclinateli nella posizione che vi è necessaria e fissateli con tre giri di strozzatura. Terminate con un nodo piano utilizzando l estremità libera del nodo parlato di partenza. 2 metodo: due pali già in opera. Prendete il cordino a un terzo della sua lunghezza e fate un nodo parlato sui due pali nel punto di incrocio. Con la parte più corta del cordino fate dei giri di serraggio nella parte inferiore dell incrocio e fermateli con un nodo parlato. Con la parte più lunga del cordino serrate la parte superiore dell incrocio e strozzate la legatura. Legatura Tripla Questa legatura si presta ad essere utilizzata per realizzare sedili, lavabi, tavoli ed altre strutture da campo. È sicuramente più semplice realizzarla seguendo i disegni piuttosto che dandone una descrizione scritta completa. Si comincia con un nodo parlato; si fanno poi due o tre giri come in figura. La corda deve essere ben tirata e mai accavallata. Procedere poi a tre giri di strozzatura. Terminare la strozzatura con un nodo parlato o con un nodo piano utilizzando l estremità libera del nodo di partenza. - 1- - 2 - - 3-4- - 5 - - 6 -
Nodi Vari Margherita (o "Gamba di cane"). Serve ad accorciare una corda quando la trazione è continua. Di uso frequente al campo per accorciare i tiranti di una tenda. Nodo del cappuccino Serve per fare una corda a nodi e anche per impedire ad una corda di passare per un buco. La treccia Fatta con lacci di cuoio serve per fare delle corregge per attaccare coltelli, borsellini, ecc... La testa di Turco Serve per fare anelli da fazzoletti con spaghetti di cuoio. CONSERVAZIONE DELLE CORDE I cordini e le corde vanno conservati in sacchi di tela, perchè devono respirare, non vanno mai riposti bagnati, prima si fanno asciugare all ombra, non al sole altrimenti si seccano troppo rapidamente e, per conservarli più a lungo, devono esser umettati con olio di lino (solo per le corde in canapa). Non riponeteli senza prima averli avvolti ordinatamente, un operazione semplicissima da fare.
TIPOLOGIA E CARATTERISTICHE CORDE Corde di nylon hanno la caratteristica di non risentire dell umidità, ma sono difficili da tirare, scivolose e non semplicissime da annodare. Poi ci sono le corde in sisal che sono molto economiche, ma filacciose ed elastiche per cui occorre controllare spesso lo stato delle legature. Spesso, proprio perché piuttosto grezze come fattura, tirando le corde in sisal ci si ritrova con qualche scheggia nelle mani. Infine si trovano in commercio anche corde in iuta e cocco che però sono poco resistenti. Consigliabile, per i lavori di pionieristica, usare corde di canapa. La canapa è una pianta erbacea dal cui fusto si estrae una fibra che si presenta in fasci di fili paralleli. Questi fili vengono ritorti intorno al loro asse, in questo modo si riesce a conferire loro una maggiore resistenza ed elasticità. Le corde ed i cordini usati in pionieristica sono generalmente ritorti, sono cioè costituiti da un certo numero di fili attorcigliati su se stessi. Dopo averli raggruppati a tre a tre, viene a loro data una torsione opposta alla prima, in questo modo si ottiene il trefolo, circa una ventina di trefoli, ritorti in senso contrario,formano il legnolo. Tre legnoli, con torsione, di nuovo in senso contrario, formano la corda. Esistono anche delle corde intrecciate che sono costituite da un anima interna attorno alla quale è avvolta una sorta di calza formata da trefoli intrecciati tra di loro, ma è estremamente scomoda per noi perché le due parti non sono solidali tra loro compromettendo la resistenza della corda. Il diametro dei cordini che useremo per le nostre costruzioni va da 3 mm a 6 mm. Le corde più grosse da usare per passaggi alla marinara o ponti tibetani saranno da 20 a 40 mm. I cordini da costruzione vanno preparati in lunghezze che vanno dai 5 ai 10 metri. PIOMBATURE Ogni cordino, essendo appunto ritorto, quando verrà tagliato nella giusta misura, tenderà a srotolarsi dividendo i trefoli. Una corda ha sempre la tendenza a disfarsi (cioè i trefoli si allentano naturalmente), a meno che le sue estremità non siano fermate, bloccandole con una legatura di piombatura. Per fermare le estremità di una corda ci sono tre soluzioni: Piombatura con lo spago. - Usa uno spago molto sottile (al massimo di 1 mm di diametro). Applica un cappio alla corda da fermare, gira intorno in spirali combacianti e serrate (attenzione alla partenza, guarda lo schizzo). Quando hai fatto una ventina di spirali, passa il capo della cordicella nel cappio e tira il capo libero di questo, fino a farlo rientrare sotto le spirali. A questo punto taglia l'estremità. Piombatura a trefoli (o intrecciata) Piombatura a turbano (o arricciata) è più solida di quella intrecciata. Piombatura a caldo - per le corde in nylon è invece richiesta una piombatura a caldo, bruciando cioè il termine del cordino con una piccola fiamma (accendino) e lasciandolo raffreddare schiacciandolo su una superficie fredda. Una volta terminata la piombatura, immergete le estremità del cordino in colla vinilica (anche colorata con della tempera, in modo che i cordini siano ben distinguibili) in modo da indurirle evitando così di dovere rifare spesso questa operazione, oppure con della cera a caldo.