Corso di escursionismo avanzato (E2) Sezione di Pontedera CATENA DI SICUREZZA a cura di Claudio Luperini
Stasera parleremo di: - Catena di sicurezza e fattore di caduta - Uso dell imbrago e del set da ferrata - Progressione su via ferrata (o sentiero attrezzato) - Assicurazione e progressione su corda fissa (in caso di emergenza)
Catena di sicurezza: l insieme di tutti gli elementi che concorrono alla sicurezza della persona nel caso in cui si verifichi una caduta. Lo studio della catena di assicurazione consiste nel valutare cosa succede quando un corpo umano cade, allo scopo di determinare quale sia l elemento principale tra corda, imbracatura, moschettoni, ecc. che elimina, o quantomeno riduce, gli eventuali danni alla persona. In tale studio si presuppone il volo di un alpinista nel vuoto, in quanto solamente in questo caso ha senso andare a discutere la funzione della catena di assicurazione. Non sarebbe possibile pensare di quantificare gli effetti della catena di assicurazione nei casi (spesso reali) in cui l alpinista urta contro la roccia. Perciò lo studio della catena di assicurazione procede presentando situazioni limite (sperimentali, riproducibili) che poi sono quelle che hanno portato alle norme riguardo a corde, cordini, moschettoni, ecc. Analizziamo l argomento da un punto di vista alpinistico e, dove possibile, cercheremo di applicare i vari ragionamenti anche al caso che ci interessa di più che è quello della progressione in ferrata.
La trattazione del volo dell alpinista nel vuoto ha sfruttato anche i risultati sperimentali ottenuti nel «paracadutismo», in cui il paracadute rappresenta la «corda» dell alpinista. Da tali esperimenti è risultato che la massima accelerazione sopportabile dal corpo umano è 15g nella direzione piedi-testa oppure 4 6g nella direzione testa-piedi. g = 9,8 m/s 2 accelerazione di gravità ( spesso nei conti viene approssimata a 10 m/s 2 ) Quindi per calcolare la forza massima sopportabile (considerando una persona di massa pari a 80 kg): a max = F max / m con m = 80 kg F max = m 15 g = 12.000 N = 12 kn Valore assunto anche dall UIAA come limite di sicurezza fisiologico. ( Per farsi un idea della forza si tenga conto che 80 chili equivalgono a 80 x 9,8 = 784 N = 0,784 kn ) Spesso, e anche nei manuali del CAI, si usa il dan come unità di misura; questo perché 1 dan = 10 N 1 kg p = 9,8 N (1 kg p : misura della forza nel sistema pratico di unità di misura)
Dopo aver determinato la massima accelerazione sopportabile vogliamo vedere in quale/i caso/i essa si possa presentare. Analizzando le varie situazioni possibili ci si rende conto che la massima accelerazione si ha quando la corda è bloccata (o in sosta o incastrata in una fessura o ) e l unico elemento che concorre a frenare la caduta è la corda stessa. Prima di continuare, però è utile ricordare le definizioni di Fattore di caduta e di Forza di arresto Fattore di caduta (che si definisce a corda bloccata) FC = L volo / L corda È stato sperimentalmente verificato che le sollecitazioni che si sviluppano, durante una caduta a corda bloccata, dipendono da FC
La massima forza sviluppata dalla corda durante la caduta (a corda bloccata) che si ha al momento dell arresto della caduta stessa, è definita Forza di arresto, FA. La corda dopo essersi tesa inizia ad allungarsi, assorbendo l energia della caduta, fino ad un allungamento massimo che coincide con il momento dell arresto della caduta e lo sviluppo della FA (questo valore dipende, tra l altro, dalla radice quadrata del prodotto fra FC e un fattore dipendente dall elasticità della corda). Osservazione: la trattazione viene fatta parlando a volte di forza e a volte di energia. In pratica lo si fa perché, a seconda di quello di cui si vuole trattare, un punto di vista è più comodo dell altro. Più la corda riesce ad allungarsi più la FA sarà minore. Però corde troppo deformabili compromettono le manovre e quindi serve un compromesso. Le norme indicano che alla prima caduta di una massa di 80 kg, a FC=2, la FA 12kN (massima forza sopportabile); così per ragioni di manovrabilità della corda il suo allungamento dovrà essere 10%, per le corde intere, e 12% per le mezze corde o gemellari. In commercio si trovano corde con 7 kn FA 9,5 kn Il carico di rottura delle corde non ha interesse per la catena di assicurazione, comunque per le corde intere è 24 kn mentre per le mezze è 16 kn.
In alpinismo il FC 2 mentre in ferrata può essere anche molto > 2 Alpinismo Ferrata Quindi in ferrata è necessario qualche disposi7vo che, in qualche modo, salvaguardi l escursionista nel caso di cadute con ques7 (troppo al7) fa?ori di caduta.
In realtà tutto cambia con la presenza di un freno: questo dispositivo fa sì che, per attrito, scorrendo la corda dentro di esso, venga dissipata l energia di caduta [ tra l altro, in questo caso, non si parla più di FC (Fattore di caduta) ] Così, quando andiamo in FERRATA, per evitare cadute letali è indispensabile utilizzare il set da ferrata omologato che comprende il dissipatore
Simulazione di caduta in ferrata senza e con dissipatore
Prima di continuare diciamo qualcosa sull imbracatura. La sua funzione è essenzialmente quella di ripartire al meglio le forze in gioco in caso di caduta e di tenere in posizione eretta l alpinista che cade per evitare danni fisici. L imbracatura può essere bassa, combinata o intera. BASSA PETTORALE INTERA COMBINATA Si raccomanda l uso dell imbracatura intera (o combinata) quando si procede con uno zaino (pesante), per evitare il ribaltamento.
Progressione su via ferrata o sentiero attrezzato Uscita sezionale Ferrata della Marmolada 10-12 Se?embre 2010
Ferrata delle Trincee Uscita sezionale del 20 Giugno 2006
BoccheCe Alte 28 Agosto 2009 uscita sezionale
Ferrata Lipella Se?embre 2006 uscita sezionale Ferrata Tomaselli Se?embre 2008 uscita sezionale
Ferrata delle Guide di Gressoney 12 Agosto 2009
Ferrata Gamma2 19 Agosto 2010
Ferrata Gianni CostanGni Luglio 2009 Cengia Angelini
Progressione su via ferrata (o sentiero attrezzato) 1. U7lizzare sempre casco, imbraco e set da ferrata omologato e controllare sempre di aver indossato tu?o in modo corre?o. 2. Agganciare sempre i due mosche?oni e, per superare l infisso del frazionamento, sganciare e ricollegarne uno alla volta. NON RIMANERE MAI, PER NESSUN MOTIVO, SGANCIATI DAL CAVO. 3. Lasciare un frazionamento libero fra chi precede e chi segue. 4. Stare sempre a?en7 a quello che succede intorno, all interno del gruppo. 5. Può essere u7le portare un rinvio o una fe?uccia, collega7 all anello di sicurezza, per potersi agganciare al cavo e riposare, se necessario.
6. Di solito le ferrate si percorrono in salita (per alcune, ma non per tu?e, è indicato anche il divieto di percorrenza in un dato senso) e, spesso, il tra?o iniziale è quello più impegna7vo per dare subito l idea del grado di difficoltà della ferrata. 7. È bene portare avan7 con il braccio i mosche?oni per evitare che rimangono blocca7 sui fi?oni 8. Nel caso di temporale è bene, appena possibile, distaccarsi dalla ferrata (o non affrontarla, se sono previs7 temporali!)
In generale è bene procedere in ferrata cercando di u7lizzare al meglio piedi e gambe, cercando di risparmiare le braccia, dove è possibile ma in una ferrata di questo 7po non è facile!!!
Progressione su corda fissa Se si deve a?raversare un tra?o lungo il quale è stata stesa (per emergenza oppure perché è propria del sen7ero) una corda (de?a corda fissa ), lo si farà assicurandosi ad essa con due cordini (lega7 alla nostra imbracatura) con i quali faremo due nodi Prusik (nodi autobloccan7). Quando dovremo passare un frazionamento ne scioglieremo uno alla volta in modo da rimanere collega7 alla corda con almeno un cordino (come si fa con i due mosche?oni in ferrata)..ma se il tra?o è orizzontale si può u7lizzare il kit da ferrata?
Grazie per l attenzione