UNO SVILUPPO SOSTENIBILE PER I RIFIUTI URBANI



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Transcript:

Liceo di Lugano 2 Lavoro di maturità interdisciplinare in Economia e Diritto e in Geografia (2003) Da Rio a Johannesburg: lo sviluppo sostenibile UNO SVILUPPO SOSTENIBILE PER I RIFIUTI URBANI Alessia Salmina 1

Docenti responsabili: Prof. Claudio Ferrata e Prof. Gian Carlo Werner 2

UNO SVILUPPO SOSTENIBILE PER I RIFIUTI URBANI Introduzione 3 Capitolo 1: Il Ticino e i rifiuti urbani 5 1.1 Situazione attuale 5 1.2 L evoluzione della quantità di rifiuti 7 1.3 Il nostro sacco dei rifiuti 7 Capitolo 2: Che fine fa il nostro sacco? 13 2.1 La discarica in Valle della Motta 13 2.2 Gli impianti d incenerimento 16 Capitolo 3: Il riciclaggio 17 3.1 L importanza del riciclaggio 17 3.2 Il riciclaggio della carta e del cartone 19 3.3 Polietilenentereftalato, detto anche PET 20 3.4 Il riciclaggio dell alluminio 23 Capitolo 4: Il compostaggio 23 4.1 L importanza del compostaggio 23 4.2 Un esempio pratico 24 Capitolo 5: Chi inquina paga 27 5.1 Le tasse anticipate 27 5.2 La tassa sul sacco 28 Capitolo 6: Non creare per non dover smaltire 30 6.1 Migliorare è possibile 30 6.2 La sensibilizzazione è importante 32 Conclusione 34 Allegati 36 Elenco sigle e abbreviazioni 39 Bibliografia e fonti 40 3

INTRODUZIONE Il ventesimo e il ventunesimo secolo possono essere definiti, senza alcun dubbio, i secoli del consumismo. Ne è la prova il bombardamento pubblicitario che subiamo ogni giorno in moltissimi modi differenti. Ogni pubblicità (salvo alcune) é stata studiata per indurre la gente ad acquistare. Quindi si acquistano dei prodotti, pubblicizzati o meno, per necessità o per lusso che però non nascono sugli scaffali. Del fatto che i prodotti che acquistiamo non nascano sugli scaffali siamo indirettamente consci e per certe scelte teniamo conto, per esempio, della mano d opera in essi contenuta, della produzione nel rispetto per l ambiente, eccetera. Comperiamo, magari, oggetti o alimenti provenienti dal commercio equo, perché siamo stati sensibilizzati in merito alla lunga vita che essi hanno dietro di loro. Desideriamo che l oggetto acquistato abbia avuto una vita sostenibile a partire dai progetti degli ideatori, alla fabbricazione, al trasporto e altri particolari. Dopo averlo consumato, l oggetto acquistato lascia spesso uno scarto che comunemente viene chiamato rifiuto, anche quando magari non lo é. Quando si acquista un prodotto raramente si pensa a dargli un futuro sostenibile e così lo scarto, che il prodotto molto probabilmente crea, deve venire allontanato da noi, perché in quanto tale non ci serve più. Nel migliore dei casi esso finisce in uno dei punti di raccolta differenziata o molto spesso nel sacco nero della spazzatura. Depositando nel container o nei nuovi contenitori interrati il sacco pieno, ci liberiamo di molte cose che non ci servono più. In effetti si tratta solo di un illusione, perché gli scarti che noi creiamo hanno davanti a loro una vita lunghissima di trasformazioni, alla quale noi molto spesso non pensiamo. L ormai non più nostro scarto subirà tantissime manipolazioni e magari contribuirà alla formazione di un nuovo prodotto, che a sua volta creerà uno scarto e via dicendo. Purtroppo di solito il nostro scarto va a finire in un forno a griglia, dove verrà trasformato in cenere e gas che ritorneranno nell ambiente; oppure viene depositato in una discarica reattore, dove assieme ad altre migliaia di tonnellate di rifiuti urbani inizierà un lento processo di decomposizione per diventare: percolato, biogas o comunque sia un altro scarto che verrà reintrodotto nell ambiente che ci circonda nelle forme più disparate (energia elettrica, energia termica, ). Quindi ogni singolo rifiuto non sarà mai del tutto eliminato e ci circonderà per sempre. 4

Il consumo può, quindi, essere definito come un immane produzione di rifiuti! Nonostante la responsabilità principale sia dei fabbricanti che imballano eccessivamente i loro prodotti, anche noi possiamo contribuire alla diminuzione dei Rifiuti Solidi Urbani da eliminare, tramite la separazione, il riciclaggio e il riutilizzo. In ognuno di noi risiede un grande potenziale d intervento in materia di rifiuti, se pensiamo che annualmente ogni abitante produce in media 426 Kg di rifiuti da eliminare (dati del 2001). Troppo spesso nel sacco della spazzatura ci sono cose che potevano essere riciclate o che non dovevano trovarsi lì. Se in futuro ognuno di noi farà lo sforzo di portarle ai punti di raccolta differenziata, contribuirà alla diminuzione della massa dei rifiuti da eliminare assicurando ai suoi discendenti un futuro più sostenibile. Il problema non risiede unicamente nella quantità di rifiuti che cerchiamo di eliminare nascondendoli sotto terra o bruciandoli, ma nelle innumerevoli risorse che così facendo vanno sprecate. Cercare di dare una vita sostenibile agli scarti anche quando non servono più, è fondamentale se si vuole dare la possibilità ai nostri pronipoti di vivere come noi, se non meglio. Nella vita quotidiana é necessario ricordarsi sempre che le risorse che madre natura ci offre non sono infinite. Se noi già oggi ci impegniamo a salvaguardarle, potranno magari essercene a sufficienza anche in futuro. Questo è possibile riutilizzando, riciclando o cercando di riparare i prodotti che a noi sembrano inutilizzabili o obsoleti, affinché lo scarto di oggi sia una risorsa per domani. Non può esserci un futuro sostenibile per le generazioni avvenire se non si comincia a pensare in modo lungimirante anche in materia di rifiuti. Facciamo in modo che la nostra terra non diventi una discarica! 5

Capitolo Primo IL TICINO E I RIFIUTI URBANI 1.1 Situazione attuale In Ticino vengono prodotti pro-capite circa 2 Kg di rifiuti solidi urbani (ora in avanti anche RSU) al giorno, il che significa che al giorno i ticinesi producono in totale circa 600 tonnellate di rifiuti urbani. Il Cantone è tenuto ad allestire un censimento annuale dei rifiuti raccolti sul suo territorio, allo scopo di pianificare la raccolta, il riciclaggio, lo smaltimento ma soprattutto per informare la popolazione. Nel 2001 in Ticino sono state prodotte 972'000 tonnellate di rifiuti, di cui il 73% è da addebitare agli scarti dell edilizia. I rifiuti urbani rappresentano ben il 20% (circa 200'000 t) del totale, di cui il 34% sono rifiuti riciclabili. Il servizio di raccolta dei rifiuti rientra da lunga data nei compiti attribuiti ai Comuni. I Comuni possono organizzare il servizio di raccolta e di trasporto agli impianti di smaltimento sia in maniera autonoma (in questo caso il Comune può occuparsi direttamente di mettere in atto il servizio oppure di appaltarlo ad un azienda privata), sia attraverso un consorzio con altri comuni. In Ticino la raccolta è organizzata nel seguente modo: -12 Consorzi che raggruppano 143 comuni (circa il 25% della popolazione) -105 Comuni autonomi (circa il 75% della popolazione) Figura 1: Scarico dei rifiuti nel "compattatore" a Bioggio. (Fonte: L.Salmina) Le tonnellate di rifiuti urbani da eliminare raccolte dai Comuni nel 2001 sono state 134'366, di cui 75'937 sono state depositate nella Valle della Motta, nonostante il 1. 01. 2000 sia entrato in vigore il divieto, a livello nazionale, di conferire rifiuti in discarica. Sono però state previste delle deroghe solo in casi eccezionali quando gli impianti d incenerimento hanno capacità insufficienti. Le restanti 58'429 t sono state dapprima portate a Bioggio alla stazione di trasbordo, dove sono state compattate e poi messe in appositi container, per poi venire trasportate su rotaie fino alle centrali di smaltimento a Winterthur e Weinfelden. 6

Questi impianti sono stati infatti costruiti su progetti sovradimensionati e così possono smaltire anche una parte dei rifiuti ticinesi. Il costo medio di raccolta e smaltimento era, nel 2001, di circa 366 Frs/t con un aumento del 13,8% rispetto a 2000, dovuto alle spese di trasporto oltre Gottardo. Lunedì 13 ottobre 2003 il capo del Dipartimento del Territorio Marco Borradori ha annunciato che entro tre al massimo quattro anni, molto probabilmente il Ticino avrà un suo impianto d incenerimento. L appalto per la parte elettro-meccanica dell impianto (valore che si aggira attorno ai 150-160 milioni di franchi) è stato concesso a due aziende: alla Von Roll Envirronnement SA e al consorzio Martin GmBH, Kraftanlagen Anlagetechnik München GmBH, Atel Elettroimpianti Ticino SA. L Ufficio federale dell ambiente ha riconosciuto che si tratta di un ottima soluzione e nei prossimi mesi sarà giudicata anche la parte edile. Il Cantone Ticino deve costruire un impianto d incenerimento di rifiuti urbani (d ora in avanti anche IIRU) anche perché, secondo l articolo 31b cpv. 1 della legge per la protezione dell ambiente (allegato 3), è compito dei Cantoni smaltire i rifiuti urbani e quelli provenienti da altri settori. Per quanto riguarda i rifiuti urbani riciclabili, esse in Ticino hanno registrato globalmente un incremento di 4 366t. (+7%) rispetto al 2000, attestandosi a quota 66'989,6 t. cioè il 36,7% (superando la media Svizzera del 2000 che era del 36%) del totale di RSU. L aumento più consistente lo si registra per la categoria della carta e del cartone, seguita dagli scarti vegetali e dal vetro. Anche le altre categorie (Metalli, PET, oli, pile, ecc.) hanno fatto registrare un incremento. L aumento è da ricondurre principalmente all ottimizzazione delle strutture comunali per la riconsegna dei rifiuti urbani riciclabili e alle opere di sensibilizzazione, organizzate nell ambito della riduzione e del riciclaggio dei rifiuti, sia a livello locale (scuole, esposizione di pannelli, ecc.) che a livello cantonale. L Ordinanza Tecnica sui Rifiuti (d ora in avanti anche OTR) stabilisce che i Cantoni devono provvedere affinché i rifiuti riciclabili e quelli compostabili siano valorizzati. Inoltre i Comuni, sulla base del decreto esecutivo (d ora in avanti anche DE) sulla raccolta separata del 1987, hanno il compito di organizzare le raccolte per i quantitativi provenienti dalle economie domestiche e per i piccoli quantitativi provenienti dall industria e dall artigianato. Il costo indicativo medio globale per i rifiuti riciclabili nel 2001 è stato di 151 Frs/t cioè meno della metà del costo medio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti da eliminare. Sia i rifiuti speciali che i rifiuti edili sono diminuiti, mentre per le altre categorie non si segnalano variazioni di rilievo. 7

1.2 L evoluzione della quantità di rifiuti solidi urbani Negli anni precedenti all entrata in vigore del DE, la quantità di RSU aumentava di anno in anno in modo considerevole (49'914 t in 9 anni). Dall entrata in vigore nel 1989 del Decreto per la raccolta separata ed il riciclaggio dei rifiuti e del Decreto esecutivo concernente il divieto dei fuochi all aperto e il compostaggio degli scarti vegetali (modificati nel 2002), la quantità di rifiuti urbani ha continuato a crescere, ma in misura decisamente minore (30'000 t. in 13 anni). Le ragioni che hanno portato ad una crescita minore e in certi casi ad una parziale riduzione della massa dei rifiuti urbani nonostante la crescita economica della Svizzera, non sono ben chiare. La quantità di rifiuti da eliminare si è stabilizzata attorno alle 126'000 t.. Il leggero aumento registrato negli ultimi 3 anni è anche dovuto all aumento della popolazione residente nel Cantone. La quantità di rifiuti urbani riciclabili è più che raddoppiata passando dalle 26'431 t. del 1989 alle 66'990 t. del 2001. A partire dal 2004 la capacità degli IIRU sarà sufficiente per garantire lo smaltimento dei RSU inceneribili, in quanto verrà inaugurato il nuovo inceneritore a Thun. 1.3 Il nostro sacco dei rifiuti Il gesto più o meno spontaneo di gettare uno scarto nella pattumiera può avere delle conseguenze importanti, se teniamo conto che già solo nella piccola Svizzera 7 milioni di abitanti fanno lo stesso gesto abituale ogni giorno o più volte al giorno. Come dimostrato da una recente ricerca condotta dall Ufficio Federale dell Ambiente, delle Foreste e del Paesaggio (d ora in avanti anche UFAFP), nel sacco della spazzatura spesso si trovano oggetti che non solo sono estremamente inquinanti se dispersi nell ambiente, come per esempio le batterie, ma che dovrebbero venire riportati al venditore o depositati negli appositi contenitori che i comuni mettono a disposizione. Il contenuto dei sacchi della spazzatura controllati dall UFAFP era molto eterogeneo. Come accadde nel 1992/93, anche nel 2001/02 sono stati presi in esame rifiuti provenienti da Comuni con sistemi di finanziamento diversi e con aspetti logistici diversi. I Comuni presi in considerazione per la campagna di divisione dei rifiuti, sono stati scelti con diversi criteri. Diciannove dei Comuni di cui si era tenuto conto nel 1992/93 sono stati riesaminati anche nel 2001/02, al fine di poterne studiare lo sviluppo. 8

I 33 Comuni divisi in con o senza tassa sul sacco hanno messo a disposizione della ricerca una media di 480 Kg di spazzatura ciascuno. In totale nel 2001/02 sono state prese in esame circa 32 t. di rifiuti. Non sono stati presi in considerazione i rifiuti ingombranti presenti nei contenitori per la raccolta dei RSU e nemmeno i rifiuti rivalorizzabili posti in alcuni comuni (per scelte logistiche) accanto o nei contenitori. I rifiuti vennero recapitati al luogo predisposto alla cernita dei sacchi, permettendo agli addetti di pesarli. Comuni con la tassa sul sacco Tipo di sacco Peso medio (Kg) Peso min. (Kg) Peso max. (Kg) 17 l. 2,64 0,87 6,25 35 l. 5.05 0,96 16,32 60 l. 7,17 1,11 18,44 110 l. 11,74 4,60 29,30 Comuni senza la tassa sul sacco Tipo di sacco Peso medio (Kg) Peso min. (Kg) Peso max. (Kg) 17 l. 1,72 0,17 4,65 35 l. 3,11 0,59 9,64 60 l. 4,81 1,40 9,12 110 l. 7,54 3,03 19,45 Tabella 1: Peso dei sacchi secondo sistema di tassazione (Fonte: rielaborazione personale di Erhebung der Kehrichtzusammenstellung 2001/02 BUWAL, Berna 2003) A causa dell evaporazione, del trasporto dovuto al vento ecc., risultò durante il lavoro di cernita una perdita del 0,8% del peso. I rifiuti vennero divisi in 18 Categorie 1, 5 in più del 1992/93 e rispetto a quella selezione la categoria Materie plastiche è stata divisa ulteriormente in: Contenitori plastici e Plastica, Altro. La categoria Materiali composti è stata divisa in Elettrici/Elettronici, Batterie e Altri materiali composti. Inoltre è stata aggiunta la categoria Rifiuti speciali. Durante la cernita si rese necessaria la divisione della categoria Totale di carta in Giornali e Carta non riutilizzabile : questa scelta serve a rendere attenti sulla quantità di carta riciclabile presente nei rifiuti. Grazie al fatto che lo smistamento è avvenuto in modo accurato è stato possibile avere solo un 2% (5% nel1992/93) di rifiuti che non sono stati selezionati a causa della decomposizione, del fatto che erano appiccicati ad altri oggetti, oppure troppo piccoli da poter essere catalogati. 1 Le diciotto categorie sono elencate e descritte nel primo allegato 9

I calcoli fatti sulla base delle statistiche dell ufficio federale di statistica e sulla base di varie informazioni rese note dai comuni stessi, hanno reso possibile creare una statistica che rivela il sacco tipo del comune cittadino svizzero. Esso era composto nel seguente modo: Rifiuti speciali 0,2% Altri M.C 14% Batterie 0,1% Elettronici/Elettrici 0,6% Plastica 13% ImbC 4% ImbP 2% Tessili 3% Il contenuto di un sacco dei rifiuti Resto 2% Rif.Biog. 27% Ferro 2% Altri metalli 1% Vetro 4% Rif.Org. 2% Totale carta 16% Cartone 4% Minerali 5% Ferro Altri metalli Vetro Totale carta Cartone Minerali Rif.Org. Rif.Biog. Tessili ImbP Plastica ImbC Elettronici/Elettrici Batterie Altri M.C Rifiuti speciali Resto Grafico che esemplifica il contenuto del sacco tipo svizzero, diviso nelle diverse categorie con le loro rispettive percentuali (Le sigle utilizzate per motivi di spazio si trovano nell allegato 1) (Fonte: Rielaborazione di Erhebung der Kehrichtzusammensetzung 2001/02 BUWAL, Berna 2003) Si nota che nei RSU vi sono molte materie plastiche e soprattutto imballaggi composti (Nel grafico: IbmC) che spesso non possono venire riciclati (ad esempio i contenitori del latte o di succhi di frutta Tetra-Brik) e soprattutto oggetti di vario genere composti da più materiali o i cosiddetti usa e getta. Infatti il 4% degli imballaggi presenti nei rifiuti è formato da materiali composti e spesso si tratta di alluminio, plastica e cartone, che singolarmente potrebbero essere riciclati, ma che in questo stato contribuiscono all inquinamento ambientale sia che vengano bruciati, sia che vengano depositati in discarica. Nei rifiuti vi è ancora un 2% di imballaggi in plastica che spesso potrebbero venire riciclati o restituiti. La grande quantità di plastica presente nei sacchi della spazzatura (13%) è data dal fatto che una gran parte degli oggetti che ci circondano nella vita quotidiana vengono fabbricati da materiali derivanti dal petrolio. Il 14% del contenuto dei nostri sacchi dell immondizia è costituito da oggetti di materiali composti, spesso però si tratta di materiali che non dovrebbero finire nella spazzatura come tappeti, mobili rotti, giocattoli in disuso, ecc. 10

Una grande parte della frazione Totale carta, in particolare giornali e riviste, potevano essere riciclati senza alcun problema. Anche la categoria del cartone che, come specificato nell allegato numero 1, prende in considerazione unicamente il cartone che può ancora venire riciclato (contenitori per le uova, scatole senza stampa, ecc.), doveva venire riciclato. Questo genere di cartone rappresenta circa il 4% il che vuole dire che 188'000 tonnellate (26,7 Kg/abitante) di cartone potevano essere riciclate evitando di finire in discarica o nell inceneritore. È stata anche rinvenuta una discreta quantità di vetro (4%) nei sacchi dei rifiuti che sono stati controllati dall UFAFP e anch essa poteva, tranne rari casi, venire riciclata e contribuire alla creazione di nuovi oggetti in vetro. Si tratta di 119'000 tonnellate di vetro sprecato, che hanno appesantito i sacchi dei rifiuti urbani, cioè 16,8 Kg per abitante che potevano venire ancora riciclati. La parte più consistente ( 27%) è data dagli scarti biogeni (Scarti di cucina, croste di formaggio, cibo ancora imballato, ) che spesso non possono venire compostati e che di conseguenza finiscono nella pattumiera. Questo significa che delle 1'526'000 tonnellate esaminate, 435'000 erano composte da materiali organici e che ognuno di noi ne produce circa 60 kg all anno. È a mio modo di vedere preoccupante che ci sia ancora una, seppur minima, percentuale (2%) di rifiuti speciali presente nei nostri sacchi della spazzatura che, più di qualsiasi altra cosa, sono pericolosi per l ambiente (ad esempio batterie che contengono metalli pesanti, ecc.). Per sicurezza statistica la campagna era stata divisa in due periodi: autunno 2001 e inizio 2002. Tra i due periodi considerati, le differenze sono poco rilevanti. Le differenze riscontrate tra 2001/02 e 1992/93 sono maggiori. La seguente tabella è stata elaborata dall UFAFP per di stimare l evoluzione del contenuto del sacco dei rifiuti degli svizzeri, partendo dai dati forniti dai 33 Comuni. Dalla campagna del 1992/93 la quantità dei rifiuti è diminuita di 1/6 cioè 200'000 tonnellate. L 80% di questa riduzione si è verificata nelle categorie Ferro, Carta e Cartone. 11

Tabella di confronto tra le quantità rilevate nel 19992/93 e quelle nel 2001/02 Categoria 1992/93 2001/2002 Cambiamenti Tasso Kg/ab/an. Quantità Tasso Kg/ab/an. Quantità Kg/ab/an. Quantità Tendenza (t) (t) totale (t) Ferro 2% 5,2 36'000 1,6% 3,3 24'000-1,9-12 000 A.Met. 1% 2,6 18'000 1,2% 2,6 18'000 0,0 0 Vetro 3% 7,8 54'000 4,2% 9,0 65'000 + 1,2 + 11 000 Tot. carta 21% 54,6 378'000 16,8% 35,5 256'000-19,1-122 000 Giornali e _ (4,0%) (8,5) -61'000 -- riviste _ - Cartone 7% 18,% 126'000 4,1% 8,7 63'000-9,5-63 000 Minerali 6% 15,6 108'000 5,3% 11,1 80'000-4,5-28 000 Rif.Org. 5% 13,0 90'000 2,1% 4,4 32'000-8,6-58 000 Rif.Biog. 23% 59,8 414'000 28,5% 60,3 435'000 + 0,5 + 21 000 Tessili 3% 7,8 54'000 2,9% 6,0 44'000-1,8-10 000 Tot. Plast. 14% 36,4 252'000 14,3% 30,4 219'000-6,0-33 000 ImbP _ (2,3%) (4,9) -35'000 -- ImbC 3% 7,8 54'000 4,1% 8,7 62'000 + 0,9 + 8 000 Ele/Elet. _ 0,6% 1,2 9'000 - -9'000 Batterie _ 0,07% 0,2 1'000 - -2'000 M.C 8% 20,8 144'000 12,2% 25,7 185'000 + 4,9 + 41 000 Rif. Spec. _ 0,2% 0,4 3'000 - (3 000) Resto<8mm 4% 10,4 72'000 2,0% 4,2 30'000-6,2-42 000 Totale 100% 260 1'800'000 100% 221,6 1'526'000-48,4-274 000 Tabella 2: Stima dei quantitativi per la Svizzera (Fonte: rielaborazione personale di Erhebung der Kehrichtzusammenstellung 2001/02 BUWAL) Le differenze riscontrate tra l indagine del 1992/93 e quella del 2001/02 sono più evidenti nel grafico che segue: 12

Grafico di confronto tra le quantità del 1992/93 e quelle del 2001/02 Resto<8mm Rif. Spec. Imball. Batterie Ele/Elet. I.C. Tot. Plast. Tessili Rif. Natur. 2002 1992 Rif.Biog. Minerali Cartone Tot. carta Vetro A.M. Ferro 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% (Fonte: BUWAL Abfall, Erhebung der Kehrichtzusammensetzung 2001/02 Berna 2003) 13

Capitolo secondo CHE FINE FA IL NOSTRO SACCO? Come illustrato nel capitolo 1.1 i rifiuti vengono divisi in due parti. Il 56,2 % viene depositato annualmente nella discarica in Valle della Motta, mentre il 43,8 % viene trasportato in treno oltr Alpe, in impianti che non lavorano a pieno regime se non con l apporto di rifiuti ticinesi. Gli impianti sovradimensionati non sono cosa rara in Svizzera, quindi la Confederazione si sta impegnando al fine di evitare la costruzione di impianti che in futuro non potranno lavorare a pieno regime e di coordinare la collaborazione tra i 29 IIRU svizzeri per gestire le loro disponibilità. L incenerimento dei rifiuti non è monopolio assoluto degli impianti d incenerimento, ma è anche praticato da una miriade di forni appartenenti ad industrie, che sfruttano l energia contenuta nei rifiuti per le loro necessità di produzione, a patto che sia compatibile con le esigenze ambientali. 2.1 La discarica n Valle della Motta La discarica in Valle della Motta entrò in esercizio il 21. 05, 1991 e, nonostante l entrata in vigore il 1. 01. 2000 del divieto di conferimento in discarica di rifiuti combustibili, è ancora tutt oggi in funzione. Il problema risiede nei quantitativi di rifiuti prodotti dagli svizzeri che sono, seppur stazionari, leggermente superiori alle capacità complessive degli inceneritori La discarica ha un volume utile di 1'062'000 mc, mentre la capacità potenziale residua al 1.1.2001 era di 105'000 mc e dall entrata in esercizio i metri cubi occupati sono 886'000, che corrisponde a 733'159,67 t. Si tratta di una discarica reattore 2, la cui ubicazione viene studiata da diversi punti di vista in modo da tenere conto soprattutto dei fattori ambientali e dell impatto di un infrastruttura simile. Per impedire qualsiasi tipo di conseguenza dannosa (gli odori, i rumori, la polvere, il traffico e gli effetti del deterioramento del paesaggio circostante) e ottimizzare la gestione della discarica, la progettazione deve considerare le condizioni ambientali, le condizioni idrologiche e geologiche, il volume e la composizione dei rifiuti, la vicinanza delle abitazioni e delle infrastrutture (strade, fogne, ), ecc. 2 Discarica reattore: Le discarica nella quale, secondo l articolo 36 cifra 3 cpv.1 dell Ordinanza Tecnica sui Rifiuti, si possono conferire unicamente: rifiuti ammessi nelle discariche per materiali inerti, le scorie provenienti da impianti di incenerimento per rifiuti urbani, nonché altre scorie con caratteristiche analoghe ai rifiuti inerti e a quelli edili non combustibili. 14

Inoltre va tenuto in considerazione lo stato iniziale del luogo in cui si vuole insediare la discarica, studiandone le caratteristiche paesaggistiche e naturalistiche, ma non solo. Nel caso della Valle della Motta ci sono tipi di boschi unici per il resto del Mendrisiotto e delle specie di flora e fauna protette. Per questo motivo una volta colmata una parte della discarica è necessario fare un operazione di rinverdimento, al fine di ridurre al minimo l impatto ambientale. Aspetto molto importante in una discarica reattore è l impermeabilizzazione che impedisca al percolato (liquido che si crea quando le acque sotterranee e quelle superficiali vengono a contatto con il corpo dei rifiuti) di inquinare il terreno e le falde circostanti. Il terreno della valle ha caratteristiche argillose (poco permeabile) ed è adatto all insediamento di una discarica. Dopo gli scavi viene edificata la complessa struttura di strati impermeabili, che rendono il più sicuro possibile l immondezzaio. All interno di queste vasche vengono depositati dai 29 ai 40 metri di rifiuti, che vengono più volte compattati tramite il peso delle ruspe. La fase di compattazione è molto importante, non solo dal punto di vista dell ottimizzazione del volume dei rifiuti, bensì anche da quello dei gas che vengono a contatto tra loro. Il processo di decomposizione infatti trasforma i rifiuti in prodotti inerti. Le componenti organiche (scarti di cucina, rifiuti di legno, carta e cartone che non si possono riciclare,ecc.) sono decomposte in parte attraverso un processo biologico, la cui durata dipende da diversi fattori. Figura 2: Fase di compattazione alla discarica in Valle della Motta. (Fonte: L.Salmina) Le diverse fasi di decomposizione danno luogo a due importanti scarti: il percolato e il biogas. Il primo viene raccolto in apposite condotte per venire convogliato all impianto di trattamento. Il percolato viene tratto in vari modi, da ottenere da un lato acque depurate e dall altra un concentrato di sostanze inquinanti. La parte liquida viene immessa nelle canalizzazioni e depurata all impianto impianto di depurazione delle acque luride di Chiasso, mentre lo scarto fangoso contenente le sostanze inquinanti, viene depositato nuovamente in discarica. Il secondo scarto è l insieme di gas che si creano per effetto dei processi biologici. Queste emissioni gassose possono essere moleste e provocare nei dintorni della discarica pericoli per le persone, le cose, per la vegetazione. Al contempo si tratta però di una fonte energetica alternativa a quella degli oli combustibili e dell elettricità. Il fatto di poter utilizzare una fonte energetica prodotta dalla discarica stessa, rende la discarica indipendente e più ecologica. 15

Il biogas deve essere aspirato da reti di tubi di captazione e riutilizzato ad esempio per il trattamento del percolato, per il riscaldamento degli immobili della discarica o per altri usi quali la produzione di energia elettrica. C è una frazione di gas di minore qualità, che deve essere eliminata attraverso un sistema di smaltimento, che garantisce la sicurezza verso le migrazioni esterne alla discarica ed elimina il cattivo odore. La presenza di biogas comporta l applicazione di severe misure di sicurezza e di controllo. Il recupero energetico legato al biogas è un aspetto molto importante per la gestione delle moderne discariche. Ad esempio una tonnellata di RSU produce circa 200 mc di gas nell arco di 30 anni, dai quali è possibile recuperare oltre 50 mc di metano che equivalgono a circa 50 l di gasolio, oppure a 425'000 kcal o 1'779'475 kj di energia elettrica. Altro fattore importante in una discarica è, come detto, il piano di ricoltivazione che ha lo scopo di ridurre al minimo l impatto ambientale, di provvedere ad un adeguato inserimento nel paesaggio, di permettere l insediamento di una vegetazione caratteristica del luogo e di creare eventuali biotopi. Il progetto di rinverdimento viene studiato secondo le caratteristiche che aveva il luogo in precedenza e di quelle della regione in generale. Le misure di sicurezza all entrata in discarica (controlli di vario tipo: peso qualità, ) non sono solo Figura 3: Parte della discarica ricoltivata. (Fonte: L. Salmina) finalizzati alla corretta gestione dell immondezzaio, bensì anche per sensibilizzare i fornitori e la popolazione. In termini di sviluppo sostenibile una discarica é a mio modo di vedere meno sostenibile di un impianto d incenerimento. Questo perché i processi di decomposizione sono molto lenti e una volta avviati è pressoché impossibile fermarli. Se si verificasse un guasto nell impermeabilizzazione della discarica, l intervento degli addetti non potrebbe essere altrettanto tempestivo di quanto lo é in caso di un guasto in un IIRU. Come detto la permeabilizzazione si trova sotto 30 metri di rifiuti e eseguire una riparazione in essa sarebbe molto difficile, mentre disattivare un inceneritore é quasi immediato. Anche per questo motivo la Confederazione ha deciso di vietare il conferimento in discarica di rifiuti urbani. 16

2.2 Gli impianti d incenerimento Una parte delle 58'429 tonnellate di rifiuti ticinesi del 2001 sono state trasportate su strada ferrata nel Cantone Turgovia dove, a Weinfelden, sono state bruciate assieme ad altre centinaia di migliaia di rifiuti urbani, fanghi di depurazione essiccati e altri materiali. Questo perché la Svizzera si sta impegnando a bruciare la quantità maggiore possibile di RSU, anche per rivalorizzarne il contenuto energetico. Tutti i rifiuti smaltiti nello stabilimento di Weinfelden arrivano in treno e vengono depositati nei grandi bunker dove, perché diventino una miscela omogenea, vengono sparpagliati da una ruspa. L alimentazione di entrambi gli altiforni che bruciano annualmente 127'000 t. di rifiuti, è completamente elettronica ed essi sono in funzione ventiquattr ore su ventiquattro e costantemente sorvegliati dagli addetti. Le 26'000 tonnellate di scorie di lavorazione finiscono in una discarica del Giura bernese e per l altra metà in una discarica di proprietà dello stesso IIRU, a Pfyn. Le oltre 3'000 t. di polveri dei filtri finiscono invece in una vecchia cava di salgemma in Germania. Le prestazioni dei IIRU allo stato attuale della tecnica vanno ben oltre la riduzione dei rifiuti a un decimo del loro volume iniziale, essi funzionano simultaneamente come centrali per la produzione di energia elettrica e di calore, con annessa anche una lavatrice dei fumi di scarico. Grazie al complesso sistema di depurazione tali gas sono meno inquinanti di quelli sprigionati da una centrale a carbone o a petrolio. Le concentrazioni di inquinanti nei gas di scarico sono notevolmente inferiori ai valori limite e l emissione di metalli pesanti è una piccola percentuale delle concentrazioni permesse. Nella regione attorno all impianto di Weinflden si registrano addirittura valori di inquinanti atmosferici inferiori a quelli precedenti all entrata in servizio dell inceneritore. La ragione di questo miglioramento risiede nella vendita di vapore ad una azienda vicina, che precedentemente utilizzava energia fossile. In una tonnellata di RSU, infatti, si nascondono circa 3,5 megawatt/ora di energia, pari a quanta ne produrrebbero 33 Kg di petrolio. Il vapore prodotto passa attraverso una turbina a due fasi, che produce annualmente 50'000 megawatt/ora. Di questi, i due terzi sono immessi in rete e bastano a rifornire di corrente elettrica 9 400 abitanti di Weinfelden. Inoltre garantiscono l autosufficienza dal punto di vista energetico dell IIRU. Il recupero energetico effettuato dagli IIRU svizzeri copre l 1,7% del fabbisogno di energia elettrica del Paese e fa risparmiare agli svizzeri 333'000 t. di olio da riscaldamento. Recuperare l energia presente nei rifiuti è un alternativa allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi e carboniferi e alle centrali nucleari, anche se ovviamente non é possibile sostituirle. 17

Anche senza approfondire lo studio di questo argomento, è possibile affermare che se ogni nazione sfruttasse il contenuto energetico dei suoi RSU sarebbe meno dipendente da altre forme energetiche. L incenerimento non fa scomparire i rifiuti nel nulla, ma li trasforma e diluisce. Le scorie (filtri dei fumi e la cenere rimanente) finiscono comunque in discarica. Gli elementi più pericolosi, come i metalli pesanti intrappolati nei filtri si mescolano ad altre sostanze e finiscono in discarica. L impianto a Weinfelden si occupa, quindi, anche di riciclaggio e di sensibilizzazione, anche se in questo modo, come dice il direttore Peter Schmid, si tira la zappa sui piedi. Capitolo terzo IL RICICLAGGIO 3.1 L importanza del riciclaggio La separazione dei rifiuti da parte del cittadino ha diversi lati positivi. L aspetto più evidente è quello di diminuire la mole di rifiuti urbani da eliminare. Secondariamente il riciclaggio è strettamente correlato all idea di sviluppo sostenibile in quanto riciclare, come dice la definizione stessa, significa Sottoporre una Figura 4: Separazione casalinga dei rifiuti riciclabili. (Fonte: L. Salmina) sostanza a trattamento che ne consenta l utilizzo in un nuovo ciclo produttivo 3. Ogni materiale cosiddetto riciclabile può venire trattato in svariati modi a dipendenza delle sue caratteristiche, per poi venire riutilizzato in una forma completamente differente da quella originaria o ancora in modo simile. Alcuni prodotti possono addirittura essere riciclati più volte se non infinite volte. 3 Definizione tratta da Dizionario Italiano Sabatini Coletti edizione Giunti, 1997 18

Ciò che rende il riciclaggio importante dal punto di vista dello sviluppo è proprio il fatto che si impiega uno scarto, che in altri casi finirebbe in discarica o nell inceneritore, per produrre un nuovo bene. Questa operazione permette di risparmiare materie prime ed energia. Risparmiare materie prime è un passo obbligato se si intende dare la possibilità alle generazioni future di soddisfare i loro bisogni e mantenere a lungo termine le condizioni ambientali necessarie alla vita sulla terra. Le materie prime sono una risorsa limitata e in quanto tali non vanno inutilmente sperperate. Separare i rifiuti domestici il più possibile acquista quindi un importanza maggiore, se si pensa che renderà possibile ai nostri pronipoti, magari, di poter usufruire dei beni che anche noi oggi possediamo, grazie al fatto che noi abbiamo gestito in modo parsimonioso il materiale, l energia, l acqua, ecc. di cui sono composti. Non è sempre possibile riciclare un materiale, perché per renderlo idoneo all utilizzo potrebbe accadere che il processo inquini di più o sia più dannoso all ambiente che fabbricarne uno nuovo. Si riciclano dunque unicamente i materiali per i quali si ottengono dei buoni risultati come la carta e il cartone, il vetro, l alluminio, eccetera. In materia di sviluppo sostenibile, la Confederazione ci tiene a precisare che non è sufficiente cercare di creare meno rifiuti urbani possibili, ma è altrettanto importante cercare di evitare di crearne di riciclabili, nonostante essi siano molto più sostenibili dal profilo ecologico. Assieme al riciclaggio è anche molto importante il riutilizzo dei materiali riutilizzabili. Alcuni oggetti non è necessario portarli al luogo di raccolta separata o gettarli nella spazzatura, ma è possibile riutilizzarli per lo stesso scopo per il quale sono stati fabbricati, oppure in modo completamente diverso. Pensiamo solo ad una bottiglietta in PET, dopo che se ne è bevuto il contenuto. Invece di schiacciarla, tapparla e gettarla in uno degli appositi contenitori (il che non è assolutamente sbagliato), la si potrebbe tenere nel caso si avesse la necessità di travasare un liquido o, semplicemente, nel caso si avesse bisogno di portarsi una bibita sul posto di lavoro, a scuola, ecc.. Anche questi semplicissimi gesti di vita quotidiana possono rendere la nostra vita un po più sostenibile. A questo scopo anche in Ticino stanno nascendo i mercatini dell usato, che permettono lo scambio di vari oggetti usati, in buono stato e che dunque non vanno gettati. L Associazione delle Consumatrici della Svizzera Italiana, sta promovendo un progetto in questo senso chiamato Il rifiuto come risorsa, appoggiato dalla Confederazione nell ambito della realizzazione di un progetto più ampio di Agenda 21. 19

3.2 Il riciclaggio della carta e del cartone Il riciclaggio della carta è importantissimo, come lo è l uso nella vita quotidiana di carta riciclata al posto di quella bianca. Utilizzare carta riciclata e permettere che i nostri scarti cartacei vengano riciclati favorisce la diminuzione del disboscamento delle grandi foreste, che sono un patrimonio per tutto il mondo e sono vitali per la vita stessa degli esseri umani. Ad esempio una volta la carta dei giornali era composta per il 75% da pasta di legno e per il 25% da cellulosa. Oggi invece si impiega l 85% di carta usata e non è quasi più necessario utilizzare cellulosa. La raccolta e il riciclaggio della carta e del cartone sono vantaggiosi dal profilo ecologico ed economico. Dal punto di vista ecologico, questa raccolta oltre a ridurre i rifiuti urbani da smaltire permette, grazie al processo di riciclaggio, di risparmiare energia (circa 30%) e di limitare l uso di acqua e di materie prime. La produzione di un foglio A4 di carta bianca consuma molta energia (evaporazione dell acqua): tra 40 e 60 Wh, cioè tanto quanto una lampadina a basso consumo energetico in cinque ore. L operazione è pure economicamente vantaggiosa per il Comune che per la raccolta e lo smaltimento di una tonnellata di rifiuti urbani da eliminare deve pagare circa 366Frs/t, mentre per il recupero e lo smaltimento della carta raccolta separatamente è di circa 145 Frs. La quantità di carta e cartone raccolta separatamente (di provenienza dalle economie domestiche) in Svizzera è di circa 73 Kg pro capite all anno. Nel 2000, in Svizzera, su un consumo totale di 1,7 milioni di tonnellate di carta e cartone, il 64% è stato riciclato. Il materiale raccolto proveniente per il 50% dalle economie domestiche e il resto viene consegnato da industria e artigianato. I sistemi di raccolta della carta sono diversi e a volte combinati: il metodo maggiormente diffuso è il ritiro a domicilio per mezzo di giri di raccolta. Spesso però i Consorzi e i Comuni organizzano periodicamente dei punti di raccolta (per ogni quartiere, palazzo,ecc.). Alcuni Comuni scelgono di mettere a disposizione della popolazione un centro di raccolta dove di solito ci sono dei contenitori appositi. Un quinto della carta raccolta (pari a 230 000t.) in Svizzera va alla cartiera di Utzensdorf nel Canton Berna. Un terzo di essa arriva in treno sugli appositi binari. In seguito viene pesata ed è necessario effettuare una cernita, perché spesso nella carta straccia raccolta vi è ancora un 5-7% di sostanze estranee, costituite da rifiuti o materiali destinabili ad altre raccolte separate e consegnati erroneamente. 20