La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza



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CONTARP - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione Atti 7 Seminario di aggiornamento dei professionisti CONTARP La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza 16-18 novembre 2011 Auditorium INAIL, Roma Edizione 2011

COMITATO SCIENTIFICO Piero Altarocca - Direzione Generale - CONTARP Simona Barca - Direzione Regionale Lazio - CONTARP Fabrizio Benedetti - Direzione Generale - CONTARP Stefano D Agliano - Direzione Regionale Toscana - CONTARP Giuseppe Gargaro - Direzione Generale - CONTARP Diego Rughi - Direzione Generale - CONTARP Giusto Tamigio - Direzione Regionale Lombardia - CONTARP Riccardo Vallerga - Direzione Generale - CONTARP SEGRETERIA SCIENTIFICA Liliana Frusteri - Direzione Generale - CONTARP Angelica Schneider Graziosi - Direzione Generale - CONTARP SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Direzione Generale - CONTARP Maria Teresa Ornatelli - Direzione Generale - CONTARP Maria Grazia Calvani - Direzione Generale - CONTARP Paola Pesci - Direzione Generale - CONTARP Direzione Regionale Lazio Cinzia Colasanti Rita De Santis Claudia Urbini Per informazioni INAIL - Direzione Generale - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione (CONTARP) Via Roberto Ferruzzi, 40-00143 Roma Tel. 06/54872349-6044; Fax 06/54872365 e-mail: contarp@inail.it INAIL - Direzione Centrale Comunicazione Piazzale Giulio Pastore, 6-00144 Roma Fax 06/54872363 e-mail: dccomunicazione@inail.it Foto di copertina realizzata da Liliana Frusteri Questa pubblicazione viene diffusa gratuitamente dall INAIL. Ne è vietata la vendita. Stampato dalla Tipolitografia INAIL - Milano - febbraio 2012

Promuovere la sicurezza sul lavoro, un obiettivo costante per la CONTARP, la Consulenza dell INAIL che fonda le sue attività sullo studio dei rischi professionali per fornire un supporto tecnico all Istituto sul fronte assicurativo e prevenzionale. Il 7 Seminario della CONTARP si svolge in un momento di grande importanza per l INAIL, caratterizzato dalla nascita del Polo della salute e della sicurezza e dal conseguente ampliamento delle possibilità di intervento per il miglioramento delle condizioni di lavoro. Uno spazio particolare viene pertanto dedicato alle sinergie operative con l ex-ipsema e l ex-ispesl nella convinzione che un impegno forte e integrato tra le diverse strutture tecniche dell Istituto può portare a un rafforzamento delle sue azioni a vantaggio della tutela dei lavoratori. Nel corso del seminario i lavori spaziano dalla proposta di modelli per la riduzione del fenomeno infortunistico e tecnopatico, alla disamina delle funzioni e del ruolo del professionista della CONTARP in materia di contenzioso amministrativo e giudiziario, alla presentazione delle attività di studio e di ricerca per la valutazione del rischio, il tutto nell ottica di una sempre più efficace azione tecnica perché la cultura della sicurezza diventi un valore radicato fin nelle più piccole realtà lavorative.

SOMMARIO PRESENTAZIONI ORALI I SESSIONE: MODELLI PER LA RIDUZIONE DI INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI L. Argenti, P. De Santis, M. Mameli, N.G. Papapietro, A. Terracina: Il sostegno economico alle aziende: meccanismi premiali ed incentivanti 9 B. Belviso, R. Bevilacqua, C. Breschi, E. Della Penda, P. Fioretti, L. Mercadante, G. Petrozzi, F. Renzetti: Modelli organizzativi, SGSL e responsabilità sociale 25 C. Breschi, M.R. Fizzano, P. Ricciardi, G. Rosci: Gli interventi tecnici dei professionisti della CONTARP nell ambito del sostegno legislativo, della normazione tecnica, della comunicazione 41 D. Conticchio, S. Di Stefano, M. Mameli, L. Quaranta: La formazione 53 A. Guercio, E. Della Penda, M. Gullo, A. Mignosa: Gli accordi nazionali e regionali 67 II SESSIONE: CONTENZIOSO AMMINISTRATIVO E GIUDIZIARIO V. Leo, R. Rinaldi, F. Fatone: Infortunio mortale sul lavoro plurimo: un caso reale. Analisi delle cause del disastro e normativa tecnica vigente 81 III SESSIONE: ATTIVITÀ DI STUDI E RICERCHE PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO G. Barcellona, D. Bellomo, F. Buscemi, M.P. Marino: Infortuni e malattie professionali tra i lavoratori marittimi: rappresentazione dei dati e indagine conoscitiva sul fenomeno tecnopatico 95 E. Belmonte, C. Breschi, S. D Agliano, P. Franceschini, M. Mameli, E. Mastrominico, S. Paniccia, B. Pieroni, S. Tramuto, M. Turri, L. Valori: INAIL e Gruppo Sofidel: un accordo per la messa a punto e la diffusione di buone pratiche per il miglioramento della sicurezza 109 M. Cacciabue, F. Filippi, B. Fubini, F. Grendene, M. Gullo, M. Ghiazza, M. Tomatis, G. Rubbonello: Il rischio lavorativo silice-correlato in Piemonte 121 G. Colafemmina, T. Mastromartino: Progetto di ricerca finalizzato alla prevenzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi in edilizia 131 L. De Filippo, M.A. Gogliettino: Analisi del fenomeno del rischio da movimenti ripetuti in Friuli Venezia Giulia: dati statistici e casi studio 143 C. Esposito, B. Principe, G. Tamigio: Proposta di un sistema di sicurezza attiva, installato su motoseghe elettriche ed a scoppio, a protezione dell operatore 155 E. Guerrera, M. Villarini, C. Fatigoni, M. Moretti, S. Levorato, S. Monarca: Effetti genotossici di nanoparticelle e particelle sub-microniche negli ambienti di lavoro 165 E. Incocciati, M. Mecchia, P. La Pegna: Proficiency testing per i laboratori che effettuano analisi di silice cristallina mediante DRX 177 N. Todaro, A. Guercio: Rischi ergonomici per i lavoratori addetti al recupero dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE ) 185

POSTER E. Barbassa, A. Carella, M.R. Fizzano, G. Papa: Utilità del modello ECETOC TRA per la stima dell esposizione professionale ad agenti chimici: confronto con dati sperimentali 195 G. Barcellona, D. Bellomo, M. Enea, F. Hopps: Analisi degli infortuni nel settore sanità in Sicilia attraverso i flussi informativi INAIL Regioni: limiti e scenari di miglioramento dei dati 203 A. Bianconi, E. Della Penda, F. Ruspolini, L. Taglieri: Valutazione di alcuni rischi professionali nei lavori di scavo delle gallerie stradali 215 C. Breschi, S. D Agliano, M. Mameli, F. Pini, A. Terracina, S. Tramuto: La sicurezza nel distretto conciario di Santa Croce sull Arno: dall autovalutazione al sistema di gestione 221 E. Carella, I. Fenoglio, B. Fubini, M. Ghiazza, M. Gullo, M. Tomatis: Studio della reattività superficiale di polveri nanometriche di interesse per il comparto industriale piemontese 227 G. Castellet y Ballarà: Utilizzo di nanoparticelle ingegnerizzate nei laboratori di ricerca: raccomandazioni per contenere l esposizione 237 C. Correzzola, C. Buffa, A. Piccioni, G. Pol: Il Regolamento REACH e i modelli QSAR, dalla tossicologia computazionale alla tossicologia teorica 247 A. De Giorgi, G. De Filippis, V. Leo, P. Gelato: Rischio infortuni e malattie professionali in relazione ai tassi di tariffa applicati dall INAIL in provincia di Lecce 259 S. Di Stefano, M. Bernardini, M.R. Avino, A. Iotti: La sicurezza nei cantieri nasce a scuola: da studente a RSPP 271 R. Eandi, F. Falagario, M. Gullo, M. Pennazio, M.L. Tomaciello: Il progetto mappe di rischio. Un esempio di sinergie inter-intraistituzionali 279 L. Frusteri: La gestione di emergenze biologiche nel settore aeronautico 287 G. Giannettino, M. Muratore: Verifica di possibili danni da esposizione a campi elettromagnetici da generatori fotovoltaici 297 R. Giovinazzo, P. Calabrese, V. Chiodo, E. Guerrera, M. Mameli, V. Mordanini, D. Sarto, M. Veltroni: Banca dati INAIL agenti biologici e ambienti di lavoro 305 F. Martellotta, L. Calderoni, S. Della Crociata, A. Simone, M. D Alba, N.G. Papapietro, M. Cervellati: Valutazione del benessere dei lavoratori nei centri commerciali 309 R. Piccioni, P. Anzidei, R. Giovinazzo, E. Incocciati, P. Panaro, D. Rughi, G. Stefani: Analisi dei rischi occupazionali nel comparto della trasformazione agroalimentare: il comparto vinicolo e oleario 321 R. Piccioni, R. Giovinazzo, E. Incocciati, F. Nappi, D. Rughi: Progetto Sicurezza e benessere nelle scuole 333 P. Santucciu, C. Correzzola, E. Incocciati, M. Mecchia: Metodi Unichim per polveri respirabili e silice libera cristallina: tema di igiene industriale o strumento di prevenzione? 345 D. Sarto, L. Caradonna, U. Caselli, R. Giovinazzo, E. Guerrera, M. Mameli, A. Sangiuolo: Validazione di un percorso metodologico integrato per la valutazione del rischio biologico in sedi INAIL provviste di ambulatori prime cure 353 L. Taglieri: Valutazione a fini assicurativi del rischio da esposizione a polvere di toner durante operazioni di installazione e manutenzione di macchine per ufficio 357 L. Taglieri, P. Desiderio, C. Kunkar: Valutazione del livello di esposizione lavorativa (OEC) a benzene negli addetti a distributori di benzina 363

I SESSIONE: MODELLI PER LA RIDUZIONE DI INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI

IL SOSTEGNO ECONOMICO ALLE AZIENDE: MECCANISMI PREMIALI ED INCENTIVANTI L. ARGENTI*, P. DE SANTIS**, M.MAMELI***, N.G. PAPAPIETRO****, A. TERRACINA***** RIASSUNTO La normativa italiana in materia di igiene e sicurezza sul lavoro degli ultimi 15 anni ha progressivamente rafforzato il ruolo istituzionale dell INAIL nell ambito della prevenzione nei luoghi di lavoro. Nell ambito di questo fondamentale ruolo sociale sono stati attivati due meccanismi a supporto del mondo produttivo: la riduzione del premio assicurativo legata alla prevenzione e gli incentivi economici per il miglioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. In questo lavoro vengono analizzate le esperienze di questo ultimo decennio dal punto di vista del professionista CONTARP al fine di ottimizzare questi meccanismi premiali ed incentivanti a beneficio dell attività dell Istituto e in ultima analisi del paese. SUMMARY During the last 15 years, INAIL started playing a leading role in the Italian welfare system according to the evolution in the Occupational health and safety Italian legislation particularly about prevention. Two primary tools have been used to support productive world: insurance premium reduction for prevention and financial support to improve workplaces. This paper analyses the last decade experiences about these two matters from the CON- TARP professionals point of view, in order to improve these tools for the benefit of INAIL and Italian welfare system. 1. INTRODUZIONE Oltre alla funzione storica come ente assicuratore contro gli infortuni e le malattie professionali, l INAIL ha acquisito, a seguito di diversi atti normativi, ulteriori compiti istituzionali al * INAIL Direzione Regionale Emilia Romagna - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione. ** INAIL Direzione Regionale Lazio - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione. *** INAIL Direzione Regionale Toscana - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione. **** INAIL Direzione Regionale Puglia - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione. ***** INAIL Direzione Generale - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione. 9

ATTI 7 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO DEI PROFESSIONISTI CONTARP Roma, 16-18 novembre 2011 fine di assistere e sostenere le imprese: L art. 24 del D.Lgs. 626/94 ha attribuito all INAIL e ad altri enti compiti di formazione, informazione, consulenza ed assistenza alle imprese. 1. Il D.Lgs. 38/2000 ha assegnato all Istituto il compito di provvedere alla cd. tutela integrata del lavoratore attraverso un sistema nel quale i momenti della prevenzione, assicurazione e reinserimento del lavoratore infortunato o tecnopatico si integrano con la finalità di circoscrivere e attenuare il fenomeno infortunistico. In particolare, l art. 3 comma 1 del D.Lgs. 38/2000 ha confermato una modalità di oscillazione in riduzione sul tasso di premio per interventi di prevenzione, che tenesse conto anche dell attuazione delle norme di cui al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modificazioni e integrazioni. Inoltre, l art. 23 dello stesso decreto ha previsto l erogazione di finanziamenti da parte dell INAIL ad aziende che avessero effettuato interventi migliorativi in materia di sicurezza ed igiene del lavoro. 2. Gli artt. 9-11 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. hanno ulteriormente dettagliato ed ampliato le attività dell INAIL di sostegno, finanziamento, assistenza e consulenza alle imprese. Emblematico è, a tal proposito, l art. 11 comma 5 che riporta L INAIL finanzia... progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro rivolti in particolare alle piccole, medie e micro imprese e progetti volti a sperimentare soluzioni innovative e strumenti di natura organizzativa e gestionale ispirati ai principi di responsabilità sociale delle imprese..... La portata epocale di questi atti normativi non deve essere sottovalutata; infatti significa aver istituzionalizzato in Italia, ed in particolare utilizzando il nostro Istituto, un sistema di incentivazione economica alla prevenzione che si sostanzia in due meccanismi principali: oscillazione del tasso per prevenzione ed interventi di sostegno alle imprese. L introduzione di questi meccanismi è un atto di grande lungimiranza e civiltà del sistema Paese; sostenere infatti la prevenzione nei luoghi di lavoro significa ridurre l impatto sociale di questa piaga, ridurre i costi sia sociali ed economici, incentivare quindi la produttività e soprattutto migliorare le condizioni dei lavoratori italiani. Come vedremo i due meccanismi citati sono complementari in termini di destinatari. Infatti se l oscillazione del tasso si rivolge esclusivamente a quelle aziende che, rispettando la normativa di igiene e sicurezza sul lavoro, introducono ulteriori miglioramenti, gli incentivi alle imprese possono essere utilizzati anche per adeguarsi alla normativa vigente aiutando a sanare cosi un gap purtroppo ancora esistente delle realtà produttive italiane. Per realizzare questi ambiziosi obiettivi è importante che l INAIL riesca ad utilizzare efficacemente questi strumenti individuando modalità che garantiscano l effettivo utilizzo di queste somme per il miglioramento delle condizioni di lavoro. Diventa quindi di capitale importanza l apporto delle componenti tecniche dell Istituto. Tra queste la CONTARP ha un ruolo di primissimo piano, per contribuire a progettare tali modalità e successivamente verificare le modalità di utilizzo da pare delle aziende. Mai prima di adesso nel nostro Paese le esigenze delle imprese in materia di igiene e sicurezza sul lavoro hanno trovato risposte cosi adeguate; il nostro compito adesso è far si che siano sempre più efficaci. Nel prosieguo di questo lavoro verranno illustrati i due meccanismi, la loro evoluzione in questo ultimo decennio, l apporto dei professionisti CONTARP evidenziandone punti di forza, di debolezza e le proposte per superare le criticità emerse al fine di rafforzare e rendere sempre più efficaci questi due capisaldi del rapporto dell INAL con le aziende in materia di prevenzione. 10

La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza 2. OSCILLAZIONE DEL TASSO PER PREVENZIONE L oscillazione per prevenzione, regolamentata dall art. 24 del D.M. 12/12/2000, si applica alle aziende, operative da almeno un biennio, che abbiano effettuato interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, in aggiunta a quelli minimi previsti dalla normativa vigente. Fino al 2010 questa oscillazione era del 5 o del 10% in funzione della dimensione aziendale. La ratio che sottende a tale meccanismo premiale è quella di incentivare quelle aziende virtuose che si sforzano di sposare la cultura della sicurezza oltre l approccio di mera conformità alla normativa cogente. Pertanto, per poter accedere a tale riduzione, oltre alla regolarità contributiva ed assicurative, è richiesta l osservanza delle norme in materia di prevenzione infortuni e igiene del lavoro e, soprattutto, di aver eseguito interventi migliorativi in materia di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro durante l anno precedente la data della domanda. Tale meccanismo ha riscosso negli anni un interesse sempre crescente sebbene limitato in termini assoluti. Per incentivare ulteriormente le ditte e rendere maggiormente appetibili gli sconti, il D.M. 3/12/2010 ha complessivamente riarticolato le percentuali di oscillazione fino ad un massimo del 30% secondo lo schema seguente: Lavoratori - anno Riduzione Lavoratori - anno Riduzione Fino a 10 30% Da 101 a 200 15% Da 11 a 50 23% Da 201 a 500 12% Da 51 a 100 18% Oltre 500 7% Il meccanismo per accedere all oscillazione del tasso ex art. 24 in vigore sino al 2011 è rimasto sostanzialmente invariato negli ultimi anni. Entro febbraio di ogni anno le aziende devono presentare istanza di riduzione del tasso, sotto forma di autodichiarazione, su apposita modulistica, denominata OT24. Il richiedente dichiara sotto la propria responsabilità di avere i seguenti requisiti per l ottenimento del beneficio: 1) essere in regola con la contribuzione assicurativa e previdenziale; 2) essere in regola con le normativa in materia di igiene e sicurezza sul lavoro; 1) aver effettuato dei miglioramenti nei luoghi di lavoro rispetto alla normativa cogente. Una serie dei possibili miglioramenti che devono essere effettuati nell anno solare precedente sono elencati nel modello stesso. Fino al 2011 bastava sceglierne tre (di cui uno nella sezione formazione) per ottenere il beneficio, oppure sceglierne uno solo della sezione interventi particolarmente rilevanti. Nell edizione 2012, viceversa, fermo restando la possibilità di scegliere uno degli interventi particolarmente rilevanti, a ciascuno degli interventi di miglioramento è stato attribuito un peso in funzione della loro efficacia prevenzionale e/o l impegno dell azienda nel realizzarlo. Una modifica che dà ulteriore peso al contributo dei professionisti CONTARP nell aggiornamento continuo (a cadenza di fatto annuale) del modulo OT24. 11

ATTI 7 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO DEI PROFESSIONISTI CONTARP Roma, 16-18 novembre 2011 Roma, 16-18 novembre 2011 2.1 I professionisti e le oscillazioni del tasso per prevenzione Parallelamente alla progettazione e continuo aggiornamento del modello, al fine di uniformare la trattazione delle richieste di OT24 vengono periodicamente costituiti gruppi di lavoro comprendenti sia professionisti centrali che territoriali, che elaborano le Istruzioni per la richiesta da parte delle Strutture Territoriali della documentazione probante degli interventi attuati - criteri per la verifica tecnica da parte delle Regionali. Questo documento costituisce un essenziale strumento di supporto sia per le sedi INAIL che per le aziende che, infine, per gli stessi colleghi impegnati nelle valutazioni a campione degli interventi. Utili sono pure le istruzioni tecniche emesse dalla CONTARP Centrale su specifici quesiti delle CONTARP territoriali, disponibili sia via mail che su ministo interno. Si realizza così un proficuo interscambio tra chi è chiamato a valutare le istanze e chi è chiamato a progettarle. Nell iter procedurale il ruolo fondamentale del professionista tecnico è rappresentato dalla valutazione tecnica degli interventi migliorativi. Attualmente tale valutazione è svolta preliminarmente (fase di accettazione) per le domande delle ditte che hanno selezionato uno degli interventi migliorativi particolarmente rilevanti della sezione A o della sezione I (Altro) e a campione per tutte le istanze presentate. Nell iter per il 2012 si sta superando questa fase di verifica preliminare puntando sul valore dell autodichiarazione della Ditta 1. Questa scelta, pur dettata da esigenze di snellimento e velocizzazione della procedura, potrebbe essere ancora non del tutto matura, vista la percentuale di domande che non superano il vaglio della valutazione preliminare, specie nel caso delle piccole aziende. Occorre dire che l analisi, sia preliminare che a campione, da parte dei professionisti tecnici ha valore dirimente. La verifica delle domande viene prevalentemente effettuata solo su base documentale senza sopralluoghi in azienda, anche per ovvie ragioni di economia in termini di risorse umane e strumentali. La verifica sul campo, che in alcuni casi viene effettuata, è un tema ancora oggi dibattuto e controverso in relazione al ruolo del professionista CONTARP, che potrebbe porsi in una non chiara relazione, nei riguardi della verifica dell ottemperanza rispetto alla normativa cogente in materia di igiene e sicurezza, con gli organi di vigilanza espressamente competenti per legge. Comunque la maggior parte degli interventi è strutturata in modo da essere dimostrabile solo con idonea documentazione. Ciò nonostante non si tratta di una mera validazione burocratica degli adempimenti in materia di salute e sicurezza, ma di una disamina attenta per valutare se sono stati effettuati dalle aziende degli interventi di rilievo oltre a quanto previsto per legge. In assenza di questa valutazione, che può essere effettuata solo dalla CON- TARP, è realistico supporre che potrebbero verificarsi un certo numero di casi in cui il beneficio venga erogato senza la sussistenza dei requisiti necessari. Sarebbe inoltre opportuno disporre di un osservatorio sulle istanze di oscillazione del tasso, che raccolga le informazioni proveniente dalle sedi territoriali così da poter individuare su quali settori ed aree geografiche puntare per una maggiore informazione e diffusione delle modalità di presentazione e trattazione delle domande. In tal senso è anche auspicabile che la percentuale di aziende sottoposte a verifica consenta le valutazioni sopra esposte ed il giusto grado di controllo da parte della pubblica amministrazione, senza tuttavia gravare in maniera eccessiva sulle risorse tecniche in modo da consentire una loro azione anche in altri settori della pre- 1 Tranne che per il campo altro. 12

La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza venzione. L osservatorio dovrebbe anche disporre di dati di follow up verificando nel tempo l andamento infortunistico e tecnopatico delle ditte cui sono state accolte le istanze di oscillazione per prevenzione discernendo, in funzione degli interventi selezionati, sull efficacia delle azioni preventive intraprese. Questo costituirebbe un indicatore della reale efficacia di questa tipologia di strumento preventivo ed anche un indicazione su quali sezioni della modulistica apportare modifiche in fase di progettazione, elaborazione e verifica. 3. INCENTIVI ALLE IMPRESE Per quel che riguarda gli incentivi alle imprese, come già detto, l art. 23 del D.Lgs. 38/2000 ha previsto interventi di sostegno da parte dell INAIL alle aziende a fronte dell effettuazione di interventi migliorativi in materia di sicurezza e igiene del lavoro. In attuazione a questo dettato normativo, l INAIL ha attivato gli incentivi (o interventi di sostegno) alle imprese, denominate con acronimo ISI. Con il D.M. del 15 settembre 2000, integrato dal D.M. 7 febbraio 2001, è stato pubblicato il Regolamento di attuazione 2 dell iniziativa, in cui sono stati stabiliti i criteri di priorità, le modalità per la formulazione dei progetti, i termini per la presentazione e l entità delle risorse da destinare annualmente al finanziamento degli interventi. Sulla base della predetta normativa è stato emanato, in data 2 marzo 2001, un primo bando, poi reiterato, per la presentazione di progetti per favorire l applicazione degli articoli 21 e 22 del D.Lgs. 626/94 (ISI 1). Il bando ISI 1, uscito nel 2001, ha avuto due edizioni, per esaurire i fondi stanziati. Era diviso in due parti, una relativa alla formazione e informazione (art. 21 e 22 D.Lgs. 626/94), le cui domande sono state analizzate dalle CONTARP Regionali, ed una relativa alla produzione di strumenti e prodotti informatici e simili a scopo informativo e formativo, per i quali la Contarp Centrale ha effettuato l istruttoria tecnica ed una specifica commissione presso la DC Prevenzione ha completato l iter di validazione. Entrambe le parti erano articolate in quattro assi: informazione e/o formazione dei lavoratori, formazione degli RLS, formazione degli addetti alla gestione delle emergenze, formazione finalizzata ad agevolare i datori di lavoro ed i responsabili del servizio di prevenzione e protezione, dipendenti dalle imprese, a svolgere l attività di informazione e formazione in azienda. In tutto sono stati approvati quasi 5000 progetti di formazione ed informazione, oltre a circa 80 prodotti informatici disponibili sul sito dell INAIL e presso le sedi territoriali, raggiungendo quasi un milione di destinatari di interventi di formazione e informazione in materia di prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro: 799.000 lavoratori, 17.282 rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, 93.772 addetti alla gestione delle emergenze, 23.276 datori di lavoro e responsabili dei servizi di prevenzione e protezione. Nel 2002 è stato emanato il primo bando relativo ai programmi di adeguamento e miglioramento delle condizioni di salute e igiene del lavoro (ISI 2), suddivisi su cinque assi di finanziamento, meccanismo ripetuto nel 2004 e 2006, per esaurire i 180 milioni di euro messi a disposizione dall INAIL. Sulla scorta delle esperienze pregresse e a fronte delle nuove previsioni normative (D.Lgs. 2 Regolamento di attuazione del D.Lgs. 23/02/2000, n. 38, art. 23 Programmi e progetti in materia di sicurezza ed igiene sul lavoro (Testo coordinato dei decreti 7 febbraio 2001 e 15 settembre 2000). 13

ATTI 7 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO DEI PROFESSIONISTI CONTARP Roma, 16-18 novembre 2011 81/2008, art. 11, comma 5), sono state riviste 3 le modalità di erogazione degli incentivi in precedenza attuate e, nel 2010, sono stati emanati nuovi bandi regionali sperimentali di finanziamento alle imprese. Attualmente si è conclusa la fase istruttoria del bando 2010 ed è in fieri la rendicontazione dei progetti ammessi al finanziamento. Nel maggio 2011 sono iniziati i lavori di revisione della fase sperimentale al fine di redigere il nuovo avviso pubblico, che dovrebbe essere emanato a fine 2011. 3.1 Confronto tra bandi ISI nuovi e vecchi Le modalità di gestione adottate nelle due tipologie di bandi per programmi di adeguamento e miglioramento delle condizioni di salute e igiene del lavoro ISI (2002-2004-2006 rispetto al 2010) hanno seguito filosofie differenti. Nei paragrafi che seguono verranno illustrate le caratteristiche delle due diverse esperienze mettendo in luce punti di forza e debolezza. 3.1.1 ISI 2002, 2004, 2006 I progetti ISI 2 relativi ad interventi strutturali nel campo della SSL, suddivisi in conto interessi ed in conto capitale, prevedevano cinque assi di finanziamento in base ad altrettante tipologie di intervento e con un budget prefissato per ogni asse: 1. Sostituzione di macchine non marcate CE con macchine marcate CE; 2. Acquisto, installazione, ristrutturazione e/o modifica di impianti, apparecchi e dispositivi; 3. Installazione di dispositivi di monitoraggio dello stato dell ambiente di lavoro; 4. Ristrutturazione e/o modifica strutturale degli ambienti di lavoro; 5. Implementazione di sistemi di gestione aziendale della sicurezza. La procedura di finanziamento ha previsto una graduatoria di merito a livello nazionale, stilata in base al punteggio (funzione di vari parametri) che il singolo progetto otteneva. Solo in caso di parità di punteggio conseguito, veniva data la precedenza a chi aveva presentato la domanda prima degli altri. I finanziamenti, inoltre, sono stati di due tipi: conto interessi (ai quali potevano accedere anche le aziende che intendevano semplicemente rendere rispondenti alle norme cogenti i propri ambienti di lavoro) e conto capitale, per progetti di riconosciuta valenza prevenzionale. I primi prevedevano facilitazioni di accesso al credito accollandosi, l INAIL, gli interessi bancari sui prestiti che le aziende richiedevano. I bandi ISI 2 2002, 2004 e 2006 hanno portato all approvazione di 14397 progetti presentati dalle aziende in conto interessi, di cui 3418 finanziati anche in conto capitale. I bandi 2002 e 2004 in particolare hanno visto anche la non ammissibilità di 5190 progetti presentati da altrettante aziende, dovuti, per oltre il 70%, ad istruttoria bancaria negativa. La gestione operativa delle domande prevedeva una prima fase di valutazione amministrativa alla quale faceva seguito una valutazione tecnica da parte dei professionisti CONTARP 3 Deliberazioni del CIV n. 11 del 1 luglio 2009 Indicazioni a stralcio della relazione programmatica 2010-2012 ai fini della predisposizione del bilancio di previsione 2010, n. 5 del 14 aprile 2010 Relazione Programmatica 2011-2013 e n. 9 dell 8 giugno Relazione Programmatica 2012-2014. 14

La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza regionali. Questi ultimi effettuavano la valutazione delle istanze sulla base di quanto contenuto nella domanda per quanto riguarda il conto interessi e previa presentazione di idonea documentazione per le richieste in conto capitale. Le verifiche mediante sopralluogo nei luoghi di lavoro invece sono state effettuate a campione dopo l avvenuto finanziamento e la realizzazione dei progetti da parte delle aziende. I sopralluoghi in azienda hanno evidenziato varie problematiche nella loro realizzazione e nella corretta documentazione degli stessi (BRESCHI et al., 2009), nonché nella rispondenza di quanto richiesto e quanto effettivamente realizzato, che in alcuni casi hanno portato ad un contenzioso legale. 3.1.2 Spunti di riflessione È lecito domandarsi, dopo tanto sforzo normativo, organizzativo ed economico, quale sia stato il ritorno di questo investimento e l efficacia dei modelli di finanziamento adottati: nel marzo 2009 la CSA ha effettuato uno studio specifico comparando i due gruppi di aziende che hanno usufruito dei finanziamenti ISI 2002 e 2004 con un campione rappresentativo della realtà produttiva italiana. Lo studio, prendendo in considerazione le denunce di infortunio negli anni dal 2002 al 2007, in sostanza ha evidenziato che: I gruppi ISI sono apparsi maggiormente rischiosi rispetto al campione di controllo, sussistendo un antiselezione (rispetto al rischio) delle aziende che hanno aderito ai programmi ISI e ciò è assolutamente coerente con gli scopi di tale iniziativa che ha voluto, appunto, intervenire in situazioni aziendali maggiormente a rischio infortunistico. Il trend delle denunce di infortunio del gruppo ISI 2004 non si è discostato significativamente da quello del campione di controllo, a differenza del trend del gruppo ISI 2002 che se ne differenzia sostanzialmente, risultando chiaramente decrescente. Al di là del risultato numerico sicuramente non esaltante, le prime edizioni dell ISI hanno avuto però l indiscusso vantaggio di far percepire il nostro Istituto sempre più come un alleato delle imprese italiane nella lotta al fenomeno infortunistico e tecnopatico e quindi il suo ruolo attivo nella prevenzione. Volendo formulare alcuni spunti di riflessione sui bandi ISI 2002, 2004 e 2006 occorre evidenziare preliminarmente che l iniziativa non ha avuto il successo che ci si attendeva. Lo testimonia anche il fatto che, negli anni successivi al 2002, si è proceduto con ulteriori bandi per smaltire i fondi che residuavano. La causa principale sicuramente è legata alla percentuale a fondo perduto prevista per il conto capitale, peraltro non concesso per la sostituzione di macchine o l adeguamento di impianti alla normativa vigente. A ciò va aggiunto che molte banche chiedevano fideiussioni con condizioni tali che le aziende non hanno trovato conveniente aderire all iniziativa, o vi hanno rinunciato in corso d opera. Inoltre non sono stati pochi i casi in cui le domande presentate non sono poi state approvate. Molto spesso si trattava di richieste di finanziamento che esulavano dal miglioramento delle condizioni di SSL e miravano, piuttosto, ad un aumento della produttività aziendale. A volte, addirittura, si è proceduto con la revoca del finanziamento. Soprattutto nel primo bando si sono presentati casi in cui le aziende, pur avendo ricevuto i finanziamenti, hanno realizzato lavori difformi da quanto approvato in progetto. Di seguito sono esaminati, distinti per asse, i punti di forza e di debolezza rilevati. 15

ATTI 7 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO DEI PROFESSIONISTI CONTARP Roma, 16-18 novembre 2011 Asse 1: l eliminazione da ogni ciclo produttivo di macchine obsolete e la loro sostituzione con altre a norma. Doveva rappresentare un elemento migliorativo delle condizioni di lavoro e quindi uno dei principali elementi di forza, tuttavia, non è stato ben compreso, tanto che è stato frequente il caso di reimmissione dei vecchi macchinari sul mercato nazionale o estero. Asse 2: non poche sono state le difficoltà di verifica della regolarità per gli interventi di tale asse, in quanto non erano sempre reperibili in azienda attestazioni che consentissero di verificare l avvenuta realizzazione delle modifiche agli impianti o alle macchine secondo la regola d arte (ad esempio certificati di conformità per gli impianti elettrici e termoidraulici, verifiche degli impianti di terra, Certificati Prevenzione Incendi per gli impianti antincendio, certificati di conformità degli impianti modificati). Asse 3: ben pochi sono stati gli interventi presentati e in ogni caso finanziabili in questo asse. Asse 4: la maggior parte degli interventi finanziati in questo asse sono apparsi di modesto contenuto tecnico, perché hanno riguardato spesso la ristrutturazione delle aree destinate alle attività amministrative e/o commerciale. Di contro va sottolineato che, grazie agli incentivi INAIL, molte aziende hanno potuto procedere alla rimozione o messa in sicurezza mediante incapsulamento delle coperture in cemento amianto. Asse 5: spesso le aziende, pur avendo compilato correttamente la richiesta di finanziamento, nella realizzazione del sistema hanno in realtà confuso l implementazione del SGSL con la costituzione del Servizio Protezione e Prevenzione e la relativa formazione del responsabile e degli addetti, la redazione del manuale SGSL con la redazione del documento di valutazione dei rischi o in qualche caso con il manuale del sistema di qualità (ISO 9000). I risultati delle verifiche tecniche, dunque, hanno messo in evidenza ancora una volta che soprattutto le imprese di piccole dimensioni vivono la sicurezza come un adempimento alla norma senza cogliere le potenzialità dell approccio organizzativo e gestionale. Ciò è confermato anche dal basso interesse da parte delle aziende per questo asse di finanziamento, interesse che però, come vedremo più avanti, ha assunto un ben maggiore rilievo nel corso del 2010 segno di una diversa maturità del mondo produttivo su questo tema. 3.1.3 ISI 2010 A fronte delle numerose richieste, provenienti sia dall interno dell Istituto che dalle parti sociali, che i finanziamenti fossero erogati con un metodo il più agile, trasparente e veloce possibile utilizzando solo finanziamenti in conto capitale, nel dicembre 2010 è stata emanato il nuovo avviso pubblico (ISI 2010). Le novità di rilievo, rispetto al precedente bando ISI, sono state: Budget prefissati a livello regionale e gestione locale dell istruttoria. Possibilità, per ogni Direzione Regionale, di fissare la percentuale dei finanziamenti fra un minimo del 50% ed un massimo del 75%. Tre linee di finanziamento invece dei cinque assi, senza però fissarne a priori il budget: 16

La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza Progetti di investimento, Progetti di formazione e Progetti di responsabilità sociale e di adozione di sistemi di gestione della sicurezza o modelli organizzativi 4. Le modalità di presentazione: esclusivamente per via telematica e del tipo valutativa a sportello che prevedeva l istruttoria delle agevolazioni secondo l ordine cronologico di presentazione delle domande, nonché la definizione di soglie e condizioni minime. Non era prevista la formazione di una graduatoria di merito. Necessità della presentazione della documentazione inerente il progetto immediatamente dopo l accettazione della domanda. Necessità della presentazione di una perizia giurata per importi superiori ai 30.000 euro. Per questa edizione, differentemente dalle altre edizioni dell ISI, oltre alla CONTARP è stata coinvolta la CTE (Consulenza Tecnica per l Edilizia) sia in fase di progettazione che di valutazione a livello regionale. 3.1.4 Primi riscontri del bando 2010 Il bando 2010 ha rappresentato un utile sperimentazione per testare la validità dell iniziativa nel raggiungimento degli obiettivi di cui alla previsione normativa dell articolo 11 ( Attività promozionali ), comma 5, del DLgs 81/2008. La sperimentazione è risultata sicuramente positiva dal punto di vista dell interesse manifestato dalle imprese soprattutto nei confronti degli incentivi per gli investimenti in sicurezza. L importo stanziato pari a 60 milioni di euro è stato esaurito nel giro di circa un ora: in particolare il 95% del budget disponibile è stato esaurito in meno di 30 minuti a fronte di circa 12 milioni di accessi per circa 1 milione 800 mila pagine e oltre 142 mila login di utenti registrati nel giorno del cosiddetto click day 5. Ne è conseguito un blocco del sistema informatico che ha provocato comprensibili proteste da parte dell utenza; il budget è stato comunque assegnato a circa 1400 aziende e si è potuto procedere regolarmente alla fase successiva. Inoltre la modalità scelta per la presentazione delle domande, esclusivamente per via informatica, ha certamente penalizzato alcune aziende, soprattutto quelle piccole e non informatizzate, come accade di sovente ad esempio in agricoltura. Tale carenza d altra parte probabilmente si sanerà naturalmente negli anni con la progressiva informatizzazione delle aziende italiane o rafforzando la possibilità di supportare le stesse attraverso altre figure professionali (commercialisti, consulenti del lavoro, ecc.). Dal punto di vista del consuntivo finale, sono stati predisposti 19410 progetti per un valore economico complessivo di 778 milioni di euro; di questi sono state accolti, con il criterio dell ordine temporale di presentazione nei limiti dei 60 milioni di euro, 1438 progetti; sono stati perfezionati e risultano finanziabili 1035 progetti; si sono così prodotti residui di fondi pari a 17,6 milioni di euro (circa il 28% dei progetti respinti alla valutazione tecnico/amministrativa). 4 In realtà i progetti di investimento riassumono in sé quelli che erano gli assi da 1 a 4 del vecchio bando ISI2, mentre i Progetti di Formazione corrispondono in parte ai primi bandi ISI1. Infine i finanziamenti relativi ai Progetti di responsabilità sociale e per l adozione di SGSL o modelli organizzativi rappresentano quello che era il vecchio asse 5 per l adozione di SGSL, inserendo come finanziabile anche l adozione di un modello organizzativo ex D.lgs 231/01 o di un modello di RS. 5 Come noto programmato per le ore 14 del 12 gennaio 2011. 17

ATTI 7 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO DEI PROFESSIONISTI CONTARP Roma, 16-18 novembre 2011 Percentualmente la tipologia dei progetti presentati può così riassumersi: - 74% relativi ad investimenti (acquisto di macchinari ed attrezzature, ecc); - 20% riferito all adozione di sistemi di gestione della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e modelli organizzativi o all adesione ai principi di responsabilità sociale; - 6% riferito ad interventi di formazione. Dimensionalmente le imprese che hanno ottenuto il finanziamento sono state nel 49% (pari a 711 progetti) imprese con un numero di dipendenti compreso tra 1 e 10 unità; globalmente, nel 98% del finanziamenti, si è trattato di micro, piccole e medie imprese (fino a 250 dipendenti). Quest ultimo dato in particolare, in pieno accordo quindi con gli obiettivi originari dell intervento 6 (dettati dall art 11 comma 5 del D.Lgs. 81/08), dimostra la validità dell impianto tecnico e dei punteggi assegnati ad ogni parametro calibrati proprio per favorire la piccola e media impresa. I settori di appartenenza delle imprese che hanno partecipato all iniziativa sono così riassunti: attività manifatturiere 41,7% (600 progetti); costruzioni 20,5% (295 progetti); agricoltura, silvi-coltura e pesca 9,2% (133 progetti); commercio all ingrosso e al dettaglio, riparazioni di autoveicoli e motocicli 8,7% (126 progetti). I rimanenti progetti (circa il 20%) sono afferenti ai seguenti settori di attività: professionali, scientifiche e tecniche; trasporto e magazzinaggio; fornitura di acqua; sanità e assistenza sociale; noleggio e supporto alle imprese; alloggio e ristorazione. A fronte dei primi riscontri della fase di sperimentazione, sono stati richiesti ai professionisti regionali suggerimenti circa il miglioramento dell iniziativa. Molti sono stati gli spunti forniti, relativi tanto agli aspetti meramente procedurali, sui quali non si ritiene di dover entrare nel merito nella presente relazione, quanto a quelli sostanziali che invece val la pena di esaminare per gli aspetti più rilevanti. I criteri discrezionali più importanti posti a base della sperimentazione sono stati la previsione di una soglia/punteggio di ammissibilità non elevata e la possibilità, come già accennato in premessa, di finanziare anche gli adeguamenti normativi; tali scelte hanno inteso favorire l adozione di interventi in realtà produttive dove, più che l eccellenza, fosse necessario perseguire il raggiungimento degli standard minimi previsti dalle disposizioni in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Se questi elementi hanno determinato il successo dell iniziativa va comunque rilevato che tali metodi non consentono in sede di valutazione di premiare la bontà o l eccellenza tecnica e prevenzionale dei progetti 7. Inoltre, seppure consapevoli che la richiesta di una semplificazione della procedura ha suggerito la scelta progettuale di focalizzarsi su un unico agente di rischio, questo ha generato forti dubbi e perplessità. In tal modo, infatti, interventi di largo respiro vengono in qualche modo limitati e in alcuni casi ciò ha incentivato, di fatto, solo interventi puntuali e non generalizzati. Un altro elemento che dovrebbe essere corretto riguarda la soglia minima di finanziamento; infatti nelle regioni che hanno scelto di finanziare il 50% in conto capitale, le aziende con meno di 29 addetti, a prescindere dal settore ATECO di appartenenza, interessate all asse di finanziamento relativo all adozione dei sistemi di gestione e di modelli organizzativi o di adesione alla responsabilità sociale, sono state penalizzate a causa del limite minimo di 6 Assunzione di soglie/punteggi e condizioni, connesse alla finalità dell intervento e alle tipologie delle iniziative per l ammissibilità all attività istruttoria, in grado di agevolare in particolare piccole, medie e microimprese. 7 Tale criticità come vedremo è stata rilevata anche dal CIV che ha formulato delle proposte in merito. 18

La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza finanziamento troppo alto. Ciò è facilmente superabile abbassando la soglia minima di finanziamento, considerando tra l altro, come si vedrà nel seguito, che il bando 2011 probabilmente vedrà limitata tra il 50 e il 65% la possibilità di finanziamento per tutte le regioni. Sulla scorta di tali primi riscontri dei bandi 2010 e dei suggerimenti da più parte avanzati, il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell Istituto, nel presentare la Relazione Programmatica per il triennio 2012-2014, ha reso noto che sarà avviato nel 2011 il secondo bando con le risorse a disposizione di circa 180 milioni di euro più 17 milioni di euro non assegnati con il precedente bando. Le linee di indirizzo prevedono un incremento degli investimenti per prevenzione, l adozione di un criterio prioritario di accesso ai fondi per progetti di eccellenza e progetti ispirati a buone prassi (10 milioni sui 180 stanziati), l avvio di un accurato e costante monitoraggio sui risultati della erogazione degli incentivi attraverso appositi indicatori. Si stanno quindi approfondendo le seguenti ipotesi di lavoro: - confermare la procedura a sportello con click day su base regionale, quindi differenziando temporalmente la presentazione delle domande per regione; - fissare un termine per il salvataggio delle domande antecedente allo svolgimento delle procedure: in tal modo sarebbe possibile valutare la tipologie, e quindi i bisogni, espressi dalle richieste e dimensionare in maniera corrispondente i sistemi informatici; - prevedere una graduatoria a scorrimento, fino ad esaurimento dei fondi stanziati in modo da non avere residui; - ridimensionare il limite massimo del contributo in conto capitale nel valore compreso fra il 50 ed il 65% dei costi ammissibili sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto; - confermare gli importi massimi e minimi erogabili, rispettivamente pari a centomila e cinquemila euro, pur tenendo conto della criticità sui progetti di RS (Responsabilità Sociale) o di adozione di SGSL o di modelli organizzativi prima citati per i quali la soglia verrà ridotta; - prevedere nella compilazione delle domande on-line una prima fase di consolidamento, della durata di circa un mese, con l attribuzione di un ticket identificativo ed una successiva, scaglionata nel tempo, di calendarizzazione dei ticket stessi, cui le aziende farebbero riferimento nel click day (ipotizzato per il mese di novembre); - calendarizzazione pubblicata sul portale dell Istituto, nel quale verrebbe inserito anche l elenco dei ticket presentati, in ordine cronologico, mentre ogni azienda richiedente riceverebbe specifica comunicazione del posizionamento nella graduatoria; - introduzione di un termine di trenta giorni dalla presentazione della domanda per la presentazione dei documenti in formato cartaceo e la possibilità di autocertificare i requisiti di carattere soggettivo. Infine, ma non meno importante, la Delibera del CIV prevede la concentrazione, almeno per l anno 2011, degli incentivi esclusivamente sui progetti di investimento e sulla adozione di SGSL, modelli di organizzazione e gestione e RS, sostenendo, per questi ultimi, la fase di progettazione. Verrebbero quindi meno i progetti di formazione. Si tratta di una scelta che se da un lato può essere compresa, in quanto è stato l intervento meno richiesto (6%), forse grazie alla disponibilità di fondi interprofessionali, dall altro, a nostro avviso, andrebbe rivista, in considerazione del fatto che le aziende possono scegliere l intervento da richiedere senza vincolo alcuno: rischia infatti altrimenti di passare il messaggio che la formazione sia poco importante, peraltro in un periodo storico in cui sono numerose le novità normative (vedi DPR sugli spazi confinati, normativa sui lavori elettrici, ecc.) che necessitano di interventi formativi. 19

ATTI 7 SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO DEI PROFESSIONISTI CONTARP Roma, 16-18 novembre 2011 3.2 L apporto dei professionisti INAIL e gli incentivi di sostegno alle imprese (ISI): ruolo, responsabilità, limiti ed opportunità I tecnici dell Istituto, grazie alle loro competenze ed alla loro multidisciplinarietà, sono chiamati a rivestire un ruolo fondamentale in ogni attività inerente la prevenzione nei luoghi di lavoro messa in campo dall INAIL. Nel caso degli incentivi alle imprese il coinvolgimento riguarda sia la fase di progettazione e realizzazione di tali strumenti che la loro attuazione sul territorio basata sulla valutazione e successiva verifica delle istanze. Inoltre i professionisti INAIL svolgono un intensa attività di promozione e diffusione sul territorio delle iniziative prevenzionali. Le differenze tra i bandi ISI 2002-2004-2006 e le nuove modalità del bando 2010 sono già state illustrate. Qui occorre evidenziare come in entrambi i casi le difficoltà interpretative dei bandi si sono volute superare con la modalità FAQ (Frequently Asked Questions), sia pubbliche che interne ad uso dei professionisti valutatori. Sarebbe opportuno esplicitarne chiaramente la valenza legale; inoltre si ritiene che le FAQ, sia interne che esterne, coerentemente con il dettato di trasparenza della Pubblica Amministrazione, debbano essere debitamente registrate, datate e firmate. Infine le FAQ con contenuto prettamente tecnico devono essere emanate dalle strutture professionali centrali competenti in base al vigente modello organizzativo dell Istituto. Considerando inoltre che il finanziamento degli interventi di prevenzione è ora istituzionalizzato con l erogazione annuale di ingenti somme e la responsabilità della valutazione tecnica dei professionisti è vincolante, tale apporto tecnico necessita da una parte di un riconoscimento a livello normativo e contrattuale da parte dell Istituto nei confronti delle Consulenze tecniche, definendone e tutelandone ruoli compiti e responsabilità, dall altra di un organizzazione efficiente, che si può avere solo delineando modalità e tempi di interazione tra le strutture e monitorando e supportando costantemente il lavoro di tutti. È opportuno ad esempio in sede di procedura informatica interna una maggiore definizione degli ambiti di competenza tecnico ed amministrativo con preciso rispetto dei tempi di gestione da parte di ciascun operatore. Vi è poi da evidenziare come l attuale procedura di valutazione limita il ruolo dei professionisti tecnici relativamente sia alla discrezionalità progettuale delle ditte che alla validazione di aspetti, derivanti da dichiarazioni aziendali, di difficile verificabilità, come ad esempio la valutazione del numero degli addetti coinvolti nell intervento richiesto. Sempre confrontandoci con i precedenti bandi ISI2, questi ultimi permettevano al consulente tecnico di poter esprimere un giudizio più articolato e mirato sui progetti presentati, dovendo valutarne specificatamente diversi aspetti: qualità, completezza, efficacia, esportabilità, analisi dei prezzi, documentazione presentata, congruità dell intervento e sua validità a tutto vantaggio della qualità dei progetti ammessi. Anche in merito alle ulteriori fasi previste dal bando 2010 (rendicontazione e verifica) e da quelli di prossima emanazione si possono fare delle considerazioni, frutto delle precedenti esperienze condotte. In previsione delle future verifiche dei bandi, vi è la necessità di disporre anticipatamente di indicazioni precise, linee guida sulle modalità di esperimento delle verifiche stesse; queste dovrebbero essere redatte con i consueti metodi di emanazione di atti di indirizzo e coordinamento dalle strutture professionali centrali e territoriali che già hanno affrontato le precedenti esperienze sul campo, prima della partenza di questa nuova attività. Come già evidenziato per le oscillazioni del tasso, sarebbe utile avviare un osservatorio sui 20