Bernardi (Cna Parma): Il Legislatore non dimentichi la vera natura delle new slot Scritto da Alessio CrisantemiVenerdì 09 Marzo 2012 10:14 Diminuzione della percentuale di vincita sugli apparecchi, possibili modifiche tecniche e 'cattiva' opinione pubblica. Tutti temi di grande attualità per il comparto delle new slot e rispetto ai quali propone alcune riflessioni Eugenio Bernardi, consulente tecnico e membro del Cna di Parma. Oggi spaventa la grande diffusione delle new slot, non anche il Preu o tassazione che lo Stato ne ricava dalle medesime, quando basterebbe - e sarebbe bastato prima - che un Parlamento più avveduto avesse stabilito che una percentuale del ricavato dei giochi (senza eccezioni) fosse destinata alla eventuale cura o prevenzione di certi comportamenti compulsivi. Invece, come sempre accade in Italia, prima si fa e poi si disfa. Sì, perché, ricorda Bernardi, oggi, leggendo e ascoltando le decine di notizie sul gioco e sui suoi pericoli, si nota come il comparto sia fortemente criticato, anche da chi in passato ha votato le leggi che hanno dato vita agli innumerevoli giochi di Stato. L'aria è cambiata e tutti hanno scoperto le cosiddette 'ludopatie', quando prima hanno fatto nascere decine di giochi con giocate e vincite iperboliche, dove vengono sempre colpevolizzati gli apparecchi 'da intrattenimento' comma 6/a del 110 Tulps (le New slot) o che le definiscono ignorantemente la maggior parte dei media e dei politici 'videopoker' o 'slot machine', senza fare differenza con le reali slot machine che sono le Videolottery o il casinò games online, dove su queste ultime apparecchiature, il gioco del poker è consentito, mentre sulle prime è vietato. Ricordo che le comma 6/a del 110 Tulps aggiunge il tecnico - sono apparecchi deterministici, avendo parametri fissi e risultati altrettanto fissi da conseguire, ovvero giocata da 1 euro, vincita di max.100 euro devono mantenere una percentuale di vincita del 75% (praticamente inchiodata per il calcolo del Preu sull'introdotto) su un ciclo prestabilito e dichiarato. Tali apparecchi (le comma 6/a dette all'inglese Awp) non sono 'randomici' ma controllati per mantenere quei parametri precedentemente descritti, ma tutto ai più non interessa. Dimenticando tali aspetti, dunque, il Legislatore sembra aver cambiato completamente atteggiamento e starebbe per utilizzare il pugno duro contro il gioco pubblico, con particolare riguardo alle slot. Con un piccolo 'ma': Quale motivazione trovare nell'abbassare al 74% la vincita (come disposto dal decreto Aams del 14 novembre 2011, Ndr) se non per mantenere i volumi d'introito della tassazione a discapito del giocatore? E non è stato il settore a suggerirlo. Perché gli AWP non sono 'Random Machines'? Scritto da Eugenio Bernardi Domenica 17 Maggio 2009 22:40 Awp, Amusement With Prizes - Gioco da trattenimento a premio, predominante in Inghilterra, che consiste tradizionalmente in 3, 4, 5, ruote sulle quali sono stampati dei simboli( anche video riprodotte), le varie combinazioni di simboli danno luogo a diversi livelli di vincita, oppure la possibilità di accedere ad ulteriori giochi specifici, che offrono premi variabili. Il termine e' applicato in campo internazionale a qualsiasi gioco a premio in denaro con software residente su scheda o computer.
Mi capita spesso di dover spiegare perché la maggior parte degli Awp non sono completamente 'random machines', ovvero degli apparecchi che erogano vincite in modo puramente casuale, a differenza delle slot da casinò che, al contrario, sono 'randomiche' allo stato puro; anche per legge. Gli Awp ingannano i giocatori? Perché non ne facciamo delle random? Che cosa significa precisamente il termine "random"? A voler trovare una traduzione, bisognerebbe dire "casuale": un evento "random" è un evento che ha una certa probabilità di accadere che però non dipende da quanto accaduto prima. Ad esempio, se inserisci una moneta cento volte, la probabilità che ad ogni lancio esca o testa o croce è il 50% e non ha niente a che vedere con quanto accaduto prima. Dopo una, due o dieci "testa" di fila, la probabilità che esca ancora testa è sempre la stessa: esattamente il 50%. Il concetto è a volte difficile da capire, perché molti di noi hanno già un'idea di cosa sia "random", ma che non sempre corrisponde al vero. Quindi, tutti quei "sistemi" per vincere alla roulette giocando una serie di rossi o neri sono, per fortuna dei casino, pure fantasie. In parole povere, ci sono le stesse identiche probabilità che esca dieci volte di fila il rosso o nove volte rosso e una nero. Non cambia niente. La maggior parte degli apparecchi a premio europei, non sono completamente random. Perché? Perché le leggi permettono, o addirittura esigono, che non siano random? Per spiegarlo, bisognerebbe comprendere l'essenza delle leggi matematiche che governano il calcolo delle probabilità, cosa che non cercherò di fare ora. Ad ogni modo, fatemi spiegare cosa accadrebbe se fossero totalmente random. Per semplificare, presumiamo che ci sia un paese in cui siano installati 100.000 Awp in 50.000 tra bar e pub, con due apparecchi per ogni locale, e che siano apparecchi totalmente random. In effetti, sono slot da casino, ma con premi più bassi. Se gli apparecchi sono random, non possono essere programmati per pagare le vincite per mezzo di ripetizioni forzate, perché ogni partita deve essere indipendente dalla storia precedente. Quindi, deve esserci un premio massimo che i giocatori provano a vincere, che si dimostrerà casuale ogni volta. L'unica cosa che può fare chi progetta la macchina è programmare la probabilità di vincita del premio massimo. Supponendo che ogni apparecchio giochi circa 1000 partite giornaliere, se vogliamo che il premio massimo appaia in media, una volta al giorno per ogni locale, dobbiamo impostarla in modo tale che garantisca una vincita con una probabilità di uno su 2000. È tutto quello che possiamo fare. Poi incrociamo le dita e aspettiamo di vedere che succede. Dopo due settimane, controllando il resoconto dei 50.000 locali, scopriremo che in circa 500 di essi il premio massimo è stato vinto meno di 7 volte e che gli apparecchi, allo stato attuale, hanno pagato meno del 60% della somma giocata. Invece, in altri 500 locali il jackpot è stato pagato più di venti volte, con i giocatori che hanno ottenuto più soldi di quanti ne abbiano giocati tutti quanti messi insieme. Nel primo caso, ci saranno giocatori frustrati, mentre nel secondo gestori infelici. Cosa è accaduto? In effetti niente; è semplicemente quello che si sarebbero aspettati i matematici: la distribuzione statistica ha degli estremi che, pur non essendo molto frequenti, accadono. Per quanto possa sembrare strano, per quanto le probabilità siano basse, a furia di provare possono presentarsi. In questo caso, stiamo parlando di problemi che si verificano solo nel 2% dei locali. Eppure sono problemi reali e, in quanto tali, vanno evitati. Se non ci fossero questi estremi, le cose filerebbero lisce. Ed è esattamente ciò che accade con gli Awp: si autocontrollano e riadattano le vincite per evitare, su un certo numero di partite, di pagare troppo o non abbastanza. Tale sistema di controllo non va ad influenzare la distribuzione di premi a breve termine, che continuano ad essere casuali (random), ma evita i problemi nel caso di diverse migliaia di partite. La maniera in cui lo fanno, varia da distributore a distributore, ma è sempre più o meno la stessa: su un numero prestabilito di partite consecutive, la percentuale di vincita è controllata e adattata in modo da mantenersi nel valore nominale con sole piccole variazioni e le vincite più alte sono aggiunte o tolte da un fondo per evitare che siano troppe o troppo poche.
Ma se si tratta di questo, perché le slot dei casino sono random? Non hanno gli stessi problemi? Certo. Ma sono diluiti nell'elevato numero di apparecchi per locale. Il principio statistico si applica anche ai casino, come sanno bene i gestori. In un casino con, diciamo, 200 slot, ce ne saranno alcune che pagano il 120% nel giro di 7 giorni, mentre altre il 70%. Quando ci sono abbastanza apparecchi per ogni locale, diciamo sei o più, possono essere tranquillamente random, perché si compensano l'uno con l'altro. I problemi nascono quando se ne hanno una o due. È il meraviglioso mondo delle statistiche e delle probabilità. La filiera delle newslot - (Leggi) Si fa presto a dire slot - (Leggi) Non chiamatele 'videopoker' - (Leggi) Non chiamateli videopoker Scritto da Ac Domenica 17 Maggio 2009 22:32 Se tutti sapessero a quali stringenti e rigorose normative vengono sottoposti gli apparecchi da intrattenimento per poter essere commercializzati sul mercato italiano, probabilmente l'approccio con il quale l'opinione pubblica tratterebbe la materia sarebbe del tutto diverso. E, forse, smetteremo di sentir parlare di 'videopoker'. E allora, diciamolo. La new slot attualmente disciplinata dalla legge è descritta e regolamentata dall'art. 110, comma sei lettera a) del TULPS, rd n. 773/1931, da ultimo modificato dalla legge n. 266 del 23 dicembre 2005, integrato dai decreti amministrativi dell'amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato emanati ai fini dell'individuazione delle specifiche tecniche degli apparecchi, del protocollo di comunicazione telematica tra congegno e sistema di controllo da remoto, della procedura di verifica di conformità dell'apparecchio. La new slot è innanzitutto descritta come apparecchio elettronico per il gioco a premio, a mezzo del quale è possibile praticare un certo tipo di intrattenimento a costo determinato e a modalità premianti determinate. La new slot possiede molteplici caratteristiche, oggetto di verifica tecnica di conformità, e l'ideazione, il controllo, l'omologazione del congegno sono caratterizzati da una lunga trafila tecnico-burocratica: la richiesta di verifica di un prototipo di new slot. La richiesta è il primo atto che caratterizza l'aspettativa di costruzione di una new slot e consiste in due adempimenti: l'invio del congegno, della scheda di gioco, del software del gioco ad uno degli Enti verificatori selezionati e convenzionati dall'amministrazione e l'inoltro del modulo alla direzione di Aams. A seguito di una verifica preliminare compiuta dall'ente, avente ad oggetto il codice sorgente e il rispetto da parte del software delle prescrizioni normative, si avvia la fase di test. Quali sono le caratteristiche del gioco della new slot: - costo partita: 1 euro; - durata partita di almeno 4 secondi - massimo premio conseguibile all'esito di UNA partita - 100 euro;
- 'acquistabilità' al massimo di 2 partite con facoltà di ritirare la partita acquistata ma a cui si vuole rinunciare, e, pertanto, limite di introducibilità al massimo di 2 euro da parte del giocatore; - caratterizzazione del software a ciclo chiuso: il programma deve essere concepito come un cerchio chiuso composto da 140mila partite all'esito del quale la percentuale di retrocessione effettiva garantita al giocatore (ovvero le monete effettivamente espulse dal congegno) deve risultare almeno del 75% rispetto a quelle incamerate. - la scheda di gioco deve essere immodificabile, non alterabile, e munita di un dispositivo di controllo distribuito direttamente da AAMS (e dalla medesima amministrazione costruito in regime di appalto) denominato 'smart-card', funzionante come una vera e propria scatola nera di conservazione degli eventi, nonché come dispositivo attraverso il quale si può operare il blocco dell'apparecchio da remoto: la smart card, infatti, consente di memorizzare ogni accesso e apertura del congegno, ogni evento di acquisto partita e di vincita, e controlla l'effettività e la correttezza del flusso telematico dei dati tra la scheda di gioco e la rete: in caso di interruzione del flusso di dati, la smart card blocca il congegno. 3. La fase di test dura una settimana e serve per testare il funzionamento della smart card, la compatibilità tra la progettazione meccanica dell'apparecchio e la funzionalità del protocollo di comunicazione. 4. Esaurita la fase di test con esito positivo, il congegno ritorna all'ente di verifica per l'ultimazione dei controlli, in cui occorre eseguire una ulteriore prova empirica di funzionamento del congegno: solo all'esito di tale procedura il congegno è licenziato dall'ente e attende il certificato di conformità da parte dell'amministrazione, la quale emette l'autorizzazione solo dopo aver riscontrato la completezza dei rapporti tecnici e la loro aderenza alle linee impartite dall'amministrazione. 5. Dopo aver ottenuto il certificato di conformità il produttore deve richiedere un nulla osta di distribuzione all'ispettorato Aams competente per territorio, il quale rilascia i provvedimenti di autorizzazione alla vendita (ovvero rilascia le targhe di circolazione dei congegni), previo accertamento della completezza della documentazione a corredo della richiesta. 6. Da quel momento ogni esemplare avrà una targa e quando sarà richiesta di essere installata, riceverà un ulteriore identificativo (il nulla osta di messa in esercizio), che abbinerà l'apparecchio ad un singolo PDA (punto di accesso dati), collocato in un determinato esercizio e seguirà gli spostamenti della macchina da PDA a PDA. La smart-card rende impossibile l'inizio di raccolta di gioco senza la funzionalità della rete telematica. La filiera delle new slot Scritto da Ac Domenica 17 Maggio 2009 22:37 Qualcuno si è mai chiesto come può un apparecchio da intrattenimento essere prodotto e poi venduto sul mercato? Probabilmente, nessuno. Almeno, nessuno al di fuori degli operatori di questo particolare settore produttivo. Un percorso piuttosto lungo e sicuramente complesso, ma che consente a un apparecchio di arrivare sul punto di vendita sicuro e certificato. Il processo inizia così: il produttore del gioco fa omologare l'apparecchio, in collaborazione con il produttore del software, da uno degli organismi di certificazione (italiani o esteri) accreditati presso l'amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato; le caratteristiche certificate sono la rispondenza ai parametri di legge e del Decreto di omologa del 4 dicembre 2003 e del decreto 19 settembre 2006. L'art.110 TULPS così recita:
comma 6/a, - quelli che, dotati di attestato di conformità alle disposizioni vigenti rilasciato dal Ministero dell'economia e delle Finanze - Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e obbligatoriamente collegati alla rete telematica di cui all'articolo 14-bis, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 640, e successive modificazioni, si attivano con l'introduzione di moneta metallica ovvero con appositi strumenti di pagamento elettronico definiti con provvedimenti del ministero dell'economia e delle finanze- Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, nei quali insieme con l'elemento aleatorio sono presenti anche elementi di abilità, che consentono al giocatore la possibilità di scegliere, all'avvio o nel corso della partita, la propria strategia, selezionando appositamente le opzioni di gara ritenute più favorevoli tra quelle proposte dal gioco, il costo della partita non supera 1 euro, la durata minima della partita è di quattro secondi e che distribuiscono vincite in denaro, ciascuna comunque di valore non superiore a 100 euro, erogate dalla macchina. Le vincite, computate dall'apparecchio in modo non predeterminabile su un ciclo complessivo di non più di 140mila partite, devono risultare non inferiori al 75 percento delle somme giocate. In ogni caso tali apparecchi non possono riprodurre il gioco del poker o comunque le sue regole fondamentali; a-bis) Con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze - Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato può essere prevista la verifica dei singoli apparecchi di cui alla lettera a. Su ogni apparecchio collegato vi è una imposizione fiscale detta PREU (Prelievo erariale unico) del 12% ( dal 1 genn.2009 il 12,6%) sulle monete introdotte + 0,8% per Aams e 0,8% mediamente al concessionario di rete il rimanente 10% da dividere a metà fra esercente di pubblico esercizio o sala giochi (5%) e gestore - terzo raccoglitore (5%), su cui dovrà pagarvi le rispettive tasse oltre che a provvedere agli acquisti e le manutenzioni degli apparecchi installati. Ogni scheda di gioco al suo interno è dotata di una 'smart-card', dispositivo che è in grado di memorizzare e trasmettere i dati 'sensibili' del gioco, con la quale si vuole garantire la 'immodificabilità' degli apparecchi. I dati vengono trasmessi al concessionario di rete e a Sogei (il partner informatico dell'amministrazione) tramite un protocollo di comunicazione crittografato. Una volta visionati i dati ed eseguite le prove tecniche sui prodotti, l'ente certificatore invierà a sua volta il tutto a Sogei e quindi ai Monopoli di Stato, i quali accerteranno i dati riportati dall'ente nella scheda tecnica, verificandone la rispondenza ai requisiti del prototipo il quale, una volta inviato ad Aams, non verrà più restituito al produttore. Il produttore del gioco che ottiene il nulla osta relativo al prototipo di gioco in omologazione, chiede di poter produrre un dato numero di apparecchi all'ispettorato dei Monopoli sul territorio di competenza, ovvero quello dove ha sede la ditta di produzione; il codice identificativo segnato sul nulla osta deve essere identico a quello che esce a video nei primi 5 secondi all'accensione del gioco. A questo punto subentra il gestore, ovvero, il soggetto che acquista gli apparecchi per poi portarli, in genere sotto la formula di noleggio, nei pubblici esercizi. Il gestore acquista il gioco munito del nulla osta di produzione e per poterlo installare o far funzionare, deve richiedere a sua volta al concessionario di una delle 10 reti in attività, il nulla osta per la messa in esercizio. Il concessionario fornisce il nulla osta della messa in esercizio, intestato a se e al proprietario del gioco e gli fornisce il PDA dal quale poter scaricare e comunicare i dati fiscali e operativi della macchina. L'apparecchio di gioco a questo punto verrà attivato e comunicherà il nuovo codice identificativo; per funzionare, l'apparecchio deve sempre essere connesso alla rete telematica e in mancanza di comunicazione dati il gioco si bloccherà automaticamente, per poi essere riattivato solo con richiesta del gestore al concessionario di riferimento.