ISERNIA Caparbia, questo sembra Isernia: quanta determinazione dev essere costato far arrivare il treno nella parte alta della città, quanta opera di convincimento per ottenere un viadotto così grandioso quando molte altre città hanno dovuto accontentarsi di uno scalo! Il ponte ferroviario Questa pretesa appare tanto più vigorosa quando sappiamo che a quell epoca l altopiano intorno alla nuova stazione era disabitato, solcato soltanto dalle audaci linee del nuovo piano regolatore e dalle scuole lungo il primo tratto di via Garibaldi. Ma la forza di questa pretesa era radicata nella determinazione con la quale Isernia ha perseguito per secoli la conquista dell altopiano, una conquista segnata dalla lunga vicenda incisa nella sua strada maestra. Isernia è per l appunto una lunga strada maestra che sale dalla valle lungo la cresta di un monte, una città medievale chiusa dalle porte resta soltanto quella settentrionale con al centro la piazza principale con il convento di San Francesco (che per secoli ospiterà le assemblee del parlamento, le riunioni dei consigli municipali e persino un teatro, che dopo la sua promozione a municipio agli inizi dell Ottocento venne faticosamente rinnovato insieme a tutto l palazzo tra il 1835 e il 1855) contrappuntata lì accanto dalla piazza del mercato dove la famiglia più cospicua costruirà in seguito il proprio palazzo - e dalla cattedrale all estremità settentrionale: lì fuori, poi, il prato della fiera. La città medievale 1
La porta e la piazza del mercato con il palazzo d Avalos La piazza di San Francesco con il municipio Una strada maestra molto stretta percorsa da cittadini orgogliosi, noti per il loro tradizionale conservatorismo fedelissimi ai poteri costituiti, combattenti feroci contro i francesi alla fine dell Ottocento e sessant anni dopo contro i garibaldini ma anche ostinati nel voler difendere, tra Seicento e Settecento, il loro statuto di città demaniale i d Avalos ne avevano acquistato il dominio feudale ma anche, poi, fedeli sudditi dei Savoia, intenti a reclamare la sede del tribunale, della corte d assise, il tracciato ferroviario e, nel medesimo anno, il ponte della strada statale: infine in tempi recenti la sede provinciale. Una strada dove dovevano ammassarsi i suoi quattromila abitanti, i loro cavalli e i loro buoi, nonché i circa cinquecento maiali uno per famiglia che la legge consentiva: salvo nel mese di ottobre, quando dovevano venire confinati in casa prima di venire scannati. 2
La strada maestra Ma oggi le cose sono cambiate: la piazza del mercato, con qualche portico, è stata trasferita davanti alla porta e la facciata della cattedrale spostata lì dalla strada maestra, a significare che la Chiesa non ha nulla contro i mercanti le taverne le locande e il caffè - mentre piazza principale è diventata, più verso nord, piazza Celestino V (il più celebre dei suoi figli), pur rimanendo il municipio nel vecchio convento di San Francesco, e il prato della fiera ancora più lontano, dopo il breve tratto di strada monumentale con i palazzi borghesi costruiti dal 1860. Piazza del mercato, piazza Celestino V e strada monumentale Alla fine dell Ottocento un elegante piano regolatore segnerà la definitiva conquista dell altopiano, con la trasformazione del prato della fiera in una piazza nazionale segnata dal il monumento ai caduti - seguita dal giardino pubblico e dalla nuova e cospicua strada principale, ritmata dalla piazza della stazione, contrappuntata a occidente da una strada principale secondaria a sua volta tematizzata dall orgoglio recente del palazzo della provincia - cui sarà connessa da una sequenza resa doppiamente trionfale da una chiesa e da una scuola. 3
Il giardino pubblico e il monumento ai caduti La strada principale e la piazza della stazione La strada trionfale dalla chiesa alla scuola A oriente poi questa coppia di strade principali sarà a sua volta contrappuntata da un ampio boulevard, tematizzato dal campo sportivo, a sua volta doppiato da un secondo boulevard più esterno. Questo vigoroso disegno verrà concluso, al suo termine, da un ventaglio di nuovi palazzi che sembrano confermare questa secolare volontà degli isernini di rendere bella la propria città: ma, ecco, qui il meccanismo sembra incepparsi e, nel fulcro di questo disegno, dove avrebbe dovuto trovarsi un qualche cospicuo tema, l incertezza di un vuoto tematico. 4
Tuttavia questa volontà di forma la vediamo riapparire costante fuori dell altopiano, nei nuovi quartieri più a valle, dove la sequenza di una breve strada monumentale conclusa da due edifici simmetrici sulla piazza davanti a una nuova chiesa che la rendono così anch essa monumentale - sembrano volerla continuare e confermare. La strada e la piazza monumentale moderne A questo ritratto la cui prima versione è stata pubblicata nel volume Piccole città, borghi e villaggi edito dal Touring Club Italiano nel 2008 ha contribuito Mihran Rovelli, studente dell Accademia di architettura di Mendrisio, e Ludovico Milesi. 5