Pensione anticipata, permessi e congedi per disabilità



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Pensione anticipata, permessi e congedi per disabilità La cosiddetta riforma pensionistica Fornero, com'è noto, ha rivisto profondamente le regole e i criteri di calcolo pensionistici. Le principali novità sono state introdotte dal decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (convertito con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214) e dal decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216 (convertito con modificazioni dalla Legge 24 febbraio 2012, n. 14). Sintetizzando di molto, attualmente vige la nuova pensione di vecchiaia e la pensione anticipata. Per raggiungere il diritto alla pensione di vecchiaia è necessario disporre di almeno 20 anni di versamenti contributivi e aver raggiunto una determinata età. Si è partiti dal 2012 fissando limiti di età diversificati fra maschi e femmine, dipendenti pubblici e privati e lavoratori autonomi, prevedendo però un aumento progressivo per l adeguamento all attesa di vita. Nel 2020 tale limite sarà per tutti (maschi e femmine, pubblici, privati e automi) fissato a 66 anni e 11 mesi. Per frattempo, nel 2013 l età prevista per i lavoratori (maschi) dipendenti ed autonomi è di 66 anni e tre mesi, stessa età per le lavoratrici dipendenti pubbliche; 62 anni e 3 mesi per le lavoratrici dipendenti private e infine, 63 anni e 9 mesi per le lavoratrici autonome. Per compensare le nuove regole che diventeranno sempre più stringenti e per favorire chi ha iniziato a lavorare in giovane età, la riforma ha introdotto la pensione anticipata. La pensione anticipata viene concessa a chi ha un anzianità contributiva di almeno 42 anni e 1 mese se uomo o 41 anni e 1 mese se donna. Questi requisiti contributivi sono aumentati di un ulteriore mese per il 2013 e per il 2014 e sono soggetti anch essi all adeguamento alla speranza di vita. Per richiedere la pensione anticipata non è prevista un età anagrafica minima, ma per chi la richiede prima dei 62 anni subisce una penalizzazione pari all 1% per ogni anno di anticipo entro un massimo di due anni e al 2% per ogni anno ulteriore rispetto ai primi 2. Ad esempio: chi va in pensione a 59 anni, ha una penalizzazione del 4%. La penalizzazione incide sull ammontare della pensione e fa riferimento alle anzianità contributive maturate prima del 1 gennaio 2012. La Legge 14/2012 ha precisato un elemento: le penalizzazioni, limitatamente alle persone che maturano l anzianità contributiva entro il 31.12.2017, non operano se quell anzianità contributiva derivi esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l'assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria. Nel conteggio del 42 anni e 2 mesi (2013) per i maschi, e 41 anni e 2 mesi per le femmine, si conteggiano quindi solo i giorni di lavoro effettivo, oltre alla maternità (obbligatoria), la leva, le assenze per malattia o infortunio. Altre assenze non sono contemplate. Non sono, quindi, inclusi nel conteggio dell anzianità contributiva: l astensione facoltativa di maternità in costanza di rapporto di lavoro (art. 35. Decreto legislativo 151/2001) anche se riscattati;

i permessi mensili previsti dall articolo 33 della Legge 104/1992 (sia fruiti per l assistenza a familiari con disabilità che quelli usati dalle stesse persone con disabilità lavoratrici); i congedi retribuiti per l assistenza a familiari con grave disabilità (art. 42, Decreto legislativo 151/2001); le maggiorazioni di servizio virtuali a qualsiasi titolo (invalidità Legge 388/2000, vittime del terrorismo, dell amianto ecc.); i periodi relativi ai riscatti di laurea, specializzazione, diplomi professionali anche se oggetto di ricongiunzione (Legge 29/1979); le assenze per sciopero; i permessi per i donatori del sangue; i periodi di disoccupazione se non hanno dato titolo all accesso alla cassa integrazione guadagni, anche se oggetto di ricongiunzione (Legge 29/1979). Vediamo gli effetti di questa limitazione. Il lavoratore, di età inferiore ai 62 anni, per non subire penalizzazioni, deve raggiungere come già detto i 42 anni e 2 mesi di contribuzione effettiva (41 e 2, se donna). Se i permessi lavorativi, i congedi o altre assenze, non consentono di raggiungere quel limite minimo, dovrà proseguire il servizio effettivo fino al raggiungimento del limite prescritto o attendere il raggiungimento dell età utile per il pensionamento di vecchiaia. Al momento attuale la situazione per la pensione anticipata è quella descritta. Solo un intervento legislativo (che può essere di iniziativa parlamentare o governativa) può modificare le disposizioni già vigenti e sanarne gli effetti di notevole entità per i lavoratori che si trovano in prossimità della pensione. fonte: handylex.org 1 ottobre 2013

Per i disabili pro e contro del telelavoro Il telelavoro per i disabili è un arma a doppio taglio. Da un lato, infatti, per coloro che sono affetti da problemi di salute o sono portatori di handicap, un ambiente domestico può fornire la libertà e la flessibilità di cui hanno bisogno per gestire un business di successo. Come nel caso dell Inghilterra, dove alcune persone diversamente abili sono costrette a rinunciare al lavoro a tempo pieno e solo la casa puo permettere loro di sfruttare al massimo capacità e competenze, gestendo a propria misura tempi e spazi. Un quadro che, tuttavia, presenta anche alcune rilevanti ombre. Due dei principali problemi sono l isolamento e la solitudine, che possono portare a depressione, poichè questi speciali lavoratori sono tagliati fuori dal mondo esterno. Medici e psicologi consigliano, non a caso, a chi decide di lavorare in questo modo, di utilizzare la tecnologia per condividere idee e progetti con altre persone e di aprire gli spazi domestici a colleghi e collaboratori. La Rete degli imprenditori con disabilità (DEN), inoltre, è un ulteriore fonte di sostegno per questi lavoratori, sia per il funzionamento delle proprie piccole imprese, sia come supporto e scambio di esperienze. fonte: west-info.eu 1 ottobre 2013

Questa volta la RAI ha rimediato L azienda radiotelevisa pubblica, infatti, ha deciso di ritirare quella Circolare che nel luglio scorso aveva imposto contratti a tempo determinato della durata di sei mesi meno un giorno, aggirando così quanto previsto dalla legge per l inserimento e l integrazione lavorativa delle persone con disabilità. Soddisfazione viene espressa dal Sindacato SLC- CGIL, impegnatosi per ottenere questo risultato La RAI non può aggirare la legge sull inclusione nel lavoro: avevamo intitolato così, nel luglio scorso, la nota con cui avevamo riferito della denuncia proveniente dall SLC (Sindacato Lavoratori Comunicazione)-CGIL, riguardante quella Circolare prodotta dall azienda radiotelevisiva pubblica che, aggirando appunto quanto previsto dalla legge per l inserimento e l integrazione lavorativa delle persone con disabilità la Legge 68/99 aveva imposto che i contratti a tempo determinato del personale delle testate giornalistiche e delle reti televisive, dovessero essere stipulati per un periodo di sei mesi meno un giorno. «Questo aveva sottolineato Barbara Apuzzo, segretario nazionale dell SLC-CGIL non per esigenze organizzative o produttive, ma con l obiettivo, tutt altro che nobile, di non conteggiare il personale a tempo determinato nel calcolo della base occupazionale, in modo tale da non ampliare immotivatamente tale base di partenza per le assunzioni da collocamento obbligatorio». «Un comportamento aveva concluso l esponente sindacale intollerabile ed eticamente inaccettabile, di cui chiediamo l immediato ritiro, insieme a quello di tutti gli eventuali altri provvedimenti che ledono i diritti dei lavoratori e in particolare di coloro che sono portatori di disagi e fragilità». Ebbene, la buona notizia arriva ora dallo stesso SLC-CGIL, che in una nota segnala come «la RAI abbia recepito la nostra richiesta di ritirare quella Circolare Aziendale». «Siamo molto contenti dichiara oggi Apuzzo che l azienda abbia dato seguito alle affermazioni presenti nel suo stesso Codice Etico. La RAI, infatti, ha rivisto la propria posizione, confermando che la durata dei contratti a tempo determinato è legata alle specifiche e determinate esigenze produttive, per far fronte alle quali detti contratti vengono stipulati e non a calcoli matematici, per evitare di ampliare immotivatamente il computo dei rapporti a tempo determinato ai fini delle assunzioni da collocamento obbligatorio». fonte: superando.it 1 ottobre 2013

Nasce Mente Dolce, il laboratorio inclusivo di pasticceria espressiva A Reggio Emilia sei persone, di cui 3 disabili, nelle cucine per fare dolci che raccontano ed esprimono se stessi. L idea del pasticcere Salvatore Marino: Ho scoperto un altra dimensione del dolce e ormai mi ritrovo a ringraziare pan di spagna e creme REGGIO EMILIA È la possibilità di rappresentare se stessi la vera caratteristica del nuovo laboratorio di pasticceria espressiva, nato a Reggio Emilia grazie a un idea di Salvatore Marino. Lui, pasticcere professionista, ha da poco iniziato una collaborazione con la Cooperativa sociale Il Girasole, non nuova all esperienza, ed è così che nasce Mente Dolce. Cercano ancora una sede ma intanto si danno da fare nelle cucine del Maki pub a Bagnolo in Piano: 3 normodotati e 3 disabili che lavorano fianco a fianco per creare torte che parlino di loro o dei clienti. Non quindi solo laboratorio di dolci ma anche impegno sociale. L idea nasce dal mio vissuto personale e dalla necessità di voler coniugare lavoro ed esperienze di vita. Si è deciso quindi di ampliare una realtà già esistente della cooperativa, creando una sezione tutta dedicata ai dolci, racconta Marino. E continua: La capacità di sentire di un disabile ti apre una dimensione nuova che non ti aspetti perché la loro prospettiva va al di là di ciò che io posso vedere con gli occhi. E se prima lavoravo con un 50 per cento di me stesso, ora ci metto l 80 per cento. Tanto che ormai un pan di spagna, per me, non è più un normale pan di spagna, ma l espressione dell altro e i miei sensi si sono nettamente sviluppati, e alla fine mi trovo a ringraziare quella semplice torta. Ho scoperto un altra dimensione del dolce, facendo un balzo in avanti. Il dolce nell immaginario collettivo fa parte di qualcosa di bello, creativo e divertente ed è così che i giovani possono, attraverso il linguaggio del cibo, rappresentare se stessi con decorazioni e idee proprie. Le difficoltà nel lavorare con un disabile, raccontano dalla cucina, sta più che altro nel capire le loro esigenze e creare delle tecniche di lavoro a loro ideali in modo da permettergli di svolgere le attività nella più totale indipendenze e serenità: la sfida infatti, oltre a offrire un percorso formativo a 360 gradi, è quella di insegnargli un mestiere. Altro tratto distintivo della pasticceria è quello dell ascolto al cliente: anche in questo caso si fa in modo che possano scegliere forma, colori e decorazioni per mettere un po di loro, raccontandosi. Alcuni esempi? L ultima torta nuziale realizzata rappresentava metaforicamente il percorso della coppia, con linee che si intrecciavano e dove lui era rappresentato da un bignè al cioccolato, lei da un frutto. Ancora, la grande torta donata alla fondazione Fornino-Valmori a Forlimpopoli, in occasione dell inaugurazione della nuova struttura per autistici alla fine di settembre, che ricordava proprio la nuova area. La Cooperativa sociale Il Girasole, nata nel 1977 dall impegno di un gruppo di genitori di giovani disabili, non è nuova a queste esperienze infatti lo stesso Maki pub, inaugurato nel 2010, è la prima birreria in Italia gestita da una cooperativa sociale e dove all interno trovano lavoro 5 ragazzi disabili. Stessa cosa per il Punto REstoro Solidale, un piccolo bar analcolico nato nel 2008, situato all interno del Parco Lungo Crostolo di Reggio Emilia, dove sono occupati 3 ragazzi con sindrome di Down. Per avere maggiori informazioni sulla cooperativa è possibile visitare il sito www.coopgirasole.it, mentre per mettersi in contatto con la pasticceria, si può visitare la pagina Facebook all indirizzo www.facebook.com/pages/mente-dolce/212833832173729. fonte: redattoresociale.it 3 ottobre 2013

IOLAVORO-H: disabilità e lavoro si incontrano a Torino Dal 10 al 12 ottobre si terrà a Torino la 15 edizi one di IOLAVORO, la job fair internazionale dedicata al mondo del lavoro presso la prestigiosa cornice dello Juventus Stadium. Come sempre sarà aperto all interno della manifestazione il servizio IOLAVORO-H promosso dall Associazione A.i.p.s. Onlus con il contributo della Compagnia di San Paolo, per facilitare l inserimento lavorativo delle persone con disabilità. La scorsa edizione di IOLAVORO-H ha visto la partecipazione di numerose aziende tra cui Eataly, Juventus Marketing, Humana, Novacoop e Randstand che hanno colloquiato più di 300 persone con disabilità allo scopo di inserirle nel loro organico offrendo una prospettiva di lavoro soddisfacente e tramite cui possano dare all azienda un valido contributo attivo. L edizione di quest anno sarà inoltre caratterizzata da un grande appuntamento per venerdì 11 ottobre. Dalle 9.30 alle 13.00 si terrà infatti un convegno presso la manifestazione dal titolo Prima giornata europea per le politiche di inserimento lavorativo delle persone con disabilità che sarà l occasione di conoscere tendenze politiche, aziendali e statali per l inserimento lavorativo delle categorie protette, non solo in Italia ma in tutta Europa e vedrà la partecipazione di Giampiero Griffo del European Disability Forum. Sempre in quest occasione sarà consegnato il Premio IOLAVORO-H a un azienda del territorio per l impegno e i meriti nell inserimento lavorativo delle persone disabili. Come nelle scorse edizioni, il nostro intento è quello di abbattere barriere e pregiudizi che si creano quando disabilità e mondo del lavoro si incontrano dichiara Angelo Catanzaro, presidente di A.i.p.s. Onlus La selezione per un impiego deve essere fatta in base alla capacità di una persona, senza che la disabilità faccia da deterrente o sia un ostacolo. Il valore aggiunto e l apporto che una persona competente può portare a un azienda dipende dalle sue capacità e non dal fatto che sia disabile o normodotato. Il convegno dell 11 servirà anche a questo, a mettere a confronto le diverse strategie adottate a livello europeo in merito a queste tematiche. Per raggiungere la manifestazione sarà messo a punto un servizio di navetta grazie al supporto del Centro Servizi V.S.S.P. che permetterà alle persone con disabilità di arrivare più facilmente alla fiera. È possibile prenotare il servizio chiamando il Centro Servizi V.S.S.P. al numero verde 800 590 000 oppure scrivendo una mail a iolavoroh@iolavoro.org. Far sì che le Associazioni di Volontariato possano svolgere al meglio le loro iniziative è lo scopo primario del Centro Servizi V.S.S.P. dice Silvio Magliano, presidente del Centro Servizi l impegno nell abbattimento delle barriere nei confronti della disabilità che l A.i.p.s. da sempre porta avanti è un invito a guardare il mondo con occhi diversi. È per noi un onore e un privilegio poter supportare l Associazione in questa importante sfida anche in occasione di IOLAVORO-H. Maggiori dettagli sulla manifestazione e il servizio IOLAVORO-H sono a disposizione sul sito dell Associazione A.i.p.s. www.aipsonlus.org.

PRIMA GIORNATA EUROPEA PER LE POLITICHE DI INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ Torino 11 ottobre 2013 Sala conferenze Juventus Stadium Strada comunale di Altessano 131 Programma dei Lavori: Giovedì 11 ottobre dalle ore 09.30 alle 13.30 la Regione Piemonte all interno della Job Fair internazionale IO LAVORO organizza La Prima giornata europea per le politiche di inserimento lavorativo delle persone con disabilità, lo scopo del convegno è quello di enucleare le diverse politiche di inserimento lavorativo delle persone con disabilità a livello europeo. 09.00: Arrivo partecipanti 09.30: Sessione Plenaria Modera: Alberto CASTELLARO Giornalista Saluti delle Autorità: Claudia PORCHIETTO Assessore al Lavoro e alla Formazione Professionale della Regione Piemonte Carlo CHIAMA Assessore al Lavoro, Formazione professionale, Orientamento per il mercato del lavoro, Istruzione, Personale della Provincia di Torino Angelo CATANZARO Presidente AIPS ONLUS Responsabile Divisione H IO LAVORO Silvio MAGLIANO Presidente del Centro Servizi V.S.S.P 10.00: Giampiero GRIFFO European Disability Forum (EDF) 10.20: Remigia SPAGNOLO psicologa del Lavoro e delle Risorse Umane 10.40: Daniela BAS Organizzazione delle Nazioni Unite, DESA (videomessaggio) 11.00: Denis TACCINI - Directeur de délégation départementale Association des Paralysés de France Intervento aziende: Aziende Invitate: - EATALY - L ORÈAL ITALIA - CAFFAREL fonte: vssp.it 3 ottobre 2013

Incentivi per chi ha assunto o assumerà lavoratori disabili Il decreto legge 73/2013 (convertito nella legge 99/2013), prevede un plafond destinato ai datori di lavoro che nel 2013 abbiano assunto o assumeranno particolari tipologie di lavoratori disabili E stato finanziato dal Governo per l anno 2013 il Fondo nazionale per il diritto al lavoro dei disabili. Il decreto legge 73/2013 (convertito nella legge 99/2013), prevede un plafond destinato ai datori di lavoro che nel 2013 abbiano assunto o assumeranno particolari tipologie di lavoratori disabili. L'accesso agli incentivi è subordinato all assunzione a tempo indeterminato, nel 2013, nell ambito della convenzione previste dalla legge 68/99, di disabili psichici o intellettivi o di disabili con riduzione della capacità lavorativa maggiore del 67%. E possibile accedere agli incentivi anche nei casi di assunzione a tempo indeterminato, nel 2013, di lavoratori disabili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 50%, ma solo per il rimborso forfettario parziale di spese di adeguamento e trasformazione del posto di lavoro alle possibilità operative del disabile assunto. fonte: forlitoday.it 10 ottobre 2013

Collocamento mirato Per collocamento mirato s intende una serie di strumenti che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi di lavoro e di relazione (art. 2 L. 68/99). La L. 99/2013, di conversione del D.L. 76/2013, per garantire il rispetto del principio della parità di trattamento delle persone con disabilità, ha previsto l obbligo per i datori di lavoro pubblici e privati di adottare degli aggiustamenti ragionevoli (definiti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità) nei luoghi di lavoro, per garantire alle persone con disabilità la piena eguaglianza con gli altri lavoratori. Sulla base della medesima legge, la dotazione del fondo per il diritto al lavoro dei disabili di cui al comma 4 dell'articolo 13 della L. n. 68/1999, è incrementata di 10 milioni di euro per l'anno 2013 e di 20 milioni di euro per l'anno 2014. La percentuale di amministrazioni provinciali dotate di un sistema informativo di raccolta dei dati relativi alla domanda e offerta di lavoro nell ambito del collocamento mirato è oggi al 65%. Consulta il rapporto nella sezione Barometro del lavoro. Dal collocamento mirato deriva l istituto delle assunzioni obbligatorie. Le aziende con più di 14 dipendenti devono riservare una quota destinata a: invalidi civili con percentuale di invalidità dal 46 al 100%, gli invalidi del lavoro con percentuale di invalidità superiore al 33%, gli invalidi per servizio (ex dipendenti pubblici, compresi i militari), gli invalidi di guerra e civili di guerra con minorazioni dalla prima all ottava categoria, i non vedenti e i sordomuti; categorie protette: profughi italiani, orfani e vedove/i di deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio ed equiparati (sono equiparati alle vedove/i e agli orfani i coniugi e i figli di grandi invalidi del lavoro dichiarati incollocabili, dei grandi invalidi per servizio o di guerra con pensione di prima categoria), le vittime del dovere e del terrorismo e della criminalità organizzata previste dalla legge n 407/98. I datori di lavoro che impiegano dai 15 ai 35 lavoratori sono obbligati ad assumere un disabile, i datori di lavoro che abbiano tra i 36 ed i 50 dipendenti 2 disabili, i datori di lavoro che occupano da 51 a 150 persone devono riservare il 7% dei posti ai disabili ed assumere un lavoratore appartenente alle categorie protette (vedove, orfani e profughi italiani), i datori di lavoro con oltre 150 dipendenti il 7% dei posti a favore dei disabili e l 1% a favore delle categorie protette. La Riforma del Mercato del lavoro (Legge 92/2012) ha previsto che, agli effetti della determinazione del numero di soggetti disabili da assumere, siano computati tra i dipendenti tutti i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato. Non sono computabili: i lavoratori occupati con contratto a tempo determinato di durata inferiore a 6 mesi, i disabili, i soci di cooperative di produzione e lavoro, i dirigenti, i lavoratori assunti con contratto di inserimento, i lavoratori occupati con contratto di somministrazione presso l utilizzatore, i lavoratori assunti per attività da svolgersi all estero per la durata di tale attività, i soggetti impegnati in lavori socialmente utili assunti ai sensi

dell articolo 7 del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81, i lavoratori a domicilio e i lavoratori che aderiscono al programma di emersione ai sensi dell articolo 1, comma 4-bis, della legge 18 ottobre 2001, n. 383 e successive modificazioni. La legge prevede che le aziende possano ricorrere ad una chiamata nominativa o numerica. La chiamata nominativa prevede che sia l'azienda a identificare la persona da inserire, mentre nel caso della chiamata numerica il datore di lavoro fa riferimento alle liste reperibili presso i Centri per l'impiego. Le aziende che hanno tra i 15 e i 35 dipendenti possono utilizzare la chiamata nominativa per l'individuazione del lavoratore disabile. Quelle tra i 36 e i 50 dipendenti invece possono inserire un lavoratore disabile con chiamata nominativa ma per l'altro devono ricorrere alla chiamata numerica. Le aziende con più di 50 dipendenti possono inserire il 60% dei dipendenti disabili con chiamata nominativa e il restante 40% con chiamata numerica. fonte: cliclavoro.gov.it 11 ottobre 2013

Così gli autistici trovano un lavoro Un semplificatore fa da «ponte» nel delicato momento di transizione dalla scuola alla professione Inserire persone con disturbo dello spettro autistico nel mondo del lavoro non è semplice, ma possibile. Lo dimostra un progetto sperimentale, chiamato Job trainer disability, realizzato a Reggio Emilia dal Centro servizi piccole-medie imprese (Cspmi) che ha ricevuto il plauso della Comunità europea e un finanziamento per esportarlo in altri paesi dell Unione: Austria, Malta, Spagna e Turchia. La metodologia si basa sulla formazione di un semplificatore, un profilo innovativo che faccia da ponte nel delicato momento di transizione dalla scuola al lavoro di persone che presentano disturbi dello spettro autistico o altre disabilità psichiche e intellettive. I NUMERI - Che non basti una legge per introdurre una persona con disabilità nel mondo del lavoro è dimostrato dai dati resi noti da Isfol (l Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori) al Parlamento nella Relazione sullo stato di attuazione delle norme per il collocamento obbligatorio e mirato delle persone disabili (biennio 2010-2011 gli ultimi disponibili): nell anno di riferimento sono stati inseriti 22.023 disabili, ma gli iscritti alle liste provinciali speciali del lavoro sono circa 644 mila (circa la metà nel Sud Italia), di cui quasi 65.800 nuovi. Le donne, pur essendo 48% del totale hanno meno possibilità di entrare nel mondo del lavoro: ogni 10 assunzioni 6 sono maschili e 4 femminili. LA SFIDA - E la situazione si fa più critica quando si affronta il tema delle disabilità intellettive. Anche per assenza di figure che coadiuvino l ingresso di queste persone in azienda. «Tutti i report che ci giungono anche dagli altri Paesi segnalano che gli insegnanti-educatori-tutor non si sentono preparati ed equipaggiati a rispondere alle sfide educative che il supporto alle disabilità, specialmente intellettive, richiede - spiega l ideatrice del progetto Silvia Fontanesi, European project designer di Cspmi -. La pedagogia dei formatori, ad oggi, non prevede che essi ricevano una formazione specifica sul tema della disabilità, spesso l aggiornamento sul tema parte dal singolo individuo come volontà di approfondire un aspetto che tocca la sensibilità individuale, oppure come soluzione che rincorre un problema che ci si è trovati a fronteggiare impreparati». FACILITATORI - Da qui l esigenza di formare i formatori, come è avvenuto nel 2012 con 11 facilitatori che hanno accompagnato altrettante persone con autismo grazie ai finanziamenti della Provincia di Reggio Emilia, in collaborazione con l Associazione Aut Aut, l Ausl di Reggio, il Comune di Reggio Emilia e il Sistema scolastico provinciale. Il progetto Leonardo, invece, avrà la durata di due anni (novembre 2013-novembre 2015) e trasferirà le conoscenze e la metodologia ai Paesi partner, previo adattamento al singolo contesto socio-economico locale, mentre a Reggio Emilia si sperimenterà l allargamento del raggio di azione del Job Trainer verso persone con disturbi intellettivi diversi dall autismo: dislessia, sindrome di Down, spasticità IL NETWORK - Il progetto sarà monitorato, a garanzia di piena oggettività, da un soggetto terzo rispetto alla partnership, la società greca Cyberall Access, con sede ad Atene. Si avvarrà inoltre della collaborazione, soprattutto a livello di supervisione scientifica di Autism Europe, con sede a Bruxelles, associazione internazionale il cui obiettivo è difendere i diritti delle persone con autismo e le loro famiglie: si tratta di un network di 80

associazioni di genitori di persone con autismo in 30 Paesi europei, che rappresentano circa 3.3 milioni di europei autistici. Al termine saranno complessivamente formati circa 60 nuovi Job Trainer o facilitatori, in tutta Europa. Anche in questo caso, come nell esperienza reggiana, il cuore della sperimentazione sarà costituito dall opportunità di esercitare on the job : a ogni partecipante sarà abbinato un soggetto con disabilità intellettive e/o disturbi dello spettro autistico, che desideri fare un esperienza di inserimento professionale in azienda. fonte: corriere.it 23 ottobre 2013

In Italia sbarca il lavoratore autistico Nasce in Emilia-Romagna il Job Trainer Disability. Con l obiettivo di formare operatori dall alto profilo professionale in grado di facilitare l inserimento post-scolastico delle persone con autismo o deficit intellettivi. Un esperienza all avanguardia per la regione italiana che dopo l esperienza pilota tenutasi nel 2012 a Reggio Emilia dal Centro servizi piccole-medie imprese (Cspmi), ha adesso ricevuto il plauso dell Unione Europea che ha deciso di finanziarla attraverso il Programma Leonardo. Questa nuova fase, avrà la durata di 2 anni (novembre 2013-novembre 2015). Con il fine, poi, di trasferire le conoscenze e la metodologia in altri paesi: Austria, Malta, Spagna e Turchia. Al termine saranno complessivamente formati circa 60 nuovi Job Trainer in tutta Europa. Un altra iniziativa, insomma, che dopo quelle dei mesi scorsi continua a riconosce il valore aggiunto che le persone con autismo, grazie alle loro peculiarità, possono apportare alle imprese. fonte: west-info.eu 25 ottobre 2013

Pensione anticipata, i disabili restano esclusi Donazione di sangue sì, congedi parentali sì, legge 104 no. È questa la sintesi della difficile giornata nell Aula della Camera, per la Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. Tra i temi in discussione c era anche l estensione della definizione di giornate effettive di lavoro anche alla donazione di sangue, ai congedi parentali e ai congedi e permessi ai sensi della legge 104, così da eliminare la penalizzazione in cui da qui al 2017 incorrono, alla richiesta della pensione anticipata, i lavoratori che ne hanno usufruito. Sul sangue eravamo tutti tranquilli. La Commissione Bilancio però il 23 ottobre aveva eliminato congedi parentali e legge 104. Lo stenografico dell Aula però svela che la Commissione Bilancio ci ha successivamente ripensato, formulando un nuovo parere che ha revocato il precedente. La seconda versione quindi (emendamento 4-ter.700), con il parere favorevole del Governo, è stata votata dall Aula e approvata con 388 voti a favore e nessun contrario (in allegato il pdf del testo uscito dalla Camera e inviato al Senato in seconda lettura). Nessuna penalizzazione economica all atto della pensione anticipata quindi per chi ha usufruito di permessi per donazione sangue e per congedi di paternità e maternità. La spesa autorizzata è - rispettivamente - di 14,2 milioni e di 28,7 milioni. La penalizzazione economica resta per chi ha usufruito di congedi e permessi ex legge 104. Il provvedimento torna al Senato, ma è più probabile che si tenti di sanare la penalizzazione dei caregiver famigliari nella discussione in aula della legge di stabilità. fonte: vita.it 28 ottobre 2013