APPROFONDIMENTO COMMENTATO DEL PROFILO DELL OSS



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APPROFONDIMENTO COMMENTATO DEL PROFILO DELL OSS PROVVEDIMENTO DELLA CONFERENZA STATO-REGIONI DEL 22 FEBBRAIO 2001 Accordo tra il Ministro della sanità, il Ministro per la solidarietà sociale e le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano per la individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell operatore socio-sanitario e per la definizione dell ordinamento didattico dei corsi di formazione (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 91 del 19 aprile 2001). ARTICOLO 1 IL PROFILO 1. È individuata la figura dell operatore sociosanitario. 2. L operatore socio-sanitario è l operatore che, a seguito dell attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a: a) soddisfare i bisogni primari della persona, nell ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario; b) favorire il benessere e l autonomia dell utente. Nel primo articolo si definisce: la denominazione dell operatore; la non appartenenza al ruolo sanitario; la sua mission; il limite entro cui esercitare il proprio ruolo; l ambito in cui esercitare la propria attività; gli obiettivi a cui deve tendere la propria attività. ARTICOLO 2 LA FORMAZIONE 1. La formazione dell operatore socio-sanitario è di competenza delle regioni e province autonome, che provvedono alla organizzazione dei corsi e delle relative attività didattiche, nel rispetto delle disposizioni del presente decreto. 2. Le regioni e le province autonome, sulla base del proprio fabbisogno annualmente determinato, accreditano le aziende UU. SS. LL. e ospedaliere e le istituzioni pubbliche e private, che rispondono ai requisiti minimi specificati dal Ministero della sanità e dal dipartimento degli affari sociali con apposite linee guida, alla effettuazione dei corsi di formazione. In questo articolo si definiscono i connotati del progetto formativo di questo operatore e la competenza regionale: sull autorizzazione dei centri di formazione, che potranno essere pubblici, privati con caratteristiche da definire; nell identificare il fabbisogno di questa nuova figura; L accordo consegna alle regioni la responsabilità del controllo dei corsi che per poter essere reciprocamente riconosciuti tra tutte le regioni, devono attestare che il corso si è svolto conformemente a quanto sancito da questo accordo.

PARTE I Area socio-culturale istituzionale e legislativa ARTICOLO 3 CONTESTI OPERATIVI 1. L operatore socio-sanitario svolge la sua attività sia nel settore sociale che in quello sanitario, in servizi di tipo socio-assistenziale e sociosanitario, residenziali o semiresidenziali, in ambiente ospedaliero e al domicilio dell utente. In questo articolo si delinea il contesto operativo di questi operatori, ovvero dove potranno spendere la competenza acquisita e certificata dall attestato. I contesti sono veramente molti e implicano competenze molto diversificate, considerate le loro finalità e la tipologia di problemi che si trattano. Per questo considerate le finalità del corso, quanto definito in questo articolo deve essere messo in correlazione con quanto chiaramente definito dall articolo 1. ARTICOLO 4 CONTESTI RELAZIONALI 1. L operatore socio-sanitario svolge la sua attività in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofessionale. Anche questo articolo definisce chiaramente il limite dell attività dell OSS: l articolo 1 ne delinea la mission, il 3 dove la può realizzarla e questo ci dice a che si deve riferire. Il contesto, e l organizzazione del lavoro pensata, è quella del l équipe dove le diverse professionalità si integrano sui bisogni del paziente, utente, ospite, persona. ARTICOLO 5 ATTIVITÀ 1. Le attività dell operatore socio-sanitario sono rivolte alla persona e al suo ambiente di vita: a) assistenza diretta e aiuto domestico alberghiero; b) intervento igienico-sanitario e di carattere sociale; c) supporto gestionale, organizzativo e formativo. 2. Le attività di cui al comma 1 sono riassunte nell allegata tabella A che forma parte integrante del presente decreto. In modo molto schematico si delinea tutto quanto ci si può aspettare dall OSS in termini di attività. Queste sono state classificate a seconda della loro finalità. ARTICOLO 6 COMPETENZE Le competenze dell operatore di assistenza sono contenute nell allegata tabella B che forma parte integrante del presente decreto Rimandiamo all allegato l approfondimento. ARTICOLO 7 REQUISITI DI ACCESSO 1. Per l accesso ai corsi di formazione dell operatore socio-sanitario è richiesto il diploma di scuola dell obbligo e il compimento del diciassettesimo anno di età alla data di iscrizione al corso. Il compimento del 17 anno risulta indispensabile per il pieno esercizio della responsabilità personale nel momento dell acquisizione dell attestato. I requisiti di base per l accesso alla scuola dell obbligo creano il presupposto per una grande eterogeneità degli studenti oss.

Operatore socio-sanitario: il ruolo CAPITOLO I ARTICOLO 8 ORGANIZZAZIONE DIDATTICA 1. La didattica è strutturata per moduli e per aree disciplinari. Ogni corso comprende i seguenti moduli didattici: a) un modulo di base; b) un modulo professionalizzante. 2. I corsi di formazione per operatore sociosanitario avranno durata annuale, per un numero di ore non inferiore a 1000, articolate secondo i seguenti moduli didattici: modulo di base: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 200. Motivazione-orientamento e conoscenze di base: modulo professionalizzante: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 250; esercitazioni/stages, numero minimo di ore 100; tirocinio, numero minimo di ore 450. 3. Le regioni e province autonome, attesa l ampia possibilità di utilizzo dell operatore sociosanitario, possono prevedere, per un più congruo inserimento nei servizi, moduli didattici riferiti a tematiche specifiche sia mirate all utenza (ospedalizzata, anziana, portatrice di handicap, psichiatrica, con dipendenze patologiche ecc.) sia alla struttura di riferimento (residenza assistita, domicilio, casa di riposo, comunità, ecc.). 4. Oltre al corso di qualificazione di base sono previsti moduli di formazione integrativa, per un massimo di 200 ore di cui 100 di tirocinio; i moduli sono mirati a specifiche utenze e specifici contesti operativi, quali utenti anziani, portatori di handicap, utenti psichiatrici, malati terminali, contesto residenziale, ospedaliero, casa alloggio, RSA, centro diurno, domicilio ecc. Modulo tematico: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 50. Tematiche professionali: tipo di formazione esercitazioni/stages, numero minimo di ore 50. Specifiche: tipo di formazione tirocinio, numero minimo di ore 100. L organizzazione didattica, che è stata regolamentata, dovrebbe facilitare l acquisizione delle abilità necessarie all oss, procedendo prima con la lezioni prettamente teoriche per poi passare, dopo la fase propedeutica, all applicazione pratica delle conoscenze acquisite. Da notare poi la regolamentazione di potenziali moduli formativi post base funzionali a un migliore inserimento di questo operatore, nelle differenti aree previste dall accordo. Si ricorda infine che a oggi solo il modulo complementare in assistenza sanitaria è stato ulteriormente regolamentato ed è stato attivato in alcune regioni come formazione post base. Nel Veneto si è regolamentato inoltre un corso post base per preparare gli oss che supportano il dentista nelle sue attività sanitarie. Infine si ribadisce che questi potenziali approfondimenti post base non devono essere considerati come la creazione di nuovi profili professionali. Nello spirito dell accordo il profilo doveva rimanere unico. ARTICOLO 9 MODULI DIDATTICI INTEGRATIVI POST BASE Sono previste misure compensative in tutti i casi in cui la formazione pregressa risulti insufficiente, per la parte sanitaria o per quella sociale Questa previsione ha dato la possibilità alle regioni di considerare e valorizzare i corsi pregressi. Il grosso limite di questa opportunità è la declinazione fatta dalle regioni: sono state realizzate sanatorie molte diversificate che hanno prodotto operatori con la stessa qualificazione giuridica ma non professionale.

PARTE I Area socio-culturale istituzionale e legislativa ARTICOLO 10 MATERIE DI INSEGNAMENTO 1. Le materie di insegnamento, relative ai moduli didattici di cui all art. 8, sono articolate nelle seguenti aree disciplinari: a) area socio culturale, istituzionale e legislativa; b) area psicologica e sociale; c) area igienico sanitaria; d) area tecnico operativa. 2. Le materie di insegnamento sono riassunte nell allegata tabella C, che forma parte integrante del presente decreto. L aver definito in sede di accordo le discipline oggetto d insegnamento risulta un essenziale presupposto per una migliore e omogenea formazione tra tutte le regioni e quindi garanzia sul prodotto formato. ARTICOLO 11 TIROCINIO Tutti i corsi comprendono un tirocinio guidato, presso le strutture e i servizi nel cui ambito la figura professionale dell operatore sociosanitario è prevista Sarebbe stato opportuno declinare meglio gli ambiti di tirocinio definendo i settori irrinunciabili. Ciò per un migliore e uniforme processo formativo al quale partecipa in modo fondamentale l esperienza di tirocinio. ARTICOLO 12 ESAME FINALE E RILASCIO DELL ATTESTATO 1. La frequenza ai corsi è obbligatoria e non possono essere ammessi alle prove di valutazione finale coloro che abbiano superato il tetto massimo di assenze indicato dalla regione o provincia autonoma nel provvedimento istitutivo dei corsi, e comunque non superiore al 10% delle ore complessive. 2. Al termine del corso gli allievi sono sottoposti a una prova teorica e a una prova pratica da parte di una apposita commissione d esame, la cui composizione è individuata dal citato provvedimento regionale e della quale fa parte un esperto designato dall assessorato regionale alla sanità e uno dall assessorato regionale alle politiche sociali. 3. In caso di assenze superiori al 10% delle ore complessive, il corso si considera interrotto e la sua eventuale ripresa nel corso successivo avverrà secondo modalità stabilite dalla struttura didattica. 4. All allievo che supera le prove, è rilasciato dalle regioni e provincie autonome un attestato di qualifica valido su tutto il territorio nazionale, nelle strutture, attività e servizi sanitari, socio sanitari e socio assistenziali La regolamentazione dell ammissione agli esami risulta particolarmente severa. L esame dovrebbe essere il momento in cui si certifica la capacità e le conoscenze del futuro OSS. Le regioni hanno ampia discrezionalità nella definizione delle commissioni d esame. L esplicitazione della presenza certa di un rappresentante dell assessorato alla salute e ai servizi sociali evidenzia la nella necessità di garantire dei commissari esperti della materia d esame. Tale previsione, considerata l esperienza, che ha dimostrato quanto ciò non debba essere considerato scontato, e ciò a danno di tutti: utenti futuri e soprattutto degli stessi studenti che si troveranno nell esercizio di responsabilità prive di copertura. Si ribadisce inoltre il reciproco riconoscimento dell attestato in tutte le regioni sia per il settore sanitario che sociale. Quest ultima previsione risulta molto importante e può portare alla conseguenza di una popolazione, nei servizi, di oss, eterogenea considerati i riconoscimenti, ai cosi pregressi, operati arbitrariamente delle regioni (cfr prossimo articolo).

Operatore socio-sanitario: il ruolo CAPITOLO I ARTICOLO 13 TITOLI PREGRESSI Spetta alle regioni e province autonome, nel contesto del proprio sistema della formazione, quantificare il credito formativo da attribuirsi a titoli e servizi pregressi, in relazione all acquisizione dell attestato di qualifica relativo alla figura professionale di operatore sociosanitario, prevedendo misure compensative in tutti i casi in cui la formazione pregressa risulti insufficiente, per la parte sanitaria o per quella sociale, rispetto a quella prevista dal presente decreto. Si stabilisce un ampia discrezionalità nella definizione dei crediti da riconoscere ai titoli pregressi: è un esigenza perfettamente coerente con il motivo stesso che ha fatto nascere questa nuova figura ovvero quello di eliminare attestati multipli. L aspetto critico di questa previsione è l applicazione assolutamente eterogenea che le regioni hanno esercitato. Così che regioni come il Veneto hanno prodotto ampie sanatorie perdendo un importante occasione di qualificazione o riqualificazione del personale. Altre regioni invece hanno stabilito delle misure obbligatorie di formazione a compensazione. Il risultato è che una grande massa di operatori ha acquisito un titolo, validamente spendibile come l attestato di OSS, che però non certifica lo stesso livello minimo o di qualificazione.

PARTE I Area socio-culturale istituzionale e legislativa ALLEGATO A ELENCO DELLE PRINCIPALI ATTIVITÀ PREVISTE PER L OPERATORE SOCIO-SANITARIO 1. Assistenza diretta e aiuto domestico alberghiero: assiste la persona, in particolare non autosufficiente o allettata, nelle attività quotidiane e di igiene personale; realizza attività semplici di supporto diagnostico e terapeutico; collabora ad attività finalizzate al mantenimento delle capacità psico-fisiche residue, alla rieducazione, riattivazione, recupero funzionale; realizza attività di animazione e socializzazione di singoli e gruppi; coadiuva il personale sanitario e sociale nell assistenza al malato anche terminale e morente; aiuta la gestione dell utente nel suo ambito di vita; cura la pulizia e l igiene ambientale. 2. Intervento igienico sanitario e di carattere sociale: osserva e collabora alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischio-danno dell utente; collabora alla attuazione degli interventi assistenziali; valuta, per quanto di competenza, gli interventi più appropriati da proporre; collabora alla attuazione di sistemi di verifica degli interventi; riconosce e utilizza linguaggi e sistemi di comunicazione relazione appropriati in relazione alle condizioni operative; mette in atto relazioni-comunicazioni di aiuto con l utente e la famiglia, per l integrazione sociale e il mantenimento e recupero della identità personale. 3. Supporto gestionale, organizzativo e formativo: utilizza strumenti informativi di uso comune per la registrazione di quanto rilevato durante il servizio; collabora alla verifica della qualità del servizio; concorre, rispetto agli operatori dello stesso profilo, alla realizzazione dei tirocini e alla loro valutazione; collabora alla definizione dei propri bisogni di formazione e frequenta corsi di aggiornamento; collabora, anche nei servizi assistenziali non di ricovero, alla realizzazione di attività semplici. Da questo elenco molto ampio delle attività previste dell oss si delinea un importante collaboratore del preposto ai servizi sanitari/sociali, che nella grande maggioranza delle situazioni, senza escludere altri, risulta essere l infermiere/assistente sociale. Si evidenzia inoltre che le attività di questo operatore sono quelle relative all assistenza diretta alla persona ma anche alla cura del suo ambiente di vita con operazioni d igiene ambientale garantite con metodo professionale. Con questa ultima osservazione si evidenzia che i profili esecutivi prima esistenti vengono assorbiti da questo profilo e la richiesta di tale attività non risulta quindi un indebita pretesa da parte dell amministrazione che le reclama. Si rileva ancora come dall oss ci si aspettino competenze che devono essere il prodotto di un attività di inserimento graduale nelle differenti realtà lavorative, che ricordiamolo, possono essere molte con problematiche assai eterogenee. È evidente che un contesto organizzativo in cui si valorizza il lavoro d équipe faciliti questa attività d inserimento, a vantaggio di tutti. In particolare ne beneficerà il paziente/utente/ospite/persona che riesce a trovare più facilmente una risposta ai suoi molteplici e complessi problemi di salute.infine si osserva come è stato rubricato il corrente articolo: Elenco delle principali attività previste per l operatore sociosanitario. Il profilo non risulta quindi essere un elenco esaustivo delle attività dell oss. Si conferma invece la necessità di considerare il contesto in cui ci troviamo per identificare ciò che dovremo aspettarci dall operatore. La caratterizzazione del contesto sarà, per lo più, definita dalla tipologia dei problemi del paziente, utente, persona.

Operatore socio-sanitario: il ruolo CAPITOLO I ALLEGATO B COMPETENZE DELL OPERATORE SOCIO-SANITARIO In base alle proprie competenze e in collaborazione con altre figure professionali, sa attuare i piani di lavoro. È in grado di utilizzare metodologie di lavoro comuni (schede, protocolli ecc.). È in grado di collaborare con l utente e la sua famiglia: nel governo della casa e dell ambiente di vita, nell igiene e cambio biancheria; nella preparazione e/o aiuto all assunzione dei pasti; quando necessario, e a domicilio, per l effettuazione degli acquisti; nella sanificazione e sanitizzazione ambientale. È in grado di curare la pulizia e la manutenzione di arredi e attrezzature, nonché la conservazione degli stessi e il riordino del materiale dopo l assunzione dei pasti. Sa curare il lavaggio, l asciugatura e la preparazione del materiale da sterilizzare. Sa garantire la raccolta e lo stoccaggio corretto dei rifiuti, il trasporto del materiale biologico sanitario, e dei campioni per gli esami diagnostici, secondo protocolli stabiliti. Sa svolgere attività finalizzate all igiene personale, al cambio della biancheria, all espletamento delle funzioni fisiologiche, all aiuto nella deambulazione, all uso corretto di presìdi, ausili e attrezzature, all apprendimento e mantenimento di posture corrette. In sostituzione e appoggio dei famigliari e su indicazione del personale preposto è in grado di: aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso; aiutare nella preparazione alle prestazioni sanitarie; osservare, riconoscere e riferire alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l utente può presentare (pallore, sudorazione ecc.); attuare interventi di primo soccorso; effettuare piccole medicazioni o cambio delle stesse; controllare e assistere la somministrazione delle diete; aiutare nelle attività di animazione e che favoriscono la socializzazione, il recupero e il mantenimento di capacità cognitive e manuali; collaborare a educare al movimento e favorire movimenti di mobilizzazione semplici su singoli e gruppi; Dal punto di vista concettuale in questo allegato dovremmo trovare descritte quelle capacità fondamentali e irrinunciabili, perché sono gli elementi costitutivi della professionalità dell oss. In questa parte del profilo troviamo inoltre delle indicazioni importanti rispetto alla questione del rapporto tra oss e attività sanitarie. In particolare si chiarisce che il ruolo del oss nel garantire l assunzione della terapia è assolutamente marginale e identificabile come sostitutivo delle figure familiari e non sanitarie. L oss non ha alcuna formazione teorica rispetto alla farmacologia e non ha le conoscenze di fisiologia necessarie per poter attribuirgli delle responsabilità rispetto al complesso processo terapeutico che non può essere ridotto al semplice gesto dell assunzione di farmaci. Anche per altre attività diagnostiche l oss assumerà un ruolo di collaboratore nei confronti sempre del preposto. Poco valorizzato, ma di grande importanza, è l attività relativa al trasporto degli utenti: implica una conoscenza del paziente che non può che essere il frutto di una certa esperienza. Ciò soprattutto in alcuni ambiti dove sono presenti pazienti con particolari problemi di salute. Altro importante attività è quella relativa allo stoccaggio e gestione dei rifiuti dove viene chiaramente esplicitato che ciò può avvenire solo sulla base di un protocollo, che quindi l oss deve pretendere. Ricordiamo che questa attività non correttamente gestita, attraverso l applicazione di norme precise, può implicare responsabilità di tipo penale.

PARTE I Area socio-culturale istituzionale e legislativa provvedere al trasporto di utenti, anche allettati, in barella carrozzella; collaborare alla composizione della salma e provvedere al suo trasferimento; utilizzare specifici protocolli per mantenere la sicurezza dell utente, riducendo al massimo il rischio; svolgere attività di informazione sui servizi del territorio e curare il disbrigo di pratiche burocratiche; accompagnare l utente per l accesso ai servizi. Competenze relative alle conoscenze richieste Conosce le principali tipologie di utenti e le problematiche connesse. Conosce le diverse fasi di elaborazione dei progetti di intervento personalizzati. Riconosce per i vari ambiti, le dinamiche relazionali appropriate per rapportarsi all utente sofferente, disorientato, agitato, demente o handicappato mentale ecc. È in grado di riconoscere le situazioni ambientali e le condizioni dell utente per le quali è necessario mettere in atto le differenti competenze tecniche. Conosce le modalità di rilevazione, segnalazione e comunicazione dei problemi generali e specifici relativi all utente. Conosce le condizioni di rischio e le più comuni sindromi da prolungato allettamento e immobilizzazione. Conosce i principali interventi semplici di educazione alla salute, rivolti agli utenti e ai loro famigliari. Conosce l organizzazione dei servizi sociali e sanitari e quella delle reti informali. Competenze relazionali Sa lavorare in équipe. Si avvicina e si rapporta con l utente e con la famiglia, comunicando in modo partecipativo in tutte le attività quotidiane di assistenza; sa rispondere esaurientemente, coinvolgendo e stimolando al dialogo. È in grado di interagire, in collaborazione con il personale sanitario, con il malato morente. Sa coinvolgere le reti informali, sa rapportarsi con le strutture sociali, ricreative, culturali dei territori. Sa sollecitare e organizzare momenti di socializzazione, fornendo sostegno alla partecipazione a iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che in ambito residenziale. È in grado di partecipare all accoglimento dell utente per assicurare una puntuale informazione sul servizio e sulle risorse. È in grado di gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità. Affiancandosi ai tirocinanti, sa trasmettere i propri contenuti operativi.

Operatore socio-sanitario: il ruolo CAPITOLO I ALLEGATO C OBIETTIVI DI MODULO E MATERIE DI INSEGNAMENTO Primo modulo (200 ore di teoria): acquisire elementi di base utili per individuare i bisogni delle persone e le più comuni problematiche relazionali; distinguere i sistemi organizzativi socio-assistenziali e la rete dei servizi; conoscere i fondamenti dell etica, i concetti generali che stanno alla base della sicurezza e della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro, nonché i principi che regolano il rapporto di dipendenza del lavoratore (doveri, responsabilità, diritti...); conoscere i concetti di base dell igiene e i criteri attraverso i quali mantenere la salubrità dell ambiente. Secondo modulo (250 ore di teoria, 100 esercitazioni, 450 tirocinio): riconoscere e classificare i bisogni e interpretare le problematiche assistenziali derivanti in relazione alle principali caratteristiche del bambino, della persona anziana, della persona con problemi psichiatrici, con handicap, ecc. o in situazioni di pericolo; identificare tutti gli elementi necessari alla pianificazione dell assistenza, collaborando con le figure professionali preposte; riconoscere le principali alterazioni delle funzioni vitali al fine di attivare altre competenze e/o utilizzare tecniche comuni di primo intervento; applicare le conoscenze acquisite per: mantenimento di un ambiente terapeutico adeguato cura della persona mantenimento delle capacità residue recupero funzionale; conoscere e applicare le diverse metodologie operative presenti nelle sedi di tirocinio; conoscere i principali aspetti psico-sociali dell individuo e del gruppo al fine di sviluppare abilità comunicative adeguate alle diverse situazioni relazionali degli utenti e degli operatori nonché conoscere le caratteristiche, le finalità e le prestazioni di assistenza sociale allo scopo di concorrere, per quanto di competenza, al mantenimento dell autonomia e dell integrazione sociale dell utente. Modulo facoltativo: tematica professionale specifica: (50 ore teoria, 50 esercitazioni, 100 tirocinio): approfondire le competenze acquisite con speciale riferimento a una particolare tipologia di utenza o a uno specifico ambiente assistenziale. Principali materie di insegnamento Area socio culturale, istituzionale e legislativa: Elementi di legislazione nazionale e regionale a contenuto socio-assistenziale e previdenziale. Elementi di legislazione sanitaria e organizzazione dei servizi (normativa specifica O. S. S.). Elementi di etica e deontologia. Elementi di diritto del lavoro e il rapporto di dipendenza. Area psicologica e sociale: Elementi di psicologia e sociologia. Aspetti psico-relazionali e interventi assistenziali in rapporto alle specificità dell utenza. Area igienico-sanitaria e area tecnico-operativa: Elementi di igiene. Disposizioni generali in materia di protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori. Igiene dell ambiente e comfort alberghiero. Interventi assistenziali rivolti alla persona in rapporto a particolari situazioni di vita e tipologia di utenza. Metodologia del lavoro sociale e sanitario. Assistenza sociale.