Impianti in Sardegna impianto consortile di Villacidro (R.S.U. fanghi di depurazione) NATURA & AMBIENTE Modulo: Energie Rinnovabili



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Transcript:

Impianti in Sardegna impianto consortile di Villacidro (R.S.U. fanghi di depurazione)

Impianti in Sardegna bilancio

L energia idroelettrica Molti esperti hanno convenuto nell affermare che il territorio italiano ha una potenzialità idroelettrica annua di circa 65 twh, a fronte di una produzione energetica lorda nel 2000 di circa 51 twh. Pare quindi di poter affermare che si è quasi giunti al limite di sfruttamento, avendo cioè realizzato impianti in ogni sito ove fosse opportuno e conveniente dal punto di vista tecnico ed economico. La restante percentuale di potenzialità potrebbe non essere mai utilizzata a causa di insuperabili problemi autorizzativi e magari di elevatissimi impatti ambientali, salvo che con impianti di piccola taglia, più versatili e con ridotti effetti negativi sull ambiente. Uno dei problemi principali rimane quello della variazione quantitativa e qualitativa dell acqua lungo il suo corso. A livello italiano non esiste ancora un riferimento normativo che lo quantifichi, ma molte regioni italiane ed Autorità di Bacino hanno legiferato in tal senso. Parlando del micro-idroelettrico i microimpianti (che producono basse potenze) sfruttano generalmente portate decisamente contenute su salti modesti. Inoltre la potenza ottenibile da un impianto, a parità di portata e salto, dipende dal rendimento globale di trasformazione.

Dimensione delle centrali idroelettriche Gli impianti idroelettrici si differenziano in base alla potenza nominale della centrale, così come è stato stabilito dalla ESHA (European Small Hydro Association) in: - Micro Impianti: Potenza < 100 kw; - Mini Impianti: Potenza compresa tra i 100 ed i 1000 kw; - Piccoli Impianti: Potenza compresa tra 1 e 10 MW; - Grandi Impianti: Potenza > 10 MW (in Italia si considerano grandi impianti quelli con potenza superiore a 3 MW).

Tipologia di centrali idroelettriche Dal punto di vista impiantistico, le tipologie di centrali idroelettriche si differenziano in: a) ad acqua fluente L impianto non dispone di alcuna capacità di regolazione degli afflussi, per cui la portata sfruttata coincide con quella disponibile nel corso d'acqua. b) a deflusso regolato (a bacino) Si tratta di impianti provvisti di una capacità di invaso alla presa del corso d'acqua atta a modificare il regime delle portate utilizzate dalla centrale. In genere queste centrali sono superiori ai 10 MW. c) di accumulo a mezzo pompaggio L impianto è dotato di due serbatoi collocati a quote differenti accumuli: esso ricava la disponibilità di acqua nel serbatoio superiore mediante sollevamento elettromeccanico (con pompe o con la stessa turbina di produzione) dal serbatoio inferiore. In questo modo nelle ore diurne di maggior richiesta (ore di punta) l'acqua immagazzinata nel serbatoio superiore è usata per la produzione di energia elettrica; nelle ore di minor richiesta (ore notturne) la stessa viene risollevata al serbatoio superiore.

Le ruote idrauliche Ci sono due principali forme di ruote idrauliche: -Ad asse verticale; -Ad asse orizzontale. Le ruote idrauliche ad asse verticale sono usate in zone collinose e per corsi d acqua che possono sviluppare una grossa forza idraulica (ruscelli); Le ruote idrauliche ad asse orizzontale sono usate in zone pianeggianti e con fiumi dal letto ampio ma costante come flusso.

L impatto ambientale L impianto di una cantrale idroelettrica può avere effetti devastanti sull ambiente. E bene dunque valutarne attentamente l impatto: -Costruzione di dighe (per aumentare il salto se insufficiente); -Modifiche all equilibrio ecologico generale; -Alterazioni all ambiente legate alla fauna ittica; -Alterazioni a sfavore di eventuali utilizzazioni a valle dell impianto;

L impatto ambientale Con Deflusso Minimo Vitale (D.M.V.) si intende il livello minimo di acqua che bisogna garantire a valle della presa affinché il fiume rimanga vivo e sia rispettato il rapporto con l ecosistema locale. Le scale di risalita per la fauna ittica sono passaggi tali da consentire ai pesci di superare gli ostacoli rappresentati dall opera di presa, così da non ostacolarne la migrazione.

Misure per la progettazione La potenza di un corso d acqua è funzione: -Della portata (quantità d acqua che fluisce nell unità di tempo mc/sec); -Della caduta (dislivello tra il punto in cui l acqua viene prelevata e la turbina m) Con questi dati è possibile calcolare la potenza teorica di una turbina (P = Q x h x g). Tale valore sarà decrementato a causa dei fattori: -Rendimento turbina; -Rendimento del generatore; -Perdite di carico delle condotte. In pratica la potenza reale di un impianto riesce a raggiungere il 60% della potenza teorica.

Tipologia delle dighe Le dighe possono essere: -In terra (costruita su un nucleo centrale in grosse pietre; gli argini dovranno essere inerbiti per evitare l erosione); -In legno (struttura resistente in legno catramato riempita con materiale inerte); -In muratura (poichè la loro stabilità dipende dal peso, h non deve mai essere > della base); -In cemento o in cemento armato.

Canalizzazioni e condotte Sull invaso la prima opera che si incontra è l opera di presa, la cui configurazione dipende dalla tipologia del corso d acqua intercettato e dall orografia della zona; Integrato con questa vi è un sistema di filtraggio, finalizzato all eliminazione dall acqua di grossi corpi sospesi;