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Direzione Didattica Statale di Vetralla Anno scolastico 2011/12 COMMISSIONE PER LO SVILUPPO DELL INTEGRAZIONE SCOLASTICA E SOCIALE Protocollo d accoglienza per l inserimento di nuovi alunni.. fare spazio all altro significa arricchire la propria identità, aprirle orizzonti nuovi, mettere ali alle nostre radici. Enzo Bianchi

INDICE Introduzione Finalità Soggetti coinvolti Fasi dell accoglienza. 1. L iscrizione 2. La conoscenza 3. L inserimento nel gruppo-classe 4. La progettazione del curricolo 5. La valutazione 6. I rapporti scuola-famiglia Normativa di riferimento Allegati Modulistica 1

Introduzione Il PROTOCOLLO D ACCOGLIENZA è un documento deliberato dal Collegio dei Docenti che predispone le procedure che il nostro Istituto intende mettere in atto per promuovere l accoglienza e l integrazione degli studenti stranieri e di tutti gli alunni che si trasferiscono in corso d anno, al fine facilitare il loro inserimento nella nostra realtà scolastica. Contiene le indicazioni riguardanti l iscrizione e l inserimento dei nuovi alunni, definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici, traccia le fasi dell accoglienza, stabilisce i criteri per la valutazione delle competenze in entrata. Esso è uno strumento di lavoro che viene integrato e rivisto sulla base delle esperienze realizzate e di eventuali nuove normative. Finalità Il Protocollo d accoglienza si propone di: definire pratiche condivise all interno dell Istituto in tema di accoglienza; facilitare l ingresso di nuovi alunni nel tessuto scolastico e sociale; sostenere gli alunni nella fase di adattamento al nuovo contesto; favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione; valorizzare la cultura d origine e la storia personale di ogni alunno; facilitare la relazione tra la scuola e la famiglia neo arrivata; facilitare l istaurarsi di relazioni tra la famiglia neo arrivata e le altre famiglie; promuovere la costituzione di reti di collaborazione tra scuola e territorio sui temi dell accoglienza, dell integrazione e dell educazione interculturale. Soggetti coinvolti L adozione del Protocollo impegna, a vario titolo, tutte le componenti della comunità scolastica, in un assunzione collegiale di responsabilità. In special modo sono implicate la Commissione Accoglienza e la Commissione per l Integrazione scolastica e sociale. Tutti i soggetti coinvolti sono impegnati ad adottare forme di comunicazione efficaci e ad operare in rete per ottimizzare le risorse. È compito della Commissione per l Integrazione scolastica e sociale: promuovere la diffusione e la conoscenza del Protocollo all interno dei vari plessi; predisporre i materiali per l integrazione e l accoglienza elencati nel Protocollo e renderli disponibili all uso; formulare per il Collegio Docenti eventuali proposte di modifica e/o integrazione del Protocollo; 2

La Commissione Accoglienza, a tutti gli effetti articolazione del Collegio, è formata stabilmente da: il Dirigente scolastico (o un docente delegato) che la presiede; il docente Funzione strumentale per l area dell inclusione e/o il referente della Commissione Integrazione (nominati dal Collegio ad inizio d anno); un rappresentante designato della Segreteria; un docente designato per ogni plesso. La commissione si riunisce nei casi d inserimento di alunni neo arrivati. Fasi dell accoglienza 1. L iscrizione L iscrizione, da intendersi come il primo passo del percorso di accoglienza e di integrazione dell alunno e della sua famiglia, è in carico all Ufficio di Segreteria. L incaricato delle iscrizioni cura: il ricevimento dei documenti necessari; la raccolta delle informazioni riguardanti il percorso scolastico seguito dall alunno nel Paese/ città di provenienza e, per gli alunni stranieri, la lingua parlata in ambito domestico e l eventuale conoscenza di una seconda lingua; la consegna alla famiglia di una sintesi illustrativa dei documenti riguardanti l Istituto ed il suo funzionamento: POF, Regolamento di Circolo, Patto di corresponsabilità, assicurazione ecc.. È compito dell incaricato di segreteria, inoltre, informare i genitori del tempo che intercorrerà tra l iscrizione e l effettivo inserimento nella classe (in tempi brevi 1 ); fissare il primo incontro tra le famiglie e la Commissione Accoglienza; avvisare la Commissione Accoglienza. 2. La conoscenza Il primo incontro con i genitori, ed eventualmente con l alunno, coinvolge il Dirigente Scolastico, il referente della Commissione Accoglienza del plesso in cui è stato richiesto l inserimento da parte dei genitori ed eventualmente il docente Funzione Strumentale per l Integrazione. L incontro ha lo scopo di raccogliere informazioni sulla storia personale e scolastica dell alunno, sui suoi interessi e sulla situazione familiare. Successivamente il referente della Commissione Accoglienza rileva le abilità, le conoscenze e le competenze dell alunno, attraverso le modalità e gli strumenti 1 È importante che la scuola si conceda il tempo necessario per prendere decisioni ponderate sull inserimento, per preparare la classe prescelta ad accogliere il nuovo arrivato e per attivare specifici interventi in caso di alunni stranieri o disabili. 3

concordati con i docenti delle classi candidate all accoglienza oppure, in caso di alunni stranieri, avvalendosi degli strumenti allegati al Protocollo. Il rapporto con il bambino o il ragazzo straniero può essere facilitato dall utilizzo di tecniche non verbali quali i linguaggi multimediali, il disegno, la gestualità, la fotografia, ecc. Si possono proporre prove organizzate su diversi livelli di competenza, congegnate in modo da essere intuitivamente comprensibili. In caso di alunno con disabilità certificata, o in via di certificazione, o di alunni con bisogni educativi speciali, si attiveranno anche tutte le procedure specifiche previste dal Manuale delle procedure per l attivazione di percorsi d integrazione/ inclusione scolastica o dal Manuale delle procedure previste dalla legge 170/2010 per la gestione dei DSA. In questo caso è necessario che sia coinvolto il docente Funzione Strumentale per l Integrazione. Tutti i soggetti coinvolti si attiveranno per il passaggio chiaro ed efficace delle informazioni alla famiglia e la raccolta delle notizie indispensabili per una prima conoscenza dell alunno. 3. L inserimento nel gruppo-classe Una volta in possesso di tutte le informazioni, la Commissione Accoglienza, presieduta dal Dirigente Scolastico, individua la classe in cui inserire l alunno. L inserimento nel gruppo classe sarà stabilito sulla base dei seguenti criteri: accertamento delle competenze, delle abilità e dei livelli di preparazione dell alunno; iscrizione alla classe corrispondente all età anagrafica, o alla classe immediatamente inferiore o superiore 2 ; distribuzione delle iscrizioni in modo tale da favorire l equilibrio numerico e l eterogeneità delle cittadinanze nella composizione delle classi; analisi e valutazione della situazione comportamentale e delle dinamiche relazionali dei diversi gruppi-classe. Una volta stabilita la classe di inserimento, i docenti si attiveranno per fare in modo che il nuovo alunno e la sua famiglia si sentano realmente accolti. 2 Normativa per l inserimento degli alunni stranieri L inserimento scolastico dei ragazzi stranieri avviene sulla base della legge n. 40 del 6 marzo 1998 e sul D.P.R.394/99. Tale normativa sancisce che: - tutti i minori stranieri, sia regolari che non, hanno il diritto dovere dell inserimento scolastico. - l iscrizione dei minori stranieri, può essere richiesta in un qualunque periodo dell anno scolastico. I minori stranieri soggetti all'obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all'età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l'iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto: a) dell'ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell'alunno, che può determinare l'iscrizione ad una classe, immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all'età anagrafica; b) dell'accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell'alunno; c) del corso di studi eventualmente seguito dall'alunno nel Paese di provenienza; d) del titolo di studio eventualmente posseduto dall'alunno. Il collegio dei docenti formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi; la ripartizione è effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri. 4

Inizialmente è consigliabile favorire l integrazione nella classe promovendo attività di piccolo gruppo o di cooperative learning, oppure individuando un compagno tutor da affiancare all alunno come supporto e guida nell orientamento all interno del nuovo ambiente, avendo cura di sostituirlo, a rotazione, con gli altri compagni, in modo da coinvolgere tutti gli alunni della classe. Nel caso di alunni stranieri, con scarsa conoscenza della Lingua italiana, sarebbe auspicabile, ove possibile, affiancargli un alunno immigrato da vecchia data dallo stesso paese d origine. Sta poi alla professionalità, alla flessibilità ed alla sensibilità dei docenti individuare le strategie più idonee a promuovere l inserimento ottimale dell alunno. L accoglienza, comunque, non può essere una fase definita nel tempo, ma dovrebbe corrispondere ad una modalità di lavoro atta ad instaurare e mantenere un clima accettabile e motivante per tutti i protagonisti dell azione educativa ( genitori, alunni, docenti, collaboratori scolastici, personale amministrativo). 4. La progettazione del curricolo In caso di alunni stranieri, la decisione sull assegnazione a una classe viene accompagnata dall individuazione dei percorsi di facilitazione che potranno essere attuati sulla base delle risorse disponibili: compresenze/contemporaneità; ore a disposizione; insegnanti di sostegno, compatibilmente con le attività individualizzate finalizzate all integrazione dell alunno diversamente abile; risorse professionali esterne messe a disposizione dagli Enti Locali e dal Ministero; risorse professionali volontarie messe a disposizione dal territorio; risorse economiche finalizzate, su Progetto. Particolare attenzione verrà data agli alunni immigrati in ingresso nella prima classe della Scuola Primaria che non hanno frequentato la Scuola dell Infanzia. Obiettivi prioritari saranno l acquisizione di una buona competenza nell Italiano scritto e parlato, sia in forme ricettive che produttive, prima per la comunicazione interpersonale e per l integrazione scolastica, poi per lo studio delle discipline. La progettazione avviene nell ambito di obiettivi ridotti o semplificati, in base alle capacità dell alunno ed in risposta ai suoi bisogni formativi. Tutti i docenti di classe sono coinvolti collegialmente nel: favorire l integrazione nella classe promuovendo attività in piccolo gruppo o progetti di educazione interculturale; facilitare l apprendimento del linguaggio funzionale favorendo la presenza nel gruppo-classe per tutto il tempo scuola; rilevare i bisogni specifici di apprendimento; semplificare, se necessario, il curricolo, per quanto riguarda i tempi di apprendimento di un altra lingua straniera oltre all Italiano; 5

individuare le modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina. Le scelte effettuate dai docenti della classe sono contenute nel Piano di Studio Personalizzato (PSP) che sarà punto di riferimento essenziale anche per la valutazione dell alunno straniero. Alla stesura del PSP sono chiamati tutti i docenti che, nell ambito della propria disciplina, dovranno opportunamente selezionare i contenuti individuando i nuclei tematici fondamentali, al fine di permettere il raggiungimento almeno degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione. 5. La valutazione Per gli alunni di madrelingua italiana o con buona conoscenza della lingua italiana, le modalità di verifica e i criteri di valutazione saranno quelli previsti dal Regolamento per la valutazione degli alunni, così come, per gli alunni diversamente abili o con Bisogni Educativi Speciali, saranno quelli previsti dai singoli Piani di studio personalizzati. Per gli alunni stranieri di recente immigrazione, con scarsa conoscenza della Lingua italiana, invece, si fa riferimento a quanto espresso nelle Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri emanate dal Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (C. M. n 24 del 1 marzo 2006). In fase di valutazione si terrà conto: dei risultati ottenuti nell apprendimento dell italiano L2; degli obiettivi disciplinari raggiunti rispetto alla situazione di partenza e previsti dal Piano di Studio Personalizzato; della motivazione, della partecipazione e dell impegno; delle potenzialità d apprendimento dimostrate e, soprattutto, della previsione di sviluppo. Laddove le competenze linguistiche non siano state acquisite completamente la valutazione farà riferimento al Piano di Studio Personalizzato, tenendo conto che l alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione della lingua italiana. La Funzione Strumentale per l Integrazione scolastica e sociale ha il compito di monitorare i Progetti d Istituto e gli interventi di soggetti esterni finalizzati all integrazione degli alunni stranieri, allo scopo di migliorare l efficacia e di ottimizzare le risorse. 6. I rapporti scuola-famiglia Dopo il primo incontro, di carattere amministrativo, la scuola comunica con la famiglia nei tempi e con le modalità proprie, che sono stabilite nei documenti programmatici ampiamente condivisi con le famiglie attraverso vari canali di comunicazione. È compito dei docenti della classe accogliente, soprattutto nel periodo immediatamente successivo all iscrizione, mettere in atto tutte le strategie possibili affinché si instauri un rapporto di stretta collaborazione con la famiglia, improntato sulla lealtà e sulla fiducia reciproca. 6

La normativa di riferimento Il Protocollo d accoglienza è uno strumento con cui l Istituto attua il Piano dell Offerta Formativa. Esso è coerente con la legislazione vigente e si propone, in particolare, di dare concreta attuazione alle Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri (Circolare Ministeriale n. 24 del 1 marzo 2006). I principali riferimenti legislativi internazionali sono la Dichiarazione dei Diritti Umani (approvata dalla Nazioni Unite il 10 dicembre 1948) e la Convenzione sui Diritti dell Infanzia (approvata dalle nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall Italia con Legge 27 maggio 1991 n. 176). L inserimento scolastico dei ragazzi stranieri avviene sulla base della Legge n. 40 del 1998 sull immigrazione straniera in Italia e sul D.P.R. 394 del Novembre 1999. Per la valutazione si fa riferimento, oltre che al D.P.R. n.394 del 1999, alla Legge 517/1977 e al D.P.R. n. 122 del 2009. ALLEGATI Allegato 1: il Quadro Comune Europeo per le lingue Allegato 2: prove d ingresso di italiano L2 scuola elementare (1 a -2 a classe) e materiali per il somministratore. Allegato 3: prove d ingresso di italiano L2 scuola elementare (3 a - 4 a -5 a classe) e materiali per il somministratore. Per quanto riguarda gli allegati si rimanda al fascicolo in visione in ogni plesso MODULISTICA Tutta la modulistica necessaria è a disposizione nell apposita area all interno del sito web dell Istituto e presso i vari plessi. 7