L'Umanesimo e il Rinascimento

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L'Umanesimo e il Rinascimento L'Umanesimo è la cultura della civiltà rinascimentale. Fra i concetti di Umanesimo e Rinascimento esiste una continuità e una sovrapposizione

Periodizzazione secondo Croce Nasce in Italia e si possono distinguere tre momenti: Dalla fine del Trecento all'ascesa di Lorenzo de' Medici(1469): domina il latino Dal 1469 alla morte di Lorenzo de' Medici(1530): rinascita della letteratura in volgare Dal 1530 al 1573 anno di pubblicazione dell'aminta

Già verso la fine del Trecento, per impulso di Petrarca e Boccaccio, si viene elaborando una cultura fondata sulla rivalutazione del mondo classico latino e greco

Origine del termine Umanesimo Deriva da humanae litterae espressione che si contrappone a divinae litterae. Interesse per gli studia humanitatis (filosofia e letteratura) e riscoperta dei classici, depurati di tutte le interpretazioni moralistiche e allegoriche dell'età precedente

Significato di Rinascimento C'è la volontà di far rinascere la cultura antica, adattandola al nuovo contesto delle corti cinquecentesche

Contesto storico In tutto il '400 fino alla prima metà del '500 la forma di governo presente in gran parte dell'italia è la signoria: Subentra ai Comuni, dimostratisi inadatti a risolvere le contese fra le varie fazioni interne Prevalgono delle personalità forti economicamente, che accentrano su di sé tutti i poteri

Nasce la corte signorile che diventa un luogo di cultura, di salotti raffinati, ma anche di rivalità, di intrighi, congiure (famosa quella dei Pazzi a Firenze nel 1478)

Le Signorie erano nate col consenso popolare e i signori spesso venivano investiti del titolo di Principe dell'imperatore. Il consenso sociale perciò era forte e non avvenivano insurrezioni di piazza. Tuttavia, profondo era il divario fra le classi dominanti e il popolo

Si fa ricorso agli eserciti mercenari. perciò: I cittadini perdono l'abitudine all'esercizio delle armi Viene meno l'amor di patria I signori reprimono più facilmente eventuali insurrezioni

Le tendenze espansionistiche delle Signorie porteranno alla formazione degli Stati regionali. Con la pace di Lodi (1454) si manterrà lo status quo per il tutto il '400.

Il policentrismo politico determina un policentrismo culturale

La stabilità politica dopo la pace di Lodi permette a molti principi di destinare le risorse economiche per abbellire le città mediante opere urbanistiche e architettoniche e dare impulso alla cultura in generale

Il mecenatismo Nelle corti si assiste al fenomeno del mecenatismo: i principi accordano protezione ad intellettuali e artisti e li finanziano

Contesto storico internazionale 1453: caduta di Costantinopoli. Avanza verso l'occidente l'impero turco nel Mediterraneo. Molti greci fuggiaschi giungono in Italia e contribuiscono allo sviluppo della conoscenza della lingua e cultura greca 1492: inizio dell'età moderna con la scoperta dell'america. Si apre una fase di espansionismo coloniale

La riforma protestante divide il mondo cristiano e darà vita alle guerre di religione

In Italia dopo Lorenzo de' Medici Nel 1494 Carlo VIII entra in Italia con le sue truppe: Caduta dei Medici a Firenze e l'intaurazione della repubblica Lega antifrancese, composta da Venezia, dall'austria, dal Papato, dal Ducato di Milano e dalla Spagna frena l'avanzata di Carlo VIII Il successore, Luigi XII, conquista il milanese e altera gli equilibri fra gli Stati italiani

1519 elezione di Carlo V: diventa Imperatore del Sacro romano impero e re di Spagna (con Sardegna, Sicilia e Regno di Napoli): voleva ricostituire un impero unitario e cristiano In Italia scoppia una guerra per la conquista del ducato di Milano, che vede in opposizione Carlo V e la Francia 1527 sacco di Roma compiuto dalle truppe mercenarie di Carlo V, rimaste senza paga

1559 trattato di Cateau- Cambresis: Passano sotto il dominio spagnolo: Lombardia, Regno di Napoli, Sicilia, Sardegna Aree che gravitano nell'orbita spagnola: ducato di Toscana, repubbliche di Genova e Venezia, lo Stato della Chiesa (Filippo II si era assunto il ruolo di difensore della cattolicità)

Profilo ideologico-culturale Riscoperta e rivalutazione della civiltà classica nei suoi autentici valori ideologici, etici ed estetici. Contribuisce a ciò: La nascita della moderna filologia, disciplina che mira alla ricostruzione e corretta interpretazione di testi letterari e alla eventuale attribuzione della paternità delle opere.

La filologia Si sviluppa attraverso l'elaborazione di un metodo scientifico volto a collazionare i codici di una stessa opera per riscoprire la versione originale. Lorenzo Valla aveva sottoposto a vaglio filologico la Bibbia, scoprendo errori nella Vulgata di San Girolamo; e aveva dimostrato la falsità della cosiddetta Donazione di Costantino

Si diffuse la conoscenza del greco, che permise di risalire direttamente alla fonti dell'antichità

Si diffonde un atteggiamento scientifico che influenza molti campi: Le scienze naturali, le arti figurative ( scoperta della prospettiva)

Importanza dell'uomo Visione antropocentrica: al centro dell'universo c'è l'uomo, concepito come un microcosmo che riflette in sé l'armonia del macrocosmo. Si afferma la dignità dell'uomo, del libero arbitrio. Questa visione non esclude Dio, al quale l'uomo deve il suo potere e che lo ha reso libero e creatore.

La religiosità La religiosità è un fatto interiore svincolato dalla Chiesa, formalistica nei riti e ormai corrotta (Coluccio Salutati si scaglia contro la vanità e la retorica dei sacerdoti) Sorgono movimenti evangelici che propugnano un ritorno allo spirito cristiano delle origini

L'umanista ricerca nei testi classici il valore umano, il bello estetico, tutto ciò che è stata creazione autonoma dell'intelligenza umana Rivalutazione dei valori laici e terreni e delle possibilità conoscitive dell'uomo

Rapporto uomo-natura: La natura non è più vista come un'entità passiva, ma è strettamente legata all'uomo Non è più espressione del demonio, come nel Medioevo, ma una realtà positiva da imitare: concetto appreso dai classici

Il piacere non viene più demonizzato, ma si considera come un fine da perseguire. Perciò vengono abbandonate le virtù stoiche della rinuncia e si cerca di trovare un equilibrio tra il senso cristiano dell'amore e la tradizione epicurea della ricerca del piacere.

Il bisogno che l'uomo ha di forgiare il proprio destino lo spinge a un'attenzione per la formazione dei giovani, per la pedagogia. Attraverso l'educazione il giovane deve perseguire le virtù della temperanza, giustizia, sobrietà, equilibrio, deve avere vastità di interessi e si deve impegnare nella società.

Contrasto tra virtù e fortuna La virtù diventa un concetto laico, connesso alla intelligenza umana La fortuna non è più vista come esecutrice di un disegno provvidenziale, ma come dato imprevisto e casuale

Lo spazio L'uomo sente di avere il controllo dello spazio, che è geometrizzato, calcolato, studiato secondo misure e proporzioni, che dimostrano la superiore capacità di dominio dell'uomo sull'ambiente

Il tempo Si teorizza una rottura profonda col Medioevo e un collegamento con l'età classica concepita come età dell'oro da far rivivere nel presente.

Esaltazione dell'otium Rifiuto dell'attività pratica per immergersi negli studi il saggio è colui che: Ha una missione da compiere, perciò è superiore a tutti gli altri uomini. E' un filosofo, si comporta eticamente, è studioso della natura

L'intellettuale Emerge l'intellettuale cortigiano Aspetti positivi: tranquillità economica, riconoscimento sociale Aspetti negativi: limitazioni nella libertà di espressione Però: Gli intellettuali erano aristocratici che spesso condividevano l'ideologia del signore

L'intellettuale spesso era un chierico L'intellettuale non vive solo nelle corti, ma partecipa ad accademie e cenacoli