Gli effetti del D.Lgs. 105/2015 sulle attività degli stabilimenti a rischio di Incidente Rilevante Attuazione della direttiva 2012/18/UE SEVESO III

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Gli effetti del D.Lgs. 105/2015 sulle attività degli stabilimenti a rischio di Incidente Rilevante Attuazione della direttiva 2012/18/UE SEVESO III Possibili modalità applicative degli adempimenti in materia di Certificato di Prevenzione Incendi Pag. 1 Cortona 29 Settembre 2015 Premessa Il D.Lgs. 105/2015 è intervenuto a consolidare il concetto che anche gli stabilimenti rientranti nel campo di applicazione della normativa in materia di Rischi di Incidenti Rilevanti sono tenuti all applicazione di quanto indicato dal DPR 151/2011 e DM 07/08/2012 in materia di Controlli di Prevenzione Incendi. La precedente legge 125/2013 che estendeva l applicazione del DPR 151/2011 anche alle aziende in art. 8 D.Lgs. 334/99 non faceva pienamente chiarezza in materia in quanto priva del relativo decreto applicativo. Situazioni profondamente diverse che richiedono procedure applicative specifiche Pag. 2 1

Premessa Il D.Lgs. 105/2015 interviene proprio a colmare la lacuna lasciata dalla legge 125/2013, ovvero definisce le procedure che gli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (soglia superiore) devono seguire nell implementazione del DPR 151/2011. ALLEGATO L ALLEGATO C Rimane la necessità di definire in dettaglio e nell ottica di una applicazione reale, le effettive modalità di svolgimento delle procedure definite e relativi obblighi Pag. 3 DNAR E SCIA Contestualmente alla DNAR, che assolve all obbligo di presentazione della SCIA, devono essere forniti: 1. Attestato di versamento 2. Relazione descrittiva e relativi documenti tecnici (All. I DM 07/08/2012) 3. Dichiarazioni e certificazioni (All. II DM 07/08/2012) La contestualità tra predisposizione DNAR e le Dichiarazioni / certificazioni non è sempre possibile (almeno nell attuale prassi esecutiva) Pag. 4 2

DNAR E SCIA Si consideri ad esempio che, in alcuni contesti, il Comune competente vincola il rilascio della concessione edilizia all ottenimento di un «parere favorevole» da parte dei VVF che, in caso di non applicabilità di un Esame Progetto, viene espresso proprio sulla DNAR (CTR). Più in generale l attuale prassi prevede spesso un confronto tra CTR (e quindi anche Comando) in merito ai contenuti della modifica con possibilità di precisazioni / richieste di variazioni al progetto iniziale. SCHEMA CICLICO DEL CONFRONTO CON LE AUTORITÀ Presentazione DNAR in anticipo sull effettivo completamento dei lavori e solo in seguito invio delle certificazioni / dichiarazioni Predisposizione, anche se non strettamente necessario, di un esame del progetto Pag. 5 RdS definitivo e SCIA Contestualmente alla Rapporto di Sicurezza Definitivo, che assolve all obbligo di presentazione della SCIA, devono essere forniti: 1. Attestato di versamento (per attività non assimilabili a impianti / depositi) 2. Dichiarazioni e certificazioni (All. II DM 07/08/2012) Anche in questo caso la contestualità tra predisposizione RdS definitivo e le Dichiarazioni/certificazioni non è usualmente possibile, almeno nell attuale prassi esecutiva, anche in funzione dei tempi di durata delle istruttorie SCHEMA CICLICO DEL CONFRONTO CON LE AUTORITÀ Presentazione DNAR in anticipo sull effettivo completamento dei lavori e solo in seguito invio delle certificazioni / dichiarazioni Pag. 6 3

Il punto 8.3 dell Allegato L richiede, rimandando al punto 3 dello stesso, di fornire le dichiarazioni e certificazioni di cui all Allegato II al DM 07/08/2012. Alcune tipologie di Impianti interessati: produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione e di utilizzazione dell'energia elettrica; deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione ed aerazione dei locali, di gas, anche in forma liquida, combustibili o infiammabili o comburenti; estinzione o controllo incendi/esplosioni, di tipo automatico e manuale; rivelazione di fumo, calore, gas e incendio e segnalazione allarme. Pag. 7 Produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione e di utilizzazione dell'energia elettrica Una percentuale rilevante degli «impianti e depositi» è stata realizzata anche anteriormente al 1990; non sono pertanto disponibili certificazioni relative agli impianti elettrici (legge 46/90 o DM 37/08). È quindi necessario predisporre, a cura di professionista abilitato, una specifica certificazione (modello CERT IMP 2.5) relativamente alle norme vigenti all epoca dell installazione. Per tale attività, che richiede verifiche dettagliate e estensive anche quando solo a campione, devono essere preventivati impegni elevati sia in termini di tempi che di oneri associati. Pag. 8 4

Deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione ed aerazione dei locali, di gas, anche in forma liquida, combustibili o infiammabili o comburenti. Anche in questo caso gli impianti esistenti non sono in generale in possesso di certificazioni di tale natura. È quindi necessario predisporre, a cura di professionista abilitato, una specifica certificazione (modello CERT IMP 2.5). Devono essere individuate le norme di riferimento a cui verificare (e certificare) l adeguatezza. Pag. 9 Estinzione o controllo incendi/esplosioni, di tipo automatico e manuale. Anche in questo caso gli impianti esistenti non sono in generale in possesso di certificazioni di tale natura. È quindi necessario predisporre, a cura di professionista abilitato, una specifica certificazione (modello CERT IMP 2.5). Devono essere individuate le norme di riferimento a cui verificare (e certificare) l adeguatezza. La norma UNI EN 10779 non si può ritenere adeguata a garantire la sicurezza antincendio di stabilimenti complessi Pag. 10 5

Rivelazione di fumo, calore, gas e incendio e segnalazione allarme. Situazione analoga agli impianti antincendio: Devono essere individuate le norme di riferimento a cui verificare (e certificare) l adeguatezza. Ad esempio la norma UNI 9795 non si può ritenere adeguata per la progettazione di sistemi di rilevazione gas e incendi in aree aperte che, per contro, caratterizzano molte installazioni a rischio di incidenti rilevanti. In generale le norme e regole tecniche, come anche il nuovo regolamento di prevenzione incendi, non sono adeguati alle realtà impiantistiche che comportano rischi di incidenti rilevanti. Pag. 11 DNAR e modifiche non sostanziali DPR 151/2011 + DM 07/08/2012 (3 casi) D.Lgs. 105/2015 (2 casi) 1 Aggravio del rischio di incendio Esame progetto + SCIA (2 pagamenti) DNAR + Aggravio del rischio di incendio Esame progetto + SCIA (2 pagamenti) 2 Non aggravio del rischio di incendio 2.A - Modifiche sostanziali Direttamente SCIA (1 pagamento) 2.B - Modifiche non sostanziali Direttamente rinnovo DNAR senza Aggravio del rischio di incendio Direttamente SCIA (1 pagamento) NON PREVISTO Pag. 12 6

GRAZIE Pag. 13 7