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Lo spazio europeo dell istruzione superiore: innovazione, inclusione, mobilità Andrea Lombardinilo Centro di eccellenza Altiero Spinelli (CeAS) Università degli studi Roma Tre Eu Goes to schools. Teaching how to become a conscious European citizen Liceo Bertrand Russell Roma, 6 marzo 2013

La cultura dell internazionalizzazione Il Processo di Bologna è un processo di riforma a carattere europeo volto a realizzare entro il 2010 uno Spazio europeo dell istruzione superiore. Attualmente vi prendono parte 47 paesi europei, con il sostegno di alcune organizzazioni internazionali Esso rappresenta un significativo sforzo di convergenza dei sistemi universitari dei paesi partecipanti, di cui l Italia fa parte fin dall inizio, che coinvolge direttamente tutte le istituzioni europee e le loro componenti 2

La cultura dell internazionalizzazione Il Processo di Bologna: obiettivi prioritari L obiettivo prioritario è far sì che i sistemi di istruzione superiore dei paesi europei siano strutturati in modo da garantire: trasparenza e leggibilità dei percorsi formativi e dei titoli di studio possibilità di accesso al mercato del lavoro europeo per studenti e laureati 3

La cultura dell internazionalizzazione Il Processo di Bologna: obiettivi prioritari maggiore capacità di attrazione dell istruzione superiore europea nello scenario mondiale offerta di un sapere di alta qualità per accrescere lo sviluppo economico e sociale dell Europa armonizzare i diversi sistemi di istruzione superiore nel segno della qualità, della competitività, dell eccellenza 4

La cultura dell internazionalizzazione Il Processo di Bologna: prospettive di scenario La definizione di tali obiettivi è direttamente correlata al verificarsi di tre grandi trasformazioni della nostra società: l emergere, a causa della globalizzazione delle economie, di un mercato del lavoro europeo, se non mondiale; il generalizzato calo di iscrizioni alle Università negli anni 90, che richiede maggiore attenzione alle esigenze degli studenti, nonché una competitività a livello internazionale matura un nuovo atteggiamento verso l Università, cui si richiede maggiore trasparenza nell uso delle risorse (accountability) 5

La cultura dell internazionalizzazione Il Processo di Bologna: strumenti e strategie operative È a tali tendenze fondamentali che i paesi partecipanti al Processo hanno cercato di dare risposta avviando riforme con tratti comuni in termini di obiettivi e strumenti (modifica della struttura dei titoli, organizzazione dei corsi di studio, introduzione del sistema dei crediti), allo scopo di costruire ponti tra paesi e sistemi di istruzione diversi, mantenendone al contempo la specificità 6

La cultura dell internazionalizzazione Il Processo di Bologna: passaggi fondamentali la Dichiarazione della Sorbona, sottoscritta il 25 maggio 1998 dai Ministri dell Istruzione superiore di Italia, Francia, Germania e Regno Unito la Dichiarazione di Bologna, sottoscritta il 19 giugno 1999 dai Ministri di 29 paesi europei (come detto, divenuti oggi 47) 7

La cultura dell internazionalizzazione Il Processo di Bologna: tappe fondamentali Nelle Conferenze ministeriali di Praga (18 e 19 maggio 2001), Berlino (18-19 settembre 2003), Bergen (19-20 maggio 2005), Londra (17-18 maggio 2007), Lovanio (28-29 aprile 2009), Budapest/Vienna (11-12 marzo 2010), Bucarest (26-27 aprile 2012) i Ministri firmatari della Dichiarazione di Bologna hanno adottato specifici Comunicati programmatici Obiettivo: rilevare i progressi registrati nel raggiungimento degli impegni sottoscritti e individuarne i seguiti 8

La cultura dell internazionalizzazione Il Processo di Bologna: tappe fondamentali 1998 Dichiarazione della Sorbona 1999 Dichiarazione di Bologna 2001 Comunicato di Praga 2003 Comunicato di Berlino 2005 Comunicato di Bergen 2007 Comunicato di Londra 2009 Comunicato di Lovanio 2010 Comunicato di Vienna e Budapest 2012 Comunicato di Bucarest 9

La cultura dell internazionalizzazione La Dichiarazione della Sorbona: principi ispiratori rispetto delle diversità dei vari sistemi europei e attenzione sulla presenza emergente di un sistema di titoli a due livelli accento sul titolo di primo ciclo e sul suo riconoscimento internazionale, con appropriato livello di qualificazione necessità di un armonizzazione del quadro complessivo dei titoli a livello europeo 10

La cultura dell internazionalizzazione Dichiarazione della Sorbona: scopo prioritario muovere un primo passo nella direzione di un successivo accordo più vasto, che si realizza nel giugno 1999 con la firma della Dichiarazione di Bologna: i Ministri firmatari si impegnano a varare riforme nazionali per un sistema universitario convergente a livello europeo 11

La cultura dell internazionalizzazione Con la Dichiarazione di Bologna i Ministri firmatari stabiliscono di: adottare un sistema di titoli di semplice leggibilità e comparabilità, anche tramite l uso del Diploma supplement (una certificazione congiunta al diploma relativa alle competenze e alle abilità acquisite nel percorso universitario o collateralmente) adottare un sistema fondato su due cicli principali: il primo di non meno di tre anni, spendibile quale idonea qualificazione nel mercato del lavoro europeo; il secondo di due anni successivi, propedeutico a un titolo di master e/o dottorato 12

La cultura dell internazionalizzazione Con la Dichiarazione di Bologna i Ministri firmatari stabiliscono di: consolidare un sistema di crediti didattici, sul modello dell Ects (European credit transfer system), acquisibili anche in contesti diversi (formazione continua e permanente), purché riconosciuti dalle Università di accoglienza promuovere la mobilità mediante la rimozione degli ostacoli al pieno esercizio della libera circolazione, con particolare attenzione alla mobilità di studenti e ricercatori 13

La cultura dell internazionalizzazione Con la Dichiarazione di Bologna i Ministri firmatari stabiliscono di: promuovere la cooperazione europea nella valutazione della qualità al fine di determinare criteri e metodologie comparabili attribuire particolare riguardo allo sviluppo dei curricula, alla cooperazione fra istituzioni, agli schemi di mobilità e ai programmi integrati di studio, formazione e ricerca 14

Le azioni del Miur In Italia il processo di armonizzazione è stato scandito da due Regolamenti: Dm 509/1999 Dm 270/2004 15

Le azioni del Miur Contenuti del Dm 509/99 Il Regolamento detta i criteri generali per l elaborazione dei corsi: 1 Le fissando per ciascuna tipologia di corsi, denominati classi, una serie di attività didattiche vincolate dal Ministero; che non devono superare il 50% dei crediti previsti per ogni classe, con l eccezione dei soli ordinamenti volti alla formazione delle professioni regolamentate Università completano la progettazione dei corsi con l ulteriore 50% dei crediti (con altre attività didattiche) 16

Le azioni del Miur Contenuti del Dm 509/99 Il Regolamento detta i criteri generali per l elaborazione dei corsi: 2 Con la riforma viene adottato un sistema articolato su due cicli o livelli principali di studio (il cosiddetto 3+2), finalizzato a facilitare la mobilità internazionale degli studenti e la libera circolazione dei professionisti, a favorire il riconoscimento internazionale dei titoli e a migliorare gli sbocchi professionali dei laureati 17

Le azioni del Miur Contenuti del Dm 509/99 Il Regolamento detta i criteri generali per l elaborazione dei corsi: 3 Lo strumento per la revisione del tradizionale impianto didattico dei corsi è il credito (cfu), che risponde soprattutto all esigenza di contrastare lo scollamento tra durata legale e durata effettiva dei corsi e contenere l alto tasso di abbandono degli studi universitari 18

Verso lo Spazio europeo dell istruzione superiore Che cos è il cfu? ad ogni esame universitario è associato un certo numero di cfu, che ne stimano l impegno richiesto 1 cfu è pari a 25 ore di lavoro (indipendentemente se sia svolto come studio personale o come frequenza o laboratori o lezioni) per conseguire la laurea occorrono 180 cfu, per la laurea magistrale ulteriori 120 cfu 19

Le azioni del Miur Il Dm 509/99 introduce nuovi strumenti per internazionalizzare gli atenei attraverso: la possibilità di rilasciare titoli congiunti con atenei esteri il riconoscimento dei periodi di studio, dei crediti e dei titoli conseguiti all estero ai fini della prosecuzione degli studi 20

Le azioni del Miur Il Dm 509/99 introduce nuovi strumenti per internazionalizzare gli atenei attraverso: lo studio obbligatorio, valutato in crediti, di almeno una lingua dell Ue la possibilità di sostenere l esame conclusivo del corso anche in lingua straniera l introduzione del Diploma supplement 21

Le azioni del Miur La riforma prevede una nuova articolazione dei titoli di studio: Laurea (L), titolo di I livello; Laurea Magistrale (LM), titolo di II livello; Dottorato di Ricerca (DR) Diploma di Specializzazione (DS) 22

La sfida del cambiamento Una maggiore apertura dell Università al mondo produttivo e delle professioni «Il Processo di Bologna ha comportato un tentativo di riprogettare l offerta formativa in senso più student-centred, più orientato alle esigenze di apprendimento degli studenti ai fini del loro successivo inserimento nel mondo del lavoro» (Marino Regini, Malata e denigrata. L Università italiana a confronto con l Europa, Donzelli, Milano 2009) 23

Le principali criticità di sistema prima della riforma Gelmini percentuale di laureati e dottori di ricerca sulla popolazione attiva (12 contro 26); percentuale delle risorse pubbliche per l istruzione superiore sul PIL (0,8 contro 1,3); percentuale della spesa per la formazione universitaria rispetto alla spesa pubblica totale per servizi (1,6 contro 2,9 dell Ue/19); 24

Le principali criticità di sistema entità della spesa annua per studente per la formazione universitaria (6.900 contro 9.600 euro); rapporto tra studenti e docenti (21,4 contro 15,8); il quadro di invecchiamento del corpo docente, entro i prossimi 10 anni, determinerà un uscita dal sistema del 47% del predetto personale; 25

Le principali criticità di sistema lo scarso livello di internazionalizzazione (solo il 2,1% contro il 6,5% di studenti stranieri nelle nostre Università; per il dottorato di ricerca si passa dal 4,3% in Italia, contro il 14,5% nell Ue/19); la proliferazione delle sedi decentrate (oltre 250), dei corsi di studio (oltre 5.500) dei curricula (circa 8.800) 26

La situazione della ricerca italiana I dati Ocse 2011 palesavano alcune criticità: Quota di Pil investita in ricerca (1,1) inferiore alla media europea (1,9) Numero di dottori di ricerca per ogni 100.000 abitanti (16) inferiore a Europa (50) e Usa (48) Basso numero di ricercatori: 82.000, di cui 37.000 nelle Università In Spagna i ricercatori sono 65.000, ma in Francia 160.000, Inghilterra 164.000, Germania 255.000, Usa 1.220.000 27

Le principali criticità di sistema L internazionalizzazione Nel 2006/07 erano circa 47.500 gli studenti stranieri in Italia. Si confermava il trend positivo degli ultimi 6 anni In merito alla mobilità esterna, solo il 2,2% degli studenti italiani si reca in Università estere al di sotto della media europea (25) che si attesta nel 7,6% 28

Un internazionalizzazione in divenire: il caso degli studenti Erasmus La Commissione europea ha denunciato l esiguità dei fondi Erasmus, che da oltre vent anni consentono ai giovani universitari di compiere esperienze di studio all estero Gli studenti Erasmus non hanno potuto esercitare il diritto di voto all estero, previsto per altre categorie di lavoratori attivi fuori dall Italia 29

Lo spazio europeo dell istruzione superiore: innovazione, inclusione, mobilità Andrea Lombardinilo Centro di eccellenza Altiero Spinelli (CeAS) Università degli studi Roma Tre Questa iniziativa è realizzata nell ambito del progetto Eu Goes to schools. Teaching how to become a conscious European citizen co-finanziato dalla Commissione europea. Le informazioni contenute non riflettono necessariamente l opinione ufficiale dell Unione europea