Il rischio idrogeologico nel Lazio Geol. Tiziana Guida Consigliere dell Ordine dei Geologi del Lazio
Il territorio della Regione Lazio, per la sua conformazione morfologica, si presta a varie tipologie di dissesto idrogeologico: dalle frane di scorrimento e/o colamento che si verificano prevalentemente nei flysch miocenici e nei depositi argillosi e sabbiosi pliopleistocenici, alle frane di crollo nei carbonati, nel vulcanico e nei conglomerati, alle alluvioni nei fondovalle. Da Progetto IFFI - ISPRA La problematica del rischio idrogeologico viene affrontata a livello di bacino idrografico nell ambito dei Piani stralcio di bacino per l Assetto Idrogeologico (PAI), predisposti dalle Autorità di Bacino.
La Regione Lazio ricade per il 42,2% del suo territorio nell Autorità di Bacino nazionale del Tevere, per il 31% nei Bacini Regionali, per il 20,1% nell Autorità di Bacino nazionale del Liri Garigliano-Volturno e per il restante 3,6% nelle Autorità di Bacino interregionali del Fiora e del Tronto.
IL PIANO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO La pianificazione di bacino relativa all assetto idrogeologico è stata definita nel dettaglio dal D.L. 180/98 e s.m.i. ed è attualmente regolamentata dalla parte terza del D.Lgs. 152/06 e da normative a carattere Regionale che, per il Lazio, è la L.R. n. 53 del 11/12/1998: Organizzazione regionale della difesa del suolo in applicazione della L. 18 maggio 1989, n. 183.. Il Piano stralcio di bacino per l Assetto idrogeologico (PAI) contiene, in particolare: La perimetrazione delle aree a diverso grado di pericolosità e di rischio, da alluvione e da frana; La definizione delle misure di salvaguardia e vincoli all uso del suolo, atti a non incrementare il rischio nelle zone in cui esiste già un pericolo; L individuazione degli interventi di difesa (strutturali, non strutturali, di manutenzione, ecc.) atti a ridurre il rischio idrogeologico nelle aree riconosciute a rischio e a non incrementarlo nelle aree critiche.
AREE INDIVIDUATE NEI PAI
372 comuni, ovvero il 98% del totale, hanno almeno un area in cui è elevata la probabilità che si verifichi un alluvione o una frana. Le aree in dissesto idraulico o geomorfologico interessano una superficie pari a circa 1.309 kmq che costituisce il 7,6% della superficie regionale. Le frane più pericolose occupano il 5 % del territorio. Più di 350.000 persone vivono in aree potenzialmente a rischio di frana o alluvione.
Autorità di bacino del fiume Tevere Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico
Il comune che presenta il più alto rischio idrogeologico nel Lazio è Roma, sia per l estensione territoriale che per il numero di abitanti e per l elevato valore dei beni esposti. I comuni con la maggiore estensione delle aree esondabili sono, invece, Rieti con 44 kmq e Fiumicino con 40 kmq. Progetto Catalogo frane del Portale Cartografico Nazionale www.pcn.minambiente.it
AREE AD AA CRITICITA' IDROGEOLOGICA PER ANA E ALLUVIONE NEL LAZIO Provincia Aree in frana (kmq) Percentuale del territorio provinciale in frana Aree esondabili (kmq) Percentuale del territorio provinciale esondabile 442,770473 14% 51,302988 2% 94,772154 4% 59,118295 3% RI 75,598727 3% 72,673061 3% RM 141,228503 3% 104,045547 2% VT 130,265741 4% 68,019788 2% Distribuzione percentuale delle aree a maggior pericolo di frana Distribuzione percentuale delle aree a maggior pericolo di alluvione 15% 19% 14% 16% 17% 49% RI RM RI RM 9% 11% VT 30% 20% VT
TOP TEN DEI COMUNI CON AREE AD AA CRITICITA' PER ANA n. PROV COMUNE Frana (kmq) n. PROV COMUNE Frana (% comunale) 1 VT Acquapendente 30,12 1 San Donato Val di Comino 65,08% 2 Veroli 27,25 2 Belmonte Castello 51,84% 3 Esperia 24,61 3 Casalattico 43,52% 4 Sora 24,49 4 Ponza 40,79% 5 San Donato Val di Comino 24,41 5 Villa Latina 39,08% 6 Picinisco 22,01 6 Serrone 36,97% 7 RM Carpineto Romano 20,74 7 Ventotene 36,68% 8 Settefrati 17,84 8 Picinisco 35,57% 9 Pescosolido 14,52 9 Campodimele 35,37% 10 Campodimele 13,53 10 Settefrati 35,34% Aree a più elevato rischio/pericolosità contenute nei PAI. Elaborazione dati Dott. Geol. Leo Di Maggio
TOP TEN DEI COMUNI CON AREE AD AA CRITICITA' PER ALLUVIONE n. PROV COMUNE Alluvione (kmq) n. PROV COMUNE Alluvione (% comunale) 1 RI Rieti 44,46 1 Sant'Apollinare 40,50% 2 RM Fiumicino 39,88 2 RI Colli sul Velino 29,27% 3 RM Roma 38,13 3 Sant'Ambrogio sul Garigliano 29,14% 4 VT Tarquinia 31,90 4 RM Roviano 25,57% 5 VT Montalto di Castro 16,90 5 RI Rieti 21,56% 6 Terracina 11,36 6 Castelforte 21,25% 7 RI Contigliano 9,95 7 RM Agosta 20,13% 8 Castelforte 8,11 8 RM Fiumicino 18,74% 9 Sant'Apollinare 7,27 9 RI Contigliano 18,64% 10 Latina 6,87 10 Pignataro Interamna 16,92% Aree a più elevato rischio/pericolosità contenute nei PAI. Elaborazione dati Dott. Geol. Leo Di Maggio
Autorità di bacino del fiume Tevere PS 1 - Aree soggette a rischio di esondazione nel tratto Orte - Castel Giubileo (PS1) Approvato con D.P.C.M. del 3 Settembre 1998
Vincoli e salvaguardie previsti nelle aree ad alto rischio e pericolosità idrogeologica Nel Lazio solo il PAI del Tevere ha individuato e perimetrato le aree attenendosi a quanto contenuto nell Atto di indirizzo e coordinamento (D.P.C.M. 29/09/1998), pertanto le aree con diverso grado di rischio e pericolosità sono codificate in modo diverso da ciascuna Autorità di bacino. Anche la metodologia utilizzata per l individuazione è diversa (stato di attività delle frane, tempi di ritorno delle piene) I vincoli che gravano sulle aree a pericolosità e rischio più elevati vietano le nuove edificazioni, ma consentono la realizzazione di nuove infrastrutture viarie pubbliche e, a volte, anche di infrastrutture pubbliche in genere, se riferite ad interventi essenziali e non altrimenti localizzabili. Si può sempre proporre la declassificazione di un area a seguito della realizzazione di interventi di messa in sicurezza o di studi approfonditi che dimostrino l inesistenza del pericolo. A tal fine i PAI contengono delle linee guida per la redazione degli studi geologici ed idraulici di corredo alla richiesta di deperimetrazione.
Approccio tradizionale con opere di difesa passiva Argine per la protezione nei confronti di piene con tempo di ritorno di 50 anni Argine per la protezione nei confronti di piene con tempo di ritorno di 200 anni
Stato di attuazione degli interventi urgenti di difesa del suolo finanziati dallo Stato nel periodo 1998-2009 nel Lazio (da: Progetto RENDIS - ISPRA) Dal 1998 al 2009 lo Stato ha finanziato nella Regione 204 interventi enti per la messa in sicurezza di aree a rischio idrogeologico, per un totale di circa 184 milioni di euro, a fronte di richieste per quasi 700 milioni di euro. Dal monitoraggio effettuato dall ISPRA risulta che i lavori finanziati sono conclusi solo nel 48% dei casi. 1% 5% 20% da avviare in fase di progetto lavori in esecuzione 48% lavori conclusi revoche & modifiche 25% sul totale di 204 interventi
DIFFICOA NELLA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI Carenza di personale tecnico all interno degli enti attuatori degli interventi, che spesso sono piccoli comuni La progettazione richiede tempi lunghi poiché occorre una approfondita conoscenza del fenomeno per definire la tipologia più adeguata di opera Complessità dell iter procedurale tecnico-amministrativo, rispetto all urgenza richiesta dal tipo di intervento Difficoltà di quantificare l importo dell intervento in maniera esaustiva prima di aver approfondito il livello della progettazione Eventi meteorici di particolare intensità aggravano o modificano la situazione prima che sia realizzato l intervento o in corso d opera, rendendo necessaria a volte la completa revisione di quanto progettato o realizzato
Accordo di programma finalizzato al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico tra Ministero dell Ambiente e Regione Lazio siglato il 10 luglio 2010 Prevede uno stanziamento di 90 milioni di euro per la realizzazione di 59 interventi di messa in sicurezza da frane e alluvioni, approvati con D.G.R. 329/2010, e 30 milioni per un programma straordinario di interventi contro le esondazioni. L intervento più consistente, per 16,5 milioni di euro riguarda la messa in sicurezza idraulica della città di Roma che si attua a monte, nel comune di Monterotondo, dove l ampia presenza di aree in cui il Tevere è libero di espandersi, allagandole, ha scongiurato spesso le alluvioni nel centro storico della Capitale. A Roma sono previsti anche interventi di consolidamento frane, sulla collina dei Parioli, in viale Tiziano, in via G. Valli, zona Portuense, e in via Labriola, nei Municipi XVII e XIX. Interventi importanti sono previsti sulle isole di Ponza e Ventotene, per metterne in sicurezza le spiagge e arrestare l arretramento delle coste rocciose.
La riduzione del rischio si persegue anche attraverso interventi non strutturali che richiedono risorse economiche molto più contenute Norme per l uso del suolo Delocalizzazione insediamenti Monitoraggio dei fenomeni Sistemi di preavviso e allarme Piani di emergenza Presidi territoriali Comunicazione e consapevolezza del rischio Coinvolgimento della popolazione nelle azioni di difesa
ATTREZZARSI CONTRO IL RISCHIO DI ALLUVIONE Negli altri paesi il risarcimento dei danni ai cittadini avviene quasi esclusivamente attraverso le assicurazioni. I cittadini pertanto sono invogliati ad investire per ridurre la vulnerabilità dei propri beni, riducendo così il rischio complessivo e, di conseguenza, il premio dell assicurazione. In Italia l effetto di delega totale alle istituzioni si coniuga con la tendenziale deresponsabilizzazione dei singoli, con atteggiamenti di assuefazione e fatalismo, con ciò disincentivando la capacità collettiva di attrezzarsi alla convivenza con il rischio.
Occorre imparare a convivere con il rischio! Grazie per l attenzione