LA SEDE DI GELA DELL ARCHEOCLUB D ITALIA E IL COMUNE ORGANIZZANO LA COMMEMORAZIONE DEL CENTENARIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE Con una larga partecipazione della cittadinanza, in particolare dei ragazzi delle scuole elementari e medie inferiori, si è svolta venerdì 6 giugno a Gela la commemorazione del centesimo anniversario della Prima Guerra mondiale, commemorazione che a livello europeo ricade proprio in quest anno. La commemorazione di Gela è stata fino a oggi unica e primaria in tutta la Sicilia ed è avvenuta con la concessione del logo ufficiale della Struttura di Missione degli eventi internazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Inoltre, quella di Gela è compresa nella trentina di città che in tutt Italia hanno ricordato la Grande Guerra. Motivi questi di enorme soddisfazione per il Comune di Gela e per la sede locale dell Archeoclub d Italia che ha dato la sua collaborazione. Il corteo tricolore è stato aperto da un ragazzo di scuola media che issava una bandiera appartenuta all Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Gela, una trasmissione simbolica dei soci di quella associazione, oramai quasi tutti scomparsi, dei valori dell olocausto per la Patria alle nuove generazioni per non dimenticare. Seguiva una bandiera nazionale di nove metri portata ai due lati dai ragazzi della Scuola media inferiore, e la banda musicale F. Renda. Il corteo, con in prima fila il Sindaco, Mons. Grazio Alabiso, Epifania Guccione, nipote della Medaglia d Oro Giovanni Guccione, e l Assessore alla Cultura Giovanna Cassarà, era composta da una nutrita rappresentanza delle Forze dell Ordine e delle loro associazioni gelesi con le relative bandiere, quelle dei finanzieri, dei poliziotti e dei Marinai d Italia; seguivano i parenti dei caduti, gli alunni e i docenti delle scuole con le bandiere d istituto. Un folto gruppo di cittadini chiudeva il corteo. La Sicilia, pur non investita dagli eventi bellici veri e propri, a parte le conseguenze negative dei disagi e dei costi della Guerra, fu condannata a dare un altissimo contributo in termini di soldati caduti. Un fatto altrettanto impressionante, fu quello che i Siciliani Caduti, secondo una stima verosimile, furono ben 65.000 (contro i circa 44.500 della stima ufficiale non definitiva), quindi La Sicilia, fra le Regioni italiane, sarebbe stata quella che assieme alla Basilicata, alla Sardegna e alla Calabria avrebbe avuto, in proporzione ai soldati mobilitati, il maggior numero di morti in guerra. Le regioni meridionali furono determinanti nel compimento dell Unità nazionale ma, tale contributo, risulta tuttora poco noto e raramente divulgato, al contrario della grande attenzione posta al fenomeno dell irredentismo e del nazionalismo, espressi dalle regioni settentrionali. Un ultima considerazione si riferisce a un ipotesi che metterebbe Terranova di Sicilia (Gela dal 1927 in poi) ai primi posti a livello nazionale e comunque regionale, per quanto riguarda sia il numero dei chiamati alle armi sia di quello dei caduti. Terranova di Sicilia nel decennio 1911-21 contava circa 24mila abitanti; di questo numero più della metà era costituito da popolazione femminile, mentre circa 10-11mila abitanti erano di sesso maschile. Di questi 10-11mila terranovesi la metà circa probabilmente era costituita da maggiorenni, pertanto, la chiamata alle armi sarebbe potuta arrivare anche a 3mila maschi, escludendo il numero degli anziani non più validi per la guerra. La ricerca dello scrivente fino a oggi è arrivata a determinare una lista certa di 2.300 chiamati alle armi e tra questi circa 600 caduti con nomi e cognomi, legati direttamente e indirettamente alla guerra. Tali numeri, in base ad una serie di paragoni con altre città d Italia, permetterebbero di affermare quanto sopra ipotizzato per Gela e cioè che questa città, durante lo svolgimento della Prima Guerra mondiale, diede alla Patria un contributo primario e importante di vite umane per il compimento dell Unità d Italia.