IL CABLAGGIO STRUTTURATO DI CATEGORIA 6

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Transcript:

IL CABLAGGIO STRUTTURATO DI CATEGORIA 6 21 maggio 2002 PIER LUCA MONTESSORO Dip. di Ingegneria Elettrica Gestionale e Meccanica Università degli Studi di Udine in collaborazione con 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 1

Esperienze di laboratorio: risultati, criticità, accorgimenti e indicazioni per una realizzazione affidabile Pier Luca Montessoro Università degli Studi di Udine 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 2

Nota di Copyright I seminari del DIEGM Questo insieme di trasparenze (detto nel seguito slide) è protetto dalle leggi sul copyright e dalle disposizioni dei trattati internazionali. Il titolo ed i copyright relativi alle slides (ivi inclusi, ma non limitatamente, ogni immagine, fotografia, animazione, video, audio, musica e testo) sono di proprietà dell autore prof. Pier Luca Montessoro, Università degli Studi di Udine. Le slide possono essere riprodotte ed utilizzate liberamente dagli istituti di ricerca, scolastici ed universitari afferenti al Ministero della Pubblica Istruzione e al Ministero dell Università e Ricerca Scientifica e Tecnologica, per scopi istituzionali, non a fine di lucro. In tal caso non è richiesta alcuna autorizzazione. Ogni altro utilizzo o riproduzione (ivi incluse, ma non limitatamente, le riproduzioni su supporti magnetici, su reti di calcolatori e stampe) in toto o in parte è vietata, se non esplicitamente autorizzata per iscritto, a priori, da parte degli autori. L informazione contenuta in queste slide è ritenuta essere accurata alla data della pubblicazione. Essa è fornita per scopi meramente didattici e non per essere utilizzata in progetti di impianti, prodotti, reti, ecc. In ogni caso essa è soggetta a cambiamenti senza preavviso. L autore non assume alcuna responsabilità per il contenuto di queste slide (ivi incluse, ma non limitatamente, la correttezza, completezza, applicabilità, aggiornamento dell informazione). In ogni caso non può essere dichiarata conformità all informazione contenuta in queste slide. In ogni caso questa nota di copyright e il suo richiamo in calce ad ogni slide non devono mai essere rimossi e devono essere riportati anche in utilizzi parziali. 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 3

Obiettivi delle prove di laboratorio Valutazione dei margini rispetto agli standard di cat. 6 e identificazione delle eventuali criticità Confronto dei parametri di qualità trasmissiva rispetto alla categoria 5E Dipendenza dei parametri di qualità trasmissiva in funzione della distanza: confronto del comportamento tra cat. 6 e cat. 5E Interoperabilità tra cat. 6 e cat. 5E 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 4

Valutazione dei margini rispetto agli standard di cat. 6 (UTP e FTP) 90m (permanent) link sotto test 90m + 2 patch (channel minimo) link sotto test 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 5

Valutazione dei margini rispetto agli standard di cat. 6 (UTP e FTP) La realizzazione in cat. 6 non è eccessivamente critica, ma è bene evitare connettorizzazioni intermedie (consolidation point, transition point, patch panel per equipment cable) I link sotto test si sono rivelati robusti anche rispetto alle deformazioni meccaniche (per esempio dovute a posa in opera poco accurata) e disturbi esterni (per esempio telefoni cellulari) 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 6

Confronto dei parametri di qualità trasmissiva rispetto alla categoria 5E Su cat 5E: 90m (permanent) link sotto test 90m + 2 patch (channel minimo) link sotto test 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 7

I seminari del DIEGM Confronto dei parametri di qualità trasmissiva rispetto alla categoria 5E Migliore qualità del segnale (circa 10 db di ACR come minimo) cat. 5 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) cat. 6 8

Dipendenza dei parametri di qualità trasmissiva in funzione della distanza: confronto del comportamento tra cat. 6 e cat. 5E Misure di permanent link e channel: 90m cat. 6 e 5E 50m cat. 6 e 5E 20m cat. 6 e 5E 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 9

Dipendenza dei parametri di qualità trasmissiva in funzione della distanza: confronto del comportamento tra cat. 6 e cat. 5E Il NEXT (e quindi l ACR) varia poco tra 20 e 50 metri, a causa del tipo di misura: V 1 V 3 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 10

Dipendenza dei parametri di qualità trasmissiva in funzione della distanza: confronto del comportamento tra cat. 6 e cat. 5E Nelle misure di PSELFEXT i link di categoria 6 denotano una considerevole dipendenza dalla distanza Nelle misure di ELFEXT e PSELFEXT le frequenze più critiche per la cat.6 sono quelle comprese tra 200 e 250 MHz, per la cat 5E sono più uniformemente distribuite (standard più bilanciato?) 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 11

Interoperabilità tra cat. 6 e cat.5 Configurazioni miste (lunghezza = 90m) connettori cat. 5E su cavo cat. 6, test cat. 6 connettori cat. 5E su cavo cat. 6, test cat. 5E patch cat. 5E su cavo e connettori cat. 6, test cat. 5E connettori e patch cat. 5E su cavo cat. 6, test cat. 5E connettori e cavo 5E patch cat. 6, test cat. 5E connettori e cavo 5E patch cat. 6, test cat. 6 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 12

Interoperabilità tra cat. 6 e cat.5 Un cablaggio in cat. 6 utilizzato come cat. 5E (con patch cat. 5E) ha prestazioni un po inferiori ad un cablaggio in cat. 5E (mancato accoppiamento dei connettori) I patch cord hanno un ruolo determinante (v. cablaggio in cat. 5E con patch di cat. 6) Ottimo l impiego di cavo in cat. 6 per realizzare un cablaggio in cat. 5E 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 13

Interoperabilità tra cat. 6 e cat.5 Un buon link di cat. 5E con patch di cat. 6 può quasi soddisfare le specifiche della cat. 6 (i punti critici sono tra i 200 e i 250 MHz) I patch cord hanno un ruolo determinante (v. cablaggio in cat. 5E con patch di cat. 6 e cablaggio di cat. 6 con patch di cat. 5E) Ottimo l impiego di cavo in cat. 6 per realizzare un cablaggio in cat. 5E 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 14

UTP cat. 6 UP6 cat. 6-90m (permanent) UC6 cat. 6-90m + 2 patch (channel minimo) UP6.50 cat. 6-50m (permanent) UP6.20 cat. 6-20m (permanent) UC6.50 cat. 6-50m (channel) UC6.20 cat. 6-20m (channel) FTP cat. 6 FP6 cat. 6-90m (permanent) FC6 cat. 6-90m + 2 patch (channel minimo) Riepilogo delle misure effettuate UTP cat 5 UP5E cat 5E - 90m (permanent) UC5E cat 5E - 90m + 2 patch (channel minimo) UP5.50 cat. 5E - 50m (permanent) UP5.20 cat. 5E - 20m (permanent) UC5.50 cat. 5E - 50m (channel) UC5.20 cat. 5E - 20m (channel) Configurazioni miste (UTP) MIXPcat6 90m, connettori cat. 5E su cavo cat. 6, test cat. 6 MIXPcat5e 90m, connettori cat. 5E su cavo cat. 6, test cat. 5E MIXC1 90m, patch cat. 5E su cavo e connettori cat. 6, test cat. 5E MIXC2 90m, connettori e patch cat. 5E su cavo cat. 6, test cat. 5E MIXC3 90m, connettori e cavo 5E patch cat. 6, test cat. 5E MIXC4 90m, connettori e cavo 5E patch cat. 6, test cat. 6

Conclusioni I componenti per cablaggi in cat. 6 iniziano ad essere maturi e fornire buoni margini rispetto ai draft degli standard Resta critico il comportamento alle frequenze comprese tra 200 e 250 MHz (cura nelle connettorizzazioni e nella posa in opera del cavo) È importante la qualità delle patch cord 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 16

Conclusioni (segue) Resta fondamentale una adeguata formazione di progettisti, installatori e gestori in quanto il cablaggio è ora un sistema trasmissivo estremamente sofisticato Il DIEGM dell Università degli Studi di Udine, in collaborazione con le aziende più qualificate, intende mantenere un ruolo attivo in questa direzione 2002 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 17