Corso di Preparazione esame di abilitazione 2010

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INDICE PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA MATERIA...

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Corso di Preparazione esame di abilitazione 2010

Principi Generali 2

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Fonti Normative -D.P.R. n.650 del 26 ottobre 1972 con cui si stabilisce Perfezionamento e revisione del sistema catastale. -La Circolare 2 del 26 febbraio 1988 della Direzione Generale del Catasto e dei Servizi Tecnici Erariali ha fornito le disposizioni per la presentazione e la trattazione degli atti geometrici di aggiornamento oltre alla contestuale Istruzione per il rilievo catastale di aggiornamento. 4

D.P.R. n.650 del 26 ottobre 1972 -Art. 1 - Atti del catasto dei terreni si stabilisce che "Costituiscono il catasto : 1) la mappa particellare; 2) I'elenco o lo schedario delle particelle; 3) il registro o schedario delle partite; 4) la matricola o schedario dei possessori. Il tipo, la forma e le caratteristiche degli atti sono approvaticon decreti del Ministro per le finanze anche per assicurarne la idoneità alla elaborazione meccanografica. Viene inoltre conservata presso gli uffici tecnici erariali la raccolta dei tipi di frazionamento e dei tipi particellari, che sono assoggettati alla consultazione ed al rilascio di copie alla stregua degli atti innanzi citati. Art. 3 - Obbligo delle volture catastali Ogni qualvolta vengono posti in essere atti civili o giudiziali od amministrativi che diano origine al trasferimento di diritti censiti nel catasto dei terreni, coloroche sono tenuti alla registrazione degli atti stessi hanno altresì l'obbligo di richiedere le conseguenti volture catastali. Lo stesso obbligo incombe, nei casi di trasferimenti per causa di morte, a coloro che sono tenuti alla presentazione delle denunce di successione. Le volture devono essere richieste mediante presentazione delle apposite domande, nel termine di trenta giorni dall'avvenuta registrazione degli atti o delle denunce di cui ai precedenti commi, all'ufficio tecnico erariale della provincia dove ha sede l'ufficio presso il quale ha avuto luogo la registrazione, ovvero della provincia ove si trovano i beni su cui si esercitano i diritti trasferiti.

Art. 5 - Presentazione dei tipi di frazionamento Quando un trasferimento di beni immobili comporta il frazionamento di particelle, deve essere preventivamente presentato all'ufficio tecnico erariale il corrispondente tipo di frazionamento, firmato da un ingegnere, architetto, dottore in scienze agrarie, geometra, perito edile, perito agrario o perito agrimensore regolarmente iscritto all'albo della propria categoria: il tipo deve essere presentato in doppio originale, uno dei quali redatto su di un estratto autenticato della mappa catastale, di data non inferiore a sei mesi, e l'altro su di una copia dello stesso. Art. 6 - Redazione dei tipi di frazionamento Nella redazione dei tipi di frazionamento le nuove linee dividenti devono essere definite mediante misure prese sul terreno e riportate sul disegno. Le misure devono essere rigorosamente riferite a punti o linee reali stabili, esattamente identificabili sul terreno oltrechèriconoscibili sulle mappe catastali; detti punti o linee, oltreche indicativi, devono essere sinteticamente ma chiaramente descritti. Deve essere data preferenza ai punti riportati sulle mappe originali d'impianto, di cui può essere a tal fine richiesta la gratuita consultazione o ai punti di cui al successivo art. 11 o a punti appositamente concordati con l'ufficio tecnico erariale. L'assunzione delle misure può essere effettuata con qualsiasi metodo suggerito dalla buona tecnica; deve in particolare essere eseguito un congruo numero di misure di controllo. Qualora queste diano risultati che presentino, rispetto alle corrispondenti misure rilevate sulla mappa, differenze eccedenti le tolleranze d'uso, deve esserne fatta esplicita menzione. Art. 9 - Controlli sopralluogo delle misure L'ufficio tecnico erariale ha facoltàdi effettuare in qualsiasi momento controlli, mediante sopralluoghi, della rispondenza topografica delle misure riportate sui tipi di frazionamento e sui tipi particellari di cui ai precedenti articoli 5,6 e 7. Art. 11 - Punti di riferimento definiti da coordinate analitiche A cura dell'amministrazione del catasto verràintrodotto gradualmente in ciascun foglio di mappa un numero sufficiente di punti di riferimento collegati a caposaldi stabili sul terreno, le cui coordinate analitiche permettano l'appoggio ad essi per ogni nuovo rilievo topografico. 6

Circolare 2 del 26 febbraio 1988 La Circolare 2 del 26 febbraio 1988 della Direzione Generale del Catasto e dei Servizi Tecnici Erariali ha fornito le disposizioni per la presentazione e la trattazione degli atti geometrici di aggiornamento della mappa catastale nel quadro delle possibilitàofferte dalla strumentazione topografica ad avanzato contenuto tecnologico e dei mezzi di elaborazione e di calcolo elettronici nella prospettiva della trattazione degliarchivi cartografici in forma numerica. L Istruzione per il rilievo catastale di aggiornamentoemanata contemporaneamente alla suddetta Circolare ha disciplinato l impiego di tutte le metodologie di rilievo all epoca disponibili, da quella per allineamento e squadri, di piùantica tradizione, a quella celerimetrica eseguita all attualitàcon goniometri e distanziometri elettrici. Nelle finalitàdella presente circolare rientra l obiettivo che, per essere correttamente perseguito, impone il ricorso a procedure di trattamento standardizzato per tutti gli Uffici oltre alla migliore utilizzazione dell'operatività dell'utenza tecnica esterna attraverso: - una standardizzazione dei criteri di scelta e delle modalità di utilizzo dei vincoli di appoggio; -una individuazione ed una puntualizzazione dei canoni di buona tecnica di rilievovolti a coinvolgerne la responsabilità e la professionalità; -un concetto piùcorretto della definizione della qualitàtopometrica espressa in funzione del confronto esercitato sul terreno anzichésulla base dei corrispondenti elementi desumibili dalla rappresentazione cartografica. 7

La redazione di un atto di aggiornamento richiede essenzialmenteil rispetto di tre requisiti che investono direttamente ed in modo esclusivo la responsabilità del professionista: - individuazione dell'oggetto del rilievo di aggiornamento; - assunzione delle misure per dare forma e contenuto allo stesso; - assunzione delle misure per l'inquadramento dell'oggetto del rilievo nella rete dei punti fiduciali. Pertanto negli atti di aggiornamento devono essere rispettate lenorme che seguono per soddisfare esigenze tecniche che rendano validi i documenti sottoposti al controllo ed alla loro gestione da parte dell'amministrazione. A - Tipi di Frazionamento L'oggetto primario del rilievo è costituito dalle linee dividenti. A modifica di quanto previsto nelle attuali normative, I'accettazione da parte dell'ufficio deli'atto di aggiornamento è vincolata dalle seguenti disposizioni: -qualora la superficie della particella originaria risulti minore di 2000 mq il rilievo dovràprevedere la misurazione di tutti i vertici della stessa; -nei casi in cui le particelle derivate risultino di superficie minore o uguale di 2000 mq il rilievo dovrà essere esteso a tutto il loro contorno indipendentemente dalla superficie della particella originaria. Nelle operazioni di campagna potranno non essere rilevati, a deroga di quanto sopra stabilito, soltanto quei vertici delle particelle non identificabili in modo univocoe corretto sul terreno, perchénon materializzati o non ricostruibili attraverso atti ufficiali in possesso delle parti. Il verificarsi della situazione suddetta dovràessere opportunamente evidenziato nell'elaborato Relazione tecnica definito al punto g) del paragrafo 7 della presente circolare e la dimostrazione del frazionamento verràeffettuata sulla base delle aree nominali solo per le particelle non interamente rilevate. 8

B - Tipi Mappali L'oggetto primario del rilievo ècostituito dai contorni dei fabbricati ed eventualmente dalla definizione dell'area di pertinenza. A modifica di quanto previsto nelle attuali normative si dispone che: -qualora i vertici di contorno del lotto edificatorio siano stati rilevati e riportati in atti di aggiornamento redatti secondo le disposizioni espresse nella presente circolare, il rilievo potràessere limitato all'individuazione del fabbricato nell'ambito del lotto (particella sede del manufatto) facendo obbligo al tecnico redattore di esplicita menzione del riferimento al tipo di frazionamento o particellare originario, sempre che gli elementi di appoggio siano costituiti da particolari topograficidi certa identificazione e di corretta corrispondenza topografica; -qualora la particella nella quale insiste il nuovo fabbricato non sia stata oggetto di aggiornamento secondo le presenti procedure il tecnico redattore dovrà rilevare la stessa con appoggio alla rete dei punti fiduciali; per lotti di superficie superiore a mq 2000, viene accordata la facoltàdi limitare il collegamento ai punti fiduciali, solo dei vertici della particella necessari per definire la posizione del fabbricato nell'ambito della stessa. Si possono presentare dei casi per cui si può eseguire questo tipo di aggiornamento senza appoggiare le misure alla rete dei Punti Fiduciali: Tipo Mappale per ampliamento inferiore al 50% di quanto già riportato in mappa; Tipo Mappale per inserimento in mappa di fabbricato con superficie inferiore ai 20 mq (modesta entità); Tipo Mappale in Deroga (Conferma di Mappa); Tipo Mappale per inserire un fabbricato di scarsa rilevanza cartografica (tettoie; interrati ecc.) Tipo Mappale successivo a Frazionamento eseguito dopo la Circolare 2/1988 C - Tipi Particellari L'oggetto del rilievo ècostituito dall'intera particella a sua volta oggetto di trasferimento a misura. In questo caso valgono le disposizioni giàespresse nel citato D.P.R. 650/72 (art. 7 comma Il) e che risultano in questa sede perfettamente congruenti con le predette disposizioni. Infatti nelle modalitàdi trattamento i tipi particellari sono riconducibili al caso dei tipi di frazionamento per i quali si prevede il rilievo completo del contorno della particella. 9

Redazione Atti di Aggiornamento Metodologia per la predisposizione di un atto di aggiornamento catastale. La prima operazione da effettuare è il reperimento della documentazione: - Rogito notarile di provenienza; che ci può essere fornito direttamente dalla proprietà o eventualmente è possibile reperirlo presso i competenti Uffici di PubblicitàImmobiliare ex Conservatorie dei Registri Immobiliari. - Visure catastali aggiornate delle particelle oggetto di aggiornamento; estratto di mappa che individui la porzione oggetto di aggiornamento e delle porzioni circostanti; - Individuazione sulla mappa dei Punti Fidiciali da utilizzare; reperimento delle eventuali monografie sul sito dell Agenzia del Territorio e visura aggiornata degli stessi; - Richiesta mediante i servizi telematici o direttamente presso l Agenzia del Territorio dell Estratto Digitale di Mappa (EDM). Qualora in questa fase ci si accorgesse che l intestazione della/e particella/e non fosse aggiornata si predispone la voltura per il Preallineamento della ditta catastale. La seconda fase operativa èinerente allo studio in ufficio della documentazione reperita edella progettazione del rilievo da eseguire in campagna. In particolare si stimeranno le stazioni da eseguire; mediante gli estratti di mappa reperiti si verificheràse l oggetto del rilievo ècontenuto all interno del triangolo fiduciale costituito dal PF scelti per ilrilievo; si stabilirà la strumentazione più adeguata per l esecuzione del rilievo. La terza fase operativa è inerente alle operazioni da eseguire per il rilievo in campagna. Il rilievo effettuato potràessere effettuato sia mediante Stazione Totale che mediante strumentazione GPS ma anche con l integrazione delle due strumentazioni. Inoltre la normativa catastale ci permette di utilizzare gli allineamenti e gli squadri e alcune misure potranno essere integrate nel rilievo utilizzando tali 10

metodologie operative. La normativa vigente ci obbliga ad eseguire il rilievo altimetrico dei Punti di Stazione; dei Punti Fiduciali e di almeno un punto dell oggetto dell aggiornamento. Il rilievo in campagna verràeseguito con particolare cura nell individuazione dei confini del lotto; delle nuove linee da introdurre in mappa. Le caratteristiche che deve rispettare la poligonale realizzata sono: il numero dei lati della poligonale non deve essere superiore a 10; a lunghezza di ciascun lato non deve superare i 1000 o i 400 m in funzione della strumentazione utilizzata; nel caso di poligonale aperta il tracciato della stessa deve essere realizzato in modo da ottenere una spezzata quanto più possibile vicina al segmento congiungente i vertici di inizio e fine; i lati della poligonale devono avere, per quanto possibile, lunghezza uniforme. E utile ribadire che le stazioni sono tutte iper determinate da punti ribattuti. La Quarta fase è rappresentata dalla restituzione in ufficio del lavoro eseguito in campagna. E in questa fase che si provvede a: sovrapporre il rilievo effettuato con la mappa catastale, tenendo in considerazione che la mappa èsolo una rappresentazione cartografica; Verificare che vengano rispettate le tolleranze previste dalla normativa vigente; Alla stesura e preparazione della documentazione da presentare c/o l Agenzia del Territorio con particolare riguardo alla Relazione Tecnica La quinta fase èrappresentata dalla sottoscrizione dei documenti da parte del cliente; l eventuale deposito in Comune degli elaborati; e la presentazione all Agenzia del Territorio che potràavvenire direttamente presso l Agenzia di competenza o tramite la firma digitale mediante presentazione telematica. Questa fase si conclude con la protocollazione del Tipo di aggiornamento. 11

Libretto di Pregeo I libretti di Pregeo sono tutti codificati, per cui ogni riga haun codice iniziale numerico che ne identifica il tipo. Riga di tipo 0 Riga di Informazione che identifica il libretto. Vengono riportate le seguenti informazioni: la Data; il Protocollo; il Cognome, Nome e Qualifica del Tecnico; la Provincia sede dell Ordine professionale al quale èiscritto il tecnico redattore; il Comune; il Foglio; i Mappali e l EntitàOrdinaria o Modesta per dichiarare il tipo di aggiornamento cartografico che si stà realizzando. Riga di tipo 1 Riga che dichiara una stazione celerimetrica. E composta da: Identificativo del punto; il nome deve essere 100 o un suo multiplo. Sono da usare i nomi a partire da 1000 solo quando si rilevano piùdi 100 punti da una stazione; Altezza Strumentale e la Materializzazione del Punto. Qualora la stazione sia la Base GPS e quindi il punto iniziale della baseline la riga conterràle seguenti informazioni: Identificativo stazione (con le stesse caratteristiche c.s. specificate); Coordinate geocentriche riferite al sistema WGS84; Altezza centro Antenna; Inizio Osservazioni (datae ora inizio acquisizione dati); Fine Osservazioni (data e ora fine acquisizione dati); Metodologia del Rilievo da scegliere tra Baseline lavoro statico o cinematico con processamento dei dati in ufficio o RTK per il lavoro in tempo reale e processamento dati in campagna; Tipo di Ricevitoreche potràessere a Monofrequenza o a Doppia fequenza; Valori DOP da scegliere tra PDOP o GDOP ed un valore numerico intero tra 1 e 7; la Materializzazione del Punto. 12

Riga di tipo 2 Battuta su un punto di dettaglio. E composta da: Identificativo del punto, il nome dipende dalla stazione che lo ha battuto e qualora sia un punto ribattuto mantiene il numero del punto battuto per primo. Direzione azimutale (l angolo orizzontale); Direzione zenitale, (l angolo verticale); la Distanza ridotta o inclinata; l altezza della mira e le note che identificano la materializzazione del punto. Qualora il punto celerimetrico derivi da una lettura eseguita con strumentazione GPS, tutte le misure del punto battuto sono espresse in differenze con quelle della base. La linea è così composta: Identificativo del punto; Componente DX, DY e DZ che rappresentail delta tra la X, Y e Z in coordinate geocentriche tra la stazione base ed il punto battuto; altezza centro antenna; valori DOP; matrice di varianza -covarianza o dei cofattori (sono parametri di precisioni espressi in mq obbligatori solo nel caso di basi superiori a 5.000 m); materializzazione del punto. Riga di tipo 3 Identificazione della poligonale. E composta da: Numero dei vertici della poligonale; Elenco dei Vertici che compongono la poligonale (solitamente si inizia e si finisce con un PF e gli altri sono tutte le stazioni). Riga di tipo 4 Origine allineamento E la riga che serve per dichiarare il punto di inizio delle misure eseguite per allineamento e squadro. E composta da: Punto Origine (punto iniziale dell allineamento);punto Orientamento (punto finale dell allineamento); Correzione Angolare che potràessere uguale a zero se si lavora in linea e squadro; nota con l indicazione della materializzazione del punto e se l allineamento èstato effettuato a vista (*V*) o èstrumentale (*S*). 13

Riga di tipo 4 livellazione da un estremo. E il tipo di osservazione necessaria per calcolare il dislivello sul PF, nel caso in cui lo stesso non sia stato rilevato direttamente e sia stato battuto per allineamenti e squadro. L operazione può essere eseguita mediante l ausilio di canne metriche, misuratori laser qualora si tratti dipiccole distanze. Questa operazione deve essere completata facendo seguire una o più righe di tipo 5 di livellazione. E composto da: Identificativo del punto di stazione (nome del punto di cui si conosce l informazione altimetrica); lettura altezza stazione necessario per calcolare il successivo dislivello. Riga di tipo 4 livellazione dal mezzo. E lo stesso tipo di operazione descritta in precedenza solo che invece di essere eseguita da un estremo viene eseguita facendo stazione tra il punto di cui si conosce la quota e quello da calcolare. E composto da: Identificativo del punto di stazione (nome del punto di cui si conosce l informazione altimetrica); Identificativo Punto Avanti (nome del punto del quale si vuole calcolare la quota); Lettura filo medio sul punto indietro (lettura centrale alla stadia sul punto indietro) Lettura filo medio sul punto avanti (lettura centrale alla stadia sul punto avanti; nota (materializzazione del punto. Riga di tipo 5 allineamento. Questo tipo di linea deve essere preceduto da una linea di tipo 4. Piùlinee 5 possono seguire una sola linea 4 (piùpunti battuti da uno stesso allineamento). E composta da: Identificativo del punto (nome del punto da battere, si può assegnare un numero da 1 ad n.); Progressiva (numero positivo o negativo che indica la distanza dall inizio dell allineamento; la misura può essere anche negativa qualora la direzione ènel senso opposto all allineamento; Squadro (numero positivo o negativo che indica la misura dell eventuale squadro. E positivo a destra secondo la direzione dell allineamento ènegativo nella posizione opposta; nota è la materializzazione del punto. Riga di tipo 5 battuta di livellazione da un estremo. Questo tipo di riga deve essere preceduto da una linea di tipo 4di livellazione da un estremo. Con questo sistema è possibile calcolare il dislivello dal punto di stazione al punto osservato. E composta da: Identificativo del punto (nome del punto da battere, si può assegnare un numero da 1 ad n.); Lettura al filo medio (lettura centrale alla stadia sul punto avanti nel caso si utilizzi un livello; la misura per qualsiasi altro metodo; il valore può essere negativo) Nota è la materializzazione del punto. 14

Riga di tipo 6 commenti Esistono diversi tipi di riga 6 all operazione che segue. E un campo alfanumerico di 40 caratteri e viene utilizzato ad integrazione e spiegazione delle operazioni eseguite nel libretto delle misure. Riga di tipo 7 Contorni Questo tipo di riga si usa per la dichiarazione di contorni o linee dividenti e per segnalare un punto battuto come Punto Vertice (PV) o Punto Direzione (PD). E composta da: Numero dei vertici di contorno (numero totale dei vertici che compongono il contorno); Elenco nomi dei Vertici del Contorno (nomi dei punti che compongono il contorno) ed il Tipo di Linea ( èla sigla che identifica il colore ed il tipo di linea; N=nera contorni già esistenti in mappa; R=rossa nuove dividenti; C=continua per confermare o creare linee di mappa; T=tratteggiata per dichiarare elementi di scarsa rilevanza cartografica; P=punteggiata per indicare elementi interrati. Nel caso una linea dovesse essere di diversi colori dovranno essere create diverse linee 7). Riga di tipo 8 coordinate note. Serve per dichiarare le coordinate e l eventuale quota dei punti a cui vengono riferite le misure atte alla determinazione dell oggetto del rilievo e per l inquadramento dello stesso. E composta da: Identificativo (nome del punto in oggetto; qualora si trattasse di un PF si dichiareràl attendibilità; se si dovesse trattare di un punto derivato da precedente frazionamento nelle note dovranno essere indicati i riferimenti del Tipo; Coordinata Nord; Coordinata Est; Attendibilitàdel punto (numero a due cifre assegnato dagli Uffici del Catasto che identifica la categoria di appartenenza del punto); nota la materializzazione del punto. 15

Riga di tipo 9 informazioni sul rilievo In questo tipo di riga si devono fornire le informazioni base necessarie all elaborazione per l inquadramento cartografico, per l assegnazione dei pesi alle misure, nonchéil tipo di aggiornamento cartografico che si stà per eseguire. E Composta da: Quota sul Livello del Mare (viene arrotondata ai 50 m; essa ha il solo scopo di essere usata nella riduzione della distanza al piano di riferimento; Precisione angolare (10 in caso di distanziometro elettro-ottico e 100 in caso di stadia); Precisione Angolare (20 in caso di teodolite e100 in caso di tacheometro); Est Media (èun valore numerico dell est media del rilievo); Versione di Pregeo; Tipo di Aggiornamento (la scelata varia tra Frazionamento FR; Mappale per Nuova Costruzione MC; Mappale per Ampliamento MA; Modello 26 per fabbricato rurale 26; Particellare (PA). Compilato il libretto è possibile eseguire la Proposta di Aggiornamento Le due operazioni in sequenza da eseguire sono l orientamento del rilievo sulla mappa catastale; èla fase in cui si utilizzeranno i PV e i PD per geoereferenziare il rilievo sulla mappa. Dopo aver eseguito l operazione di cui sopra sarà possibile eseguire l adattamento delle nuove linee rosse con le linee esistenti della mappa. Successivamente saràpossibile far elaborare la proposta, fase nella quale verranno assegnate alle particelle create degli identificativi temporanei; solo dopo questa fase saràpossibile accorpare e/o dichiarare le nuove particelle e/o fabbricati. La conclusione di questa fase avviene solo dopo aver confermato la proposta eseguita in precedenza. L ultima operazione da eseguire prima della stampa per la presentazione dell aggiornamento cartografico sarà la stesura della Relazione Tecnica in cui verràspiegato l oggetto dell incarico; la metodologia del rilievo effettuato; la conferma di essersi attenuti alla normativa prevista dalla Circolare 2/88 e/o la spiegazione per eventuali deroge. 16

Tolleranze e Limiti Distanze Molto spesso viene ricordata solo la tolleranza sulle MISURATE tra coppie di Punti Fiduciali effettuate da diversi professionisti; in realtàessa deve essere applicata su tutta la documentazione probante esistente in Catasto (ad esempio misure per allineamento con vecchia procedura). In zone Urbane o di espansione Urbanistica: d-d <0,05+(0,0013xd)m per d<300m; d-d <0,45m per d>300m; In zone Extraurbane Pianeggianti Parzialmente Ondulate: d-d <0,05+(0,0016xd)m per d<300m; d-d <0,55m per d>300m; In zone Extraurbane con Terreno Sfavorevole: d-d <0,10+(0,0020xd)m per d<300m; d-d <0,70m per d>300m; Allineamenti Prolungamento dell allineamento per massimo ¼ e comunque non superiore a 50m; Squadro con metodo speditivo (Paline) max 3m; Squadro strumentale, non superiore ad 1/3 della lunghezza dell allineamento ma sempre non superiore a 16m; Artifizi per PF max ¼della distanza tra PF o in ogni caso max 50m; Stazioni Max 4cm stazione avanti e stazione indietro (poliganozione); Max 10 stazioni (pologonazione); Fuori dal triangolo fiduciale per massimo il 30% della distanza dei PF corrispondenti; Possibilmente le distanze tra diverse stazioni dello stesso rilievo devono essere omogenee. 17

Oggetto del rilievo: Le particelle originarie o derivate aventi superficie minore o uguale a 2.000mq dovranno essere rilevate per intero (tutti i vertici); in caso di impossibilitàla motivazione dovràessere specificata nella Relazione Tecnica; La diversità di forma lineare tra quanto riportato in catasto e quanto rilevato deve essere inferiore a 1,50 3,00m in funzione della situazione cartografica (scala, ecc); La superficie eccedente il singolo lato del triangolo fiduciale deve essere inferiore al 30% della superficie complessiva da rilevare; La distanza massima esterna tra l oggetto del rilievo e il lato del triangolo fiduciale deve risultare inferiore al 30% della corrispondente distanza massima interna. Tolleranza delle superfici: 1/20 se la superficie riportata in catasto e Nominale; T=1/3 (A/1000 + VA)nel caso di raffronto tra superfici reali. Dislivelli L informazione altimetrica deve essere riportata su tutti i PF del rilievo; L informazione altimetrica deve essere riportata su almeno un punto dell oggetto del rilievo materializzato ed irremovibile; ragion per cui tutte le stazioni dovranno avere l informazione altimetrica; L altezza dell antenna GPS; Per i lavori di modesta entità; Tipo Mappale successivo a Tipo di Frazionamento realizzato conallineamenti e squadri, non è necessaria alcuna informazione di tipo altimetrico. Si ricorda che gli eventuali errori negli elementi altimetrici non potràcostituire motivo di sospensione e/o rallentamento dell iter di approvazione. Maglia fiduciale I lati non dovranno essere inferiori a 250 300m; In deroga potranno essere ammessi fino a 600m; Nell impossibilità di poter utilizzare 3PF, usare 2 PF ed un Punto Ausiliario; in Relazione Tecnica si dovrà specificare il motivo ed iperdeterminare il PF; Battere tutti i Punti Fiduciali all interno della maglia utilizzata per il rilievo. 18