Confidi iscritto nell'apposita sezione dell'elenco previsto dall'art.106 comma 1 D.Lgs. 385/93 c/o U.I.C. al n.25967 Via Giacosa 3-20127 MILANO C.F. - P.IVA - N.ISCRIZ. REGISTRO IMPRESE MI 01946340120 RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO 2010 Signore Socie, Signori Soci, il bilancio al 31.12.2010 che presentiamo oggi alla Vostra approvazione chiude il ventesimo ed ultimo anno di attività di Fidimpresa Varese, ma soprattutto il primo esercizio di ifidi, il presente ed il futuro che condividiamo e condivideremo con i nostri soci di Bergamo e Milano, dopo la fusione avvenuta con Confidart Bergamo e Fidimpresa Milano. Per quanto importante per noi sia il passato delle rispettive strutture di origine, è la nascita di ifidi il fatto che oggi trova compimento nell approvazione del primo esercizio, e da oggi in poi esisterà solo ifidi, così che i signori soci saranno d ora in poi chiamati ad approvare il secondo, il terzo, il centesimo esercizio, a Dio piacendo. Nel ripercorrere brevemente la genesi di ifidi, vorrei ricordare come il percorso intrapreso sia stata una fusione inter pares, abbia generato una struttura di tipo federale che ha lasciato ampie autonomie nelle filiali per potere essere il più vicini possibile alle imprese socie, così come ha distribuito nelle filiali stesse le funzioni centrali, rispettando e valorizzando le eccellenze espresse nelle precedenti strutture, ed abbia avuto il pieno sostegno delle CNA provinciali di Bergamo, Milano e Varese, che vorrei ringraziare per il loro supporto ed incoraggiamento. La stella polare che ha guidato il nostro percorso di unificazione è stata la ferma convinzione che solo una struttura sufficientemente grande in grado di potersi iscrivere all albo dei Confidi ex art. 107 potesse garantire alle imprese socie quell accesso al credito in misura necessaria alle loro esigenze e a costi competitivi. Questo percorso non è che agli inizi, le difficoltà davanti a noi sono innumerevoli, a cominciare dall adozione e alla assimilazione di procedure, programmi e funzioni specifiche necessari a strutturarci come intermediario finanziario, come richiesto dalla legge, sotto il controllo di Banca D Italia: tutta la struttura organizzativa è ancor oggi sotto stress e colgo l occasione per ringraziare i direttori e tutti i nostri collaboratori, nessuno escluso, per l abnegazione e la passione colla quale svolgono la loro attività ed affrontano le non indifferenti difficoltà. Gli investimenti in persone, professionalità, programmi, strutture sono rilevanti ed altrettanto impegnativi. La sfida per il 2011 sarà creare una struttura veramente unitaria che non sia più la mera sommatoria degli attivi patrimoniali e delle singole organizzazioni di provenienza, ma qualcosa di nuovo in grado di esprimere una sua precisa identità, con chiari obiettivi ed unità di intenti. Se vi pare poco!! Basilare sarà il completamento del profondo processo di trasformazione del nostro Confidi in una struttura pronta ad iscriversi all albo dei consorzi ex art. 107, che, secondo legge, potremo presentare in Banca d Italia dopo la conferma dei requisiti patrimoniali necessari che conseguiremo nel primo semestre del 2011. L Istituto Centrale esaminerà la nostra domanda e si può presumere che entro la fine dell anno, al più tardi entro i primi mesi del 2012, potremo essere un Confidi ex art. 107. A tal proposito un ringraziamento al nostro consulente dott. D Auria che ci accompagna in questo percorso. Pagina 1
L analisi dell operatività della nuova struttura è ancora prematura e non può basarsi solo sui tre mesi finali dell esercizio 2010, ma possiamo cercare di tracciare un panorama di quello che è stato il recente passato dell economia, di come sarà il futuro e come hanno risposto e risponderanno nel loro insieme le tre strutture oggi divenute ifidi. E del tutto evidente che l impatto della grave crisi economica, iniziata nel 2009 ed ancora non terminata, ha riversato i suoi effetti anche sui Confidi che sono stati chiamati a sostenere le PMI in momenti difficili in cui, più cause, hanno generato situazioni drammatiche. Il crollo degli ordinativi, la mancanza di liquidità, i pagamenti ritardati o procrastinati a scadenze non meglio precisate, hanno creato allarme e dissesto che, purtroppo, solo in parte, il Sistema dei Confidi ha saputo supportare. Le banche hanno richiesto un maggior livello di garanzie per sostenere le Imprese ed a queste maggiori richieste i Confidi non si sono sottratti, anzi, hanno risposto con maggior impegno e coinvolgimento, proprio perché il loro ruolo fosse maggiormente percepito e il valore della loro garanzia assumesse la nobiltà ed il riconoscimento di Bene Pubblico al servizio della collettività delle PMI e del tessuto socio-economico territoriale. In questo contesto appare con maggior evidenza la necessità di continuare nel percorso di sviluppo ulteriore di quella partnership che da sempre stiamo sostenendo; già con la nascita del Network Confidi 106, Confidart Bergamo, Fidimpresa Milano e Fidimpresa Varese, hanno iniziato ad operare in sinergia con il Sistema bancario, proponendo un maggior coinvolgimento con le filiali territoriali delle banche proprio per aumentare la percezione del Valore Implicito della Garanzia Confidi. L analisi delle pratiche è stata maggiormente condivisa con i funzionari bancari creando i presupposti per rispondere meglio alle esigenze delle Imprese e sviluppare maggiormente le loro potenzialità di ripresa e mantenimento del ciclo produttivo. I risultati positivi non sono mancati e la bontà di questo nuovo modo di procedere devono far riflettere sulla necessità di incrementare la collaborazione e la trasparenza dei rapporti che devono intercorrere tra Confidi, Banche ed Imprese. Certamente alcuni strumenti particolari messi in campo da Regione ed Unioncamere, quale il Confiducia, hanno contribuito ad un maggior utilizzo della Garanzia Confidi che, elevata al 70%, ha suscitato un vivo interesse da parte delle banche che, però, non devono perdere l occasione di capire che il valore della Garanzia Confidi non può risiedere solo in un mero beneficio finanziario fine a se stesso ma, anzi, deve essere principalmente recepito come valore aggiunto di tutte quelle informazioni che meglio rappresentano la realtà di ogni singola PMI; solo così sarà possibile essere attori protagonisti, tutti insieme, del sostegno e dello sviluppo del Territorio in tutti i suoi aspetti. In quasi tutta Europa la Garanzia mutualistica, sia essa pubblica o privata, è considerata un Bene Pubblico ad alto valore sociale ed è paradossale che in Italia, che da sola rappresenta oltre il 50% di tutte le garanzie rilasciate in Europa, questo concetto faccia fatica a farsi strada, anzi per certi versi venga addirittura recepito come un inutile strumento che appesantisce i costi del finanziamento alle Imprese. Con forza e convinzione dobbiamo ribadire che il Valore Implicito della garanzia risiede principalmente nella conoscenza, nel supporto, nell analisi e nella professionalità che, da sempre, i nostri tre Confidi, oggi ifidi, hanno saputo mettere a disposizione di un sistema bancario principalmente basato su analisi quantitative che poco hanno a che fare con la realtà produttiva italiana nella quale oltre il 93% è rappresentato da Imprese con meno di tre dipendenti. Le banche hanno cercato, comunque, di svolgere un ruolo proattivo nella crisi e, sollecitate dalle Associazioni di Categoria Nazionale, hanno proposto la moratoria dei debiti finanziari delle Imprese per la durata di un anno, addebitando solo gli interessi e procrastinando al termine del periodo il rimborso delle quote capitale; naturalmente, sulle posizioni con Garanzia Confidi era necessario l assenso da parte di questi ultimi, cosa che si è puntualmente verificata: a nessuna Impresa richiedente è stato negato il beneficio della moratoria. Questo passaggio, è bene sottolinearlo, ha però comportato una maggior occupazione del patrimonio di ifidi, che ha aderito sin da subito alla moratoria, senza peraltro comprometterne la nuova operatività a dimostrazione della solidità della nostra struttura. Pagina 2
Oggi, terminata la moratoria, le banche propongono un estensione dei tempi di rimborso dei finanziamenti per un massimo di due o tre anni (in funzione della tipologia) sempre coinvolgendo anche i Confidi che vedranno occupato il loro patrimonio per un periodo ancora più lungo. E anche in questa fase ifidi ha risposto positivamente. Nel corso del 2011 stiamo assistendo ad un costante aumento dei tassi d interesse applicati dalle banche ai finanziamenti; non vogliamo addentrarci, non competendoci, in una diatriba se sia giusto o sbagliato quanto stiano facendo le banche, ma vogliamo sottolineare il fatto che, sulla base delle convenzioni, tra di noi in essere e, quindi, sul valore della Garanzia Confidi, deve essere marcata una sostanziale differenza tra i tassi applicati a finanziamenti garantiti e non; se così non fosse o se la differenza fosse contenuta in termini minimi, ci si potrebbe domandare perché mai la banca dovrebbe essere l unico soggetto a beneficiare della nostra Garanzia. Il teorema meno rischi, meno costi deve trovare riscontro anche sulle Imprese e non solo sulle banche. In questo contesto si innesca anche l altra diatriba in atto tra Confidi e Banche sull utilizzo, da parte di queste ultime, del Fondo Centrale di Garanzia dello Stato in qualità di garante dei finanziamenti erogati: sempre più frequentemente il sistema bancario ricorre a questa garanzia diretta, disintermediando il Confidi, ma, molto spesso, senza riversarne il beneficio sull Impresa. E un metodo che non condividiamo, pur nella sua liceità e che, speriamo, venga al più presto modificato dal legislatore. La nostra perplessità nasce dalla convinzione che la Garanzia e, conseguentemente tutti gli strumenti ad essa collegata, compreso il Fondo Centrale di Garanzia, devono essere utilizzati da soggetti diversi rispetto a quelli che erogano il finanziamento. Solo così si possono aggiungere informazioni ad informazioni e valutazioni a valutazioni. Un unico soggetto, la Banca, che se la suona e se la canta non può dare alcun valore aggiunto anzi, rischia di disperdere nel nulla quanto di buono proviene dal Territorio. ifidi, ben consapevole della necessità di adeguarsi al nuovo contesto normativo, dettato da Basilea II e dalla normativa secondaria, emanata da Banca d Italia, che si prefiggono l obiettivo di rendere maggiormente stabile ed informato il sistema bancario, sta affrontando tutti i passaggi necessari per evolvere, entro la fine del 2011, verso l iscrizione all albo degli enti finanziari 107 (106 con la recente revisione del Titolo V del TUB). E un passaggio impegnativo che tutti i nostri funzionari e operatori, ai quali va il nostro riconoscimento, stanno affrontando con l impegno richiesto e la necessaria consapevolezza di chi si rende conto che la trasformazione è necessaria per essere ancora maggiormente di supporto alle nostre Imprese socie; non è un passaggio di poco conto, le risorse economiche investite nel nostro processo di fusione, il mantenimento di un sistema evoluto di tipo bancario, l aumento dei dipendenti e delle funzioni collegate alla trasformazione, i corsi di aggiornamento e professionalizzazione che devono essere costantemente seguiti comportano un aumento dei costi che, in un ottica di mutualità, non possiamo riversare, tout-court, sulle Imprese, se non vogliamo vanificare i benefici di una Garanzia strutturata proprio in funzione di una maggiore stabilità del sistema finanziario nazionale. Partendo da queste considerazioni diventa evidente che il sostegno del Pubblico è fondamentale per il mantenimento del Sistema Confidi, per il sostegno ai loro Fondi rischi, messi pesantemente sotto stress dalla crisi che sta generando un livello di insolvenze come, forse, mai vissuto in passato. E doveroso sottolineare come gli Enti Pubblici Territoriali (Camere di Commercio, Provincie, Comuni), sensibili alle necessità delle Imprese e delle Famiglie, non si siano sottratti nel dare i loro concreto sostegno ai Confidi, erogando contributi destinati, in parte al sostegno dei Fondi rischi dei Confidi, ed in parte all abbattimento degli interessi che le Imprese pagano a fronte dei finanziamenti richiesti alle Banche. Discorso diverso si deve invece fare rispetto alla Regione Lombardia dove la sussidiarietà, che è da sempre stata una scelta politica di carattere generale ben precisa, non abbia ancora dato corso a misure strutturali di sostegno ai Confidi, che permettano, a chi ne ha le necessarie competenze e le pluriennali capacità, di svolgere il proprio ruolo in favore di Pagina 3
un sistema produttivo posto sotto attacco da una finanza scellerata e speculativa che tanti guai ha generato. Si prenda atto che le Finanziarie regionali non possono essere la panacea dei malesseri delle Imprese che, viceversa, devono essere accompagnate e seguite nel loro percorso di rilancio e risanamento; il Valore Implicito della garanzia, così come richiamato più sopra, è patrimonio esclusivo dei Confidi e non può trovare albergo in strutture burocratizzate e lontane dai Territori di competenza; le recenti vicende, legate a Federfidi Lombarda, il nostro Confidi di II grado, hanno invece messo in evidenza un disegno teso a destabilizzare un sistema che, pur con alcune criticità, ha sempre dimostrato di essere il supporto naturale allo sviluppo del sistema produttivo ed al suo sostegno finanziario. Le Associazioni di categoria hanno combattuto, anche aspramente, questo disegno ed un primo risultato è stato ottenuto con l assegnazione a Federfidi di 20 mln di euro destinati alla controgaranzia delle operazioni garantite dai Confidi di I grado; ma queste risorse sono a malapena sufficienti per coprire l operatività di questo 2011, mentre è necessaria, lo ribadiamo con forza, una misura strutturale che perpetui negli anni l assegnazione di risorse destinate al sostegno finanziario delle Imprese tramite la rete dei Confidi territoriali. Solo così si potranno ottenere risultati di rilievo mirati ad obiettivi precisi e non più distribuiti a pioggia come, solitamente, viene fatto da un Pubblico sempre più preoccupato della propria immagine piuttosto che della sostanza degli interventi necessari. Anche la Banca d Italia, recentemente e finalmente consapevole dell importanza dei Confidi, ha iniziato un analisi critica sulla normativa secondaria, a suo tempo messa in campo, per regolamentare il rilascio della garanzia; si è resa conto che le regole indicate per i Confidi, comuni sia alle banche che agli Enti Finanziari puri, non possono essere applicate in ugual misura, troppo diverse le attività, gli obiettivi e le finalità per mantenere inalterato il livello di vigilanza. Che la normativa sia commisurata, una volta per tutte, all effettiva attività svolta dai singoli soggetti, applicando anche quel buon senso, troppo spesso dimenticato, nella sua riscrittura; il Confidi non può sprecare le già scarse risorse di cui dispone solo per rispondere a regole e norme, pletoriche e ridondanti che, nella maggior parte dei casi, null altro sono che la mera duplicazione di adempimenti già svolti da soggetti che, in funzione del complesso della loro attività, e quindi giustamente, a tali obblighi devono rispondere. In conclusione, ringraziandovi per l attenzione, vorremmo ribadire alcuni concetti che riteniamo fondamentali: il Valore Implicito della garanzia, la Mutualità, il principio di Bene Pubblico della garanzia e la Sussidiarietà trovano riscontro in tutto il nostro lavoro, nella professionalità dei nostri operatori, nella passione ed il coinvolgimento che connotano i nostri rapporti con le Imprese. Senza il riconoscimento di questi valori, in noi ben presenti, da parte di tutti gli attori coinvolti e richiamati precedentemente, si rischia di disperdere un patrimonio ricco di oltre sessant anni di storia fatta di passione che uomini e donne hanno saputo dedicare ad un sistema che, dal nulla, ha saputo crescere e proporsi come punto di riferimento per milioni di Imprese. Ancora molto resta da fare ma la caparbietà, il lavoro quotidiano, la professionalità ed il buon senso, che da sempre hanno contraddistinto il nostro operato, siano il miglior auspicio che, anche per il futuro, i valori fondanti dei Confidi continuino ad essere di riferimento per altri milioni di Imprese. Un sentito ringraziamento va alla Camere di Commercio di Bergamo, Milano e Varese, nonché alla Provincia di Bergamo, che, con lungimiranza, erogano contributi per l abbattimento degli interessi sui prestiti garantiti dai Confidi destinati ad investimenti, così come sono attive nel sostenere l attività di garanzia dei Confidi stessi anche con erogazioni di fondi anche straordinari che ci consentono di far fronte con maggiore serenità al deterioramento dei prestiti e fidi da noi garantiti, piuttosto che organizzando corsi di aggiornamento dedicati ai funzionari dei consorzi fidi che ambiscono diventare consorzi ex art. 107. Operatività dell'anno. L'organico di ifidi al 31/12/2010 è composto da 23 addetti, di cui 8 presso la filiale di Bergamo, 5 presso la filiale di Milano e 10 presso la filiale di Varese. Pagina 4
L'attività viene svolta presso la sede sociale di Milano, presso le filiali di Bergamo e Varese e negli uffici di Gallarate. Dal mese di febbraio 2011 è operativa anche la sede di Brescia e, dal mese di luglio, lo sarà anche la nuova sede di Monza. L operatività di ifidi nel 2010, essendo ibrida e parziale per effetto della fusione che ha avuto effetto contabile dal 01/10/2010, non può essere paragonata agli anni precedenti, soprattutto relativamente ai dati del conto economico. Tuttavia per dare un quadro veritiero e complessivo dei volumi delle operazioni poste in essere nell appendice statistica vengono forniti il dati aggregati delle tre strutture di tutto l anno 2010, confrontati con uguali dati aggregati al 31/12/2009. In sintesi il numero dei soci al 31/12/2010 ammontano 11.947 unità. Nel corso del 2010 sono stati deliberati complessivamente affidamenti per 116.217.040, contro un erogato di 106.011.368. Le garanzie in essere ammontano ad 114.705.874 con una copertura per controgaranzia di 70.334.100. A fronte dei rischi assunti i FIDI ha inoltre effettuato accantonamenti specifici nei Fondi rischi per garanzie prestate per 2.238.350 e dispone di Riserve Fondi Rischi per 2.231.371. Il patrimonio netto ammonta ad 12.982.101 di cui utile pari ad 5.688. I crediti risultano svalutati di una percentuale pari all 83%, i libretti e c/pegni, rettificati dall'apposito fondo presente in bilancio nel conto 81, di una percentuale pari all 82%. Le sofferenze beneficeranno, al momento dell'eventuale pagamento, della controgaranzia Federfidi per l'importo di. 2.419.402 e sono state inoltre svalutate per 1.818.546; la loro percentuale complessiva di copertura è pari al 79%. I risultati ottenuti paiono apprezzabili e le poste a rettifica dei crediti per interventi a garanzia, delle sofferenze e degli incagli paiono congrui e dettati da prudenza. Per quanto riguarda la consistenza e la movimentazione del capitale sociale, le dinamiche dei principali aggregati di stato patrimoniale e conto economico, le perdite su crediti e le svalutazioni, nonché i rapporti con la controllata Lombarda srl, la ripartizione delle operazioni in essere per destinazione e settore merceologico si rimanda alla Nota Integrativa e all Appendice statistica. In merito alla gestione finanziaria, il Consiglio, con delibera del 03 novembre 2010, ha definito il profilo d investimento nel seguente modo: titoli di stato; titoli obbligazionari e fondi comuni obbligazionari emessi da istituzioni finanziarie internazionali, società private o pubbliche di grande rilevanza economica, stati sovrani dell area UE, di cui i valori siano espressi in euro, con rating per investimento (rating minimo BBB) e non per speculazione secondo i criteri delle principali agenzie di rating; titoli azionari e fondi comuni d investimento azionari purché dell area euro e fino ad una percentuale massima del 5% rispetto al totale investito; operazioni di pronti contro termine. Al 31/12/2010 il portafoglio investito è composto per il 34% da titoli di stato, per il 44% da obbligazioni emesse da istituti di credito, per il 12% da obbligazioni emesse da enti privati e per l 10% da fondi comuni di investimento. Visto il profilo degli investimenti ed i risultati positivi ottenuti negli ultimi tre anni, il Consiglio non ritiene necessario riassicurarsi per i rischi finanziari. Ricordiamo ai soci che per il 2010 il bilancio viene certificato dalla società Bompani Audit Srl Milano. Per quanto concerne gli adempimenti riguardanti la privacy, la sicurezza nei luoghi di lavoro, l antiriciclaggio, la trasparenza e l arbitrato finanziario informiamo i soci che sono state messe in atto le procedure per l'adeguamento alla normativa. Comunicazioni sul carattere mutualistico dell attività (art. 2545 del Codice Civile e art.2 della Legge 59/1992). ifidi svolge la propria attività esclusivamente a favore dei soci ed ha effettuato l'iscrizione all'albo delle Cooperative nella sezione Cooperative a Mutualità prevalente. Pagina 5
Ai sensi dell articolo 17 Dlgs 220/02, è stata regolarmente effettuata l ispezione annuale da parte di Lega Cooperative. Il Verbale è consultabile presso la sede sociale e l ispezione si è chiusa senza annotazione di rilievi da parte del revisore incaricato. Il Consiglio di Amministrazione ritiene di aver operato nel rispetto degli scopi mutualistici previsti dallo Statuto Sociale perseguendo e migliorando l attività tipica del Confidi atta a migliorare le possibilità per le imprese associate di accedere alle risorse finanziarie ed al credito bancario secondo le esigenze legate allo sviluppo delle loro attività e soprattutto in un periodo di grave crisi generale. In particolare si è provveduto alla stipula di accordi e convenzioni con i principali Istituti di credito, alla sottoscrizione di convenzioni con il Confidi Regionale di II grado per l ottenimento delle controgaranzie che hanno permesso l intervento di garanzia a favore delle aziende fino all 80%, all accreditamento presso gli enti camerali per la gestione dei contributi in conto interessi a favore delle aziende nonché l attività di vera e propria assistenza e consulenza nella gestione finanziaria delle imprese sia in fase di ottenimento del credito sia in fase di rientro dello stesso. * Il Consiglio di Amministrazione ritiene di aver illustrato nel dettaglio le attività amministrative che hanno caratterizzato l'anno trascorso, pertanto invita l'assemblea ad approvare il Bilancio e a deliberare la destinazione dell'utile di 5.688 nel seguente modo: 30% per 1.706 a riserva ordinaria 70% per 3.982 a riserva straordinaria Milano, 19 maggio 2011 Per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Matteo Zambusi Il sottoscritto Zambusi Matteo in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione, consapevole della responsabilità penali previste in caso di falsa dichiarazione, attesta ai sensi dell art.47 D.P.R. 445/2000, la corrispondenza del presente documento a quello conservato agli atti della società. Pagina 6