VERTICE EUROMEDITERRANEO DEI CONSIGLI ECONOMICI E SOCIALI E DELLE ISTITUZIONI ANALOGHE. Rabat (Marocco), ottobre 2008 DICHIARAZIONE FINALE

Documenti analoghi
CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA. Bruxelles, 4 ottobre 2005 (06.10) (OR. en) 12927/05 LIMITE JEUN 48 EDUC 138 SOC 364

CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE DI SPAGNA

Proposta congiunta di DECISIONE DEL CONSIGLIO

VERTICE EUROMEDITERRANEO DEI CONSIGLI ECONOMICI E SOCIALI E DELLE ISTITUZIONI ANALOGHE

NOTIZIE DALL'EUROPA CUP Newsletter - Novembre 2015

Discorso di Mercedes BRESSO

Regione Lombardia e l Europa Quadro istituzionale e Trattato di Lisbona. Regione Lombardia - Delegazione di Bruxelles

LA POLITICA EUROPEA DI VICINATO. 12 dicembre 2008 Carlo Corazza Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea

La Carta di Bangkok per la Promozione della Salute in un mondo globalizzato

PATTO PER IL TERRITORIO DEL NORD OVEST MILANO IN VISTA DI EXPO 2015

Il settore dell industria alimentare nel cammino verso la strategia Europa 2020: promuovere l empowerment

Politiche giovanili e Piani Locali Giovani

I Programmi Europa per i cittadini Giustizia Cittadinanza e Uguaglianza. Politica di coesione

CARTA EUROPEA PER IL TURISMO SOSTENIBILE

Carta dei rapporti. tra ULSS 4 Alto Vicentino Comuni della Conferenza dei Sindaci e altri Enti Locali

PILASTRI DELLA POLITICA

PARLAMENTO EUROPEO. Commissione per l'occupazione e gli affari sociali

CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, Bruxelles, 24 maggio 2013 (28.05) (OR. en) 9808/13 RECH 182 COMPET 325 IND 161 TELECOM 133

PROTOCOLLO D INTESA. tra

Delibera della Giunta Regionale n. 39 del 02/02/2016

COMUNE DI LIVORNO. Articolo 1 Principi e Finalità

LA PROGRAMMAZIONE FSE REGIONE EMILIA-ROMAGNA Bologna, 15 maggio 2013

Europa 2020: priorità e obiettivi della programmazione

DECISIONE DI ESECUZIONE DELLA COMMISSIONE. del

DECISIONE N.536 ORDINE DEL GIORNO, CALENDARIO E ALTRE MODALITÀ ORGANIZZATIVE DEL SEMINARIO NEL QUADRO DELLA DIMENSIONE UMANA 2003

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del

DONNE E PROCESSI DECISIONALI: PER UNA POLITICA DELLA PRESENZA

PROTOCOLLO D INTESA. tra. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Provincia di Oristano Assessorato al Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali Ufficio R.T.L.

PROTOCOLLO D INTESA TRA

LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA

BOZZA PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE TOSCANA E PARTI SOCIALI REGIONALI PER UN SISTEMA REGIONALE DI MOBILITA DEI CITTADINI TOSCANI TRA PREMESSO

Il programma settoriale LEONARDO DA VINCI e SECTOR SKILLS ALLIANCES (Erasmus for All)

SEMINARIO TRESMED3 TENUTOSI AD AMMAN, GIORDANIA IL 30 GIUGNO ED IL 1º LUGLIO 2009 CONCLUSIONI E PROPOSTE

RACCOMANDAZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO 1

Gazzetta ufficiale dell'unione europea

Complementarietà e sviluppo di sinergie con il programma per l ambiente e l azione per il clima LIFE a supporto dei PSR 2014/2020

DECISIONE N.1214 ORDINE DEL GIORNO E MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLA CONFERENZA MEDITERRANEA OSCE DEL 2016

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PER L'INTEGRAZIONE DEI CITTADINI STRANIERI DELL UNIONE DELLE TERRE D ARGINE

2. Organizzazione e compiti del SEAE

Gruppo di lavoro: Infanzia, genitorialità, scuole primarie, bambini e famiglie, multiculturalità. 13 Maggio Verona

Il ruolo della Regione Emilia-Romagna nella promozione delle iniziative Erasmus+ nei settori istruzione, formazione e lavoro

ERASMUS + Un unico programma integrato per istruzione, formazione, gioventù e sport

Convegno L EUROPA ABBRACCIA L AFRICA / 5

Seoul Agenda: Goals for Development of Arts Education. Agenda Seoul: obiettivi per lo sviluppo dell educazione all arte. Premessa

GABINETTO IL DIRETTORE GENERALE

IT Unita nella diversità IT A7-0052/1. Emendamento. Francesco Enrico Speroni a nome del gruppo EFD

FORMAZIONE EUROPEA E INTERNAZIONALE. La cooperazione amministrativa in Europa

2015 ANNO EUROPEO PER LO SVILUPPO un opportunità da perseguire

Santo Romano Direttore dell Area Capitale Umano e Cultura

GLI ORGANISMI INTERNAZIONALI E IL CONCETTO DI SALUTE

«Lo stato dell arte di Eusalp: gli obiettivi, il Piano d Azione, la Governance» Stefano Sisto

VERTICE G20 MINISTRI DEL LAVORO E DELLE FINANZE. Ankara 4-5 settembre Dichiarazione congiunta B20 L20 (imprenditori - sindacati)

RAPPORTI PRESENTATI ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE DEL LAVORO UFFICIO INTERNAZIONALE DEL LAVORO

Le opportunità offerte nel settore salute dai Fondi Europei : un quadro di insieme

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE CONFCOMMERCIO IMPRESE PER L ITALIA PER

I programmi europei per i giovani

La mia decisione di candidarmi a Sindaco di Petronà nasce dall esigenza. di apportare un contributo di cambiamento alla storia politica della nostra

Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO

Notizie. Newsletter del Comitato delle regioni

Opportunità di finanziamento dell Unione Europea

Verso una strategia macroregionale dell'ue per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale nel bacino del Mediterraneo

PROGRAMMA OPERATIVO OBIETTIVO 2 COMPETITIVITÁ REGIONALE E OCCUPAZIONE FONDO SOCIALE EUROPEO REGIONE LIGURIA

2.13. La collaborazione con le altre organizzazioni internazionali

STRUMENTI REGIONALI DI SUPPORTO ALL INTERNAZIONALIZZAZIONE

Il contesto politico e le sfide europee: Istituzioni e processi decisionali

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 104 del 18 dicembre

Il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia

Raccomandazioni della Commissione U.E. Condizionalità ex-ante. lunedì 28 aprile 2014 Sala Belli

ateo Agraltticoaiimeiitare della Sicilia ^ ^ M,

Obiettivi Iter normativo Il punto di vista europeo Programmi europei di finanziamento. Obiettivi

ACCORDO QUADRO DI PROGRAMMA

IL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile

Dalla Legge 328/2000 ai Piani di Zona: impegno e ruolo del Sindacato

Art. 12 TUE Protocollo (n. 1) sul ruolo dei parlamenti nazionali nell Unione europea Protocollo (n. 2) sull applicazione dei principi di

La partecipazione del Consiglio regionale della Lombardia ai processi normativi dell'unione Europea

Si aggiunga come primo riconoscimento:

PROTOCOLLO D'INTESA TRA CNEL E REGIONE CAMPANIA PER LA DEFINIZIONE DI TERMINI DI COLLABORAZIONE FINALIZZATA ALLO SVILUPPO LOCALE.

La Formazione nel CCNL Chimico Farmaceutico

NORMATIVA EUROPEA DISABILITA

PERUGIA EUROPA

Dinamiche, occupabilità, servizi

EUSALP. Strategia dell Unione Europea per la Macroregione Alpina. Presidente Regione Lombardia On. Roberto Maroni

Portare l Italia e il mondo sul sentiero dello sviluppo sostenibile

DECRETO DIRETTORIALE

INTERVENTO DELL ON. ELENA CENTEMERO

STRATEGIA EUROPA 2020: LA POLITICA INDUSTRIALE DELL UNIONE EUROPEA E L INIZIATIVA INNOVATION UNION

I PROGRAMMI MIRATI E SETTORIALI LE OPPORTUNITA ANCORA APERTI

Le nuove opportunità per l alternanza scuola lavoro nelle linee di sviluppo regionali

Buone Prassi Farnesina che innova

REGIONE CALABRIA PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE

Asociación D E S Y A M. Desarrollo Europeo Sostenible y de Ayuda a las Mujeres

PROTOCOLLO D INTESA. tra la

323 a SEDUTA PLENARIA DEL CONSIGLIO

Istituzioni e violenza

Misura M19. Sostegno allo sviluppo locale LEADER (da art. 42 a 44) Interventi

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO

COMUNE DI CREAZZO PROVINCIA DI VICENZA REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA'

Piano di comunicazione Anno 2016 POR FSE

Transcript:

VERTICE EUROMEDITERRANEO DEI CONSIGLI ECONOMICI E SOCIALI E DELLE ISTITUZIONI ANALOGHE Rabat (Marocco), 14-16 ottobre 2008 DICHIARAZIONE FINALE 1. I rappresentanti dei consigli economici e sociali (CES) e delle istituzioni analoghe dei paesi euromediterranei (paesi Euromed), ai quali si associano i rappresentanti delle organizzazioni della società civile dei paesi Euromed in cui non esistono CES o istituzioni analoghe, riuniti in base al mandato conferito dalla Dichiarazione di Barcellona del 1995, ringraziano vivamente Sua Maestà Mohamed VI, Re del Marocco, per l'alto patrocinio concesso al vertice euromediterraneo dei consigli economici e sociali e istituzioni analoghe. Essi colgono inoltre l'occasione per ringraziare il sovrano del Marocco per il regio messaggio di saluto indirizzato ai partecipanti al vertice, che sottolinea l'interesse del Marocco per il ruolo svolto dai consigli economici e sociali in quanto protagonisti del rafforzamento di una rete di scambi e di cooperazione fra gli attori delle nostre rispettive società civili che operano negli ambiti dello sviluppo economico, sociale, culturale, ecologico e umano. 2. Nel corso del vertice le delegazioni di tutti i paesi partner, del Comitato economico e sociale europeo (CESE) e della maggioranza degli Stati membri dell'unione europea hanno affrontato le questioni relative alla partecipazione della società civile al "Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo", alla libertà di associazione e al rafforzamento delle strutture partecipative dei paesi partner, alla dimensione sociale delle relazioni tra l'unione europea e i paesi partner, all'accesso delle donne alla vita economica e sociale e alla creazione di una zona di libero scambio nella regione. I partecipanti al vertice hanno adottato le raccomandazioni che seguono. I partecipanti: sulla partecipazione della società civile al "Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo" 3. prendono atto del lancio, al vertice per il Mediterraneo svoltosi a Parigi il 13 luglio 2008, della nuova iniziativa "Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo", intesa a dare nuovo impulso alle relazioni euromediterranee. Invitano gli Stati membri dell'ue e i partner Euromed a far sì che questa nuova iniziativa faccia tesoro delle conquiste del partenariato IT

- 2 - euromediterraneo, ma gli conferisca anche un contenuto più concreto, in particolare attraverso la realizzazione di progetti; 4. sostengono la volontà di garantire una maggiore visibilità alle relazioni tra l'unione europea e i paesi partner mediterranei e di promuovere le riforme volte a rafforzare la governance e la democrazia partecipativa; 5. ricordano che la Dichiarazione di Barcellona del 1995 invita il Comitato economico e sociale europeo a prendere l'iniziativa di stabilire relazioni con i suoi omologhi e con organi analoghi nei paesi partner mediterranei, invito che lo ha indotto a creare una rete di cooperazione dei consigli economici e sociali e delle istituzioni analoghe, che si riunisce ogni anno per un vertice; 6. deplorano che i consigli economici e sociali e le istituzioni analoghe non siano stati coinvolti nel processo di consultazione relativo al lancio del "Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo", tanto più che il successo di tale iniziativa dipenderà dalla partecipazione attiva della società civile e in particolare del settore privato; 7. dichiarano che la rete di cooperazione dei consigli economici e sociali e delle istituzioni analoghe è disposta a collaborare strettamente con gli organismi del "Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo" e a svolgere un ruolo attivo nella proposta, nella promozione e nel follow-up dei relativi progetti a livello sia nazionale che regionale; 8. propongono che la rete di cooperazione dei consigli economici e sociali e delle istituzioni analoghe, con il Comitato economico e sociale europeo, disponga di un'autentica rappresentanza negli organi del "Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo", consentendo alle organizzazioni della società civile di essere informate e di partecipare alle decisioni che le riguardano; sulla libertà di associazione, la promozione dei diritti dell'uomo e il rafforzamento delle strutture partecipative dei paesi partner 9. accolgono con soddisfazione il fatto che, tra gli obiettivi dell'iniziativa "Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo", figuri la promozione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, ma insistono sulla necessità imperiosa di garantire l'effettiva applicazione di questi principi nell'insieme dei paesi interessati, con l'ausilio di misure che garantiscano i diritti economici e sociali; 10. insistono sul necessario rispetto dei diritti dell'uomo e dello Stato di diritto in tutti i paesi. Chiedono anche il rispetto della legalità e delle libertà individuali e pubbliche fondamentali; 11. ricordano che l'esistenza di gruppi sociali liberamente costituiti nei diversi settori della società civile è indispensabile alla democratizzazione dei paesi del partenariato Euromed; chiedono

- 3 - inoltre di attuare dei programmi di rafforzamento delle capacità delle organizzazioni della società civile nei paesi partner, affinché possano svolgere un ruolo attivo nel partenariato euromediterraneo; 12. invitano i paesi partner privi di una struttura consultiva della società civile a livello nazionale a favorire, con un sostegno appropriato, l'istituzione di strutture che siano autonome e rappresentative di un'ampia maggioranza della società civile, le quali devono potersi esprimere in maniera indipendente e disporre delle risorse necessarie al loro funzionamento. I partecipanti al vertice invitano anche l'unione europea a sostenere tale evoluzione. Chiedono inoltre il riconoscimento ufficiale dei consigli economici e sociali di recente creazione, specie del Consiglio economico e sociale palestinese; 13. si compiacciono della creazione di un Consiglio economico e sociale in Giordania, incoraggiano le parti interessate a renderlo operativo nel più breve tempo possibile, e appoggiano gli sforzi compiuti in Egitto per istituire un consiglio economico e sociale; 14. apprezzano la decisione di Sua Maestà Mohamed VI, Re del Marocco, annunciata il 10 ottobre 2008 nella seduta di apertura della sessione parlamentare, di istituire un consiglio economico e sociale in Marocco. L'istituzione di tale organo costituzionale, il cui obiettivo è dare un contenuto concreto alle grandi scelte del Marocco in materia di sviluppo, rafforzerà il sistema degli organi consultivi marocchini in diversi settori; 15. richiamano l'attenzione delle istituzioni dell'ue sull'importanza di sostenere i consigli economici e sociali e le istituzioni analoghe esistenti nei paesi partner. Tali consigli devono essere autonomi nell'esercizio del loro importante ruolo per garantire il dialogo e la concertazione a livello nazionale tra i diversi gruppi della società civile (rappresentanti delle organizzazioni datoriali, sindacati, agricoltori, consumatori, ONG, ONG di donne e reti dell'economia sociale ecc.). Invitano anche i loro governi a tener conto delle iniziative riguardanti le riforme economiche e sociali; 16. ribadiscono che i consigli economici e sociali nei paesi partner possono svolgere un ruolo attivo nel monitoraggio dell'attuazione dei piani di azione della politica europea di vicinato e degli accordi di associazione. Propongono di assicurare, a livello nazionale, un monitoraggio regolare di tali politiche e di presentare i risultati della loro attività ai vertici annuali dei consigli economici e sociali e delle istituzioni analoghe; 17. evidenziano la necessità di dare continuità alla cooperazione e alle attività quali la proposta dei consigli economici e sociali palestinese e israeliano di intraprendere azioni congiunte sui diritti dei lavoratori palestinesi e la promozione degli scambi di esperienze, specie fra i giovani della Palestina e di Israele, per promuovere la comprensione reciproca;

- 4 - sulla dimensione sociale delle relazioni tra l'unione europea e i paesi partner 18. ritengono che l'insieme delle iniziative, dei programmi e dei progetti sviluppati nel quadro del partenariato Euromed, della politica europea di vicinato e del "Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo" debba tener conto della dimensione sociale, che è un elemento essenziale per lo sviluppo sostenibile dei paesi partner; 19. reputano necessario promuovere politiche attive occupazionali e rafforzare i servizi pubblici per l'occupazione. Tali politiche devono contribuire alla creazione di posti di lavoro di qualità, alla riduzione dell'economia sotterranea e al miglioramento della situazione dei gruppi meno favoriti. Ritengono anche necessario prestare una particolare attenzione alle questioni delle migrazioni e della libera circolazione delle persone; 20. giudicano che occorra definire e sviluppare una strategia integrata per l'occupazione nella regione, che comporti obiettivi precisi sia per la regione stessa che per i singoli paesi e ritengono che, per definire una tale strategia e attuarla con azioni concrete, sia necessario un maggiore sforzo finanziario da parte dell'unione europea; 21. dichiarano che una partecipazione attiva della società civile, e in particolare delle parti economiche e sociali, alla definizione e all'attuazione delle politiche, dei programmi e dei progetti relativi alla dimensione sociale consentirebbe di garantire una maggiore efficacia a queste iniziative; 22. ritengono che occorra incoraggiare la contrattazione collettiva e il dialogo sociale tra parti sociali forti e autonome. In tale contesto, appoggiano gli sforzi di BusinessMed e del Forum sindacale Euromed intesi a condurre un dialogo su scala euromediterranea, sottolineando che tale dialogo è sempre più necessario alla luce degli effetti prevedibili della globalizzazione, della crescente concorrenza e delle riforme economiche; 23. propongono la creazione di una rete incaricata del monitoraggio dell'attuazione della dimensione sociale delle relazioni tra l'ue e i paesi partner, rete nella quale sarebbero rappresentate le organizzazioni della società civile dei paesi del partenariato Euromed; 24. si compiacciono per la Conferenza ministeriale sull'occupazione prevista il 9 e 10 novembre 2008 e considerano essenziale la partecipazione delle parti economiche e sociali della regione Euromed al follow-up delle conclusioni di tale conferenza. Invitano i ministri degli Affari sociali e dell'occupazione a presentare un programma di lavoro concreto nonché un'agenda dello sviluppo sociale che risponda ai bisogni specifici della regione; sull'accesso delle donne alla vita economica e sociale 25. approvano senza riserve il fatto che la Conferenza ministeriale di Istanbul del 2006 abbia fissato delle priorità relative al miglioramento della condizione femminile nella regione

- 5 - euromediterranea e si compiacciono che la rete di cooperazione dei consigli economici e sociali e delle istituzioni analoghe, con il Comitato economico e sociale europeo, sia stata associata al follow-up dell'attuazione del programma di lavoro. In tale contesto, ribadiscono le raccomandazioni adottate in occasione dell'ultimo vertice Euromed dei consigli economici e sociali e delle istituzioni analoghe di Atene del 2007 e in particolare la necessità di garantire il rispetto degli impegni formulati nel programma di lavoro; 26. propongono di stabilire un piano d'azione per garantire la partecipazione delle donne dei paesi partner negli ambiti sociale, culturale, economico e ambientale. Questo piano d'azione comprenderà misure precise, anche di discriminazione positiva, per sviluppare l'istruzione, la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, specie promuovendo lo spirito imprenditoriale delle donne e agevolando il loro accesso alla ricerca, all'innovazione e ai finanziamenti. Tali azioni conferirebbero alle donne un riconoscimento in quanto risorsa preziosa ed essenziale dinanzi alle sfide mondiali; 27. raccomandano che sia meglio garantita la rappresentanza delle donne nei consigli economici e sociali e istituzioni analoghe e nelle organizzazioni delle parti economiche e sociali; 28. deplorano che la parità di genere non sia chiaramente citata nel quadro del "Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo". Insistono affinché tale aspetto figuri esplicitamente e venga applicato sistematicamente nell'attuazione delle politiche, e questo in una prospettiva strategica; 29. intendono proseguire l'attività del gruppo di studio su I fattori che agevolano l'accesso delle donne alla vita economica e sociale per approfondire altri aspetti della condizione delle donne nella regione Euromed; sulla creazione di una zona di libero scambio nella regione Euromed 30. riconoscono che la liberalizzazione degli scambi è, sotto determinate condizioni, un fattore di sviluppo e, a questo proposito, sostengono gli sforzi intesi a creare una zona di libero scambio nella regione Euromed; 31. sottolineano che il commercio è una condizione indispensabile, ma non sufficiente, per lo sviluppo sostenibile dei paesi, e che i negoziati relativi agli accordi di libero scambio dovrebbero contemplare anche disposizioni di carattere sociale e ambientale che ottimizzerebbero la dimensione di sviluppo presente in tali accordi; 32. apprezzano i progressi compiuti nei negoziati, in particolare per quanto riguarda i prodotti agricoli, e sottolineano l'importanza di accompagnare questa apertura dei mercati con misure finalizzate allo sviluppo rurale, al miglioramento della produttività agricola e allo sviluppo dei prodotti di qualità;

- 6-33. chiedono che le organizzazioni della società civile, e in particolare i consigli economici e sociali, vengano regolarmente informati sull'andamento dei negoziati e possano dare il loro contributo. Tali organizzazioni dovrebbero anche essere coinvolte nel follow-up dell'attuazione degli accordi; 34. chiedono la realizzazione di studi d'impatto sugli effetti economici, sociali, ambientali e culturali degli accordi di libero scambio con lo stretto coinvolgimento dei rappresentanti della società civile e, in particolare, dei consigli economici e sociali; 35. affermano che l'integrazione regionale, Sud-Sud, tra i paesi partner è fondamentale per rendere l'insieme dello spazio economico più attraente per gli investimenti e si compiacciono in questo quadro - dell'attuazione dell'accordo di Agadir. Incoraggiano gli altri paesi partner ad unirsi a tale processo d'integrazione e ribadiscono l'importanza di accompagnare tale accordo con lo sviluppo delle infrastrutture, delle risorse umane, delle riforme fiscali e della buona governance, e di promuovere le PMI al fine di migliorare le condizioni per gli scambi e gli investimenti; 36. appoggiano la proposta di creare un meccanismo per facilitare il commercio che migliori gli scambi di informazioni tra gli operatori economici riguardo alle opportunità commerciali e di investimento nella regione Euromed e accolgono con favore l'iniziativa Invest in Med; 37. si rallegrano dell'invito, rivolto al settore privato, a partecipare alle conferenze ministeriali sul commercio e alla definizione dell'agenda commerciale, ma sottolineano l'importanza di associare a tali incontri anche gli altri soggetti socioeconomici per garantire che si tenga veramente conto della dimensione sociale ed ambientale degli accordi; 38. esprimono la loro preoccupazione per gli effetti della crisi finanziaria attuale e per il suo potenziale impatto negativo sul finanziamento dello sviluppo della regione; sul programma di lavoro 2009-2010 39. decidono che, per il vertice 2009, saranno affrontati i seguenti temi: a) Il cambiamento climatico e il Mediterraneo: sfide ambientali ed energetiche. b) Per una strategia economica e occupazionale fondata su una società della conoscenza nella regione Euromed. c) La partecipazione effettiva della società civile dei paesi partner del Mediterraneo, nel contesto dei cambiamenti demografici e culturali, al futuro del "Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo"; 40. decidono che i lavori preparatori per elaborare una relazione sul tema La formazione professionale come fattore di competitività e di creazione di posti di lavoro: priorità degli

- 7 - operatori economici e sociali inizieranno nel 2009. Tale relazione verrà presentata in occasione del vertice del 2010; 41. e decidono altresì, su richiesta dei rappresentanti della delegazione del Marocco e in attesa della creazione di un consiglio economico e sociale in tale paese, di avviare una riflessione sulla questione dello sviluppo e del diritto dei consumatori nello spazio Euromed. I PARTECIPANTI AL VERTICE EUROMEDITERRANEO DEI CONSIGLI ECONOMICI E SOCIALI E DELLE ISTITUZIONI ANALOGHE SI PROPONGONO DI PRESENTARE LA PRESENTE DICHIARAZIONE ALLA 10a CONFERENZA EUROMED DEI MINISTRI DEGLI ESTERI CHE SI TERRÀ IL 3 E 4 NOVEMBRE 2008 A MARSIGLIA (FRANCIA). * * * NB: Segue allegato.