DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Art. 28 D.LgS. 81 aprile 2008 e s.m.i. MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI PAZIENTI OSPEDALIZZATI REPARTI DI DEGENZA



Documenti analoghi
Movimentazione manuale dei pazienti nei reparti/servizi del Presidio Ospedaliero Fatebenefratelli e Oftalmico che non prevedono il regime di ricovero

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO MOVIMENTAZIONE ED ASSISTENZA PAZIENTI OSPEDALIZZATI

SCHEDA COMPLETA DI RILEVAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE PAZIENTI NEI REPARTI DI DEGENZA (ISTITUTI GERIATRICI E RSA) 1.

SCHEDA COMPLETA DI RILEVAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE PAZIENTI NEI REPARTI DI DEGENZA 1. COLLOQUIO DATI AZIENDALI

1. COLLOQUIO. Nº OPERATORI CHE EFFETTUANO MMP: segnare il numero complessivo di operatori per ogni profili professionale.

RLS E GESTIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE PAZIENTI

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DI PAZIENTI

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

LA GESTIONE DEL RISCHIO DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO IN UNA AZIENDA SANITARIA. Ing. Emiliano Bazzan Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

Gestione ergonomica del paziente e valutazione del rischio. Nicola Magnavita

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

La valutazione del rischio chimico

ESERCITAZIONE SULL APPLICAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO IN REPARTO DI DEGENZA

CONCETTI E DEFINIZIONI

Effettuare gli audit interni

Piano Mirato di Prevenzione

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Interpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate

1. DISTRIBUZIONE Datore di Lavoro Direzione RSPP Responsabile Ufficio Tecnico Responsabile Ufficio Ragioneria (Ufficio Personale) Ufficio Segreteria

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE RIFERIMENTI SIGLE E DEFINIZIONI RESPONSABILITA PROCEDURA...3

Seminario su D.Lgs.81/08

Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014;

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA RESPONSABILITA DEFINIZIONI...

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008)

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE RISORSE UMANE INFRASTRUTTURE...

Via Messina Catania

Alberta Riccio (Responsabile Qualità, Ambiente, Sicurezza e Risorse Umane)

PROCEDURA GESTIONALE RISTORAZIONE COLLETTIVA. Titolo : Gestione delle non conformità GESTIONE DELLE NON CONFORMITA

Valutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100)

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

LA FORMAZIONE NELL AZIENDA IN MATERIA DI SICUREZZA

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA


Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del

PROCEDURA SGQ PRO-AUD. Procedura per la Gestione degli Audit del SGQ

PROCEDURE - GENERALITA

COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

Circolare N.24 del 07 Febbraio Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Roma 22 settembre 2004

AZIENDA SERVIZI ALLA PERSONA Istituzioni Assistenziali Riunite - Pavia

PROCEDURA DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI

Comune di San Martino Buon Albergo

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva web: info@bdassociati.

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento

Tariffari e politiche di rimborsi regionali

Per quanto concerne il punto 1:

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

PROCEDURA PER LA GESTIONE DEI LABORATORI/ AULE SPECIALI E LA MANUTENZIONE DELLE APPARECCHIATURE DEI LABORATORI

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

Redazione Verifica Approvazione Funzione Data Firma Funzione Data Firma Funzione Data Firma DIRIGENTE AREA DI STAFF QUALITA RETE Q. e A.

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

GESTIONE IN SICUREZZA: MOVIMENTAZIONE DEL PAZIENTE PER MEZZO DEGLI AUSILI MANUALI

4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE

PROCEDURA GESTIONE APPROVVIGIONAMENTO E FORNITORI 02 30/09/2006 SOMMARIO

CHECK LIST PER LA VERIFICA DEL RISPETTO DEI PRINCIPALI OBBLIGHI DOCUMENTALI E DI ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA

Programma di formazione, informazione e. addestramento del personale addetto

Linee guida per le Scuole 2.0

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE. Regolamento. del gruppo di lavoro sull handicap. Regolamento GLHI. Ai sensi dell art. 15 c.

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

1 La politica aziendale

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Transcript:

FATEBENF.FRATELLI E Art. 28 D.LgS. 81 aprile 2008 e s.m.i. Rcv.O Pag. I di 20 SOMMARIO 1. Introduzione 2 2. Scelta del metodo 4 3. Finalità della valutazione 5 4. Punti importanti di attenzione 5 5. La raccolta dei dati 6 6. Specifiche del metodo AA.A.P.O. 7. Valutazione dei Fattori (FC - FS - FA - FF - Famb) 7 3 8. Applicazione delle semplificazioni al metodo 9. Interpretazione dell'indice di esposizione sintetico MAPO 10. Esiti della valutazione 11. Interventi di miglioramento attuati e da attuare 12. Sopralluoghi nei luoghi di lavoro ai sensi dell'art. 25 comma 11 del D.Lgs. 81/2008 e s.mi. 13. Sorveglianza sanitaria 11 12 13 15 19 20 Nota: Documento già esistente Emissione: Settembre 2003 Aggiornamenti: Novembre 2005 Febbraio 2007 Emissione Prima emissione Sistema Gestione Qualità Aggiornamento intero documento Distribuzione Controllata Redazione ASPP-I.P: Sig.ra Paola Caruso ASPP-TL: Sig.ra Simona Forti RSPP: Sig.ra Sonia Cavenago Consulente SPP: Doli. Enrico Giudici Verifica RQ SPP: Sig.ra Sonia Cavenago Consulente SPP: Doli. Enrico Giudici Approvazione RSPP: Sig.ra Sonia Cavenago 0>. LOVJ^.1 rjor-, Sistema Sanitario Regione Lombardia

Art. 28 D.LgS. 81 aprile 2008 e s.m.i. DVR 04 Pag. 2 di 20 1. Introduzione Il presente documento costituisce l'aggiornamento del documento di valutazione dei rischi redatto ai sensi dell'art. 28 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.. Nel corso della prossima riunione periodica il presente documento sarà esaminato da: > > > Datore di lavoro Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Medico competente Rappresentanti lavoratori per la sicurezza In ambito ospedaliero, ed in particolare nella ns. azienda, le operazioni che comportano una movimentazione manuale dei carichi (MMC) sono di norma effettuate nelle attività assistenziali, nelle attività di ricezione e distribuzione delle merci e dei farmaci, e nelle aree tecniche per lo smaltimento di rifiuti e per le manutenzioni. Anche il personale sanitario occasionalmente, può effettuare operazioni di MMC, movimentando saltuariamente piccoli contenitori destinati allo smaltimento. Il loro peso, di norma, è contenuto entro i 5 kg. Lo spostamento di grosse quantità di materiali, di arredi o strumentazioni varie viene effettuato principalmente da incaricati di ditte esterne o da operatori dei Servizi Tecnici. Evitare la MMC cosi come previsto da titolo VI del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i., per eliminare conseguentemente il rischio derivante da tale attività, risulta assai difficoltoso anzi in alcuni casi risulta proprio impossibile. Tuttavia l'attività di prevenzione, basata sulla valutazione analitica del rischio, ha come scopo la sua minimizzazione, mediante l'introduzione di ausili congrui, procedure adeguate, programmi di formazione degli addetti e l'esercizio della sorveglianza sanitaria. In merito al processo di Valutazione dei Rischi, per la movimentazione manuale dei pazienti va evidenziata l'impossibilità di utilizzare altre metodologie consolidate per la movimentazione manuale di oggetti, quale ad esempio quella del NIOSH. Occorre, infatti, differenziare la valutazione dei rischi per la movimentazione manuale di carichi inanimati e di tipo "industriale", (farmacia, magazzini, aree tecniche) dalla valutazione del rischio da movimentazione presente nei reparti/servizi diretti all'assistenza ove il carico da movimentare è costituito dai pazienti. Dall'Analisi Statistica degli Infortuni Aziendali degli ultimi anni, si è evidenziata l'importanza assunta dal fenomeno, si veda il grafico "Distribuzione frequenza assoluta infortuni da Movimentazione manuale dei pazienti" dal 2002 al 2010). Infatti, già nel 2007 essendo il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) certificato con la Norma UNI EN ISO 9001 aveva trattato la problematica con una Non Conformità Maggiore e Azione Correttiva (NC 05/2008 e AC 05/2008) che si allega alla presente valutazione.

FATEBENEFRATELLIE Rev.O Pag. 3 di 20 Gli studi biomeccanici hanno evidenziato come la movimentazione manuale dei pazienti comporti un carico discale superiore ai valori definiti tollerabili (circa 275 Kg nelle femmine e 400 Kg nei maschi), infatti, il carico max agente sui dischi lombari durante il sollevamento da seduto a stazione eretta di un paziente di 73 Kg è pari a 641 Kg; il carico medio sul disco L5/S1 nei trasferimenti letto/carrozzina è pari a 448 Kg ed un carico max di 800 Kg per un paziente non collaborante di 80 Kg. Inoltre in alcune manovre viene superato anche il valore di carico di rottura delle unità disco-vertebra pari a circa 580 Kg nei maschi e 400 Kg nelle femmine. Il rischio da movimentazione manuale dei pazienti si correla anche a: > > entità della disabilità del paziente; tipo di operazione di movimentazione effettuata;» frequenza giornaliera delle attività di sollevamento; > grado di formazione degli operatori; inadeguatezza dei letti o assenza di attrezzature (ausili per il sollevamento dei pazienti).

FATEBENEFRATELLIE Pag. 4 di 20 2. Scelta del metodo Tra i metodi di valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi derivanti dalla letteratura o proposti da organismi internazionali e tra i più utilizzati nel mondo del lavoro vi è il M.A.P.O. "Movimentazione e Assistenza Pazienti Ospedalizzati", per la valutazione degli indici di rischio derivanti dalla movimentazione manuale dei pazienti. Il metodo MAPO consente di valutare gli aspetti organizzativi e strutturali degli ambienti ospedalieri ma non fornisce una misura del rischio da carico biomeccanico per singolo lavoratore o per le varie operazioni che devono essere effettuate durante l'attività. Nell'ambito della valutazione del rischio da movimentazione manuale dei pazienti non è applicabile il metodo NIOSH a causa dei limiti imposti e le variabili considerate nello stesso metodo. Nel corso del 2002 il SPP ha deciso di sperimentare l'adozione del metodo M.A.P.O. ritenendolo un metodo relativamente semplice, che poteva fornire importanti indicazioni sia per indirizzare le iniziative di prevenzione, nelle scelte di priorità che nel merito del tipo di interventi richiesti (organizzativi, di sussidiazione strumentale, formativi). A sostegno di questa scelta furono considerati i contenuti e le motivazioni espresse nell'articolo pubblicato sulla rivista "La medicina del lavoro" Med. Lav. 1999; 90, 2: 152-172 "Valutazione dell'esposizione ad attività di movimentazione manuale dei pazienti nei reparti di degenza: metodi, procedure, indice di esposizione (MAPO) e criteri di classificazione" di O. Menoni, M.G. Ricci, D. Panciera, E. Occhipinti. Mediante l'applicazione di questo strumento è stato possibile mettere in relazione le differenti esposizioni al rischio per il personale, rispetto alle condizioni rilevate nei diversi reparti dell'azienda. In buona sostanza, si tratta di una valutazione di tipo ambientale (vedi cap. 4 punto a). A distanza di 9 anni si riconferma la scelta operata per l'utilizzo del metodo.

Pag. 5 di 20 3. Finalità della valutazione In generale, obiettivo primario dell'analisi resta la tutela della salute del personale addetto alla movimentazione dei pazienti. Questa finalità viene perseguita mediante tutte quelle azioni preventive che in azienda possono essere messe in atto, dal miglioramento delle dotazioni, alla formazione degli addetti, all'adeguamento strutturale degli ambienti finanche all'eventuale ricollocazione degli addetti per i quali siano stati espressi giudizi di idoneità limitata. Occorre ricordare che il metodo MAPO, costituisce un valido supporto per indirizzare i soggetti responsabili ad effettuare le scelte più opportune. Così, operata la valutazione, al fine di orientare meglio le decisioni nella fornitura e distribuzione di ausili per la movimentazione si sono proposti alcuni interventi di prevenzione calibrati sulla base di simulazioni che sfruttano l'algoritmo di calcolo del metodo stesso. 4. Punti importanti di attenzione Per una corretta interpretazione della valutazione occorre formulare alcune importanti precisazioni: a. il metodo MAPO è stato studiato espressamente per la valutazione nei reparti ospedalieri di degenza; b. Il metodo MAPO è stato applicato per la prima volta anche nel reparto di Pediatria nonostante la tipologia di pazienti (da pochi mesi sino a 18 anni di etàjche possono essere ricoverati. Il metodo è stato applicato sui pazienti che hanno peso corporeo maggiore/uguale a 20 Kg e che devono essere movimentati; e. per poterlo applicare nel contesto del reparto di Medicina Riabilitativa sulle attività riferite alla sola categoria delle "Fisioterapiste" si sono dovute apportare delle necessarie semplificazioni. Tali semplificazioni hanno già permesso l'utilizzo del metodo anche ad altre situazioni ambientali quali: sale operatorie in generale, servizi diagnostici o terapeutici che non prevedono degenza; d. le semplificazioni vengono dichiarate ed illustrate nel dettaglio nel capitolo 8 di questo documento; e. come tutte le valutazioni dei rischi di tipo ambientale, anche la presente, quando colloca il rischio nella fascia più bassa, non garantisce una sicurezza incondizionata del lavoratore. Ciò almeno per una duplice motivazione: il "rischio" non è mai riconducibile ad una probabilità di accadimento pari a "zero". > il danno è legato anche ad aspetti soggettivi quali, ad esempio, la diversa

Rcv. 0 Pag. 6 di 20 costituzione fisica degli operatori, la condizione di autosufficienza dei pazienti ed peso, il rispetto delle procedure e l'uso corretto delle attrezzature fornite. loro f. per la determinazione degli indici MAPO medio e MAPO massimo, gli algoritmi utilizzati sono stati implementati mediante un programma di calcolo elaborato in Excel ; 5. La raccolta dei dati La raccolta dei dati utilizzati per ilcalcolo e la valutazione è avvenuta mediante: incontri con i coordinatori (Infermieri, Fisioterapisti) dei seguenti reparti: Medicina1 - Medicina Riabilitativa - Ortopedia - Pediatria che negli ultimi due anni hanno subito variazioni di sede per la spiegazione del metodo; sopralluoghi effettuati nell'ottobre del 2011, per la rilevazione dei fattori ambientali svolti dal SPP in presenza dei coordinatori, con la compilazione di apposita check list; sopralluoghi nei reparti c/o l'u.o. Ortopedia, U.O. Medicina Riabilitativa nei mesi di luglio e agosto del c.a.; Interviste ai Coordinatori dei seguenti reparti: Cardiologia e UCC - Medicina Urgenza - Urologia - Dialisi e Nefrologia - Neurochirurgia - Medicina Pneumologica - Chirurgia - Psichiatria - Oncologia - Hospice - SAR - ORL/Chirurgia Plastica - Oculistica 1-2- Day Surgery per l'eventuale aggiornamento delle schede preesistenti pur in assenza di variazione di sede e/o attività; schede compilate dai coordinatori infermieristici dei reparti individuati con l'indicazione del n degli addetti alla movimentazione, del n degli addetti formati e del n dei pazienti per tipologia; Schede compilate dalla coordinatrice delle Fisioterapiste con l'indicazione del n. degli addetti alla movimentazione, del n. degli addetti formati e del n. dei pazienti per tipologia. Questa rilevazione è stata effettuata per un periodo di 2 settimane nel mese di ottobre 2011 (dal 10/10/2011 al 14/10/2011 e dal 17/10/2011 al 21/10/2011.

Ari. 28 D.Lgs. 81 aprile 2008 e s.m.i. Pag. 7 di 20 6. Specifiche del metodo M.A.P.O. Scopo dell'introduzione dell'indice "MAPO", è quello di valutare analiticamente, mediante la formula matematica di seguito riportata, i dati raccolti nelle modalità descritte nel precedente paragrafo: MAPO = (NC/Op x FS + PC/Op x FA) x FC x Famb x FF Dove: NC/Op = rapporto tra pazienti Non collaborati ed operatori presenti nei tre turni PC/Op = rapporto tra pazienti parzialmente NON collaboranti ed operatori presenti nei tre turni FS = fattore sollevatori FA = fattore ausili minori FC = fattore carrozzine FF = fattore formazione Famb = fattore ambiente Per totalmente NON collaborante (NC) si intende il paziente non in grado di utilizzare gli arti superiori ed inferiori e che pertanto nelle operazioni di trasferimento deve essere completamente sollevato, mentre per parzialmente collaborante (PC) si intende il paziente che ha residue capacità motorie e che viene pertanto solo parzialmente sollevato. Nell'espressione matematica indicata, MAPO, i rapporti: NC/Op e PC/Op sono un dato di primaria importanza che tiene conto mediamente della frequenza dei sollevamenti, e/o spostamenti richiesti agli operatori durante l'attività di assistenza a seconda della tipologia del paziente. Tali rapporti pongono in relazione il numero di pazienti mediamente presenti che devono essere spostati o sollevati con il numero di operatori presenti nelle 24 ore nel reparto; è preferibile infatti stimare il carico indotto dalla presenza di pazienti a partire da valori standard di riferimento (n medio di trasferimenti/die/paziente) piuttosto che registrare gli effettivi spostamenti/trasferimenti effettuati. Questi, infatti, risentono troppo di aspetti relativi alla qualità dell'assistenza. Questi rapporti sono ponderati in relazione ai fattori: "sollevatori", "ausili minori", gli altri fattori: "carrozzine", "ambiente", "formazione", agiscono come moltiplicatori del livello generale di esposizione.

FATEBENEFRATELLIE Pag. 8 di 20 Nel modello di calcolo il fattore "sollevatore" (FS) risulta essere moltiplicatore o demoltiplicatore solo per i pazienti "NON collaboranti", mentre il fattore "ausili minori" (FA) è relativo solo ai pazienti "parzialmente collaboranti"; gli altri fattori, "ambiente", "carrozzine", "formazione" sono correlati sia ai pazienti "NON collaboranti" sia a quelli "parzialmente collaboranti". 7. Valutazione dei Fattori (FC - FS - FA - FF - Famb) Fattore Carrozzine (FC) Dotazione di attrezzature carrozzine e/o comode, se ne rileva il numero totale e si valuta lo stato di manutenzione, la frenabilità, la rimovibilità dei braccioli e dei poggia piedi, l'altezza dello schienale e la larghezza totale. La valutazione dei requisiti ergonomici è effettuata attribuendo ad ogni carrozzina individuata un valore pari ad 1 per l'assenza di ognuno dei requisiti di cui sopra, attraverso la somma dei punteggi di ogni carrozzina per il numero di carrozzine si ottiene il punteggio globale e quindi il punteggio medio che rappresenta la congruità ergonomica di tutte le carrozzine - comode presenti. Siassegna quindi il FC come indicato nella tabella sottostante Punteggio 1-1,33 1,34-2,66 2,67-4 Sufficienza numerica No Si No Si No Si Valore FC 1 0,75 1,5 1,12 2 1.5 Fattore sollevatori (FS) Solleva-pazienti manuali o elettrici, se ne rileva la disponibilità numerica, il tipo, le caratteristiche degli accessori, la loro adeguatezza all'ambiente ed alla tipologia del paziente, nonché il loro stato di manutenzione. La valutazione coniuga due aspetti, la sufficienza numerica (1 sollevatore ogni 8 pazienti "NON collaboranti") e l'adeguatezza alle esigenze di reparto. Il valore di FS varia da 0,5 a 4. Caratteristiche del sollevatore Valore di FS presenti + sufficienti + adeguati 0.5 Insufficienti o inadeguati 2 assenti o inadeguati + insufficienti 4

Pag. 9 di 20 Fattore Ausili minori (FA) Ausili minori, si rileva la dotazione di "teli ad alto scorrimento", "cintura ergonomica", tavolette o rulli per ausiliare alcune operazioni di movimentazione. Si considerano presenti quando la dotazione di reparto comprende un scorrimento più almeno due degli altri tre citati. telo ad alto Ausili minori Valore di FA presenti + sufficienti 0,5 assenti o insufficienti 1 Inoltre, si rileva la presenza di barelle doccia, vasca o doccia attrezzata, sedile sollevatore per vasca fissa o altri ausili utilizzati per le operazioni di igiene del paziente. Fattore Formazione del personale (FF) Il metodo rileva l'eventuale formazione del personale in particolare la somministrazione di corsi adeguati di addestramento e la fornitura di materiale informativo. Si assegna un valore di 0,75 al fattore formazione laddove tale attività sia stata effettuata con le seguenti caratteristiche: corso teorico e pratico di circa 4 ore; esercitazione pratica sull'utilizzazione corretta delle attrezzature. Laddove la formazione sia stata limitata alla semplice somministrazione di informativo, il fattore formazione è stato posto pari a I. materiale Laddove non sia stata somministrata alcun tipo di formazione, il fattore formazione è stato posto pari a 2. Fattore Ambiente (Famb) Il "fattore ambiente" tiene conto delle caratteristiche degli ambienti in funzione della movimentazione dei pazienti: 1. Bagni per igiene personale: Nei locali destinati all'igiene del paziente si rileva la presenza della vasca o della doccia, la larghezza della porta di accesso, e modalità di apertura, gli spazi liberi e l'eventuale presenza di ingombri per l'utilizzazione di carrozzine o ausili; 2. Servizi igienici: per i bagni con utilizzo del WC, si rileva l'altezza del WC, la presenza di maniglioni, lo spazio laterale a disposizione del WC, la larghezza della porta di accesso, e modalità di apertura, gli spazi liberi e l'eventuale presenza di ingombri per l'utilizzazione di carrozzine o ausili.

Pag. 10 di 20 3. Camere di degenza: si rileva la distanza tra letti o tra letto e parete, la distanza tra il fondo del letto e la parete della camera, la presenza di eventuali ingombri che riducono lo spazio stesso; le caratteristiche dei letti (altezza libera presente sotto il letto, altezza del materasso dal suolo, presenza di ruote, caratteristiche delle spondine, comandi di regolazione) presenza di poltrone utilizzate da pazienti non autosufficienti e altezza del piano sedile. Nella tabella sottostante si riportano i punteggi attribuiti alle caratteristiche strutturali rilevate nei bagni, nei servizi igienici, nelle camere di degenza. Caratteristiche strutturali Punteggi Bagni per igiene paziente Spazio libero inadeguato all'utilizzo degli ausili 2 Porta di larghezza inferiore a 85 cm 1 Ingombri non rimovibili 1 Servizi igienici Spazio libero inadeguato all'uso delle carrozzine 2 Porta di larghezza inferiore a 85 cm 1 Altezza WC inferiore a 50 cm 1 Assenza di maniglioni laterali al WC 1 Spazio laterale al WC inferiore a 80 cm 1 Camere di degenza Distanza tra letti e pareti inferiore a 90 cm 2 Spazio a fondo letto inferiore a 120 cm 2 Inqombri non rimovibili 1 I Letto inadequato, necessario sollevamento parziale 1 Spazio libero tra letto e pavimento inferiore a 15 cm 2 Poltrone per pazienti di altezza inferiore a 50 cm 0,5 I valori del fattore ambiente variano da 0,75 a 1,5, tali fattori sono attribuiti in base al punteggio medio di inadeguatezza calcolato per le tre tipologie di ambiente: bagni, servizi igienici, camere di degenza.

FATEBENEFRATELLIE Pag. Il di 20 Valori attribuiti al fattore Ambiente Grado di inadeguatezza Bassa Media Alta Punteggio medio ambiente 0-6,16 6,17-12,33 12,34-18,5 Fattore ambiente 0,75 1,25 1,5 Si osserva che il contributo massimo al punteggio di inadeguatezza ambientale è pari a 18,5 ed è formato dai seguenti contributi: Punteggio di inadeguatezza delle camere di degenza 8.5 Punteggio di inadeguatezza dei bagni con WC 6,0 Punteggio di inadeguatezza dei bagni per l'igiene 4,0 8. Applicazione delle semplificazioni al metodo Come detto ampiamente in precedenza, il metodo MAPO è stato sviluppato per la valutazione del rischio da movimentazione dei pazienti nei reparti di degenza. Così, per poterlo utilizzare sulle attività delle fisioterapiste si sono dovute apportare delle opportune semplificazioni. Tali semplificazioni, che di seguito vengono chiaramente esplicitate oltre che per dovuta correttezza anche per criteri di trasparenza, altro non fanno che permettere l'utilizzo del metodo su questa particolare attività. Pertanto, considerato che l'attività del fisioterapista è svolta prevalentemente presso le palestre della Riabilitazione ma anche presso i reparti di degenza dell'ospedale con l'uso di carrozzine ed ausili minori, sempre presenti ed in numero sufficiente, e raramente mediante sollevatori (in quanto il paziente NC ricoverato presso il reparto non viene movimentato), si è ritenuto di utilizzare la medesima equazione matematica di cui al paragrafo 6, imponendo uguale ad 1 il fattore ambiente, fattore che tiene conto oltre che della morfologia delle camere di degenza anche dei servizi sanitari, in quanto è pressoché ininfluente ai fini della valutazione del rischio mirata all'attività del fisioterapista. Per una valutazione dell'attività propria del fisioterapista, effettuata dal Medico competente si rimanda al paragrafo 12 del presente documento.

OFIALMICO DVR 04 Rev.O Pag. 12 di 20 9. Interpretazione dell'indice di esposizione sintetico MAPO La definizione dell'indice di esposizione MAPO avviene su tre fasce di gravità in base alle quali vengono definite le azioni ritenute necessarie per la riduzione del rischio. Quanto espresso è sintetizzato nella seguente rappresentazione grafica. INDICE MAPO Rischio praticamente trascurabile 1.51 ^5 Rischio non rilevante Esposizione che può comportare un aumento delle patologie a carico del rachide lombosacrale >5 Rischio significativo Esposizione tanto più significativa quanto più il valore dell'indice aumenta Azioni richieste Attivazione della formazione Sorveglianza sanitaria Programmazione degli interventi di bonifica a medio e lungo termine Attivazione della formazione Sorveglianza sanitaria specifica Attuazione degli interventi di bonifica a breve termine Seguendo la prescrizione del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. si ritiene opportuno inserire tra le azioni richieste l'attivazione della formazione anche nella fascia verde di rischio.

Rcv.O Pag. 13 di 20 10. Esiti della valutazione La tabella n. 1 e il relativo grafico riportati di seguito permettono il confronto dei dati "Indice MAPO MEDIO e MAPO MAX" contenuti nell'aggiornamento della valutazione del 2007, valutati nel corso di sopralluoghi effettuati nel 2006, con i dati ottenuti in quest'ultimo aggiornamento. TABELLA N. 1 Indice MAPO MEDIO e MAPO MAX Reparto Indice Medio 2006 Indice Medio 2011 Indice MAX 2006 Indice MAX 2011 Cardiologia 1,73 0,31 4,2 0,73 Cardiologia UCC 0,38 0,28 0,63 0,47 Chirurgia 1e e Vasc. 1,3 0,24 2,81 0,49 Day Surgery 0,83 1 6,67 Hospice 0,32 0,32 0,53 0,53 Medicina 1 1,17 0,45 2,25 0,54 Medicina d'urgenza 1,13 0,24 1,43 0,48 Medicina Pneumo 1,75 1,62 2,81 2,64 Medicina Riabilitativa 0,87 0,5 1,48 0,6 Nefrologia Dialisi 1,75 0,11 2,8 0,18 Neurochirurgia 1,03 0,76 1,88 1,29 Oculistica 1 e 2 0,1 0,13 0,5 0,67 Oncologia 0,08 0,04 0,47 0,44 Ortopedia 5,21 0,38 6,88 0.8 Otorino - Chirurgia Plastica 0,08 0,08 0,56 0,56 Pediatria / 0,4 / 0,54 Psichiatria 0,22 0,38 0,97 1,69 SAR 0,13 0,16 0,2 0,22 Urologia 0,73 0,43 2,71 1,64

FATEBENEFRATELLIE Pag. 14 di 20 TABELLA INDICI MEDIO E MAX ANNI 2006 E 2011 DEGENZE FBF-OFT» o e o o - n n Pirxjice medio 06 Oirdìce medio 11 Dindicemax05 O indice max 11 Ti fi Lai k jdll l l f[ l.3,..^ ^ > f t» T é '//'"VS/SS* "J $ I o-lr ]JD norf frrsjr* <r<rjr J.n-m Ili «y t / Jt f * ^ VALUTAZIONE PER LA U.O. DI PEDIATRIA Differentemente della precedente valutazione si è effettuato il sopralluogo negli ambienti di lavoro dell'u.o. Pediatria. Come indicato al paragrafo 4 viene eseguita la valutazione mediante il metodo MAPO solo per i pazienti che hanno peso corporeo superiore ai 20Kg. Inoltre le camere di degenza sono predisposte per ricoverare il bambino e un genitore pertanto le camere a 4 letti ricoverano solo due pazienti. Si riassumono comunque le seguenti considerazioni espresse anche sulla base dei dati forniti sia dalla Coordinatrice del reparto che dalla Coordinatrice delle Fisioterapiste: 1. Il numero complessivo di carrozzine in dotazione è sufficiente (n. 5) di cui tre nuove. 2. Non sono disponibili ausili maggiori per la movimentazione, ma dai dati ricevuti non si evidenzia la necessità di fornire sollevapazienti al reparto. 3. Non sono disponibili ausili minori per la movimentazione, pertanto risulta necessario dotare il reparto degli ausili minori riportati nella tabella N. 5. 4. Gli ausili minori dovranno essere utilizzati da tutto il personale del reparto e dovranno essere messi a disposizione delle fisioterapiste.

Pag. 15 di 20 11. Interventi di miglioramento attuati e da attuare Con riferimento alle azioni intraprese si vedano le tabelle N. 2 e 3 sotto riportate. TABELLA N. 2 PROVVEDIMENTI FORMATIVI ESTRATTO MAPO 2007 - Occorre rafforzare l'attività di formazione realizzata con il coinvolgimento degli operatori della S.C. di Riabilitazione (medici e non medici) in qualità di docenti e addestratori. A tal fine il Servizio di Prevenzione e Protezione ha formalizzato una proposta all'ufficio Formazione con nota n 05/2007/MB/as del 10.01.2007. - Occorre predisporre e distribuire nuovo materiale informativo e didattico sul tema specifico della prevenzione dei rischi derivanti da movimentazione. Provvedimenti attuati Formazione sul campo: "Addestramento all'uso degli ausili per la movimentazione dei pazienti". Il corso è stato attivato nel 2008 con l'obiettivo di fare acquisire: - abilità manuali, tecniche o pratiche in tema di: posture corrette e riconoscimento delle posture dannose. - abilità manuali, tecniche o pratiche in tema di: trasferimento di pazienti con l'utilizzo di ausili minori e maggiori. Il Responsabile scientifico del corso è il Direttore dell'u.o. Medicina Riabilitativa, i docenti sono l'aspp-ip e la Coordinatrice delle Fisioterapiste. La metodologia è l'insegnamento delle tecniche pratiche per la prevenzione delle patologie muscolo-scheletriche in particolare le rachialgie, durante la mobilizzazione del paziente attraverso esercitazioni pratiche per l'uso degli ausili minori e maggiori. I discenti coinvolti sono tutti i lavoratori addetti alla movimentazione dei pazienti Infermieri, Fisioterapisti, OSS/OTA, Tecnici Radiologia, Ostetriche. Per non interferire con le attività assistenziali, è affidato ai Preposti insieme ai docenti il compito di organizzare la partecipazione ai corsi del proprio personale fino all'assolvimento dell'obbligo formativo per tutti gli addetti. materiale didattico predisposto dai docenti, è fornito in forma cartacea a tutti i discenti durante il corso. N.B.: dalla metodologia di valutazione dell'indice MAPO risulta che un'adeguata formazione del personale addetto, comprensiva di un buon addestramento pratico, consente di ridurre sensibilmente il rischio da Movimentazione Manuale dei Pazienti, riducendo almeno di un quarto gli stessi indici di esposizione consentendo in alcuni casi di rientrare entro un valore di rischio definito "praticamente trascurabile" (Indice minore di 1,5) o "non rilevante" (indice compreso tra 1,51 e 5). Pertanto, il SPP in collaborazione con il Direttore dell'u.o. Medicina Riabilitativa e con la S.S. Formazione è impegnato nella prosecuzione della formazione interna permanente, che eroga i corsi in materia comprensivi di parte teorica e di addestramento pratico.

Pag. 16 di 20 - Il carattere permanente dell'attività di formazione deve essere evidenziato maggiormente manifestando la sua obbligatorietà sancita dal D.Lgs. 626/94. - Occorre predisporre e distribuire nuovo materiale informativo e didattico sul tema specifico della prevenzione dei rischi derivanti da movimentazione. In particolare, in ambito di formazione sono stati effettuati i seguenti Corsi di aggiornamento dedicati ai fisioterapisti e al personale sanitario dell'u.o. Medicina Riabilitativa: 2009 - Gestione del paziente allettato (per tutti) - La prevenzione delle rachialgie negli operatori sanitari (per tutti) - Tecniche di movimentazione e sollevamento del paziente (per tutti) 2010 - Red Cord 1 livello: Utilizzo Apparecchiatura Red Cord studiata per diminuire i carichi di lavoro (peso) durante il trattamento riabilitativo (solo per fisioterapisti) - La prevenzione delle rachialgie negli operatori sanitari (per tutti) 2011 - La prevenzione delle rachialgie negli operatori sanitari (per tutti) - Red Cord 2 livello: Utilizzo Apparecchiatura Red Cord studiata per diminuire i carichi di lavoro (peso) durante il trattamento riabilitativo (solo per fisioterapisti) - Nel novembre 2008 è stata emessa la PRAOS 92 "Movimentazione Manuale dei Pazienti" redatta dal RSPP e dal direttore dell'u.o. Medicina Riabilitativa; approvata dal Direttore Generale. - L'acronimo PRAOS indica una Procedure Aziendale di Sicurezza recepita dal Sistema Gestione Qualità, rappresenta la nuova impostazione delle Procedure di Sicurezza già emanate dal SPP e deliberate/autorizzate dal Datore di Lavoro. Costituisce regolamento interno per la sicurezza. La PRAOS 92 definisce le modalità corrette attraverso le quali il personale addetto all'assistenza operante nella nostra azienda può concretamente ridurre i rischi nelle attività specifiche che prevedono la movimentazione dei pazienti. La procedura è stata trasmessa in forma controllata con firma di ricevuta e con lettera di accompagnamento (Prof. n 164/08/MB/as) del 02/12/2008 a tutti i Dirigenti e Preposti. - A novembre 2009 è stata predisposta la PAGINA WEB DEL SPP con l'informazione N 5 dedicata a Dirigenti e Preposti con la seguente tematica: IMPIEGO CORRETTO DEGLI AUSILI PER LA MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI

Ari. 28 D.Lgs. 81 aprile 2008 e s.m.i. Pag. 17 di 20 TABELLA N. 3 ACQUISTO DI ATTREZZATURE E DI AUSILI REPARTO n cinture ergonomiche n teli solleva pazienti (10 maniglie) n teli antlatrho a rullo (mls. piccola) n teli antiatrrto a rullo (mls. grande) n tavolette In plastica n transfer disc n solleva pazienti Ortopedia Richiesto 2 Richiesto 2 Richiesto 2 Medicina Pneumologica Richiesto 2 Nefrologia Dialisi Fornilo 1 Fornilo 1 Fornilo 1 utilizzo del Cardiologia UCC Richiesto 3 Fornito 3 Richieslo 2 Richiesto 2 sollevatore della SAR o del PS Chirurgia 1e e Vose. Richiesto 2 Richieslo 2 Richiesto 2 Medicina 1 Richieslo 1 Richieslo 2 utilizzo del Medicina d'urgenza Richiesto 2 sollevatore della SAR o del PS utilizzo del Neurochirurgia Richieslo 2 sollevatore della SAR o del PS Medicina Riabilitativa Richiesto 2 Richiesto 4 Fornito 4 Urologia Richiesti 1 Richiesto 2 Hospice SAR Richieslo 1 Oncologia Richieslo 1 Dalla tabella si evidenza che la proposta di acquisti di ausili, contenuta nella revisione precedente del presente documento, è stata espletata.

Rev.O Pag. 18 di 20 Per garantire che le specifiche attrezzature fornite risultino efficaci nella prevenzione occorre che: i dirigenti e i preposti incoraggino gli operatori ad utilizzare gli ausili "correttamente" ogni volta che è necessario, in modo da evitare una movimentazione manuale potenzialmente rischiosa. Inoltre l'uso degli stessi, e in particolare dei sollevatori, non deve essere percepito come una "perdita di tempo"; i dirigenti e i preposti stimolino gli operatori a partecipare ai corsi di addestramento e verifichino l'effettiva partecipazione; i lavoratori partecipino ai corsi di addestramento programmati e usino gli ausili "correttamente" secondo l'addestramento ricevuto; gli ausili siano mantenuti in piena efficienza; gli ausili minori siano immagazzinati in luoghi visibili e facilmente accessibili, ovvero "a portata di mano" degli operatori, ad esempio trasportandoli sui carrelli con i quali si effettuano "i giri" delle cure igieniche; gli ausili minori presenti nei reparti siano sempre a disposizione delle Fisioterapiste durante l'espletamento delle loro attività c/o le varie degenze; Con riferimento alle azioni da attuare si vedano le tabelle N. 4 e 5 sotto riportate. TABELLA N. 4 PROVVEDIMENTI FORMATIVI Dalla valutazione effettuata risulta necessario: proseguire nell'attività di formazione con addestramento pratico, dando la priorità nel corso del 2012 ai seguenti reparti di degenza: - Day Surgery, - Psichiatria, -Oculistica 1-2. - ORL - Chirurgia Plastica. Proseguire nella formazione con addestramento pratico nel corso del 2012 e 2013 in modo da completare l'addestramento del personale dei restanti reparti analizzati in questa valutazione. TABELLA N. 5 ACQUISTO DI ATTREZZATURE E DI AUSILI Dalla valutazione effettuata per i seguenti reparti risulta necessario acquistare: Day Surgery: - n. 2 telo antiattrito rotante su se stesso, - n. 1 telo antiattrito a rullo (mis. piccola), Pediatria: - n. 1 telo antiattrito rotante su se stesso. - n. 1 cinture ergonomiche (mis. piccola). - n. 1 cinture ergonomiche (mis. media).

DVR 04 Pag. 19 di 20 12. Sopralluoghi nei luoghi di lavoro ai sensi dell'art.25 comma 11 del D.Lgs. 81/2008 e s.mi. Si recepiscono i seguenti verbali dei sopralluoghi e i relativi protocolli di sorveglianza sanitaria effettuati dal Medico Competente e trasmessi al Servizio di Prevenzione e Protezione: U.O. Oftalmico, U.O. Urologia, U.O. ORL, U.O. Chirurgia, U.O. Oncologia. Inoltre si recepisce la relazione datata 15/04/2011 del Medico Competente sulla "Sperimentazione di rilevazione dei carichi di lavoro delle Fisioterapiste della U.O. Medicina Riabilitativa durante l'attività svolta nei reparti collaterali". Dalla relazione del Medico competente si evidenzia che: Pazienti NON autosuffìcienti: la percentuale di pazienti non autosufficienti trattati in media giornalmente varia tra il 7% e il 17% del totale a seconda dell'operatore, giornalmente ciascun operatore ha trattato un numero di pazienti non autosufficienti compreso tra 0,5e 0.7inferiore quindi a un paziente al giorno rispettando ampiamente la limitazione presente nel giudizio di idoneità che indicava come la movimentazione di questo tipo di pazienti dovesse essere svolta solo in modo occasionale; Pazienti PARZIALMENTE autosuffìcienti: La percentuale di pazienti parzialmente autosufficienti trattatiin media giornalmente varia tra il Ì9% e il 29% del totale a seconda dell'operatore, giornalmente ciascun operatore ha trattato un numero di pazienti parzialmente autosufficienti inferiore a due. La movimentazione effettuata in coppia ha permesso, anche nei passaggi da supino a seduto e da seduto in piedi, il mantenimento dei carichi gravanti suidischi intervertebrali degli operatori entro livelli di sicurezza; Pazienti autosuffìcienti: La percentuale di pazienti autosufficienti trattati in media giornalmente varia tra il 59% e il 71% del totale a seconda dell'operatore, giornalmente ciascun operatore ha trattato un numero di pazienti autosufficienti compreso tra 2 e 4. Il tipo di ausilio maggiormente utilizzato per questo tipo di pazientiè stato il GAB.

DVR 04 Rcv.O Pag. 20 di 20 13. Sorveglianza sanitaria Si recepisce la Relazione sanitaria annuale basata sulle informazioni relative ai dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori della A.O. Fatebenefratelli e Oftalmico sottoposti a sorveglianza sanitaria, ai sensi dell'art 40 e dell'allegato 3B del D. Lgs. 81/2008. presentata dal Medico Competente in sede di Riunione Periodica per la Prevenzione e Protezione dai Rischi (ART. 35 D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) svoltasi nell'aprile del c.a. Nella relazione a pag. 5 sezione Idoneità parziali rischi da movimentazione manuale dei carichi/pazienti si recita: " Nella nostra azienda durante l'anno 2010 su un totale di 1013 persone visitate, 59 sono risultate parzialmente idonee rispetto al rischio da movimentazione dei carichi, si tratta di una percentuale del 5.8% in linea con i dati presenti in letteratura che riportano nelle aziende ospedaliere una percentuale di prescritti per movimentazione variabile tra il6%e il 12% a seconda della tipologia dei reparti ". Per meglio comprendere l'analisi svolta dal Medico Competente si allega la relazione al presente documento. Come per tutti i documenti di valutazione dei rischi anche la presente valutazione è trasmessa in copia al Medico Competente per l'attività di sorveglianza sanitaria così come indicato dal comma 2 b) dell'art. 168 e dall'allegato XXXI del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.