VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ dell azienda con conseguenti obblighi generali di tutela della sicurezza e della salute ADEMPIMENTI DI LEGGE



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Transcript:

VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ dell azienda con conseguenti obblighi generali di tutela della sicurezza e della salute ADEMPIMENTI DI LEGGE LETTERE di assegnazione incarico: RSPP, Medico Competente, ecc. VALUTAZIONE DEI RISCHI SEGNALAZIONI agli organi competenti DVR

Articolo 25, comma 1, lettera a D.L.gs. 81/08 e s.m.i. : il M.C. collabora con il DDL e il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi Cosa significa collabora? Ubi lex voluit, dixit, ubi noluit tacuit La Legge non specifica affatto che cosa intenda per collaborazione del M.C.

Le Leggi si applicano e non si interpretano Evidente un vacuum lege Per alcuni UPG se il DVR ed il protocollo sanitario non corrispondono, il MC non ha collaborato Ma il MC può aver previsto alcuni accertamenti per una maggiore cautela dei lavoratori (soggetti ipersuscettibili) Inoltre, come può il MC costringere il DDL a coinvolgerlo nella collaborazione della valutazione dei rischi? Molte volte il consulente esterno presenta il DVR al DDL e gli dice: lo faccia firmare al MC.

Risposta della Commissione Interpelli (Art. 12 D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) alla domanda postagli dalla FNOMCeO su cosa debba intendersi per collaborazione del MC: Va premesso che l'attività di "collaborazione" del medico competente, già prevista dall'ormai abrogato art. 17 del D.Lgs. 626/1994, ma limitata, "sulla base della specifica conoscenza dell'organizzazione dell'azienda ovvero dell'unità produttiva e delle situazioni di rischio, alla predisposizione dell'attuazione delle misure per la tutela della salute e dell'integrità psicofisica dei lavoratori", è stata ampliata dal D.Lgs. 81/2008 che, nell'art. 25, la estende anche alla programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, all'attività di formazione e informazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza, ed alla organizzazione del servizio di primo soccorso.

Per i motivi su esposti, la Commissione ritiene che il legislatore abbia voluto far assumere un ruolo di maggiore rilevanza, nel sistema di organizzazione della prevenzione aziendale, al medico competente. Inoltre, la Cassazione, con la sentenza n. 1856 del 15/01/2013, precisa che al medico competente "non è affatto richiesto l'adempimento di un obbligo altrui quanto, piuttosto, lo svolgimento del proprio obbligo di collaborazione, espletabile anche mediante l'esauriente sottoposizione al datore di lavoro dei rilievi e delle proposte in materia di valutazione dei rischi che coinvolgono le sue competenze professionali in materia sanitaria

Viene così delimitato l'ambito degli obblighi imposti dalla norma al "medico competente ", adempiuti i quali, l'eventuale ulteriore inerzia del datore di lavoro resterebbe imputata a sua esclusiva responsabilità penale a mente dell'art. 55, comma 1, lettera a) d.lgs. 81/2008".

Pertanto, anche se la valutazione dei rischi è un obbligo non delegabile del datore di lavoro (art. 17, D.Lgs. n. 81/2008), il medico competente è obbligato a collaborare, all'effettuazione della valutazione dei rischi, sulla base delle informazioni ricevute dallo stesso datore di lavoro. Le suddette informazioni il medico competente le riceve, tuttavia, non solo dal datore di lavoro, come previsto dall'art. 18, comma 2, del D.Lgs. n. 81/2008, ma le acquisisce anche di sua iniziativa, attraverso l'adempimento degli obblighi sanciti dall'art. 25 del decreto in parola.

In particolare il medico competente può dedurre le informazioni attraverso, per esempio, le seguenti attività: visita degli ambienti di lavoro: nel corso del sopralluogo, il medico competente prende visione del ciclo produttivo, verifica le condizioni correlate ai possibili rischi per la salute presenti nelle specifiche aree, interagisce con il datore di lavoro e/o con l'rspp, dialoga con i lavoratori e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, laddove presenti; sorveglianza sanitaria: elementi utili allo scopo sono fomiti dalla cartella sanitaria, i cui contenuti minimi sono indicati nell'allegato 3A del D.Lgs. n. 81/2008. Per tutto quanto sopra, la Commissione ritiene che l'obbligo di "collaborazione" vada inteso in maniera attiva; in sintesi il medico competente, prima di redigere il protocollo sanitario deve avere una conoscenza dei rischi presenti e quindi deve collaborare alla valutazione dei rischi.

Si rileva che la risposta fornita all interpello abbia sostanzialmente eluso il problema, cioè che cosa il medico competente debba concretamente fare per non incorrere nella sanzione, e se sia legittimamente sanzionabile anche nel caso che il datore di lavoro non richieda il suo coinvolgimento nella valutazione del rischio, cosa che nella quotidiana esperienza avviene quasi sempre; Manca la certezza delle azioni che il medico competente deve mettere in atto per ritenere compiuta la richiesta collaborazione e ciò crea un intervallo di incertezza oggettivamente troppo ampio per un obbligazione assistita da una pesante sanzione penale, consentendo un troppo ampio margine all interpretazione di chi fa Vigilanza; Inoltre nella risposta è presente un evidente confusione tra rischi e pericoli, per cui parrebbe che spetti al medico competente evidenziare i rischi, quando invece tale valutazione è obbligo non delegabile del datore di lavoro (D.Lgs. 81/08 art. 17 comma 1 lettera a), per cui semmai al medico competente spetterebbe segnalare i pericoli per la salute, che poi il datore di lavoro dovrà valutare per accertare se sussista un rischio;

Non vi è dubbio che il MC debba farsi parte diligente per cercare di collaborare nella maniera più fattiva possibile, per esempio mettendo per iscritto nel DVR tutte le sue osservazioni e le eventuali discordanze con quanto scritto in tale documento Deve anche predisporre un corretto protocollo sanitario, che tenga conto di tutti i rischi evidenziati, anche di quelli non presenti nel DVR ma che egli ritenga di aver individuato nell azienda

«Ruolo centrale» del Medico Competente! ma non così

Ma se il Medico Competente deve essere «centrale», investito di grandi responsabilità, il rapporto con il Datore di Lavoro deve essere DIRETTO, senza intermediazione alcuna! La responsabilità è sua e solo sua! Mia posizione personale è di assoluta contrarietà a qualsivoglia collaborazione e dipendenza con «Strutture pubbliche o private»! Queste eventuali strutture potrebbero solo fornire un supporto al medico, da lui stesso pagato. Non può essere la struttura che paga il medico. per non parlare di IVA

Ma come può intervenire? Una mia proposta Quaranta anni di esperienza Forse anche errata Comunque ve la dico

DESTINAZIONE logistica dei lavoratori nei vari reparti ANAGRAFICA dei lavoratori SOPRALLUOGHI negli ambienti di lavoro PRECEDENTI ATTIVITA lavorative EVENTUALI RISCHI da radiazioni ionizzanti da EQ RACCOLTA DATI Per la scheda di destinazione lavorativa BANCA DATI delle sostanze o macchinari utilizzati RISCHI presenti dal RSPP (documento di valutazione dei rischi) SCHEDA DI DESTINAZIONE LAVORATIVA

SCHEDA DI DESTINAZIONE LAVORATIVA ANAGRAFICA PRECEDENTI ATTIVITA Prima dell assunzione ATTIVITA LAVORATIVE ATTUALI AGENTI CHIMICI AGENTI CANCEROGENI MUTAGENI AGENTI BIOLOGICI VIDEOTERMINALI AGENTI FISICI MMC Ecc. RADIAZIONI IONIZZANTI NIR Caratteristiche dell attività (qualitative, quantitative, frequenza, ecc.) DPI si/no SORVEGLIANZA FISICA DELLA RADIOPROTEZIONE si/no SORVEGLIANZA MEDICA si/no IN CASO DI OBBLIGO DI SORVEGLIANZA MEDICA CARTELLA SANITARIA E DI RISCHIO - DOCUMENTO SANITARIO PERSONALE

SCHEDA DI DESTINAZIONE LAVORATIVA PERIODICITA Della visita medica TIPOLOGIA della visita medica ACCERTAMENTI Complementari obbligatori ANAMNESI Lavorativa, familiare, fisiologica, personale ESAMI radiotossicologici INDICATORI biologici ESAME CLINICO con particolare riguardo ad eventuali organi critici ACCERTAMENTI complementari consigliati VALUTAZIONE DIAGNOSTICA orientata alla formulazione del giudizio di idoneità

Grazie per l attenzione