RASSEGNA STAMPA / PRESS REVIEW PROGETTO / PROJECT LIFE- MED A CURA DI UFFICIO STAMPA LEGAMBIENTE LOMBARDIA Mario.petitto@legambientelombardia.it
QuiBrescia, 28 novembre 2014 http://www.quibrescia.it/cms/2014/11/28/brescia-nuova-vita-agli-apparatielettromedicali/ Testo: Brescia, nuova vita agli apparati elettromedicali (red.) La strategia di riduzione dei rifiuti è una grande opportunità, specie per un Paese come il nostro, povero di materie prime e di risorse minerarie e, allo stesso tempo, particolarmente vulnerabile ai fenomeni di inquinamento di acqua, aria e suolo. E così, da imperativo etico, la riduzione dei rifiuti si trasforma in un vero e proprio giacimento: di materiali, di oggetti, ma anche di incroci virtuosi tra competenze molto diverse. E quanto hanno voluto sperimentare le organizzazioni del progetto LIFE- MED (LIFE13 ENV/IT/000620): Legambiente Lombardia, le cooperative sociali CAUTO e Medicus Mundi Attrezzature di Brescia, quest ultima attiva nel fornire apparecchiature medicali nell ambito di progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo. Queste realtà del no- profit lombardo, insieme all Università di Brescia e all ente no profit Ateliere Fara Frontiere, hanno unito le forze per un progetto, ammesso al finanziamento Life Ambiente, che guarda ad una realtà, quella della sanità pubblica e privata, con occhi diversi da quelli usuali. Si è svolto giovedì 27 settembre a Brescia il primo incontro che ha dato il via ufficiale al progetto LIFE- MED, iniziato a luglio 2014 e che terminerà nel 2017. Secondo Anna Brescianini, responsabile di CAUTO: Il mondo della prevenzione dei Rifiuti è davvero vasto, e ogni giorno è possibile trovare nuove soluzioni per intercettare materiali prima che divengano rifiuti. CAUTO da 20 anni si occupa proprio di esplorare questo universo da valorizzare. Il progetto punta alla riduzione dei rifiuti, attraverso il recupero, ricondizionamento e riassemblaggio di attrezzature che possono tornare ad essere pienamente funzionali per essere distribuite a cliniche e centri medici ma anche a cittadini che necessitano di supporti elettromedicali di qualsiasi tipo, dai nebulizzatori per aerosol ai semplici ausili sanitari. Vogliamo sperimentare, anche in un ambito delicato come quello delle cure sanitarie, il modello
dell economia circolare, che non spreca risorse ma le rimette in circolo spiega Marzio Marzorati di Legambiente la cura delle persone richiede dispositivi estremamente costosi, complessi e soggetti a rapida obsolescenza tecnologica. Insieme ai nostri partner di progetto, vogliamo verificare la possibilità di concedere una nuova vita a presidi sanitari che possono continuare a fare ricerca e a salvare vite umane, invece che finire nel mucchio della spazzatura elettronica. In Europa ci sono 11.000 ospedali, 68.000 tra ambulatori, cliniche e laboratori, 55.000 cliniche veterinarie. Numeri impressionanti se si pensa ai materiali e alle attrezzature che vi entrano e a quelli che ne escono, come rifiuti e apparecchiature sostituite. E nemmeno tanto innocui: solo per quanto riguarda gli ospedali, i rifiuti sono 3.000.000 tonnellate annue. E se una parte di essi non possono che essere distrutti in quanto potenzialmente a rischio infettivo, la gran parte invece (85%) sono materiali suscettibili di valorizzazione, attraverso il riciclaggio e, in molti casi, il riutilizzo. E il caso delle attrezzature elettromedicali, il cui smaltimento è problematico per la possibile presenza di sostanze tossiche e persistenti nell ambiente. Brescia Sostenibile 5 dicembre 2015 Testo: Caritas Diocesana di Brescia Squadra che vince non si cambia Buoni spendibili presso Spigolandia per le Caritas locali che decidono di sensibilizzare alla raccolta di abiti usati Da 15 anni la Caritas Dioce- sana di Brescia collabora con Cauto sul fronte della raccolta di abiti usati sul territorio della provincia. Da sempre l impe- gno nel promuovere la dignità umana tramite progetti di so- lidarietà, lavoro e rispetto per l ambiente accomuna le due realtà. Nell ultimo anno
questa sinergia si è rinnovata e con- solidata. La primavera scorsa i contenitori gialli, dislocati sul territorio dal 1999, sono stati culturalmente riposizionati con la campagna Rivesti il mondo di valore, lanciata per trasformarli in contenitori di valori quali occupazione, ambiente e solidarietà. La filiera degli abiti usati, che consiste nelle attività di svuotamento dei contenitori, di selezione e igienizzazione degli indumenti e di rivendita, ha creato 79 nuovi posti di lavoro dal 1999 ad oggi, di cui 41 attraverso percorsi di inserimento lavorativo. Inoltre, la raccolta differenziata di abiti e accessori vuol dire anche riduzione degli sprechi e della quantità di rifiuti da smaltire. Qualche mese fa si è pensato di rendere quest esperienza ancora più ricca, coinvolgendo le rispettive traduzioni sul territorio di Caritas e Cauto, ovvero le Caritas lo- cali disseminate per la diocesi e Spigolandia, in modo da avvicinare sempre di più il pro- getto al territorio e non lasciare che rimanesse arroccato nel- le sedi gestionali. Alle Caritas parrocchiali viene chiesto di adottare un contenitore giallo a loro vicino, contribuendo a diffondere una cultura del- la solidarietà e una corretta informazione sulla raccolta differenziata degli indumenti usati, coinvolgendo le proprie comunità. Con cadenza trimestrale, Cauto si occupa di quantificare gli abiti raccolti e di corrispondere per ogni con- tenitore riempito (circa 350 kg) buoni spesa del valore complessivo di 30 euro utilizzabili presso Spigolandia. Ciascuna Caritas potrà scegliere poi in Lavoro, solidarietà, tutela dell ambiente e riduzione degli sprechi: questi i valori che gravitano attorno all intera filiera degli abiti usati autonomia di distribuire questi buoni alle persone bisognose. L adesione mossa da Caritas è stata diffusa e positiva. A sei mesi dall avvio della nuova proposta, verso fine ottobre, questo il bilancio: 9 i comuni e le rispettive Caritas parrocchiali che hanno accolto la proposta, 84 i buoni spesa consegnati. E per ora questo è solo l inizio. Angela Garbelli Meno rifiuti pericolosi per una sanità più sana progetto Life Med nuova vita agli apparati elettromedicali Il 27 novembre si è tenuto a Brescia il primo incontro ufficiale di avvio del progetto Life- Med, che terminerà nel 2017. Si tratta di un progetto di riduzione dei rifiuti legati alle realtà della sanità pubblica e privata, che ha ottenuto il finanziamento Life plus Ambiente erogato dall Unione Europea. Life- Med coinvolge diversi attori che hanno deciso di unire le proprie forze e le rispettive competenze: Legambiente Lombardia, le cooperative sociali bresciane Cauto e Medicus Mundi Attrezzature, l Università di Brescia e l ente no- profit Ateliere Fara Frontiere. L obiettivo condiviso è la riduzione di rifiuti, attraverso processi di recupero, riparazione, manutenzione e riassemblaggio di attrezzature che possono tornare a essere pienamente funzionali e dunque distribuibili a cliniche, centri medici, ma anche a citta- dini che necessitano di supporti elettromedicali di qualsiasi tipo. «Vogliamo sperimentare, anche in un ambito delicato come quel- lo delle cure sanitarie, il model- lo dell economia circolare, che non spreca risorse ma le rimette in circolo - spiega Marzio Marzorati di Legambiente - la cura delle persone richiede dispositivi estremamente costosi, complessi e soggetti a rapida obsolescenza tecnologica. Insieme ai nostri partner di progetto, vogliamo verificare la possibilità di concedere una nuova vita a presidi sanitari che possono continuare a fare ricerca e a salvare vite umane, invece che finire nel mucchio della spazzatura elettronica». Numerosi materiali e attrezzature entrano ed escono, come rifiuti e apparecchia- ture sostituite, dalle altrettanto numerose strutture sanitarie dislocate sul territorio, quali ospedali, ambulatori, laboratori, cliniche veterinarie. Gran parte di questi scarti, circa l 85%, sono materiali suscettibili di valorizzazione attraverso il riciclo e, in molti casi, il riutilizzo. È il caso
delle attrezzature elettromedicali, il cui smaltimento è problematico per la possibile presenza di sostanze tossiche e persistenti nell ambiente. Intercettare i materiali prima che divengano rifiuti è la strategia a cui Life- Med intende fare ricorso. Atelierefarafrontiere.ro 11 febbraio 2015 Testo: LIFE- MED - Un nou sistem integrat pentru reutilizarea deseurilor medicale Proiectul MED se ocupa de managementul echipamentelor si aparaturii medicale scoase din uz. Proiectul se adreseaza in primul rand problemei de mediu. Acesta propune o reducere a deseurilor produse de institutiile medicale si clinicile veterinare prin aplicarea unui sistem integrat care presupune donarea preventiva a echipamentelor si aparatelor biomedicale catre organizatii si asociatii in teritoriul Uniunii Europene. La finalul proiectului Life- MED, eliminarea a 100 de tone de echipamente va fi evitata. Ateliere Fara Frontiere (AFF) va aplica in Romania si Europa de Est, sistemul integrat pentru reutilizarea echipamentelor medicale lansate pe teritoriul Italian si din Vestul Europei cu ajutorul experientei si expertizei oferite de cooperativele CAUTO si Medicos Mundii Attrezzatura (MEMUA). AFF va beneficia de analiza oferita de Universitatea din Brescia (UNIBS) pentru echipamentele de ultima generatie si managementul diverselor echipamente in functie de zonele geografice specifice unde se gasesc. Aceasta indrumare va fi organizata de cooperativa CAUTO si cooperativa Medicus Mundi Attrezzature in cadrul activitatilor de training ce vor beneficia de analizele UNIBS. Contextul European: In tarile Europene industrializate, echipamentele medicale reprezinta o categorie specifica de deseuri si sunt deseori eliminate inaintea finalului utilitatii (in medie dupa 3 ani) in primul rand pentru ca sunt depasite. O estimare corecta facuta in teren de catre Medicus Mundi Attrezzature a stabilit
faptul ca multe echipamente medicale electrice care nu mai sunt in uz inca functioneaza corect sau pot fi reconditionate usor, ideea principala fiind ca aceastea inca au o valoare economica semnificativa. Proiectul Life Med are ca obiectiv studierea si implementarea unui nou sistem integrat de management si categorizare a echipamentelor medicale uzate pentru a minimiza cantitatea de deseuri si pentru a le maximiza reutilizarea. Proiectul intentioneaza sa optimizeze procesul de colectare, categorizare si stabilire a gradului de functionare al echipamentelor medicale pentru a inbunatati sustenabilitate generala a mediului inclusiv prin managementul corect de eliminare pentru aceasta categorie de deseuri si de a calibra sustenabilitatea economica a activitatilor ce trebuie realizate in acest scop. In Romania, pe de- o parte, exista un influx recent de spitale private ale caror servicii sunt foarte scumpe si le sunt accesibile doar unei elite financiare; pe de alta parte, spitatele publice si mai ales spitalelor din provincie le lipsesc echipamentele necesare pentru a oferi serviciile de sanatate in cadrul standardelor europene de calitate. Reutilizarea echipamentelor vechi sau ale componentelor acestora va fi facuta in cadrul unei modernizari a aparaturii dupa standarde de calificare si alocare catre organizatii nationale si internationale care lucreaza cu proiecte de sanatate. Procesele diferite de la descrierea aparatelor, luand in considerare pericolele specifice acestora, la calificarea echipamentelor reutilizabile, toate vor fi subiectul analizei tehinice, pana la eliminarea deseurilor. Perioada proiectului: Iulie 2014 Iunie 2017 - Iulie 2014 Aprilie 2015: cercetare de piata si analiza de catre partenerii operationali (CAUTO, MEMUA, AFF), UNIBS si experti externi. - Aprilie 2015 Iunie 2017: Contact cu potentiali beneficiari si clienti din Romania si tari invecinate din Estul Europei, validarea ofertelor, autorizatiilor si certificarilor. Donatiile vor fi facute de MEMUA pana in luna Iulie din 2016 cand laboratorul AFF va fi operational. - Ianuarie 2016 Iunie 2017: Crearea si administrarea laboratorului de deseuri medicale care va deveni o noua sectiune a atelierului Asociatiei Ateliere Fara Frontiere, care se va ocupa cu dezmembrarea si reconditionarea echipamentului medical uzat. Donatiile de echipament medical second hand vor fi facute de catre MEMUA si AFF. Din Iunie 2016 Ateliere Fara Frontiere va fi responsabila cu managementul deseurilor de echipamente medicale, in special echipamentele care se incadreaza in categoria 8 a Directivei 2012/19/UE: APARATE MEDICALE si pentru a identifica intreprinderile de reciclare, reconditionare sau eliminare. De asemenea, AFF se va ocupa de transportul corect folosind vehiculele potrivite pentru toate tipurile de autorizari. Daca cererea exista, AFF va administra de asemenea si alte deseuri medicale (scaune cu rotile, paturi de spital, accesorii medicale, etc.)