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Transcript:

XVI LEGISLATURA Giunte e Commissioni RESOCONTO STENOGRAFICO n. 23 N.B. I resoconti stenografici delle sedute di ciascuna indagine conoscitiva seguono una numerazione indipendente. 13ª COMMISSIONE PERMANENTE (Territorio, ambiente, beni ambientali) INDAGINE CONOSCITIVA SULLE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA PRODUZIONE E ALLA GESTIONE DEI RIFIUTI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI COSTI POSTI A CARICO DEI CITTADINI, ALLA TRACCIABILITÀ, AL COMPOSTAGGIO, ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA ED ALLA EFFETTIVA DESTINAZIONE AL RECUPERO ED AL RIUSO DEI RIFIUTI O DELLE LORO PORZIONI 169ª seduta (1ª pomeridiana): martedì 27 aprile 2010 Presidenza del presidente D ALÌ IC 0767 TIPOGRAFIA DEL SENATO (170)

2 INDICE Audizione di rappresentanti di Assobibe PRESIDENTE... Pag. 3, 8 DELLA SETA (PD)... 7 FERRANTE (PD)... 6 MAGNONI... Pag. 3, 7 DABIANKOV LORINI... 7 N.B. L asterisco accanto al nome riportato nell indice della seduta indica che gli interventi sono stati rivisti dagli oratori. Sigle dei Gruppi parlamentari: Italia dei Valori: IdV; Il Popolo della Libertà: PdL; Lega Nord Padania: LNP; Partito Democratico: PD; UDC, SVP, Io Sud e Autonomie: UDC-SVP-IS-Aut; Misto: Misto; Misto- Alleanza per l Italia: Misto-ApI; Misto-MPA-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MPA-AS.

3 Intervengono, ai sensi dell articolo 48 del Regolamento, il dottor Alessandro Magnoni, vice presidente Assobibe, e il dottor David Dabiankov Lorini, direttore della predetta associazione. I lavori hanno inizio alle ore 15. PROCEDURE INFORMATIVE Audizione di rappresentanti di Assobibe PRESIDENTE. L ordine del giorno reca il seguito dell indagine conoscitiva sulle problematiche relative alla produzione e alla gestione dei rifiuti, con particolare riferimento ai costi posti a carico dei cittadini, alla tracciabilità, al compostaggio, alla raccolta differenziata ed alla effettiva destinazione al recupero ed al riuso dei rifiuti o delle loro porzioni, sospesa nella seduta del 17 marzo scorso. Comunico che, ai sensi dell articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata chiesta l attivazione dell impianto audiovisivo e che la Presidenza del Senato ha già preventivamente fatto conoscere il proprio assenso. Se non si fanno osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori. È oggi prevista l audizione di rappresentanti di Assobibe, l associazione italiana industriali delle bevande analcoliche. Sono presenti il dottor Alessandro Magnogni, vice presidente, e il dottor David Dabiankov Lorini, direttore dell associazione, ai quali cedo subito la parola, ringraziandoli per aver accettato l invito della Commissione a partecipare all incontro odierno. MAGNONI. Signor Presidente, ringrazio lei e tutti gli onorevoli senatori presenti, anche a nome del nostro presidente, dottor Fabrizio Capua, per l interesse che la Commissione dimostra al settore industriale dei produttori di bevande analcoliche. Assobibe è l associazione nazionale di categoria del sistema confindustriale, che rappresenta tutte le imprese italiane che producono bevande analcoliche gasate e non, con una base associativa varia e diversificata, con imprese localizzate su tutto il territorio italiano e con una gamma di prodotti particolarmente ampia. Il fatturato annuo del settore si aggira intorno ai 2 miliardi di euro, con un valore finale dei beni prodotti pari circa allo 0,6 per cento del PIL, mentre le stime relative al giro d affari complessivo per i produttori parlano di 3 miliardi di euro con 25.000 addetti, 8.000 dei quali sono

4 impiegati direttamente, mentre 17.000 fanno parte dell indotto occupazionale. Abbiamo seguito alcuni importanti passaggi degli approfondimenti svolti da questa Commissione, e vorremmo, come categoria, rafforzare alcune considerazioni emerse, in particolare sugli imballaggi, ed offrire qualche contributo aggiuntivo. È noto quanto sia fondamentale per i settori industriali investire in innovazione, sicurezza e ricerca per essere sempre più competitivi. Tra le aree su cui il nostro settore è costantemente impegnato figura la ricerca per ottimizzare l uso delle risorse naturali, e di conseguenza la riduzione del consumo di energia, acqua, quantità di rifiuti generati. Uno strumento fondamentale di minimizzazione dell impatto ambientale del prodotto è il cosiddetto packaging, la confezione che contiene le bevande. In questo senso il settore sta sempre più investendo non solo nell utilizzo di materiali eco-compatibili, ma anche nel contenimento del materiale impiegato in funzione di una riduzione della quantità di rifiuti. La riduzione, ad esempio, del peso delle lattine ha comportato un minor utilizzo di alluminio fino al 40 per cento, mentre per quanto riguarda le bottiglie la diminuzione del quantitativo di plastica è stata pari al 20 per cento e quella del vetro si è attestata oltre il 30 per cento. La parola d ordine, non da oggi, anche per noi è riciclo. Occorre promuovere un vero e proprio sviluppo culturale per rivedere la percezione degli imballaggi a fine vita: non un rifiuto ma una vera e propria risorsa. La nostra industria ha come scopo quello di realizzare un prodotto di qualità, con tecnologie che ne garantiscano la sicurezza ed il minor impatto ambientale possibile. La possibilità di incrementare e sostenere in vario modo il riciclo ed il recupero degli imballaggi rientra pienamente nelle nostre strategie di sostenibilità. Del resto, secondo le stime CONAI negli ultimi dieci anni, a fronte dei 48 milioni di tonnellate di CO2 risparmiate, i benefici economici ottenuti dal riciclo dei rifiuti sono stati pari a 6,7 miliardi di euro e per il 2009 si prevedono 669 milioni di euro come benefici netti. Ribadisco che è importante trasferire il concetto che un rifiuto, sia esso di plastica o di altro materiale, non è altro che una risorsa. Un esempio che ci riguarda da vicino è riferito alla possibilità di affiancare all impiego di materiale vergine anche quello riciclato nella produzione di nuovi contenitori e bottiglie e rafforzare così l utilizzo di materiale riciclato. Le bottiglie di PET (polietilene tereftalato) hanno avuto un enorme successo dovuto ad una combinazione unica di caratteristiche: resistenza meccanica, resistenza alla rottura in caso di caduta accidentale, ottima trasparenza, leggerezza e sicurezza. Per quanto riguarda il settore specifico delle bevande gasate e non, la plastica rappresenta il materiale più utilizzato nel packaging, con una percentuale pari a circa il 70 per cento. È noto che alle imprese viene chiesto non solo di preoccuparsi dell impatto ambientale del processo produttivo, ma anche di esercitare una

5 responsabilità sul prodotto, sia nell uso che ne viene fatto, sia nello smaltimento a fine ciclo. Oggi, ad esempio, attraverso il CONAI, per recuperare e riciclare la plastica utilizzata per i contenitori, le imprese del settore versano circa 195 euro per ogni tonnellata di plastica immessa nel mercato. Grazie a queste attività, il 38 per cento del totale imballaggi per bevande non alcoliche vengono recuperati e il 27 per cento viene riciclato. Penso di poter affermare che siamo sulla strada giusta: dieci anni fa il 75 per cento dei rifiuti da imballaggio andava in discarica; proprio oggi il CONAI, in occasione della sua assemblea, ha dichiarato che il 75 per cento di tali rifiuti viene riciclato o comunque recuperato e solo il 25 per cento va in discarica. Il 42 per cento dei contenitori in plastica per bevande analcoliche viene recuperato, il 26 per cento di tale percentuale viene avviato al riciclo e il restante il 16 per cento al recupero energetico. Le grandi e piccole imprese hanno da tempo iniziato ad investire per progettare, produrre ed utilizzare materiali di confezionamento, contenitori e sistemi di imballaggio orientati a una maggiore sostenibilità. L innovazione di packaging tiene ormai in considerazione la valorizzazione postconsumo del materiale utilizzato. Ne deriva un imballaggio con caratteristiche che facilitano la raccolta differenziata ed il riciclo. Solo in questo modo un rifiuto potrà diventare una nuova risorsa. In un momento di congiuntura economica come questo, sappiamo quanto sia fondamentale pesare elementi di competitività anche attraverso la costante innovazione e ricerca. In una recente ricerca «Gli italiani e i materiali riciclati», che Assobibe ha commissionato all istituto ISPO, è emersa una consapevolezza ambientale più marcata di quanto si pensi, e, parallelamente, una grande aspettativa sul fatto che Governo e istituzioni sappiano sempre più far crescere questo settore. Il tema del riciclo è considerato «prioritario» da oltre il 73 per cento degli italiani. Due italiani su tre dichiarano di fare «sempre» la raccolta differenziata ma questa situazione non è, tuttavia, omogenea sul territorio: nel Mezzogiorno, come sappiamo, quasi raddoppia la quota di chi dichiara di non fare «mai o quasi» la raccolta differenziata. Si riscontra, inoltre, un notevole livello di fiducia circa gli standard di qualità della «materia prima seconda». Ci sono, quindi, tanti elementi positivi che si orientano in una direzione di crescenti investimenti per la sostenibilità ambientale, ma anche regole nazionali non sempre adeguate: si frena l innovazione, la competitività, il rafforzamento di una cultura che valorizzi il recupero ed il riciclo di materiali già utilizzati. Rispetto a tutti gli altri materiali, sul tema plastica riciclata a contatto diretto con gli alimenti c è in Italia un divieto di oltre 37 anni fa, datato 1973. L Italia è oggi l unico Paese dell Unione europea in cui permane un vincolo che limita le nostre industrie e le discrimina rispetto agli altri operatori europei che invece possono tranquillamente commercializzare nel nostro Paese. Le nostre industrie auspicano che anche in Italia si possano fare investimenti per poter reimpiegare il materiale che si immette in

6 commercio attraverso i contenitori in plastica, per fare nuovamente bottiglie. È importante che l Italia si adegui il prima possibile alle regole europee per incrementare l impiego di plastica riciclata sicura estendendo l impiego anche ai contenitori di alimenti. Ciò contribuirebbe a creare un mercato della plastica riciclata, stante la domanda che ne deriverebbe dagli utilizzatori alimentari, che oggi impiegano circa il 70 per cento degli imballaggi. R-PET è un esempio di packaging sempre più sostenibile, con almeno, a nostro giudizio, tre evidenti vantaggi: minori emissioni di CO2 rispetto alla produzione di PET vergine derivato dal petrolio (60 per cento in meno a parità di quantità); un incentivo alla filiera del recupero e della raccolta differenziata, evitando così il ricorso ad alternative di smaltimento più impattanti; una riduzione dei consumi di petrolio, con un duplice effetto positivo, sul prezzo del materiale PET (circa il 20 per cento in meno del materiale vergine) e sulla bolletta energetica nazionale. Secondo i parametri internazionali, ogni chilo di R-PET fa risparmiare 1,7 chili di petrolio equivalente e l immissione di CO2 è circa la metà di quella prodotta per la produzione del PET vergine. L Italia è oggi l unico Paese dell Unione europea in cui permane un vincolo (articolo 13 del decreto del Ministero della salute del 21 marzo 1973) che limita le nostre industrie e le discrimina rispetto agli altri operatori europei, che possono tranquillamente commercializzare nel nostro Paese bottiglie in PET riciclato a diretto contatto con bevande. Tenuto conto delle garanzie in termini di sicurezza alimentare che gli attuali processi di riciclo offrono, auspichiamo una prossima evoluzione della normativa italiana per favorire, soprattutto, consumatori, imprese e il nostro ambiente. Signor Presidente, onorevoli senatori, vi ringrazio dell attenzione. FERRANTE (PD). Signor Presidente, ringrazio anch io i nostri ospiti, ai quali chiederei di lasciare, se possibile, alla Commissione tutti i dati che hanno fornito in materia di imballaggio, perché, oltre ad essere molto interessanti, possono servire per la relazione che dovremo preparare a conclusione di questa indagine. Peraltro proprio oggi, in occasione dell Assemblea del CONAI, come anche lei, dottor Magnoni ricordava, sono stati forniti ulteriori dati importanti, uno dei quali purtroppo, pur positivo dal punto di vista ambientale, non lo è altrettanto per le cause che lo hanno determinato. Mi riferisco cioè alla riduzione di oltre il 10 per degli imballaggi immessi nel mercato nel 2009, dovuta ahimè alla crisi economica in atto. C è quindi un effetto positivo sull ambiente, solo che è conseguenza di una congiuntura negativa, la cui tendenza auspichiamo tutti si inverta presto. Visto che la riduzione dei rifiuti è il primo obiettivo, come ci dice la direttiva, anche quella nuova, che presto saremo chiamati a recepire in Parlamento attendiamo che il Governo ci invii il relativo decreto è interessante lo sforzo già in atto, di cui voi ci avete parlato, una diminuzione

7 comunque, anche se noi auspichiamo che non sia più la crisi economica il motivo della riduzione di quell impatto ambientale. In una mia interrogazione al Ministero della salute sollecitavo una revisione di quell antichissimo divieto: il decreto risale infatti a quasi 40 anni fa. Avete a disposizione altro materiale che serva a tranquillizzarci dal punto di vista dell igiene, unica motivazione per cui in Italia il contatto tra materiale riciclato e alimenti o bevande è vietato mentre in tutte le altre parti del mondo ciò non avviene? DELLA SETA (PD). Signor Presidente, anch io ringrazio i nostri ospiti per l illustrazione e per avere rappresentato problemi che mi pare siano largamente condivisibili, sia nella loro urgenza sia nella possibilità concreta di porvi rimedio, a cominciare, spero, dal decreto legislativo su cui il Parlamento si accinge ad esprimere il proprio parere. Volevo rivolgere una domanda tecnica, che però credo abbia una sua importanza rispetto al tema di cui ci stiamo occupiamo e che riguarda la questione del riciclaggio del PET. È evidente come la possibilità di utilizzare PET riciclato per le bottiglie consenta di recuperare materia. Mi interessa però anche l aspetto del risparmio energetico. Qual è il rapporto tra il fabbisogno energetico del procedimento per la produzione di PET vergine e il fabbisogno energetico del procedimento per la produzione di PET riciclato, utilizzando quindi materia prima seconda? MAGNONI. Senatore Ferrante, relativamente all aspetto sicurezza noi abbiamo già raccolto e continuiamo a raccogliere tutti i dati che a livello europeo sono a disposizione rispetto all utilizzo di R-PET a contatto con gli alimenti. Abbiamo già avuto alcune riunioni con esponenti e funzionari del Ministero della salute. Presumo che ne avremo un altra nei prossimi 15 giorni per rassicurare ulteriormente il Ministro, che è giustamente preoccupato. Al momento non ci risultano elementi di negatività di utilizzo di R-PET a contatto con gli alimenti. Anzi, abbiamo parecchi elementi di positività legati ad un minor impatto ambientale, come anche lei diceva. Relativamente alla domanda del senatore Della Seta, lascio la parola al dottor Dabiankov Lorini. DABIANKOV LORINI. Senatore Della Seta, riguardo al consumo energetico in realtà non abbiamo dati specifici, anche perché il materiale riciclato in PET di fatto ha le stesse caratteristiche del PET vergine; quindi nel consumo energetico di processo non impatta con delle differenze sostanziali. Vero è che, come indicatore generale, se per ogni chilo di PET riciclato si risparmiano 1,7 chili di petrolio equivalente, abbattendo quindi del 50 per cento il consumo di materia prima, il risparmio energetico è importante e di assoluta rilevanza per tutti i settori eventualmente coinvolti. Nell alimentare potranno essere infatti diversi gli utilizzatori di plastica riciclata una volta in cui, auspicabilmente, si apriranno degli scenari normativi più in linea con la legislazione di tutti gli altri Paesi europei.

8 PRESIDENTE. Ringrazio i nostri ospiti per la loro presenza e per il contributo che hanno offerto ai lavori della Commissione, ricordando loro che se hanno documenti ulteriori da inoltrare, anche con riferimento ai quesiti posti, possono farlo nei prossimi giorni. Mi compiaccio per i contenuti, anche prospettici, della relazione, che ci lasciano ben sperare sul fatto che veramente si arrivi alla possibilità di un riuso quasi totale del packaging per le bibite. Quanto al profilo sanitario, la Commissione non mancherà di rilevare, nella sua relazione, l opportunità che la normativa, ormai un po datata, possa essere presto rivista. Dichiaro conclusa l audizione odierna e rinvio il seguito dell indagine conoscitiva ad altra seduta. I lavori terminano alle ore 15,20. Licenziato per la stampa dall Ufficio dei Resoconti E 1,00