Alunni di classe 5 sezione A B C ISTITUTO COMPRENSIVO 2 S.BONIFACIO-VR- PLESSO: SCUOLA PRIMARIA B. BURATO ARCOLE-VR- E L anno scolastico 2014-15: mentre il cielo è coperto, piove e tira un forte vento, nel caldo della nostra aula, la maestra Monica Gianesini, insegnante di Religione Cattolica, ci spiega la Vita e le giornate che trascorrono i MONACI all interno del loro MONASTERO. La maestra ci mostra un grande cartellone dove sono disegnati gli edifici che compongono questa mini cittadella. L ascoltiamo con grande interesse e, perché no, anche con una sorta di misteriosa curiosità immaginandoci di camminare per i cortili del monastero, assaporando un epoca, mai vissuta: l EPOCA MEDIEVALE. La maestra ci spiega che fin dagli albori della Chiesa vi furono persone che, abbandonando le cose del mondo, si ritirarono a vivere in preghiera e meditazione: una vita dedicata completamente a Dio. Si tratta di persone che vivevano in comune. Nacquero, così, i cenobiti e successivamente i monaci, tra i quali particolarmente conosciuto è SAN BENEDETTO DA NORCIA (fondatore dei Monasteri Benedettini) con la sua REGOLA ORA ET LABORA. Dopo aver ascoltato, riflettuto e compreso l argomento relativo a questa epoca post-persecuzioni Cristiane, (313 d.c. e tempo successivo), con la maestra, ci siamo documentati sul come avvenne la diffusione della fede Cristiana grazie ai monaci cenobiti. MA SCOPRIAMOLA INSIEME
IL MONACHESIMO (V-VI sec d.c.) Con la caduta dell IMPERO ROMANO D OCCIDENTE, l Italia e le terre mediterranee subirono profonde trasformazioni dovute all insediamento di nuovi popoli I BARBARI, come i Goti, i Vandali, i Longobardi etc In questo periodo di nuova organizzazione della società ebbe origine, un po dovunque in Europa, il MONACHESIMO. I Monaci diffusero ben presto i valori del Vangelo per tutte le popolazioni dei territori circostanti ORA VISITIAMO UN MONASTERO BENEDETTINO Immaginiamo di vivere nell epoca Medievale (476-1492 d.c.) e ci addentriamo a visitare un monastero BENEDETTINO. Ci troviamo davanti alla PORTINERIA e bussiamo Toc toc. Ci apre una persona molto cordiale è FRA PORTINAIO che ci saluta dicendo: SIA LODATO GESU CRISTO. Ci accoglie e ci accompagna subito nel CHIOSTRO, un piccolo giardino circondato da un portico, dove alcuni monaci pregano e riflettono sulle parole del Sacro Vangelo, in silenzio, come vuole la Regola di questo monastero. Al centro del giardino notiamo un pozzo sormontato dal monogramma di Cristo X e P che significa CRISTO nella lingua greca. Frà Portinaio ci spiega che le varie parti del monastero corrispondono a diversi tipi di mestieri e alle esigenze della vita comunitaria, per questo il monastero era ed è in grado di essere autosufficiente, producendo ciò di cui si ha bisogno. Una parte è adibita alle attività intellettuali come la sala CAPITOLARE (dove la comunità si ritrova nei momenti più importanti per discutere delle loro regole di vita quotidiana e della loro vita contemplativa), Ma proseguiamo. Ci avviamo verso la BIBLIOTECA e lo SCRIPTORIUM, dove i libri vengono studiati e ricopiati dai monaci AMANUENSI; (grazie alle loro opere sono arrivati sino a noi tanti capolavori, che altrimenti sarebbero andati perduti, ed è per questo che i monasteri possono essere considerati dei veri e propri centri di promozione culturale oltre che di fede e di spiritualità).
Accenni su BIBLIOTECA e SCRIPTORIUM Dopo l emanazione dell Editto di Costantino (313 d.c.) che proclamava la libertà di culto per i cristiani, si assistette ad una rapida diffusione del testo scritto. Poiché a quel tempo non era ancora stata inventata la stampa, i libri potevano essere riprodotti solo copiandoli a mano: nasce così, all interno dei monasteri, la figura dell AMANUENSE che aveva il compito di riprodurre pazientemente, a mano, le Sacre Scritture, opere greche e latine, testi di grandi storici, poeti, decorandoli con preziose MINIATURE. I libri ricopiati servivano per la lettura e l insegnamento, poiché nel medioevo erano rari e costosi e ne occorreva una certa quantità per assicurare la lettura a tutti i monaci. Con la diffusione dei monasteri si moltiplicarono le scuole non solo per i ricchi, ma anche per i più poveri e analfabeti, tramandando così la cultura e le conoscenze. Accenni sull ARTE FIGURATIVA di questo periodo ( V- VI sec. d.c.) L ARTE FIGURATIVA di questo periodo riveste un ruolo fondamentale soprattutto nella nuova religione: RELIGIONE CRISTIANA. Ogni artista, di questo periodo, a seconda del proprio gusto e sensibilità, vuole trasmettere e comunicare un particolare messaggio. Come abbiamo potuto osservare la prima forma d arte cristiana la troviamo nelle CATACOMBE, attraverso simboli non immediatamente comprensibili, ma ricchissimi di significato. Si utilizzò molto l Arte, in tutte le sue forme, poiché aiutava coloro che non sapevano leggere e scrivere a comprendere le vicende raccontate nella Bibbia e nel Vangelo. L Arte, quindi, si mise al servizio della Religione Cristiana e il suo compito fu quello di illustrare le storie sacre e di suggerire la presenza di Dio. Infatti, attraverso la visione delle immagini i monaci spiegavano ed insegnavano il catechismo. Grazie a questo tipo di insegnamento molti divennero cristiani.
Dopo questi brevi accenni, proseguiamo la nostra visita: Un altra parte è riservata alle attività manuali come la CUCINA dove il monaco addetto prepara da mangiare per i monaci, la dispensa dove si trovano le scorte alimentari, il REFETTORIO, dove si pranza e si cena e l INFERMERIA. Mentre percorriamo questa zona, Frà Portinaio ci introduce in un vero e proprio laboratorio farmaceutico: è l ERBORISTERIA. Qui il monaco erborista pesa, pesta, distilla, mischia foglie, fiori, radici, erbe tentando di inventare miscugli per poter curare gli ammalati e non solo. Continuiamo la nostra visita verso l edificio più importante: la CHIESA. Si presenta come una costruzione semplice, luminosa e spoglia di ogni tipo di ornamento, adatta ad un luogo che vuole trasmettere pace e contemplazione. Frà portinaio ci racconta che la cosa importante per un monaco è riservare più tempo all incontro con Dio attraverso la preghiera e la lettura della Bibbia ed educare i confratelli ad imparare nuove tecniche, si vennero, infatti, ad aumentare le innovazioni come i MULINI ad acqua che agevolassero l opera dei monaci, facendo loro risparmiare tempo e migliorare la qualità del lavoro. La nostra guida ci invita ad osservare altri edifici come il FIENILE, le STALLE per gli animali, il FRANTOIO, la fucina dove si forgiano utensili in ferro, i diversi LABORATORI, dove si lavorano le tante cose per l utilità del Monastero, la CANTINA per la produzione di VINO e BIRRA, gli ORTI per le piante, frutteti e tanto altro Infine Frà Portinaio ci porta nell edificio dove verremo ospitati: la FORESTERIA. Essa è destinata all accoglienza dei viaggiatori e dei pellegrini. Prima di salutarci, gli chiediamo di raccontarci la sua giornata nel monastero, ossia la GIORNATA TIPO.
LA GIORNATA DEL MONACO BENEDETTINO Le varie attività devono svolgersi tra il sorgere del sole e il calare del sole, ma poiché il sole tramonta prima in inverno e più tardi in estate, l orario varia a seconda della stagione. Alle prime luci dell alba, il sacrestano ci sveglia per dare inizio alla giornata; sono le 5,00 del mattino e recitiamo le LODI : (preghiere del mattino) tutti insieme ringraziamo il Signore per il nuovo giorno, con la preghiera del MATTUTINO. All ora terza (ore 9,00), dopo una leggera colazione, ci dedichiamo ai lavori che ci sono stati assegnati dal PRIORE. All ora sesta (ore 12,00) interrompiamo il lavoro per pregare e nell ora media (ore 12,30) mangiamo in silenzio nel refettorio, ascoltando la lettura fatta da un monaco. Il pasto è semplice composto da pane, latticini, verdura e un po di carne. Alle ore 13,00 facciamo un po di conversazione e poi ciascuno di noi si ritira nella sua CELLA (piccole camere) dove riposa, legge, prega. All ora nona (ore 15,00) riprendiamo il lavoro perché le attività del monastero sono molte. Si prosegue fino al tramonto, l ora del VESPRO (ore 18,00) durante il quale l intera comunità si riunisce per ringraziare Dio del giorno trascorso. Poi ceniamo prima che scenda la notte. Prima di ritirarsi nella sua cella, Frà Portinaio, ci serve la cena nella foresteria. Egli fa questo lavoro con gioia, facendo memoria delle parole del fondatore del suo Ordine: Chi accoglie un ospite, accoglie Gesù stesso.. ( Memorie di SAN BENEDETTO DA NORCIA) A conclusione di questo fantastico viaggio nel tempo e nello spazio noi alunni, con la maestra Monica, abbiamo ideato e realizzato un particolare plastico che rappresenta una piccola cittadella: un classico Monastero Benedettino. Buona visione e buon viaggio. Alunni di classe 5 A - 5 B - 5 C scuola primaria Arcole-VR- anno sc. 2014-15