Quant altro. aiflearningnews@gmail.com - www.associazioneitalianaformatori.it. (e altre parole di salvataggio) 1. Gennaio 2015, anno IX N.

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Gennaio 2015, anno IX N. 1 Quant altro (e altre parole di salvataggio) 1 di Claudio Nutrito 2 Non ho niente da dire e lo sto facendo (John Cage) Va subito precisato che quelli che non hanno niente da dire e lo stanno dicendo sono... gli altri. Si tratta, infatti, di una prerogativa che riguarda molte persone, ma come si suol dire esclusi i presenti. I presenti, nel nostro caso, sono: chi legge quest articolo e chi l ha scritto. Fatta questa doverosa premessa va rilevato che, eccezionalmente, può succedere di dover o voler parlare senza avere gran che da dire. Del resto siamo realisti mica si può pretendere che ogni volta che si apre bocca si sia obbligati a produrre un discorso chiaro, completo e approfondito... Esistono pertanto delle parole di salvataggio, utili cioè quando ci si trova a corto d argomenti. Sono vocaboli da esibire come segno di distinzione sociale per dare spessore e suggestione all eloquio, per assumere il ruolo di esperti opinionisti. Sono vere e proprie parole strappa-applauso, come si può costatare nei tanti talk show televisivi. In tv il tempo a disposizione è limitato. Pertanto, quando non si ha niente da dire occorre dirlo in forma sintetica: ecco perché i talk show televisivi sono un terreno quanto mai fertile per le parole di salvataggio. Ma queste parole di salvataggio si adottano sovente anche nei talk show del management e della formazione. Vediamo alcuni esempi. Quant altro Molte dissertazioni sono, come si suol dire, a 360 gradi: abbracciano cioè una pluralità di elementi, talmente tanti da rendere ardua una loro completa individuazione. Nessun problema, però: non è necessario citarli tutti. In caso di 1 Rielaborazione dal libro Quan altro. Parole di salvataggio per parlare senza dire niente, Novecento Editore, 2014. 2 Trainer in creatività. www.claudionutrito.it - Email: nutrito@tin.it

difficoltà nell elencazione, basta nominarne due o tre, concludendo poi con quant altro. Un bel quant altro significa Ho detto tutto, Ho concluso. Così recita una legge di Murphy: La conclusione è il posto dove ti stufi di pensare (Arthur Block). D altronde, perché avventurarsi in un elenco che rischierebbe di essere lungo e noioso? Meglio troncarlo brillantemente con un bel quant altro. Così, anzi, si fa intendere la nostra profonda conoscenza dell argomento, lasciando a chi ci ascolta il compito di capire cos è il quanto e cos è l altro: va considerato l aspetto sociale, quello culturale e quant altro ; così si rischiano dei danni economici, d immagine e quant altro ; occorre acquisire consapevolezza delle nostre radici, del senso della vita e quant altro ;...è un problema di etica, d amor proprio e quant altro ; Quant altro : parole acute! Denotano capacità di sintesi, elegante rapidità nel concludere un discorso e quant altro. Collante Dicesi collante una sostanza con proprietà adesive, utilizzata soprattutto nella lavorazione del legno e della carta. Negli ultimi tempi questa parola è usata anche in senso figurato come elemento che unisce. Al di là dell incollatura del legno o della carta, possiamo quindi individuare un collante sociale, un collante politico, uno sentimentale, spirituale, identitario e via incollando. Va da sé che, in tale ottica, il termine collante assume lo status di parola colta, ideale come parola di salvataggio. Parlando allora di qualcosa (o qualcuno) che favorisce l unione di qualcos altro (o qualcun altro), diremo che è il collante o che funge da collante. C è un gruppo musicale sulla breccia da tanti anni. Qual è il segreto del loro successo duraturo? Nessun segreto, continuano a piacere al pubblico: Il pubblico è il nostro collante. L amore è uno dei collanti più gettonati: L amore è il collante che tiene unita la famiglia. Talvolta l amore richiede la collaborazione di altri collanti: Amore, fedeltà, dialogo, comprensione reciproca: sono questi i collanti della vita di coppia. Altro diffuso collante è la cultura. O, meglio, uno specifico tipo di cultura: Nelle aziende, il collante è la cultura aziendale. In questa zona turistica, la cultura dell accoglienza è il collante che unisce i vari operatori del territorio. Le culture possono, a loro volta, beneficiare di un collante: La musica funge da collante fra culture diverse. Un associazione, un circolo, un club, un dopolavoro possono menzionare il collante conviviale/socializzante: Il nostro collante è il piacere di stare insieme. Ci sono infine i collanti per nostro personale uso e consumo: Amare noi stessi, avere autostima, essere ottimisti: sono questi i collanti per migliorare la nostra vita. Chiamiamoli auto-collanti.

Consapevole Faciloneria, incoscienza, pressappochismo: sono questi, oggi, i principi dominanti nell agire quotidiano. Manca la consapevolezza: i comportamenti sono guidati da una sorta di automatismo inconsapevole. Prevale l acquisto di beni superflui. Ci si nutre con superficialità, non consapevoli di quel che si mangia. Le mete turistiche sono scelte senza cognizione di causa. Questa visione vi sembra un po disfattista? Può essere. Ci consente però di inserire nel nostro discorso un affascinante aggettivo: consapevole. Con l aggettivo consapevole il nostro parlare assumerà le vesti di un proclama, di un invito alla presa di coscienza. Auspicheremo quindi una formazione consapevole, un consumo consapevole, un turismo consapevole Contro l abitudine di guardare la TV passivamente, senza spirito critico, caldeggeremo una non meglio identificata fruizione consapevole della TV. Il termine consapevole è un segnale della nostra saggezza. È un aggettivo che possiamo infilare a piene mani nelle nostre dissertazioni parlando di scelta consapevole, io consapevole, uso consapevole di Internet, maternità consapevole Sì, una patente di consapevolezza può essere conferita praticamente a tutto: per tutto è possibile acquisire consapevolezza. Allora, con nobili intenti educativi, rivolgeremo un caldo appello affinché si acquisisca consapevolezza della vita, della morte, dei nostri diritti e doveri, delle nostre potenzialità, del nostro corpo, dei nostri sentimenti E ancora: coerentemente con la nostra missione di liberare l umanità dall ignoranza e dallo smarrimento, incoraggeremo ad acquisire consapevolezza della memoria storica, delle nostre radici, della nostra identità, del nostro futuro (chi siamo, da dove veniamo e dove cavolo stiamo andando). Come se non bastasse, possiamo incoraggiare anche la cosiddetta autoconsapevolezza, una sorta di consapevolezza al quadrato: essere consapevoli di essere consapevoli. O perché no? una consapevolezza al cubo: essere consapevoli di essere consapevoli di essere consapevoli. Lavoro di gruppo Esaltando il lavoro di gruppo ci si mostra al passo coi tempi. Diciamolo: sono finiti i tempi del lupo solitario. Oggi nelle aziende, nelle organizzazioni è necessario il lavoro di gruppo. Possiamo attingere a un vasto repertorio d argomentazioni: Col lavoro di gruppo si sviluppa il senso d appartenenza (citando il senso d appartenenza si fa sempre un figurone), I singoli individui diventano più consapevoli (vedi Consapevole) di dipendere l uno dall altro, Le interazioni fra i partecipanti creano proficue sinergie fra le diverse competenze, Lavorare in gruppo aumenta la motivazione e il coinvolgimento delle persone, che condividono un comune obiettivo. A proposito di quest ultima affermazione va rilevato che, d altronde, il collante (vedi Collante) all interno di un gruppo è proprio la condivisione di un comune obiettivo. Dissertare sui gruppi, inoltre, è una ghiotta occasione per enunciare una lunga, seducente serie di momenti di qualcosa : È un momento di confronto, È un momento d apprendimento collaborativo, È un momento d aggregazione, È un momento d integrazione interculturale, È un momento di consolidamento delle reciproche conoscenze, È un momento d educazione alle diversità Fare gruppo!, sarà questa, la nostra reiterata esortazione, alternando magari il termine gruppo con altre espressioni: fare squadra, fare sistema, fare rete, fare network. Perché le nostre forze devono essere coese (coglieremo così l opportunità

di usare un altra parolona: coeso). Fare sistema: con chi? Risposta: Con gli altri attori. Specificando, secondo i casi, con gli altri attori del mercato, con gli altri attori istituzionali, con gli altri attori del territorio, con gli altri attori del tessuto socio-economico Un gruppo di attori lo si trova sempre. Il fare sistema può riguardare realtà di varie dimensioni. Possiamo citare i macrosistemi: sistema Europa, sistema Italia. Oppure i fare sistema in scala ridotta: sistema Lombardia, sistema Cinisello Balsamo, sistema condominio di via Mazzini 28, sistema famiglia del signor Rossi Tornando al lavoro di gruppo, menzioneremo le dinamiche di gruppo, formate da interazioni complesse, che, se ben gestite, portano a ottimi risultati di produttività. A proposito delle dinamiche di gruppo. Detto fra noi: la possibilità che le dinamiche degli altri consentano una certa staticità da parte nostra, è una delle possibili motivazioni a favore del lavoro di gruppo. Per essere ancora più chiari: una delle ragioni (segrete?) per aspirare ad agire in gruppo, potrebbe essere la speranza che a lavorare siano soprattutto gli altri. Nei gruppi può succedere. Ha detto Woody Allen: Nell amore di gruppo c è il vantaggio che uno, se vuole, può dormire. Metafora Seguiamo l esempio dei bravi oratori metaforeggianti: indichiamo qualcosa come metafora di qualcos altro. Possiamo presentare la musica come metafora della gestione di un azienda: il manager che, paragonato a un direttore d orchestra, deve riuscire a creare la giusta armonia fra gli orchestrali. E per raggiungere le più alte vette di suggestione, citiamo una metafora della vita: il ballo, per esempio, dove ci si muove ora lentamente, ora veloci, ora uniti, ora divisi. Anche il viaggio è proponibile come metafora della vita: ricerca di nuove conoscenze, incontro con l ignoto, distacco dalle abitudini ecc. Aggiungeremo che, come la vita, il viaggio è una ricerca di sé stessi. Per chiudere in bellezza, parleremo di viaggio interiore. Altra metafora della vita è lo sport, dove a volte si vince e altre si perde. Basta poi riflettere un po per adeguare la metafora a una specifica disciplina sportiva: al pattinaggio, per esempio, metafora dell equilibrio instabile in cui, giorno dopo giorno, scorre la nostra vita. Detto fra noi: volendo, tutto può essere interpretato come metafora della vita. Peculiarità No, qui non funzionerebbe: teniamo presente la peculiarità del nostro contesto. Se consideriamo non confacente alla nostra realtà (il nostro territorio, la nostra azienda, la nostra cultura ecc.) qualcosa diffuso altrove, la parola chiave è peculiarità. La peculiarità è declinabile in varie direzioni: Peculiarità geografica. Può andare bene in altri Paesi, ma non in Italia. Presupposto: conosciamo gli italiani, quindi sappiamo se una certa cosa è adatta o no al nostro Paese. È un presupposto universale: tutte le nazioni sono peculiari. In Francia è molto usata l'espressione l'exception française per sottolineare le singolarità dei francesi. La peculiarità geografica si avvale di un argomentazione lampante: Se funzionasse anche qui, qualcuno l avrebbe già fatto. Si può esprimere anche a livello di micro-area: Può essere adatto ad altre città, ma non a Grosseto, Va bene in altri quartieri, ma non alla Garbatella.

Peculiarità settoriale. Bisogna tenere presente la peculiarità del settore in cui operiamo. Peculiarità aziendale: La nostra azienda ha delle caratteristiche peculiari. Peculiarità dimensionale. Non va bene per la nostra struttura: siamo troppo piccoli oppure Siamo troppo grandi. Un sinonimo di peculiarità è specificità. Di certe specificità ci si può atteggiare a paladini: Proteggiamo la specificità del nostro territorio!. Difendiamo la specificità culturale della nostra associazione! Difendiamoci dai tentativi di intaccare la nostra specificità storico-culturale!. L aggettivo specifico può tramutarsi in sostantivo, rendendo più qualificante il nostro parlare. Ogni forma d arte, per esempio, ha il suo specifico: citeremo quindi lo specifico filmico, lo specifico pittorico, lo specifico teatrale, lo specifico letterario, lo specifico musicale Altre colte citazioni: lo specifico relazionale di Facebook, lo specifico femminile nella nostra società, lo specifico sociologico dell'educazione interculturale, lo specifico del Festival di San Remo Molto coinvolgente, poi, è lo specifico formula Matrioska (specifico all interno di altro specifico) Esempio: Lo specifico femminile nello specifico letterario. Infine, anche ciò che si presenta come generico può vantare delle specificità. Parlando dei farmaci generici (detti anche equivalenti), si può ricorrere a un apparente ossimoro: Lo specifico del generico.