Milano 13 giugno Regione Lombardia

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Transcript:

Monofondo o plurifondo: implicazioni strategiche e operative per la programmazione dello sviluppo locale partecipativo Slide a cura di: Raffaella Di Napoli Rete Rurale Nazionale Task Force Leader 1

2010 2011 2012 2013 La CE pubblica la comunicazione Europa 2020 ERR Extended Report on the Implementation of Leader Approach MiPAAF Orientamenti nazionali in merito al dibattito comunitario sul futuro della PAC CE Proposte di Regolamento DG-AGRI schede proposta per il documento di Orientamento sul CLLD Coesione, lavoro, MiPAAF Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari CE Documento per la redazione dei PSR CE Template per l'accordo di partenariato e per PO CE CE Position Paper per l Accordo di Partenariato "Common guidance on Community led local development» CE CE Draft Valutazione ex-ante CLLD Scheda di misura (art 42-45) del Reg sviluppo rurale: Leader/Community Led Local Development 2 Normativa e documenti SM/AdG Accordo di partenariato e PO/PSR

Sviluppo territoriale: Position Paper Indica la visione della Commissione riguardo alle priorità e alla concentrazione delle risorse dello SM Necessità di migliorare gli strumenti di assistenza tecnica in favore dei GAL Aspetti che meritano più attenzione: Capacità amministrativa dei GAL Trasparenza delle procedure per la selezione dei territori e dei gruppi stessi Opportuni criteri per la selezione degli interventi Evitare conflitti di interesse Coerenza degli interventi rispetto agli obiettivi del programma 5

6

7 CLLD monofondo o plurifondo: che si dice negli altri Stati Membri

COME INDIVIDUARLE? QUALI AREE? MAPPATURE COME STRUMENTO A SUPPORTO DELLE SCELTE IN UN CONTESTO DI MULTIFONDO: QUALI SPUNTI ANALITICI? QUALE EVOLUZIONE DEI CONTESTI? QUALE RUOLO PER LE STRATEGIE LOCALI? TEMI CATALIZZATORI? COME INVIDIARLI? (INTEGRAZIONE) QUALE FLESSIBILITÀ NELLA SCELTA DELLE MISURE? (INNOVAZIONE MULTISETTORIALITÀ) COME CONCENTRARE LE RISORSE E/O ASSICURARE ADEGUATA MASSA CRITICA? (EFFICACIA) Quali risultati attesi? QUALE RUOLO PER I GAL? QUALI FUNZIONI E COMPITI? QUALI STRUTTURE E COMPETENZE? QUALI PARTENARIATI? QUALI RISORSE PER LA GESTIONE DEL GAL E L ANIMAZIONE? COME ASSICURARE UNA EFFICIENTE PROGRAMMAZIONE E ATTUAZIONE? COME ORGANIZZARSI? QUALI COMPETENZE DELLO STAFF REGIONALE? LA SELEZIONE DEI GAL E DEI PSL: QUANDO E COME? IL SUPPORTO PREPARATORIO AI GAL: QUALI ATTIVITÀ? 8 CLLD

C. La tipologia di aree eleggibili 2007-2013 Aree max 150.000 ab Il LEADER interviene prevalentemente nella aree rurali C e D (con maggiori problemi di sviluppo) definite nel PSN Copre oltre il 60% del territorio italiano (comprendendo anche zone costiere e periurbane) 2014-2020 Aree max 150.000 ab Aree rurali, costiere, periurbane, urbane Report della Corte dei Conti Erupea Rete Italiana + Rete Europea «ERR Extended Report on the Implementation of Leader Approach Valutazioni intermedie Linee guida CE sul CLLD Lezioni apprese assicurare una adeguata massa critica; concentrare l attenzione su alcune criticità rilevanti; considerare le diverse forme di progettazione integrata e territoriale previste dai Fondi. 9

UE Nazionale / regionale I METODI DI TERRITORIALIZZAZIONE FEASR FEASR/FSE PSN Metodologia OCSE: Il nuovo metodo prevede due step per individuare la popolazione in aree urbane: 1) una soglia di densità superiore a 300 ab.applicata ad una griglia di celle di un km2; 2. una soglia dimensionale minima di 5000 abitanti applicata a gruppi di celle sopra la soglia di densità. La soglia per definire le province rurali è una quota di popolazione nella griglia di celle rurali > al 50% PSN: si basa su indicatori semplici (densità abitativa e presenza di attività agricole) riferiti alle zone altimetriche dentro le province (aggregati di comuni); Aggiustamenti sulla base di un processo di fine tuning a livello regionale; Colgono alcune principali differenze territoriali a scala più fine di quella provinciale. Aree interne: vengono definite rispetto alla loro distanza da Centri d offerta di servizi di base e classificate per grado di perifericità (presenza di: scuole secondarie superiori-tutti i tipi; almeno 1 ospedale sede di DEA; una stazione ferroviaria «Silver»). Altre aree classificate in base alla distanza dai «centri di attrazione» Aree interne Alcune Regioni stanno facendo degli «aggiustamenti» e/o ulteriori analisi (es. Sardegna 2007-2013: indice di malessere demografico) Alcune Regioni stanno facendo ulteriori analisi (es. Sardegna 2007-2013: indice di deprivazione multipla) 10 Quali aree?

Aree leader e aree interne 50 Lombardia ITALIA 40 30 20 10 altre aree solo leader solo coesione leader + coesione 11 Quali aree?

A. Il ruolo CLLD/LEADER, priorità delle SiSL, gli ambiti di competenza e coordinamento dei fondi B. Come favorire l elaborazione e attuazione di strategie innovative CLLD: anche se programmato sotto una priorità può essere usato per raggiungere risultati che contribuiscono a tutti gli 11 OT e a tutte le 6 priorità dello sviluppo rurale. Priorità di ciascun Fondo: FSE: specifica priorità di investimento ( strategie di sviluppo locale realizzate dalla collettività ) FESR: priorità di investimento 9.b (sostegno alla rigenerazione fisica ed economica delle comunità urbane e rurali sfavorite) FEASR: Focus area 6b - stimolare lo sviluppo locale delle aree rurali (*) Draft template and guidelines on the content of the Partnership agreement versione 25.02.2013 12

CAPACITA ISTITUZIONALI E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE EFFICIENTE Il Leader nei PSR 2014-2020 17 aprile 2013 INEA (sala Cinema, via nomentana 41, Roma FONDI (QSC) INTEGRAZIONE DEGLI OBIETTIVI TEMATICI EUROPA 2020 QSC (obiettivi tematici) FEASR FESR FSE FEAMP CRESCITA RICERCA E INNOVAZIONE RICERCA E INNOVAZIONE RICERCA E INNOVAZIONE INTELLIGENTE ICT ICT ICT COMPETITIVITA COMPETITIVITA COMPETITIVITA COMPETITIVITA COMPETITIVITA BASSE EMISSIONI DI CARBONIO BASSE EMISSIONI DI CARBONIO BASSE EMISSIONI DI CARBONIO BASSE EMISSIONI DI CARBONIO CRESCITA SOSTENIBILE CLIMA E GESTIONE DEI RISCHI CLIMA E GESTIONE DEI RISCHI CLIMA E GESTIONE DEI RISCHI EFFICIENZA RISORSE AMBIENTALI EFFICIENZA RISORSE AMBIENTALI EFFICIENZA RISORSE AMBIENTALI EFFICIENZA RISORSE AMBIENTALI SOSTENIBILITA DI INFRASTRUTTURE E TRASPORTI SOSTENIBILITA DI INFRASTRUTTURE E TRASPORTI OCCUPAZIONE E MOBILITA DEL LAVORO OCCUPAZIONE E MOBILITA DEL LAVORO OCCUPAZIONE E MOBILITA DEL LAVORO OCCUPAZIONE E MOBILITA DEL LAVORO OCCUPAZIONE E MOBILITA DEL LAVORO CRESCITA INCLUSIVA INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA ALLA POVERTA INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA ALLA POVERTA INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA ALLA POVERTA INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA ALLA POVERTA INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA ALLA POVERTA 13 ISTRUZIONE, COMPETENZE E FORMAZIONE ISTRUZIONE, COMPETENZE E FORMAZIONE ISTRUZIONE, COMPETENZE E FORMAZIONE

11. CAPACITA ISTITUZIONALI E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE EFFICIENTE Il Leader nei PSR 2014-2020 17 aprile 2013 INEA (sala Cinema, via nomentana 41, Roma EUROPA 2020 QSC (obiettivi tematici) PRIORITA FEASR FOCUS AREA CRESCITA INTELLIGENTE 1. RICERCA E INNOVAZIONE 2. ICT 1 PROMUOVERE TRASFERIMENTO CONOSCENZE E INNOVAZIONE NEL SETTORE AGRICOLO, FORESTALE E NELLE ZONE RURALI STIMOLARE INNOVAZIONE E BASE DI CONOSCENZE IN AREE RURALI RINSALDARE NESSI CON RICERCA E INNOVAZIONE INCORAGGIARE APPRENDIMENTO E FORMAZIONE PROFESSIONALE 2 POTENZIARE COMPETITIVITA AGRICOLTURA E REDDITIVITA AZIENDE AGRICOLE INCORAGGIARE RISTRUTTURAZIONE AZIENDE CON PROBLEMI STRUTTURALI FAVORIRE RICAMBIO GENERAZIONALE 3. COMPETITIVITA 3 PROMUOVERE ORGANIZZAZIONE FILIERA AGROALIMENTARE E GESTIONE RISCHI INTEGRAZIONE NELLA FILIERA AGROALIMENTARE SOSTEGNO ALLA GESTIONE DEI RISCHI AZIENDALI SALVAGUARDIA E RIPRISTINO DELLA BIODIVERSITA CRESCITA SOSTENIBILE 5. CLIMA E GESTIONE DEI RISCHI 6. EFFICIENZA RISORSE AMBIENTALI 4. BASSE EMISSIONI DI CARBONIO 4 PRESERVARE, RIPRISTINARE E VALORIZZARE ECOSISTEMI DIPENDENTI DA AGRICOLTURA E FORESTE 5 INCENTIVARE USO EFFICIENTE RISORSE E PASSAGGIO A ECONOMIA A BASSE EMISSIONI CARBONIO E RESILIENTE AL CLIMA MIGLIORE GESTIONE RISORSE IDRICHE MIGLIORE GESTIONE SUOLO PIU EFFICIENTE USO DELL ACQUA PIU EFFICIENTE USO DELL ENERGIA FAVORIRE APPROVIGGIONAMENTO E USO DI ENERGIE RINNOVABILI RIDURRE EMISSIONI METANO E PROTOSSIDO DI AZOTO CRESCITA INCLUSIVA 8. OCCUPAZIONE E MOBILITA DEL LAVORO 9. INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA ALLA POVERTA 6 PROMUOVERE L INCLUSIONE SOCIALE, LA RIDUZIONE DELLA POVERTA E SVILUPPO ECONOMICO IN AREE RURALI PROMUOVERE IL SEQUESTRO DEL CARBONIO FAVORIRE DIVERSIFICAZIONE E CREAZIONE NUOVE PICCOLE IMPRESE E OCCUPAZIONE PROMUOVERE ACCESSIBILITA USO E QUALITA DELLE TIC NELLE ZONE RURALI STIMOLARE LO SVILUPPO LOCALE NELLE ZONE RURALI 10. ISTRUZIONE, COMPETENZE E FORMAZIONE

MILANO 13 GIUGNO REGIONE LOMBARDIA PRIORITA FEASR (LEADER) 6 PROMUOVERE L INCLUSIONE SOCIALE, LA RIDUZIONE DELLA POVERTA E SVILUPPO ECONOMICO IN AREE RURALI AREE TEMATICHE LEADER DIVERSIFICAZIONE E CREAZIONE NUOVE PICCOLE IMPRESE E OCCUPAZIONE PROMUOVERE ACCESSIBILITA USO E QUALITA DELLE TIC NELLE ZONE RURALI 1 PROMUOVERE TRASFERIMENTO CONOSCENZE E INNOVAZIONE NEL SETTORE AGRICOLO, FORESTALE E NELLE ZONE RURALI STIMOLARE INNOVAZIONE E BASE DI CONOSCENZE IN AREE RURALI 2 POTENZIARE COMPETITIVITA AGRICOLTURA E REDDITIVITA AZIENDE AGRICOLE 3 PROMUOVERE ORGANIZZAZIONE FILIERA AGROALIMENTARE E GESTIONE RISCHI INCORAGGIARE LA RISTRUTTURAZIONE AZIENDE CON PROBLEMI STRUTTURALI, VEDI AZIENDE CON UNO SCARSO LIIVELLO DI PARTECIPAZIONE AL MERCATO. INTEGRAZIONE NELLA FILIERA AGROALIMENTARE 4 PRESERVARE, RIPRISTINARE E VALORIZZARE ECOSISTEMI DIPENDENTI DA AGRICOLTURA E FORESTE SALVAGUARDIA E RIPRISTINO DELLA BIODIVERSITA 5 INCENTIVARE USO EFFICIENTE RISORSE E PASSAGGIO A ECONOMIA A BASSE EMISSIONI CARBONIO E RESILIENTE AL CLIMA 15 PIU EFFICIENTE USO DELL ENERGIA

INDICAZIONI DAI VARI DOCUMENTI CE lavorare su precisi ambiti tematici/temi portanti, al fine di evitare che la strategia di sviluppo locale sia di tipo generalista 16 Opportunità I Regolamenti assegnano un ruolo trasversale al CLLD/Leader per tutte le priorità Minaccia I Reg. assegnano un ruolo strategico al CLLD/Leader per la priorità 9. Criticità delinea un quadro «complicato» di incroci possibili fra priorità del QCS, Priorità dei fondi, misure/ investimenti e azioni Criticità le misure previste coprono solo alcuni temi «strategici» per lo sviluppo locale; Domande Priorità o temi per i GAL? (integrazione e multisettorialità) Come si declinano in relazione ai differenti contesti locali? (approccio territoriale) Quali margini di manovra per i GAL? Quali misure/ investimenti oltre i Regolamenti (Azioni specifiche CLLD)? (innovazione)

Come funziona Il LEADER contribuisce al conseguimento degli obiettivi degli altri tre Assi, attua misure oltre gli ambiti FEASR, prevede azioni specifiche Report della Corte dei Conti Erupea Rete Italiana + Rete Europea «ERR Extended Report on the Implementation of Leader Approach Valutazioni intermedie Linee guida CE sul CLLD Solo 413 411-413 412-413 411 412-413 Lezioni apprese rafforzare il potere decisionale a livello locale (lasciare aperta la possibilità di scegliere gli obiettivi tematici per le SISL); opportuno non limitare la scelta delle misure attivabili lasciando aperta ai GAL la possibilità di scegliere fra tutte le misure possibili; opportuno rafforzare/prevedere/mantenere le azioni specifiche Leader che possono effettivamente facilitare il coordinamento fra i fondi e rispondere più efficacemente alle necessità specifiche di ogni territorio 17

Cosa succede nelle aree rurali Contesto Dinamiche socio economiche Recessione del sistema economico Marginalità sociale/culturale Malessere demografico Depauperamento delle risorse ambientali Bassa qualità della vita Ecc. Dinamiche «culturali» Spirito della società locale che anima la vita pubblica, politica, associativa, ecc., Atteggiamento culturale prevalente degli operatori economici locali Atteggiamento culturale prevalente delle istituzioni locali Contesto politico locale- dinamica prevalente Risultati attesi Sviluppo L Economici favorire il mantenimento/creazione di occupazione Sociali favorire la residenzialità e attenuare il rischio di disagio culturale e marginalità sociale (fasce deboli giovani, donne, anziani, disoccupati, immigrati, disabili) Ambientali-culturali attenuare il rischio di dissesto idrogeologico e il depauperamento delle risorse ambientali, paesaggistiche, dei beni storicocuclturali Risultati attesi Governance L Rafforzare il capitale sociale Obiettivi specifici consolidamento del tessuto economico locale diversificazione/integrazione del reddito Creazione/insediamento imprese inserimento/ricollocazione occupazionale migliorare l erogazione e l accesso ai servizi migliorare la capacità di accoglienza a livello locale tutelate l ambiente e promuovere un uso efficiente delle risorse ridurre le emissioni di carbonio favorire una migliore finalizzazione (collettiva) e un migliore uso del sostegno pubblico a livello locale; migliorare la qualità e l integrazione delle politiche di sviluppo a livello locale 18 Sintesi risultati gruppo di lavoro - Il contributo di Leader nel mobilitare il potenziale endogeno: quali priorità nella programmazione 2014-2020 (Seminario Il LEADER nei Programmi di Sviluppo Rurale 2014-2020 - 18-19 aprile; 22-23 maggio INEA Roma))

Temi Economia di scala Sviluppo, organizzazione e innovazione delle imprese artigianali, piccole e medie e delle filiere locali Residenzialità Diffusione, organizzazione e innovazione dei servizi per la popolazione Gestione attiva Miglioramento, organizzazione e innovazione della gestione e uso delle risorse ambientali, paesaggistiche, storico-culturaliartistiche Linee strategiche-esempi incrementare la qualità delle produzioni, favorire la diffusione dell innovazione, migliorare l organizzazione e rafforzare la capacità di commercializzazione delle imprese medie-piccole e artigianali e delle filiere locali; rafforzare la capacità di servizio in termini ricreativi, culturali - didattici, sociali, ambientali delle imprese medie-piccole; rafforzare le economie di scala attraverso aggregazioni di operatori, servizi e il riuso/recupero/valorizzazione degli spazi e del saper fare locale; migliorare i servizi di informazione e orientamento, la modulazione della formazione professionale in collegamento con i fabbisogni delle imprese locali; favorire la diffusione di nuove forme di gestione pubblico/private e la sperimentazione di servizi modulabili sulla domanda locale; riuso/recupero/valorizzazione degli spazi e dei beni architettonici per la residenzialità, l erogazione di servizi e la realizzazione di attività di supporto, informazione, formazione e di iniziative artistiche e culturali; rafforzare l offerta turistica sostenibile basata sulla valorizzazione delle produzioni locali, del paesaggio, dei beni storico-culturali-artistici ambientali e il riuso/recupero/valorizzazione degli spazi e del patrimonio architettonici; migliorare la produzione, la gestione e l uso delle risorse energetiche nelle imprese, edilizia pubblica e edifici/abitazioni private favorendo la creazione di servizi smaltimento/produzione collettivi, la ristrutturazione/ adeguamento delle impreseedifici pubblici e privati, l informazione e la formazione Cittadinanza Favorire la partecipazione attiva della popolazione e processi di aggregazione fra gli attori locali favorire processi di co-progettazione in tutte le fasi di elaborazione e attuazione delle strategie di sviluppo locale; rafforzare i processi di aggregazione e concertazione fra le istituzionale locali e fra queste e gli attori privati; incrementare i livelli di cittadinanza rafforzando l apertura e la trasparenza dei processi decisionali nell uso e i risultati del sostegno pubblico; 19 Sintesi risultati gruppo di lavoro - Il contributo di Leader nel mobilitare il potenziale endogeno: quali priorità nella programmazione 2014-2020 (Seminario Il LEADER nei Programmi di Sviluppo Rurale 2014-2020 - 18-19 aprile; 22-23 maggio INEA Roma))

Una possibile articolazione del CLLD nei diversi territori (rurali, urbani/periurbani) Urbane FESR+FSE (lead fund) Progetti inclusione sociale Periurbane Rurali FESR+FSE+FEASR Vari ambiti tematici Lead Fund: FESR o FSE Cooperazione urbano-rurale FESR+FSE+FEASR Vari ambiti tematici Lead Fund: FEASR 20

Elaborazione PSL Attuazione del PSL Il ruolo e i compiti dei GAL Compiti definiti dal quadro regolativo regionale Impostazione generale del programma delle attività e budget Rafforzare la capacità dei soggetti locali di elaborare ed attuare interventi Possibilità di scegliere l area di intervento Possibilità di scegliere la composizione del partenariato Possibilità di scegliere le misure/azioni del PSL Coordinamento delle attività di animazione e comunicazione del Piano Elaborazione dei Bandi dei GAL Scelta criteri di selezione dei beneficiari dei PSL Rafforzare la capacità dei soggetti locali di elaborare ed attuare interventi Selezione, formazione e approv. Graduatorie beneficiari Compiti dei GAL 2014-2020 Si Si - - - - Si Si Si Si SI Ricezione e approvazione delle domande di pagamento Attività di monitoraggio e valutazioni Si Si 21

Elaborazione PSL Attuazione del PSL Compiti definiti dal quadro regolativo regionale Funzione del GAL in relazione all autonomia nello svolgimento dei compiti Verso Ag. di Sviluppo Centro di gestione tecnica Centro di competenza tematica Impostazione generale del programma delle attività e budget *** * ** * Centro di diffusione info Possibilità di scegliere l area di intervento *** * ** * Possibilità di scegliere la composizione del partenariato *** * *** * Possibilità di scegliere le misure/azioni del PSL *** * *** * Coordinamento delle attività di comunicazione del Piano *** ** ** *** Elaborazione dei Bandi dei GAL *** *** ** * Scelta criteri di selezione dei beneficiari dei PSL *** ** *** * Selezione, formazione e approv. Graduatorie beneficiari *** *** ** * Animazione ed assistenza tecnica all attuazione delle azioni *** ** ** *** Ricezione e approvazione delle domande di pagamento *** *** ** * 22

Competenza del GAL - Relazionale intesa come capacità di mobilitare il territorio attraverso attività di comunicazione e animazione locale Quadro Funzione del GAL più specialistica, più legata a competenze tecniche di contenuto e non di processo aree più dinamiche aree rurali più marginali Funzione del GAL più generalista, più legata alle competenze sociali e motivazionali Regolativo Competenza del GAL Attuativa intesa come capacità di gestione tecnicaamministrativa-finanziaria per dare esecuzione alle disposizioni procedurali determinate dalla normativa comunitaria e nazionale/regionale 23

Sfera applicativa Sfera relazionale Il contributo di Leader nel migliorare la governance locale - 22 maggio, INEA Compiti Attività Figura GAL n. Risorse umane GAL (media) Coordinamento del Piano CP 1 7,3 Segreteria RS 0,5 7 Attività di animazione, comunicazione e diffusione di informazioni sul GAL e sul PSL Attività di animazione agli attori locali e ai beneficiari dei bandi Gestione tecnica amministrativa del Piano Monitoraggio e valutazione Sensibilizzazione, comunicazione, informazione Animazione per la progettazione locale Attività di accompagnamento ai beneficiari Elaborazione dei bandi e criteri di selezione dei beneficiari Selezione e controlli dei progetti e formazione delle graduatorie Controlli amministrativi e tecnici e in loco sui progetti Supporto tecnico ai beneficiari Rendicontazione Monitoraggio e valutazione Staff Animazione Staff tecnico amm. Tempo lavoro (media n. mesi) 1,2 7 2,3 6 % GAL che ricorrono a collab. occasionali 35 22 12 18 45 22 36* 0 4 24 N. GAL intervistati 67 (18 Regioni); totale personale dei GAL intervistati 345 (escluse consulenze occasionali); tempo medio lavoro per risorsa umana (n.mesi) GAL 5,5

N GAL Privati Pubblici Totale Dim. Media Asse IV 192 6.092 2.992 9.084 47 Leader plus 132 1.656 2.091 3.879 29 Leader II 203 2.073 1.633 3.909 19 25 PARTENARIATI PUBBLICO PRIVATI COMPOSIZIONE

26

Forme giuridiche dei GAL ASSE IV Società per azioni Società cooperativa a responsabilità limitata Società consortile mista Società consortile a responsabilità limitata Società a responsabilità limitata Fondazione Consorzio volontario Comune, consorzio di comuni Associazione senza scopo di lucro Associazione riconosciuta Associazione non riconosciuta 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 27

la partecipazione di rappresentanti delle AdG dei programmi (uno per ciascun Fondo), con il compito si seguire il CLLD fin dalla definizione degli obiettivi, delle priorità territoriali e tematiche e dei criteri di selezione dei Piani di Azione e dei GAL. coadiuvato da una segreteria tecnica e da tutte quelle altre amministrazioni che la regione riterrà rilevante includere nella definizione della strategia Comitato regionale di Pilotaggio e Selezione dei CLLD I meccanismi di coordinamento Inoltre, il Comitato di Pilotaggio avrà il compito di: Selezione dei Piani di Azione e dei GAL (bandi, esame e valutazione dei Piani, predisposizione e approvazione delle graduatorie); Armonizzazione dei tempi nel funzionamento dei diversi Fondi (nel caso di Piani plurifondo); Verifica delle procedure di selezione delle operazioni da parte dei GAL; Controllo sull eleggibilità delle spese prima dell approvazione delle singole operazioni da parte dei GAL; Monitoraggio delle operazioni (finanziario e procedurale); Approvazione di modifiche/emendamenti dei Piani di Azione. 28

Partecipano rappresentanti delle AdG dei programmi (uno per ciascun Fondo), con il compito si seguire il CLLD fin dalla definizione degli obiettivi, delle priorità territoriali e tematiche e dei criteri di selezione dei Piani di Azione e dei GAL. coadiuvato da una segreteria tecnica e da tutte quelle altre amministrazioni che la regione riterrà rilevante includere nella definizione della strategia Comitato regionale di Pilotaggio e Selezione dei CLLD 29 Regione: una ipotesi