Regione Siciliana Assessorato Regionale dell'istruzione e della Formazione Professionale ATTIVITÀ DI RAFFORZAMENTO DELLE COMPETENZE IN MATERIA DI FONDI STRUTTURALI Atto Aggiuntivo Convenzione tra la Regione Siciliana e FormezPA del 24 marzo 2012 POR FSE 2007-2013 Regione Siciliana Asse VII Capacità Istituzionale La La Nuova programmazione Programmazione 2014-2020 2014-2020: scenario di Europa 2020 Raffaele Colaizzo Palermo, 15 luglio 2015 Raffaele Colaizzo Molfetta, 3 giugno 2014
Sommario 1. Il quadro generale delle politiche dell'unione 2. La Strategia Europa 2020 come cornice delle politiche comunitarie 3. La programmazione dei fondi Strutturali e di Investimento Europei 4. I documenti di programmazione: accordo di partenariato e programmi operativi 5. L'applicazione dei principi di concentrazione tematica, condizionalità e verifica dei risultati 6. L'approccio Integrato allo Sviluppo Territoriale 7. L Accordo di Partenariato per l Italia 8. L articolazione dei Programmi Operativi
1 Il quadro generale delle politiche dell'unione
Conclusioni del Consiglio europeo (7-8 febbraio 2013) per quanto riguarda il punto relativo al QFP Il quadro Finanziario Pluriennale della UE (2014 2020) Valori in milioni di euro 1. Crescita intelligente ed inclusiva 450.763 47,0 1A. Competitività per lo sviluppo e l'occupazione 125.614 13,1 1B. Coesione economica, sociale e territoriale 325.149 33,9 2. Sviluppo sostenibile: risorse naturali 373.179 38,9 Di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti 277.851 28,9 3. Sicurezza e cittadinanza 15.686 1,6 4. Ruolo mondiale dell'europa 58.704 6,1 5. Amministrazione 61.629 6,4 Di cui: spese amministrative delle istituzioni 49.798 5,2 6. Compensazioni 27 0,0 TOTALE 959.988 100,0
Le grandi attività finanziate sul bilancio dell'unione Orizzonte 2020, COSME Erasmus per tutti Connecting Europe Facility Galileo, ITER, GMES Competitività per lo sviluppo e l'occupazione Fondo Europeo di SR Fondo Sociale Europeo Fondo di Coesione Coesione economica, sociale e territoriale Politica Agricola Comune Sviluppo rurale e pesca (FEASR e FEAMP) LIFE Crescita sostenibile: risorse naturali Frontiere esterne Giustizia Cultura (Europa Creativa) Sanità e protezione consumatori Sicurezza e cittadinanza Vicinato e preadesione Aiuti allo sviluppo Ruolo mondiale dell'europa
Gestione diretta e gestione concorrente Programmi a Gestione Diretta (Tematici) della CE Le funzioni di esecuzione sono esercitate o direttamente dai suoi servizi o indirettamente da agenzie esecutive istituite dalla Commissione o da organismi istituiti dall UE Sono a gestione diretta Programmi Tematici come Horizon 2020, LIFE, Erasmus, Connecting Europe Facility e molti altri. Nel 2014-2020 sono stati definiti 28 programmi a gestione diretta per oltre 200 miliardi di euro Programmi a Gestione Concorrente Le funzioni di esecuzione dei Programmi sono affidate agli Stati membri, che le esercitano nel quadro dell impostazione strategica e della sorveglianza esercitata dalla Commissione Sono a Gestione concorrente tutti i Programmi finanziati dai fondi SIE, come ad esempio i Programmi Operativi Regionali e Nazionali definiti nell ambito dell Accordo di Partenariato per l Italia
La formazione del bilancio comunitario Le entrate del bilancio comunitario si formano attraverso le cosiddette risorse proprie: risorse tradizionali (dazi agricoli e doganali, contributi sullo zucchero), imposte sulle transazioni finanziarie, IVA e PNL (Prodotto Nazionale Lordo). A queste si aggiungono entrate minori (interessi, imposte dipendenti, ecc.). L'aliquota del PNL è stabilita in accordo fra i Paesi Membri. Le entrate delle risorse da destinare a pagamenti non superano l'1,23% del RNL totale Nel 2013, l'italia ha versato al Bilancio generale dell'unione europea 17.150,39 milioni di euro ed ha ricevuto 11.903,56 milioni di euro per quanto riguarda le risorse attivate per il FEAGA, i Fondi strutturali, il FEASR il FEP e le altre linee di intervento. Quindi, nel corso dell'anno, l'italia ha sperimentato un saldo netto negativo di 5.246,83 milioni di euro (v. Rapporto RGS).
Il processo legislativo dell'unione Europea Consiglio Europeo Leader Nazionali Definisce le priorità Nomina e Controlla Controlla Commissione Europea 28 Commissari Propone leggi e bilancio Nomina Politica estera europea Parlamento Europeo Direttamente eletto Codecisione Il Parlamento negozia le leggi con il Consiglio Consiglio della UE Ministri di ogni SM Legislazione UE e Bilancio
2 La Strategia Europa 2020 come cornice delle politiche comunitarie
Europa 2020 e politiche di coesione Le priorità di Europa 2020 Europa 2020 è la strategia decennale per la crescita e l'occupazione che l Unione europea ha varato nel 2010. Essa intende migliorare il modello di crescita europeo e creare le condizioni per una crescita intelligente, sostenibile e solidale. Crescita intelligente: migliorare le prestazioni dell'ue nei campi dell'istruzione, della ricerca e innovazione, della società digitale Crescita sostenibile: creare un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e competitiva, attraverso la riduzione delle emissioni, lo sviluppo di nuove tecnologie e metodi di produzione, etc. Crescita solidale: costruire un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale, anche attraverso l'investimento in competenze e formazione, la modernizzazione dei mercati del lavoro e i sistemi previdenziali
I 5 obiettivi principali di Europa 2020 Il 75% delle persone di età 20/64 anni deve avere un lavoro Il 3% del PIL dell'ue investito in R&S I traguardi "20/20/20" in materia di clima/energia devono essere raggiunti: (i) riduzione emissioni gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990; (ii) 20% del fabbisogno di energia da fonti rinnovabili; (iii) aumento 20% efficienza energetica Il tasso di abbandono scolastico inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve essere laureato 20 milioni di persone in meno a rischio di povertà
Target 2020 UE e Italia
Le iniziative faro Iniziative prioritarie e coordinate per l attuazione della Strategia "L Unione dell'innovazione" per migliorare le condizioni generali e l'accesso ai finanziamenti per la ricerca e l'innovazione, facendo in modo che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali da stimolare la crescita e l'occupazione. "Youth on the move" per migliorare l'efficienza dei sistemi di insegnamento e agevolare l ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. "Un agenda europea del digitale" per accelerare la diffusione dell internet ad alta velocità e sfruttare i vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie e imprese. "Un Europa efficiente sotto il profilo delle risorse" per contribuire a scindere la crescita economica dall'uso delle risorse, favorire il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio, incrementare l'uso di fonti di energia rinnovabile, modernizzare il settore dei trasporti e promuovere l'efficienza energetica.
Le iniziative faro "Una politica industriale per l era della globalizzazione" onde migliorare il clima imprenditoriale, specialmente per le PMI, e favorire lo sviluppo di una base industriale solida e sostenibile in grado di competere su scala mondiale. "Un agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro" onde modernizzare i mercati occupazionali e consentire alle persone di migliorare le proprie competenze in tutto l arco della vita al fine di aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e di conciliare meglio l'offerta e la domanda di manodopera, anche tramite la mobilità dei lavoratori. La "Piattaforma europea contro la povertà" per garantire coesione sociale e territoriale in modo tale che i benefici della crescita e i posti di lavoro siano equamente distribuiti e che le persone vittime di povertà e esclusione sociale possano vivere in condizioni dignitose e partecipare attivamente alla società.
I ruoli delle istituzioni nella Strategia Europa 2020 Il Consiglio europeo ha la piena titolarità della strategia. La Commissione valuta i progressi verso il conseguimento degli obiettivi, agevola gli scambi politici e presenta le proposte necessarie per orientare gli interventi e far progredire le iniziative faro dell'ue. Il Parlamento europeo ha un ruolo determinante per mobilitare i cittadini e funge da co-legislatore per le iniziative principali. Le autorità nazionali, regionali e locali dovrebbero attuare il partenariato coinvolgendo strettamente i parlamenti, ma anche le parti sociali e i rappresentanti della società civile tanto nell'elaborazione dei programmi nazionali di riforma quanto nella loro attuazione. L'instaurazione di un dialogo permanente tra vari livelli di governo porterebbe le priorità dell'unione più vicino ai cittadini, rafforzando così la titolarità necessaria per il successo della strategia Europa 2020.
3 La programmazione dei fondi Strutturali e di Investimento Europei
Due principi di fondo Europa 2020 come riferimento generale La Strategia Europa 2020 costituisce il riferimento generale e trasversale delle politiche basate sui fondi Strutturali e di Investimento Europei (fondi SIE), che finanziano le azioni per la coesione (basate su FESR, FSE e FC), lo sviluppo rurale (FEASR) e la politica marittima e della pesca (FEAMP). Come tutte le altre politiche europee, quelle basate sui fondi SIE devono contribuire, con le proprie specificità, a raggiungere gli obiettivi di Europa 2020 Approccio comune per la coesione e lo sviluppo Le politiche per la coesione (basate su FESR, FSE e FC), lo sviluppo rurale (FEASR) e la politica marittima e della pesca (FEAMP) condividono un Quadro Strategico Comune orientato ai risultati, alla verifica dei progressi e all'armonizzazione delle disposizioni di esecuzione e degli obblighi in materia di controllo.
Quadro della programmazione 2014-2020 Livello UE Livello Nazionale Regolamenti UE e Quadro Strategico Comune FESR, FSE, FEASR, FEAMP (fondi SIE) Accordo di Partenariato FESR, FSE, FEASR, FEAMP Livello Centrale o Regionale Programmi per la Coesione Programmi Operativi FESR e FSE Programmi per lo Sviluppo Rurale Programmi FEASR Programmi per gli Affari Marittimi e la Pesca Programma Operativo Unico FEAMP FESR FSE FESR e FSE Programmi Operativi Regionali Programmi Operativi Nazionali Regolamenti UE: 1303/2013: Generale 1301/2013: FESR 1304/2013: FSE 1305/2013: FEASR 508/2014: FEAMP
Rilievo dei fondi SIE L Unione Europea destina una parte importante del suo bilancio pluriennale (2014-2020) ai fondi strutturali e di investimento europei Fondi strutturali per la coesione (FESR, FSE, Fondo di coesione) Fondi per lo sviluppo rurale (FEASR) Fondi per la pesca (FEAMP)
Obiettivi e copertura territoriale dei fondi strutturali Obiettivi Copertura territoriale Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione negli Stati membri e nelle regioni, con il sostegno di tutti i Fondi Cooperazione territoriale europea, con il sostegno del FESR. Regioni meno sviluppate, il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media del PIL dell'ue a 27 Regioni in transizione, il cui PIL pro capite è compreso tra il 75% e il 90% della media del PIL dell'ue a 27 Regioni più sviluppate, il cui PIL pro capite è superiore al 90% della media del PIL dell'ue a 27.
Stato di attuazione Regolamenti UE Reg. n. 1303/2013: Generale sui fondi SIE Reg. n. 1301/2013: FESR Reg. n. 1304/2013: FSE Reg. n. 1305/2013: FEASR Reg. n. 508/2014: FEAMP Quadro Strategico Comune Allegato al Regolamento generale In vigore da dicembre 2013 In vigore da dicembre 2013 Accordo di Partenariato per l'italia Approvato dalla CE con Decisione del 29.10.2014 Programmi (Nazionali e Regionali) In corso di negoziato con la Commissione approvazione prevista per la primavera 2015
Cosa facciamo con i fondi SIE 2014 2020? Obiettivi Tematici dei fondi SIE (Regolamento 1303/2013) 1 Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione 2 Migliorare l'accesso alle TIC, nonché il loro impiego e qualità 3 Promuovere la competitività delle PMI, l'agricoltura (FEASR) e la pesca e acquacoltura (FEAMP) 4 Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori 5 6 7 8 Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori I regolamenti dei singoli fondi identificano priorità collegate agli OT 9 10 11 Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente Rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un'amministrazione pubblica efficiente
La mappa delle regioni della coesione nel 2014 9 regioni tedesche nel 2000 Nessuna nel 2014 13 regioni greche nel 2000 5 nel 2014 10 regioni spagnole nel 2000 1 nel 2014 6 regioni portoghesi nel 2000 4 nel 2014 11 regioni del Nord nel 2000 2 nel 2014 6 regioni italiane nel 2000 5 nel 2014
La Cooperazione Territoriale Europea (Regolamento 1299 del 17 dicembre 2013) Cooperazione transfrontaliera (74% delle risorse della CTE) Cooperazione transnazionale (20% delle risorse della CTE Cooperazione interregionale (6% delle risorse della CTE) Almeno l'80 % della dotazione del FESR destinata a ciascun programma di cooperazione transfrontaliera e transnazionale si concentra su un massimo di quattro Obiettivi tematici
4 I documenti di programmazione: accordo di partenariato e programmi operativi
I documenti chiave Quadro Strategico Comune (artt. 10-12 RRDC) Accordo di partenariato (artt. 13 17 RRDC) Programma (artt. 26 31 RRDC) Definisce gli elementi per una direzione strategica chiara del processo di programmazione e per il coordinamento settoriale e territoriale degli interventi dell'unione nel quadro dei Fondi del QSC e delle altre politiche, in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020. Trasferisce le disposizioni del QSC nel contesto nazionale e stabilisce gli impegni per raggiungere gli obiettivi dell'unione attraverso la programmazione dei Fondi del QSC. Viene preparato dallo Stato Membro con la partecipazione dei partner in base al sistema della governance a più livelli Definisce le priorità, gli obiettivi specifici e le dotazioni finanziarie dei Fondi del QSC e il corrispondente cofinanziamento nazionale. Comprende le modalità per garantire l'attuazione coordinata dei Fondi del QSC
Componenti essenziali dell'accordo di Partenariato Quadro di riferimento (Sezione 1A) Analisi delle disparità Obiettivi tematici (Sezione 1A) Strategia coerente Linee di indirizzo strategico Azioni Risultati attesi / Obiettivi Specifici Fondi SIE e programmi interessati Indicatori quantificabili Quadro finanziario per OT Programmazione (Sezione 1B e Sezione 2) Principi orizzontali Elenco dei Programmi Addizionalità e condizionalità Aspetti territoriali (Sezione 3) Strumenti (CLLD e ITI) Strategia per le città Strategia per le Aree Interne Aspetti organizzativi (Sezione 2 e Sezione 4) Coordinamento Attuazione Scambio di dati
Importi finanziari per l'italia 2014-2020 FESR 20.741 FSE 10.378 FEASR 10.430 FEAMP 537 + Cofinanziamento Nazionale Milioni di euro 42.086 Fra il 2014 e il 2020, la media annuale di risorse pubbliche stanziate è pari ad almeno 8 miliardi di euro
Programmi Operativi Nazionali Programmi Operativi Nazionali Più sviluppate Regioni In transizione Meno sviluppate FESR Fondi FSE 1. Istruzione 2. Occupazione 3. Inclusione 4. Città metropolitane 5. Governance 6. Programma IOG 7. Ricerca e innovazione 8. Imprese e competitività 9. Infrastrutture e reti 10. Beni culturali 11. Legalità
Indicatori Risultati attesi L'approccio per risultati RA 6.6 Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale (FESR) RA 6.7 Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione (FESR) Tasso di turisticità nei parchi nazionali e regionali: presenze turistiche totali nei comuni con parchi nazionali e regionali in percentuale sulla popolazione residente nei comuni con parchi nazionali e regionali Indice di domanda culturale del patrimonio statale: numero di visitatori degli istituti statali di antichità e d'arte per istituto (in migliaia) Indice di domanda culturale del patrimonio statale e non statale: Numero di visitatori negli istituti statali e non statali per istituto (in migliaia) RA 6.8 Riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche (FESR) Tasso di turisticità: Giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante Turismo nei mesi non estivi. Giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi nei mesi non estivi per abitante
5 Concentrazione tematica, condizionalità e approccio per risultati
Definizioni Concentrazione tematica (art. 18 RRDC) Condizionalità ex ante (art. 19 e All. XI) Riserva e verifica di efficacia (artt. 20 22 RRDC) Gli Stati membri concentrano il sostegno sugli interventi che apportano il maggiore valore aggiunto in relazione alla strategia dell Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva tenendo conto delle principali sfide territoriali per i vari tipi di territori. Le condizionalità ex ante garantiscono l'esistenza dei prerequisiti necessari per un uso efficace ed efficiente del sostegno dell'unione. Vanno soddisfatte al momento dell'adozione del Programma o entro la fine del 2016. La Commissione può sospendere i pagamenti in attesa che la condizionalità sia soddisfatta. Il 6% delle risorse dei fondi SIE è allocato ad una riserva di efficacia. Essa corrisponde a una quota tra il 5 % e il 7 % della dotazione di ogni priorità di un programma. La riserva viene assegnata sulla base di una verifica del quadro dei risultati ottenuti nel 2019 (target intermedi).
Concentrazione tematica FESR (art. 4 della Proposta di Regolamento FESR) RS > 80%, RiT >60%, RmS > 50% RS > 20%, RiT > 15%, RmS > 12% 1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione 2. Tecnologie Informazione e Comunicazione 3. Competitività 4. Economia a basse emissioni di carbonio 5. Adattamento al cambiamento climatico 6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse 7. Sistemi di trasporto sostenibile 8. Occupazione e lavoro 9. Inclusione sociale 10. Competenze, istruzione, apprendimento 11. Capacità istituzionale
Concentrazione tematica FSE (art. 4 della Proposta di Regolamento FSE) SM: almeno 20% RS: almeno 80% RiT: almeno 70% RmS: almeno 60% 1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione 2. Tecnologie Informazione e Comunicazione 3. Competitività 4. Economia a basse emissioni di carbonio 5. Adattamento al cambiamento climatico 6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse 7. Sistemi di trasporto sostenibile 8. Occupazione e lavoro 9. Inclusione sociale e lotta alla povertà Concentrazione su 5 priorità 10. Competenze, istruzione, apprendimento 11. Capacità istituzionale
Lo schema delle condizionalità ex ante Obiettivo tematico Condizionalità ex ante Criteri di adempimento Gli undici Obiettivi tematici del RRDC, art. 9 Identifica le condizionalità per ciascun Obiettivo Tematico Individua i criteri in base ai quali sarà valutato se una condizionalità è rispettata o meno Area Condizionalità ex ante Criteri di adempimento Sono identificate 7 aree: Antidiscriminazione, Parità di Genere, Disabilità, Appalti Pubblici, Aiuti di Stato, Normativa ambientale connessa a VIA e VAS, Sistemi Statistici Identifica le condizionalità per ciascuna Area Individua i criteri in base ai quali sarà valutato se una condizionalità è rispettata o meno
Classificazione delle condizionalità ex ante Esistenza di sistemi di valutazione nazionali o regionali su determinati fenomeni 3 Esistenza di strategie e/o piani, nazionali e/o regionali, rispondenti a specifici criteri 14 19 Recepimento di direttive comunitarie e/o di principi, strategie e meccanismi dell'unione Il RRDC elenca 36 condizionalità ex ante, di cui 28 relative agli Obiettivi tematici e 8 alle Aree
Applicazione della condizionalità ex-ante La Commissione: valuta le informazioni fornite per l adempimento delle condizionalità ex ante nell'ambito della valutazione di AdP e PO quando adotta un PO la Commissione può decidere di sospendere del tutto o in parte i pagamenti intermedi nell'ambito del PO in attesa che siano completate le azioni volte a soddisfare una condizionalità ex ante il mancato completamento delle azioni volte a soddisfare una condizionalità ex ante entro il termine fissato nel PO costituisce un motivo per la sospensione dei pagamenti da parte della Commissione
Verifica dei risultati Art. 21 Reg. 1303/2013 La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, effettua una verifica dell efficacia dell attuazione dei programmi in ciascuno Stato membro nel 2019 (la "verifica dell efficacia dell'attuazione"), alla luce del quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione stabilito nei rispettivi programmi La verifica dell efficacia dell'attuazione esamina il conseguimento dei target intermedi dei programmi a livello delle priorità, sulla base delle informazioni e delle valutazioni fornite nella relazione annuale sullo stato di attuazione presentata dagli Stati membri nel 2019
Ripartizione della riserva di efficacia e di efficienza La premialità Sulla base della verifica dell efficacia dell'attuazione, entro due mesi dal ricevimento delle rispettive relazioni annuali di attuazione per il 2019, la Commissione adotta una decisione, mediante atti di esecuzione, che stabilisce per ciascun fondo SIE e ciascuno Stato membro i programmi e le priorità per i quali sono stati conseguiti i target intermedi Se le priorità hanno conseguito i propri target intermedi, l importo della riserva di efficacia dell'attuazione prevista per la priorità è ritenuta definitivamente assegnata sulla base della decisione della Commissione e su proposta dello Stato Membro
Ripartizione della riserva di efficacia e di efficienza Le sanzioni Se le priorità non hanno conseguito i target intermedi, lo Stato membro propone una riassegnazione degli importi corrispondenti della riserva di efficacia dell'attuazione a priorità definite dalla decisione della Commissione Qualora una verifica dei risultati dimostri che vi è stata una grave carenza nel conseguire i target intermedi, la Commissione può sospendere del tutto o in parte un pagamento intermedio Se la Commissione constata, sulla base dell'esame del rapporto finale di attuazione del programma, una grave carenza nel raggiungimento dei target finali, può applicare rettifiche finanziarie relative alle priorità interessate
Il quadro dei risultati
6 L'approccio integrato allo sviluppo territoriale
Strumenti di integrazione territoriale Obiettivo di coesione territoriale Approccio di policy integrato, territoriale, multidimensionale Fondi del QSC S t r u m e n t i d i i n t e g r a z i o n e Sviluppo Locale Partecipativo Investimenti Territoriali Integrati Fondi Estensione approccio LEADER Applicazione di una singola metodologia di SLOP per tutti i Fondi e le regioni
Lo sviluppo locale partecipativo (CLLD) La strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo è un insieme coerente di operazioni rispondenti a obiettivi e bisogni locali e che contribuisce alla realizzazione della strategia dell'unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e che è concepito ed eseguito da un gruppo di azione locale Bisogni e potenzialità locali, innovazione nel contesto locale, istituzione di una rete, cooperazione Concentrazione su territori subregionali specifici Gruppi di Azione Locale composti da rappresentanti locali pubblici e privati, in cui né il settore pubblico, né un singolo gruppo di interesse ha più del 49% dei diritti di voto Strategie territoriali di sviluppo locale integrate e multisettoriali La popolazione del territorio interessato è compresa fra 10.000 e 150.000 abitanti, salvo eccezioni
Investimenti Territoriali Integrati Commissione Europea (2012), Investimenti Territoriali Integrati, Scheda Informativa. Se una strategia di sviluppo territoriale richiede un approccio integrato che comporti investimenti nell'ambito di più assi prioritari di uno o più PO, l'azione è eseguita sotto forma di Investimento Territoriale Integrato. I PO interessati individuano gli ITI previsti e stabiliscono la dotazione finanziaria indicativa di ciascun asse prioritario destinata agli ITI. Lo Stato membro o l'adg può designare uno o più organismi intermedi, compresi enti locali, organismi di sviluppo regionale o organizzazioni non governative, cui delegare la gestione e l'attuazione di un ITI.
Agenda Urbana e Aree Interne Agenda Urbana Le politiche di coesione promuovono il ridisegno e la modernizzazione dei servizi urbani, l'inclusione sociale e la localizzazione di attività innovative. L'AdP individua 14 Città metropolitane in cui si interverrà con un PON. Nelle città medie e nei poli urbani regionali, a servizio di aree vaste significative, si interverrà con i POR. Le città sono identificate prima definendo le aree territoriali potenzialmente interessate (secondo un metodo condiviso a livello nazionale) e poi individuando le Autorità Urbane titolari di progetti. Aree Interne La Strategia Nazionale per le Aree Interne mira a tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti affidandogliene la cura, a promuovere la diversità naturale e culturale e il policentrismo aprendo all'esterno, a rilanciare lo sviluppo e il lavoro attraverso l'uso di risorse potenziali male utilizzate.
Le Aree Interne dell'italia Le aree interne vengono definite dal DPS rispetto alla loro distanza da centri d'offerta di servizi di base (Comuni o aggregazioni di comuni). L'offerta di servizi comprende la presenza di scuole urbane superiori, la presenza di almeno un ospedale sede di DEA e la presenza di una stazione ferroviaria di tipo almeno Silver Obiettivo generale della SNAI Inversione e miglioramento delle tendenze demografiche in atto (riduzione dell'emigrazione, attrazione di nuovi residenti, ripresa delle nascite, etc.) Elementi di strategia Aumento del benessere della popolazione locale Aumento della domanda locale di lavoro Aumento del grado di utilizzo del capitale territoriale Riduzione dei costi sociali della de-antropizzazione Rafforzamento dei fattori di sviluppo locale
7 L articolazione dei Programmi Operativi
Struttura del Programma Operativo Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 Sezione 4 Sezione 5 Sezione 6 Sezione 7 Sezione 8 Sezione 9 Sezione 10 Sezione 11 Sezione 12 Strategia complessiva Descrizione e giustificazione degli Assi prioritari Piano finanziario Approccio integrato allo Sviluppo Territoriale Bisogni specifici di aree geografiche colpite da fenomeni di povertà o di gruppi svantaggiati Bisogni specifici di aree geografiche con disagi strutturali di natura naturale o demografica Autorità ed organismi responsabili della gestione, del controllo e dell audit. Ruolo dei partner rilevanti Coordinamento tra fondi Condizionalità ex ante Riduzione dei costi amministrativi per i beneficiari Principi orizzontali (sviluppo sostenibile, pari opportunità, uguaglianza) Altri elementi (grandi progetti, quadro dei risultati, partner coinvolti)
Tabella 1 (paragrafo 1.1) dello Schema di PO Giustificazione della selezione degli obiettivi tematici e delle priorità di investimento (con un esempio per il FSE) Obiettivo tematico 8) Promuovere l occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori Priorità d investimento (v. Regolamenti FESR e FSE) ii) Integrazione sostenibile nel mercato del lavoro dei giovani che non svolgono attività lavorative, non seguono studi né formazioni (NEET) vi) Invecchiamento attivo e in buona salute vii) Modernizzazione e rafforzamento delle istituzioni del mercato del lavoro, comprese azioni volte a migliorare la mobilità professionale transnazionale Motivazione della scelta [Max. 500 caratteri con gli spazi per priorità d investimento] Mancata corrispondenza tra le competenze e le necessità del mercato del lavoro e bassa reattività del sistema di istruzione alle esigenze espresse dal mondo produttivo Raccomandazione specifica del Consiglio finalizzata ad accrescere la partecipazione al MdL di: giovani, lavoratori anziani Necessità di migliorare la qualità delle politiche attive del lavoro e migliorare la capacità dei SPI..
Tabella 2 (paragrafo 1.2) dello Schema di PO La giustificazione dell allocazione finanziaria Asse Prioritario Fondo Contributo UE (Euro) % del contributo totale dell UE al Programma (per Fondo e Asse Prioritario) Obiettivo Tematico Priorità d Investi mento Obiettivi Specifici corrispondenti alle priorità d investimento Indicatori di risultato comuni e specifici del Programma A ciascuna priorità d investimento devono essere associati uno o più indicatori di risultato comuni per il Fondo Sociale, individuati in allegato al Regolamento FSE. Possono essere anche individuati uno o più indicatori di risultato specifici di programma collegati all obiettivo specifico (v. tabella 3 dello Schema di PO)
Struttura della Sezione 2 Descrizione degli Assi prioritari Sezione 2A - Descrizione degli Assi prioritari differenti dall Assistenza Tecnica 2A.0 Giustificazione degli Assi multiobiettivo 0 multiregionali Per ciascuna priorità di investimento 2A.1 Obiettivi specifici 2A.2 Azioni per priorità di investimento 2A.3 Previsioni specifiche per il FSE (innovazione sociale, cooperazione, etc.) 2A.4 Quadro dei risultati 2A.5 Categorie di intervento 2A.6 Uso specifico dell Assistenza Tecnica Sezione 2B - Descrizione degli Assi prioritari relativi all Assistenza Tecnica
Tabella 3 (paragrafo 2A.1) dello Schema di PO Indicatori di risultato specifici di Programma per il FESR (per Obiettivo Specifico) ID Indicatore Unità di misura Baseline Valore Baseline anno Valore Target (2023) Fonte di dati Frequenza di segnalazione Indicatore di risultato specifico del Programma S.1. Ad esempio produttività PMI come VA per lavoratore Euro / lavoratore 20,000 2012 Aumentare da 10% a 15% Ufficio nazionale statistico (ISTAT) Una volta all'anno
Struttura della Sezione 2A.2 Azioni 1 Descrizione delle Azioni (gruppi target, territori, beneficiari) 2 Principi guida per la selezione delle operazioni 3 Uso previsto degli strumenti finanziari 4 Uso previsto dei grandi progetti (con la specificazione di un elenco) 5 Indicatori di output per priorità di investimento
Tabella 5 (paragrafo 2A.2) dello Schema di PO Indicatori di output specifici e comuni di Programma per FESR e FSE (per priorità di investimento) ID Indicatore (nome dell indicatore) Unità di misura Fondo Valore target (2023) Fonte Frequenza di reporting M F T 1. 2. A ciascuna priorità d investimento devono essere associati uno o più indicatori di output comuni, individuati in allegato ai Regolamenti FESR e FSE. Possono essere anche individuati uno o più indicatori di output specifici di programma.
Tabella 6 (paragrafo 2A.2) dello Schema di PO Il quadro dei risultati Tipo di Indicatore (Fase di attuazione, indicatore finanziario, di realizzazione o di risultato) ID Definizione dell Indicatore o della Fase di attuazione (Fase di attuazione, indicatore finanziario, di realizzazione o di risultato) Unità di misura, dove opportuno Fondo Milestones per il 2018 Target finale al 2023 M W T Fonte di dati Spiegazione pertinenza indicatore, ove opportuno Il quadro dei risultati serve a misurare i progressi intermedi (procedurali, finanziari e fisici) del Programma. Sulla base dei target stabili nel quadro viene assegnata la riserva di efficacia di cui agli Articoli 20 e seguenti del Regolamento generale
Tabelle 7-12 (paragrafo 2A.2) dello Schema di PO Categorie di intervento Tabella 7 Dimensione 1 Settore d intervento Tabella 8 Dimensione 2 Forma di finanziamento Fondo e Categoria di regione Tabella 9 Dimensione 3 Territorio Tabella 10 Dimensione 6 Meccanismi di attuazione territoriale Tabella 11 Dimensione 7 Temi secondari per il FSE Tabella 12 Dimensione 8 Obiettivo tematico (FESR/FC) Codice Codice Codice Codice Codice Codice Le categorie d intervento, relative alle varie dimensioni, sono basate su una nomenclatura adottata dalla CE. In queste categorie va effettuata una ripartizione indicativa del supporto della UE.
Raffaele Colaizzo (r.colaizzo@tiscali.it)
Raffaele Colaizzo (r.colaizzo@tiscali.it)