IL COMUNE DI TORINO. Ai sensi. della Legge 10 aprile 1991, n. 125 Azioni positive per la realizzazione della parità uomo donna nel lavoro

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Premessa Il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (C.U.G.), istituito il 25 giugno 2012 con Determinazione del Direttore Generale, al quale sono esplicitamente assegnati dalla legge compiti propositivi, consultivi e di verifica su tutte le tematiche legate alle discriminazioni di genere, oltre che ad ogni altra forma di discriminazione, diretta o indiretta, ha elaborato le seguenti linee di azione ai fini della realizzazione del Piano di Azioni Positive relativo al triennio 2012 2015. Coerentemente con la normativa comunitaria e nazionale che indica la promozione dell uguaglianza di genere, della parità e delle pari opportunità a tutti i livelli di governo, tale proposta, in continuità con il precedente Piano di Azioni Positive triennio 2008 2011, conferma l attenzione ai temi della conciliazione, del contrasto alle discriminazioni, della promozione della cultura di genere e della valorizzazione delle differenze, ponendo una particolare attenzione al benessere lavorativo, così come esorta la recente normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Per raggiungere tali obiettivi ci si propone, innanzitutto, un cambiamento organizzativo sia nei confronti del personale che delle strutture dell Ente, e non solo misure ed azioni specifiche. A tal fine, con la predisposizione del nuovo Piano, si è inteso elaborare una strategia di sensibilizzazione e conoscenza sulle tematiche di pari opportunità, di contrasto alle discriminazioni e di benessere dei luoghi di lavoro, in particolare con l obiettivo di conoscere e combattere lo stress lavoro correlato, così come dettato dall Accordo europeo sullo stress del 2004. I primi mesi di attuazione del PAP saranno dedicati ad individuare e a formalizzare accordi con le Direzioni coinvolte nelle azioni proposte per poi realizzare condizioni di mainstreaming a livello generale in tutto l Ente. 2

Nel corso del triennio si attuerà un monitoraggio costante delle azioni positive proposte; entro il 31 dicembre di ogni anno, il Comitato Unico di Garanzia, elaborerà una relazione che terrà conto delle azioni realizzate e delle ricadute sulle lavoratrici e sui lavoratori dell Ente. Le azioni del PAP potranno essere modificate, integrate ed ampliate nel corso del triennio, sulla base dei cambiamenti organizzativi e dei bisogni che via via emergeranno, con appositi provvedimenti deliberativi. Le azioni proposte nel presente Piano sono state individuate tenendo conto della situazione del personale dell Ente attraverso le tabelle disaggregate per genere che ne costituiscono parte integrante, delle indicazioni della Consulente di Fiducia e delle problematiche dalla stessa evidenziate nelle relazioni annuali. IL COMUNE DI TORINO Ai sensi della Legge 10 aprile 1991, n. 125 Azioni positive per la realizzazione della parità uomo donna nel lavoro del Decreto Legislativo 23 maggio 2000 n. 196, Disciplina dell attività delle consigliere e dei consiglieri di parità e disposizioni in materia di azioni positive del Decreto Legislativo 30 marzo 2001 n. 165, recante norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche, in particolare gli artt. 7 e 57 cosi come sostituiti e modificati dall art. 21 della legge 183 del 2010 del Decreto legislativo 11 aprile 2006 n. 198, Codice delle Pari Opportunità tra Uomo e Donna così come modificato con Decreto Legislativo del 25 gennaio 3

2010 n. 5 che stabilisce, per la P.A., l adozione di piani di azioni positive tendenti ad assicurare, nel loro ambito rispettivo, la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra donne e uomini della Direttiva del 23 maggio 2007, Misure per attuare parità e pari opportunità tra donne e uomini nella P.A. del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 Attuazione dell art. 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro del Decreto Legislativo 27 ottobre 2009 n. 150, in attuazione della legge 4 marzo 2009 n. 15 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle P.A. del Decreto Legislativo 25 gennaio 2010 n.5, in attuazione della Direttiva 2006/54/CE della Legge 4 novembre 2010 n. 183 art. 21 e della Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri 4 marzo 2011 Linee guida sulle modalità di funzionamento dei Comitati Unici di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni Riconosciuto che Le azioni positive sono: misure temporanee speciali che, in deroga al principio di uguaglianza formale, tendono a rimuovere gli ostacoli alla piena ed effettiva parità di opportunità tra uomini e donne. Misure speciali in quanto non generali ma specifiche e ben definite che intervengono in un determinato contesto per eliminare ogni forma di discriminazione, sia diretta sia indiretta e 4

temporanee in quanto necessarie fintanto che si rileva una disparità di trattamento tra uomini e donne misure preferenziali per porre rimedio agli effetti sfavorevoli indotti dalle discriminazioni, per guardare alla parità attraverso interventi di valorizzazione del lavoro delle donne, per rimediare a svantaggi rompendo la segregazione verticale e orizzontale e per riequilibrare la presenza femminile nei luoghi di vertice. Formula ed approva il seguente PIANO DI AZIONI POSITIVE (ART. 48 D. LGS. 198/06) CHE si pone come strumento semplice ed operativo per l applicazione concreta dei principi di pari opportunità sia verso l interno dell Ente, che verso l esterno si prefigge di fronteggiare il fenomeno delle discriminazioni attraverso la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la realizzazione delle pari opportunità di lavoro e nel lavoro propone la diffusione di una cultura organizzativa orientata alla valorizzazione del contributo di donne e uomini dove la differenza è un fattore di qualità sia nelle relazioni con cittadini/e sia nelle modalità lavorative e nelle relazioni interne 5

LE TEMATICHE E LE AZIONI Area Formazione ed aggiornamento sul contrasto alle discriminazioni Azione 1 - Prevenzione e contrasto alle cause di discriminazione individuate dall art. 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell Unione Europea A - Corso di sensibilizzazione e formazione rivolto alle/ai Dirigenti e alle Posizioni Organizzative dell Ente sulle pari opportunità e sul contrasto alle discriminazioni con la consulenza dell UNAR B - Corsi di sensibilizzazione sulle pari opportunità e sul contrasto alle discriminazioni rivolti a tutti coloro che svolgono attività con il pubblico (sportelli, centri di ascolto ). Area formazione componenti il Comitato Unico di Garanzia Azione 1 Programmare percorsi formativi di almeno 12 ore l anno rivolti alle/ai componenti del Comitato Unico di Garanzia sulle seguenti tematiche: ruolo e compiti delle/dei componenti dell organismo. accoglienza ed ascolto. aggiornamento normativa di parità ed antidiscriminatoria. contrasto alle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di Genere. 6

gestione aggressività e mediazione dei conflitti. tematiche individuabili in base alle esigenze specifiche. Area sensibilizzazione / formazione sulle pari opportunità Azione 1 - Sensibilizzare l Amministrazione sull adozione di un linguaggio di genere nei documenti prodotti (atti, provvedimenti..) A - proporre integrazione allo Statuto del Comune di Torino B - Disseminazione di buone prassi ed implementazione del lavoro di rete con i Comitati Unici di Garanzia di Regione e Provincia e con le Consigliere di parità territoriali Azione 2 - Sensibilizzare ed informare il personale sulle tematiche di parità e contrasto alle discriminazioni attraverso l aggiornamento della comunicazione del Servizio Pari Opportunità, Tempi e Orari della Città. Diffondere all interno dell ente, le iniziative attivate ed i risultati acquisiti sulle pari opportunità tramite l utilizzo dei principali strumenti di comunicazione (portale irma, sito politiche di genere, comunicazioni istituzionali.). Azione 3 - Inserire un modulo di pari opportunità e contrasto alle discriminazioni nei corsi di formazione previsti per le progressioni di carriera. Azione 4 - Comitato Unico di Garanzia: promuovere l informazione e la visibilità del Comitato mediante supporti informatici interni ed incontri ad hoc. Azione 5 - Programmare presentazioni del Comitato Unico di 7

Garanzia e del Piano di Azioni Positive alle/ai Direttori con l obiettivo di formalizzare strategie e modalità operative condivise. Area sensibilizzazione sulla violenza di genere Azione 1 - violenza di genere e lo stalking Programmare interventi informativi/formativi sulla A - diffondere a tutto il personale, tramite supporti informatici e cartacei, la guida del Coordinamento Cittadino e provinciale contro la violenza alle donne (possibile aggiornamento della guida con finanziamento progetto finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità) B - azioni di sensibilizzazione sulla violenza di genere rivolte a donne e uomini dell Ente C - azioni di sensibilizzazione sul riconoscimento e superamento degli stereotipi di genere rivolte ad insegnanti/educatrici ed educatori delle scuole comunali Area benessere lavorativo Azione 1 Continuare a proporre interventi di sensibilizzazione, prevenzione e modalità di gestione dello stress lavoro - correlato in collaborazione con i Servizi di Prevenzione e Protezione delle Direzioni Azione 2 - Programmare interventi di formazione rivolti a dirigenti e posizioni organizzative sulla tematica della mediazione del conflitto in ambito organizzativo Azione 3- Promuovere l attivazione di uno sportello d ascolto per 8

il disagio lavorativo, anche in collaborazione con associazioni e Comitati Unici di Garanzia del territorio, con l obiettivo di individuare ipotesi e strategie di miglioramento delle problematiche che allo sportello afferiscono, attraverso il supporto interno ed esterno all Ente (collegamento con la Consulente di Fiducia, il Comitato Unico di Garanzia, le Consigliere di Parità, il Servizio Prevenzione e Protezione, l ASL, Sportelli antimobbing.) Azione 4 -Promuovere l allestimento di internet point aziendali fruibili dal personale che non dispone di postazione elettronica in modo da metterlo in condizione di accedere a tutte le notizie dell Ente Area Studi e indagini a sostegno della promozione delle pari opportunità Azione 1 Redazione del Bilancio di Genere Messa a regime redazione interna del Bilancio di Genere della Città Il Decreto Legislativo 150 del 27 ottobre 2009 Attuazione della Legge 4 marzo 2009 n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni ha inserito il Bilancio di Genere tra gli strumenti di misurazione della performance. L articolo 10 Piano della performance e relazione sulla performance prevede, infatti, che le amministrazioni pubbliche redigano annualmente un documento, denominato Relazione sulla performance, nel quale venga evidenziato, oltre ai risultati organizzativi e individuali raggiunti rispetto agli obiettivi programmati e alle risorse, anche il Bilancio di Genere realizzato Azione 2 Programmare incontri di presentazione del Comitato Unico di Garanzia e del Piano di Azioni Positive alle/ai Direttori con l obiettivo di formalizzare strategie e modalità operative condivise 9

Area Organizzazione del lavoro e Conciliazione Azione 1 - Ricercare opportunità di flessibilità d orario, anche attraverso studi e riflessioni su nuove forme di conciliazione (ad esempio banca delle ore, orario contratto ) Azione 2 - Sensibilizzare la dirigenza sulle problematiche relative alla conciliazione tempi di vita/tempi di lavoro e ragionare su altre diverse forme di conciliazione, tenendo conto delle priorità contenute nell Intesa tra il Governo e le Regioni, ai sensi dell art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003 n. 131, sul documento recante: Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro 2012 Azione 3 - Sperimentare ed implementare il Telelavoro Azione già presente nel PAP 2008/2011, periodo in cui si è ragionato sulla possibilità/opportunità di promuovere sperimentazioni sul telelavoro. Nel febbraio 2012 la Città ha partecipato ad un Bando della Regione Piemonte per la richiesta di fondi per sperimentare attività di telelavoro - azione 3.1 Sostegno a modalità flessibili di organizzazione del lavoro. Il progetto ha previsto un articolazione in 3 macro fasi: 1. progetto pilota della durata di 10 mesi (coinvolgerà 20 dipendenti) 2. implementazione 3. consolidamento della durata di 12 mesi Sulla base delle risultanze e degli apprendimenti derivanti dalla precedente macro-fase, è prevista una successiva implementazione del programma, della durata di un anno, che estenderà l opportunità di lavoro a distanza fino a 100 dipendenti. 10

A - Coinvolgimento del Comitato Unico di Garanzia, nelle fasi di monitoraggio della sperimentazione e dell implementazione del progetto, se prevista Azione 4 Sensibilizzare il personale maschile sulla condivisione nelle attività di cura rivolte a minori, anziani e disabili attraverso Campagne interne di sensibilizzazione. Promuovere l utilizzo dei congedi parentali rivolti ai padri Azione 5 - Favorire il reinserimento lavorativo del personale che rientra dal congedo per maternità/paternità o da assenza prolungata mantenendo i contatti durante i periodi di assenza dal lavoro (su richiesta della/del dipendente) A - Istituzione della figura del tutor presso ogni Direzione per favorire l accompagnamento della/del dipendente e l aggiornamento professionale su modello del progetto Polifamily del Politecnico di Torino. Al rientro dalla maternità, così come da lunghi periodi di assenza, il personale dell Ente deve essere messo in grado di recuperare le proprie mansioni e la propria attività in autonomia e con gradualità. Per il rientro si dovrà prevedere un periodo di affiancamento e di formazione. Area promozione della persona e della professionalità Azione 1 Effettuare uno studio esplorativo, sulla possibilità di promuovere convenzioni con l Università di Torino, su discipline inerenti gli ambiti di competenza della P.A., per far conseguire il diploma di laurea triennale al personale dell Ente interessato 11

L analisi della attuale situazione del personale dipendente in servizio, presenta il seguente quadro di raffronto tra la situazione di uomini e donne lavoratori: FOTOGRAFIA DEL PERSONALE AL 31. 12. 2011 PERSONALE DIPENDENTE SUDDIVISO PER SESSO - FASCIA CONTRATTUALE E FASCIA DI ETA' AL 31 DICEMBRE 2011 FINO A 29 ANNI DA 30 A 39 ANNI DA 40 A 49 ANNI 50 ANNI E OLTRE TOTALE M F M F M F M F M F DIRIGENTI RUOLO 3 17 28 66 42 83 73 DIRIGENTI FUORI D.O. 1 1 7 3 8 4 CATEFORIA D 7 21 116 215 338 529 691 576 1.152 1.341 POSIZIONI ORGANIZZATIVE 6 7 62 75 144 193 212 275 CATEGORIA C 62 47 291 576 491 1.424 559 2.260 1.403 4.307 CATEGORIA B 3 4 39 74 172 440 409 989 623 1.507 CATEGORIA A 2 1 8 14 11 8 21 23 TOTALE 72 72 454 876 1.089 2.511 1.887 4.071 3.502 7.530 12

PERSONALE DIPENDENTE PER SESSO E TEMPO DI LAVORO AL 31 DICEMRE 2011 (compreso Dirigenti fuori D.O.) uomini donne TOTALE TEMPO PIENO 3.399 6.710 10.109 PART-TIME FINO 50% 47 136 183 PART-TIME OLTRE 50% 56 684 740 TOTALE 3.502 7.530 11.032 PERSONALE DIPENDENTE PER SESSO E TITOLO DI STUDIO AL 31 DICEMBRE 2011 POSIZIONE ECONOMICA FINO ALLA SCUOLA DELL'OBBLIGO LIC. MEDIA SUPERIORE LAUREA TOTALE Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne DIRIGENTE A TEMPO INDETERMINATO 0 0 0 0 83 73 83 73 DIRIGENTE FUORI D.O. 0 0 2 1 6 3 8 4 CATEGORIA D 108 25 748 682 296 634 1.152 1.341 POSIZIONI ORGANIZZATIVE 4 3 90 102 118 170 212 275 CATEGORIA C 178 312 1.041 3.514 184 481 1.403 4.307 CATEGORIA B 439 1.007 178 485 6 15 623 1.507 CATEGORIA A 20 18 1 5 0 0 21 23 TOTALE 749 1.365 2.060 4.789 693 1.376 3.502 7.530 13

PERSONALE DIPENDENTE PER SESSO E TIPOLOGIA DI CONTRATTO AL 31 DICEMRE 2011 uomini donne TOTALE TEMPO INDETERMINATO 3.494 7.526 11.020 DIRIGENTI FUORI D.O. 8 4 12 TEMPO DETERMINATO 41 328 369 CONTRATTO FORMAZIONE LAVORO 0 0 0 PERSONALE DIPENDENTE PER SESSO E POSIZIONE (FASCIA A,B, C, D, POSIZIONI ORGANIZZATIVE, DIRIGENTI) AL 31 DICEMRE 2011 MASCHI FEMMINE TOTALE DIRIGENTI RUOLO 83 73 156 DIRIGENTI FUORI D.O. 8 4 12 CATEFORIA D 1.152 1.341 2.493 POSIZIONI ORGANIZZATIVE 212 275 487 CATEGORIA C 1.403 4.307 5.710 CATEGORIA B 623 1.507 2.130 CATEGORIA A 21 23 44 TOTALE 3.502 7.530 11.032 14

PERSONALE TEMPO DETERMINATO SUDDIVISO PER SESSO E FASCIA DI ETA' AL 31 DICEMBRE 2011 FINO A 29 ANNI DA 30 A 39 ANNI DA 40 A 49 ANNI 50 ANNI E OLTRE TOTALE M F M F M F M F M F TEMPI DETERMINATI 4 30 17 191 11 88 9 19 41 328 INCARICHI DI ALTA DIRIGENZA PER SESSO AL 31-12-2011 uomini donne DIRETTORI CODIR 8 5 DIRETTORI 12 7 DIRETTORI CIRCOSCRIZIONI 6 4 DISTRIBUZIONE DEI DIRIGENTI PER FASCE RETRIBUTIVE E PER GENERE AL 31-12-2011 uomini donne FASCE DIRIGENTI: 1^ FASCIA 24 31 2^ FASCIA 29 21 3^ FASCIA 30 19 4^ FASCIA 14 10 TOTALE 97 81 15

CONGEDI E PERMESSI TIPO CONGEDO uomini donne totale CONGEDO PARENTALE RETRIBUITO 100% 114 917 1.031 CONGEDO PARENTALE RETRIBUITO 30% 68 902 970 CONGEDO PARENTALE NON RETRIBUITO 153 990 1.143 ASPETTATIVA RETRIBUITA 29 144 173 ASPETTATIVA NON RETRIBUITA 57 412 469 PERMESSI L. 104 (ART. 33 C. 3) - ASSISTENZA ALTRE PERSONE 214 831 1.045 PERMESSI L. 104 (ART. 33 C. 6) - PER SE STESSI 53 26 79 16