La presenza dei familiari durante la rianimazione cardiopolmonare del bambino in ambito ospedaliero



Documenti analoghi
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

Lezione 9: Principi Etici e Assistenza al Termine della Vita. Corso di Rianimazione Neonatale

PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI

PILLOLE D EMERGENZA/26 22 GENNAIO Pillole d Emergenza

Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI

FIGURE PROFESSIONALI INNOVATIVE: L INFERMIERE PIVOT IN ONCOLOGIA

La formazione sul campo

L infermiere al Controllo di Gestione

Corsi di Laurea una cultura delle Cure Palliative

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, aprile

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)

Il Contributo Delle Associazioni Dei Genitori. Alla Gestione Del Dolore Dei Bambini In Ospedale: L esperienza di ASEOP.

INFERMIERE E PERCORSO FORMATIVO Storia, prospettive e metodi. Busca, 14 dicembre 2006 Ivana Tallone

I diritti del bambino

Legga le informazioni che seguono e poi risponda alla domanda:

Competenze generali delle professioni sanitarie SUP. Competenze professionali specifiche del ciclo di studio in Cure infermieristiche

Effetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?

I sentimenti causati da perdita e separazione. Dr.ssa Barbara Ottaviani

Questionario PAI Personale Scolastico

I filoni della ricerca

Questionario conoscitivo ALSO

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto.

Il Caregiver: figura cardine per la sostenibilità della presa in carico del paziente complesso

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

PROPOSTA DI DELIBERA

THE SEE AND TREAT OF MANCHESTER TRIAGE SYSTEM 7-19 ottobre 2013

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo

Gli interventi delle professioni sanitarie

ETICA DELLA VITA: RIFLESSIONI ETICHE SU UN CASO CLINICO CASO CLINICO

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

PROGETTO: TEATRO FORUM

M. Schiavoni, Infermiera neolaureata in Scienze Inf.che ed Ostetriche

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

Caratteristiche dell indagine

Linea guida 21 Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2


La Ricerca Infermieristica: Stato dell arte e prospettive

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE

Salute in tutte le politiche. Carlo Favaretti Università Cattolica del Sacro Cuore

QUESTIONARIO SODDISFAZIONE FAMIGLIA. Nome del bambino: Sesso: F M

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

Procedura di Responsabilità Sociale

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI

REGOLAMENTO DEL COMITATO PRODUZIONE E RICERCA SCIENTIFICA SIAARTI

Perchè fare ricerca in salute mentale? Più di un cittadino Europeo su tre

U.O. Pronto Soccorso Emergenza Territoriale. alla Azienda USL di Ferrara.

L insegnamento del primo soccorso per il personale delle scuole di Roma Capitale. Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza Pediatrica

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA

CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO

SIDS : SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE. Suggerimenti per gli operatori che entrano in contatto con una famiglia colpita

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

Etica nella ricerca nelle cure oncologiche. Ufficio di Sanità Comitato Etico cantonale

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

CIVICA DI TRENTO APSP

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

Bocca e Cuore ooklets

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia.

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

IL RUOLO DEL PS NELLA CATENA DEL SOCCORSO

Prepararsi e sapere preparare all adozione Il punto sulle esperienze dei corsi per le coppie candidate all adozione

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

SETTE FASI PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE NELL AMBITO DELLE CURE PRIMARIE. Pietro Ragni. Risk Manager, Direzione Sanitaria AUSL di Reggio Emilia

Migliorare la sua Competenza

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, aprile

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini

ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS

Auto Mutuo Aiuto Lavoro

PROMUOVERE LA SALUTE MENTALE NELL ETA EVOLUTIVA I contributi della ricerca italiana

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

L educatore in pediatria. Per un profilo professionale

Osservatorio ISTUD - seconda Survey: Aziende italiane e mercato unico europeo

HTA: FATTORE DI CFESCITA O OSTACOLO ALL INNOVAZIONE?

International School of Siena. Procedura di ammissione. Le procedure

Le cure avanzate nel fine vita

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

Comune di Firenze - Servizi all infanzia Una collaborazione fra istituzioni per prevenire il disagio

PROCEDURE - GENERALITA

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE

Il 65% dei pazienti seguiti dagli psichiatri italiani soffre di schizofrenia, il 29% di disturbo bipolare e il 5% di disturbo schizoaffettivo.

L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto

Nell ambito del progetto ECM Sinergie è in grado di offrire un intervento di formazione per medici di medicina generale e specialisti:

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test

Maria Anna Conte Hospice Il gabbiano San Vito al Tagliamento Rete cure palliative provincia di Pordenone

Transcript:

La presenza dei familiari durante la rianimazione cardiopolmonare del bambino in ambito ospedaliero Contributi Essere testimoni di una rianimazione cardiopolmonare è sempre traumatico, soprattutto per i genitori dei bambini rianimati. Metodo. È stata fatta una revisione della letteratura su MedLine, PubMed, Ebsco, prendendo come parole chiave: Family presence, Relatives, Parents presence, Pediatric Resuscitation, Cardiopulmonary Resuscitation, Pediatric intensive care unit per valutare se il comportamento migliore sia quello di allontanare o far rimanere i genitori, ed il loro bisogno di supporto. La maggior parte delle linee guida pediatriche sostengono l importanza della presenza dei genitori durante le manovre rianimatorie, ma sottolineano anche il loro bisogno di sostegno. Risultati. La letteratura rileva un beneficio anche per il personale sanitario che migliora le capacità di relazione con i membri della famiglia, facilitando la loro informazione/educazione rispetto ai bisogni/problemi dell assistito. Conclusioni. Il grado di formazione, gli anni di esperienza e protocolli di gestione dei familiari durante le manovre rianimatorie, possono sensibilizzare gli operatori verso una maggiore accettazione dei genitori durante gli eventi critici. Marina Cologna 1 Gabriele Magnarelli 2 Fabio Pederzini 3 1Coordinatore Gastroenterologia, APSS Trento 2Clinica S. Anna di Merano 3Neonatologo Terapia Intensiva Neonatale Trento Nella maggior parte delle unità di terapia intensiva, in concomitanza di situazioni ad alta criticità, ove è necessaria la rianimazione cardiopolmonare, viene preclusa la possibilità ai familiari di essere presenti. La negazione o l allontanamento, sono sovente espressione della buona fede del personale sanitario, nella convinzione di rispettare il valore etico del non nuocere al familiare, o nel timore che la presenza del familiare, durante la rianimazione cardiopolmonare del proprio figlio, possa far nascere eventi avversi, come la perdita del controllo ed il tentativo di interrompere le cure, o che addirittura possa mettere in soggezione il personale stesso, riducendone le abilità tecniche e la capacità assistenziale. Viene quindi spontaneo chiedersi quale sia il comportamento migliore da adottare in caso di emergenza, tenendo conto dell evoluzione nella modalità di assistere; quali benefici i genitori possono trarre nell essere presenti alla rianimazione del proprio figlio; infine, se siano necessarie figure dedicate al supporto della famiglia. Abbiamo cercato di rispondere a queste domande consultando materiale bibliografico dal 1987 ad oggi, attraverso l utilizzo di banche dati e motori di ricerca, come MedLine, PubMed, Ebsco, prendendo come parole chiave: Family presence, Relatives, Parents presence, Pediatric Resuscitation, Cardiopulmonary Resuscitation, Pediatric intensive care unit. Epidemiologia dell evento rianimatorio in età pediatrica Le circostanze nelle quali si può instaurare l emergenza pediatrica non sono numerose, 1 ma possono variare ed indurre stati di gravità diversa o sovrapporsi tanto da provocare situazioni imprevedibili. Viene tralasciata l eziologia traumatica, che pur riveste il primo posto nella classifica delle cause di morte dopo il primo anno di vita dei bambini e degli adolescenti perché sostanzialmente, prevede una gestione extra-ospedaliera e vengono affrontate le cause di morte prevenibili in ambito intra-ospedaliero. 2 193

Contributi Le emergenze pediatriche, in effetti, rappresentano un campo specifico della medicina d urgenza, nella cui gestione i professionisti spesso non hanno una formazione ottimale, soprattutto perché non frequentemente esposti. L approccio al bambino ed alla famiglia Il ricovero del bambino in una unità di terapia intensiva pediatrica è un evento altamente stressante tanto per il bambino, quanto per la famiglia. Il modello assistenziale Patient- and Family- Centered Care, 3 riconosce il ruolo della famiglia e suggerisce, la collaborazione tra famiglia e professionisti sanitari. 4 In un ottica di assistenza sempre più centrata sul paziente e sulla famiglia, un bambino, anche se incosciente, è comunque un bambino; quindi ogni suo bisogno, e azione conseguentemente svolta, vengono ad inserirsi in un quadro generale che richiede la mediazione della famiglia. È per questa ragione che non è pensabile parlare di bisogni del bambino senza parlare di bisogni dei singoli familiari e del nucleo familiare nel suo complesso. Per tale motivo, è necessario inquadrare la famiglia ed il bambino come un unica entità che ha bisogno di presa in carico globale, rafforzando il ruolo dell operatore sanitario come figura in grado, in qualsiasi situazione, di identificare le necessità del familiare e di metterlo nella condizione di individuare le risorse necessarie per rispondere ai suoi bisogni. 5 Il bambino è una parte di un soggetto ancora più ampio, cioè la famiglia, pertanto un modello di presa in carico, dovrebbe basare le scelte terapeutiche tenendo conto delle volontà di chi è coinvolto nel processo di cura. La volontà della famiglia di partecipare alla rianimazione cardiopolmonare del proprio figlio, dovrebbe pertanto diventare una possibilità percorribile nell organizzazione sanitaria. 6 Le preferenze dei familiari La famiglia è parte integrante del processo di cura del bambino e la sua presenza, durante situazioni ad elevata criticità, è una delle strade incoraggiate dai modelli assistenziali centrati sulla famiglia. 7 Il primo caso in cui fu concessa alla famiglia la possibilità di essere presente durante le manovre rianimatorie risale al 1982, al Foote Hospital di Jackson nel Michigan, dove ad entrambi i familiari, che avevano insistito nell essere presenti durante la rianimazione del proprio figlio, venne data la possibilità di assistere alle manovre rianimatorie, senza risvolti negativi post - traumatici. Da tale esperienza ebbero inizio una serie di studi che esaminavano il bisogno-desiderio dei genitori di essere presenti durante le manovre rianimatorie. La maggior parte dei familiari esprimevano il desiderio di essere coinvolti e consideravano tale pratica positiva. 8-10 Alla fine degli anni novanta venne fatta una ricerca prospettica che esaminava il desiderio del genitore di essere presente non solo in caso di rianimazione cardiopolmonare, ma in cinque scenari diversi, durante procedure con livello di invasività crescente: venipuntura, sutura di una ferita, puntura lombare, intubazione endotracheale. Per la rianimazione cardiopolmonare sono stati compresi il posizionamento di una linea d infusione centrale, intubazione, tracheotomia e cardioversione. I genitori volevano essere presenti durante tutte e cinque le procedure, con livello descrescente in base al grado di invasività, e comunque sempre se il bambino fosse stato in punto di morte. Altro dato importante, è risultato la volontà dei partecipanti a decidere e non dipendere dalla scelta del medico. 11 Un protocollo per la gestione dei familiari durante le manovre rianimatorie favorisce l elaborazione dell esperienza e dà la possibilità ai genitori di esprimere i propri sentimenti al figlio, sapendo che è stato fatto tutto il possibile. 12 Benefici per i familiari Molti familiari presenti durante tentativi di rianimazione del proprio caro, ritenevano che la loro presenza fosse importante sia per il bambino per il senso di conforto nei momenti più vicini alla morte, sia per loro, in quanto avevano avuto la possibilità di rivolgergli un ultimo saluto. Questo costituirebbe secondo gli autori, una base emotiva utile ad affrontare meglio il dolore derivante dall insuccesso della terapia rianimatoria. 8, 13-18 194

M. Cologna et al.: La presenza dei familiari durante la rianimazione cardiopolmonare del bambino in ambito ospedaliero La maggior parte dei genitori si dice favorevole alla presenza durante le manovre di rianimazione e negli ultimi momenti di vita del bambino, confermando il concetto di beneficio psico-fisico per sé stessi, riduzione dell ansia e facilitazione ad elaborare il lutto. 9 (Tabella 1). Voce contraria è quella di Osuagwu 20 il quale in una lettera al Journal of Emergency Nursing afferma che l evento rianimatorio sarebbe una circostanza troppo traumatica per i familiari e non terapeutica, con difficoltà di elaborazione del lutto soprattutto nei primi sei mesi dalla morte del proprio caro. Tabella 1 - Benefici per i familiari della presenza alle manovre rianimatorie. 1. Migliore comprensione delle condizioni cliniche del paziente; 2. Sicurezza che tutto il possibile è stato fatto; 3. Offrire supporto al paziente; 4. Riduzione di paura ed ansia; 5. Dare la possibilità di dire addio al paziente e facilitare l elaborazione del dolore. Fonte: Mian 2007. 19 Il punto di vista degli operatori Punti a sfavore. Ai familiari non veniva concesso di essere presenti durante manovre invasive sui propri figli. Il genitore però potrebbe essere un indispensabile aiuto nell assistenza al bambino, per le procedure ad elevata invasività, anche se la convinzione del personale sanitario, è che la presenza del genitore non apporti benefici, con diverse motivazioni, non sempre basate sulle evidenze, che vanno da effetti sfavorevoli sulla cura del paziente ad un maggior stress e nervosismo per il personale, a paura di denunce per negligenza. 21-25 Tabella 2 Tabella 2 - Motivazioni del personale sanitario per negare la presenza del genitore alle manovre rianimatorie. 1. Non esistono abbastanza ricerche a supporto della presenza dei genitori durante la rianimazione; 2. La presenza dei familiari comporta un aumento delle denuncie per negligenza nella pratica; 3. Infermieri e medici non possono farsi carico di questo problema; 4. La presenza del familiare durante le manovre rianimatorie, comporta maggior stress e nervosismo per il personale, tanto da danneggiare il paziente; 5. Non è abbastanza noto l impatto psicologico sui familiari presenti durante la rianimazione del proprio caro; 6. La presenza della famiglia viola la privacy del paziente. Punti a favore. Le evidenze scientifiche non sono mai state a supporto dell esclusione della famiglia; semmai, in dieci anni di studi, i dati riscontrati, sono a favore della presenza dei familiari durante le manovre rianimatorie. 12, 21, 25-30 Anche nell unico trial clinico randomizzato che valutava l aspetto psicologico e traumatico della presenza dei genitori durante le manovre rianimatorie, non è stato evidenziato nessun impatto negativo sui familiari, anzi, effetti positivi dal punto di vista psicologico, tanto da indurre gli stessi ricercatori ad interrompere lo studio perché non sarebbe stato etico proseguirlo. 15 Un piano di gestione del familiare, strutturato e formalizzato, precedenti esperienze, sia educative che assistenziali, unite ad una particolare attitudine alla presenza dei familiari durante la rianimazione, possono incidere favorevolmente sulle opinioni del personale sanitario e sulla performance della rianimazione. 9, 31-34 Gli infermieri sono più favorevoli alla presenza del genitore rispetto ai medici in quanto la considerano un diritto della famiglia. 12, 19, 35 195

Contributi Mason 21 nella sua revisione, cita l esperienza di alcuni ospedali, dove protocolli che prevedevano la presenza del familiare durante le manovre rianimatorie, non hanno incrementato le denunce nei confronti degli operatori sanitari. La American Academy of Pediatrics, nel suo documento, afferma che la letteratura sul Risk Management, indica che il paziente e la famiglia sono meno incentivati ad intraprendere azioni legali, anche quando sussistano errori assistenziali, se tra loro e gli operatori si instaura una comunicazione aperta alle necessità di entrambi ed un rapporto basato sulla fiducia. 36 Le ragioni di questo comportamento vengono identificate nella inclinazione dei familiari a cogliere l impegno e la partecipazione, che tutto quello che era possibile fare per il proprio figlio è stato fatto, piuttosto che le incertezze e gli impacci del team di rianimazione. 31 Approccio strutturato alla presenza dei genitori Diverse associazioni mediche ed infermieristiche prendono posizione a favore della presenza dei genitori durante le manovre rianimatorie, 37-41 in particolare, la Emergency Nurses Association (ENA) che, nel 1993, adotta una risoluzione a supporto della presenza dei familiari e sviluppa, tra il 1995 ed il 2001, un programma educativo per protocolli di gestione dei familiari durante la rianimazione. Per l Italia, a favore della presenza dei genitori molto importante è il contributo della Società di Medicina d Emergenza e Urgenza Pediatrica e dell Italian Resuscitation Council. 42 Un protocollo per la gestione dei familiari durante la rianimazione potrebbe quindi, essere una soluzione per rendere praticabile e meglio accettata la presenza dei familiari da parte di medici ed infermieri, in situazioni ad elevata tensione. Sia la Canadian Association of Critical Care Nurses (CACCN), 38 sull esempio della ENA, 37 che la American Association of Critical Care Nurses (AACN), 43 hanno cercato di formalizzare alcune raccomandazioni e linee guida di riferimento per gli infermieri di area critica su il ruolo della famiglia durante la rianimazione, la formazione degli operatori per lo sviluppo di standard di competenza, la ricerca continua di evidenze aggiornate su vantaggi e svantaggi della presenza dei familiari. (Tabella 3) Due pubblicazioni presentano i primi esempi di protocolli gestionali, che potrebbero essere adottati quando la presenza del familiare viene accettata come standard assistenziale. 7, 21 Adottare tali protocolli nel quotidiano appare piuttosto complicato, soprattutto per i molteplici aspetti che dovrebbero essere presi in esame. Come indicato da York, 30 sarebbe necessaria l approvazione di un comitato etico; si dovrebbe disporre di un area dedicata ai familiari di pazienti che incorrono in rianimazione cardiopolmonare, con una linea diretta con la sala di rianimazione e/o con un facilitatore. Tabella 3 - Estratto delle raccomandazioni 2004 della American Association of Critical Care Nurses (AACN). 43 1. Verificare che il reparto abbia adottato programmi e protocolli a supporto della presenza del familiare durante le manovre rianimatorie; 2. Protocolli e programmi educativi per il personale, dovrebbero includere: a. benefici dalla presenza dei familiari per gli stessi e per il paziente; b. criteri per la valutazione dei membri della famiglia a garanzia della continuità assistenziale; c. ruolo del Family Facilitator, nel preparare la famiglia all evento rianimatorio; d. supporto nella decisione di non assistere all evento; e. controindicazioni alla presenza dei familiari (persone violente, con alterato stato mentale, ecc.) 3. Sviluppare gli standard di competenza per il personale coinvolto, a garanzia del personale, dei pazienti e dei familiari; 4. Determinare la percentuale di compliance del personale al protocollo di gestione dei familiari e, se inferiore a 90%, sviluppare dei piani che migliorino la compliance: a. rivalutare la formazione del personale; b. attivare delle verifiche annuali di competenza; c. sviluppare strategie comunicative per ricordare al personale la strategia del reparto in materia di presenza dei familiari; 5. Sviluppare linee guida formali per la presenza dei familiari. 196

M. Cologna et al.: La presenza dei familiari durante la rianimazione cardiopolmonare del bambino in ambito ospedaliero Il facilitatore è una figura del gruppo assistenziale che, nell occasione, si sgancia dall assistenza diretta e si dedica ai familiari durante l evento critico. Questa figura dovrebbe avere una formazione incentrata sul sostegno e la relazione nei momenti critici. Tenendo conto dell epidemiologia delle criticità in pediatria, è difficile immaginare che il facilitatore diventi un ruolo dedicato ed esclusivo, ma dovrebbe essere espressione di una riflessione condivisa dagli operatori di terapia intensiva, e diventare risorsa temporanea nel momento critico. Questa nuova funzione, non dovrebbe fermarsi alla sola fase acuta dell evento rianimatorio, ma protrarsi anche dopo l evento critico, curando momenti di debriefing e follow - up per la famiglia ed il gruppo assistenziale. Conclusioni C è un sempre maggior impegno delle figure professionali, che operano nelle unità di cura pediatriche-neonatali, ad accogliere il nucleo familiare, secondo il modello del family-centered care. Le stesse direttive della Comunità Europea, impongono la continuità di cura e la vicinanza ventiquattro ore su ventiquattro al bambino in ospedale. 44 Il concetto di assistenza, si sta spostando da aspetto dualistico, 4 sanitario - paziente, ad un quadro più ampio di soggetti che intervengono nel processo di cura. 4 Se partiamo da questo presupposto, integrare il nucleo familiare nel processo di cura del bambino appare necessario, soprattutto in terapia intensiva, dove maggiore diventa la dimensione di separazione tra genitori e bambino. Malgrado quest apertura alla presenza del genitore in ambito pediatrico-neonatale nel momento di massima criticità come quello di manovre intensive e rianimatorie, emergono tuttora diverse limitazioni ed ostacoli a tale pratica. Gli studi che valutano la presenza dei familiari durante manovre invasive o rianimatorie, indicano, sempre più chiaramente, che le famiglie desiderano che venga loro proposto di essere presenti e, quando questo avviene, nella maggior parte dei casi scelgono di essere presenti e partecipi. 11, 12, 31 Benché gli studi esaminati soffrano di diverse limitazioni e necessitino di ulteriori validazioni, offrono spunti per concludere che questa richiesta dei familiari, sia diffusa ed omogenea. Tra gli operatori sanitari si riscontrano però opinioni divergenti: anche se molti abbracciano apertamente la pratica di far partecipare il familiare alle manovre rianimatorie, 31 altrettanti almeno riferiscono che la presenza dei familiari è d intralcio e nociva per gli stessi familiari ed il team, soprattutto per le procedure ad elevata invasività. 24 Molte delle preoccupazioni percepite dai sanitari, si collocano nel bisogno di proteggerli rispetto da una situazione emotivamente straziante. La presenza del familiare durante la rianimzione fa risaltare la dimensione umana della situazione critica, con gli effetti del coinvolgimento emotivo degli operatori. Sembra di poter cogliere negli studi, piccole ma significative differenze tra i professionisti: gli infermieri sembrano più favorevoli alla presenza dei familiari, rispetto ai medici. Ma ancor più che i diversi ruoli, è emerso il significato dell esperienza del sanitario che ha vissuto il momento critico con la presenza del familiare, come possibile fattore di disponibilità ad accogliere ancora la istanza del genitore/familiare in situazioni similari. I contributi più recenti della letteratura e delle società scientifiche mediche ed infermieristiche, si orientano a strutturare la formazione dei sanitari alla presenza dei familiari del bambino critico, in modo da garantire strumenti adeguati ad una riflessione anticipatoria, riconoscendo in anticipo un esigenza del familiare, che non può essere trascurata o dimenticata. C è ancora molto lavoro da fare nell ambito della ricerca, per la rappresentatività delle popolazioni indagate, sia di familiari che di operatori sanitari, e la scelta dei metodi di valutazione. Nuovi ambiti da esplorare potrebbero essere le esperienze di pazienti che hanno superato la rianimazione. Si potrebbero incoraggiare le strutture che hanno già adottato protocolli di gestione, a riportare sistematicamente le esperienze, sia negative che positive, dal punto di vista dei familiari e del personale sanitario. Bibliografia 1. Clift L. Relatives in the resuscitation room: a review of benefits and risks. Paediatric Nurs 2006; 18: 14-8. 2. Centers for Disease Control and Prevention, National Center for Injury Prevention and Control. 197

Contributi Web-based Injury Statistics Query and Reporting System (WISQARS). Avaible: http://www.cdc.gov/ ncipc/wisqars/ 3. Cook D. Patient autonomy versus parentalism. Crit Care Med 2001; 29: 24-5. 4. O Malley P, Mace SE, Brown K, American Academy of Pediatrics, American College of Emergency Physicians. Patient- and family-centred care and the role of the emergency physician providing care to a child in the emergency department. Ann Emerg Med 2006; 48: 643-45. 5. Desai PP, Ng JB, Bryant SG. Care of children and families in the CICU: a focus on their developmental, psychosocial, and spiritual needs. Crit Care Nurs Q 2002; 25: 88-97. 6. Goold SD, Williams B, Arnold RM. Conflicts regarding decisions to limit treatment: A differential diagnosis. JAMA 2000; 283: 909-14. 7. Nibert L, Ondrejka D. Family presence during pediatric resuscitation: an integrative review for evidence-based practice. J Ped Nurs 2005; 20: 145-7. 8. Hanson C, Strawser D. Family presence during cardiopulmonary resuscitation: Foote hospital emergency department s nine-year perspective. J Emerg Nurs 1992; 18: 104-6. 9. Sacchetti A, Lichenstein R, Carraccio CA, Harris RH. Family member presence during pediatric emergency department procedures. Pediatr Emerg Care 1996; 12: 268-71. 10. Meyers TA, Eichhorn DJ, Guzzetta CE. Do families want to be present during CPR? A retrospective survey. J Emerg Nurs 1998; 24: 400-5. 11. Boie ET, Moore GP, Brummett C, Nelson DR. Do parents want to be present during invasive procedures performed on their children in the emergency department? A survey of 400 parents. Ann Emerg Med 1999; 34: 70-4. 12. Mangurten J, Scott SH, Guzzetta CE, Clark AP, Vinson L, Sperry J et al. Effects of family presence during resuscitation and invasive procedures in a pediatric emergency department. J Emerg Nurs 2006; 32: 225-33. 13. Zoltie N, Sloan JP, Wright B. Should relatives watch resuscitation? May affect doctors performance. BMJ 1994; 309: 406-7. 14. Connors P. Should relatives be allowed in the resuscitation room? (Accident and Emergency). Nurs Stand 1996; 10: 42-4. 15. Robinson SM, Mackenzie-Ross S, Campbell Hewson GL, Egleston CV, Prevost AT. Psychological effect of witnessed resuscitation on bereaved relatives. Lancet 1998; 352: 614-7. 16. Resuscitation Council. Should relatives witness resuscitation? Resuscitation Council (UK) 1996. 17. Powers KS, Rubenstein JS. Family presence during invasive procedures in the pediatric intensive care unit: a prospective study. Arch Pediatr Adoles Med 1999; 153: 955-8. 18. Martin J. Rethinking traditional thoughts. J Emerg Nurs 1991; 17: 67-8. 19. Mian P, Warchal S, Whitney S, Fitzmaurice J, Tancredi D. Impact of a multifaceted intervention on nurses and physicians attitudes and behaviors toward family presence during resuscitation. Crit Care Nurs 2007; 27: 52-61. 20. Osuagwu CC. More on family presence during resuscitation. J Emerg Nurs 1993; 19: 276-77. 21. Mason DJ. Guest editorial. Family presence: evidence versus tradition. Am J Crit Care 2003; 12: 190-2. 22. Bauchner H, Waring C, Vinci R. Parental presence during procedures in an emergency room: results from 50 observations. Pediatrics 1991; 87: 544-8. 23. Helmer SD, Smith RS, Dort JM, Shapiro WM, Katan BS. Family presence during trauma resuscitation: a survey of American Association for the Surgery of Trauma (AAST) and Emergency Nurses Association (ENA) members. J Trauma 2000; 48: 1015-24. 24. McClenathan BM, Torrington KG, Uyehara CF. Family member presence during cardiopulmonary resuscitation: a survey of US and international critical care professionals. Chest 2002; 122: 2204-11. 25. Blair P. Legal checkpoints. Is family presence practical during emergency resuscitation? Nurs Manage 2004; 35(6): 20-3. 26. Goldstein A, Berry K, Callaghan A. Resuscitation witnessed by relatives: has proved acceptable to doctors in paediatric cases. BMJ 1997; 314: 144-5. 27. Back D, Rooke V. The presence of relatives in the resuscitation room. Nurs Times 1994; 90: 34-5. 28. Jarvis AS. Parental presence during resuscitation: attitudes of staff on a paediatric intensive care unit. Int Crit Care Nurse 1998; 14: 3-7. 29. McGahey PR. Family presence during pediatric resuscitation: a focus on staff. Crit Care Nurse 2002; 22(6): 29-34. 30. York NL. Implementing a family presence protocol option. Dimens Crit Care Nurs 2004; 23(2): 84-8. 31. Meyers TA, Eichhorn DJ, Guzzetta CE, Clark AP, Taliaferro E. Family presence during invasive procedures and resuscitation team. Am J Nurs 2000; 100(2): 32-42. 32. Fein JA, Ganesh J, Alpern ER. Medical staff attitudes toward family presence during pediatric procedures. Pediatr Emerg Care 2004; 20: 224-7. 33. Gold KJ, Gorenflo DW, Schwenk TL, Bratton SL. Physician experience with family presence during cardiopulmonary resuscitation in children. Pediatr Crit Care Med 2006; 7: 428-3. 34. Fulbrook P, Latour JM, Albarran JW. Paediatric critical care nurses attitudes and experiences of parental presence during cardiopulmonary resuscitation: A European survey. Int J Nurs Stud 2007; 44: 1238-49. 35. Beckman AW, Sloan BK, Moore GP, Cordell WH, Brizendine EJ, Boie ET et al. (Parental Presence during Painful Pediatric Procedures) Research Group. Should parents be present during emergency department procedures on children, and who should make that decision? A survey of emergency physician and nurse attitudes. Acad Emerg Med 2002; 9: 154-8. 36. American Academy of Pediatrics, Committee on Hospital Care. Policy statement: Family-centered care and the pediatrician s role. Pediatrics 2003; 112: 691-6. 37. Emergency Nurses Association. Emergency nurses Association position statement: Family presence at the bedside during invasive procedures and resuscitation. 1993 Available at: ENA Emergency Nurses Association - ENA Position Statements. 38. Canadian Association of Critical Care Nurses (CACCN). Family presence during resuscitation. Dynamics the Official Journal of the CACCN 2005; 16(4): 8-9. 39. International Liaison Committee on Resuscitation. Consensus on Science With Treatment Recommendations for Pediatric and Neonatal Patients: Pediatric Basic and Advanced Life Support. Pediatrics 2006; 5: 955-97. 40. Hazinski MF, Zaritsky AL, NadkarnI VM, Hickey RW, Schexnayder SM, Berg RA. PALS provider manual. Dallas: American Heart Association, 2002. 41. Cummins RO, Hazinski MF. The most important changes in the international ECG and CPR guidelines 2000. Circulation 2002; 702: 371-6. 42. IRC, SIMEUP. PALS. Pediatric Advanced Life Support. Supporto alle funzioni vitali in Pediatria. Milano: Ed. Masson, 2004. 198

M. Cologna et al.: La presenza dei familiari durante la rianimazione cardiopolmonare del bambino in ambito ospedaliero 43. American Association of Critical Care Nurses (AACN). Family presence during CPR and invasive procedures. AACN News 2004; 21(11): 4. 44. Parlamento Europeo. Carta Europea dei Bambini Degenti in Ospedale. G.U., delle Comunità Europee, 13/05/1986, n/c 148/37. SUMMARY Witnessing a cardiopulmonary resuscitation is a dramatic event for health care workers and for the relatives of those involved, especially for parents and relatives of children. Method. A literature review was performed on MedLine, PubMed, Ebsco, with the following keywords: Family presence, Relatives, Parents presence, Pediatric Resuscitation, Cardiopulmonary Resuscitation (CPR), Pediatric intensive care unit, to explore if parents should be allowed to witness or not and their need of support. Results. Most paediatric guidelines favour the presence of relatives during CPR and the results of surveys are consistent in reporting that parents prefer to see what is happening to their child. The benefits for health care workers include an improvement of the relationship with family members, thus facilitating the flow of information and health education. Years of education and experience, together with specific protocols may help health care workers to accept the presence of relatives during critical events. 199