III LICEO SCIENTIFICO _::. 4 ITALIANO Riassunto del Programma EPICA MEDIEVALE Dopo il crollo dell'impero romano, iniziarono in Europa le migrazioni dei popoli germanici. Con l'emergere di nuovi popoli, portatori di diversi modelli di vita, si ritornò alla trasmissione orale dei testi che si presentavano in modo molto simile a quello classico. Ebbe particolare rilievo l'epica che si sviluppò nell'area :francese. Essa espresse in canzoni di imprese eroiche legate ad eventi reali. In questi testi occupano un posto particolare personaggi come Carlo Magno (ciclo carolingio), il saggio imperatore che si mette al servizio della fede e della patria, e Rolando l'eroe cristiano. Il testo più famoso è la Canzone di Rolando, che parla di un evento realmente accaduto nel corso di una spedizione in Spagna per rappresentare il trionfo della fede sugli infedeli. Altri testi narrano storie di feudatari ribelli all'autorità del re, oppure si ispirano alle crociate. A questi testi si collegano i romanzi cortesi con i quali condividono alcuni contenuti e valori, ma si differenziano per il gusto romanzesco e riferimenti storici reali. Queste due tradizioni si fusero in Italia nel '400. Un poema epico anglosassone è il Beowulf che narra le gesta dell'omonimo eroe. Tutti questi testi ci danno le immagini di una cultura primitiva, di uomini e donne feroci che praticano la vendetta come obbligo religioso. LIRICA PROVENZALE Un altro genere della Francia del XII secolo è la Lirica Provenzale che si differenzia innanzitutto per la localizzazione: mentre, infatti, epica e romanzo si sviluppano al nord, la lirica ha origine in Provenza in lingua d'oc. Come l'epica viene cantata e diffusa dai giullari di corte. Tale lirica è anche conosciuta sotto il nome di lirica TROBADORICA degli autori TROVATORI o TROPATORI, intesi come creatori di Tropi (versi accompagnati dalla musica). I trovatori sono i creatori di versi. Nel XII secolo anche la Francia settentrionale conosce la produzione lirica in lingua d'oil grazie ai Trovieri, Trovatori della Francia del Nord. Il tema centrale è ancora una volta l'amore cortese che genera gioia ma ancor più spesso sofferenza perché adultero. È un amore che si affianca alla cortesia, poiché solo chi è cortese può raggiungere un punto di perfezione. Dall'utilizzo di questi temi sono state elaborate diverse ipotesi: in primo luogo si fa riferimento ad un aspetto politico: come la donna presale sull'uomo in quanto ella e difficile da raggiungere, così il feudatario si dimostra superiore rispetto al vassallo. Un altro elemento riguarda la difficoltà che la piccola nobiltà vede all'ascesa della borghesia, stessa problematicità che l'uomo ha nel raggiungere la donna. Altra interpretazione è legata alla figura della castellana nei castelli: essendo poche le donne a corte, queste godono molto spesso dei corteggiamenti maschili. SAN FRANCESCO D'ASSISI Francesco nasce ad Assisi il 26 settembre del 1182 di madre :francese e padre mercante. Conduce una giovinezza spensierata. Fatto prigioniero in una battaglia contro Perugia, attraversa un periodo di crisi, che lo porterà a una vocazione religiosa ed infine alla conversione (1206). Fa come suoi principali valori morali la carità, il disprezzo delle ricchezze e la cura dei malati. Il padre tenterà nel 1207 di riportarlo alla precedente vita minacciandolo di toglierli l'eredità Francesco non solo la rifiuta, ma si denuda pubblicamente come simbolo di rifiuto de beni materiali. Inizia la sua predicazione ed è presto imitato da molti seguaci, costituendo l'ordine religioso dei :francescani. Nel 1219 va in Terra Santa, dove incontra il Sultano. Cantico di frate Sole è la sua opera più importante, che fu scritta poco prima della sua morte. Il cantico è scritto in volgare umbro ed è considerato il primo testo letterario italiano. Francesco lo scrisse come strumento di propaganda religiosa e scelse appunto il volgare, affinché tutti potessero comprenderlo. In questo, Francesco loda Dio perché ha creato la Luna e le stelle e tutte le altre cose della natura che ci permettono di vivere. DALLA SCUOLA SICILIANA AI SICULO-TOSCANI I siciliani furono i primi a impiegare il volgare italiano nella poesia lirica d'amore. La poesia lirica nasce alla corte di Federico Il, simbolo di un potere accentrato e unitario e fautore di scuole e università laiche. Federico era molto istruito e fu anch'egli poeta in volgare. La poesia siciliana prenderà il sopravvento e tutti i poeti italiani verranno chiamati siciliani. La figura del poeta non è più quella del cavaliere cortigiano ma del funzionario borghese che si dedica alla poesia per diletto. Cosi non c'è più alcun accompagnamento musicale e si parla più di cosa è l'amore e non della donna. Sono 3 le strutture della poesia lirica: - la canzone: di contenuto aulico e dal metro in endecasillabi o settenari; - la canzonetta. dagli argomenti meno nobili e più narrativi è in settenari o ottonari o novenari; - il sonetto: usato per la prima olta da Giacomo da Lentini, è composto da 14 versi endecasillabi, ha argomenti discorsivi, teorici, filosofici e morali. ;rutta la lirica siciliana ha contenuto raffinato e linguaggio aulico. Giacomo da Lentini: Funzionario imperiale, scrive canzoni, canzonette e sonetti, di cui è l'inventore. A differenza della lirica provenzale analizza l'amore dal punto di vista interiore, La fenomenologia dell'amore è scomposta in 2 parti: il piacimento (il piacere di vedere) e il nutriciamento (il piacere della fantasia). Le immagini che utilizza sono sociali e prese metaforicamente dalla natura. Da 1