L OCCUPAZIONE GIOVANILE Il periodo che segue la conclusione degli studi superiori è indubbiamente importante e allo stesso tempo critico per i giovani, i quali si trovano a dover scegliere se e in quale direzione orientarsi nella scelta dell Università o nella ricerca del lavoro. In Italia, solo recentemente si è considerata l importanza di rispondere a questa necessità introducendo strumenti normativi (i tirocini formativi e di orientamento, gli stage di studio e formazione, le borse di studio, ma anche nuove e più flessibili tipologie contrattuali), che facilitino l orientamento professionale e l inserimento nel mercato produttivo soprattutto di quella parte della forza lavoro tradizionalmente più svantaggiata (giovani, donne, persone che hanno perso il lavoro). Per questo motivo, attraverso la legge 144/99, è stato esteso l obbligo formativo per i giovani fino al compimento della maggiore età, ed è stato dato un forte impulso alle forme contrattuali cosiddette atipiche o flessibili, per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Inoltre, è stato consistente l impegno nella ristrutturazione dei Centri per l impiego (ex Uffici di collocamento), con l obiettivo di favorire l incontro tra l offerta e la domanda di lavoro e di realizzare attività formative in linea con le richieste del sistema economico produttivo. A livello nazionale l occupazione, tra il 1997 e il 2001, è cresciuta del 6,5%, passando da 20,2 milioni di occupati nel 1997 a 21,5 milioni nel 2001; l incremento maggiore è stato registrato nell ultimo anno, con un aumento di 434.645 occupati (+2,1%). Il trend crescente del numero di occupati è stato ancora più incoraggiante a Roma, dove si è registrato un valore sempre positivo in tutti gli anni considerati, con un aumento di 97.000 occupati dal 1997 al 2001. Conseguentemente, sia nel Lazio che a Roma è aumentato il tasso di occupazione (il rapporto tra occupati e popolazione residente con 15 anni e oltre). La provincia di Roma, con un tasso di occupazione nel 2001 pari al 44,2%, supera la media regionale (43,3%) e nazionale (43,8%), grazie soprattutto ad una maggiore presenza delle donne. 22
Tabella 1 - Occupati e tassi di occupazione a Roma e confronto con l Italia Anni 1997-2001 - Valori assoluti e percentuali Roma Italia Occupati Diff. % Diff. % anno preced. su anno Occupati anno preced. su anno occup. occup. (V.A.) preced (V.A.) preced 1997 1.362.679-42,0-20.207.323-41,7-1998 1.377.559 14.880 42,2 1,1 20.435.219 227.896 42,0 1,1 1999 1.408.830 31.271 43,4 2,3 20.691.619 256.400 41,9 1,3 2000 1.434.855 26.025 43,9 1,8 21.079.775 388.156 43,1 1,9 2001 1.459.985 25.130 44,2 1,8 21.514.420 434.645 43,8 2,1 Fonte: Elaborazione EU.R.E.S. Ricerche Economiche e Sociali su dati Istat In riferimento ai giovani si può osservare che, dal 1997 al 2001 in Italia il tasso di occupazione giovanile (15-24 anni) ha continuato a diminuire, registrando una flessione rispetto al 1997 di 1,9 punti percentuali e attestandosi nel 2001 al 25,9%. La forte concentrazione dell economia laziale e, soprattutto, della città di Roma, nel settore dei servizi ha indotto i giovani a proseguire gli studi oltre l obbligo formativo, a differenza di quanto è avvenuto in altre aree del Paese, in cui un maggior sviluppo del settore industriale ha favorito un loro immediato inserimento nel mondo del lavoro. Nella provincia di Roma, contrariamente a quanto è avvenuto a livello nazionale, negli ultimi cinque anni si è registrato un trend positivo costante del tasso di occupazione giovanile con una crescita, rispetto al 1997, del 3,7%. Ciò nonostante, il dato provinciale risulta essere ancora molto al di sotto della media nazionale (nel 2001, 17,5% a Roma, contro il 25,9% in Italia). Anche in questo caso, l aumento del tasso di occupazione giovanile è determinato da una maggiore partecipazione delle giovani donne romane al mercato del lavoro. Nel 2001 si registra infatti un aumento del tasso di occupazione giovanile femminile rispetto all anno precedente (+3 punti percentuali) mentre per quello maschile si assiste ad una leggera flessione (-0,4 punti percentuali). Questo ha fatto sì che nel 2001 si rilevasse una situazione di equilibrio tra la componente femminile e quella maschile, i cui relativi tassi di occupazione giovanile sono pari al 17,3% e al 17,6%. 23
Tabella 2 - di occupazione giovanile (15-24 anni) nella provincia di Roma per sesso Anni 1997-2001 - Valori percentuali T. occupaz Maschi Femmine Totale Roma Roma Italia T. occupaz anno anno preced preced. occupaz. anno preced occupaz. 1997 16,1-11,5-13,8-27,8 1998 17,9 1,8 12,1 0,6 15,1 1,3 26,0 1999 19,3 1,4 13,0 0,9 16,2 1,1 26,1 2000 18,0-1,3 14,3 1,3 16,2 0,0 26,0 2001 17,6-0,4 17,3 3,0 17,5 1,3 25,9 Fonte: Elaborazione EU.R.E.S. Ricerche Economiche e Sociali su dati Istat L aumento del tasso di occupazione ha inoltre prodotto un calo della disoccupazione giovanile nella provincia di Roma (-10,3 punti percentuali rispetto al 1997 e -5 punti negli ultimi due anni), soprattutto da parte della componente femminile che, nonostante registri ancora tassi più alti rispetto a quella maschile (39,2% contro il 35,6% nel 2001), ha costantemente ridotto lo scarto nei cinque anni considerati, registrando nel 2001 il decremento più consistente. Nel complesso, però, il tasso di disoccupazione giovanile a Roma rimane alto (37,4% nel 2001) se confrontato con lo stesso dato a livello nazionale (28,2%). Tabella 3 - di disoccupazione giovanile (15-24 anni) nella provincia di Roma per sesso Anni 1997-2001 - Valori percentuali disocc. Maschi Femmine Totale Differenza Differenza Roma su anno su anno disocc. preced. preced disocc. anno preced. Italia disocc. 1997 42,0-53,8-47,7-33,5 1998 42,5 0,5 50,1-3,7 45,7-2,0 33,8 1999 41,3-1,2 48,8-1,3 44,5-1,2 32,9 2000 37,3-4,0 48,0-0,8 42,4-2,1 31,1 2001 35,6-1,7 39,2-8,8 37,4-5,0 28,2 Fonte: Elaborazione EU.R.E.S. Ricerche Economiche e Sociali su dati Istat La positività dei dati riguardanti l occupazione è ridimensionata dall interpretazione di alcuni esperti che sostengono che, nel Lazio, ad un aumento dell occupazione non corrisponda un effettivo aumento del lavoro, ma che al contrario il numero di ore lavorate sia diminuito e che il lavoro sia stato distribuito in forme più flessibili e precarie, a causa della maggiore diffusione dei lavori cosiddetti atipici. Per questo motivo, per verificare il carattere effettivo di tale crescita non è sufficiente considerarne soltanto l aspetto quantitativo, ma occorre riflettere sul 24
reale miglioramento qualitativo che essa comporta (ad esempio nelle possibilità di accesso al mondo del lavoro o nelle garanzie offerte a tutela del lavoratore). La diffusione delle tipologie contrattuali atipiche (solo nel Lazio il 25,8% dei lavoratori, soprattutto donne e giovani, è assunto con questo tipo di contratto), ha comunque permesso alle imprese di rispondere in maniera più flessibile alle variazioni del mercato, impiegando la manodopera con meno rigidità e coprendo segmenti che, in un sistema più rigido, sarebbero rimasti scoperti. Sotto la denominazione di lavoro atipico è inclusa una molteplicità di forme contrattuali all interno del lavoro subordinato (il part-time, il lavoro a tempo determinato, il lavoro interinale e il contratto di formazione lavoro), a cui vanno aggiunte le collaborazioni occasionali e le coordinate e continuative (lavoro parasubordinato). Nella provincia di Roma, i contratti a termine relativi alle principali tipologie di lavoro atipico ammontano nel 2000 a 94.431, con un incidenza del 6,6% sul totale dei contratti; il 45% (42.350) di essi riguarda i giovani fino ai 29 anni (e la stessa percentuale si rileva a livello nazionale dove, su 1.529.786 lavoratori a termine, 688.768 sono giovani tra i 15 e i 29 anni). Tabella 4 - Contratti a termine per tipo di contratti e classi di età a Roma e confronto con l Italia Anno 2000 - Valori assoluti e percentuali sul totale degli occupati Causa mista Altro tipo Totale a termine 15/29 anni Totale 15/29 anni Totale V.A. % V.A. % V.A. % V.A. % V.A. % Roma 23.474 1,6 36.507 2,5 18.876 1,3 57.924 4,0 94.431 6,6 Italia 341.662 1,6 480.308 2,3 347.106 1,6 1.049.478 5,0 1.529.786 7,3 Fonte: Elaborazione EU.R.E.S. Ricerche Economiche e Sociali su dati Osservatorio Regionale Mercato del Lavoro La diffusione dei lavori atipici ha sicuramente modificato lo scenario con cui deve confrontarsi la maggior parte dei giovani che entra nel mercato del lavoro, determinando un nuovo modo di lavorare e un diverso rapporto con il lavoro stesso. Di conseguenza, posto fisso, stabilità, e sicurezza diventano categorie concettuali che perdono significato se non vengono rielaborate in relazione al nuovo contesto di riferimento. Come precedentemente ricordato, all interno della categoria dei contratti a causa mista sono compresi l Apprendistato e il Contratto di Formazione Lavoro. L apprendistato (che non può essere inferiore ai 18 mesi e non può superare i 4 anni) è rivolto ai giovani dai 16 ai 24 anni; il limite di età può essere prolungato sino ai 26 anni per quei giovani che vivono nelle aree obiettivo 1 e 2 e sino ai 29 per coloro che vengono impiegati nel settore dell artigianato per attività ad alto contenuto professionale; infine, per i portatori di handicap il limite è elevabile per ulteriori due anni. 25
Con l apprendistato si instaura uno speciale rapporto lavorativo per cui il datore di lavoro ha l obbligo di impartire o di far impartire all apprendista assunto gli insegnamenti necessari per diventare un lavoratore qualificato, utilizzandone però l attività nell impresa stessa. Nel corso degli anni 90, l utilizzo dell apprendistato ha subito un calo sia a livello regionale che nazionale, in corrispondenza di una maggiore diffusione dei CFL; dal 1998, però, si è registrata una variazione positiva. Dall osservazione dei dati regionali, infatti, risulta che nel primo semestre 2000 il numero totale degli apprendisti è pari a 17.282, con un incremento di 6.012 unità rispetto al 1998. Tabella 5 - Contratti di apprendistato nel Lazio per classe di età e sesso Anni 1998-2000 - Valori assoluti 1998 1999 2000* Diff. 2000*/1998 M F Totale M F Totale M F Totale M F Totale 15-19 3.370 1.782 5.152 4.702 2.490 7.192 5.396 2.990 8.386 2.026 1.208 3.234 20-24 3.141 2.739 5.880 4.363 3.803 8.166 4.563 4.002 8.565 1.422 1.263 2.685 25-44 154 84 238 214 116 330 204 127 331 50 43 93 Totale 6.665 4.605 11.270 9.279 6.409 15.688 10.163 7.119 17.282 3.498 2.514 6.012 Fonte: Elaborazione EU.R.E.S. Ricerche Economiche e Sociali su dati OML. (dati INPS) * I dati del primo semestre si riferiscono allo stock medio del 1 semestre. Analizzando la distribuzione per classi di età, risulta che i contratti di apprendistato sono maggiori nella seconda classe, all interno della quale le donne prevalgono in tutti e tre gli anni considerati. Tabella 6 - Contratti di apprendistato nel Lazio per classi d età e sesso Anni 1998-2000 - Valori percentuali 1998 1999 2000* M F Totale M F Totale M F Totale 15-19 50,6 38,7 45,7 50,7 38,9 45,8 53,1 42,0 48,5 20-24 47,1 59,5 52,2 47,0 59,3 52,1 44,9 56,2 49,6 25-44 2,3 1,8 2,1 2,3 1,8 2,1 2,0 1,8 1,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Elaborazione EU.R.E.S. Ricerche Economiche e Sociali su dati OML.(dati INPS) * I dati del primo semestre si riferiscono allo stock medio del 1 semestre Il contratto di formazione lavoro, come quello di apprendistato, è stato istituito per rispondere ad esigenze formative e lavorative dei giovani che lo sottoscrivono. Con questo tipo di contratto (che è rivolto ai giovani dai 16 ai 32 anni) si instaura un rapporto di lavoro a termine che si svolge secondo tempi e modalità previste dal datore di lavoro in base ad appositi progetti formativi. 26
Dall analisi dei dati risulta che, nel Lazio, i CFL hanno raggiunto la punta massima nel 1998, in seguito alla legge 196/97 che intendeva favorire questo istituto. Nei due anni successivi, questa ripresa non ha avuto seguito e nel 2000 si è registrato il crollo (4.895 unità in meno, pari a -12,4%) determinato sia dalla maggiore diffusione delle altre tipologie contrattuali (Apprendistato, Collaborazione coordinata e continuativa, interinale) ma anche dalla Commissione Europea, che ha criticato l Italia per la gestione dei CFL e ha imposto alcuni vincoli al loro utilizzo. Tabella 7 - Contratti di formazione e lavoro nel Lazio per classi di età e sesso Anni 1998-2000 - Valori assoluti 1998 1999 2000* Var.%2000*-1998 M F Totale M F Totale M F Totale M F Totale 15-19 299 169 468 301 169 470 274 164 438-8,3-2,9-6,4 20-24 8.961 5.308 14.269 8.963 5.263 14.226 8.217 4.669 12.886-8,3-12,0-9,6 25-44 16.140 8.671 24.851 16.092 8.546 24.638 13.962 7.153 21.115-13,4-17,5-15,0 Totale 25.440 14.148 39.588 25.356 13.978 39.334 22.453 11.986 34.439-11,7-15,2-13,0 Fonte: Elaborazione EU.R.E.S. Ricerche Economiche e Sociali su dati OML.(dati INPS) *I dati del primo semestre si riferiscono allo stock medio del 1 semestre 27