CARITAS NEWSLETTER CARITAS DIOCESANA DI SAVONA-NOLI 1 MAGGIO 2015 n 120 APRE AD ALBISSOLA MARINA CASA BENEDETTA ROSSELLO APRIAMO IN CORSO RICCI A SAVONA UN ALLOGGIO DI CO-ABITAZIONE APRE IL SERVIZIO DOCCE TRINITÀ IN VIA CHIAVELLA TERREMOTO IN NEPAL: UN BILANCIO SEMPRE PIÙ DRAMMATICO IRAQ: UNO SGUARDO ALLA SITUAZIONE ATTUALE APRE AD ALBISSOLA MARINA CASA BENEDETTA ROSSELLO Una casa famiglia per adulti e non solo minori. La prima parte di un progetto più ampio. Venerdì 8 maggio ad Albissola Marina in via Italia 51 aprirà i battenti Casa Benedetta Rossello, una struttura d accoglienza per persone in stato di disagio sociale, con particolare riferimento al problema abitativo e alle relazioni familiari. Alle 11.00 presentazione del progetto e inaugurazione : intervengono mons. Vittorio Lupi vescovo di Savona-Noli, Suor Maria Beatriz Lasalle madre generale Figlie della Misericordia, la Comunità di famiglie Éleos e Autorità locali. Nel pomeriggio alle 17.00 un incontro dal titolo Accoglienza, comunità e famiglia: vivere la misericordia : intervengono Gianmarco Marzocchini delle Famiglie Casa della carità di Reggio Emilia, Laura Labate direttrice di Caritas Chiavari e la Comunità di Famiglie Éleos. Al termine di entrambe le occasioni sarà offerto un buffet e la possibilità di visitare la Casa Famiglia. Vi aspettiamo tutti. Caritas newsletter maggio 2015 1
L Istituto Figlie della Misericordia possiede un immobile in Albissola Marina, in via Italia 49-51-53, che era stato utilizzato come convento sino a una decina di anni fa: nel decennio sono seguite diverse ipotesi di utilizzo poi non realizzate completamente. Dopo attento e valutato ripensamento, favorito anche dalla volontà di porre un opera significativa a conclusione del bicentenario della nascita della santa Rossello, nonché dall accorato appello di Papa Francesco di mettere a disposizione i propri beni per i poveri, l Istituto Figlie della Misericordia nel dicembre 2013 ha espresso al Vescovo di Savona-Noli Vittorio Lupi l intenzione di affidare la struttura alla Caritas di Savona, espressione diretta della Chiesa locale per la testimonianza della carità, per un servizio innovativo a favore delle persone povere. Ed ecco qui Casa Rossello, la realizzazione della prima parte di un progetto più ampio che si svilupperà nel tempo. In questa struttura si vuole avviare un attività di accoglienza per persone in stato di disagio sociale, con particolare riferimento al problema abitativo e alle relazioni familiari. La conduzione della casa diventa sempre più difficile per nuclei famigliari, soprattutto monogenitoriali, in seguito alla perdita del lavoro. In particolare il dramma della separazione, oltre a tranciare legami importanti, mette i due soggetti in condizione di difficoltà di sopravvivenza, generando quindi ulteriore povertà. La realtà di accoglienza in un contesto famigliare vorrebbe offrire un contenitore affettivo e relazionale nel quale riprendere slancio, energie e speranza per una vita in autonomia. Si tratta così di una vera e propria Casa Famiglia rivolta a soggetti adulti, e non esclusivamente a minori come si è soliti vedere. Ci sarà una famiglia ospitante che risiederà nella struttura e sarà supportata dalle altre quattro famiglie non residenti della comunità Éleos. Il lavoro di accoglienza richiede la rete con i servizi del pubblico e del privato sociale, sia per monitorare e accompagnare gli inserimenti, sia per elaborare, insieme con gli ospiti, progetti di reinserimento e inclusione sociale, soprattutto in riferimento al lavoro e alla casa. La vicinanza con la comunità parrocchiale permette la possibile tessitura di rapporti e relazioni di sostegno alle persone ospiti e offre alla parrocchia stessa un ulteriore possibilità di vivere concretamente la testimonianza della carità. Per quanto concerne gli inserimenti in Casa Rossello si prevede un forte lavoro di filtro ad opera del Centro di Ascolto diocesano in accordo con chi gestisce il servizio. Le persone poi saranno monitorate attraverso una commissione di operatori insieme con la famiglia ospite: si prevede anche un servizio di supervisione con uno psicologo. Le accoglienze sono pensate per un periodo medio lungo in base al progetto sulla persone e vanno da un minimo di un mese a un massimo di due anni. Essendo persone adulte, saranno libere di utilizzare i locali comuni, di entrare ed uscire: saranno date una serie di regole per la convivenza e per il buon andamento della Casa alle quali tutti saranno tenuti al rispetto. I locali per la famiglia ospite, la cucina e alcuni ambienti particolari non saranno disponibili all uso comune. Una volta a regime nella Casa Famiglia saranno presenti anche un educatore e una persona per la cucina e le pulizie comuni. Caritas newsletter maggio 2015 2
APRIAMO IN CORSO RICCI A SAVONA UN ALLOGGIO DI CO-ABITAZIONE Coi fondi 8x1000 un accoglienza per due nuclei famigliari in difficoltà. Giovedì 14 maggio alle ore 12 inaugureremo a Savona in c.so Ricci 36/1 una nuova struttura dedicata alla co-abitazione. L alloggio messo a disposizione dal Seminario di Savona, è stato completamente ristrutturato e arredato grazie ai fondi CEI 8x1000, in seguito al progetto presentato nel 2012 dalla Caritas Diocesana denominato Co - abitare la crisi. Lo scopo generale del progetto era garantire l apertura di due alloggi di co-abitazione, uno dedicato all accoglienza mamma/bambino, già operativo dalla fine del 2012, e l altro, che andremo finalmente ad inaugurare, dedicato alla coabitazione di nuclei famigliari. La nuova struttura, che può accogliere al massimo due nuclei composti da quattro e tre persone, si caratterizza per la condivisione della zona giorno, ovvero cucina e sala da pranzo. Le camere da letto ed i bagni formano invece due moduli abitativi distinti che verranno assegnati a ciascun nucleo accolto garantendo, pur nella condivisione, la giusta privacy famigliare. Essendo un alloggio a piano terra, uno dei due moduli abitativi è stato ristrutturato e attrezzato per garantire l accoglienza di persone disabili. La nuova struttura va così ad incrementare la filiera degli strumenti abitativi a disposizione dell Agenzia Sociale per la Casa, servizio co-gestito da Fondazione ComunitàServizi e Comune di Savona, per dare una risposta abitativa alternativa, sostenibile e temporanea a quei nuclei famigliari che si trovano nella situazione di non avere risorse sufficienti per sostenere un alloggio a libero mercato e allo stesso tempo non avere i requisiti per accedere ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica. APRE IL SERVIZIO DOCCE TRINITÀ IN VIA CHIAVELLA Lavarsi e vestirsi, diritti di ogni persona. Il volontariato per la dignità della persona. Dal 12 maggio prossimo l Unità Pastorale Oltreletimbro dà la possibilità a chi è povero e bisognoso, di lavarsi e di vestirsi, perché aver cura della propria persona è un diritto di ogni uomo ed è essenziale per la sua dignità. Nasce così il Servizio docce Trinità in via Chiavella 1, sopra il Centro Commerciale Le Officine e vicino ai Servizi Sociali-Area Inclusione del Comune di Savona. In questa prima fase sarà aperto per gli uomini il martedì mattina dalle 9 alle 11 e il mercoledì pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30. Per le donne domenica mattina dalle 9 alle 11. Tutto è nato dall esigenza di offrire sul territorio cittadino un luogo dove dedicarsi alla cura di sé per le persone che non hanno un domicilio stabile e vivono in condizioni molto precarie. Al momento sul territorio c è solo il Servizio Docce pubblico di via P. Giuria, insufficiente e inadeguato per il bisogno di igiene dei più poveri. Vi è poi la possibilità di effettuare la doccia presso la Mensa di fraternità. Il bisogno di lavarsi da parte di varie persone che vivono un disagio sociale, ha incontrato la disponibilità di alcuni locali presso la parrocchia della Chiavella e soprattutto la presenza di un folto gruppo di volontari dell'unità Pastorale Oltreletimbro. Si accede prioritariamente attraverso la prenotazione presso il Centro Ascolto Diocesano. Secondariamente, se ci sarà posto, chiunque potrà farsi una doccia e una barba, utilizzare una lavatrice e un asciugatrice (che verranno collocate in un secondo momento), farsi il cambio dei vestiti, la possibilità di bersi un thè o un caffè facendo quattro chiacchere con i volontari presenti. Caritas newsletter maggio 2015 3
Lavarsi e cambiarsi è un diritto che non può essere negato a nessuno. La comprensione, il rispetto e la discrezione dei volontari faranno sì che chi utilizza le sei docce presenti si senta a casa, senza il pericolo che si accentui ancora di più la sua condizione di inferiorità. Concludiamo dicendo che una doccia è l'occasione per guardarsi allo specchio e restituire significato alla parola dignità. TERREMOTO IN NEPAL: UN BILANCIO SEMPRE PIÙ DRAMMATICO Quando i poveri diventano sempre più poveri. L azione della rete Caritas. Sono migliaia le vittime accertate, ma il bilancio è ancora provvisorio, del sisma di magnitudo 7,9 che ha colpito lo stato asiatico del Nepal nella mattina del 25 aprile, con epicentro tra la capitale Kathmandu e la città di Pokhara. Altissimo anche il numero dei dispersi sotto le macerie, in una zona dall'alta densità di popolazione ed in cui le costruzioni sono spesso fatiscenti. Anche nei paesi circostanti le forti scosse sono state avvertite in modo distinto. Come Caritas Savona, insieme alle altre Caritas liguri, stiamo studiando la situazione per capire cosa è più urgente fare. A breve faremo una comunicazione specifica. Il direttore di Caritas Nepal, padre Pius Perumana S.J., ha dichiarato subito dopo il sisma: Si tratta del peggior terremoto di cui ho mai avuto esperienza; le scosse di assestamento sono state ancora molto forti e da quello che possiamo constatare al momento potrebbe trattarsi di una situazione di grave emergenza. Al primo esame, ci sono moltissimi danni fisici, con il crollo di molti edifici, e molti altri che presentano crepe. Grazie al cielo - aggiunge padre Pius - il terremoto si è verificato di giorno e durante una festività, cogliendo quindi molte delle persone all'aperto. La rete Caritas si è subito attivata per portare aiuto agli sfollati, grazie alla mobilitazione a sostegno di Caritas Nepal. Ad oggi la somma già messa a disposizione è di 2.450.000 euro, con 10.000 tende e 3.000 teloni già distribuiti, oltre alla presenza di un team a supporto della Caritas locale. Mahindra, program manager di Caritas Nepal, al momento in Dhulikeli, a sud est di Kathmandu, dove si stava svolgendo la Conferenza sull agricoltura di Caritas Asia, ricorda come più difficili sono le condizioni dei distretti rurali, dove i danni sono ingenti, le popolazioni molto povere e difficilmente raggiungibili. Le informazioni che ci arrivano da lì parlano di devastazione e di assenza di soccorsi. A Kathmandu Caritas Nepal si sta concentrando al momento nel fornire riparo, teloni di plastica e fogli di lamiera, cibo e acqua alle popolazioni colpite. Ancora molti dormono per la strada. Le scosse di assestamento si susseguono. La Caritas rilancia l appello alla solidarietà, sottolineando che con 25 euro si possono fornire alimenti essiccati per una famiglia per un mese, mentre con 10 euro si può assicurare acqua per una famiglia per una settimana, oppure una tenda per ospitare 3 famiglie, oppure 30 kg di riso, sufficienti per una famiglia per un mese. Caritas Italiana, da anni presente nell area anche con propri operatori, ha espresso subito vicinanza nella preghiera ed ha messo a disposizione un primo stanziamento di 100.000 euro per fornire il proprio supporto a fianco delle Caritas locali e delle popolazioni colpite. Inoltre, grazie anche ai suoi operatori nell area, resta in costante contatto con le Caritas dei paesi colpiti, in coordinamento con l intera rete Caritas. La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha prontamente deciso lo stanziamento dai fondi 8xmille di 3 milioni di euro, destinandoli alla prima emergenza attraverso S.E. Mons. Salvatore Pennacchio, Nunzio Apostolico in India e Nepal. Caritas newsletter maggio 2015 4
IRAQ: UNO SGUARDO ALLA SITUAZIONE ATTUALE Un paese distrutto. La persecuzione dei cristiani. L'Iraq è oggi un Paese distrutto, e l affacciarsi sul panorama politico delle spietate milizie dell Isis non ha fatto che peggiorare la situazione sotto descritta, con l apparire di una nuova violenza: la persecuzione dei cristiani e di altre minoranze religiose. Nuovi sfollati interni si aggiungono ai precedenti e fra questi almeno 120.000 cristiani (la cifra è in continua crescita) costretti ad abbandonare la regione di Mosul, proprio in quanto cristiani, rifugiatisi nella vicina regione del Kurdistan. In Iraq sono 4 milioni le persone che vivono nell'incertezza dell'alimentazione. Il 43% degli iracheni vive sotto la soglia della povertà e in disperato bisogno di assistenza umanitaria. L'Iraq come sappiamo corrisponde all'antica Mesopotamia, la culla di un'antichissima civiltà fondata dai sumeri e successivamente terra di innumerevoli invasioni: assiri, babilonesi, persiani,... fino all'invasione turco ottomana del 1535, finita dopo la Prima Guerra Mondiale, nel 1918. L'indipendenza fu concessa nel 1932, ma sono rimaste profonde fatture interne: la minoranza curda del Nord, che reclama un autonomia non molto diversa dall indipendenza vera e propria, e la popolazione suddivisa tra musulmani sciiti e sunniti in perenne concorrenza per l egemonia politica. Un lungo periodo di instabilità politica ha portato a vari colpi di stato, fino alla presa di potere di Saddam Hussein nel 1979 con l inizio di una serie di guerre: contro l'iran nel 1980, l'invasione del Kuwait nel 1991, con successivo embargo delle Nazioni Unite durato 12 anni e la seconda guerra del Golfo dichiarata nel marzo 2003, e che ha visto l'invasione dell'iraq da parte della coalizione militare a guida americana, e la fine di Saddam Hussein nel 2006. I cristiani erano una minoranza abbastanza consistente, circa due milioni nell insieme, ma il continuo stato di guerra ha provocato in poco più di 10 anni una grande diaspora e ora sono meno di mezzo milione. Ecco il quadro generale del Paese che ci veniva fornito da Caritas Iraq, prima del 2014, all apparire delle milizie dell Isis: In Iraq sono 4 milioni le persone che vivono nell'incertezza dell'alimentazione. Il 43% degli iracheni vive sotto la soglia della povertà e in disperato bisogno di assistenza umanitaria. Il 40% dei professionisti ha abbandonato il Paese. Le vittime della violenza sono al 90% uomini (circa 65.000 i civili uccisi dal 2003). Questo crea un aumento di vedove e di orfani, che ricevono una sovvenzione mensile di circa 70 euro. I cristiani e altre minoranze, gli yazidi, i turkmeni e i curdi sono discriminati in vario modo. Almeno 88 operatori umanitari di varie Ong locali sono stati uccisi dal marzo 2003. Il tasso di malnutrizione dei bambini è passato dal 19% prima del 2003 all'attuale 28%. Gli iracheni senza acqua potabile sono aumentati dal 50 al 70% dal 2003. Metà dei 34.000 medici che erano registrati nel 2003 hanno lasciato il Paese. Il 90% dei 180 ospedali presenti nel Paese manca di adeguato materiale sanitario. Più di due milioni sono gli sfollati interni e oltre due milioni di iracheni sono rifugiati nei Paesi confinanti: 1.400.000 in Siria, 750.000 in Giordania, 40.000 in Libano. I bambini che non frequentano la scuola sono passati dal 2004 a oggi da 600.000 a 800.000; molte scuole sono chiuse sia per l'insicurezza sia perché usate per dare ricovero agli sfollati. L'Iraq è oggi un Paese distrutto, e l affacciarsi sul panorama politico delle spietate milizie dell Isis non ha fatto che peggiorare la situazione appena descritta, con l apparire di una nuova violenza: la persecuzione dei cristiani e di altre minoranze religiose. Nuovi sfollati interni si aggiungono ai precedenti e fra questi almeno 120.000 cristiani (la cifra è in Caritas newsletter maggio 2015 5
continua crescita) costretti ad abbandonare la regione di Mosul, proprio in quanto cristiani, rifugiatisi nella vicina regione del Kurdistan. APPUNTAMENTO DIOCESANO ALLA VEGLIA DI PENTECOSTE Insieme alla Veglia di Pentecoste presieduta da mons. Vescovo sabato sera 23 maggio alle ore 21 in Cattedrale. È uno degli eventi diocesani annuali che siamo chiamati a vivere come momenti nei quali lasciare le nostre piccole comunità per ritrovarci insieme come comunità diocesana. In questa veglia sarà presentata la delegazione che parteciperà al convegno ecclesiale di Firenze a nome della nostra diocesi. INCONTRO SETTIMANALE DI PREGHIERA Gli operatori e i volontari della Caritas e della Fondazione si ritrovano per le lodi mattutine nella cappella di San Massimiliano, presso la sede diocesana di via Mistrangelo 1, il lunedì mattina alle 8.30. Tutti possono partecipare. VISITA I NOSTRI SITI www.caritas.savona.it www.comunitaservizi.org Caritas newsletter maggio 2015 6