PERCORSO DI EDUCAZIONE PSICO-MOTORIA PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA: VERSO L'INCLUSIVITA'

Documenti analoghi
OGGETTO: PROGETTO DI PSICOMOTRICITA' EDUCATIVA E PREVENTIVA

EDUCAZIONE PSICOMOTORIA FUNZIONALE

Il consigliere di fiducia e il counseling con artiterapie. Dr.ssa Valeria Salsi Educatore alle tecniche espressive Counselor a mediazione corporea

Perché attività motoria?

CURRICOLO VERTICALE MOTORIO

OGGETTO: PROGETTO DI PSICOMOTRICITA' INTEGRATA EDUCATIVA E PREVENTIVA

Di quale corpo stiamo parlando?

A.A. 2016/2017 ELENCO CORSI FORMATIVI ACCREDITATI MIUR RIVOLTI AGLI INSEGNANTI

Documentazione delle attività di movimento progetto cultura scuola persona dicembre 2013

LA SCUOLA IN...MOVIMENTO

Occorre la mediazione dell adulto per cogliere le esigenze proprie ed altrui.

UN TUFFO NELLE EMOZIONI.. (gioco, movimento, divertimento)


BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NELLA SCUOLA DI TUTTI

PROGETTO DI PSICOMOTRICITA' FUNZIONALE ANNO SCOLASTICO

CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA Modulo 7 - L empatia con la donna Aspetti più rilevanti F. PELLEGRINO, Salerno

A C C A M A M A M PSICOMOTRICITA' RELAZIONALE

LE FUNZIONI PSICOMOTORIE QUALI PREREQUISITI NELLO SVILUPPO DEL BAMBINO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA:

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA DELL INFANZIA -

BioCoaching INTELLIGENZA EMOTIVA E DIDATTICA EMOZIONALE VIVERE LE EMOZIONI PER INSEGNARE CON EMOZIONE

LABORATORIO di PSICOMOTRICITA

Contributi per la riflessione, l approfondimento e il confronto

LICEO ARTISTICO A. CARAVILLANI. PROGRAMMAZIONE AMBITO DISCIPLINARE a.s. 2017/2018 SCIENZE MOTORIE. A CURA DELLA Prof.ssa Sandra Catalano CLASSE 1^ B

Syllabus Descrizione del Modulo

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO -

CHI SIAMO. Per la SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO. a.s

LICEO ARTISTICO A. CARAVILLANI. PROGRAMMAZIONE AMBITO DISCIPLINARE a.s. 2019/2020 SCIENZE MOTORIE. A CURA DELLA Prof.ssa Sandra Catalano CLASSE 4^ B

Periodi di svolgimento periodo I II III IV. marzo maggio verifica finale fine novembre fine gennaio fine marzo fine maggio.

CORSO FASE 2012: Formazione Animatori Sportivi Educatori

PROGETTO A TUTTO TONDO

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società Anno Accademico

IMPARO SPERIMENTANDO

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA PRIMARIA -

ASILO INFANTILE G. DE WICH LOCATE VARESINO PROGETTO EDUCAZIONE PSICOMOTORIA

L'INSERIMENTO DEI BAMBINI AL NIDO: IL DISTACCO E IL RICONGIUNGIMENTO. IL SIGNIFICATO DELLA FIGURA DI RIFERIMENTO.

ENTE I.S.P.E.F. - Istituto di Scienze Psicologiche dell Educazione e della Formazione.

Vincenza COSTANTINO. Educatore Cinofilo ThinkDog Tecnico Mobility Dog Puppy Class Expert Operator Tecnico Buon Cittadino a 4 Zampe Tecnico Bambility

di Valentina Lucchini

PROGETTI PER LA SCUOLA DELL INFANZIA

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società

Leggere, comprendere ed educare il bambino/a ed il ragazzo/a con handicap grave

BASI PSICOLOGICO RELAZIONALI

Il Counselling è una libera professione (a carattere non ordinistico) regolamentata dalla legge 4/2013.

PROGETTAZIONE ANNUALE - a.s. 2018/2019 EDUCAZIONE FISICA - CLASSI 3 a A - 3 a F - 3 a E - 3 a G ins. Paola Cicolini - ins.

Introduzione alla psicologia generale

PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI

INSIEME PER CRESCERE

DIDATTICA DELLE ATTIVITA MOTORIE 1^ PARTE : GINNASTICA EDUCATIVA

Esperienze motorie. e apprendimento. nell infanzia

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO -

PROGETTO LIFE SKILLS E COMPETENZE CHIAVE

PERCORSO FORMATIVO AFFETTIVITA E SESSUALITÀ DELLE PERSONE DISABILI E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA'

Scuola dell Infanzia ISTITUTO CANOSSIANO. Via della Chiusa 9, Milano

Progettare una lezione simulata nella scuola dell infanzia: indicazioni, interventi, didattica, metodologia

PERCORSO FORMATIVO AFFETTIVITA E SESSUALITÀ DELLE PERSONE DISABILI E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA'

Neuroni specchio e apprendimento. Dr.ssa Viviana Vertua Psicologa Psicoterapeuta

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (P.E.I.)

TITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO

Imparare a comunicare per migliorare l assistenza Ipotesi di un nuovo percorso formativo

Il Melograno organizza un corso di Formazione sul tema

PROFILO PROFESSIONALE DELL ESPERTO IN SCIENZE MOTORIE

ELENCO TITOLI ELABORATO SCRITTO CDL SCIENZE E TECNICHE DI PSICOLOGIA COGNITIVA

Tutti Diversi Tutti Uguali IV incontro, 10 dicembre 2013

ridefiniscono continuamente nuove modalità di apprendimento e una diversa strutturazione delle competenze, la scuola è chiamata a rispondere a nuovi

Saper. riconoscere e raccontare le emozioni. Valeria Angelini e Matteo Bianchini

Non seguono più di dieci minuti! Non si concentrano! Si distraggono facilmente! Non hanno capito niente!! Ho spiegato più volte lo stesso argomento!

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

Negli ultimi anni si è registrato un bisogno sempre maggiore da parte degli Istituti Scolastici di interventi di

BASI PSICOLOGICO RELAZIONALI

Ministero della Pubblica Istruzione ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE

SCHEDA PROGETTO D ISTITUTO

1. Unità di apprendimento I.R.C.: ATTRATTI DAL LEGNO

La pedagogia tra soggetto, cultura, società

Progetto di prevenzione della violenza interpersonale nelle scuole

Psicologia dello Sviluppo

PROGRAMMA DEL CORSO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE PER LA RICERCA IN AMBITO DIDATTICO-MOTORIO

Scienze Motorie ANNO ACCADEMICO 2011/2012 CORSO DI LAUREA (o LAUREA MAGISTRALE) FACOLTÀ. Scienze delle attività motorie e sportive

Scuola dell'infanzia S.Margherita Cadrezzate. Anno scolastico 2013/2014

Progetto LA CASA DELLE BUONE RELAZIONI. Un offerta formativa gratuita. rivolta a docenti di ogni ordine e grado. di Milano e provincia

Le competenze in campo docimologico per la professionalità docente

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società

LA MUSICA CHE MUOVE E L ASCOLTO: UN ESPERIENZA CHE SI ARRICCHISCE

Direzione Didattica 1 Circolo di Valenza

Seminario residenziale Bellaria 2008 Proposta di attività didattica

Centro di Intervento per il benessere fisico, psicologico e relazionale del bambino, dell' individuo e della famiglia

TEMATICA: fotografia

CHI SIAMO. Proposta di percorso formativo rivolta alle Scuole Secondarie di Primo Grado. #friendzone EDUCARE ALL AFFETTIVITA

A- Eventuali progetti di plesso già avviati e/o confronto su quelli ancora da avviare. E- informativa su prove invalsi

LA BELLEZZA IN TUTTE LE FORME: L ARTE delle forme e dei segni, l arte in gioco TUTTO L ANNO. Bambini anni TEMPI DESTINATARI

Programma del corso di Metodologie e tecnologie per la ricerca in ambito didattico-motorio

REFERENTE INS. D AGOSTINO MARIA

Programma del Convegno

12 Ottobre 2018 Fate e Folletti Asilo Nido Incontro formativo sul tema delle regole

Transcript:

PERCORSO DI EDUCAZIONE PSICO-MOTORIA PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA: VERSO L'INCLUSIVITA' A cura di Giovanna Guarnieri a. s. 2014-2015 documento per la lezione del 24. 11. 2014 DEFINIZIONI CLASSICHE Neuroscienze: Lo studio delle basi neurobiologiche della natura cognitiva degli esseri umani. Fondamento neurobiologico delle principali teorie cognitive sul funzionamento della mente. Nessun interesse per la dimensione sociale. (Gazzaniga 2004). Scienze cognitive: lo studio della mente umana strettamente concentrata sulla cognizione. La capacità peculiare degli esseri umani di essere nel mondo e di essere in grado di agire intenzionalmente all'interno di un ben delineato contesto (Searle 1992). Scienze sociali: lo studio delle dinamiche relazionali cui gli esseri umani sono capaci nel confrontarsi con i propri simili. Rimane inesplorato lo studio delle funzioni cognitive alla base di queste abilità. (Engestrom e Middleton, 1996).

L'EDUCAZIONE PSICOMOTORIA TIENE CONTO DEI TRE ASPETTI: FUNZIONALE COGNITIVO RELAZIONALE POICHE' LA MENTE NON AGISCE AZIONI SENZA IL CORPO. LE EMOZIONI VENGONO VISSUTE ATTRAVERSO IL CORPO. LE RELAZIONI, GLI INTERSCAMBI, GLI APPRENDIMENTI TUTTO NECESSITA DELLE TRE COMPONENTI COMBINATE.

TUTTO CIO' COME ACCADE? COSA SONO I NEURONI SPECCHIO?

LA SCOPERTA DEI NEURONI SPECCHIO E'TUTTA ITALIANA! L UNIVERSITA' DI PARMA NEL 1996 ISTITUTO DI FISIOLOGIA UMANA

Il modello dello specchio [...]In questi ultimi decenni le difficoltà che il mondo dell educazione e della formazione incontra nei confronti dell infanzia non sono più tanto di ordine cognitivo e funzionale, ma soprattutto di ordine comportamentale e emozionale. E esperienza comune di chi è impegnato in competenze educative con l infanzia constatare come molto spesso alcuni bambini usino il corpo ed il movimento con effetti dannosi per sé o gli altri (alludiamo ai bambini ipercinetici o inibiti) e nonostante i ripetuti richiami da parte degli adulti o la constatazione degli effetti dannosi causati dal loro comportamento, tuttavia esso non cambia, anzi a volte sembra peggiorare di fronte all intervento dell adulto. Come spiegare tutto ciò con il modello dell apprendimento dall esperienza? La spiegazione presuppone una nuova definizione del concetto di corpo. La definizione data dal modello dell obliqua che contemplava un corpo capace di organizzare le esperienza necessarie all evoluzione infantile, presuppone un corpo informazionale, nel senso che si tratta di un corpo che diventa il centro che deve ricevere le varie informazioni che le esperienze corporee tipiche dell educazione devono assicurare. Ma questo modello rende ragione del carattere cognitivo a proposito dell impatto del soggetto con le esperienze, dove effettivamente lo scopo dell educazione è quello di far in modo che attraverso il proprio corpo il bambino faccia le esperienze che poi devono appunto essere trasformate in conoscenze.

Di fronte all uso del corpo nel senso delle difficoltà di tipo comportamentale invece siamo di fronte ad un espressione corporea di tipo emozionale e non cognitiva, e in questo senso è necessario un nuovo modello teorico e metodologico per dare senso all uso del corpo e del movimento. Qui siamo di fronte ad un corpo non da informare, ma da ascoltare e ricevere, perché siamo in presenza di un corpo espressivo. E quando il corpo parla (linguaggio corporeo) si è sempre in un percorso emotivo, non cognitivo o funzionale. L uso del corpo come linguaggio infatti è una dotazione di tipo biologico, non culturale, ed è specifico di ogni essere vivente. Il comportamento umano (e infantile in modo particolare) è in presa diretta con i vissuti emotivi, e funziona spesso in modo inconscio ed involontario. D altra parte sappiamo che la legge del linguaggio corporeo non prevede il silenzio: non è possibile non rispondere. In questo contesto anche la non risposta è una risposta. Di fronte ad un bambino che sta male un adulto istituzionalmente impegnato nel processo educativo non può non rispondere. Il vedere o il non vedere, il non saper vedere o non voler vedere è in ogni caso una risposta, e spesso la peggiore. L educatore quindi è direttamente implicato in questo processo, anche se non lo vuole o non lo sa. Il modello pratico-metodologico che rende conto del funzionamento di questa visione teorica di corpo espressivo è quello dello specchio.

Da un punto di vista dello sviluppo psichico-emotivo un bambino non può farsi da solo: ha bisogno che qualcuno gli rimandi il significato delle proprie emozioni riflesso sul proprio vissuto psichico-emotivo. La differenza tra una mamma e un infermiera non è tanto nella sostanza materiale delle cure date, quanto nel modo di darle. Una madre nel dare le cure fisiche dà un pezzo di sé, restituisce al bambino il suo vissuto emotivo attraverso il proprio vissuto emotivo. E la legge dello specchio che governa lo sviluppo psichico umano: un bambino per poter integrare ed evolvere nello sviluppo emotivo deve vedersi restituire il proprio vissuto emotivo attraverso l emozione dell altro importante per lui. Lo specchio più importante per il bambino in cui riconoscere se stesso e la propria esistenza sono gli occhi di qualcuno che gli trasmetta le proprie emozioni su quella esistenza.

Per quanto riguarda l uso del corpo e del movimento riscontriamo facilmente questo modello operativo nell insistente invito che i bambini rivolgono agli adulti importanti per loro: la mamma o la maestra: Guardami! Questa infatti è l espressione più comune che il bambino grida alle persone importanti per lui quando l uso del corpo e del movimento è in diretta connessione con il vissuto emotivo. Il bambino non dice: Organizza il mio movimento, oppure: Fammi imparare attraverso il mio movimento. Questi sono gli obiettivi degli adulti o degli educatori secondo i modello teorici visti in precedenza. Il bambino come vissuto suo, attraverso il Guardami! dice: Ricevi l emozione che l uso del corpo e del movimento mi procura, e restituiscimi la tua emozione sulla mia. Così che io possa vivere il mio corpo come un contenitore pieno di cose buone, belle e importanti perché tali sono identificate dalla tua emozione.

Il percorso di psicomotricità che deriva da questo modello mira esattamente a questi ultimi obiettivi: si propone di organizzare un percorso didattico (fatto di organizzazione di spazio, tempo e materiale) dove il gruppo di bambini possa usare il proprio corpo in senso emozionale (quindi usato al prevalente scopo di provare piacere), e l adulto sia lì pronto a saper ricevere tali emozioni e le sappia restituire ai bambini perché le possano integrare come parte importante di sé. In questo senso il modello di psicomotricità proposto è una vera e propria palestra emozionale e relazionale, più che fisica o cognitiva. Il suo valore è allora preventivo a carattere emotivo, psicologico e relazionale.

Il modello unitario della psicomotricità cognitiva (modello dell obliqua) aveva come obiettivo principale quello di utilizzare l uso del corpo e del movimento in funzione della conoscenza del mondo esterno, ivi compreso lo stesso corpo del bambino. Il modello di psicomotricità a prevalente valenza emozionale (modello dello specchio) ha invece come obiettivo principale di far incontrare il bambino con il suo mondo interno fatto di emozioni da integrare, padroneggiare e condividere. (TRATTO DA: GIUSEPPE NICOLODI 2014) per saperne di più Il disagio educativo al nido e alla scuola dell'infanzia. Francoangeli G. Nicolodi: Maestra guardami, CSIFRA, Bologna, 1992. la mappa concettuale è stata mutuata da : http://gabry-nuovadidattica.blogspot.it/2012/09/neur

SONO NECESSARI: LA SENSIBILIZZAZIONE ALL'ASCOLTO L'OSSERVAZIONE NELL'OTTICA PSICO-MOTORIA. COME: attraverso strumenti osservativi esempio: scheda uso di filmati e/o registrazioni per approfondimenti: F. Cartacci. Bambini che chiedono aiuto. Unicopli. Milano. 2002