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Transcript:

PSC CORTEMAGGIORE quadro conoscitivo QUADRO A SISTEMA ECONOMICO E SOCIALE Adottato con delibera del C.C. N... del...

Capo I - Inquadramento generale e riferimenti normativi... - 2-1.1 - Metodologia di analisi... - 2 - Capo II - Le dinamiche della popolazione... - 2-2.1 - Aspetti demografici... - 2-2.1.1 - Popolazione residente... - 2-2.2.2 - Popolazione straniera residente... - 7-2.1.3 - Struttura della popolazione... - 8-2.2 - Mobilità per motivi di studio e lavoro... - 10-2.3 - Scenari di evoluzione della popolazione... - 14-2.3.1 - Metodologia... - 14-2.3.2 - Ipotesi di evoluzione demografica... - 14-2.4 - Punti di forza e punti di debolezza... - 15 - Capo III Il mercato del lavoro... - 16-3.1 - La struttura occupazionale... - 16-3.2 - La situazione occupazionale degli stranieri residenti... - 18-3.3 - Ipotesi di scenari occupazionali... - 19-3.4 - Punti di forza e punti di debolezza... - 20 - Capo IV Il sistema abitativo... - 21-4.1 - Patrimonio abitativo... - 21-4.2 - Attività edilizia... - 23-4.3 - Punti di forza e punti di debolezza... - 24 - Capo V Il sistema economico... - 25-5.1 - Metodologia di analisi... - 25-5.2 - Struttura e specializzazione dell economia locale... - 25-5.2.1 - Settore agricolo... - 30-5.2.2 - Settore industriale e dei servizi... - 32-5.2.3 - Settore commerciale... - 35-5.2.4 - Settore turistico... - 40-5.3 - Punti di forza e punti di debolezza... - 41 -

CAPO I - INQUADRAMENTO GENERALE E RIFERIMENTI NORMATIVI La Legge Regionale 20/2000, all articolo 4, lettera a), individua come uno degli elementi fondamentali del quadro conoscitivo il sistema economico e sociale, ovvero la valutazione delle dinamiche dei processi di sviluppo economico e sociale, degli aspetti demografici ed occupazionali della popolazione e delle caratteristiche del sistema produttivo. 1.1 - Metodologia di analisi Per l analisi delle dinamiche della popolazione, sia dal punto di vista degli aspetti demografici che occupazionali, si è proceduto alla estrapolazione dei dati1 censuari dell ISTAT, della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Piacenza, partendo da quelli raccolti per il 15 Censimento popolazione del 2011, il Censimento industria e servizi 2012 e il Censimento agricoltura 2010, e successivi aggiornamenti. Sempre dalla banca dati dell ISTAT regionale e provinciale sono stati ricavati i dati del Censimento generale delle abitazioni al 2011 e seguenti aggiornamenti, per l analisi del sistema abitativo. Un ulteriore contributo è stato dato dalle analisi realizzate per la redazione del Quadro Conoscitivo del PTCP2007, contenente ulteriori approfondimenti. Attraverso una valutazione incrociata e un confronto con le dinamiche dei comuni limitrofi e dell intera provincia, si è potuto produrre un quadro degli sviluppi che si sono verificati sull intero territorio comunale. CAPO II - LE DINAMICHE DELLA POPOLAZIONE 2.1 - Aspetti demografici 2.1.1 - Popolazione residente Il territorio del comune di Cortemaggiore si estende per una superficie di 36,8 kmq nella pianura piacentina, ricadendo nella sub-area della media Val d Arda. Da un punto di vista amministrativo confina con i comuni di: San Pietro in Cerro, Villanova d Arda, Besenzone, Fiorenzuola d Arda, Cadeo, Pontenure e Caorso. Il territorio é completamente pianeggiante e la sua altitudine sul livello del mare varia da 40 a 62 metri. Dall esame dei dati dei censimenti ISTAT della popolazione residente dal 1861 al 2011, e dalla rilevazione regionale della popolazione residente, si può verificare il trend del comune.

Tabella 1 - Popolazione residente complessiva e densità abitativa - 1861/2013 Anno Popolazione residente Variazione (unità) Variazione (%) Densità abitativa (Ab/Km 2 ) 1861 4.555 - - 123,78 1871 4.850 +295 +6,08% 131,79 1881 4.546-304 -6,69% 123,53 1901 4.770 +224 +4,70% 129,62 1911 4.738-32 -0,68% 128,75 1921 4.961 +223 +4,50% 134,81 1931 4.991 +30 +0,60% 135,63 1936 4.978-13 -0,26% 135,27 1951 5.524 +546 +9,88% 150,10 1961 6.070 +546 +8,99% 164,94 1971 5.221-849 -16,26% 141,87 1981 4.901-320 -6,53% 133,18 1991 4.481-420 -9,37% 121,76 2001 4.172-309 -7,41% 113,37 2011 * 4.473 +301 +6,73% 123,20 2012 * 4.534 +61 +1,34% 123,20 2013 ** 4.627 +93 +2,00% 125,73 Serie storica 1861-2001 Fonte: http://statistica.regione.emilia-romagna.it a cura del Servizio Controllo Strategico e Statistica (il dato non ha un periodo di rilevazione mensile omogeneo) * Fonte Banca dati ISTAT Geodemo http://demo.istat.it ( il dato è riferito al 31 Dicembre di ogni anno) ** Fonte Amministrazione Comunale Innanzitutto si rileva come nei primi decenni la popolazione abbia avuto un andamento altalenante, con valori nettamente positivi, subito succeduti da altrettanti negativi. Un sostanziale aumento, imputabile al boom demografico nazionale, si registra nel 1951 e nel 1961, con un incremento parziale di circa il 10%, e in termini assoluti di 1.092 unità, ossia si è passati da 4.978 abitanti nel 1936, al picchio massimo di 6.070 nel 1961. Crescita subito smorzata nel successivo trentennio (gli anni 70 e 80 hanno segnato una fuga verso la città), complessivamente con una contrazione del 45%, portando la popolazione, nel 2001, al valore minimo storico registrato di 4.172 abitanti. Dall'ultimo censimento (2011) si è invertita la tendenza negativa facendo registrare un trend positivo attestandosi su un valore di 4.473 abitanti segnando un incremento in relazione al precedente censimento pari al 6,73%, dato leggermente inferiore al trend Provinciale riferito al medesimo periodo pari al 7,8%; l'ultimo biennio è caratterizzato da una confermata tendenza incrementale. L evoluzione della popolazione magiostrina si è mossa analogamente ai comuni limitrofi, che hanno visto un decremento nel decennio 1981-1991 marcatamente negativo (Besenzone -18%, San Pietro in Cerro -17%, Villanova -9%), con l unica eccezione di Cadeo (+14%) che ha sempre registrato un trend positivo negli ultimi 50 anni. Non essendo un territorio problematico dal punto di vista morfologico, ma bensì adatto agli insediamenti urbani e rurali, la densità territoriale è sempre stata abbastanza elevata (valori tra i 113,37 e i 164,94 ab/kmq). Pontenure e Cadeo registrano, invece, una densità molto maggiore (rispettivamente 183,9 e 159,7 ab/kmq), ma ancora lontana dalla pressione demografica di Fiorenzuola d Arda (250,6 ab/kmq), tra i primi cinque comuni di tutta la Provincia con la densità più alta. Nella successiva tabella viene evidenziata come la popolazione residente sia strutturata sul territorio comunale.

Tabella 2 - Popolazione residente per centro abitato - 2013 Nucleo Popolazione residente % sul totale Capoluogo 3.876 84% Chiavenna Landi 135 3% San Martino in Olza 76 1,5% Case sparse 540 11,5% 4.627 100 % Fonte: Amministrazione Comunale Attraverso un analisi dei dati della distribuzione della popolazione si giunge chiaramente alla conclusione che l unico vero nucleo urbano corrisponde al capoluogo, in quanto l 84% della popolazione residente nel 2013 è localizzata in esso, a differenza dei centri minori che insieme non riescono ad arrivare neanche al 5% della popolazione. La parte restante di abitanti è distribuita tra le cosiddette case sparse, così da confermare il carattere rurale del territorio. Più specificatamente, dall esame dei dati dei censimenti ISTAT della popolazione residente dal 1981 al 2011 e attraverso i dati comunali fino a tutto il 2013, si è potuto verificare la composizione prevalente degli abitanti nel Comune di Cortemaggiore, facendo registrare un sostanziale equilibrio tra la popolazione maschile e femminile. Tabella 3 - Popolazione residente per sesso - 1988/2013 Anno Maschi % Femmine % 1988 2204 48,67% 2324 51,33% 4528 1991 2184 48,80% 2291 51,20% 4475 2001 2052 48,93% 2141 51,07% 4193 2011* 2210 49,41% 2263 50,59% 4473 2012* 2248 49,58% 2286 50,42% 4534 2013** 2296 49,60% 2331 50,40% 4627 Fonte: http://statistica.regione.emilia-romagna.it a cura del Servizio Controllo Strategico e Statistica * Fonte Banca dati ISTAT Geodemo http://demo.istat.it ( il dato è riferito al 31 Dicembre di ogni anno) ** Fonte Amministrazione Comunale La popolazione complessivamente residente sul territorio comunale al 31-12-2013 risulta essere di 4.627 unità, che confrontato con il totale provinciale di 286.336 2 abitanti ne costituisce il 1,63%, valore in lieve calo negli ultimi vent anni, in quanto nel 1981 era di 1,76%. L andamento demografico comunale si è mosso nella stessa direzione di quello provinciale, in particolar modo, dal 1981 al 2001, la popolazione provinciale ha conosciuto un continuo calo (da un totale di 277.992 a 268.004 abitanti), decremento in attenuazione, con una ripresa positiva registrata negli ultimi anni, grazie all aumento della popolazione immigrata, che ha permesso una ripresa positiva a partire dal 2006, del 6,27%. Analizzando invece le caratteristiche interne della popolazione residente, è possibile mettere in luce alcune particolarità. 2 Fonte: http://demo.istat.it/pop2013

Tabella 4 - Struttura della popolazione residente per classe d età - 1991/2013 0-14 15-39 40-64 over 65 Anni 1991* 2001* 2011** 2012** 2013*** (%) (%) (%) (%) 482 (10,73) 1.584 (35,25) 1.559 (34,69) 869 (19,34) * 452 (10,80) 1.272 (30,39) 1.407 (33,61) 1.055 (25,20) 555 (12,41) 1.255 (28,06) 1.596 (35,68) 1.067 (23,85) ** Fonte Banca dati ISTAT Geodemo http://demo.istat.it ( il dato è riferito al 31 Dicembre di ogni anno) *** Fonte Amministrazione Comunale Tabella 5 - Età media - 2001/2013 568 (12,53) 1266 (27,92) 1605 (35,40) 1095 (24,15) 602 (13,02) 1271 (27,46) 1643 (35,51) 1111 (24,01) Anni 2001* 2011** 2013*** M F TOT M F TOT M F TOT Età media 43,78 48,67 46,29 43,26 47,44 44,46 43,40 46,99 45,19 * ** Fonte dato censimento 2011 Statistiche ISTAT *** Fonte Amministrazione Comunale Tabella 6 - Popolazione residente in età scolare per classi - 2013 Anni 0-2 3-5 6-10 11-13 14-18 TOTALE Residenti 130 112 208 112 186 748 Fonte Amministrazione Comunale Tabella 7 - Indicatori di stato della popolazione - 2012* Anni Natalità Mortalità Crescita naturale Migratorietà interno estero totale Crescita totale 2009* 6,0 11,3-5,3-2,9 10,2 7,3 2,00 2012** 7,77 9,55-1,78-5,11 9,33 4,22 2,44 * Fonte: ISTAT ** Fonte: http://statistica.regione.emilia-romagna.it a cura del Servizio Controllo Strategico e Statistica I dati al 2009 ed al 2013 indicano una realtà assolutamente in linea con la media provinciale: la popolazione è in costante invecchiamento, ma se gli anziani sono in continuo aumento, la seppur modesta inversione di tendenza dell ultimo periodo, riferita alla popolazione in età scolare e lavorativa, è imputabile ai fenomeni dell immigrazione. La popolazione ha così invertito, a partire dal 2001, il trend decrescente di lungo periodo segnalando la ripresa dei bambini fino ai 14 anni (al 2013 rappresentano il 13,02%), la seconda fascia di popolazione invece cala in tutti e quattro gli anni di riferimento (complessivamente del 8,02%), mentre si registra un debole incremento degli abitanti dai 40 ai 64 anni. A supporto di questi segnali di ripresa è anche l età media della popolazione che nel 2013 è di

Liceo classico Liceo scientifico Liceo linguistico Liceo artistico Istituto professionale Scuola magistrale Istituto d'arte Istituto tecnico Istituto magistrale Altro diploma 45,19 anni, presentando una leggera diminuzione rispetto al censimento del 2001 e sostanzialmente in equilibrio dal censimento 2011. Prosegue la crescita del tasso di natalità, nel 2012 ha confermato un valore positivo accorciando le distanze da quello di mortalità, tale da evidenziare un tasso di crescita naturale di -1,78 decisamente migliore rispetto al dato del 2009; grazie alla migratorietà interna ed estera, peraltro in calo rispetto al 2009 si trasforma in una crescita totale positiva. Il rallentamento del fenomeno migratorio e il confermato incremento dell'indicatore della crescita totale indica una sostanziale autosufficienza in relazione allo sviluppo demografico; non sono più determinanti le quote di popolazione migrante per garantire la crescita demografica. E possibile mostrare anche alcune informazioni legate al livello d istruzione della popolazione. Tabella 8 - Popolazione residente per titolo di studio - 1991/2001 Titolo 1991 2001 Unità % su totale Unità % su totale Nessuno 281 7,02% 205 5,50% Elementare 1.665 41,60% 1.159 31,12% Licenza Media 1.185 29,61% 1.061 28,49% Diploma 820 20,49% 1.050 28,20% Laurea 51 1,27% 249 6,69% 4.002 100,00% 3.724 100,00% Tabella 9 - Residenti di età maggiore ai 14 anni, per grado di istruzione - 1991/2001 Anno Analfabeta Alfabeta senza titolo 1991 1 280 281 2001 21 184 205 Tabella 10 - Residenti di età maggiore ai 14 anni, per grado di istruzione - 1991/2001 Anno 1991 23 65 5 1 179 5-405 134 5 820 2001 16 48 14 5 396 58 12 438 63-1.050 Tabella 11 - Residenti di età maggiore ai 14 anni, per grado di istruzione - 1991/2001 Anno Diploma post secondaria Laurea Laurea specialistica o dottorato 1991 8 37 6 51 2001 45 166 38 249 Confrontando i dati del 1991 e del 2001 è possibile indicare come sia diminuita la popolazione con un titolo di studio, dovuta all aumento della popolazione straniera che ha incrementato anche la popolazione analfabeta (da 1 a 21 unità), nonostante sia più elevato il grado del titolo

posseduto (il 6,69% della popolazione nel 2001, rispetto all 1,27% del 1991 è laureata). In particolar modo è possibile evidenziare come sia raddoppiato il numero di diplomati in un istituto professionale nel 2001 rispetto al 1991, fattore dato all insediamento nel capoluogo della sezione distaccata dell Istituto tecnico professionale per l agricoltura e l ambiente Raineri- Marcora. 2.2.2 - Popolazione straniera residente L attenuazione del calo demografico è da attribuire principalmente al fenomeno migratorio straniero, che presenta un saldo positivo dal 1996 al 2013 di... unità (pari a circa il...% della popolazione totale), con una costante prevalenza maschile (tale da incrementare la forza lavoro disponibile) fino al 2009, nell'ultimo triennio si registra un sostanziale riequilibrio tra i due valori andandosi a riallineare con il dato relativo alla popolazione di nazionalità Italiana. Tabella 12 - Popolazione straniera residente totale - 1996/2013 Anno Popolazione straniera residente Maschi Femmine 1996 20 8 28 1997 27 14 41 (+13) 1998 32 20 52 (+11) 1999 38 29 67 (+15) 2000 50 29 79 (+12) 2001 82 47 129 (+50) 2002 101 61 162 (+33) 2003 134 81 215 (+53) 2004 173 118 291 (+76) 2005 217 155 372 (+81) 2006 271 185 456 (+84) 2007 292 229 521 (+65) 2008 350 257 607 (+86) 2009 349 277 626 (+19) 2011* 321 320 641 (+15) 2012* 361 357 718 (+77) 2013** 380 395 775 (+57) Fonte: Elaborazioni ufficio statistica - Provincia di Piacenza su dati anagrafici comunali * Fonte Banca dati ISTAT Geodemo http://demo.istat.it ( il dato è riferito al 31 Dicembre di ogni anno) ** Fonte Amministrazione Comunale ( il dato è riferito al 31 Dicembre) Analizzando la provenienza del flusso migratorio in entrata emerge in maniera netta la prevalenza di popolazione nativa dell Asia (41,5% del totale), fenomeno probabilmente imputabile all impiego di lavoratori nel settore produttivo locale; le restanti quote di immigrazione provengono secondariamente dall Africa e dagli altri stati europei non facente parte dell UE. Nel 1991 erano solo 4 gli immigrati residenti a Cortemaggiore, passati in un decennio a 129, nel decennio successivo a 641 e in soli 2 anni a 775, conoscendo incrementi a livelli straordinari.

Tabella 13 - Immigrazione dall estero, provenienze - 1991/2011 Anno Europa (UE) Europa (altri) Africa America Asia 1991 2-2 - - 4 2001 4 22 55 7 41 129 2008 55 119 138 30 265 607 2009 56 135 140 37 261 629 2011* 217-127 41 241 626 Fonte: ISTAT, Statistica Emilia-Romagna * Fonte ISTAT http://dati-censimentopopolazione.istat.it/ Tabella 14 - Stranieri residenti per classi d età - 2002/2013 Fasce d età 2002 2003 2004 2005 2006 2009 2011* 2012* 2013** 0-14 35 34 56 76 101 133 137 163 189 15-39 99 137 174 214 246 326 322 347 378 40-64 27 39 61 73 92 152 165 190 189 over 65 2 5 5 8 11 15 17 18 19 Fonte: Elaborazioni ufficio statistica - Provincia di Piacenza su dati anagrafici comunali * Fonte Banca dati ISTAT Geodemo http://demo.istat.it ( il dato è riferito al 31 Dicembre di ogni anno) ** Fonte Amministrazione Comunale ( il dato è riferito al 31 Dicembre) In base alla tabella precedente si può vedere come la popolazione straniera nell ultimo lustro sia costantemente aumentata in tutte le classi d età, in particolare nella fascia lavorativa dai 15 ai 64 anni la quantità di residenti è più che quadruplicata dal 2002 al 2013. Dato confermato in particolar modo nell ultimo triennio, in cui si è registrato un incremento di 80 unità. L età media della popolazione straniera è di 29 anni, decisamente inferiore a quella relativa ai residenti totali del territorio comunale (46), ciò porta a considerare la popolazione straniera come una risorsa sia demografica, in quanto la fascia suddetta corrisponde a quella di massima fertilità, che a quella lavorativa. 2.1.3 - Struttura della popolazione Le tabelle riassuntive seguenti mostrano una fotografia della condizione famigliare della popolazione, che coerentemente alla tendenza generale della provincia di Piacenza segnalano un continuo aumento del numero delle famiglie, ma al contempo una riduzione della dimensione media del nucleo famigliare (da 2,9 nel 1981 a 2,3 nel 2013). Infatti vi è un incremento delle famiglie unipersonali, siano esse originali o di ritorno, e dei nuclei formati da 2 componenti; in ogni caso, rispetto ai dati del 1991 vi è un calo delle coppie sia con figli, che senza figli. Migliore è però la situazione immobiliare delle famiglie, che con il passare degli anni hanno investito nella prima casa, anche se si tratta prevalentemente di monolocali e bilocali, aumentando le residenze di proprietà, a discapito di quelle in affitto.

Tabella 15 - Numero famiglie e dimensione media - 1981/2013 1991 2001 2011* 2013** N famiglie Dimensione media N famiglie Dimensione media N famiglie Dimensione media N famiglie Dimensione media 1.685 2,6 1.712 2,4 1.979 2,3 1.970 2,3 * Fonte: http://statistica.regione.emilia-romagna.it a cura del Servizio Controllo Strategico e Statistica ( il dato è riferito al 31-12) ** Fonte Amministrazione Comunale ( il dato è riferito al 31-12) Tabella 16 - Tipologia di famiglia dei residenti - 1991/2001 Anno Famiglie senza nuclei Famiglie con un solo nucleo Famiglie con due o più nuclei 1991 544 3.785 92 4.421 2001 598 3.428 101 4.127 Tabella 17 - Famiglie senza nucleo - 1991/2001 Anno Proprietà usufrutto o riscatto Affitto Titolo gratuito, prestazioni servizio In altro tipo di alloggio Senza abitazione famiglie senza nucleo 1991 268 136 32 - - 436 2001 345 117 55 - - 517 Tabella 18 - Famiglie con un solo nucleo - 1991/2001 Anno Proprietà usufrutto o riscatto Affitto Titolo gratuito, prestazioni servizio In altro tipo di alloggio Senza abitazione famiglie con un solo nucleo 1991 780 369 83 - - 1.232 2001 861 208 107 - - 1.176 Tabella 19 - Famiglie con due o più nuclei - 1991/2001 Anno Proprietà usufrutto o riscatto Affitto Titolo gratuito, prestazioni servizio In altro tipo di alloggio Senza abitazione famiglie con due o più nuclei 1991 14 3 - - - 17 2001 16 2 1 - - 19 Tabella 20 - Tipologie di famiglie - 1991/2001/2009 Anno Famiglie unipersonali Altre famiglie componenti famiglie senza nuclei 1991 355 189 544 2001 447 151 598

Tabella 21 - Numero famiglie residenti per numero di componenti e totale componenti - 1991/2001/2013 Anno 1 2 3 4 5 6 7 o più famiglie componenti 1991 355 470 462 284 86 22 6 1.685 4.421 2001 447 538 403 242 69 10 3 1.712 4.127 2013* 621 586 391 265 72 22 13 1.970 4.627 * Fonte Amministrazione Comunale ( il dato è riferito al 31-12) Tabella 22 - Componenti famiglie residenti per tipologia della famiglia - 1991/2001 Anno Coppia con figli Coppia senza figli Padre con figli Madre con figli componenti famiglie senza membri isolati 1991 2.213 620 62 274 3.169 2001 1.944 728 51 307 3.030 2013 Tabella 23 - Componenti famiglie residenti per tipologia della famiglia - 1991/2001 Anno Coppia con figli Coppia senza figli Padre con figli Madre con figli componenti famiglie con membri isolati 1991 323 138 86 69 616 2001 195 119 16 68 398 Tabella 24 - Componenti delle famiglie, per tipologia di famiglia - 1991/2001 Anno Giovane Adulto Anziano componenti famiglie unipersonali non in coabitazione 1991 30 118 207 355 2001 26 131 286 443 Tabella 25 - Famiglie residenti in abitazioni per numero di stanze dell'abitazione - 1991/2001 Anno 1 2 3 4 5 6 o più Famiglie in abitazioni occupate 1991 3 39 166 621 495 361 1.685 2001 7 67 226 592 443 377 1.712 2.2 - Mobilità per motivi di studio e lavoro Le analisi dei flussi di mobilità per ragioni di studio e di lavoro forniscono dati molto interessanti, anche se non aggiornati. Innanzitutto emerge la rilevanza della mobilità (sia in entrata che in uscita): il 22,5% della popolazione residente si reca quotidianamente al di fuori del comune (il 26,1% invece si muove all interno), in parte anche in altre province, ma altrettante persone si recano a Cortemaggiore per lavorare o studiare. In particolar modo, il 52,4% dei lavoratori occupati cortemaggioresi si sposta al di fuori del

comune, ma su un valore di 739 usciti, ve ne sono 591 in entrata; il 33,3% di studenti in età scolare e prescolare esce dai confini comunali, ma la fuoriuscita netta non supera il 10% della popolazione, in quanto vi è la sede di un istituto d istruzione secondaria (Istituto tecnico professionale per l agricoltura e l ambiente Raineri-Marcora ), che registra ingressi soprattutto provenienti dal comune di Besenzone, ed in misura minore da Fiorenzuola e San Pietro in Cerro. Le principali destinazioni dei lavoratori sono Fiorenzuola (27,1%) e Piacenza (21,5%), che assorbono quasi il 50% dei flussi in uscita, seguite successivamente delle province di Parma (9,6%), Milano (5,9%) e Cremona (4,5%), e solo con percentuali inferiori di altri comuni piacentini. Questo rapporto viene rispettato (anche se con valori inferiori) anche dai movimenti in entrata, principalmente da lavoratori fiorenzuolani, piacentini e parmensi. Quasi la metà (47,8%) degli studenti si dirige a Piacenza a studiare, mentre il 22% si sposta nella vicina Fiorenzuola e il 10% a Parma. In valori assoluti il dato più aggiornato relativamente ai flussi pendolari per motivi di studio, è relativo agli iscritti alle scuole secondarie superiori nell anno scolastico 2008-2009, che attesta un flusso di 89 studenti verso il distretto scolastico di Piacenza, 41 verso quello di Fiorenzuola, mentre 28 studenti si spostano, giornalmente, verso altre province (8 a Cremona, 1 a Lodi e 19 a Parma). In generale (considerando sia i lavoratori che gli studenti) sono Piacenza (26,8%) e Fiorenzuola (25,4%) le mete che raccolgono più della metà dei flussi pendolari in uscita. Da segnalare anche l interessante pendolarismo con altre province (il 23,3% dei movimenti in uscita), prevalentemente verso Parma e Milano (favorite dalla facilità di collegamento, attraverso la linea stradale, autostradale e ferroviaria). L ingente flusso in uscita é tuttavia compensato da un altrettanto significativo flusso in entrata, ma in generale il saldo tra ingressi ed uscite si mantiene comunque negativo (-212 unità), segno di un netto spostamento della forza lavoro locale dall agricoltura ad altri settori economici (che non sono tutti inscrivibili nel territorio comunale) e di un notevole aumento del tasso d istruzione secondaria. Cortemaggiore, comunque negli ultimi anni, ha incrementato il suo indice d attrazione, passando da un valore di 0,19 a 0,24, aggiudicandosi il settimo posto provinciale (al primo posto rimane Piacenza con un indice attorno a 4, nettamente maggiore del secondo: Fiorenzuola con 0,7), potenzialità da tenere in considerazione, in prospettiva di un aumento di persone che potranno entrare in futuro nel comune e quindi richiedere servizi aggiuntivi. Tabella 26 - Movimenti pendolari per ragioni di studio e di lavoro - 2001 Lavoratori Studenti Entrati Usciti Saldo Entrati Usciti Saldo Entrati Usciti Saldo 591 739-148 137 201-64 728 940-212 Fonte: Provincia di Piacenza servizio Censimenti Tabella 27 - Flussi pendolari, per lavoro, in entrata e in uscita nel Comune per provenienza - 2001 In entrata Lavoro In uscita Agazzano 1 Alseno 12 Alseno 20 Besenzone 10 Besenzone 36 Bobbio 2 Bettola 1 Cadeo 18 Bobbio 1 Calendasco 4 Borgonovo 2 Caorso 29 Cadeo 43 Carpaneto 9 Calendasco 1 Castell Arquato 3 Caminata 1 Castel S. Giovanni 2 Caorso 36 Castevetro P.no 20 Carpaneto 16 Ferriere 1

Castell Arquato 10 Fiorenzuola 200 Castel S. Giovanni 1 Gossolengo 1 Castevetro P.no 18 Gropparello 2 Coli 1 Lugagnano 1 Fiorenzuola 101 Monticelli d Ongina 13 Gazzola 2 Piacenza 159 Gossolengo 3 Pianello 1 Gragnano 1 Podenzano 8 Gropparello 2 Pontenure 20 Lugangano 11 Rivergaro 2 Monticelli d Ongina 21 Rottofreno 2 Piacenza 76 S.Giorgio P.no 3 Podenzano 6 S. Pietro in Cerro 14 Pontenure 11 Villanova sull Arda 34 Rivergaro 3 Rottofreno 4 S.Giorgio P.no 4 S. Pietro in Cerro 31 Travo 1 Vernasca 9 Vigolzone 1 Villanova sull Arda 17 Lavoro In entrata In uscita Territorio extra provinciale Milano 3 Milano 44 Pavia 1 Pavia 1 Cremona 17 Cremona 33 Parma 56 Parma 71 Lodi 18 Lodi 9 Altre province 4 Altre province 11 Lavoratori in entrata 591 Lavoratori in uscita 739 Fonte: Provincia di Piacenza servizio Censimenti Tabella 28 - Flussi pendolari, per studio, in entrata e in uscita nel Comune per provenienza - 2001 Studio In entrata In uscita Alseno 2 Alseno 1 Besenzone 62 Cadeo 2 Bettola 1 Caorso 5 Cadeo 9 Castevetro P.no 1 Caorso 3 Fiorenzuola 39 Carpaneto 4 Piacenza 93 Castell Arquato 3 Pontenure 1 Castel S.Giovanni 1 S. Pietro in Cerro 2

Castevetro P.no 1 Villanova sull Arda 7 Fiorenzuola 18 Lugagnano 1 Monticelli d Ongina 1 Piacenza 9 Pontenure 2 S. Pietro in Cerro 10 Villanova sull Arda 4 Territorio extra provinciale Milano 1 Milano 14 Cremona 1 Cremona 2 Parma 3 Parma 33 Lodi 1 Lodi 1 Studenti in entrata 137 Studenti in uscita 201 Fonte: Provincia di Piacenza servizio Censimenti Tabella 29 - Mobilità interna della popolazione - 2001 Lavoro Studio % su Popolazione 746 341 1.087 26,1 Fonte: Provincia di Piacenza servizio Censimenti Ulteriormente all analisi quantitativa dei flussi pendolari si è voluto porre l attenzione anche ai mezzi di trasporto impiegati in questi spostamenti, per avere un attenzione maggiore in riferimento alla valutazione dei flussi di traffico e del livello d inquinamento atmosferico. A seconda della destinazione si osserva che, per spostamenti all interno del comune la popolazione predilige muoversi a piedi o con mezzi leggeri, anche se l automobile rimane sempre un mezzo ampiamente utilizzato, mentre per gli spostamenti di ampio raggio, dove la mobilità lenta è impossibilitata dalla lunga distanza, si nota che la popolazione privilegia nettamente i mezzi di trasporto privati. Tabella 30 - Spostamenti quotidiani, per ragioni di studio e di lavoro, interno al comune - 2001 Treno, tram Autobus Conducente Auto privata Passeggero Moto Piedi, bicicletta 0 84 272 122 13 512 1.003 Fonte: Provincia di Piacenza servizio Censimenti Tabella 31 - Spostamenti quotidiani, per ragioni di studio e di lavoro, infraprovinciali - 2001 Autobus Auto privata Piedi, bicicletta, moto Entrata Uscita Entrata Uscita Entrata Uscita Entrata Uscita 76 126 503 553 26 14 605 693 Fonte: Provincia di Piacenza servizio Censimenti

2.3 - Scenari di evoluzione della popolazione 2.3.1 - Metodologia Per poter compiere una proiezione futura della popolazione residente a Cortemaggiore è stato necessario analizzare l attuale struttura demografica e le serie storiche dei principali fenomeni demografici. Il modello utilizzato per determinare la popolazione futura è incentrato sul metodo delle componenti demografiche (cohort component model), formulato dall Istituto Nazionale di Statistica, a cura della Direzione centrale per le statistiche e le indagini sulle istituzioni sociali, utilizzato per individuare le previsioni demografiche dal 1 gennaio 2007 al 1 gennaio 2051. (http://demo.istat.it/uniprev/note.html). In base a tale metodo, la popolazione, tenuto conto del naturale processo di avanzamento dell età, si modifica da un anno al successivo aggiungendo le nascite, sottraendo i decessi, aggiungendo i movimenti migratori in entrata e, infine, sottraendo quelli in uscita. Le previsioni vengono aggiornate periodicamente rivedendo e/o riformulando le ipotesi evolutive sottostanti la fecondità, la sopravvivenza e la migratorietà. Le previsioni sono articolate secondo tre distinti scenari. Con il primo di essi, lo scenario centrale, viene fornito un set di stime puntuali verosimili ; accanto allo scenario considerato più probabile sono stati costruiti due scenari alternativi che hanno il ruolo di disegnare il campo dell incertezza futura. Tali due scenari, denominati rispettivamente scenario basso e scenario alto, sono impostati definendo una diversa evoluzione per ciascuna componente demografica rispetto allo scenario centrale. Le due varianti tracciano idealmente un percorso alternativo, dove ciascuna componente apporterà maggiore o minore consistenza alla popolazione. Per lo scenario alto ciò significa fecondità, sopravvivenza e flussi migratori (interni e con l estero) più sostenuti, mentre vale esattamente l opposto nello scenario basso. Tanto il primo quanto il secondo sono da intendersi soltanto come alternative plausibili. A nessuno dei due, infatti, può essere attribuito il significato di limite potenziale (superiore o inferiore) allo sviluppo della popolazione in futuro. La popolazione base delle previsioni è quella rilevata dalla fonte Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (Posas) al 1 gennaio 2007. Generalmente in campo demografico si parla di proiezioni e non di previsioni per la intrinseca difficoltà di poter prevedere compiutamente fenomeni che, pur muovendosi lungo trend tendenzialmente lineari, mostrano spesso correzioni di rotta impreviste o accelerazioni improvvise, non di rado causate da situazioni sociali o politiche imponderabili (cadute o riprese inattese della natalità originate da nuovi comportamenti sociali, flussi migratori dovuti a crisi politiche internazionali, ecc.) 2.3.2 - Ipotesi di evoluzione demografica Utilizzando il modello di proiezione demografica sono state effettuate tre proiezioni della popolazione, al fine di valutare le conseguenze nelle differenti ipotesi di evoluzione, limitandosi a considerare l arco temporale dal 1 gennaio 2009 al 1 gennaio 2029. L elaborazione effettuata dall ISTAT si ferma alla scala provinciale, ma attraverso dovute approssimazioni possiamo azzardare l ipotesi di proiettare questo studio sulla popolazione comunale, considerando che questa si attesta attorno al 1,57% di quella provinciale 3 Partendo da una popolazione della provincia di Piacenza al 1 gennaio 2013 pari a 286.336 4 3 Il rapporto è stato calcolato utilizzando i dati relativi la popolazione al 2011 4 Fonte Banca dati ISTAT Geodemo http://demo.istat.it

abitanti lo scenario che si potrà presentare dopo un arco temporale di 20 anni risulta come schematizzato nella tabella seguente. Tabella 32 - Previsioni della popolazione, al 1 gennaio 2029 Scenario Bilancio demografico della popolazione residente Provincia di Piacenza Cortemaggiore Scenario basso 302.319 4.776 (+265) Scenario centrale 318.612 5.034 (+523) Scenario alto 334.869 5.290 (+779) Fonte: Regione Emilia-Romagna Dall analisi di alcune elaborazioni, effettuate dall Ufficio statistica della Provincia di Piacenza relativamente all anno 2009 ( Rapporto 2010 sulla popolazione piacentina del marzo 2010 e a cura dell Area Programmazione, Infrastrutture, Ambiente), svolta sull andamento demografico attuale della popolazione residente, si è potuto constatare che la popolazione di Cortemaggiore, rispetto a quella provinciale, ha avuto un trend continuamente crescente dell 1,58% e un incremento interno di 1,19%. Negli ultimi due anni Cortemaggiore è stato uno dei pochi comuni della provincia che ha registrato un aumento della popolazione, corrispondente a 61 unità, tale da promettere un aumento futuro, a seguito di un continuo trend positivo. Nonostante queste buone prospettive la popolazione effettivamente residente, al 31/12/2009, risulta pari a 4.519 abitanti, valore abbastanza vicino a quello previsto dallo scenario basso, perciò appare quindi plausibile tenere in considerazione, per il dimensionamento comunale in previsione dei futuri vent anni, lo scenario centrale. 2.4 - Punti di forza e punti di debolezza Punti di forza, opportunità Popolazione residente Conferma del trend positivo di crescita della popolazione residente negli ultimi anni (2011-2013). Aumento della popolazione in età scolare e prescolare Abbassamento dell età media Tassi di natalità e crescita totale positivi Incremento del livello di titolo di studi posseduto Popolazione straniera residente Saldo positivo di crescita della popolazione straniera Forte incremento della popolazione straniera attiva negli ultimi anni Stranieri come risorsa sia lavorativa che per l incremento demografico Struttura della popolazione Aumento dei nuclei famigliari, ma di piccole dimensioni Incremento della abitazioni di proprietà Mobilità per motivi di studio e lavoro Rilevanti flussi di mobilità sia in entrata che in uscita Fuoriuscita netta di studenti non superiore al 10% Maggiore capacità attrattiva del sistema produttivo e scolastico superiore Spostamenti a piedi o in bicicletta preferiti nei movimenti interni al comune Punti di debolezza, minacce Popolazione residente Densità territoriale abbastanza elevata Concentrazione dell 80% della popolazione residente nel capoluogo Aumento della popolazione analfabeta e senza titolo di studi Struttura della popolazione Aumento delle famiglie unipersonali Mobilità per motivi di studio e lavoro Il 52,4% degli occupati esce dal comune per recarsi sul luogo di lavoro Notevole dipendenza nei confronti di Piacenza e Fiorenzuola Utilizzo privilegiato dell automobile a discapito dei mezzi pubblici, per gli spostamenti di lungo raggio

CAPO III IL MERCATO DEL LAVORO 3.1 - La struttura occupazionale Relativamente alla situazione occupazionale del comune di Cortemaggiore è possibile indicare che avendo registrato nell ultimo decennio intercensuario una fase di calo demografico, conseguentemente è diminuita anche la popolazione potenzialmente attiva sul mercato del lavoro. Ad oggi solo alcuni dati sono disponibili al 2009, non sufficienti ad evidenziare il proporzionale aumento tra flusso di migranti stranieri e persone occupate, per poter fare i dovuti paragoni. Esaminando quindi i dati in possesso è possibile registrare una percentuale molto simile di popolazione attiva, pari a circa il 50%, con un dato ampiamente positivo, ossia la riduzione del 50% della popolazione in cerca di occupazione (da 130 a 66), a testimonianza di un mercato lavorativo più dinamico e che riesce ad assorbire maggiore forza lavoro. Tra la popolazione non attiva la prevalenza (quasi il 60% nel 2001) è composta da pensionati (a conferma del fenomeno d invecchiamento), e da casalinghi (in diminuzione rispetto al 1991). Gli occupati sono principalmente formati da persone mature (tra i 30 e i 54 anni), bassa è la quota di giovani sotto i 30 anni (circa il 20%), che in base alla tendenza generale di proseguire gli studi oltre il diploma, probabilmente non hanno ancora completato i corsi universitari. Nel complesso rappresentano l 1,68% degli occupati dell intera provincia, in primo luogo impiegati nel terziario (52%), e successivamente nell industria (37%) e nell agricoltura (11%). Complessivamente quindi Cortemaggiore ha un tasso di occupazione maggiore della media provinciale, anche nella componente femminile, nonostante come dato sia circa la metà di quello maschile (36,3 contro 61,2) e non presenta una visione problematica sul versante disoccupazionale. Tabella 1 - Residenti con età maggiore di 14 anni, per condizione professionale - 1991/2001 Anno Attivi Non attivi 1991 2.035 (50,85%) 1.967 (49,15%) 4.002 (100,00%) 2001 1.861 (49,97%) 1.863 (50,03%) 3.724 (100,00%) Tabella 2 - Popolazione non attiva - 1991/2001 Anno Studenti Casalinghi Pensionati Servizio di leva o civile Inabili al lavoro Altro 1991 247 (12,56%) 637 (32,38%) 940 (47,79%) 11 (0,56%) - (0,00%) 132 (6,71%) 1.967 (100,00%) 2001 171 (9,18%) 429 (23,03%) 1.116 (59,90%) 2 (0,11%) 65 (3,49%) 80 (4,29%) 1.863 (100,00%)

Tabella 3 - Popolazione attiva - 1991/2001 Anno Occupati In cerca di occupazione 1991 1.905 (93,61%) 130 (6,39%) 2.035 (100,00%) 2001 1.795 (96,45%) 66 (3,55%) 1.861 (100,00%) Tabella 4 - Occupati per classi di età - 2001 15 19 anni 20 29 anni 30 54 anni Oltre 54 anni 34 (1,89%) 348 (19,39%) 1.207 (67,24%) 206 (11,48%) 1.795 (100,00%) Tabella 5 - Occupati per macrosettore di attività - 2001 Comune Agricoltura Industria Altre attività CORTEMAGGIORE 199 (11,09%) 657 (36,60%) 939 (52,31%) 1.795 (100,00%) PROVINCIA 7.064 38.542 64.332 109.938 Tabella 6 - Principali indicatori del mercato del lavoro - 2001 Tasso di attività Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione Tasso di occupazione femminile Tasso di occupazione maschile 50,0 48,2 3,5 36,3 61,2 Anche se non direttamente paragonabili con i dati sopra esposti riportiamo le elaborazioni effettuate dall Ufficio Statistica della Provincia di Piacenza, mostrando che le imprese, e quindi l occupazione, hanno visto un trend positivo negli ultimi quattro anni, pur con un leggero cambiamento nella tipologia di attività (diminuiscono le attività artigiane, pur con un aumento del numero di imprese). Tabella 7 - Imprese artigiane e relativi addetti anni 2005-2007 ANNO IMPRESE ADDETTI TOTALE DIPENDENTI INDIPENDENTI 2005 129 279 107 172 2006 130 278 103 176 2007 134 304 127 177 2008 126 291 127 163 Fonte: Elaborazioni ufficio statistica - Provincia di Piacenza su dati Istat registro ASIA IMPRESE

Tabella 8 - Imprese e relativi addetti anni 2005-2007 ANNO IMPRESE ADDETTI TOTALE DIPENDENTI INDIPENDENTI 2005 315 1.235 799 436 2006 314 949 511 438 2007 323 932 491 441 2008 327 1.558 1.122 436 Fonte: Elaborazioni ufficio statistica - Provincia di Piacenza su dati Istat registro ASIA IMPRESE Tabella 9 Unità locali e relativi addetti anni 2005-2007 ANNO UNITA' LOCALI ADDETTI 2005 347 1.297 2006 352 1.319 2007 363 1.340 2008 369 1.558 Fonte: Elaborazioni ufficio statistica - Provincia di Piacenza su dati istat registro ASIA UNITA' LOCALI 3.2 - La situazione occupazionale degli stranieri residenti Il crescente flusso migratorio degli ultimi dieci anni ha sicuramente influito positivamente sulla situazione occupazionale generale, in quanto si tratta in maggioranza di persone che si trovano nelle classi centrali d età, apportando forza lavoro prevalentemente maschile. A dimostrazione di questo il tasso di occupazione è molto elevato (65%), contribuendo soprattutto allo sviluppo delle attività industriali, dei servizi e nelle costruzioni. Tabella 10 - Popolazione straniera per condizione professionale - 1991/2001 Anno Attivi Non attivi 1991 2 2 4 2001 51 28 79 Tabella 11 - Popolazione straniera non attiva - 1991/2001 Anno Studenti Casalinghi Pensionati Servizio di leva o civile Inabili al lavoro Altro 1991-1 1 - - - 2 2001 7 13 2 - - 6 28 Tabella 12 - Popolazione straniera attiva - 1991/2001 Anno Occupati In cerca di occupazione 1991 2-2 2001 48 3 51 Tabella 13 - Occupati stranieri per macrosettore di attività - 1991/2001 Anno Agricoltura Industria Servizi Occupati

In senso stretto Costruzione e installazione di impianti 1991 1 - - 1 2 2001 8 19 7 14 48 3.3 - Ipotesi di scenari occupazionali In conclusione è auspicabile ipotizzare un futuro scenario occupazionale, per il comune di Cortemaggiore, anche se in possesso vi sono dei dati frammentari: Tabella 14 - Popolazione residente, popolazione attiva, occupati e addetti - 2001/2009 Anno Popolazione residente Attivi Occupati Addetti 2001 4.186 1.861 1.795 1.169 2005 4.339 - - 1.297 2009 4.519 - - 1.558 e dati ASIA E stato confrontato il dato disponibile con quello della popolazione residente, all anno di riferimento, quindi con le dovute proporzioni e approssimazioni è stato possibile delineare l ipotetico valore futuro, ipotizzando scenari se non migliorativi, almeno costanti del rapporto % tra popolazione attiva e popolazione residente. Utilizzando lo stesso principio si è delineato lo scenario per gli occupati. Tabella 15 - Previsioni di popolazione attiva in rapporto alla popolazione residente, al 2029 Anno Popolazione residente % attivi sulla popolazione Attivi Incremento % attivi 2001 4.186 44,46% 1.861-2005 4.339 44,46% 1.929 3,65% 2009 4.519 44,46% 2.009 4,15% 2029 5.034 44,46% 2.238 11,4% Tabella 16 - Previsioni di occupati in rapporto alla popolazione residente, al 2029 Anno Popolazione residente % occupati sulla popolazione Occupati Incremento % occupati 2001 4.186 42,88% 1.795-2005 4.339 42,89% 1.861 3,68% 2009 4.519 42,87% 1.937 4,08% 2029 5.034 42,87% 2.158 11,4% Per gli addetti (che costituiscono una porzione della totalità degli occupati, ma accolgono allo stesso tempo lavoratori provenienti da altri comuni), essendo in possesso dei dati sia al 2001 che al 2009, è stata possibile una proiezione che rispecchiasse il trend, in crescita, già presente, rispettando le variazioni positive registrate. Questo perché si ipotizza che, anche solamente con la realizzazione di alcune aree industriali

ancora non realizzate, il numero degli addetti sia destinato ad aumentare. Tabella 17 - Previsioni di addetti in rapporto alla popolazione residente, al 2029 Anno Popolazione residente % addetti sulla popolazione Addetti Incremento % addetti 2001 4.186 27,93% 1.169-2005 4.339 29,89% 1.297 10,95% 2009 4.519 31,86% 1.440 11,03% 2029 5.034 35,00% 1.762 22,36% e dati ASIA In sintesi, è quindi stato possibile tracciare uno scenario futuro per il mercato del lavoro. Si tratta di una previsione alquanto approssimativa, basata su un recente andamento positivo, che prevede un lieve incremento costante della popolazione occupata, in concomitanza al crescere della popolazione residente. Quindi, al 2029, dovrebbero esserci all incirca più di 2.000 persone attive sul mercato del lavoro e di occupati, e un numero di addetti superiore ai 1.500. Tabella 18 - Previsioni di attivi, occupati e addetti, al 2029 Anno Popolazione residente Attivi Occupati Addetti 2001 4.186 1.861 1.795 1.169 2005 4.339 1.929 1.861 1.297 2009 4.519 2.009 1.937 1.440 2029 5.034 2.238 2.158 1.762 e dati ASIA 3.4 - Punti di forza e punti di debolezza Punti di forza, opportunità Punti di debolezza, minacce Riduzione del 50% della popolazione in cerca di occupazione Tasso di occupazione generale e femminile, maggiore della media provinciale Apporto di maggior forza lavoro data dal flusso di migranti (soprattutto nell industria e nei servizi) Prospettiva futura di un incremento di persone attive, di occupati e di addetti, date dal continuo amento demografico, soprattutto grazie al flusso migratorio Aumento dei pensionati, a conferma di un invecchiamento della popolazione Scarsi i giovani occupati

CAPO IV IL SISTEMA ABITATIVO 4.1 - Patrimonio abitativo Altri dati importanti per il territorio comunale di Cortemaggiore derivano dalle rilevazioni censuarie relative alle abitazioni, fornite sempre dall ISTAT. La concentrazione della popolazione suddivisa per i centri abitati rispecchia la distribuzione delle abitazioni presenti. In particolar modo viene quindi confermato il capoluogo come il centro che raccoglie la maggioranza dei residenti e delle abitazioni (l 80%), mentre la restante parte è principalmente sparsa nel territorio rurale e in parte inferiore nei due nuclei abitati. Gli edifici realizzati sul territorio sono primariamente utilizzati a scopo residenziale, solo una piccola quota (circa 3,6%) è usata a fini produttivi. Questo dato, risalendo al 2001, non fa riferimento alla massiccia espansione della zona industriale del capoluogo e della CA.RE.CO., che è stata nettamente superiore all incremento edilizio residenziale, oltre a produrre un impatto superficiale non paragonabile a quello abitativo. In ogni caso il patrimonio edilizio comunale è andato in crescendo nell ultimo decennio, questo non in maniera proporzionale all incremento demografico, ma più in relazione all aumento dei nuclei famigliari, che a parità di abitanti richiede un maggior numero di alloggi. Per quel che concerne le abitazioni si è registrato un incremento esponenziale del patrimonio abitativo non occupato nel decennio 1991-2001, incremento del 130,3%, passando dal 6,91% al 12,70% (124 abitazioni in più). In classifica provinciale si pone al primo posto, con un valore quasi doppio rispetto al secondo classificato (Monticelli d Ongina 78,9%), e conseguentemente si colloca tra gli ultimi come comune che ha incrementato le abitazioni occupate (1,4%). Dato questo che deve essere preso in seria considerazione in una futura pianificazione, agendo con interventi di recupero edilizio (del centro storico, ma anche delle cascine rurali), nell ottica di una riqualificazione della funzione residenziale, di supporto al processo di crescita demografica. Nell ultimo intervallo censuario analizzabile sono aumentate le tipologie di abitazioni con un numero di stanze inferiore a 4, questo dato sta a confermare quanto già detto precedentemente5 relativamente alle abitazioni attualmente prevalenti (monolocali e bilocali), ma al tempo stesso sono aumentate anche le abitazioni di dimensioni superiori alla media, ossia quelli con 6 o più stanze. Osservando gli abitanti di questi alloggi appare evidente che gli occupanti maggiori sono persone fisiche, a conferma quindi anche del titolo di godimento delle abitazioni che al 71% è in proprietà o in affitto, dato che è aumentato tra il 1991 e il 2001 del 14,9% per le abitazioni in proprietà mentre invece sono diminuite del 35,6% quelle in affitto (Cortemaggiore è il comune che registra il decremento maggiore di tutta la provincia). Le tipologie edilizie prevalenti sono fabbricati monofamiliari, bifamiliari e a schiera, ma sono presenti anche tipologie condominiali con massimo 4 piani fuori terra. Da segnalare la presenza dei caratteristici palazzi porticati lungo l antico cardo dell impianto romano, ora via Cavour. 5 Paragrafo A1-1.3 Struttura della popolazione.

Tabella 1 - Numero medio di residenti per abitazione - 2001 Nucleo Abitazioni % sul totale Popolazione % sul totale Media Capoluogo 1.607 80,63% 3.300 79,10% 2,05 Chiavenna Landi 65 3,26% 129 3,09% 1,98 San Martino in Olza 40 2,01% 73 1,75% 1,82 Case sparse 281 14,10% 670 16,06% 2,38 1.993 100,00% 4.172 100,00% 2,09 Tabella 2 - Edifici per tipologia - 2001 per uso residenziale 1.074 (93,88%) UTILIZZATI per uso produttivo 41 (3,58%) Tabella 3 - Abitanti e famiglie per edificio ad uso abitativo - 2001 NON UTILIZZATI 39 (3,30%) TOTALE 1.183 (100%) ABITANTI PER EDIFICIO FAMIGLIE PER EDIFICIO Utilizz. a fini abitativi Non utilizzato Utilizz. a fini abitativi Non utilizzato 3,88 106,97 1,59 43,90 Tabella 4 - Abitazioni occupate e non occupate - 1981/2001 Anno Abitazioni occupate % sul totale Abitazioni non occupate % sul totale 1981 1.605 89,82% 182 10,18% 1.787 1991 1.685 93,09% 125 6,91% 1.810 2001 1.712 87,30% 249 12,70% 1.961

Persona fisica Impresa o società Coop. edilizia di abitazione Stato, regione, provincia Comune Ente previdenziale IACP, ATER e simili Altro Abitazioni occupate da residenti Tabella 5 - Numero di abitazioni occupate da residenti per numero di stanze - 1991/2001 Anno 1 stanza 2 stanze 3 stanze 4 stanze 5 stanze 6 stanze o più Abitazioni occupate da residenti 1991 3 39 166 621 495 361 1.685 2001 7 67 225 592 443 375 1.709 Fonte: ISTAT, Statistica Emilia-Romagna Tabella 6 - Abitazioni occupate per classi di superficie - 2001 CLASSI DI SUPERFICIE (mq) <30 30-39 40-49 50-59 60-79 80-99 100-119 120-149 >150 2 17 37 59 285 444 353 237 275 1.709 Fonte: ISTAT, Statistica Emilia-Romagna Tabella 7 - Notizie generali - 1991/2001 Anno Abitazioni occupate da residenti Abitazioni occupate da temporaneam ente dimoranti Abitazioni non occupate abitazioni Altri tipi di alloggio occupati da residenti 1991 1.685 3 122 1.810-2001 1.709 3 281 1.993 - Fonte: ISTAT, Statistica Emilia-Romagna Tabella 8 - Abitazioni occupate da residenti per tipo di proprietà - 1991/2001 Anno 1991 1.558 50 13 8-6 26 24 1.685 2001 1.604 22 13 3 1 1 26 39 1.709 Fonte: ISTAT, Statistica Emilia-Romagna Tabella 9 - Abitazioni occupate da residenti, per titolo di godimento - 1991/2001 Anno Proprietà Affitto Altro titolo 1991 1.062 508 115 1.685 2001 1.220 327 162 1.709 Fonte: ISTAT, Statistica Emilia-Romagna 4.2 - Attività edilizia Dai dati riportati nelle tabelle seguenti emerge una situazione di un patrimonio abitativo di antica costruzione: il 62% circa delle abitazioni é stato costruito prima del 1960, mentre la media provinciale è del 39%. Al tempo stesso sono gli edifici più vetusti ad essere quelli che prevalentemente non sono occupati o sono addirittura lasciati all abbandono, creando condizioni di degrado edilizio. Solo una quota inferiore al 15% è stata costruita successivamente al 1981, e rappresenta solamente il 13% delle abitazioni effettivamente utilizzate a scopo residenziale.

Al tempo stesso però, ad una minore crescita edile non ha tuttavia fatto riscontro un recupero del patrimonio esistente; il settore immobiliare ha quindi conosciuto una lunga fase di contrazione dell attività edilizia, almeno per l uso abitativo, a favore di un maggiore sviluppo dello stock industriale. Tabella 10 - Abitazioni occupate e non occupate, per epoca di costruzione - 2001 Tipologia Occupate Non occupate Prima del 1946 728 (36,53%) 136 (48,40%) Dal 1946 al 1971 602 (30,21%) 91 (32,38%) Dal 1972 al 1981 408 (20,47%) 30 (10,68%) Tabella 11 - Edifici ad uso abitativo e abitazioni per edificio, per epoca di costruzione 2001 Dopo il 1981 255 (12,79%) 24 (8,54%) 1.993 (100%) 281 (100%) Tipologia Edifici ad uso abitativo Abitazioni per edificio Prima del 1919 412 (38,36%) Dal 1919 al 1945 139 (12,94%) Dal 1946 al 1961 115 (10,71%) EPOCA DI COSTRUZIONE Dal 1962 al 1971 128 (11,92%) Dal 1972 al 1981 142 (13,22%) Dal 1982 al 1991 88 (8,19%) Dopo il 1991 50 (4,66%) 1.074 (100%) 1,32 1,34 2,77 2,21 2,87 1,89 1,78 1,86 4.3 - Punti di forza e punti di debolezza Punti di forza, opportunità Punti di debolezza, minacce Mercato immobiliare in crescita Aumento delle abitazioni in proprietà e riduzione di quelle in affitto Maggiore sviluppo dello stock industriale Concentrazione delle abitazioni nel capoluogo Forte impatto superficiale dell espansione edilizia produttiva Incremento esponenziale del patrimonio abitativo non occupato, tra il 1991 e il 2001 Patrimonio edilizio di antica costruzione (il 62% è antecedente al 1960) Edifici vetusti non occupati e abbandonati, che generano condizioni di degrado Mancanza di recupero del patrimonio edilizio (necessarie politiche di riutilizzo e risanamento edilizio)