MANIFESTO GIORNATA MONDIALE sul SERVIZIO SOCIALE Action Day 2007



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Transcript:

Ass.N.A.S. ASSOCIAZIONE NAZIONALE ASSISTENTI SOCIALI MANIFESTO GIORNATA MONDIALE sul SERVIZIO SOCIALE Action Day 2007 L Ass.N.A.S.- Associazione Nazionale Assistenti Sociali intende dare, con questo documento, un contributo alla giornata mondiale sul servizio sociale che ha come tema l esclusione sociale e la povertà e invita tutti gli assistenti sociali che operano nel sistema dei servizi ad un maggiore impegno di sensibilizzazione verso tutta la comunità sociale e la professione stessa nell opera di sostegno, aiuto e promozione delle condizioni di vita delle fasce più svantaggiate della popolazione. Rapporto povertà - esclusione sociale Parlare di povertà oggi significa fare riferimento non solo alla privazione di beni materiali, alla mancanza o insufficienza di reddito, alla disoccupazione, ma anche a tutte quelle forme di svantaggio determinate anche da fattori relazionali, da crisi di coppia, separazione, divorzio, abbandoni di minori, solitudine, specialmente di anziani, o causata da malattie gravi invalidanti, disabilità o ancora da situazioni di esclusione in atto o in divenire quale può essere l abbandono della scuola per i giovani, l uscita dal mercato del lavoro a causa di licenziamenti, le condizioni di vita di tanti immigrati, di carcerati ed ex carcerati, senza fissa dimora ecc., pluralità di fattori che debilitano gravemente le capacità degli individui e delle loro famiglie. Secondo studi di fenomeni sociali e secondo indagini statistiche di Istituti ed Enti di ricerca sulla marginalità e le polidipendenze, in Italia in rapporto alla situazione economica, è aumentato il divario tra chi non riesce a vivere una vita dignitosa e si trova sulla soglia di povertà e quella parte di popolazione che possiede un reddito sufficiente a soddisfare i propri bisogni. Oggi si parla di nuove povertà, intese genericamente come la condizione secondo la quale una persona all interno di un contesto socio-economico e relazionale definito, vive i presupposti dell esclusione di fronte alle difficoltà di un pieno riconoscimento del diritto di cittadinanza

Vi appartengono sempre più giovani, aumentano le donne, i minori, i laureati e diplomati senza lavoro, per i quali un tratto comune facilmente identificabile è la scarsità o inadeguatezza di protezione sociale, la scarsa capacità dei servizi di rispondere ai bisogni reali. Si definiscono poveri in giacca e cravatta, working poors, poveri grigi, i penultimi, poveri che non sembrano poveri (Redazione di nonprofittonline). Nel rapporto ISTAT del 25 maggio 2006, rapporto annuale 2005, l Italia viene indicata come uno dei Paesi europei con il più alto tasso di disuguaglianza sociale. Sono relativamente povere circa 2,6 milioni di famiglie, l 11,7% del totale, corrispondenti a 7,6 milioni di individui. La povertà riguarda in particolare il mezzogiorno, le famiglie numerose, gli anziani soli, i senza lavoro. Sempre dall ISTAT, nel rapporto del 3 gennaio 2007 su reddito e condizioni economiche in Italia (2004-2005), vengono indicati alcuni aspetti non monetari delle condizioni di deprivazione delle famiglie: il ritardo dei pagamenti, l indebitamento, le difficoltà ad arrivare a fine mese La Caritas italiana e la Fondazione Zancan nel rapporto 2006 VITE FRAGILI su povertà ed esclusione sociale in ITALIA, presenta i dati sulla situazione dei minori, concentrandosi in particolare sui vari fattori che determinano le situazioni di fragilità e vulnerabilità sociale dei bambini in tenera età e delle loro famiglie La realtà normativa In Italia i diritti della persona sono garantiti dalla legge. La Carta costituzionale della Repubblica (I gennaio 1948) all art. 3 dichiara: tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all organizzazione politica, economica e sociale del Paese La legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. n. 328/ del 2000 cita all art 1: La Repubblica assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia, in coerenza con gli articoli 2, 3 e 38 della Costituzione.

Il ruolo del servizio sociale La professione dell assistente sociale, sin dall origine della sua presenza nella realtà italiana, ha posto alla base del suo operare la difesa dei diritti della persona, la sua promozione individuale e sociale, il diritto alla partecipazione, all autonomia di giudizio e di scelta, in tutti i livelli dove si opera per il miglioramento delle situazioni di vita soprattutto dei più deboli, nella lotta alla povertà e all esclusione sociale. Legge n. 84 del 1987 art.1 l assistente sociale opera con autonomia tecnicoprofessionale e di giudizio in tutte le fasi dell intervento per la prevenzione, il sostegno, il recupero di persone, famiglie,gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio. ; Il Codice Deontologico degli assistenti sociali fissa i principi su cui si basa la professione art 5. la professione si fonda sul valore e la dignità e l unicità di tutte le persone nel rispetto dei loro diritti universalmente riconosciuti.. art 6 La professione è al servizio delle persone, delle famiglie, dei gruppi, delle comunità e delle diverse aggregazioni sociali per contribuire al loro sviluppo, ne valorizza l autonomia, la soggettività, la capacità di assunzione di responsabilità, li sostiene nell uso delle risorse proprie e della comunità nel prevenire, affrontare e ridurre i rischi di emarginazione. Il codice deontologico, fermamente voluto dagli assistenti sociali, è un riferimento insostituibile per la professione: nella proclamazione delle regole e dei principi fondamentali ne indica in modo chiaro il ruolo, gli spazi di competenza, le funzioni nei rapporti con la professione stessa, con la persona cittadino, con l organizzazione, con le altre professioni, con la società nel suo insieme ponendo alla base i principi che la caratterizzano: riconoscimento del valore e della unicità e dignità della persona, valorizzazione dell autonomia, della soggettività, della responsabilità, sostegno per l utilizzo delle risorse, prevenzione, promozione, lotta all emarginazione, alla discriminazione. Agli assistenti sociali è affidato il compito di valutare lo stato di bisogno e di disagio della persona e di intervenire ad alleviare tale disagio utilizzando le risorse proprie e della comunità, gli strumenti professionali propri secondo un approccio globale ed integrato con altre competenze professionali (medici, infermieri,psicologi). La legge sul sistema integrato degli interventi e dei servizi riconosce l assistente sociale tra le figure essenziali (art 22), professionista che per tipo di conoscenze, per l approccio ai problemi, per le modalità d intervento ha una visione globale dell individuo e della comunità.

Il ruolo e la specificità di questa professione è confermato da importanti dichiarazioni a livello internazionale. 1. La Federazione Internazionale degli Assistenti Sociali nella Conferenza di Montreal del 2000, elabora una definizione di Servizio Sociale: La professione di assistente sociale promuove il cambiamento sociale, la soluzione dei problemi nelle relazioni umane e lo sviluppo e la liberazione delle persone per aumentare il loro benessere. Utilizzando le teorie del comportamento umano e dei sistemi sociali, l assistente sociale interviene nel punto in cui le persone interagiscono con il loro ambiente. I principi dei diritti umani e della giustizia sociale sono fondamentali per il servizio sociale.. 2. La Raccomandazione REC 2001 del Consiglio d Europa richiede al Servizio sociale.il contributo a fornire risposte ai cambiamenti sociali..a promuovere l assistenza alle persone, gruppi, comunità favorendo la coesione sociale e il cambiamento e affidandogli il ruolo chiave nell incanalare gli specifici bisogni dei rifugiati, dei profughi. Il livello organizzativo del sistema assistenziale oggi in fase di ridefinizione, vede l assistente sociale presente nei servizi per la famiglia e i minori, nel lavoro a sostegno della multiculturalità e integrazione, nei progetti su fasce deboli e/o a rischio della popolazione, in particolare giovanile e fasce deboli come anziani, inabili, malati mentali, detenuti Il MANIFESTO intende celebrare l importanza e lo sviluppo del servizio sociale e del suo ruolo nella società nel combattere l esclusione e la povertà attraverso la promozione della coesione e della giustizia sociale

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